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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/21/19 in Risposte
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Scusate se mi intrometto, ma oggi ho visitato il medagliere di Siracusa e forse qualche foto di originali non farà male... Premetto che sono ancora sconvolto dalla bellezza di queste monete, non voglio dilungarmi in aggettivi stucchevoli ma il vederle dal vero è tutta un'altra cosa. Ulteriore premessa :il monetiere è estremamente ben disposto, l'impressione che ne ho ricavato è stata migliore di quella avuta nel caveau di Palazzo Massimo a Roma. Posterò le foto a random non essendo la mia monetazione, il mio intento è solo quello di mostrare la bellezza racchiusa in questo scrigno. Un ringraziamento particolare va alla custode Signora Riccioli Rosalba che con passione, disponibilità e competenza si è prodigato per rendere la nostra visita più gradevole e istruttiva possibile. Purtroppo alla mia richiesta di un eventuale catalogo mi è stato risposto che è in corso di stampa Poi con calma, se vorrete, ne Posterò altre.4 punti
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Discorso a parte per le HSIP : Cito dal Magliocca la nota a pagina 225 " La variante HSIP, trattasi di un'inversione di lettera e quindi potrebbe essere scaturita a seguito di una fabbricazione accidentale, in sostanza, da un errore involontario commesso dall'incisore"3 punti
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i@giacutuli, Colleziono monete Napoletane da Ferdinando IV a Francesco II, quindi ti scrivo SOLO per quel che riguarda questo periodo di mio interesse. In Zecca a Napoli lavorarono i migliori incisori e artigiani di tutta Europa, monete e Medaglie ne sono testimonianza. Anche gli aiutanti erano dei Maestri seppur apprendisti. Quindi escludi " l'ignoranza, l'analfabetismo e l'inesperienza" quando parliamo di presunti errori sulle monete di questo periodo. Ritorno a discutere sulla tua Piastra 1798 SICILAR: La mancanza della lettera I in alcuni nominali è ancora da chiarire, e c'è anche da dire che le monete che presentano queste particolarità sono pochissime. In mancanza di documenti si cerca di capirne il motivo, Ti prendo ad esempio il 10 Tornesi 1819 con in legenda la scritta SICLIARVM, È da tempo che lo studio, Accertato che sia autentico.... Quello che accomuna i pochi esemplari giunti fino a noi è il tondello molto sottile e di conseguenza il peso calante rispetto ai normali nominali da 10 Tornesi. Secondo il mio modesto parere : queste particolari liberate sono state "segnate" togliendo una lettera ( c'è da capire perché sempre la lettera I ) dalla legenda, per distinguere partite di metallo presenti in zecca. Sono sempre ben accetti gli interventi e i pareri di tutti, sia per correggere che per integrare la discussione. Saluti2 punti
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Buon pomeriggio a tutti, @eliodoro, stavo pensando a proposito del Pedigree, ogni cosa ha avuto un inizio. Quindi anche se le mie monete hanno solo in rari casi il vecchio cartellino, e in alcuni casi fotografia con dichiarazione di autenticità e lecita provenienza, di dotarmi di un cartellino personalizzato che faccia da punto di partenza. Un po' come i libretti di vaccinazione che si fanno ai cuccioli abbandonati di cui non si sa niente.. ? Diamo un identità irrevocabile alle nostre monete della nostra collezione. I nostri cartellini saranno come i messaggi nella bottiglia, varcheranno gli oceani del tempo ed arriveranno in mano ai nostri lontani Fratelli Lamonetiani che continueranno la nostra storia. Mi sono lasciato un po' prendere la mano... mi dispiace cancellare ciò che ho scritto, mi scuserete se non siete d'accordo. Saluti Alberto2 punti
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La collezione del re Vittorio Emanuele III del Museo Nazionale Romano viene pubblicata a fascicoli visibili sul Portale Numismatico dello Stato nella sezione Materiali. Attualmente sono stati pubblicati più di 40 fascicoli. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao giacutuli e buon pomeriggio a tutti, questa è la mia 1795 con rombo e punto tra la M... non se ne vedono tante, ma si trovano...!2 punti
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Cercavo di far comprendere ad un nuovo utente le differenze sulle varianti per la zecca di Napoli.... Dedicandogli da SOLO il mio tempo e quel poco che conosco. Ripeto... Da SOLO, perché i veri studiosi di questa sezione intervengono solo per bacchettare alla prima inesattezza scritta. Siamo qui per divulgare e far comprendere a chi chiede e vuole imparare.. @giacutuli vuole imparare. Riguardo a queste due righe: Tutti gli utenti del forum leggono le nostre discussioni e ci giudicano per quello che scriviamo, Poi se a qualcuno non piace leggere i miei o nostri post... C'è il tasto IGNORA DISCUSSIONE .... Senza polemica.2 punti
