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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/19 in Risposte
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Molto raramente e' successo nella storia passata e recente che un alleato per cosi' dire “minore” , come importanza socio militare , rispetto ad un popolo per cosi' dire piu' “grande” per gli stessi motivi , rimanesse a questo fedele per oltre mezzo secolo sia nei momenti raramente felici e questo sarebbe la normalita' , sia nei momenti molto difficili direi tragici per l' alleato grande e qui risiede maggiormente la particolarita' e la fede incrollabile nel patto stipulato tra amici e alleati , quando la sorte avversa indurrebbe l' alleato piu' piccolo ad abbandonare quello in grande difficolta' ; forse da questa incrollabile alleanza senza se e senza ma , nacque forse il detto che dice : "i veri amici" , alleati nel nostro caso , "si vedono nei momenti difficili" . E' questa la storia dell' alleanza fedele di Gerone II o Ierone II , Re di Siracusa , nei confronti del popolo romano durata mezzo secolo . Tutti i piu' famosi scrittori dell' antichita' celebrarono Ierone II : Polibio , Tito Livio , Diodoro Siculo , Appiano ed altri piu' lontani nel tempo rispetto ai fatti . Questa famosa alleanza che si rivelo' utilissima per i Romani duro' circa 50 anni , anni carichi di tragici eventi specialmente quelli avvenuti nel corso della seconda guerra punica quando tutto sembrava perduto per Roma ; l' alleanza tra Ierone II e Roma inizio' nel 264/3 a.C. e duro' incrollabile fino alla morte del Re siracusano avvenuta nel 215 a.C. I Romani all' inizio della prima guerra punica elessero Consoli Manio Otacilio Crasso e Manio Valerio Massimo Messalla e li inviarono con quattro Legioni in Sicilia . All'arrivo dei Consoli avvenne una breve battaglia presso Messina , fu piu' una scaramuccia che una battaglia vera e propria tra i Romani e i Siracusani di Ierone II , il quale comunque rimase sconfitto e notata la perfetta organizzazione militare dei Romani preferi per il momento ritirarsi nel suo piccolo regno ; numerose città siciliane passarono ai Romani convincendo Ierone II che le prospettive di una vittoria romana erano assai maggiori di quelle cartaginesi ; convinto dai fatti e dai consigli , Ierone inviò diversi messaggeri al campo romano con proposte di pace ed alleanza che i Romani , dopo alcune discussioni , accettarono . Con tale alleanza il tiranno siracusano mantenne il possesso dell' intera Sicilia sud orientale fino a Taormina ma in cambio fu costretto a pagare una grande somma di denaro e a liberare i prigionieri di guerra . Questi in breve gli antefatti che portarono all' alleanza tra Roma e Siracusa . Qualche anno dopo la stipula dell' alleanza Ierone II nel 237 a.C. si reco' a Roma “per assistere ai giochi” e in dono al popolo romano porto' con se 200.000 modii di grano siciliano . Nel frattempo Ierone intervenne nel corso della guerra in Sicilia tra Romani e Cartaginesi , in aiuto dei Romani: , infatti nel 262 a.C. fornì considerevoli quantitativi di viveri ai Consoli romani che erano impegnati nell' assedio di Agrigento insieme a macchine d' assedio nel corso della presa di Camarina ed infine nel 252 a.C. , armò una flotta e la inviò al Console Aurelio Cotta . In virtù di tali aiuti , i Romani ricompensarono Ierone : nel 248 a.C. quando fu rinnovato il trattato di alleanza tra Roma e Siracusa , il Senato romano rinunciò ad ogni richiesta di tributo dai Siracusani e incluse Ierone tra gli alleati piu' fidati , inoltre nel 241 a.C. , quando fu stipulato il trattato di pace con Cartagine , i Romani imposero ai cartaginesi l' onere di non arrecare guerra né a Siracusa né ai suoi alleati . Negli anni che seguirono la fine della prima guerra punica , Ierone preoccupato dall' espansionismo cartaginese in Spagna , rafforzò i legami con Roma mediante una visita personale a Roma , quella del 237 , ed inviò aiuti militari e frumento per l' esercito romano quando i Romani furono impegnati nella conquista della Gallia Cisalpina e terminata la guerra , i Romani per riconoscenza dell' aiuto ricevuto da Ierone gli inviarono doni preziosi in oro tolti ai Galli , che Ierone fece appendere nell' Olympium di Siracusa . Gia' la stessa cosa era avvenuta anche dopo la guerra illirica del 228 . Ma la magnanimita' e la fede nell' alleanza , Ierone la manifesto' particolarmente nel corso della seconda guerra punica quando molti alleati dei Romani , anche italici , abbandonarono Roma per passare ai Cartaginesi , Ierone invece rimase saldo anche quando Roma sembrava cadere sotto i colpi mortali di Annibale , offrì infatti una flotta al console Tito Sempronio Longo e quando seppe della sconfitta al Trebbia , inviò di rinforzo ai romani 500 arcieri Cretesi e 1.000 