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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/02/19 in Risposte
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Quando arrivai a dover spendere tanti soldi per una moneta appena coniata, cambiai collezione e mi dedicai a monete molto più antiche. Non mi sono mai pentito di questa scelta. Arka Diligite iustitiam7 punti
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Bravissimo: anch'io cerco la rarità. Quello che gli altri ti dicevano è che la rarità non si trova negli euro, dove anche se vai a pescare il più raro che esista basta aprire il portafogli per averlo in qualsiasi momento - e si tratta comunque di rarità costruite a tavolino, a fini speculativi. Prendendo monete più antiche (non certo le sterline d'oro, per le quali vale lo stesso discorso degli euro), troverai molti pezzi coniati in meno di 1000 esemplari, e dei quali magari ne sono sopravvissuti solo una decina. O, andando proprio sulle monete antiche, ti capiterà di trovare pezzi sconosciuti, non presenti nemmeno sui cataloghi (chi colleziona romane imperiali si sarà imbattuto qualche volta nei not-in-RIC), e li porterai a casa per una manciata di euro (io ho pagato 3 euro un minimo inedito del IV secolo). Quella sarà la VERA rarità, una rarità che viene dalla Storia, e non dalla speculazione. Ovviamente poi ognuno colleziona ciò che vuole: gli amici più esperti di prima ti mettevano solo in guardia dallo spendere cifre importanti per gli euro perché solitamente poi quando si acquisisce più esperienza ci se ne pente, e recuperare le somme spese è molto difficile.6 punti
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Buongiorno, segnalo l'incontro in oggetto. Maggiori dettagli a questo link http://www.gsac.it/?p=25154 punti
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Buon pomeriggio Segnalo un mio contributo pubblicato in cartaceo su Monete Antiche di Luglio-Agosto 2019 e in formato digitale nella piattaforma Academia.edu. https://www.academia.edu/39978424/DENARI_PROVISINI_ROMANI_E_LIBRI_DI_MERCATURA_E_ARITMETICA Buona lettura (si fa per dire..... ?) Un caro saluto a tutti gli amici ciao4 punti
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la Signora Maestra ha detto: "Allora, bambini, per casa mi farete una piccola ricerca sulle case illustrate nelle monete. Attenti, non perdete tempo con monete piene di facce ebeti di regnanti, cercate fra le monete tedesche, quelli sì che sanno fare monete belle". Svolgimento LIBERA CITTA' IMPERIALE DI BREMA Il nuovo edificio della borsa (Neue Börse) fu edificato negli anni 1860-63 sul lato orientale della Marktplatz (e dove, sennò?) sotto la direzione di Heinrich Müller ed inaugurato il 5 novembre 1864. Edificio in stile neogotico, aveva gli interni decorati dai più noti artisti dell'epoca, sia pittori che scultori. Nel tempo la sua attività si adeguò ai cambiamenti economici e commerciali dei tempi, fino a diventare, a seguito di un decreto imperiale, un'organizzazione finanziata con fondi pubblici. Chiuso nel 1934, quando la sua attività passò alla Borsa Anseatica di Amburgo e pesantemente danneggiato dai bombardamenti alleati nel 1943, venne definitivamente demolito nel 1955. VEREINSTALER BREMA anno: 1864 composizione: .986 Argento peso: 17.54 grammi diametro: 33 mm tiratura: 5000 pezzi Zecca: Hannover legenda R.: Dio benedica il commercio e il trasporto legenda V.: celebrazione dell'apertura della Nuova Borsa in Brema il 5 Nov. 1864 ------------------------------------------------------------------------------------------------------- LIBERA CITTA' IMPERIALE DI FRANCOFORTE SUL MENO Il Römer, da 600 anni, è il municipio della città di Francoforte sul Meno; inizialmente formato da solo 2 case, nel corso dei secoli fu enormemente ingrandito, fino a comprendere 11 edifici, anche se la sua facciata principale, a tre frontoni, rimane la sua effige. E' lunga la sua storia, a partire dal 11 marzo 1405, e la Signora Maestra non me ne vorrà se, per