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Un classico... Quando compri una moneta sei un pazzo incosciente con le mani bucate. Quando, invece, si comprano un paio di scarpe, una borsa o un gioiello devi fargli anche l’applauso (quando va bene che non ti tocca pagare a te ?). Comunque, per non degenerare in un discorso puramente maschilista, direi che questo è l’atteggiamento tipico di chi non condivide questa passione. Per molte persone è difficile comprendere le ragioni che ci spingono a compiere queste spese esose. Alla fine, agli occhi di molti, sono solo dei “pezzi” di metallo prezioso con sopra impresso qualcosa. In pochi riescono a scorgerne il significato storico, ad ammirarne la bellezza artistica e ad immaginare in quali mani potrebbe essere passata nell’arco dei secoli.2 punti
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Ciao a tutti, Vi posto questo link, molto interessante credo: http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apriArticolo.html?idArticolo=32&from=I2 punti
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gli errori nelle monete napoletane dalle medievali alle moderne sono una norma, vuoi per distrazione nella preparazione dei conii, vuoi per la scarsa o nulla conoscenza linguistica2 punti
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Piastra 1795 con in legenda la lettera C di SICILIAR con appendice superiore biforcata e busto diverso di Ferdinando IV. .... Anche qui "doppio contorno"2 punti
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Buongiorno, Volevo condividere con voi l'ultima arrivata in collezione Litra68 di Casa Savoia. Un delizioso 20 Centesimi Vittorio Emanuele II 1863 Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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Salve, segnalo agli amici della sezione Napoli e del forum che salvo imprevisti, dal pomeriggio del 29 agosto alla mattina del 31 sarò presente al convegno di Riccione, Vi aspetto per un saluto1 punto
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Ciao Peccato per la pulizia che si nota al D/, purtroppo declassa la moneta. I rilievi si sarebbero meritati un BB+/qSPL. Con una nuova patina sicuramente migliorerà. Più che ottimo il prezzo. Saluti1 punto
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Ciao Si tratta di un 5 New Dollars Taiwan del 1971 I dati ponderali dovrebbero essere questi: grammi 9,5, diametro 29 mm Saluti1 punto
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Per curiosità, uno statere di questa famosa tipologia è stato battuto dalla casa d'aste Numismatik Lanz nel 2014 realizzando 280.000 Euro, la prima fotografia, mentre il sottomultiplo trite ha realizzato 55.000 euro, la seconda fotografia.1 punto
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Si apollonia, il riferimento principale è The Lydian Word for “lion” pubblicato nel 1986 mentre gli approfondimenti sono: Walwe and KALI pubblicato da Wallace nel 1988 e KUKALIM, WALVET and the Artemision deposit, pubblicato sempre dal Wallace nel 2006 Dany1 punto
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https://www.sixbid-coin-archive.com/#/de/search?text=10 centesimi 1808 milano Ciao karnescim, non ti posso essere di grande utilità perchè il mio campo d'interesse è quello delle Monete Savoia. Ti ho mandato il link di Sixbid.com perchè hanno un notevole archivio di passaggi in Asta ( purtroppo mi sembra limitato agli ultimi 10 anni ). Troverai qualche passaggio della tua moneta. Ti posso dire che è una moneta molto rara, molto quotata e difficile da reperire. Sui 642 esemplari riportati dal Montenegro penso siano indicativi, perchè il problema del Periodo Napoleonico, ma di tutta la monetazione fino all'Unità è che le tirature: 1- o non sono riportate oppure 2- quelle riportate dai manuali non si sa bene da dove siano prese ( un libro serio metterebbe delle note citando le fonti ). A parte questo, la moneta che ricerchi è sicuramente rara, non si sa bene quanto ( R2 per una moneta coniata in 642 esemplari ??? - Montenegro 2005 ). Ciao1 punto
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Salve @Flaminius, questa moneta tolemaica da te indicata è d'oro (AV), non di bronzo (AE). Io proverei ad estendere la ricerca tra le tolemaiche, l'aquila si avvicina molto, ma darei un'occhiata anche alle coniazioni bronzee magnogreche del Bruttium, ad esempio, come ti è stato già consigliato. Difficile dire di cosa si tratta con certezza senza sapere almeno cosa sia raffigurato al dritto, tenendo conto che ogni tipo di legenda risulta ormai illeggibile.1 punto
