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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/29/19 in Risposte
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Vi propongo una intervista che mi e’ stata fatta sul sito della rivista AD Architectural Digest, rivista di case, designer, arte, cultura con visualizzazioni sul sito di 1.200.000 contatti mensili. Il titolo e’ “ Collezionare numismatica “, si affrontano diversi e vari temi, anche Lamoneta e’ citata. Credo che la nicchia numismatica si debba aprire sempre più verso l’esterno, verso la società, i mezzi comunicativi prestigiosi e con grandi accessi come per esempio questo, gli esempi in prospettiva possono essere molti, per il momento buona lettura ! https://www.ad-italia.it/news/2019/06/26/collezionare-numismatica/?fbclid=IwAR1zn69kfHL7Rz5QNvCFXRROUr5f_8wuw9fF5W2TjMvw_N7FucAGPN4-luA&refresh_ce=15 punti
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Salve a tutti. Ringrazio @dareios it Lorenzo per la presentazione e per aver apprezzato il saggio su questa moneta che mi ha permesso di riscoprire e raccontare una storia che ha avuto interessanti risvolti non solo dal punto di vista numismatico. Confido di riuscire, in queste poche righe, a riassumere in modo efficace il contenuto del mio studio. Veniamo subito alla descrizione dell’esemplare finora inedito (fig. 1): D/ SA sormontato da tratto di abbreviazione. Contorno perlinato. R/ TA sormontato da tratto di abbreviazione. Contorno perlinato. Fig. 1. Si tratta di un denaro, o, come viene comunemente riconosciuto dalla bibliografia tradizionale, un mezzo denaro, in argento dal peso di 0,42 g. con un diametro di 13 mm. Questi dati mi hanno subito permesso di effettuare un paragone con gli altri cosiddetti mezzi denari (tale dicitura è da me usata in senso convenzionale) usciti dalla zecca capuana nel corso del X secolo, poiché molto simili tra loro. A differenza degli altri nominali coniati a Capua, però, il nostro caso presenta la totale assenza del nome di un regnante, come invece si riscontra sul resto della produzione argentea longobarda capuana, mentre reca al suo posto queste due singolari abbreviazioni, evidentemente interconnesse tra loro. Ho pensato che si potesse trattare di un’emissione “religiosa” e la mia ipotesi ha trovato conferma nell’accostamento della moneta in questione con altre due piccole monetine finora note, ed attribuite tradizionalmente alla zecca di Benevento, che recano legende mariane complementari su entrambi i lati (figg. 2 e 3). Fig. 2. Fig. 3. Anche a livello pondometrico è possibile accostare tra loro questi esemplari, poiché rispettano quasi sempre lo stesso range di peso. Ma le analogie non sono finite qui, perché se si nota bene lo stile con cui sono stati tracciati i caratteri si evidenziano molti punti praticamente identici che accomunano queste ultime due monete con quella in oggetto: ad esempio, la particolare forma cuspidata degli apici oppure il modo di rendere la lettera A, dalla forma estremamente squadrata e spigolosa. Inoltre, persino lo stile della perlinatura sembrerebbe avvicinare i tre esemplari. Ho poi notato che la C nella legenda di D/ in fig. 2, dalla forma quasi quadrata, non è stata mai prodotta su nominali di sicura origine beneventana, soprattutto in quei casi dove si è riscontrata la presenza della stessa abbreviazione SCA. Il che mi ha portato a pensare che questi tre mezzi denari formassero una serie unitaria e che non uscirono dalla zecca di Benevento, come finora si è detto e scritto, ma da quella di Capua. Ma per cosa stanno queste due abbreviazioni, SA e TA? Come ho detto prima, la soluzione più probabile, vista anche la serie in cui è inserita, è che si tratti dell’indicazione del nome di un santo. Ho creduto possibile, quindi, sciogliere le due abbreviazioni in SA(NCTUS) TA(MARUS), ovvero san Tammaro. Vi risparmio le poche note agiografiche che si possono reperire sulla figura di questo santo, ma è importante notare come il suo culto sia radicato, e poi da qui si sia diffuso nell’entroterra campano, nelle regioni corrispondenti alla Liburia e alla Terra di Lavoro, accentuando