brevità, ignorerò le sue vicende. Vale solo la pena ricordare che il nome è quello della famiglia di mercanti (Kunz zum Römer e suo fratello) che cedettero al consiglio comunale il primo edificio che, sviluppandosi con l'acquisizione/costruzione di altri, divenne il municipio di Francoforte. La guerra (II WW) ebbe ovviamente la sua parte, e i bombardamenti alleati non mancarono di presenziare, ma, per la fortuna dei turisti, l'edificio principale del Römer venne restaurato, facendo riacquistare alle case prospicenti la piazza (Römerberg) il loro aspetto neogotico. VEREINSTALER FRANCOFORTE anno: 1863 composizione: .900 Argento peso: 18.52 grammi diametro: 33 mm tiratura: 20000 pezzi Zecca: Francoforte legenda R.: Congresso dei principi a Francoforte sul Meno Agosto 1863 legenda V.: libera città di Francoforte * un gedenktaler (tallero commemorativo) NOTA - potere d'acquisto del Vereinstaler: ca. 3,7 lire di VEII4 punti
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Il perché ci si iscrive al forum può avere 1000 risposte tutte legittime ed ugualmente valide. La divulgazione può essere 1 di queste ma non l'unica.4 punti
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Secondo alcune memorie storiche pare esistesse un lago chiamato Gerundo situato nell’attuale zona di Lodi, nell’area compresa tra Brembate e fin quasi Cremona. Secondo i racconti l'estensione era tale che tra il IV e il VI secolo d.C. sull’isola detta della Mosa o Fulcheria (da Fulcherio, il duca longobardo che l’aveva avuta in feudo) fu edificata la città di Crema. A conferma della sua esistenza ci sono numerose piroghe rinvenute nei fiumi, si tratta di imbarcazioni ricavate da tronchi costruite nell’Alto Medioevo con tecniche che risalgono al neolitico. Secondo le cronache le flotte fluviali di Venezia e di Ferrara si scontrarono spesso nelle acque del Gerundo. Un'altra vicenda ne testimonia l'esistenza: pare che l’imperatore Barbarossa fosse riuscito a espugnare Crema dopo un acerrima battaglia combattuta con imbarcazioni dai cremonesi. Come in ogni racconto medievale che si rispetti c'è la presenza di un mostro leggendario, ed anche il lago Gerundo ne ebbe uno. Ezzelino da Romano, vicario imperiale e genero di Federico II di Svevia, era un uomo molto temuto in quell'epoca e dalla sua tomba nacque la leggenda che un drago chiamato Tarantasio fosse nato dalle spoglie mortali di Ezzelino. La leggenda del mostro si rintraccia in diverse storie dell'epoca. Secondo alcuni, il primo gennaio del 1300 il drago morì in seguito all’intervento di San Cristoforo dopo tre giorni di preghiere le acque malsane del Gerundo si ritirarono lasciando solo lo scheletro del mostro. Un osso gigantesco, e precisamente una costola di drago del Gerundo, è ancora oggi visibile appesa al soffitto della sacrestia della chiesa di San Bassiano, a Pizzighettone. La costola, probabilmente, appartiene a una balena fossile o a un elefante. Scheletri di balene sono stati spesso rinvenuti sulle Prealpi e, soprattutto, sull’Appennino che si affaccia sulla Pianura Padana. Un'altra leggenda ancora parla di uno scontro tra San Colombano e il Tarantasio. Un ben più famoso racconto vede come protagonista il condottiero Umberto Visconti, capostipite della casata, porre fine all’esistenza del Tarantasio. L’uomo entrò nella caverna del drago, proprio mentre il mostro stava per divorare un bambino, ma l’eroe ebbe la meglio dopo ben due giorni di lotta. Infatti lo stemma visconteo, simbolo di Milano, riporta questo episodio leggendario. Secondo la geologia la Pianura Padana non avrebbe dovuto presentare un così grande lago, probabilmente si trattava di una grande rete di paludi bonificate ad opera dei monaci dal IX secolo. Un'ipotesi più azzardata vede effettivamente l'esistenza di un esteso lago e che a contribuire alla sparizione dello specchio d'acqua siano stati i fattori climatici del periodo caldo dell’Alto Medioevo.3 punti