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Perfetta descrizione lorluke! ( neanche io avrei saputo fare di meglio! ?). Non è per essere maschilista, ma ho visto poche donne appassionate di numismatica ( le donne del forum mi smentiranno... ). Le discussioni in famiglia ci sono e ci saranno sempre. E' proprio il fatto di non condividere, di non capire ( anche se, come mia moglie, si ha una laurea ed un certo livello culturale). Io mi difendo dicendo "... allora comincio ad andare al bar e giocarmi i soldi alle macchinette elettroniche !" ed il discorso finisce lì. Il problema che mi angustia maggiormente è quello di non aver saputo trasmettere la passione a mio figlio, pensare a chi finiranno le mie monete e che magari lui sarà raggirato da qualche compratore senza scrupoli. Ciao1 punto
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Ciao @Franzo...complimenti per il post, un'idea preziosa quella di tentare la ricostruzione della bibliografia numismatica inerenti le collezioni presenti nei musei, si potrebbe fare una bibliografia ad hoc collegata ad una pagina che offra più informazioni possibili su ciascuna collezione per i vari musei, una specie di "numismatour", magari potrebbe essere un'idea Lamonetiana, chissà.... Intanto ti posto un po' di informazioni circa la situazione bibliografica inerente le collezioni museali presenti a Napoli, la mia città. La collezione di monete più importante è quella conservata nel Museo Archeologico Nazionale, si tratta di una raccolta enorme comprendente più di 100.000 esemplari tra monete greche, romane, medievali e moderne, attualmente visitabile, in un limitato campione di esemplari, in una sezione numismatica che però non sempre è accessibile al pubblico, di questa sezione è disponibile una piccola guida introduttiva con testi specifici per ogni periodo storico, tuttavia per poter conoscere tutti gli esemplari conservati nella raccolta bisogna affidarsi ad un catalogo piuttosto datato, quello pubblicato da Giuseppe Fiorelli negli anni sessanta e settanta dell'ottocento e costituito da quattro volumi, il primo per le monete greche, il secondo per le romane, il terzo per le medievali e il quarto per le moderne. Il catalogo è solo epigrafico, cioè descrive ciascuna moneta senza corredo di immagini di alcun tipo. Di seguito ti posto due link, il primo ti conduce alla versione digitale del catalogo e il secondo è un breve ma succoso articolo del Giornale della Numismatica dedicato alle pubblicazioni numismatiche nella Napoli ottocentesca in cui è trattata anche l'opera del Fiorelli: https://catalog.hathitrust.org/Record/100931273 http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/dossier-speciale-opere-di-numismaticapubblicate-a-napoli-al-tempo-dellunita-ditalia-2/ A Napoli vi è inoltre un'altra importantissima collezione conservata al Museo Civico Gaetano Filangieri, la collezione Giovanni Bovi donata al museo dalla vedova, Luisa Mastroianni Bovi, una collezione di più di 3000 monete inerente le zecche di Napoli e dell'Italia meridionale dal medioevo ai Borbone, purtroppo non visitabile per motivi inerenti alle croniche deficienze di fondi e personale di cui soffre il museo, fortunatamente esiste un catalogo della collezione di notevole qualità editoriale anche se le foto, stranamente, non sono proprio il massimo, ma almeno in tal modo la collezione può essere conosciuta e consultata in tutti i suoi esemplari. Esiste poi anche un'altra importante collezione conservata nella Biblioteca della Società di Storia Patria, la collezione Eugenio Scacchi, importante come quella del Bovi per qualità, quantità e tipologia del materiale, di cui purtroppo al momento non è disponibile un catalogo consultabile anche se è stato fatto un progetto di catalogazione digitale i cui risultati non sono ancora visionabili. Per Napoli, al momento, è tutto...1 punto
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ci dimostri Lei che il personale di zecca nel periodo medievale era alfabetizzato, lo erano appena i nobili1 punto
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È una moneta affascinante, dal grandissimo valore storico-artistico. Il tuo esemplare sembra anche ben conservato, peccato per i tanti colpi al bordo. Saluti1 punto
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Buongiorno, la foto è un pochetto sfocata ma sembra di vedere la data 1923, la moneta è molto comune è stata coniata in 33.260.000 pezzi e nello stato di conservazione che si evince dalla foto il suo valore è quasi nullo, se dovesse metterlo in collezione servirebbe per coprire la casella in attesa di una sua sostituzione con un pezzo di migliore conservazione saluti F.P.1 punto
