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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/16/19 in Risposte

  1. taglio 0,10 euro paese Vaticano anno 2015 tiratura Solo in divisionale condizioni FDC (anche meglio della mia nelle sua confezione divisionale, e non scherzo ) città Roma Note: NEWS! p.s. Ogni tanto una botta di ciapet anche per me, grazie alla pizzeria di Pasquale
    5 punti
  2. Dissi anch'io cosi.. poi ci ricascai.. Certi tondelli ti annebbiano la vista, l'adrenalina sale e non capisci più nulla...
    3 punti
  3. La mia "malattia"... banconote italiane in genere ed estere datate + quello che mi piace. Ed a proposito di malattia: Il collezionismo di banconote nuoce alla salute e causa dipendenza patologica. Si osservano perdite di peso (portafogli più leggeri), allucinazioni (visioni del 1.000 lire Barbetti matrice in FDS dovunque), nonchè bruxismo (digrignare i denti quando si perde un'occasione irripetibile), insonnia (pensando all'Irraggiungibile 25 lire V.Ema.III° del 1902), nausea e vomito (odorando certe banconote trattate). Posologia: Due Leuchtturm 500 la mattina a digiuno Un cucchiaio di Amaro medicinale Giulianini dopo i pasti
    3 punti
  4. Ciao, hoard inglese da poco presentato al grande pubblico: Sleaford oggi è un piccolo paesino della verde campagna inglese, nel Lincolnshire, lontano dai principali centri urbani, ma durante l’occupazione romana della Britannia era un crocevia di rilevante importanza geografica, forse anche sede di un mercato. Nei pressi del villaggio è stato recentemente scoperto un tesoro di monete del IV secolo d.C., che testimoniano la centralità e la ricchezza dei cittadini romani di questa provincia. La scoperta è avvenuta dopo anni di ricerche da parte di due cercatori di tesori con il metal detector, Rob Jones, un ingegnere e professore universitario di Lincoln, e Craig Paul, manager di un’azienda locale. Il tesoro, che consiste di oltre 3.000 monete in lega di rame, molte delle quali storicamente uniche, è oggi sotto esame dagli esperti del British Museum La scoperta è avvenuta nel luglio 2017, ma è soltanto negli ultimi giorni, per la precisione giovedì 9 maggio, che il gruzzolo di monete è stato dichiarato protetto dal Treasure Act del 1996, diventando di patrimonio nazionale. Tratto da https://www.vanillamagazine.it/scoperto-un-tesoro-di-monete-romane-in-inghilterra/ Si tratta di un deposito monetale che copre il periodo 284-306 d.C.: La dottoressa Eleanor Ghey, curatrice del British Museum per l’epoca dell’età del ferro e Roman Coin Hoards al British Museum, ha aggiunto: “Al tempo della sepoltura del tesoro, intorno al 307 d.C., l’impero romano era sempre più decentralizzato, e la Britannia era sotto i riflettori di Roma dopo la morte dell’imperatore Costanzo a Eboracum, l’odierna York. Per la prima volta le monete romane avevano iniziato a essere coniate a Londra, e la scoperta di questo tesoro riveste una grande importanza per lo studio dell’archeologia del Lincolnshire“. Per curiosità, recentemente in zona era stato scoperto anche un hoard della Guerra Civile Inglese: https://www.sleafordstandard.co.uk/news/monumental-hoard-of-over-1-000-coins-from-the-civil-war-found-in-field-near-sleaford-1-7682735 Ciao Illyricum
    2 punti
  5. https://www.moruzzi.it/chiara_peguiron.html Non ho visto la trasmissione, ma forse (dal nome) poteva essere questa signora, gentile e professionale, incontrata da Moruzzi Numismatica.
    2 punti
  6. O meglio qui ? http://heurtoirslanguedociens.over-blog.com/article-le-graphisme-du-denier-melgorien-108029926.html
    2 punti
  7. In attesa di foto un pò più nitide ecco cosa potrebbe esserci sotto considerando che un altro tipo di illuminazione potrebbe smentire tutto. Fenomeno gia' studiato per Genova ed Asti PS. in rosso ciò che vedo e in bianco ciò che intravedo e suppongo dovrebbe esserci.