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Buonasera a tutti, volevo mostrarvi una piccola curiosità... L'altro giorno ho aiutato un mio amico a liberare la vecchia casa di suo zio, sul fondo di un'antica cassapanca ho trovato un piccolo borsello che si è disintegrato nelle mie mani... Conteneva: Un 5 lire aquilino 1927 Un buono da 2 lire 1923 Due 10 centesimi Ape 1923/1930 Tre 5 centesimi spiga '24 '29 '31 Vi erano conservate anche alcune fatture coeve, molto interessanti per i riferimenti dei prezzi degli anni '30 È stato un po' come aprire una capsula del tempo... Emozionante!!!3 punti
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Essendo qui da 10 anni e conoscendo il Regolamento del sito ti assicuro che tutto e’ incentrato sulla divulgazione non per fare l’avvocato del diavolo ma per precisazione e così dovrebbe essere per tutti : punto 1) promuovere discussioni e scambio informazioni punto 2) promuovere divulgazione numismatica punto 3) sostenere divulgazione cultura punto 4) incentivare utenti a divulgazione punto 5) dare notizie di eventi, pubblicazioni, news ... Tutto questo ha un nome solo che e’ divulgazione, di certo non e’ uno dei mille motivi di nascita e scopo di questo sito...3 punti
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Sante parole! Quanti di noi hanno intere scatole di Commemorative della Repubblica, San Marino, Vaticano, coniate per collezionisti e chiuse nella plastica ? Monete senza storia che nessuno vuole più. Comunque l'importante è avvicinarsi alla Numismatica. E' un passaggio quasi obbligatorio cominciare con le monete che vedi tutti i giorni. Dopo un pò di tempo di solito o si abbandona ( e spero non sia il tuo caso ), oppure si fa come i salmoni... si risale la corrente e si scoprono altri ambienti più stimolanti. Ciao e comunque non smettere di collezionare monete,3 punti
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DE GREGE EPICURI Torviscosa è un comune del Friuli meridionale (prov. di Udine), costituito nel 1940 da una porzione del comune di San Giorgio di Nogaro. Era una zona paludosa, bonificata in epoca fascista; nel 1937/38 vi fu fondata una fabbrica per la produzione della cellulosa e poi di fibre sintetiche (rayon). Infatti, sul rovescio della moneta compare la scritta: L'Italia ha la sua cellulosa. Il tutto si inseriva nella politica autarchica, successiva alle sanzioni per la Guerra d'Etiopia. Sul primo lato compare la data 21.9.XVI, quindi 21.9.1938: forse è l'inaugurazione della fabbrica, quella riprodotta sul rovescio della medaglia.2 punti
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Cavoli ci dai un altra possibilità..............per essere giovane e con 57 messaggi all'attivo un po più di umiltà please2 punti
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Grande Savoiardo per la sua competenza! Ipotesi del tutto condivisibile. Anche questo è vero, monete molto interessanti perchè dense di storia ( erano quelle usate dalla gente umile e chissà in quante tasche saranno state ! ) ma sicuramente penalizzate dal piccolo modulo, dalla lega facilmente deperibile, dal conio che, a quel tempo, era approssimativo. Sono spesso in crisi a catalogare tale tipologia di moneta. Mi sono dotato di un piccolo microscopio, cerco di fare delle foto con luce radente... qualche volta ne vengo a capo, altre... dopo un po', lascio stare. Venendo alla moneta postata da altrove2000 mi sono permesso di usare un programma di fotoritocco per vedere se riuscivo a distinguere l'ultima cifra della data ( posto la foto ). Peccato che la foto abbia una scarsa risoluzione. Però, secondo il mio modesto parere, l'ultima cifra non può che essere un "9". Per ovvi motivi escludiamo il 1650. Il 1648 non sembra perchè manca totalmente il "circoletto" inferiore. Nel '600 -'700 il "9" aveva la gamba inferiore sfuggente , quindi con buona approssimazione direi 1649. Per quanto riguarda il diritto ( ma chiedo lumi a savoiardo ) mi sembra ci siano 2 tipi: il primo con capelli lisci ( Reggenza ), il secondo con capelli con boccoli (periodo ducale ) quello della tua moneta postata. Ciao2 punti
