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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/14/19 in Risposte
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Nasce il nuovo Gazzettino del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, è il numero 5. A tempi da record in soli 4 mesi ecco un altro prodotto ora cartaceo e poi in digitale. Più avanti come è stato per gli altri 4 numeri sarà pubblicato in digitale per tutti sul nostro sito di academia.edu e sul nostro box in Lamoneta. Non si può più parlare di esperimento, prova ma ormai di segno di continuità e di piacevole consuetudine per questo prodotto editoriale autogestito e che viene donato senza pubblicità per gli aderenti e i simpatizzanti al progetto del Gruppo. E' divulgazione ma anche comunicazione, oggi nel panorama numismatico per fare un prodotto così ci vuole coraggio , lavoro e anche un po' di lucida e ragionevole follia. Divulgare per i nuovi e vecchi appassionati, credere nel cartaceo ancora, dare la possibilità a chi ha idee e riflessioni di poterlo fare. Ringrazio gli autori, la redazione, l'editing, chi ci segue, la presentazione e consegna per gli aderenti e simpatizzanti al progetto avverrà a Verona, il meeting point della nostra numismatica, sabato 25 maggio 2019 dalle 11,30 alle 12,00 allo stand 233, fila F di Medaglie e Monete di Marco Ottolini. Buon Verona e buon Gazzettino 5 a tutti !3 punti
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Buona sera a tutti. Sto autocostruendo il mio primo monetiere. Ho usato legno marino e rovere. Misura 29 cm di lunghezza, 25 di larghezza e 15 di altezza. Lo scelto piccolo per il fatto che per ora non ho moltissime monete e perche' occupi anche poco spazio in casa.3 punti
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Sabato 25 maggio dalle ore 11,30 alle 12,00 allo stand 233, fila F di Medaglie e Monete di Marco Ottolini consegneremo ad aderenti e simpatizzanti al progetto del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio la copia cartacea del quinto e nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio.3 punti
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Ciao a tutti, Ho appena dato un occhiata al calendario e posso confermare che per fortuna è ancora il 2019, ché a leggere certi post mi sembrava fossimo tornati indietro di 100 anni!!! Certo che per essere questo un topic che parla di spazzatura, i contenuti non son male... Servus njk3 punti
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Toglimi un dubbio: in base a che parametri hai fatto quest'osservazione? Ciò vale anche per mia moglie e per me? E pure per i maestri/e dei miei figli? Voi chi?!? Noi no, eh? Adesso i libri si leggono ancora, ma magari con un Kindle o un Tolino, che è pure ecologico: non si abbattono più gli alberi. Potrei azzardarmi ad affermare che i giovani di oggi sono più afferrati sull'ambiente che non i genitori o i nonni e che la maggior parte dei disastri sono stati compiuti ben prima degli anni '90, mentre tanti "noi" leggevano un libro. Un altra domanda: ma i "noi" che scrivono qui sono gli eletti e tutti gli altri la plebe? Mi sembra di aver ultimamente letto diversi post sul forum di questo tono, che sinceramente non lo fanno un luogo migliore. Servus, Njk Io sono forse ancora un peluzzo più anarchico di @cabanes: la prossima volta svuoto il posacenere della macchina in strada e penso a voi! (che tanto io non fumo e non sporco nulla...) PS: se mai qualcuno se lo chiedesse: SI, questo vuol essere un post polemico.3 punti
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Sarò presente sia al convegno che al pranzo. Nonostante la mia personale latitanza dal forum dell'ultimo periodo a causa di un'ingestibile mole di impegni personali e lavorativi, sono estremamente felice di poter incontrare nuovamente tanti amici al consueto pranzo di Verona.2 punti