il legame, anche spirituale, tra il nostro esemplare inedito e la zecca di Capua. Da questo punto di vista, la nostra moneta rappresenta anche una delle più antiche testimonianze del culto di Tammaro pervenuteci, per questo dicevo che la sua importanza si estende ben oltre i confini della numismatica. Infine, la particolarità di non presentare nomi di regnanti, né capuani, né beneventani, mi ha portato alla conclusione che fossi di fronte ad una serie monetale estremamente particolare, emessa per ricordare un evento altrettanto importante. La devozione espressa da questi tipi mi ha fatto pensare subito ad un’occasione celebrativa di natura religiosa e solamente un avvenimento ebbe rivolti così profondi da permettere al principe longobardo di Capua-Benevento la realizzazione di nominali sui quali non vi risulti alcun tipo di ingerenza da parte dell’autorità politica in carica: l’istituzione della prima metropolia del Mezzogiorno, quella di Capua, nel 966. Il pontefice allora in carica, Giovanni XIII (965-972), era particolarmente malvisto dalla nobiltà e dal popolo di Roma per via della sua politica filo-imperiale e per le varie lotte che in questo periodo facilmente si scatenavano tra le famiglie aristocratiche romane, sia per il controllo del soglio pontificio, sia per l’acquisizione di beni e terre che, ricordiamo, costituivano la base per un solido potere politico. Giovanni XIII fu quindi vittima di una congiura di palazzo che si trasformò ben presto in rivolta popolare fuori controllo: il papa fu catturato e cacciato da Roma, ma non è chiaro come riuscì a fuggire dal suo esilio in un castello situato sul confine tra Lazio e Campania: l’unica notizia certa è che nel 966 lo si ritrova già a Capua, ospite e protetto di Pandolfo I Capodiferro (943-981). Questi si servì della sua posizione di forza per convincere il pontefice suo ospite a creare una sede arcivescovile a Capua. Pandolfo I aveva realizzato un progetto che i dominatori longobardi di Capua avevano tentato invano di realizzare fin dalla seconda metà del IX secolo. Il primo arcivescovo capuano fu Giovanni, fratello stesso del principe: il potere politico e religioso si trovavano, quindi, riuniti nelle mani di una sola famiglia, il che permise a Pandolfo di serrare il suo controllo sul resto del Principato, soprattutto nelle zone più periferiche, spesso soggette a velleitarie pretese di autonomia dal governo centrale capuano. Con una simile azione, Giovanni XIII riuscì nel contempo a contrastare l’avanzata delle fondazioni di nuove diocesi di rito greco nell’Italia meridionale, le quali avevano visto una fioritura costante per tutto il IX e il X secolo, fin quasi alle soglie dell’anno Mille. Per celebrare una tale ricorrenza, tutt’altro che irrilevante per la storia religiosa e politica del Mezzogiorno longobardo, Pandolfo I emise questa serie, databile quindi al 966. Inoltre, mi è stato possibile approfondire l’apporto politico e finanziario che la comunità ebraica di Capua offrì con spiccata efficacia proprio sotto il governo di Pandolfo Capodiferro. Lascio la parola per opinioni, considerazioni e pareri, sperando di non essere stato troppo prolisso nella mia esposizione. Per qualsiasi informazione in merito al reperimento del saggio in estratto o della rivista che lo contiene potete contattarmi con un MP.8 punti
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Ho appena terminato di leggere un saggio su un mezzo denaro inedito longobardo attribuito alla zecca di Capua dal nostro lamonetiano @Caio Ottavio alias Raffaele Iula. E' un lavoro di 20 pagine da leggere tutte d'un fiato. Non si parla solo della moneta in questione, che tra l'altro permette di attribuire i due mezzi denari battuti a Benevento, anche quelli per la zecca capuana, ma parla di tutto il periodo storico molto travagliato e dei suoi molteplici personaggi che hanno fatto la storia non solo dei ducati longobardi del sud. Il saggio è stato pubblicato sulla "71 Rassegna Storica Salernitana" - Nuova Serie N. 1 Giugno 2019 . Si potrebbe fare una bella discussione su questi particolari mezzi denari longobardi, nati da una esigenza particolare che vorrei fosse lo stesso Raffaele @Caio Ottavio ci raccontasse. Faccio veramente un plauso a Raffaele per questo lavoro che ha fatto. Sicuramente non è stato facile per la varietà degli argomenti trattati. Naturalmente spero che i massimi esperti del forum di questa monetazione vogliano dire la loro nel bene e nel male. Da parte mia, dico solo a Raffaele, ancora una volta, bravooo!4 punti