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Ciao, sfortunatamente è una riproduzione di un solido di Magnenzio coniato dalla zecca di Aquileia.2 punti
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@b8b8 Nessuno sminuisce la collezione dei 2 euro, anzi è varia e interessante. Però Tu parli di 3,5 euro al pezzo, mentre nel post iniziale si parlava di 100 euro per una moneta da 2 euro. La cosa cambia e notevolmente. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Posto una moneta che ha una grande importanza per me, perchè è la prima che ho comperato con i miei soldi. Mio papà andava sovente a Torino per affari e se aveva tempo passava a salutare quei Numismatici di livello che avevano un negozio. Più che commercianti erano amici, con i quali scambiare qualche opinione o qualche battuta. Avevo circa 11 anni e mi piacevano già le monete. Quella volta si discuteva di un pezzo di un certo pregio di Vitt.Em.III, ma non si riusciva a colmare il gap tra richiesta ed offerta. Io intanto mi aggiravo tra le vetrinette dove erano esposte delle monete meravigliose. La mia attenzione fu attirata da una moneta nella quale erano effigiati tre bambini e chiesi di chi si trattava. Il Numismatico fu molto disponibile e mi spiegò la storia. Alla fine l'affare si concluse perchè il Professionista, colpito dal mio interesse, scontò notevolmente la moneta di mio papà e mi lasciò il Tallero di Sassonia a metà prezzo, a patto che la comperassi con la mia “paghetta”. Quindi questo è il mio primo acquisto. La moneta è datata 1596 e per le note biografico-storiche prendo spunto da Wikipedia. Iniziamo dal padre dei 3 bambini, il Principe: Cristiano I di Sassonia (Dresda, 29 ottobre 1560 – Dresda, 25 settembre 1591) fu Principe elettore di Sassonia e membro della Casata di Wettin. Egli era il sesto figlio, ma il secondo tra i sopravvissuti dei figli dell'Elettore Augusto I di Sassonia e di Anna di Danimarca. La morte del fratello maggiore Alessandro (8 ottobre 1565), lo rese il nuovo erede dell'Elettorato di Sassonia. Cristiano succedette al padre alla di lui morte nel 1586. I A Dresda, il 25 aprile 1582, Cristiano sposò Sofia, figlia dell'Elettore Giovanni Giorgio di Brandeburgo, dalla quale ebbe sette figli: Cristiano (1583-1611); Giovanni Giorgio (1585-1656); Anna Sabina (nata e morta nel 1586); Sofia (1587-1635), sposò Francesco di Pomerania; Elisabetta (1588-1589); Augusto (1589-1615), sposò Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel; Dorotea (1591-1617), badessa di Quedlinburg. I bambini effigiati nella moneta sono: Cristiano ( al centro ), Giovanni Giorgio ( a sinistra ) ed Augusto. Cristiano II di Sassonia Egli era il figlio maggiore di Cristiano I di Sassonia e di Sofia di Brandeburgo. Cristiano succedette al padre come Elettore di Sassonia nel 1591, a soli otto anni. Per questo motivo, uno degli uomini di fiducia del padre, il Duca Federico Guglielmo I di Sassonia-Weimar, assunse la reggenza dell'elettorato per lui sino al 1601, quando Cristiano raggiunse la maggiore età e venne dichiarato in grado di governare. Nel corso degli eventi che portarono poi alla Guerra dei Trent'anni, il suo rifiuto di partecipare all'Unione di Abhausen, peggiorò la divisione già presente tra gli stati protestanti tedeschi. Giovanni Giorgio I di Sassonia Figlio secondogenito dell'elettore Cristiano I e di sua moglie Sofia di Brandeburgo, succedette a suo fratello Cristiano II nella carica dell'elettorato nel 1611, dopo la morte di costui. La posizione geografica della Sassonia quanto il suo ruolo importante all'interno degli stati imperiali protestanti davano al suo elettore un ruolo di protagonista durante il periodo della guerra dei trent'anni. All'inizio del suo incarico, tuttavia, Giovanni Giorgio I assunse una posizione alquanto distaccata nei confronti del conflitto che lacerava il Sacro Romano Impero. La sua fedeltà alla religione protestante era indiscussa, tuttavia egli non aveva intenzione di rafforzare l'influenza e il