peltasti ; sostenne Roma anche in seguito alla battaglia del lago Trasimeno e a quella tremenda di Canne , tra l' altro inviò al Senato una statua in oro della Vittoria , come buon auspicio che in effetti in seguito si verifico' . Tito Livio racconta che il propretore Tito Otacilio Crasso dopo aver segnalato a Roma che ai soldati e alla flotta non era stato ancora pagato il soldo , Roma ottenne ancora una volta l' aiuto da Ierone , il quale donò loro il denaro necessario e una scorta di grano per sei mesi . Nel 216 a.C., morì il figlio di Ierone , Gelone ; il Re invece si spense l' anno seguente all' età di 90 anni raccomandandosi di mantenere sempre viva l' amicizia con i Romani , ma cosi' non avvenne e Geronimo sciolse l' alleanza con Roma e la stipulo' con Cartagine . Fu una pessima scelta per Siracusa In foto una moneta dell' epoca di Ierone II ed una della moglie Filistide7 punti
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Che bel pezzo interessante, interessante anche l'ipotesi di una sostituzione del conio, per quanto riguarda una possibile ricentratura del conio tra un colpo e l'altro è il caso di dire "era meglio se se ne stava" visto il risultato. L'osservazione che ha fatto @avgvstvs è giustissima, in quel punto si troverebbe la R con piede ad arco appoggiata alla croce senza bracci formando qualcosa di simile ad una F del monogramma, ma credo che stavolta sia proprio un monogramma. Le discrepanze tra le due F sono evidenti e se non sono attribuibili all'utilizzo di due conii diversi potrebbe dipendere in parte dalla differenza tra le forze impiegate nei due "colpi", ed in parte alla fotografia. Non riesco mai a darmi una spiegazione ai fenomeni generati dalle ribattiture, se come penso il monogramma di destra e'stato impresso con il secondo colpo non mi spiego ad esempio come mai non vi sia traccia della legenda sul monogramma di sinistra.3 punti
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Carissim*, si tratta di una moneta interessante comunque: grazie @lucalup per averla postata. Caro @avgvstvs secondo me si tratta piuttosto del monogramma "F" impresso due volte sulla faccia del dritto; e @Zenzero direi che in questo caso Lucca non c'entra (non si vede una H...per quanto simili se ruotate le due lettere soprattutto dai tipi post 1181sono abbastanza bene distinguibili se si guardano con un minimo di attenzione) Detto questo bisogna capire se si tratta di un semplice scivolo del conio tra un colpo e l'altro, o meglio in questo caso di una ricentratura correttiva effettuata con il secondo colpo, visto che spesso se ne davano due (e in questo caso questo potrebbe indicarci se si tratta del conio di incudine o quello di martello...?) oppure di una ribattitura del dritto (ma in questo caso strano che non ci siano segni sull'altra faccia... Devo dire che la prima cosa mi convincerebbe di più, se non fosse per qualche discrepanza del contorno e nella forma della "schiena"/ linea verticale della "F" anche se forse ciò potrebbe essere legato all'incidenza del primo colpo e al posizionamento del conio (o magari a qualche accidente successo al conio usato per il primo colpo, con l'utilizzo conseguente di altro conio già pronto e coevo...). Voi che cosa ne dite? Per il resto, nei suoi esiti finali, penso che sia perfettamente classificabile con quanto noto (molto ben leggibile il secondo monogamma e il suo segno e anche la scritta nel campo sull'altro lato; anche tipico per queste serie il tondello ovalizzato). Un caro saluto a tutt* e un grazie ad @adolfos che mi ha taggato.3 punti
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Ricordo bene l'episodio, lo scalpore che fece e la qualità del pezo incriminato. La qualità del pezzo incriminata era molto alta, la blasonata casa d'aste avrebbe potuto trarre insegnamento ed adottare nuove strategie per porre rimedio alla gaffe ed uscirne a testa alta. Purtroppo non è stato così, ormai troppi pezzi falsi sono passati tra le lucide pagine, in alcuni casi anche importantissimi pezzi con provenienza non propriamentre lecita ( stessa blasonata casa con un Phaenos emi sema) Le tue previsioni numa numa si sono rivelate fin troppo ottimistiche, e a mio avviso la tendenza è ancora al ribasso, visti anche fattori evidenziati - l’incremento esponenziale della domanda da parte dei collezionisti e del mercato che spinge a fornire sempre piu’ materiale per tutte le fasce di mercato - la poca voglia del collezionista di approfondire l'argomento.. - la ricerca spasmodica da parte del collezionista della moneta perfetta .... fattori reali molto importanti che fanno il gioco delle case d'asta, mostri da noi creati senza scrupoli e dignita.3 punti
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può essere anche controproducente questa scelta. ai miei occhi, per esempio, già hanno perso fascino dopo aver saputo che non sono monete che circoleranno.3 punti