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Carissimi Scudo1901 e vichydog, Condivido in toto quanto avete scritto. Resta il rammarico di non avere trasmesso alle giovani generazioni la passione per la Numismatica. Perchè Numismatica è Storia ed in quanto tale, Maestra di vita. Mio Nonno girava le campagne per cercare "monete vecchie", lo guardavano di sbieco, ma poi erano ben contenti di disfarsi di quelle che consideravano patacche, ed essendo fuori corso, non potevi neanche comperarti una pagnotta. Mio padre ha fatto di tutto per invogliarmi al collezionismo. Ha notato che non mi piacevano le monete, ma dei quadratini dentellati colorati e quindi... vai con la collezione di francobolli della Repubblica !( ne ho una ventina di album ed in questo caso non potrei neanch'io comperarmi la pagnotta !). Però mi ha insegnato a catalogare, ad avere un senso estetico ed a chiedermi chi era Giovanni da Verrazzano piuttosto che Dante Alighieri. Nelle fredde Domeniche invernali, mentre io ero nel lavello a staccare francobolli, arrivava con una scatola di scarpe strapiena di monete d'argento incrostate di sporcizia ( chissà dove le aveva comperate!). Si metteva accanto a me e mi diceva: " Queste sono le 2 lire di Umberto, questi sono Aquilotti, queste sono Quadrighe primo e secondo tipo, vedi come sono brutte e sporche, saranno anche piene di microbi ! Adesso le facciamo rinascere ! ". Presto fatto: Bicarbonato di Sodio e acqua tiepida, una leggera sfregatura con le dita... e la moneta era bella e lucente ! ( Ahimè che scempio per i Soloni della numismatica !). Di fronte a questa magìa mi sono innamorato delle monete, lasciando i poveri francobolli a prendere polvere negli album. Ho cercato di fare lo stesso con mio figlio, ma si è fermato alle figurine dei Pokemon ed ai Giochi elettronici sul PC. Colpa di noi padri ? Tempi cambiati ? mah... non saprei dire. Ciao a tutti !4 punti
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Complimenti per l'impegno divulgativo. Il discorso è la cassa di risonanza, più si parla di numismatica in sedi esterne alla stessa, più ci sarà curiosità e dunque interesse.3 punti
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Grazie Raffaele @Caio Ottavio per questo tuo suggestivo saggio e la relativa sintesi esplicativa propostaci, la monetazione altomedievale della Campania è una miniera inesauribile di scoperte e possibilità di approfondimenti dagli importanti risvolti storici, qui davvero la moneta diventa un reperto "monumentale" capace di trasportare con i suoi significati ben oltre la sua stretta funzione. Proprio la tematica religiosa e cultuale assume un rilievo decisamente cospicuo nel contesto storico dell'epoca, siamo in un'epoca di confronti e conflitti anche assai aspri di natura cultuale e dottrinale, la nota controversia delle immagini grecamente detta iconoclastia, il peso delle immagini sacre nel culto diventa il centro di un lungo e aspro contendere che assume forme e modalità diverse nel tempo e che si esprime anche nella coeva monetazione, al contempo i santi locali diventano figure dal fortissimo significato identitario, veri e propri stendardi sacri di una comunità volti a garantire la protezione divina, non è un caso che proprio in quei secoli tra IX e X si ritrovano le prime rappresentazioni di santi su moneta, San Pietro nei denari romani sul finire dell'ottavo secolo, San Michele sulla monetazione longobarda e in particolare sui solidi beneventani di Sicone (817-832), San Gennaro sui follari o mezzi follari di Napoli e di cui è ancora controversa e dibattuta l'attribuzione, personalmente propendo per il ducato di Stefano III (821-832), e adesso una rappresentazione epigrafica di San Tammaro su questi mezzi denari di Capua. L'eco di queste lotte politiche in cui la religione e le figure del culto venivano usate come armi e strumenti di compattamento identitario attraverso la rappresentazione in immagine e/o epigrafica così come mediante la conquista e il possesso di reliquie che garantivano prestigio al territorio in cui erano conservate, trovava una sua limpida e costante espressione nei temi monetali dell'epoca...3 punti