potere politico del Brandeburgo né tantomeno del Palatinato; fu così che l'elettore di Sassonia si preparò a cambiare politica e a favorire la casata degli Asburgo e la fazione cattolica. Spinto da queste motivazione nel 1619 favorì l'elezione di Ferdinando II d'Asburgo arciduca di Stiria al trono imperiale. Il nuovo imperatore del Sacro Romano Impero assicurò il suo appoggio all'elettore di Sassonia nella sua nuova campagna in Boemia e questi rispettò la sua parte dell'accordo aiutando l'imperatore a scacciare dalla Boemia l'elettore palatino del Reno, Federico V, e occupando la Slesia e la Lusazia. Quando fu ovvia l'intenzione dell'imperatore di sradicare il protestantesimo dal Sacro Romano Impero, la fedeltà di Giovanni Giorgio cominciò a traballare. Le cose peggiorarono quando l'imperatore promulgò nel 1629 l'editto di restituzione. Nonostante tutto l'elettore sassone rimase restio a spezzare la sua alleanza con l'imperatore. La sua indecisione fu manifesta quando nel 1631 dopo aver organizzato un'assemblea dei principi protestanti a Lipsia si accontentò di manifestare una formale protesta contro l'editto senza andare oltre, nonostante i fervidi appelli del predicatore protestante Matthias Hoe von Hohenegg. Nel frattempo il sovrano svedese Gustavo II Adolfo di Svezia era giunto in Germania. L'elettore di Sassonia non gli concesse il passaggio sull'Elba nel Wittenberg, impedendogli di impossessarsi di Magdeburgo. Tuttavia la riluttanza di Giovanni Giorgio a unirsi ai principi protestanti ebbe termine quando le armate imperiali, alla guida di Giovanni Tserclaes conte di Tilly, iniziarono a saccheggiare le terre di Sassonia, inducendolo a stringere nel settembre del 1631 una alleanza con il re svedese. Fu così che le truppe sassoni parteciparono a fianco degli Svedesi alla battaglia di Breitenfeld, nella quale vennero messe in rotta dagli imperiali costringendo lo stesso elettore alla fuga. Dopo questa sconfitta Giovanni Giorgio tentò la rivincita invadendo la Boemia ed occupando Praga, ma subito dopo cercò di trattare la pace e le sue truppe offirono poca resistenza al condottiero Wallenstein che ricacciò i sassoni nei loro confini. Alla morte del sovrano svedese a Lützen nel 1632 l'elettore si rifiutò nuovamente di unirsi ai principi luterani sotto la guida della corona svedese. Nel maggio 1635 egli trattò la tregua e la cessazione della guerra civile all'interno dell'impero con la pace di Praga tra l'imperatore e i principi luterani. Venne ricompensato dall'imperatore per i suoi sforzi e per la sua lealtà con l'acquisizione della Lusazia e dell'arcivescovato di Brandeburgo per suo figlio Augusto. Subito dopo la firma del trattato Giovanni Giorgio dichiarò guerra alla Svezia ma venne battuto a Wittstock nel 1636 e fu costretto a firmare una pace con gli svedesi che lo indussero a cedere Lipsia. Dopo la pace di Vestfalia la Sassonia mantenne quanto ottenuto con la pace di Praga e nel 1656 Giovanni Giorgio I morì, lasciando l'elettorato a Giovanni Giorgio II di Sassonia. Ciao a Tutti2 punti
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Vediamo se riesco ad esprimere con chiarezza il mio pensiero... Parliamo di mezzi soldi di Carlo Emanuele II, cominciamo col periodo della reggenza... Tralasciando i mezzi i soldi del 42 vorrei iniziare con i mezzi i soldi del 1646 1647 classificati sul Mir al 768. Non voglio parlare sull'ipotetica data del 1641, questi sono i mezzi soldi più facile da rintracciare della reggenza, ho voluto scrivere di questi perché saranno quelli su cui verranno coniati successivamente i mezzi soldi del periodo Ducale. Per il periodo della reggenza degli zii si conoscono i mezzi soldi con le due C intrecciate dal 1640 al 1642 Mir 782, le date sono corrette e le impronte riprendono le monete di Carlo Emanuele I, per me sono gli unici coniati dagli zii, gli altri due tipi, Mir 783 e 784, a parer mio sono delle errate letture di mezzi soldi del periodo ducale dovute alla cattiva conservazione o alla cattiva coniatura. Il