    2 punti
  8. Ciao @Cato_maior , certamente , se di Augusto si tratta , il ritrattista dell' epoca di Claudio , forse provinciale , e' stato pesantemente influenzato dall' aspetto di Claudio nello scolpire un Augusto divinizzato , la fronte e la fisionomia generale del volto hanno molto del successore . D' altra parte occorre sempre ricordare che Augusto era di nascita un Ottavio e quindi aveva poco a che fare con i Giulii e nulla con i Claudii .
    2 punti
  9. Salve e grazie a tutti gli intervenuti ; ho posto la domanda come titolo : Chi e' ? proprio per il motivo che la foto della testa in apertura discussione non ha alcuna identificazione , probabilmente perche' non sicura , infatti nel monumentale libro : "Moenibus et portu celeberrima , Aquileia : storia di una Citta'" , e' definita semplicemente "Testa virile" , eta' supposta III secolo . Purtroppo della vita di Treboniano Gallo sappiamo poco , non essendo sopravvissuta la parte della Storia Augusta inerente a lui , cioe' da Filippo a Valeriano ; per quello che se ne sa Treboniano , tornato a Roma opero' nei due anni del suo principato principalmente in questa Citta' .
    2 punti
  10. Alzi la mano chi non ha mai strapagato una moneta per l'impeto della passione...
    2 punti
  11. Nerva non è frequente, questo è vero, e piace molto anche a me come personaggio. Ma che brutte foto, Alessandro. In generale, non mi riferisco a questa particolare moneta, indugerei molto a comprare monete con foto poco chiare, salvo da validissime provenienze (che di solito non mettono foto poco chiare). Per cui temo che la provenienza non sia di per sé una garanzia. Nello specifico, con immagini decenti, potrebbe non essere tanto male...
    2 punti
  12. Sono curioso di sapere cosa collezionate, se solo cartamoneta italiana o anche mondiali, nel caso fossero italiane se amate collezionarle tipologiche o per decreti. Se collezionate anche banconote trattate o restaurate. Parto io, colleziono cartamoneta italiana, per ora ho solo regno e repubblica ma presto mi sposterò anche su occupazioni,RSI e BNR. Colleziono per tipologica, mi accontento dei decreti più comuni. Ho impostato la collezione dall’SPL in su. Ovviamente per i biglietti più rari e costosi mi accontento anche di conservazioni più basse. Personalmente compro anche banconote trattate/restaurate se capita, risparmio e tutto sommato ho sempre un pezzo originale in collezione. in foto anche piccolo esempio di come ho impostato la collezione. Materiale della Leuchtturm e perizia sempre allegata lì vicino dove ho le perizie ovviamente, E divisori neri da una pagina ad un’altra.
    1 punto
  13. Salve amici del forum ho appena ricevuto l'allegata moneta acquistata ad un'asta sul web. Gradei un vostro parere sulla sua conservazione. Certo le foto non le rendono giustizia sono fatte con un cellurare e luce artificiale. Forse con luce diurna potrei ottenere una luce più omogenea. Vi ringrazio in anticipo per le vostre valutazioni. Filippo
    1 punto
  14. Salve a tutti, vorrei per cortesia una mano con la classificazione (in generale con le banconote mi si intrecciano tutti i decreti e non ci capisco niente, poi il non avere un catalogo non mi aiuta). La banconota risulta ancora "croccante" (non so se si dice così?), purtroppo ha un buco puntiforme proprio nel mezzo e ha diverse macchie penso di ruggine , però venendo da nonno, non posso pretendere oltre... Vi ringrazio per l'attenzione
    1 punto
  15. Grosso di Piemonte 1610 Carlo Emanuele I Segno inedito al dritto : stella a 7 punte Mir Savoia 670
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  16. Praticamente il terzo ignoto di questa sera di lavoro stima le monete antiche. Di solito la RAI dopo qualche giorno carica sul suo sito le puntate vecchie...