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E bravo Mario, il nostro comunicatore multitasking...3 punti
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La più rara delle reimpresse di Ferdinando II Questo che condivido è l'esemplare della Collezione Pin e quello raffigurato nel Manuale Magliocca.3 punti
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Buonasera a tutti, complimenti Mario @dabbene ho letto l'intervista tutto d'un fiato, ma la rileggo con calma, mi sembra che nell'intervista si siano toccati tutti i temi inerenti la Numismatica, i periodi storici, le monete e La Moneta, il nostro Forum, la passione e lo studio per questi pezzi di Storia, la Divulgazione e tanto altro, non mi dilungo oltre se non nel rinnovare i miei complimenti.2 punti
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Bravo Mario! non sapevo invece che la tua passione numismatica fosse relativamente recente, da come ne parli sembra quasi che per te le monete fossero una passione da calzoni corti ... ?2 punti
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Complimenti Mario , belle parole ! Per un attimo però vorrei fare anche un plauso alla giornalista per aver saputo rivolgere domande interessanti, ma soprattutto intelligenti … all'inizio temevo le solite : ma quanto costano ? etc..2 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2017 Tiratura: 1.383.528 Conservazione: SPL Località: Biella2 punti
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Ancora una lodevole iniziativa di divulgazione, ormai i complimenti a Mario Limido sono una "piacevole tradizione" !2 punti
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San Tammaro è anche un odierno comune di Caserta attaccato a Capua dove si trova la Reggia Borbonica di Carditello. Riguardo i Santi presenti sulla monetazione longobarda/normanna, non dimentichiamo Santo Stefano a Capua ( monetazione emessa a seguito della conquista della città da parte di Ruggero II) Articolo bellissimo e sicuramente condivisibile2 punti
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Testo con sesso esplicito, ebbe successo ma suscitò non poche polemiche. Per dimostrare le loro capacità su tutt'altro tema, qualche mese dopo i Frankie Goes to Hollywood uscirono con questo casto testo, bello e commovente.2 punti
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Ottima integrazione, @talpa, assolutamente pertinente: hai inquadrato benissimo il senso di questa serie monetale, collegandolo ad un contesto storico-culturale assolutamente compatibile con i risultati che gli studi più recenti in tale ambito hanno fornito. Grazie mille.2 punti
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Italia Anno: 2017 B Tiratura: 1'500'000 Condizioni: BB+ Città: Pavia (PV) Taglio: 2 Euro Nazione: San Marino Anno: 2016 Tiratura: 874'067 Condizioni: SPL Città: Pavia (PV) Taglio: 1 Euro Nazione: San Marino Anno: 2015 Tiratura: 1'675'600 Condizioni: BB Città: Pavia (PV)2 punti
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Dovrebbe essere un quadrante Crawford 141/5a https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B4/42 punti
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Ecco i nuovi mostri: https://www.ma-shops.de/saive/item.php?id=18549 https://www.ma-shops.de/saive/item.php?id=18548 Ma per qualcuno sono di eccellente fattura ……. ma soprattutto VERE.2 punti