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Permettimi di dissentire da questa tua affermazione. Sui rilievi della testa.... Nelle ciocche dei capelli... L'usura c'è1 punto
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Buongiorno a tutti, seguendo un non tanto immaginario, filo conduttore dagli anni 1842 e ai richiami del 48, oggi posto uno dei due ultimi arrivi Borbonici in collezione Litra68 . Ferdinando II 120 grana millesimo 1856. Riporto un riepilogo degli avvenimenti di quell'anno e un piccolo approfondimento di uno di essi, mi riferisco al trattato di Parigi, tra gli interventi trovo degno di nota quello di Camillo Benso Conte di Cavour. Tutto fonte Web. Buona lettura e aspetto vostri interventi. L'occupazione dei principati danubiani di Moldavia e Valacchia da parte della Russia provocò la reazione di Francia e Inghilterra che dichiararono guerra allo zar Nicola I il 27 marzo 1854. Già il 10 aprile conclusero un trattato di alleanza, in cui affermarono di voler tutelare l'integrità dell'Impero ottomano e ristabilire così l'equilibrio in Europa. Grazie all'abilità di Cavour – che riuscì tra l'altro a sventare una manovra tendente a legare la partecipazione al conflitto all' affossamento del disegno di legge sulla soppressione dei conventi e alla nascita di un ministero Revel – nel gennaio 1855 il Piemonte firmò un trattato di alleanza con Francia e Inghilterra, poi approvato dal Parlamento tra febbraio e marzo. Conseguenza immediata del trattato fu la dichiarazione di guerra alla Russia, il 4 marzo 1855, e la spedizione in Crimea di quindicimila uomini; il corpo armato, guidato da Alfonso La Marmora, diede poi buona prova di sé il 16 agosto 1855 nella battaglia difensiva sul fiume Cernaia. Questa stessa battaglia fece fallire l'ultimo tentativo russo di rompere l'assedio di Sebastopoli. Cavour poté quindi partecipare come plenipotenziario di uno Stato vincitore al Congresso che si aprì a Parigi il 25 febbraio 1856. L'attività del primo ministro sardo fu particolarmente intensa al di fuori delle sedute congressuali e mirò sostanzialmente ad ottenere che qualche mutamento della situazione italiana potesse attuarsi con l'appoggio francese e inglese. Come è noto, però, l'unico risultato concreto ottenuto dallo statista piemontese fu la discussione sull'Italia, che si tenne nella capitale francese l'8 aprile 1856. In quell'occasione Cavour protestò contro l'occupazione dello Stato pontificio e sottolineò come la situazione interna delle Legazioni fosse peggiorata dopo il 1849. Condannando poi la condotta seguita da Ferdinando II (come era stato già fatto, del resto, dai rappresentanti di Francia e Inghilterra) sostenne che proprio quel comportamento accresceva le forze del partito rivoluzionario e costituiva, quindi, un pericolo per il Piemonte e per l'Italia. Proponendosi in ambito internazionale come portavoce di istanze di rinnovamento e come tutore di uno sbocco non rivoluzionario nella penisola, Cavour ottenne così con il Congresso di Parigi un ampio successo morale: il suo operato, infatti, approvato dal Parlamento subalpino nel maggio 1856, contribuì a rafforzare il ruolo-guida del Regno di Sardegna nel movimento nazionale Saluti Alberto1 punto
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Per le Piastre del 1798 esiste una impostazione della Corona Reale con numerosissime combinazioni: Semplice con una sola linea Doppia linea Con rigatura obliqua ///////// Con rigatura obliqua \\\\\\\\\ Fascia con rombi intervallati da due punti .. Fascia con rombi intervallati con 4 puntini disposti a rombo Il mio Amico @Ledzeppelin81, ne possiede quasi tutte le varianti.1 punto
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@giacutuli, ho controllato le mie due Piastre del 1795 e presentano entrambe il doppio contorno nella Corona. Scusa per le pessime foto.... Ma è doppio.1 punto