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taglio 2 euro paese San Marino anno 2019 tiratura ?? condizioni spl++ città Milano Note News3 punti
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Non pretendo di conoscere la verità e non ho una conclusione in questo caso come in molti altri. Ma quello che posso dire con convinzione è che l'analisi numismatica punta a studiare le monete per distinguere elementi compatibili (non identici!) o incompatibili con un'operazione seriale, ripetitiva quale è la coniazione, anche a martello. Non si pretende di osservare rilievi uguali, ma si cerca di spiegare se sono compatibili, con delle variazioni spiegabili razionalmente. ES2 punti
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Uno scritto magari no, ma l’analisi delle monete stesse rivela molti particolari di come venivano eseguiti i conio nelle varie epoche e come venivano preparati i tondelli e coniate le monete. Quindi non sono ipotesi poggiate solo su speculazioni logiche e ricostruzioni più o meno arbitrarie...somiglia più al lavoro di un laboratorio forense in cui si ricostruisce una azione o un oggetto partendo dalle tracce che lascia sugli oggetti che tocca o produce. Sappiamo che molte parti dei conii erano realizzate con punzoni standard , che venivano anche utilizzati per rinfrescarli quando usurati e per replicare i conii in base alle necessità di produzione. Sappiamo come venivano incisi e le forme degli strumenti utilizzati dallo studio delle tracce lasciate su monete ottenute da conii freschissimi, e possiamo determinare quali tracce sono incompatibili con gli strumenti antichi e le tecnologie disponibili all’epoca... sappiamo come evolvevano le usure dei conii e le loro rotture e come venivano, o non venivano, riparati e resi ancora utilizzabili e tanto altro .... quindi non è una cosa teorica, ma una ben concreta analisi che porta ad ottenere dati oggettivi sull’argomento conii, incidono e monetazione2 punti
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Ringrazio Gianfranco ed il Circolo per questa serata molto interessante. Arslan ha illustrato in modo magistrale ed essenziale il quadro complessivo delle emissioni dei celti padani e ci ha aggiornato sullo stato dei suoi studi su questa categoria di monetazione. Da archeologo e studioso quale è, ha svariato dalla numismatica in senso stretto alla storia politica ed economica. La storia del celtismo padano ha conosciuto un recente revival, questo ha portato anche al fiorire di pubblicazioni un poco "new age, di dubbia scientificità, c'è bisogno di un'opera che faccia il punto sullo stato dell'arte delle ricerca storico archeologica. La riscoperta del celtismo padano, inizialmente strumentalizzata a fini politici, penso sia dovuta soprattutto alla maggiore attenzione ed interesse per le nostre radici culturali, a questa si è accompagnata una crescente attenzione del collezionismo locale a questa tipologia di monete, con tutti i rischi connessi. Speriamo che quanto riferito da Arslan sia il preludio ad una nuova pubblicazione sull'argomento. A quanto ho potuto capire, alcune delle sue affermazioni non sono condivise dagli altri studiosi ed il dibattito sull'origine e sulle modalità di emissione e circolazione di queste monete è ancora aperto. Ciononostante, le affermazioni di Arslan mi sono sembrate molto solide, documentate e supportate dall'esperienza di una ultra quarantennale attività di ricerca. Federico2 punti
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Un paio di commenti. A @gionnysicily : esame sempre molto attento il tuo, ma non mi convince. L'occhio presenta qualche piccola irregolarità, simile ma non ripetitiva tra i due esemplari. E' possibile si tratti di piccoli problemi di incisione nel conio originario o di pulitura, in una regione complessa e delicata. Anche a livello di lettere non mi pare un difetto identico. Ad esempio sulla A vi è un segnettino nell'esemplare BM, mentre la superficie della lettera sembra perfetta nell'esemplare della recente asta e solo sotto si intravvede nella faccia che emerge dal fondo un riflesso o striatura a mio avviso di nessun significato. A @littleEvil : è sicuramente interessante l'osservazione della maggior distanza tra perlinatura e legenda a livello di AVG, ma concordo con @Emilio Siculo (che saluto) che si tratta di un elemento talora importante ma qui, credo, fuorviante. Infatti l'esemplare BM sembra presentare una ribattitura o uno slittamento di conio proprio lì, sul bordo della moneta, e questo fatto può incidere sul perlinato; oppure se la moneta presentasse un solco o un avvallo prima del bordo, il perlinato rimarrebbe impresso con la sola parte esterna, dando luogo ad un'impronta parziale e ad un'apparente maggiore distanza dalla legenda. Insomma: i due esemplari sembrano provenire dalla stessa coppia di conii, senza molti dubbi.2 punti