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Vedo di riflettere un attimo, Lucca e’ sempre stata aiutata da Pavia, ricordo il rarissimo cuneo ottoniano nel denaro lucensis probabilmente ispirato dalla produzione Pavese che determinò una piccola serie cronologica molto rara.. Qui siamo negli enriciani e sicuramente siamo in un periodo più tardo rispetto ai corrispondenti denari di Pavia con HE in nesso. La serie Pavese con HE in nesso e’ rarissima e di pochi esemplari e sarà formata da 8/10 denari conosciuti, anche qui l’occhio allenato ne ha fatti uscire alcuni in questi ultimi anni. Stiamo parlando per Pavia di un denaro Pavese vecchio con buon peso e titolo alto, quindi siamo nella prima produzione per me enriciana pavese, diciamo circa 1039 - 1056, qui col lucchese siamo decisamente dopo, ciò non toglie che Pavia abbia spesso influenzato Lucca e che ci possano essere stati similitudini nelle lettere e nei nessi. Per Lucca non mi sembra di averne visti così ma ciò non toglie come per Pavia che ce ne possano essere altri. Il denaro non e’ però quello postato prima ma e’ come questo che vi riporto e che e’ nella collezione Brambilla per non postare rarità magari soggette a diritti.2 punti
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Sul fatto che in Gran Bretagna trattano i beni archeologici come patate c'è molto da discutere. Vengono rimesse sul mercato solo dopo averle studiate e fotografate. E quelle di interesse vengono acquisite al patrimonio comune. Così non si perde alcuna conoscenza. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao @adolfos, domani spero di riuscire a postare un altro esemplare che ci farà riflettere, però già da adesso sento le meningi che girano ?2 punti
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Partiamo intanto dal mio editoriale che ha come titolo “ Il valore della divulgazione “ , quelli che ho fatto io sono stati sempre diretti verso un valore, giovani, esposizioni fisse di monete, ora divulgazione.2 punti
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Ho scritto a Bellesia e a Morello, entrambi mi hanno detto che le riviste viaggiano a "tariffa agevolata" e quindi non sono "appetibili"....ergo...quando le poste hanno tempo le inoltrano. Mi vengono in mente i treni merci che devono dare la precedenza agli altri. Quindi dobbiamo aver solo pazienza....non c'è nulla da fare.2 punti
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Riapro questa vecchia discussione perchè finalmente riesco a dare la spiegazione del rovescio di questa bella medaglia che è Piacenza e non Parma, grazie a un recente studio che allego. @fabio22 @sandokan @mariov60 http://www.ilpiacenza.it/eventi/biblioteca-marmi-colorati-e-medagliere-ecco-i-tesori-della-famiglia-farnese.html Biblioteca, marmi colorati e medagliere: ecco i tesori della famiglia Farnese „ Al rovescio di una seconda medaglia dello stesso incisore c’è la raffigurazione di una cittadella fortificata che alludeva al castello di Piacenza. Si vedono bene la forma pentagonale della Cittadella, i cinque possenti bastioni e l’ampio profondo fossato, alimentato dalle acque del rio Beverora. Ma quello che maggiormente è messo in evidenza è la presenza della chiesa e degli edifici dell’antico monastero di San Benedetto, appartenente ai Canonici Regolari Lateranensi, che furono sloggiati – dietro indennizzo – dal duca quando si decise la costruzione della fortezza. Nella medaglia si distinguono le tre navate, i pilastri ai lati dell’ingresso centrale a formare una specie di arcone, l’ampio transetto e l’alto tribuzio che ricorda quello di Santa Maria di Campagna. Per tutti questi particolari la realizzazione della medaglia può essere fissata nella primavera del 1547 e può rappresentare la testimonianza visiva del progetto della Cittadella fortificata di Piacenza fortemente voluta da Pier Luigi Farnese e forse la commemorazione dell’inizio dei lavori del nuovo castello. “2 punti
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Ammazza che uovo di pasqua... E che regalone.. Medaglia stupenda per il ritratto del Doge e per i leone Marciano in piedi stante... Carissimo, stando a ciò che hai condiviso ad oggi, questa Pasqua è stata proprio una bellissima Pasqua numismatica.. Dovrebbero fare le uova numismatiche magari per i più giovani per poterli avvicinare, lancio l'idea...2 punti
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Mario (dabbene), mi.ricorda molto Traina... Due grandi divulgatori, due grandi altruisti, due grandi numismatici...2 punti