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Ciao e complimenti per l'acquisto. La moneta è sicuramente in ottime condizioni; presenta un metallo sano, senza incrostazioni o punti di corrosione ma presenta anche i tipici difetti di questa emissione, ovvero: mancanze nella leggibilità di alcune parti della legenda (vedi il verso) e tondelli preparati con cura non proprio impeccabile... Nel complesso, considerata la tipologia, io gli attribuirei un BB (anche se a me queste classificazioni, per le monete pre800 proprio non piacciono...). Il discorso sulla rarità è invece, a mio parere, decisamente più complesso. Ferma restando la correttezza della collocazione cronologica che dai al sesino in oggetto; i sesini con l'aquila non possono essere chiusi in un unico contenitore perchè proprio all'interno di questa categoria si nascondono le maggiori rarità... Per essere un poco più concreto provo ad illustrare le tipologie con una rapida carrellata di esemplari (che non ha la pretesa di essere esaustiva): 1° periodo (Josefo Teseo) busto giovanile del duca rivolto a destra con sigle IT, a mio parere classificabile come R2 1° periodo (Josefo Teseo) sesino senza sigle; busto giovanile. Punzone del busto utilizzato per il due bolognini con sigle IT a mio parere classificabile almeno R3 3° periodo (Josefo Teseo) sesino con sigle IT e testa del duca rivolto a destra. A mio parere classificabile R 4° periodo (Gian Francesco Manfredi) sesino con sigle GFM; inedito sino al 2017, di questa tipologia ad oggi conosco quattro esemplari. Penso sia classificabile almeno R4 4° periodo (Gian Francesco Manfredi) sesino senza sigle; assegnabile a questo periodo per evidenti analogie stilistiche. In questo gruppo si possono inserire numerose varianti ulteriormente suddivisibili. Penso sia classificabile come C 4° periodo (Gian Francesco Manfredi) sesino senza sigle e testa rivolta a sinistra, da me inserito nella serie databile 1650 di cui fa parte anche "quel" giorgino che tu ben conosci. Penso sia classificabile almeno R3. 6° periodo (Elia Teseo) con sigle ET in nesso e verso con scritta MVTIN / SESIN: il tuo sesino... In effetti io non ritengo questa tipologia particolarmente rara. Non capita frequentemente nelle vendite all'incanto ma questo è un destino comune a molti piccoli nominali anche se rari o rarissimi. Nel corso del mio studio sulle emissioni di moneta a basso valore liberatorio (sesini, bolognini, muraiole e giorgini) a nome di Francesco I d'Este ne ho potuto analizzare numerosi esemplari e otto sono ancora in mio possesso. Io la classificherei fra NC e R, non oltre...ma è solo il mio parere... A questo punto mi fremo un saluto Mario2 punti
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Avanti Signori e Signore Cosa proponete come lettura per le vacanze? Vediamo un po' cosa viene fuori Coraggio!1 punto
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Un'altra delle tue perle... fine fine, a cui non si può dire di no... non finisci mai di stupirci1 punto
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Buonasera a tutti e scusate il ritardo. Mi accodo pure io con un grande modulo in rame, naturalmente vissutello ma a me piace tanto. Poi giudicate voi, accetto tutti i pareri. Grazie, Sergio.1 punto
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Si , ma e' difficile capire la differenza essendo il busto della tua moneta piuttosto consumato , ma forse hai ragione ; comunque essendo una variante e' gia' importante aver riconosciuto essere il RIC54.1 punto
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Esatto. Per chi volesse approfondire le vicende della figura di san Tammaro a livello agiografico, consiglio principalmente i lavori di A. Vuolo, che ho ampiamente citato nel saggio, il quale si è occupato a più riprese ed in modo specifico della vita (leggendaria) e del culto di questo santo. Dai suoi lavori può essere desunta altra bibliografia precedente.1 punto