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DE GREGE EPICURI @ARES IIINo, non si è parlato di falsi; in generale, non sono stati toccati quasi per nulla gli aspetti collezionistici. Arslan ha solo notato che alcuni importanti tesoretti di monete celtiche (in particolare quello fondamentale di Serra Riccò) sono stati dispersi in grandissima parte subito dopo il ritrovamento; e solo a distanza di anni si riesce ora (ipoteticamente) a conoscere l'origine di certe collezioni da tali ritrovamenti. Pare che un oste della zona usasse regalare una monetina (autentica) di tale tesoretto ai suoi migliori clienti....Acc! Perchè non ho mai mangiato da quelle parti? Tornando alla conferenza, essa ha toccato aspetti storici, etnografici, di economia monetaria, rapporti fra i diversi sistemi di monetazione, fasi storiche della coniazione e ipotesi di classificazione. Ovvamente si è parlato molto di migrazioni e colonie, Massalia, Etruschi, Golasecca, Hallstatt, periodo lateniano; non dimentichiamo che Arslan è anzitutto un archeologo.2 punti
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A riprova che non è inusuale il ritrovamento di singoli aurei in differenti località, Burnett nel 1984 e Moorhead nel 2014, nei rispettivi articoli sulla monetazione aurea di Alletto e Carausio, pubblicano i diversi siti e il loro numero di esemplari. Da come si evince, solo in pochissimi casi sono citati due aurei nello stesso rinvenimento. Il resto sono tutti singoli "find-spots" di aurei. Burnett_Allectus.pdf2 punti
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Io ne ho viste almeno 4 o 5 circolate. Inoltre conosco di persona chi le ha avute di resto al bar. Che c......2 punti
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@monbalda ottimo e abbondante . Grazie come sempre, Monica. Dunque, una curiosità numismatica. Incredibile quante notizie possano regalarci determinati esemplari di monete. Diciamoci la verità, qualche volta è bello uscire dalla monotonia che bene o male alcuni conii immobilizzati troppo spesso ci propongono. O no? Cari saluti2 punti
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Bello, mi piace. Penso che sia quello che dovrebbe essere in quel punto: la "rI" (fine e inizio legenda) in qualche modo uniti, che li fanno sembrare una F aggiuntiva e che conferiscono alla moneta quel certo non so che... @lucalup, prova a classificarla tu non appena riceverai il volume.2 punti
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Al momento abbiamo visionato 18 Piastre del 1857, continuo la discussione con il mio falso d'epoca sempre di Piastra. Ringrazio ancora una volta @ferdinandoII per avermelo ceduto... Gesto che porterò sempre nei miei ricordi Numismatici più belli. Leghe di metalli bianchi, peso 25,50 grammi.2 punti
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Ciao Arturo. L'utente @Emilio Siculo, ha postato una patacca che stava in vendita alla CNG il 29 maggio 2019 e che è stata ritirata giorni prima della vendita. Ha chiesto opinioni a diversi utenti, me compreso. Poiché , già di per se in foto , fa schifo o cercato di confrontarla, non con una , ma con ben si tre monetine già comparse. La tua curiosità (legittima) ..... va appagata seguendo uno studio più attento su tutti gli esemplari conosciuti, ma non di certo questo della discussione che è un falso. Già partirei con la moneta Freeman & Sear del gennaio 2010 ex Antiqua Questa moneta , la "ritengo " genuina , per tutti i canoni della coniatura dell'oro. Sai come diceva la buon'anima .....il più bravo è quello che sbaglia meno. Se pensi di essere d'accordo , si potrebbe partire da qui per analizzare "TUTTE" le altre, che potrebbero riservare sorprese......... Con affetto Giovanni.2 punti
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Taglio: 1€ Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 1.008.727 Condizioni: MB Città: Bassano del Grappa (VI) Taglio: 1€ Nazione: San marino Anno: 2017 Tiratura: 538.600 Condizioni: SPL Città: Bassano del Grappa (VI)2 punti
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Buon giorno a tutti, non sono un appassionato di monete ma mi sono registrato perché desidero far conoscere al mondo della numismatica il vero autore delle monete coniate in Cina presso la Zecca di Tientsin durante il regime dell'Imperatore Yuan Shin Kai; infatti queste monete vengono attribuite a Luigi Giorgi incisore presso la Zecca di Roma ma effettivamente sono state incise da mio nonno Luigi Giorgi omonimo e vissuto nello stesso periodo che è stato dal 1911 al 1920 a Tientsin.1 punto