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Sono in partenza per qualche giorno. Io intendevo fare una cosa organica sulle medaglie devozionali lauretane. Ad esempio: - al D/ la Madonna con la Dalmatica - sottogruppi con i vari Santi, Crocifisso di Numana, ..... - al D/ la Madonna con la Dalmatica affiancata dalle lampade - sottogruppi con i vari Santi, ..... - al D/ la Santa Casa di Loreto - sottogruppi vari come sopra - al D/ la Madonna di Loreto entro arco (medaglie del novecento e dintorni) - placchette, ricordi e souvenir vari di Loreto dedicati alla Madonna Si tratta di una ipotesi buttata a braccio in pochi secondi, sicuramente da rivedere, visto le varie casistiche esistenti. Ciò consentirebbe anche una migliore datazione delle medagliette. Non opterei sicuramente per un insieme di schede compilate senza alcuna regola.2 punti
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Tra i busti di Cesare vorrei ricordare quello di Agliè (che onestamente non so se sia ancora conservato lì nel Castello o nel Museo Archeologico di Torino). E’ il cosiddetto busto di Tuscolo. Così viene descritto da Luca Canali nel suo libro “Roma infinita” dedito da Piemme: “…con una espressione di sicurezza sull’intero viso regolare, il sorriso vagamente ironico ma anche compiaciuto, e comunque fortemente atteggiato, qualità che dovevano coesistere nell’animo e nella mente del dictator perpetuus in una epoca della sua vita nella quale tale espressione era il segno di una maturità psichica pienamente raggiunta, di una soddisfazione senza eccessi di letizia, sostenuta al contrario da una consapevolezza esistenziale e politica che, sola, poteva permettere la diffusa ma contenuta ironia (l’ironia del saggio e potente dominatore d’un vasto impero), di chi conosce le fatiche e il sangue che il potere necessariamente richiede, rispecchia pienamente la complessa natura di un personaggio di un livello così alto da apparire vertiginoso.” Allego un interessante articolo che spiega il suo ritrovamento, la sua attribuzione e la sua interpretazione. In tutto ciò, come leggerete, rientra anche una moneta. Bel post, @Cato_maior! Buona serata a tutti. Stilicho Cesare di Tuscolo.pdf2 punti
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Grazie mille intanto. Domani dopo lavoro quando è più chiaro provo a farla perchè con la luce di casa ho fatto fatica.1 punto
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taglio 2 euro cc paese francia anno 2015 A tiratura 4.020.500 condizioni bb+ città trieste taglio 2 euro cc paese belgio anno 2011 tiratura 5.013.500 condizioni bb+ città trieste taglio 2 euro cc TDR paese grecia anno 2007 tiratura 3.978.549 condizioni bb città trieste1 punto
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taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2014 tiratura 1.000.000 condizioni bb+ città treiste taglio 2 euro cc paese belgio anno 2012 tiratura 5.013.000 condizioni bb+ città trieste taglio 2 euro cc paese belgio anno 2011 tiratura 5.013.500 condizioni bb+ città trieste1 punto
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In quei tempi meravigliosi attraverso le distese d'Italia al galoppo mandrie di cavalli.1 punto
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Bello, ma perché velluto nero ? Io opterei, visto che è già scuro, per un velluto rosso, eventualmente verde o blu.1 punto
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Si delinea anche questa volta un numero carico di articoli che comprendono un pò tutto lo stivale e vari periodi storici, sempre più curioso di leggere questo numero 5. Spero vivamente di poter essere a Verona il Sabato, sto già provando a muovermi a lavoro per riuscire ad avere il giorno di riposo, spero di riuscirci e poter salutare oltre Mario anche qualche altro autore del Gazzettino.1 punto
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Ciao Stefano, a tua futura memoria, (anche mia) questa, partita da una base d'asta di 2500 è passata a 3000. Classificata qBB con piccoli strappi restaurati, a differenza della tua questa è un R5. L'asta risale al 2016.1 punto
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Poi una intervista a una artista come Daniela Longo di @Tm_NPZ ci permette di riparlare e rivedere monete euro. @talpa ci offre una articolata rassegna sulla bibliografia, dalla tradizione al digitale. Non mancano anche in questo numero le rubriche tra un articolo e l’altro di “ Briciole numismatiche “.1 punto