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La conversione ed evangelizzazione verso le popolazioni slave e finniche dell'Europa nord-orientale, ortodosse e pagane, nei sec. XI e XII, viene assunta dall'Ordine Teutonico laggiù riunito con i Cavalieri Portaspada . Ed in punta di spada vengono conquistati vasti territori, spesso eliminando l'elemento slavo sostituendolo con coloni di stirpe germanica . Nella loro espansione verso oriente, i Cavalieri Teutonici, nel frattempo fattisi crociati (veste bianca con croce nera) entrano in contatto con la Repubblica dei Russi di Novgorod e Novgorod, preoccupata per l'avvicinarsi del pericolo, si riaffida al principe Alessandro Jaroslavich chiamato 'Nevskij' per una sua vittoria sulla Neva contro gli Svedesi . Nevskij raccoglie l'esercito ed il 05-04-1242, affronta l'esercito dell'Ordine Teutonico attorno al lago dei Ciudi (ora Peipus) ghiacciato per la stagione . Nevskij coglie la vittoria nella battaglia, battaglia nella quale è forse leggenda che i cavalieri Teutonici annegassero in gran numero nel lago per la rottura della sua superficie ghiacciata . La battaglia, pur di non decisiva importanza, segna tuttavia una battuta d'arresto per l'espansione dell'Ordine Teutonico e farà di Nevskij un eroe che diverrà tale per l'intero popolo russo . Due secoli dopo, nel 1547, la Chiesa Ortodossa Russa eleverà al rango di Santo Alessandro Nevskij .1 punto
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Le Piastre "normali" anche se rare come millesimo si trovano prima o poi..... Quelle che sono veramente rare e ricercate, sono le varianti con errori in legenda.... Come la tua Piastra 1798 SICILAR La 1794 Sicilar La 1805 HSIP La 1816 INPANS LA 1818 HISPAINIARVM1 punto
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Ho aspettato un po' di tempo per trovare una moneta che fosse qFDC/FDC... anche perché sto adottando la politica del ricercare monete R (o più) ma in conservazione dal qFdc in su (dove ovviamente anche le finanze lo permettono ?)1 punto
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Nel libro "Appunti numismatici 2019" edito dal circolo numismatico romano laziale, ho pubblicato un mio lavoro relativo alla moneta da un grano coniata in Sicilia. Allego la pagina iniziale e quelle relative alla moneta da un grano coniata nel 1719 da Vittorio Amedeo II Dove scrivo che la moneta datata 1719 è stata coniata dai piemontesi a Siracusa. La fattura grossolana è dovuta al fatto che sia il conio e sia la moneta sono stati realizzati con mezzi di fortuna. Chi ci suggerisce questa chiave di lettura? Antonino Della Rovere su Memorie storiche ed economiche sopra la moneta bassa di Sicilia del 1814. Allego le pagine del libro dove Della Rovere scrive su questa moneta Per me la moneta è autentica Antonio1 punto
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Che peccato vedere delle scene del genere... Premetto che, prima di leggere questa discussione, non conoscevo il sig. @Hirpini ma, da quel poco che ho letto, ho capito che si tratta di una persona che nutre una sincera passione per le monete e che dedica tempo e attenzioni nel divulgare il proprio sapere. Anziché rendergli il dovuto rispetto per tutto questo lavoro gratuito, c’è chi, dall’alto della propria “finestra”, lo deride e sbeffeggia per aver commesso un semplice errore. Un errore su quanti interventi fatti? A chi non capita di sbagliare? Ve lo dico io: a chi osserva e giudica ma non si espone mai. Citando le parole di una mia cara prof del liceo (Santa donna): “Chi non fa, non falla!” Concludo unendomi anch’io al coro di chi vorrebbe vedere un ripensamento da parte di Hirpini ma comprendo che, alle volte, più si insiste più si finisce con l’ottenere esattamente il risultato opposto...1 punto
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Buonasera, mi permetto di intervenire dopo aver letto i vari interventi, per dire al forum che pur conoscendo il Sig. Hirpini da breve tempo e logicamente in modo virtuale sul forum, tramite i suoi interventi assolutamente gratuiti, posso affermare che lo ritengo persona preparata e disponibile e pertanto se capita una volta di scrivere una cosa errata, no ritengo giusto il modo in cui sia stato schernito, vorrei fare presente che sia in tema numismatiche che in quello filatelico, non di rado alcuni periti hanno scritto delle belle cavolate nei certificati e nella sigillazione di monete e questi signori si sono fatti pagare e tutti contenti, allora mi chiedo; ma godiamoci la nostra passione e ricordiamoci sempre che l'educazione di una persona vale più di centomila castronate, scusatemi se potete, F.P.1 punto
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Buongiorno, apprezzo molto la precisazione di @legionario perché è fin troppo giusto che anche per il buon nome del Forum una svista venga prontamente rilevata e corretta. Sarebbe male il contrario. Però mi piacerebbe che chi ne sa più degli altri rispondesse lui subito e direttamente all'utente, e soprattutto vedo poco elegante chi invece sta semplicemente a guardare e poi se la ride, come per esempio @leop, che malgrado la quasi nulla partecipazione alla vita del Forum (33 interventi dal 2013) ha già espresso ben 8 risate (!). Sarebbe meglio che anche lui come me e tanti altri amici, si desse piuttosto da fare per dare risposte, accettando anche il rischio di una inesattezza. Quelle cose che ti scoraggiano e ti fanno chiedere: "scusa, ma chi te lo fa fare?" HIRPINI1 punto