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Ciao a tutti ! Sono un colletore, vivendo a Londra...e ho comprato questa vecchia moneta Italiana non investigata per cinque sterlini recentamente ! Penso che forse sia un pezzo di due cavalli di Napoli, del regno di Carlo V (SRI). Ma non ho un catalogo per quest'emissione. Cosa ne pensate ?1 punto
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Ciao, si tratta dell'impronta che l'incisione del conio del diritto ha lasciato sul conio del rovescio, una volta che i due sono venuti a contatto senza il tondello interposto... da lì in avanti tutti i tondelli coniati avrebbero presentato queste "sovrapposizioni". Nello specifico osservando il diritto come fosse il conio capovolto (assi alla francese), dovrebbe trattarsi della zona dell'orecchio del papa ad essere vicino alla cifra "9": Anche al diritto, si notano dei segni che si possono ricondurre alle incisioni del conio di rovescio, ad esempio una delle foglie di quercia della corona in prossimità della "P" di "PIVS": Ciao, RCAMIL.1 punto
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Oddio... In effetti riflettendoci appare piuttosto anomalo che in questo necrologio della RIN, 1912, p. 451 non si faccia alcun accenno alla "esperienza cinese" del capo della R. Zecca di Roma: non penso che ai tempi fosse così usuale ricoprire un simile incarico dall'altra parte del mondo... (Senza contare che nel 1914 era già morto da due anni) Saluti Simone "LUIGI GIORGI (Lucca, 1848 – Roma, 20 agosto 1912) Nella notte dal 19 al 20 agosto u. s. alle ore 3 1/2, placidamente e serenamente, come tutta ideale e serena fu la sua produzione artistica, moriva il prof. cav. Raffaele Evaristo Luigi Giorgi, incisore capo della R. Zecca di Roma. Scrivere dell’opera artistica compiuta dal prof. Giorgi nei suoi 64 anni di vita è compito quanto mai difficile. Di Lui, come in una felice sintetica frase, disse innanzi alla salma l’ing. Battistoni, vice-direttore della R. Zecca, può ben scriversi: “ fu uomo che consumò l’esistenza nel costante lavoro e visse tutta la sua vita nell’amore dell’Arte ed in essa, con lungo ed assiduo studio, divenne vero maestro . Nacque a Lucca nel 1848 e rimasto orfano fu collocato nella Pia Casa di Beneficenza. Da giovinetto lavorò in varie botteghe di orefici, non trascurando, per perfezionarsi, di frequentare l’Istituto di Belle Arti. Dall’esempio del Farnesi, per puro diletto, cominciò ad incidere meravigliando coloro che vedevano i suoi lavori. Ebbe incoraggiamenti dal suo professore Sebastiano Onestini, romano, direttore dell’Istituto di Belle Arti di Lucca, pel quale portò sempre un vivo sentimento di riconoscenza. Nella maturità si recò a dimorare a Firenze, dedicandosi specialmente all’arte della medaglia nella quale, superando gravi difficoltà, divenne artista pregevolissimo. Noi non ci occupiamo della molteplice sua produzione artistica come orafo e cesellatore, ma solo di quella come incisore-medaglista. Forse non fu grande compositore e modellatore nel senso del nostro insigne Pistrucci e più modernamente del Chaplain, non ebbe la sua produzione la grandiosità del concetto e la forte veridicità della forma del Roty, ma al contrario fu un ritrattista ed un bulinista eccelso. Alcuni suoi ritratti, alcuni suoi lavori, fanno ricorrere la mente alla produzione gloriosa della nostra rinascenza, e perciò bene fu scritto di Lui che “ era uno di quegli artisti di cui bisogna ricercare la fisionomia caratteristica nell’età d’oro della Rinascenza italiana ,, e che “ la sua vita avrebbe meritato in altri tempi di figurare tra quelle che Giorgio Vasari ha tramandato a noi. Come incisore di monete, oltre allo speciale e difficilissimo lavoro di ridurre e trasportare su acciaio i modelli delle nuove monete nazionali coniate dal 1908 in poi, lavoro che gli procurò l’affetto e la stima degli illustri scultori Calandra, Bistolfi, Canonica e Boninsegna, che eseguirono i modelli, per il coscienzioso, fedelissimo e paziente lavoro di riproduzione; ci ha lasciato completamente sue, nei modelli e nell’incisione, le nuove lodate monete di argento e bronzo per la Somalia Italiana “ Rupie e Bese. Molti anni fa, cioè quando ancora lavorava nel suo studio in Firenze, attese anche alla modellazione di una nuova moneta di argento da L. che portò anche a compimento, ma che non venne poi attuata. Come medaglista, la sua produzione fu quanto mai ricca e pregevole. Meritano speciale rilievo: La medaglia pel centenario dell’ Università di Bologna, ed il grande sigillo inciso per la stessa ricorrenza, finissimo lavoro di stile gotico, rievocante i 5 antichi sigilli di Bologna, la Dotta; La medaglia per l’inaugurazione del monumento a Dante in Trento; La medaglia pel centenario di Torquato Tasso, modellata ed incisa per conto del Ministero della Pubblica Istruzione; La