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Io, tanto per cambiare, "do un po' i numeri"...., in greco, naturalmente...1 punto
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@rorey36 innanzitutto scusami se mi sono permesso di farti quell'osservazione, poi vorrei ringraziarti che mi hai risposto. Beh se siete in due è pure troppo…… Vorrei poi fare un'osservazione: oggi ci sono comportamenti maleducati ed incivili legati allo smaltimento della spazzatura, ma una volta non c'era tutto questo. Sapete anche il perché? Semplice una volta non c'era tutta questa produzione e non si buttava via niente, e quindi non si potevano tenere comportamenti di siffatta specie non perché una volta erano tutti bravi o educati meglio ma perché non c'erano cose da buttare via e l'arte del riciclo era una cosa quotidiana e comune a tutti. Ciò non toglie che chi sporca è una persona veramente stupida e non si può in qualche modo giustificarlo con la mancanza di una buona educazione (ma direi più disciplina e rispetto). Ormai tutti sanno che inquinare oltre che essere un gesto incivile è anche dannoso per l'ambiente, quindi non ci sono scuse o giustificazioni (o corresponsabilità di scuola/famiglia) che reggano. A casa mia non mi hanno mai insegnato di rispettare l'ambiente o di essere civile, ma comunque sono sempre stato rispettoso sia degli altri che dell'ambiente, perché è un comportamento "normale" che tutti sanno di dover tenere (sia ben chiaro la mia famiglia è sempre stata civile , quindi non volevo dire di essere una mosca bianca nella mia famiglia, solo che per noi sono comportamenti naturali che non necessitano di tante spiegazioni ).1 punto
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Questa volta, anziché proporvi una nuova moneta proveniente da qualche ripostiglio registrato, come ormai son solito fare, volevo portarvi un po' "dietro alle quinte" e farvi vedere come, questa attività (il collezionare monete da hoard) non sia cosa così semplice. Perché una moneta sia di provenienza certa bisogna comunque andare un po' a fondo e, per tutte le monete che finora ho acquistato, a monte (e talvolta anche a valle!) ho sempre fatto un certo lavoro d'indagine se non addirittura di intelligence. Le casistiche possibili sono molte, si va dal caso più semplice con l'asta di vendita iniziale con catalogo pubblico in cui viene presentato il ripostiglio, fino alla moneta che ormai è in circolazione da moltissimi anni e che ha subito un sacco di passaggi rischiando di perdere addirittura la traccia di provenienza originaria richiedendo quindi un attento lavoro di ricerca a ritroso. Accanto a questi vari gradi di difficoltà, ci sono poi i casi - come quello in cui recentemente mi sono imbattuto - in cui una moneta viene data come proveniente da hoard ma che in realtà, da hoard proprio non viene... perché? Sostanzialmente perché o il venditore vuole lucrare su questa caratteristica (che accresce il valore della moneta) o perché a sua volta l'ha presa come tale e quindi in buona fede la rivende così. Il caso concreto riguarda questa monetina: Claudio II (moneta di consacrazione), antoniniano; 18 mm - 1,60 gr - AE; Zecca: officina locale? D\ "DIVO C[...]IO", busto radiato e drappeggiato a destra. R\ "[...]ECRATIO", aquila stante frontalmente con testa girata a destra. La moneta viene descritta come proveniente dal ripostiglio di Morgat-en-Crozon (Finistère) il che ovviamente ha suscitato subito il mio interesse. Contattato privatamente il venditore mi riferisce di averla in collezione da più di 20 anni, di averla sempre classificata con questa provenienza ma di non disporre di particolare documentazioni né memorie circa la precedente provenienza, ma di essere piuttosto sicuro dell'attribuzione a questo ripostiglio in quanto non è cosa comune - dice lui - trovare un antoniniano di consacrazione con l'aquila vista frontalmente e che consultando un po' di bibliografia troviamo proprio un esempio di aquila frontale proveniente da questo ripostiglio. Orbene, pur tendenzialmente fidandomi della buona fede