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Buonasera, questa è la risposta: Roma Repubblica. Denarius, Gens Marcia, magistrato monetale M. Marcius Mn f. (filius), 134 a.C. D/: Testa elmata di Roma a destra, monogramma sotto il mento, modius dietro la testa. R/: Vittoria su una biga a ds., M MARC (MAR in monogramma), sotto ROMA, divisa da due spighe di grano RRC 245/1; CRR 500; RSC gens Marcia 8; SEAR vol. I, 122. (il monogramma sta per XVI: apposto sul denario quale segno del valore, dopo che l'argenteo in data incerta fu ritariffato da 10 a 16 assi) Queste sono fotografie un po' più chiare della tua moneta: …………………………………………………………………... Questa è simile alla la tua moneta, tratta da Moruzzi, che presenta però la variante ROMANA invece che ROMA: Il tuo denario è quotato da Sear in $ 80 in condizioni VF (BB) e $ 240 in EF (SPL). La cattiva qualità delle tue foto non permette una valutazione dello stato di conservazione del denario. (Giusto per completezza aggiungo che quello con la variante ROMANA è in vendita presso un rinomato negozio numismatico di Roma in mSPL/good EF, al prezzo di Euro 370, forse esagerato). Saluti HIRPINI1 punto
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Grazie @4mori... le monete di Napoli e della Sicilia sono affascinanti per la loro ricca e complessa storia, soprattutto nel periodo spagnolo, a cui è legata anche la storia della Sardegna, la storia monetaria napoletana è di una straordinaria complessità, periodo di crisi ma anche di trasformazioni profonde, nuove monete e nuovi nominali, tante tipologie differenti con sigle da decifrare, il rame con i suoi cavalli, tornesi e grani tutti diversi, monete del popolo dal grande fascino, piene di vita reale, intrise della storia quotidiana di quel tempo e poi l'argento delle "patacche", così erano denominati i mezzi ducati, e dei ducati, monete spesso maltagliate come quelle coeve della Sardegna, di cui è un miracolo trovarne una più o meno rotonda, eppure suggestive, a loro modo opulente, monete dei grossi traffici, delle speculazioni sui cambi, del commercio internazionale, ma d'argento erano anche i carlini, i mezzi carlini, spesso tosatissimi e falsificati, le cinquine, monete del piccolo e medio commercio, che parlano di botteghe, artigianato, salari da lavoro manuale... in cima alla piramide gli scudi ricci d'oro, ricci per via dello scudo ornato da cartocci in stile barocco, monete aristocratiche, che vivevano nei bauletti, negli scrigni e nei forzieri di palazzi signorili o delle banche, poco viste e quasi mai maneggiate dal popolo, monete dei sogni di ricchezza in tempi di fame diffusa, soprusi di ogni tipo e gerarchie brutali... sulla monetazione del periodo aragonese e spagnolo in Italia possiedo dei recenti e preziosi volumi pubblicati in castigliano e in catalano...1 punto
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QSPL tiratissimo tendente al BB/SPL col baffo privo di rialzi, non arrivi allo SPL e questo baffo e' giu', come la parte finale del pizzo e la capigliatura. Al R/ campi poco nitidi e usura generale su corona e fogliame. Leggere sofferenze al bordo, stondato e non tagliente sia al D/ che al R/1 punto
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Ciao a tutti, oggi parliamo di un periodo ancor meno agevole per l’esatta collocazione delle sigle sulle monete e cioè quello in cui non risulta impressa la data. Prendiamo in esame l’arco temporale in cui regnarono gli Aragonesi e l’avvento degli Spagnoli, (1458-1519) tralasciando Alfonso I che non rientra nell’oggetto della discussione. Come tutti ben sanno, durante il regno di Ferdinando I d’Aragona (1458-1494) fu maestro di zecca Gian Carlo Tramontano che esercitò tale carica durante gli anni 1488/1514 e siglando le monete di Ferdinando I, Alfonso II, Ferdinando II, Federico d’Aragona e Ferdinando il Cattolico con le sigle C – CT – T – IT; (BCNN An.LIII 1968) Incisori dei coni in successione furono: Francesco Liparolo fino al 1462; Girolamo Liparolo dal 1462 al 1497; Bernardino de Bove dal 1497 al 1505; Agostino de Augusto dal 1505 al 1528. (Sambon - Estratto RIN 1893 - incisori dei conii della moneta napoletana). Segnalo il dato degli incisori (in particolar modo il de Bove e il de Augusto) in quanto lo ritengo anch’esso indispensabile per quello che dopo esporrò. Al Tramontano, nel 1515 successe nella carica Marcello Gazella (sigla G sulle monete) e la mantenne anche durante la prima parte del regno di Carlo V e cioè fino al 1527. Di questo intero periodo ne ho esaminato uno specifico, quello cioè in cui regnarono Ferdinando d’Aragona con Elisabetta di Castiglia (1503-1504) e Ferdinando il Cattolico da solo (1504-1516) soffermandomi sullo studio dei Carlini coniati in queste due ben distinte fasi e cioè quelli con la sigla T e quelli con la sigla G. In tutte le opere consultate nel periodo 1503-1504 trovo per la prima volta impressa la sigla G di Marcello Gazella su di una moneta: il Carlino e mi sono subito chiesto…….