medaglia pel centenario di Benvenuto Cellini, quella per centenario di Giacomo Leopardi, quella per Quintino Sella, quella per Giuseppe Verdi, quelle per Vittorio Emanuele, Garibaldi e quella per la morte di Umberto I. Di moderne: quella commemorativa della Battaglia di S. Fermo. Ma oltre a ciò il Giorgi fu nella sua arte d’incisore-medaglista,un grande tecnico, una vera ed assoluta competenza. Nella Zecca Romana nella quale diedero la loro eccelsa opera artisti di fama mondiale come i Cellini, i Molo, i Cormanno, gli Hamerani, i Mercandetti, i Cerbara, gli Speranza, ecc., il Giorgi fu un degno continuatore della grande tradizione e contribuì a mantenere alta la rinomanza del grande Istituto nel quale, come in tutti coloro che lo conobbero, è vivo il rimpianto. Onore a Lui! G. C. Solenni riuscirono i funerali, a cui erano rappresentati la Direzione Generale del Tesoro, il Comune di Roma, il Comune di Lucca, la Zecca, la Scuola dell’Arte della Medaglia, l’Istituto Italiano di Numismatica e molte Associazioni artistiche. Il comm. Allocatelli, per l’Istituto di Numismatica pronunciò brevi ed efficaci parole di rimpianto, ricordando i meriti dell’uomo e dell’artista, che ha rinnovato nella zecca romana i fasti dei nostri sommi del Rinascimento."1 punto
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Ciao @Giov60, il mio esame , non deve convincere a nessuno. Sono io che fin da quando e apparsa la notizia dell'imminente vendita in asta di questo aureo, non mi ha mai convinto. Spero che questa discussione continuasse senza che nessuno perda la pazienza e abbia voglia di contribuire ascoltando le varie opinioni . Leggo , quando da te scritto....... " Insomma: i due esemplari sembrano provenire dalla stessa coppia di conii, senza molti dubbi." Se partiamo da qui, che si tratta della stessa coppia di coni, allora qualcuno mi dovrebbe spiegare il perché la differenza di esecuzione del perlinato , sul rovescio. Il post di @littleEvil numero #108, ci fa osservare alcuni dettagli che lui percepisce. Ma che io documento . Un perlinato , che a dire con i competenti , ha due diverse modalità.1 punto
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Rieccomi, ti invio direttamente la pagina del Sear cartaceo col follis n. 1000 di Constans II per la zecca di Costantinopoli. Al diritto è bene in vista il globo crucigero nella mano destra, nella sinistra si intravede la lunga croce. Al rovescio, sulla grande M c'è la crocetta, mentre all'esergo credo che non sia possibile leggere né la marca di officina né l'anno di regno. Però per lo stato della moneta credo che già sia un buon risultato sapere di cosa si tratti. Cordiali saluti HIRPINI1 punto
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DE GREGE EPICURI La conferenza, davvero molto interessante e con tanti nuovi spunti, è stata interamente registrata da ben due soci: però Fabio se n'è tornato subito a Zurigo, e non ho ancora ben chiaro che cosa riusciremo a "confezionare" con la registrazione di Giancarlo. Comunque, abbiate fiducia...Io ho preso abbondanti appunti, ma senza le foto risultano abbastanza insipidi.1 punto
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Cercherò di mantenere un certo controllo per non diventare maleducato. Esistono decine di ritrovamenti ufficiali inventariati dalle sovrintendenze o ripostigli del passato con monete d’oro che hanno un metallo perfetto perché il terreno marcio all’oro non fa nulla !!! Se non crede a me lo chieda a un chimico!!! Le singolari condizioni del ritrovamento non sono anomale a meno che Lei non spieghi le ragioni per cui le ritiene tali. Rimane che la moneta è falsa perché è Fdc. Al BM EDITATO DA CdC nonostante abbiano fatto decine di campagne di scavo e scritto libri su Carausio e Alletto non sanno distinguere un ritrovamento autentico da uno fittizio. La prego prima di scrivere certe cose si documenti1 punto
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un museo di LECCE, non chiedermi il nome perchè nn ricordo, le ho scattate un po di hanni fà.1 punto
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Buongiorno a tutti, secondo voi questa moneta, sperando che sia autentica, da 5 tornesi 1841 del primo tipo arriva ad almeno a MB? Spero che le foto siano sufficienti per fare una valutazione. Grazie a tutti Ecco anche l'altra foto.1 punto
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Buongiorno Salvatore, moneta autentica...... Magari fosse un falso d'epoca? Purtroppo è stata spatinata completamente. Saluti, Rocco1 punto
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Un ringraziamento al Circolo e al Dott. Arslan per la interessantissima conferenza, molti punti esposti erano a me sconosciuti. Molte dracme e oboli presentati mai visti e mi ha interessato molto la parte dedicata alle popolazioni liguri. Sempre un piacere partecipare ad eventi come questo.1 punto