delle persone e trattandosi di un acquisto pulito e regolare in quanto per l'eventuale transazione avrei ricevuto documentazione regolare, restava comunque aperta la questione della provenienza da ripostiglio... e allora via, partiamo con le indagini! Cosa so di questo hoard? Nulla, se non che si tratta di un ripostiglio spesso citato in vari lavori e quindi di una certa importanza. Disponibile in rete non si trova nulla o quasi. Un buon punto di partenza però lo offrono il catalogo online della Biblioteca Nazionale Francese e il sito www.ric.mom.fr Il RIC online (www.ric.mom.fr) innanzitutto mi dice che: a) non esistono antoniniani ufficiali attribuiti alle zecche operative con Claudio II / Quintillo che presentino per la serie di consacrazione con Aquila un busto drappeggiato... primo elemento non proprio confortante. b) tra le opere di riferimento nel ric online trovo il titolo del saggio di studio di questo specifico ripostiglio "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" che dev'essere sicuramente una rielaborazione approfondita dello studio preliminare che avevo beccato in rete - sempre a livello di solo titolo: " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo". c) infine, sempre dal RIC online scopro che esiste un esemplare, il numero 780 del ripostiglio di Morgat-en-Crozon, con "Eagle stg. right, head turned left" e tre esemplari (781-783) con "Eagle stg. left, head turned right" Il catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia invece mi riporta un po' di bibliografia di riferimento: a) "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" b) " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo" c) e un catalogo di vendita "Trésor du Rest-Menen en Plestin-les-grèves : 100 haches en bronze. Trésor de Sarcelles... Trésor de Morgat en Crozon... 2e partie du trésor de St-Colombier en Sarzeau...: [Vente à Marlaix, Galerie des ventes, le 5 mars 1978. commissaire-priseur Boscher] Di positivo ci sono alcuni aspetti interessanti: il ripostiglio conteneva alcuni - pochi - esemplari di antoniniani della serie DIVO CLAVDIO / aquila e che le monete (quali? quante?) sono poi state vendute in un'asta pubblica poco tempo dopo la loro scoperta e catalogazione, quindi è plausibile trovare in circolazione monete provenienti da questo ripostiglio. Rimane da capire come legare la moneta (busto non consono) con le monete catalogate... stiamo parlando degli anni '70, primi '80 quindi le attenzioni per queste monete erano ancora limitate sebbene si stesse iniziando un lavoro di catalogazione seria e di studi approfonditi sulle imitazioni locali proprio in quegli anni... può starci che il pezzo sia stato mal classificato o magari inserito in eventuali imitazioni locali e quindi non meglio precisato nella catalogazione... certo avere i libri di riferimento potrebbe aiutare! E qui arrivano in soccorso i forum di numismatica esteri, in particolar modo dalla francia dove, parlando con un po' di "colleghi collezionisti" riesco a recuperare due paginette interessanti tratti dal lavoro più recente: a) la composizione del ripostiglio b) il catalogo delle monete della serie di consacrazione Certo, non ci sono immagini... per sperare di trovar qualcosa bisognerebbe procurarsi questo: ma è alquanto introvabile e comunque, dalle informazioni che ho ricevuto dovrebbero essere riportate le immagini delle monete più rare e di maggior importanza. E quindi? A quali conclusioni si possono arrivare? Mi sono predisposto questa serie di punti fissi: 1) secondo il RIC online, la moneta in questione è quella che viene classificata come: "Eagle stg. left, head turned right", visto che non fa menzione di "eagle stg. front"... ma cozza con la descrizione del ripostiglio che invece farebbe cadere il pezzo nel numero 780, presente in un solo esemplare... e in più i concetti di left/right spesso sono equivocati: destra di chi guarda il tondello o destra di chi è raffigurato nel tondello?!? 