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Queste sono invece le notizie relative a San Tammaro, patrono del comune di Grumo Nevano; "Il culto a questo Santo Vescovo nella cittadina di Grumo risale già all’anno mille, infatti, il primo documento che attesta l’esistenza di una sua Chiesa è del 1132. San Tammaro, secondo la narrazione fatta nella Vita Sancti Castrensis, era un vescovo nordafricano arrivato in Campania in seguito alle persecuzioni dei Vandali che, per farne dimenticare la memoria, lo imbarcarono, insieme altri 11 vescovi, mettendolo a prua della nave. L’imbarcazione, attraversato il mar mediterraneo, arrivò a Volturnum e da lì i vescovi partirono per diversi luoghi diffondendo la fede in Gesù Cristo. Tammaro che era vescovo di Cartagine sarebbe stato scelto a reggere la sede episcopale di Benevento, nella cui cattedrale furono poi custodite le spoglie a seguito della morte avvenuta il 15 ottobre del 490 (per un periodo sono state conservate presso il Santuario di Montevergine). Questo santo vescovo, già dal XVII secolo, fu scelto a essere patrono di Grumo, che oggi è il suo principale luogo di culto in Italia. Altre notizie: http://www.parrocchiastammaro.org/Storia/S. T a m m a r o.htm1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Città del Vaticano Anno: 2012 Tiratura: 1.604.690 Conservazione: MB Località: Biella Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2007 Tiratura: 5.000.000 Conservazione: MB+ Località: Biella1 punto
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Grazie mille @eliodoro, infatti l'attuale comune di San Tammaro deve il suo nome proprio a san Tammaro, oggi patrono della città, che, secondo la leggenda, vi operò alcuni miracoli. Anche il fiume Tammaro prende il nome da questo santo, poiché presso la sua foce sorgeva una chiesa eretta in suo onore. Sono molte le testimonianze del culto di Tammaro che da Capua si irradiano in vaste zone della Campania settentrionale interna, ma raramente possono datarsi al X secolo, come nel caso di questo denaro. Nel saggio ho cercato di argomentare anche questo aspetto, poiché non sono sopravvissute molte tracce della fase più antica del culto, il che ha spinto alcuni studiosi a fissarne l'inizio all'XI secolo.1 punto
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Una meravigliosa frase su ciò che Roma rappresentò ci viene data da Rutilio Namaziano nel V secolo d.C. , nel "De reditu suo": "Fecisti patriam diversis gentibus unam...Urbem fecisti quod prius orbis erat" (Facesti una patria di diverse genti (popoli)...Facesti una città di ciò che prima era il mondo)1 punto
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Molto interessante, in attesa di Raffaele, dove si può trovare la rivista?1 punto
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"Tu ci hai fatto luce su ogni epoca della patria , sulle fasi della sua cronologia , sulle norme dei suoi rituali , sulle sue cariche sacerdotali , sugli istituti civili e militari , sulla dislocazione dei suoi quartieri e vari punti , su nomi , generi , su doveri e cause dei nostri affari , sia divini che umani" Cosi scriveva Cicerone su Marco Terenzio Varrone , l' erudito , storico , scrittore romano e tanto altro , che stabili' la fondazione di Roma avvenuta il 21 Aprile del 753 a.C. . partendo dalla base dei calcoli effettuati dall' astrologo Lucio Taruzio , da Wikipedia : Lucio Taruzio Firmano (o Tarunzio , in latino Lucius Taruntius Firmanus , fl. 86 a.C.; Fermo, I secolo a.C. – ...) è stato un astrologo romano . Lucio Taruzio e Publio Nigidio Figulo sono i primi astrologi romani di cui si ha testimonianza storica . Al suo nome è dedicato il cratere Tarunzio sulla Luna . Taruzio era amico di Cicerone e dell' erudito Varrone . Su richiesta di quest'ultimo , aveva studiato l'oroscopo di Romolo , un'impresa ritenuta comica e stravagante da Cicerone e Plutarco e una cui versione è riportata da Solino . Dopo aver esaminato le circostanze della vita e della morte del fondatore di Roma , calcolò che Romolo fosse nato il 23 settembre , nel secondo anno della seconda Olimpiade , cioè il 771 a.C. La coincidenza di questa data con un'eclissi di sole , riferita da Plutarco , è ripresa e discussa da Giuseppe Giusto Scaligero senza rivelarne la fonte . Dalle vicende della vita e della morte di Romolo , calcolò anche che la Fondazione di Roma dovesse essere avvenuta il 9 aprile , tra la seconda e la terza ora del giorno . Anche questo evento fu accompagnato , secondo Plutarco , da un'eclissi di sole , una coincidenza discussa anche da Giuseppe Giusto Scaligero . Plutarco non dice in quale anno Taruzio collocasse la fondazione di Roma , ma il giorno da lui individuato , il 9 aprile , è anteriore al 21 aprile , data in cui si svolgevano le Palilie , da cui si fa tradizionalmente iniziare il conteggio dell'età di Roma . Concludendo : a quanto pare la data della nascita di Roma deriva esclusivamente da un calcolo matematico astrologico , quindi ognuno ne tragga la propria idea , ma la data della fondazione di Roma , reale o fantasiosa che sia , e' quella di Varrone .1 punto