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impressione personale, e spero di non esprimere un'opinione censurabile, osservando i facsimile che si possono vedere sui media non si possono chiamare titoli di stato / debito, in quanto sono privi di un qualsiasi rendimento e soprattutto di una scadenza, quindi danno più l'impressione che siano dei mezzi di pagamento simil-banconote che richiamano gli euro anche attraverso i colori che vengono utilizzati, poi anche per quanto riguarda il pagamento dei debiti della P.A. potrebbero essere utilizzati solo per pagamenti di piccolissimo importo, non essendo ammessi pagamenti in contanti per importi superiori ad una cifra limitata di euro. P.S. se i dati che vengono diffusi non sono falsi la P.A. sta attualmente pagando i suoi debiti con un ritardo che si attesta mediamente a 36 giorni, grazie anche al credito illimitato, con tassi agevolati concesso da CC.PP., quindi non mi sembra che ci sia tutta questa fretta di emettere dei nuovi strumenti di pagamento Giacomo1 punto
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Non c’è un precedente, è la prima volta che la Zecca vende rotolini.. che avranno stampata l’immagine della moneta sulla carta del rotolino.. riguardo agli altri rotolino (con la carta normale?!?) non si sa nulla. La Banca d’Italia di Trieste non ha nessuna comunicazione ricevuta. Di solito vengono avvisati 15 giorni prima dell’emissione..1 punto
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Un grosso commerciante francese mi ha detto che quella di ottobre (muro di Berlino) sarà L’ultima emissione in rotolini. Dal prossimo anno la Francia farà solo coincard con basse tirature..1 punto
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Grazie @aemilianus253, oggi ho fatto richiesta al BM per una foto, ma non so quando me la inviano via mail.1 punto
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Grazie a voi !! La chicchina era un po’ strana , ma alla fine avevo aspettato a pubblicarla ..aspettando di consultare il sacro testo ?!!1 punto
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Buongiorno a tutti i Fratelli Lamonetiani, si così vi reputo, Fratelli uniti dalla stessa e comune passione per la Moneta e la sua Storia. Come succede , a volte si avverte un senso di Solitudine anche facendo parte di una grande famiglia, magari non è proprio così, forse mi sbaglio, ma la sensazione è forte, non voglio fare torto a nessun Fratello o Sorella Lamonetiano, ma a me mancano gli interventi di @dabbenee di @eracle62, quel loro modo di fare Divulgazione, non a caso sono iscritto al Forum dal 2016 ma mi sono appassionato da quando ho avuto i primi approcci proprio con loro due, a volte anche un solo mi piace, un solo segnale sono di sprono, di avvicinamento alla Numismatica, ad approfondire, a stare ad ascoltare i consigli dei Fratelli maggiori ma anche di quelli più piccoli, ognuno ha tanto da dare e tanto da ricevere. Ci sono anche Fratelli che sembrano all'apparenza più burberi, ma si avverte lo stesso il loro Amore. Non Cito tutti ma ho la stessa stima per ognuno di voi. Vi Auguro una piacevole giornata.1 punto
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Come si vede sono inserite in una custodia di plastica, chiusa a caldo quindi non apribile se non rompendola Su quella sfusa l'impronta è, ahimé, mia Confermati i 39€ per la tripletta, ma la singola Asterix-Obelix sta già a 25€ (è ovviamente la più richiesta) le altre a 19€, quindi non so ancora per quanto il prezzo della tripletta resterà tale.1 punto
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Il mio desiderio è quello di riuscire a dare a mio nonno il giusto riconoscimento del lavoro svolto in Cina1 punto
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Taglio: 50 Centesimi Nazione: San Marino Anno: 2003 Tiratura: 205'800 Condizioni: BB+ Città: Ravenna Note: la foto è fatta malissimo in fretta e furia, le condizioni sono un po' superiori rispetto a come appaiono1 punto
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Ad integrazione storico-numismatica, vi riporto anche un articolo di Mario Traina, pubblicato nel volume "Dieci anni di monete", che gentilmente mi ha fornito l'amico @anto R, che fa il punto sugli avvenimenti del "Sacco di Roma". Michele1 punto
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Su con la vita ...?, capisco come dice @eracle62 che con Milano siamo vicini alla chiusura totale, ma non ne beneficia tutto l’ambiente, non per me perché non ho bisogno di nulla, ma per la numismatica attiva commerciale e associativa questo non e’ un bene e un giorno qualcuno lo capirà .... Vi assicuro in tanti altri ambiti che Milano non e’ per nulla morta, anzi ... Vediamo se riesco a tirare su gli animi con un gran libro di Carlo Maria Cipolla, c’e’ Firenze ma anche tanta Milano e poi dati, grafici, analisi ...Cipolla insomma ! @ceolo @giamba54 @fofo ( vai da Pandolfini ? )1 punto