2) non sono repertoriate imitative della serie DIVO CLAVDIO con aquila nel ripostiglio, quindi la presenza del busto anomalo non trova una possibile spiegazione in un'ottica di produzione locale 3) volendo attribuire per certo la moneta al ripostiglio, in assenza dei dati fisici precisi per i singoli pezzi (nel report viene riportato solamente il peso medio, ma non è in nessun modo indicativo), dobbiamo considerare unicamente la descrizione... mettendo da parte quella relativa al busto dell'imperatore e quella relativa alla posizione dell'aquila... rimane solamente la chiave di lettura della legenda: - il pezzo in esame ha rovescio con legenda leggibile "[...]ECRATIO", al più, essendo generosi, "[...[...]SECRATIO"; i due tipi (per complessivi 4 esemplari) descritti nel report del ripostiglio invece hanno legenda: "CONSECRA[...]" e "CONSECRATIO" quindi non ci sarebbe alcuna corrispondenza tra il nostro pezzo e quelli descritti nel ripostiglio. In sintesi quindi sia tipo di busto che legenda del rovescio attualmente leggibile sono in apparente contrasto con quanto descritto come appartenente al ripostiglio, certo, le immagini sarebbero l'elemento determinante, ma è alquanto probabile che di immagini non ve ne sia traccia nemmeno nel catalogo di vendita per cui, in assenza di una ricevuta d'acquisto che leghi la moneta alla vendita pubblica del 1978 si può dire con ragionevole sicurezza che la moneta in questione non proviene dal ripostiglio analizzato. Ad aver tratto in inganno il venditore attuale, di cui non metto assolutamente in dubbio la buona fede, potrebbe essere stata molto probabilmente una precedente catalogazione a livello di riferimento bibliografico: molto spesso gli antoniniani del III secolo, specialmente i gallici e certi pezzi di Claudio II, Gallieno e altri imperatori più o meno contemporanei, vengono classificati anche con i cataloghi dei principali ripostigli del periodo e Morgat-en-Crozon è proprio uno di questi. Il fatto di aver davanti un antoniniano di consacrazione con aquila rappresentata frontalmente deve aver spinto il classificatore iniziale a usare il riferimento di questo ripostiglio francese per la catalogazione del pezzo dando così origine all'equivoco. Perché ho scritto questo lungo post? Perché a volte credo si bello vedere anche cosa sta dietro alla ricerca di un singolo pezzo e, nel mio piccolo, per illustrare un metodo (non IL metodo!) di lavoro per offrire uno spunto anche a chi, per la prima volta, vuole provare a cimentarsi con un approccio un po' differente al semplice (e dignitosissimo!) collezionismo di sola sensazione (ovvero = prendo la moneta semplicemente perché mi piace). Sperando di non avervi annoiati, vi saluto e vado a caccia di nuovi pezzi!1 punto
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Il follis bizantino presenta diversi punti di corrosione da cloruri/ossicloruri, ovvero sono in atto reazioni chimiche corrosive per la lega metallica, ovvero CDB. La moneta è spatinata, quindi un trattamento con BZT sarebbe elegante e rispettoso della patina..ma totalmente inopportuno, è comunque un trattamento da farsi con agenti chimici nocivi, quindi poco pratico in ambiente domestico, e non è detto che risolva il problema. Voglio verificare il tipo di trattamento più adatto e pratico, poi la informo in un prossimo post.1 punto
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E questo non è poco, visto la grande realtà e punto di riferimento della numismatica...1 punto
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Questo denario, per il ritratto della vittoria da Art Nouveau...1 punto
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@gpbasetti, eccomi, la "gemella" (almeno credo che tale sia) sarebbe proprio quella su cui ho evidenziato le legende in greco e che già avevo postato ieri sera sul tardi. Si tratta di una dracma attribuita ad Arsakes I, 250-211 a.C. sia pure con un piccolo punto interrogativo. Ho usato il termine "gemella" perché ritengo che quella sia la sua dracma. Ora caro @gpbasetti vorrei che mi scusassi se lascio per stasera il Forum, ho avuto una giornataccia e non connetto. Magari ci sentiamo domani, intanto ti saluto, e ti auguro buonanotte! Hirpini.1 punto
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Ciao Se ti poi interessare ho trovato il Regio decreto 18 luglio 1866 concernente il cambio di monetazione imposto...1 punto