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  17. Ciao Luciano, la NAC 108 ha portato alla luce veri e propri gioiellini. Sicuramente il bagattino del Moro non è una prova essendoci più monete in circolazione. (Correr, Nac) Ma come definire una così limitata coniazione? Sono convinto che tra i privati ci siano altri esemplari non censiti. Ciao e buona serata
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  18. 1 punto
  19. Carissimi, volevo qui proporvi un'interessante e recente identificazione di un ritratto imperiale per avere un vostro riscontro, positivo o eventualmente negativo, rispetto all'attribuzione finale dell'opera. Nel Museo di Navarra, in Spagna, nelle cui collezioni si trovava un anonimo ritratto romano in marmo bianco, di età giulio-claudia, trovato nel 1974 negli scavi dell’antica città romana di Cara, l’odierna Santacara, in Navarra, Luis Romero, un dottorando della Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università della Navarra, da sempre affascinato da questo ritratto di anonimo che si trovava in una vetrina della sala II del museo, decise di farne oggetto della sua tesi, sotto la direzione del professore di storia antica Javier Andreu. Al termine dei suoi studi, Luis Romero ha identificato il pezzo conservato nel Museo come uno dei pochi ritratti di Augusto divinizzato conservati nel nord della penisola iberica. Inoltre, le sue indagini hanno accertato che la scultura risalirebbe al tempo di Claudio. "La testa aveva una corona fatta di materiale metallico, probabilmente bronzo, di cui si sono conservate due tracce di ancoraggio e la rientranza per l’inserimento nella parte centrale del cranio “, ha detto Romero. Inoltre, ha spiegato che “non conosciamo il tipo di corona che la statua indossava, ma molto probabilmente si trattava di una corona di bronzo, con foglie di quercia (corona civica) o di alloro (corona trionfale). Esistono 17 esemplari di ritratti di Augusto in Spagna, e finora solo due di questi portavano una corona di bronzo: uno trovato nella Bética, a Torreparedones (Córdoba), e un altro a Tarraco (l’odierna Tarragona). Il ritratto di Cara sarebbe quindi il terzo a indossare una corona di bronzo. “La sua provenienza dalla città di Cara, rende questo ritratto di Augusto il più settentrionale tra quelli ritrovati in Spagna”, ha aggiunto Romero. Luis Romero ha spiegato che il ritratto è stato identificato dalla capigliatura. La disposizione delle ciocche di capelli sulla testa consente infatti di identificare il ritratto inequivocabilmente come quello dell’imperatore Augusto. Inoltre, i lineamenti del viso, in particolare le rughe della fronte, permettono di datare il frammento di statua all’età Claudia. Si trattava quindi di un ritratto postumo, il cui intento era di mostrare l’imperatore divinizzato. Servirà l’analisi del marmo per sapere da quale cava proviene la pietra, anche se il professor Andreu ritiene che probabilmente il blocco di marmo importato sia stato lavorato in una officina locale. I ricercatori hanno sottolineato che non si esclude la possibilità di trovare altri frammenti della scultura negli scavi di Cara, che è stata riportata alla luce solo per il 10% della sua estensione, e che verranno controllati anche i depositi del museo per verificare la presenza di altri frammenti dimenticati. Secondo Andreu, la statua doveva trovarsi in un piccolo tempio, un “sacellum”, dedicato al culto imperiale nella città romana di Cara, una città di dimensioni medio-piccole, che era sulla strada che collega Caesaraugusta (Saragozza) con Pompaelo (l’odierna Pamplona), e che raggiunse lo status di civitas romana solo in epoca flavia. Personalmente, credo che i tratti somatici di Augusto non siano così evidenti in questo frammento, ma probabilmente l'identificazione dei ricercatori spagnoli è da considerare corretta se teniamo conto della probabile influenza esercitata nella scultura dalla figura e dalla ritrattistica di Claudio, regnante nel periodo nel quale il pezzo è storicamente collocato. Anche se quelle rughe/solchi sulla fronte me lo ricordano molto... https://www.lavanguardia.com/cultura/20190325/461229863266/retrato-mperador-augusto-museo-navarra.html
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  20. Certo con i "se" è i "ma"del caso ma parrebbe così. Cerchi un po piccoli ma anche Melgueil ha una miriade di conii diversi e poi conoscendo poco la monetazione lascio a voi le considerazioni metrologiche cronologiche e quant'altro possa avvalorare o affossare questa ipotesi.
    1 punto
  21. Buona sera Legio. La penso come lei..sarebbe una buona idea..
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  22. Ciao @Tiberius , condivido in pieno , anzi proporrei alla Direzione che al momento dell' iscrizione si chiedessero i motivi o il motivo dell' iscrizione e in base alla risposta accettare o meno l' iscrizione ; per determinate domande , come la presente , esistono gli orafi a cui rivolgersi .