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Che belle ‘monetine’ sabaude.. soprattutto quelle di Filippo II che si vedono cosi poco in giro ?1 punto
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Per questo motivo, chi Colleziona la monetazione Napoletana non si annoia mai. ? Qui si nota meglio.1 punto
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DE GREGE EPICURI Io credo che si riesca a leggere: CENTENARIO RITROVAMENTO-SACRE-PARTICOLE, il che porta (credo) al cosiddetto "miracolo di Siena" del 1730. Alcuni ladri sacrileghi avevano rubato ben 531 ostie consacrate, che però furono miracolosamente ritrovate...sane e salve.1 punto
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Prepariamoci ora per il 6, va beh che fa caldo però chi volesse già buttare giù qualcosa di scritto ben venga ? Siamo pronti ....1 punto
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Un romanzo che va al di fuori dell'aspetto numismatico... "FIESTA di Ernest Hemingway" Un gruppo di amici della cosiddetta "lost generation" anima uno dei primi romanzi di Hemingway, contemporaneamente allegro e disperato, leggero eppure tragico. Partiti da Parigi alla volta di Pamplona, per partecipare alla feria di San Firmin... va bè mi fermo qui, il resto è tutto da scoprire. L'immagine è relativa ad una delle edizioni uscite in Spagna. Un piccolo aneddoto: Pubblicato nel 1926 dalla casa editrice Scribner con il titolo "The Sun Also Rises" lo scrittore ricevette dalla casa editrice Peacock & Peacock una lettera di rifiuto in cui si insinuava, a più riprese, che i personaggi non invogliassero a proseguire nella lettura. Uno stralcio della lettera: «Se posso essere schietta, signor Hemingway – lei sicuramente lo è, nella sua prosa – ho trovato il suo libro noioso e offensivo al tempo stesso. Lei sicuramente è un “vero uomo”, non è così? Non sarei sorpresa di scoprire che ha scritto tutta la storia chiuso dentro a un club, con il pennino in una mano e un bicchiere di brandy nell’altra.» Peccato che poi è stato pubblicato in mezzo mondo Buona lettura.1 punto
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Anche se un pò vecchiotti li hanno ristampati da poco per la scomparsa dell'autore I Normanni nel Sud (1016-1130) e Il regno nel sole. I normanni nel Sud (1130-1194) di Norwich1 punto
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Avvicinandosi la data del convegno vi dò qualche informazione in più. Il venerdì la conferenza alle 18, tenuta da relatori di eccellenza, grandi conoscitori della monetazione Sabauda, mentre il sabato saranno presenti espositori commercianti di grande livello! Essendo una novità nel panorama numismatico spero accorriate numerosi! Grazie dell'attenzione. Segusium1 punto
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E' ormai passato tanto tempo dall' ultima moneta messa in collezione di questo regnante 50 centesimi per Bologna 1859 Vittorio Emanuele II Re Eletto1 punto
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Complimenti per l'iniziativa. Non so se venerdì o sabato ma ci sarò...........1 punto
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Che bella novità! A meno di imprevisti conto di esserci e spero che questa iniziativa possa avere successo. Un in bocca al lupo agli organizzatori.1 punto
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Se libero da impegni lavorativi, non mancherò di farvi visita il sabato1 punto
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Buongiorno!! Il convegno partito con espositori Torinesi si sta ampliando, spero possiate venirci a trovare a Susa in molti! Le belle monete non mancheranno!!1 punto
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