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Carissimi Sulla scia di discussioni precedenti incentrate sulla ritrattistica romana, voglio proporvi questo celebre e particolare ritratto. Fin dal suo rinvenimento l'opera fu attribuita a Cesare, la statua presenta, infatti, i caratteri propri delle altre raffigurazioni più antiche di Cesare, e va dunque considerata, come le altre di età tardo repubblicana, una riproduzione abbastanza realistica dei lineamenti del dittatore romano, ancora non modificati con fini di idealizzazione. Cesare in questa raffigurazione diventa anche la personificazione del mos maiorum: l'auctoritas è data dai segni dell'età e la gravitas dai tratti severi del volto. Inoltre, non è rappresentato come comandante vincitore delle campagne galliche, come celebratore di trionfi, ma come semplice cittadino romano, togato, rivolto alla partecipazione politica di Roma. L'opera fu rinvenuta con grande probabilità a Roma, ed acquistata dalla collezione Julienne nel 1767 a Parigi da Federico II di Prussia, che la trasportò in Germania, a Berlino, dov'è tuttora conservata (Altes Museum). Risulta tuttora impossibile stabilire il luogo, probabilmente una località orientale, e l'epoca in cui l'opera fu realizzata. La plasticità delle forme è data dal materiale di cui è composto il ritratto, non semplice marmo bianco ma BASANITE, con una particolare coloratura verde intenso. Il ritratto, alto 41 centimetri e quindi leggermente superiore alle reali dimensioni del busto umano, raffigura il volto di un uomo adulto ormai prossimo alla vecchiaia: compaiono infatti sottili rughe sulla fronte, lungo il contorno degli occhi e attorno alla bocca. I capelli, radi ma in realtà ben più abbondanti di quelli che Cesare, quasi calvo, doveva avere, sono rappresentati in ciocche falciformi che ricadono sulla fronte ma lasciano scoperte le tempie. Le guance ed il collo comunicano un'impressione di particolare magrezza, accentuata anche dal profilo del naso e dalle labbra sottili. Integrazioni di epoche successive sono da considerarsi i bulbi oculari in marmo, aggiunti in età moderna, e le rifiniture, frutto di più recenti restauri, all'orecchio sinistro e all'orlatura destra della toga. Riporto la celebre descrizione di Svetonio (Divvs Ivlivs, 44-45). Era molto scrupoloso sulla cura del corpo, cosi che non solo si faceva tagliare i capelli accuratamente e si faceva radere, ma si faceva anche depilare, come qualcuno ricordò tollerava molto a malincuore la deturpazione della calvizie perché si era accorto più di una volta che suscitava le prese in giro dei suoi denigratori. Così si era abituato a riportare i capelli da dietro che gli mancavano (si faceva il classico riporto) e tra tutti i decreti emessi dal senato e dal popolo nessun altro mai accettò più volentieri che il diritto di portare la corona d’alloro in modo perenne. Si tramanda che fosse famigerato anche nel vestire: usava anche un laticlavio adornato di frange fino alle mani e non portava mai la cintura se non sopra di esso e con la cintura un po’ lenta e da qui (tramandano) che sia derivata la battaglia di Silla che piuttosto spesso ripeteva agli ottimati di guardarsi da quel giovane che indossava male la cintura (Circa corporis curam morosior, ut non solum tonderetur diligenter ac raderetur, sed velleretur etiam, ut quidam exprobraverunt, calvitii vero deformitatem iniquissime ferret saepe obtrectatorum iocis obnoxiam expertus. Ideoque et deficientem capillum revocare a vertice adsueverat et ex omnibus decretis sibi a senatu populoque honoribus non aliud aut recepit aut usurpavit libentius quam ius laureae coronae perpetuo gestandae. Etiam cultu notabilem ferunt: usum enim lato clavo ad manus fimbratio nec umquam aliter quam ut super eum cingeretur, et quidem fluxiore cinctura; unde emanasse Sullae dictum optimates saepius admonentis, ut “male praecinctum puerum” caverent.)1 punto
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Classical Numismatic Group > Auction 111 Auction date: 29 May 2019 Lot number: 641 The Triumvirs. Octavian. Autumn 31-summer 30 BC. AR Denarius (18.5mm, 3.43 g, 3h). Italian (Rome?) mint. Winged bust of Victory right / Octavian, as Neptune, standing left, foot set on globe, holding apluster and scepter. CRI 409; RIC I 256 (Augustus); RSC 60 (Augustus). Good VF, underlying luster, a couple die breaks. Struck from dies of artistic merit. Estimate: 500 USD1 punto