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Questa pubblicazione, difficilmente la troverete in futuro, fu fatta in numero limitato di copie per i soli soci, non andò in digitale, inoltre rappresentava un’altra mancanza che Milano aveva, non c’era dal 1983 un Convegno ad hoc con conferenze tutte sulla zecca di Milano. Il Cordusio lo fece nel 2018 , 35 anni dopo, e pubblico’ in contemporanea gli atti cartacei che furono consegnati quel giorno con conferenze che trovate anche ora in digitale sul nostro canale YouTube di Quelli del Cordusio.1 punto
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Ricordo che da bambino, per un paio di estati, ho frequentato un circolo di scacchi nel mio paese. Erano tutti grandi e con i capelli bianchi ed io ero l'unico bambino. In pratica i miei pomeriggi estivi a metà degli anni '80 erano, compiti per le vacanze, partitella in strada con gli amici e poi la sera questo circolo di scacchi. Non tutti erano entusiasti della presenza di un ragazzino in quell'ambiente e quindi facevo un pò fatica a trovare un tavolo per giocare, spesso guardavo solo. Poi un giorno un "villeggiante", un uomo sulla settantina con una lunga barba bianca, dai modi garbati che sembrava uscito da qualche romanzo ottocentesco mi si avvicinò. Così inizio a raccontarmi storie, anche più interessanti degli scacchi. Forse non era nemmeno un giocatore di scacchi ma era un uomo di una cultura spropositata e capii subito che aveva un'assoluta necessità di trasferirla a qualcuno. Così inizio a raccontarmi aneddoti dei suoi lavori in Africa (era un ingegnere civile) e quasi sempre accompagnava questi racconti con dei regali, spesso erano proprio monete dei posti che aveva visitato. L'anno dopo portò con sé la sua collezione e così vidi per la prima volta le monete antiche. Per me fu una sorta di folgorazione. Ogni moneta mi veniva presentata con vere e proprie lezioni di storia, contestualizzando il tondello in racconti di signori, papi e città. Sergio, così si chiamava, non credo di aver mai saputo il suo cognome, aveva due nipoti che si disinteressavano totalmente dei sui racconti e lui ci soffriva molto, forse anche per questo motivo si affezionò a me. Il terzo anno tornò ancora con la sua collezione ma non per farmela visionare di nuovo ma per donarmela. Era talmente assurda come storia che i miei genitori, increduli, decisero di recarsi a casa di Sergio per chiedere una sorta di conferma sul regalo. Non ci furono altre estati con Sergio, morì in quello stesso anno. Dalle monete ai miei studi di archeologia il passo fu breve. Ricordo perfettamente il giorno che entrai per la prima volta nella facoltà di lettere e filosofia della Sapienza (Roma) per un colloquio con i professori che avevano il compito di "orientare" gli studenti. Quella professoressa tento in tutti i modi di dissuadermi, ma io avevo già scelto. Passò poco tempo ed iniziai a seguire le lezioni del Prof. Panvini Rosati. Ogni santo giorno passavo prima davanti alla facoltà di Giurisprudenza con le aule strapiene di studenti e poi arrivavo nella mia classe con meno di 20 persone in un'angusta aula del museo dei gessi (gipsoteca), con il professore che ci chiamava per nome e con i suoi foglietti svolazzanti. Credetemi ogni santa volta ripensavo a quella professoressa che in pratica scacciava gli studenti invece di assecondarli. Le mie "paghette" settimanali (70mila lire) finivano quasi tutte in un negozietto vicino Piazza di Spagna e da @Umberto Moruzzi. Ecco questa è la mia storia "numismatica", quella di Sergio e quella di uno strano paese che si è permesso di avere un Professore come Panvini Rosati con classi di 20 studenti.1 punto
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CIao, Come ti ha spiegato il numismatico, il periodo della prestigiosa zecca di Napoli...è moltoooo lungo.... Ti ha anche dato un ottimo consiglio, inizia a leggere e studiare tutta la base storica (vicende) del periodo in questione e capisci da quale sei più attratto. Le monete sono tantissime.....e non solo, ma ricche di varietà. Parlare di tipologia per questo lungo perido.....ti ci vuole mezza vita...se non tutta intera. Di conseguenza ti divido già quelli che potrebbero essere dei macro-periodi nei quali potresti inserirti e rimani più affascinato: Periodo Angioino Perido Aragonese Periodo Spagnolo (con i suoi vicerè) Periodo Austriaco (breve) Periodo Borbonico (quello più lungo e ricco di monete e varietà). In questi interni...puoi iniziare a collezionare. Benvenuto tra Noi.1 punto
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