periodo ducale... Qui si parla di tre tipologie, tutte battute a Torino, la prima, sul Mir al 827, viene spesso trovata ribattuta sui mezzi soldi della reggenza del 1647, qui ci troviamo di fronte al primo problema.. sono quelle battute e poi successivamente sospese per la facilità della loro contraffazione o vennero prima battute quelle senza data, Mir 828, e dopo queste per il motivo prima citato? Io propendo per la prima ipotesi, prima quelli con la data, riconiati spesso sui mezzi soldi ritirati della reggenza, poi un probabile cambio di impronta con quelli senza data, coniazione molto abbondante, ma poi sospesa per la semplicità del conio e la facile falsificazione, il tutto negli anni 1648 e 1649, andando così a coniare nuovi mezzi soldi con un busto più elaborato ed una impronta meno approssimativa del rovescio con la tipologia del 1649 e 1650 Mir 826. Dal 1650 venne proibita la coniazione di monete "basse". Da questo sunto voglio tornare al discorso iniziale, non penso che il giovane duca avesse fatto coniare mezzi soldi con "il busto giovanile" uguali a quelli che vengono attribuiti agli zii, coniandoli poi sui mezzi soldi della reggenza ritirati, aggiungo che le date, sulle monete con data, danno l'esatta cronologia delle coniazioni, difficile che esistano monete con una impronta con data 1648, 1649 e 1650 e altre monete pari valore con data 1649 e 1650 coniate nella stessa zecca, il 1650 deve essere solo su una delle due. Le monete ribattute possono avere tracce di date o di legende della moneta precedente, in alcuni casi anche completa se la battitura non è stata ottima, fare tante tipologie solo per queste variabili confonde solamente chi cerca di catalogare. Spero di essere stato chiaro, ma non è facile studiare questa monetazione, piccola, poco curata e in alcuni casi difficile da rintracciare.2 punti
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È già da un po' che l'argomento della presente discussione non è più incentrato su Riccione ma su altri aspetti. A fine anni 90' iniziai il mio percorso di collezionista. Internet per me è arrivato molto tardi, il forum pure. Ai mercatini molti venditori spiacevoli, ai convegni più grandi pure ( Vicenza, Bologna, Verona, Padova ). Ma non tutti fortunatamente. Sempre rimasta intatta e anzi rafforzata la passione per le monete. Poi piano piano sono arrivati i contatti e gli incontri con persone valide e motivate, sia collezionisti che commercianti. È arrivato il forum e internet. Tutto è andato meglio.1 punto
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Mettere in dubbio la padronanza grammaticale di parpajola mi sembra un po' eccessivo, non fosse altro perché si tratta di 1 degli utenti più profilici in fatto di contributi alle varie riviste del settore nonché membro del gruppo di redazione del QdC fino a qualche tempo fa.... vedi Archivio è questo tuo essere superficiale e dissacrante senza conoscere le persone dietro ai Nick che suscita reazioni un po' infastidite. Ma come ti ho scritto in PVT non prendertela non c'è nulla di personale, sono peccati di gioventù..... forse....1 punto
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Mi spiace che un giovane se ne vada (si diceva che c'è ne sono pochi...). Ma una riflessione è d'obbligo : chi si erge a giudice sullo spessore morale delle altre persone?1 punto
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risposta breve e sintetica: 1 cerca su questo forum, decine di post come il tuo con relative risposte e liste di libri, consigli ecc. 2 -3 come sopra 4 solo con l'esperienza e partenze sicure. 5 senza esperienza, gli acquisti online non specializzati o privati. 6 studiare e osservare, tecniche riproduttive, metalli e leghe; i laboratori si usano solo per i casi più rilevanti. 7 monete comuni e di poca spesa per studio. 8 solo canali sicuri e possibilmente con ricevuta ecc. 9 tre fattori: il tempo di produzione: quasi dodici secoli, distribuzione geografica: territori romani in tre continenti, di conseguenza numero enorme della popolazione che ne faceva uso. pertanto sono giunte fino a noi, milioni di monete. 10 forse per la facilità di reperire le stesse rispetto ad altre, nonché i mille motivi storici, stilistici e personali. 11 dipende quali, ci sono per tutte le tasche. 12 seguire su questo forum le numerose discussioni sull'argomento, più volte trattato. 13 calma! magari una domanda alla volta porta a migliori e più numerosi consigli.1 punto