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Ciao Ares, aggiungici : lettere malformate e maldisposte, disegno dei rilievi in alcuni punti incompleto, perlinatura impossibile, modulo/ bordo della moneta sbagliato, nessuna evidenza di coniazione e invece numerose palline un po' dappertutto… per quanto mi riguarda è falso... Un cordiale saluto a Tutti ! Enrico1 punto
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Mi fate tornare alla mente quando andavo a scuola. La nostra insegnante come compito per le vacanze ci aveva dato da leggere “se questo è un uomo” di Primo Levi. Al rientro dalle vacanze un mio compagno era disperato perché “sequestro un uomo” non l’aveva trovato da nessuna parte...1 punto
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La moneta è bella, ma non FDC; la sabbiatura sembra indubbiamente integra e originale. L'esemplare qui presentato mostra, al di là di qualche minimo segnetto di trascurabile significato, una lieve alterazione sul contorno del D/ ad ore 11 (subito sopra l'attaccatura dei capelli del re: vedi zona evidenziata in rosso nella foto sottostante), che fa pensare ad un colpetto ripreso (va ovviamente valutata con esame diretto accurato) ed un altro minimo colpettino sul bordo del R/ ad ore 10, di minore rilievo. Se questi difetti fossero confermati potrebbe essere stata pagata al di sopra del suo valore di mercato. Si tratta di tipologia che in FDC vero può essere aggiudicata anche a 10-13.000 € (+ diritti). Purtroppo bisogna saper leggere le descrizioni di Bolaffi. Al di là della definizione "sui generis" del grading, quando la moneta non viene commentata (di buona, molto buona qualità, ecc.) o quando viene indicato "da esaminare" vi è sempre da tenere alta la guardia perché l'esemplare potrebbe avere dei problemi non dichiarati (a seconda dell'ambito: appiccagnolo rimosso, da montatura, riparata, fondi ripassati o abbassati, colpetti, ...) quando anche non presentasse dubbi di autenticità: l'onere finale viene sempre riversato sull'acquirente. P.S. dal fatto che si tratta di moneta di asta di 2 anni or sono arguisco che i chiarimenti chiesti da @calzaretta si riferiscano al fatto di aver acquistato tale esemplare, che comunque rimane una buona moneta1 punto
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Grazie a te di aver ringraziato capita sempre meno, se sei interessato a queste monete nel 2013 avevamo fatto un breve studio qui su Lamoneta che poi era stato riportato nella sezione articoli sulla lira del 1762. E’ il nominale maggiore però indubbiamente affinità ci sono, per esempio le variabili sono diverse come i tanti conii, in questo caso ne avevamo evidenziati 8 sia al dritto che al rovescio, buona lettura http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201302/lira1762.pdf1 punto
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continuo questa discussione per riaccendere in voi la voglia di postare nuove meravigliose monete. Nel frattempo, mentre voi possiate scegliere altre monete da postare, inserisco una moneta del risorgimento italiano, della 2° repubblica romana. La moneta è un 4 baiocchi periziato da PCGS in conservazione MS66. A mio parere è una goduria di esplosione di dettagli racchiusi in una piccola monetina. Ecco la descrizione del verso e del rovescio: rovescio: aquila ad ali semi-spiegate che ghermisce un fascio. Intorno all'aquila corona di foglie di quercia e intorno la scritta DIO E POPOLO preceduta da una rosetta. Sotto il segno di zecca (B per Bologna o R per Roma) e le iniziali dell'autore N • C •. verso: il valore 4 BAIOCCHI sue due righe con fregio. Intorno la scritta REPUBBLICA ROMANA e la data 1849 tra stellette.1 punto
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5 lire di Vittorio Emanuele I del 1820 e 5 lire del 1862 di Vittorio Em. II1 punto
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Che dire @Rocco68, come ti ho già detto nell'altra discussione la moneta è bellissima direi Spl per questa tipologia. Spero di poter vedere catalogata sul Gigante 2018, questa tua bellissima variante R5 di questo millesimo, complimenti ancora.1 punto
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