    1 punto
  23. Nell’esaminare una moneta gli appassionati ed i professionisti del settore hanno un grande alleato l’INGRANDITORE. L’idea di creare un post su questo argomento è nata ascoltando alcuni commenti di collezionisti, quasi tutti riguardanti il potere di ingrandimento della lente usata, del tipo “la mia ingrandisce 30 volte!”, dicitura che si trova spesso sulle confezioni di lenti di produzione cinese o sul supporto che contiene la lente stessa, con l’obbiettivo di chiarire le idee su tale argomento. Ho volutamente usato il termine generico INGRANDITORE per indicare uno strumento che permetta l’ingrandimento dell’immagine di una moneta, in quanto abbiamo a nostra disposizione diversi tipi di questo strumento dai più semplici a quelli complessi. Il post sarà articolato in più parti (per una questione di peso delle immagini) e nel seguente modo: 1. I tipi di lenti 2. Le aberrazioni 3. Lenti semplici e composte 4. Luminosità della lente - Trattamento antiriflesso 5. Il potere d’ingrandimento 6. Il microscopio 7. Quale tipo di ingranditore usare in numismatica? 8. Quale lente acquistare? 1- I tipi di lenti Le tipologie di lenti ottiche sono due: divergenti o negative convergenti o positive. Le lenti negative rimpiccoliscono l’immagine e quindi per le nostre finalità si utilizzano le lenti positive. Le tipologie di lenti positive sono tre (fig. 1): · piano convessa (presenta un lato piano ed uno convesso); · convessa (presenta i due lati convessi, con diverse curvature, detta “asferica”); · biconvessa (presenta i due lati convessi, con una stessa curvatura). 2- Le aberrazioni Tutte le immagini che passano da un mezzo ottico meno denso (aria) ad un mezzo ottico più denso (vetro ottico, policarbonato ottico) subiscono delle alterazioni sia per quanto concerne la planarità dell’immagine, sia per quanto riguarda i colori -frange di colore ai bordi- (aberrazioni cromatiche). Se utilizzate una lente piano convessa per osservare un foglio a quadretti, potrete notare che l’immagine si presenta con i lati dei quadretti concavi (aberrazione a cuscino), mentre se utilizzate una lente convessa, i lati si presentano concavi (aberrazione a barilotto) -fig. 2-. Per evitare, parzialmente, queste alterazioni di planarità dell’immagine si deve utilizzare una lente, biconvessa, che, come abbiamo visto, presenta due diverse curvature dei suoi lati, detta “asferica”. 3- Lenti semplici e lenti complesse Le aberrazioni prese in esame nel punto precedente riguardano le lenti semplici (lente singola) ed allora per eliminare completamente queste alterazioni dell’immagine vengono realizzate le così dette “lenti complesse”. Le lenti complesse sono realizzate tramite l’accoppiamento di due lenti positive, generalmente due lenti piano convesse o due lenti biconvesse. (fig.3) fig.3 Queste lenti, dette “doppiette”, risolvono il problema della planarità, e vengono definite “aplanatiche”, ma non risolvono le aberrazioni cromatiche. Per eliminare queste ultime, è necessario interporre tra due lenti positive, una lente negativa, costituendo una “tripletta”, definita “aplanatica e acromatica”. (fig. 4). fig. 4 In commercio si trovano svariati tipi di lenti complesse, anche alcune che permettono di ottenere diverse tipologie di ingrandimento (fig. 5-5a). 4- Luminosità di una lente complessa - Trattamento antiriflesso L’assemblaggio di più lenti migliora la qualità dell’immagine dal punto di vista di planarità e cromaticità, ma diminuisce più o meno sensibilmente la luminosità della lente. La luminosità della lente è determinata dalla quantità di raggi luminosi che attraversano il complesso ottico ed è un fattore da valutare in funzione del suo utilizzo. Per ovviare a questo inconveniente i costruttori di lenti complesse, per alcuni prodotti, utilizzano dei trattamenti antiriflesso che fanno sì che possano passare il maggior numero di raggi luminosi possibili (fig. 6). Questo trattamento, che può essere “mono strato” o “multi strato” si può riconoscere osservando le lenti che presentano una leggera tonalità violetta (figg. 7-7a). Ovviamente le lenti che presentano queste caratteristiche hanno un costo decisamente superiore a quelle non trattate.