è giusto che questa moneta vada collocata in questo periodo ? …..a mio parere No, infatti ritengo che detta moneta anche se reca chiaramente la dizione FERNANDVS ET ELISABET D G vada inserita, invece nel periodo in cui Ferdinando il Cattolico fu regnante da solo, e certamente alla fine del suo regno, cioè tra il 1515 e il 1516. Tale tesi è avvalorata, anzi è certificata da una data, quella del 1515 (anno in cui il Gazella sostituì il Tramontano in zecca). Per rimarcare ciò che affermo, riporto un passo del Sambon in cui credo di scorgere tra le righe un’altra notizia che potrebbe effettivamente ricondurci a ciò che ho appena affermato; quando parla del de Bove (incisore dal 1497/1505) si legge: lavorò egli pure i primi coni di Ferdinando il Cattolico, certo i Carlini di Federico d’Aragona, quello (singolare) del Cattolico, col busto della regina Isabella ed il Mezzo Carlino ecc. ecc. Ordunque il Sambon non cita (incisi dal de Bove) i Carlini diversi da quello col busto della regina e cioè quelli con lo stemma del 1° e del 2° periodo, che potrebbero a ragion di logica essere tutti ricondotti nel 2° periodo (certamente quello con la sigla G - PR 4) quando in zecca subentrò il de Augusto (1505) e Ferdinando regnava da solo. Adesso però, senza pretese, spingendomi un po’ oltre l’argomento sigle, posso osservare che le monete che vanno dal 1514 al 1519, andrebbero divise in due parti e non in due periodi, così come da sempre riportato: una dove compare sulle monete al rovescio il ritratto di Isabella (Ducato PR 1 – Carlino PR 2 e l’altro dove (dopo la morte della regina, avvenuta alla fine dell’anno 1504, ma la notizia giunse a Napoli molto più tardi) Ferdinando è effigiato da solo indifferentemente dall’apposizione della dicitura FERNANDVS ET ELISABET Ciò che ho esposto è frutto di uno studio approfondito di questo periodo storico e la coincidenza delle date, in relazione all’entrata e all’uscita dalla zecca sia dei maestri di zecca che degli incisori, mi hanno portato a questa conclusione….forse azzardata….non direi. P.S. scusatemi se il mio italiano non è stato corretto ma spero di essermi fatto capire. Ecco le monete che secondo il mio parere possono essere ricondotte alla prima fase del regno:1 punto
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Ciao Lorenzo, non sono mai venuto a conoscenza della tua iniziativa e me ne rammarico, così come mi dispiace del fatto che hai dovuto abbandonare il sito, fà sempre male dover lasciare ciò che si è costruito, ma magari ti sei rifatto in altro modo, anzì ne sono certo, avrai avuto sicuramente altre soddisfazioni personali. Tornando alle sigle sulle monete devo ricalcare uno sfogo personale; concordo sul fatto che il tema è molto ostico da affrontare, ma noto che è .....come se....si volesse lasciare tutto come è stato scritto fino ad adesso. :( Un saluto1 punto
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Buona sera…..eccomi di nuovo a portare avanti questa discussione che potrebbe sembrare spezzettata, e di questo me ne scuso, ma vedrete che alla fine, una volta completato, verrà fatto, spero, un ottimo lavoro su cui ci si può discutere, anche se con rammarico osservo che sta diventando sempre più quasi un monologo, ma va bene uguale. Faccio notare che, man mano che vado avanti nell’esame dei BCNN, del Corpus e di alcune altre pubblicazioni trovo sempre qualcosa di nuovo tra le righe che andrebbe sicuramente approfondito; tranquilli non mi allontano mai da ciò che si è scritto a tutt’oggi. Secondo un mio personale parere però, per queste sigle sinceramante qualcosa andrebbe rivisto ed è quello che faticosamente sto cercando di fare; lasciare tramandato ai futuri appassionati di questa monetazione qualcosa che si è riscontrato inesatto e non corretto o che nemmeno se ne parlato, nel corso degli anni mi sembra alquanto ingiusto. Veniamo al dunque…..se vi dovessi chiedere la sigla C del maestro di prova accanto alla FC di questo 15 Grana del 1618 di chi è, sapreste darmi una risposta? Credo proprio di no, dato l’incertezza (ambiguità) che regna su di essa nel periodo 1617-1619. Bando alle chiacchiere……come avete ben capito la sigla di quest’oggi sotto inchiesta è la complicatissima C del maestro di prova – Monetazione Filippo III. Apro il discorso segnalandovi da subito che il De Sopo, il MIR, e l’Andreani/D’Andrea/Perfetto fanno risalire, giustamente questa sigla a Michele Cavo avvolarati di certo dal fatto che tale maestro di prova è riportato nel BCNN An LII 1967 dove si legge che lo stesso entrò in carica il 14 Luglio 1619, quindi il periodo riportato è 1619-1621, cosa invece che non si osserva nel Corpus vol.XX dove a pag. 191 viene indicato si Michele Cavo ma a partire dal 1616 (che poi dovrebbe essere 1617 data l’incertezza sulla moneta datata 1616). Prendiamo quindi per certo il dato del Bovi e quello degli ultimi volumi citati, dove si legge che il Cavo assunse l’incarico il 14 Luglio 1619 e che il precedente maestro di prova (quindi prima del 1619) sia stato Francesco Antonio Giuno sigla G, così come riportato dal De Sopo, MIR, D’Andrea/Andreani/Perfetto, periodo di quest’ultimo indicato da essi come 1609/1619, mentre il Bovi indica solo quello della sua entrata in carica (1609) tralasciando la data di termine ( e credo qui ci sia il motivo che meglio spiegherò avanti). Analizzando quindi le monete di questo periodo (1609-1619) troviamo però oltre a monete con la sigla G anche monete con la sigla C come nel caso del 15 Grana 1618 e 1619 con cui ho iniziato questo intervento e altre monete come lo Scudo e Mezzo Scudo d’argento QUOD VIS PR 2a e 3a sigle IC/C del 1617 e il terzo di Scudo d’argento PR 7 e 8 sigle IC/C. La domanda lecita che mi sono fatto è stata, dunque, di chi fosse la sigla C sulle monete di questo periodo e cioè quello antecedente il 1619 (data qusta certa dell’assunzione in carica del Cavo come maestro di prova). Aggiungo anche che non pùò trattarsi neanche di errori in quanto monete queste in argento sottoposte a controlli molto ferrei. Ritengo che questa sigla (periodo 1617-1619) non sia ne del Cavo (ipotesi Corpus) ne logicamente del Giuno che sigla G (ultima sigla G con data compare sul ½ Carlino del 1611), ma di Costantino di Costanzo. (dato fino ad oggi non riportato). La mia tesi su Costantino di Costanzo è nata dall'analisi del successivo BCNN del Bovi (An. L – LI 1966 monetazione Filippo IV) dove a pag 5 riga 22 il Bovi ci dice, a chiare lettere, che Costantino di Costanzo fu maestro di prova durante l’amministrazione di Giovanni Francesco Citarella, senza indicare però il periodo, che presumo sia avvenuto nel 1616/1617 data in cui compaiono le monete con la sigla C e comunque durante il periodo che fu maestro di zecca il Citarella (1611-1621). In conclusione aggiornerei questo periodo del Maestro di Prova in tal senso: Francesco Antonio Giuno 1609-1616 Costantino di Costanzo 1616-1619 Michele Cavo 1619-1621 Grazie per l’attenzione, con questo avrei sciolto il quesito al post 17 nota 1 e 2. Pietro Ecco alcune delle monete sopraindicate, tratte dal portale del sud, con sigla C >1 punto
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Risolto il dubbio che la moneta PR 83b è una con sigla MAL e che Giovanni Antonio Fasulo, inizia la sua attività nel 1594 (come riportato da numerosi testi) vorrei riprendere il discorso della sigla GR di Germano Ravaschiero a cui non riesco a darmi una spiegazione. Vi posto la pagina successiva alla precedente, la 131 dove è possibile notare come vi siano presenti monete siglate GR in date successive al 1591. Ecco l'elenco: • P.R. 82a anno 1592 sigla GR M.N.N. Catalogo Fiorelli n. 7140; • P.R. 83a anno 1593 sigla GR M.N.N. Catalogo Fiorelli n. 7146; • P.R. 84a anno 1594 sigla GR M.N.N. Catalogo Fiorelli n. 7150; • P.R. 86 anno 1596 sigla GR M.N.N. Catalogo Fiorelli n. 7159; • P.R. 87a anno 1597 sigla GR Cagiati n. 63; • P.R. 88a anno 1598 sigla GR Cagiati n. 64; • P.R. 89a anno 1599 sigla GR Cagiati n. 65; In un documento pubblicato che è una consulta con voto della Regia Camera della Sommaria, si legge che nel 1591 Germano Ravaschieri è morto e che Marco Antonio de Leo ha offerto 6500 ducati per la carica di maestro di zecca; il documento esprime parere favorevole all’accettazione di questa offerta. (Rif. Osservazioni sui Maestri di Zecca di Filippo II – Bovi) . La data 1591 come termine dell’attività di Germano Ravaschieri viene confermata anche dal Corpus Vol. XX dove a pag. 148 dopo tale data non risultano più emesse monete con la sigla GR. Mi chiedo.....come mai dette monete non sono state inserite nel Corpus? e soprattutto esistono ? sono mai state viste? non dico tutte ma almeno alcune di loro? Si potrebbe approfondire l'argomento ? Grazie1 punto
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