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  24. confermo Corrado 1 per Messina Bookmark | Search similar lots Image: Fotografie Lübke & Wiedemann, Leonberg s EUROPÄISCHE MÜNZEN UND MEDAILLEN (EUROPEAN COINS AND MEDALS) ITALIEN (ITALY) SIZILIEN Corrado I., 1250-1254. Denaro, Messina. 0,64 g. I - C - O - R ins Kreuz gestellt//Kreuz. Leicht korrodiert, sehr schön
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  25. Ciao In questo caso tutte e due le prime due tipologie, corona piccola e corona grande... Visti insieme si nota benissimo la differenza!
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  26. Si, concordo, sono davvero affascinanti!
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  27. In effetti e' un peccato..certi comportamenti non li comprendero' mai..ma non siamo tutti uguali .(fortunatamente).
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  28. Vabbè dai!! È capitato a tutti soprattutto all'inizio di pagare più del dovuto qualche moneta. E qualche volta capita ancora?? Saluti.
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  29. 1 punto
  30. E qui non vale mi posti le statuette di Thiva dove sono nato... Resti della Rocca Cadmea
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  31. Argomento ampiamente trattato relativamente alla zecca di Napoli e, penso io, correttamente spiegato e documentato nell'articolo a firma di M. Bazzini e di G. Ruotolo pubblicato sul n°154 di Panorama Numismatico. Articolo disponibile gratuitmente su Academia.edu di cui ti allego il collegamento: https://www.academia.edu/1488935/I_graffi_sulle_monete_napoletane_difetto_tecnico_o_prelievo_fraudolento ciao Mario
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  32. Ahimè, sicuramente fu assai buono l'acquistato e poi mangiato allegato Carrarmato
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  33. @karnescim ho imparato da un nostro grande numismatico che saluto se ci sta leggendo, che Wildwinds tanto utile a dire la verità, è un sito "volenteroso" che non sempre riesce a riportare notizie con esattezza, quindi va valutato con un po' di attenzione. Prima ho scritto "spero di avere detto troppe sciocchezze" purtroppo l'ho modificato Ciao e grazie Hirpini
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  34. un po' confusa Wikipedia che nella pagina di Treboniano, seppur con il dubbio, lo attribuisce proprio a lui. Riguardo a Licinio, penso che manchi quella staticità che caratterizza il IV secolo… ma è solo un'osservazione in linea generale sicuramente è vero, ma ti faccio un esempio banale (non voglio uscire dal tema della discussione, ma forse sono necessari anche questi piccoli dettagli) riguardo alle monete di una Augusta (dove la capigliatura è forse ancora più evidente e centrale nella resa numismatica): Etruscilla, moglie di Decio. Seppur coniò monete per circa 2 anni-2 anni 1/2 secondo il RIC quelle con una sorta di treccia sopra la testa sono dell'ultimo anno di regno. Non so se qualcosa di simile, seppure con dettagli sicuramente più irrisori, può essere applicato anche qui dove il periodo di coniazione è relativamente simile (le monete che ho postato sono in conservazione piuttosto alta, i dettagli sono ben visibili); si potrebbe forse approfondire l'argomento con qualche fonte bibliografica riguardo alla sua monetazione (?), un saluto caro Legio.
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  35. Certo, avevi anche scritto che era un'adesione probabile. Mi basta tenere sotto controllo il numero massimo di partecipanti per la prenotazione.
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  36. Parole importanti, non ci sono dubbi, quasi da incorniciare, certamente per il dialogo bisogna essere almeno in due, per la coesione diversi, per la divulgazione in tanti, ma poi in tutti questi anni io mi sono chiesto ma poi tutti questi valori in quanti li vogliamo e ci teniamo ?
    1 punto
  37. Roma Numismatics Limited, E-Sale 2, lot 523, 2/11/2013 Augustan Silver medallion. 1st century AD. Augustan Silver medallion. Early 1st century AD. Scene depicting maenad, holding thyrsus and wearing scanty dress, and satyr playing pipes and wearing cape, opposite each other in a frenetic orgiastic dance. Everything within double dotted border. Unknown to standard references. 4.67g (Silver), 27mm. Unique and highly interesting. Edge chipped of, restored, fascinating scene, pierced, Good Very Fine. Acquired from Harlan J. Berk. This Medallion was believed by the previous owner, to be a token for aristocrats. Its purpose was to get admission to the secular games in Rome. Basically a VIP Token. However it is more likely that this 'Token' was a piece of jewellery linked to the Cult of Dionysos. The Cult of Dionysus is strongly associated with satyrs, centaurs, and sileni, maenads and its characteristic symbols are the bull, the serpent, the ivy, and the wine. The Dionysia and Lenaia festivals in Athens were dedicated to Dionysus, as well as the Phallic processions. Initiates worshipped him in the Dionysian Mysteries, which were comparable to and linked with the Orphic Mysteries, and may have influenced Gnosticism. Orpheus was said to have invented the Mysteries of Dionysus. ILLUSTRAZIONE: Menade che danza con un Satiro, affresco dalla Casa dei Dioscuri a Pompei (Museo Archeologico di Napoli)
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  38. Il fatto che siano leggibili è una cosa, bisogna guardare quanto sono leggibili, per determinare la conservazione si guarda l'iconografia nel suo insieme: i rilievi (capelli, baffi, orecchio), le scritte, i colpi al bordo, ammaccature varie; come puoi ben capire, sono tanti i parametri che determinano la conservazione di una moneta.
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  39. Sull'Isis vabbuò. Sul resto credo un tantinello esagerato..
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  40. Terrapiattisti a convegno https://video.repubblica.it/edizione/palermo/palermo-al-convegno-dei-terrapiattisti-in-italia-prove-che-la-terra-non-e-sferica-bergoglio-pagato-da-soros/334273/334873?ref=RHPPBT-BS-I220012994-C12-P2-S3.4-T1 Non si sa se o petronius
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  41. Ciao @Rocco68 non ho un Tornese, posto il mio 2 tornesi
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  42. Grazie @Francesco1984 e @Rocco68 per i complimenti e per avermi fatto notare altri particolari. Effettivamente la parte posteriore della corona è mancante della punta. Non ho riscontrato finora questa cosa su nessun 8 tornese di Ferdinando I
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  43. Buonasera a tutti. Approfitto di quella bellissima discussione aperta dall'amico @Rocco68 per pubblicare una delle mie monete che mi da maggiori soddisfazioni. Amo moltissimo il rame napoletano, più dell'argento. Si tratta di un 8 tornesi 1817 con scritta SICILIARUN al D. e rombo dopo la parola tornesi. Rif. Magliocca 451a Sono graditi i vostri commenti e pareri, grazie Buon fine settimana a tutti
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  44. A questo vorrei aggiungere anche di pensare ai centinaia e probabilmente migliaia di testi perduti, non giunti agli amanuensi o "scartati" da questi nel lavoro di copiatura a causa del loro contenuto non ritenuto consono da tramandare, perché probabilmente presentavano impostazioni scientifico-religiose non in linea con il mondo cristiano.
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  45. vorrei intervenire in questa discussione che sicuramente ha una portata vastissima in merito alle fonti che possiamo criticare. intanto, i testi antichi che oggi possiamo consultare in storiche biblioteche o comprandone una copia in libreria non sono fonti primarie, ma secondarie. Possono avere avuto sia manipolazioni da parte degli amanuensi medievali che falsificazioni storiche da parte degli antichi che come è noto tendevano a dare raramente un giudizio imparziale. Perciò diventano primarie quelle fonti che derivano certamente dai secoli passati, inalterate (epigrafi, MONETE, cippi funerari…). Degli archetipi originali (il testo originale, primigenio, la versione scritta da Cesare, Seneca…) non rimane praticamente nulla (pochissimi sono gli antichi papiri che contengono passi/frammenti dei testi, conservati fino ad oggi in luoghi molto asciutti e poi è probabile che sin dalla loro messa in circolo questi testi abbiano subito delle naturali modifiche) ma questi possiamo ricostruirli comparando le varie copie strascritte a mano fra alto e basso medioevo e pervenute fino a noi di uno stesso volume. Il lavoro filologico principale di chi oggi vuole studiare questi testi è quello di una attenta e costante comparazione.
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  46. Salve, apparsa in asta Artemide XXXVI nel 2012: Lot 40 Mondo Greco. Italia Greca. Bruttium (?), zecca incerta. Emiobolo (?), ca. 340-320 a.C. D/ TPAEΣ. Protome di toro androcefalo a destra. R/ BPEIΓ. Spiga di grano; sopra la foglia, delfino a sinistra. HN (Italy) 2678. AE. g. 4.42 mm. 15.50 RRR. BB. Emissione interessante, della più grande rarità. Greek. Italy. Bruttium (?), uncertain mint. Hemiobol (?), circa 340-320 B.C. Obv.: TPAEΣ. Forepart of man-headed bull right. Rev.: BPEIΓ. Grain ear, leaf to right. Dolphin to left. HN (Italy) 2678. AE. g. 4.42 mm. 15.50 RRR. VF. Interesting and rare issue.
    1 punto
  47. 8- Quale lente acquistare? Spesso e volentieri quando è il momento di acquistare una lente di ingrandimento la soluzione più utilizzata è quella di andare sui vari siti web e acquistare quella più conveniente economicamente. Questa scelta porta ad avere, tranne alcune eccezioni, uno strumento che non risolve le problematiche, esposte in precedenza, con il rischio di crearci anche qualche problema alla viste se lo strumento è usato con frequenza. La nostra attività di analisti nel settore diamanti, prima di iniziare lo stesso percorso per le monete, ha sicuramente influito sulle scelte strumentali, ma sugli strumenti è sempre opportuno adottare il detto “chi più spende meglio spende”. Qui di seguito indico marche di lenti professionali, che come tali hanno costi abbastanza elevati, ma sia per la qualità ottica sia per quella costruttiva, sono strumenti che dureranno per tutta la vita, unitamente al alcune lenti più economiche che però hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. Intanto iniziamo a dire che le lenti possono essere costruite sia in cristallo ottico sia in policarbonato ottico. Ambedue i materiali possono essere trattati con i processi antiriflesso. Le lenti in cristallo ottico, generalmente subiscono anche un trattamento antigraffio, cosa che non accade per quelle in policarbonato. Questo fa sì che le prime hanno un costo decisamente più elevato rispetto alle seconde. Due parole sulle lenti di produzione cinese di basso prezzo. Sono realizzate con vetro non ottico, quindi presentano molti difetti, dalle piccole bolle alle tensioni interne, e quindi veramente di scarsa qualità e l’utilizzo a lungo andare può creare qualche problema alla vista. Detto questo diamo un elenco delle lenti di qualità ed i relativi prezzi di mercato: Zeiss D 36 (fig.11): 3X+6X per avere 9X, aplanatica e acromatica 120-150€ Eschenbach 3+6=9 (fig.12): 3X+6X aplanatica e acromatica 190-210€ Bausch & Lomb (fg.13) 5X asferica in policarbonato ottico 20-30€ Bausch & Lomb (fig.14) 4X in cristallo ottico 20-30€ Per le 10X: Bausch & Lomb (fig.15) 10X tripletta aplanatica e acromatica 50-60€ Belomo (fig.16) 10X aplanatica 50-60€ Nikon (fig.17)10X aplanatica 80-90€ Zeiss D40 (fig.18): 10X aplanatica e acromatica 90-120€ Schneider (fig.19): 10X aplanatica e acromatica 180€ Per le cinesi posso consigliare due lenti munite di illuminatore LED, molto comode nei convegni, dove l’illuminazione è sempre problematica; non conoscendo la marca alleghiamo solo le foto. La prima (fig.20-20a) è una 4X diametro 35 mm che permette l’osservazione dell’intera superficie di una moneta anche di grande modulo. L’altra (fig.21) è una 10X di buona qualità con lenti in vetro ottico ed un illuminatore circolare molto utile. Costi: 2-8€ la prima, 30€ la seconda. In questo panorama, non voglio trascurare le lenti di produzione russa degli anni ’70-‘80, che sono manufatti di alta qualità ottica e ancora si possono reperire a prezzi molto contenuti. Qui di seguito alcune foto di questi prodotti (fig.22>26). Conclusioni Credo di aver fornito un quadro abbastanza completo delle caratteristiche degli ingranditori, comunque rimaniamo a disposizione per chi volesse ulteriori approfondimenti sull’argomento, o chi avesse difficoltà di reperimento. Grazie per l’attenzione
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  48. Moneta del giorno...Ferdinando I, 60 Grana 1818- testa piccola. Saluti, Rocco.
    1 punto
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