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Da parte mia credo che il ragionamento vada inteso in senso più generale e non nello specifico di una collezione. Io non consiglierei ad una persona che è all'inizio del suo percorso numismatico di spendere molti soldi per una moneta, indipendentemente che si tratti di un 2€ o di un'altra moneta, magari più antica.1 punto
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Buongiorno @Arka , volevo semplicemente difendere la collezione di 2 € che spesso viene ritenuta frivola, per neofiti, quando, a volerlo vedere, é una collezione molto importante da vari punti di vista. Se parliamo di prezzi e coerenza in numismatica....sono solo pochi anni che frequento questo mondo...ma mi viene da ridere per non piangere. È un settore talmente aleatorio e soggettivo che 100€ per un 2 € non é ne peggio ne meglio di altri pezzi e prezzi. I 2€ CC non si dovrebbero collezionare per investimento, ma iniziamo un discorso troppo lungo.1 punto
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Riporto l'interessante articolo di Lucia Travaini sulla zecca di Montalcino pubblicato su Cronaca Numismatica online. https://www.cronacanumismatica.com/la-simbologia-di-zecche-e-monete-il-caso-di-montalcino/1 punto
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Con questo link forse lo si legge meglio http://www.gsac.it/wp-content/uploads/delightful-downloads/Longobardi-pieg.pdf1 punto
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Io parlavo del perché ci si iscrive e non del perché esiste il sito. Mi spieghi come fa un neofita ( escluso Archivio che seppur giovane e appena arrivato ha una visione ampia del tutto) a fare divulgazione? Inoltre ci sono moltissimi utenti che hanno una vita lavorativa e o privata e che vedono nel collezionismo uno svago.... non vorrei che diventando dei radicalisti della divulgazione si tendesse a 'snobbare' il resto del mondo numismatico. Per fare divulgazione serve un auditorium che ascolti.... non si può stare tutti sul palco a pontificare.1 punto
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Salve @fapetri2001, come ti è stato già riferito, il tuo è un asse. Il nummo, come terminologia numismatica, non attiene alla sfera romana del I sec. d.C. Se non hai già individuato la tipologia, ti indico anche la classificazione: AE asse coniato a Roma in nome del Divo Augusto da Tiberio (14-37 d.C.), databile probabilmente tra il 31 ed il 37 d.C. D/ DIVVS AVGVSTVS PATER, testa di Augusto radiata volta a sinistra. R/ Altare. Ai lati, S-C e in esergo PROVIDENT. Rif.: RIC I, n. 81 (Tiberio); Cohen, n. 228 (Augusto).1 punto
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si le spese di spedizione sono comprese io per esempio ho fatto prima che lo esaurissero l'abbonamento allo zodiaco selezionandolo direttamente dal sito e le spese non me le hanno chieste in più. I 31 euro che ho pagato erano tutto incluso Secondo voi dato che per l'emissione di giugno la spedizione mi è arrivata verso il 20 agosto, questa del 29 agosto la riceverò verso ottobre?1 punto
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In attesa di un nuovo Vittorio Emanuele III in ambito numismatico, le iniziative personali: di divulgazione, per attirare i giovani, di parità e valorizzazione di genere sono indispensabili1 punto
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Buonasera. Il mio consiglio è di non spendere cifre troppo importanti su monetazioni moderne. Collezionare euro può essere una bella collezione per chi inizia ad avvicinarsi alla numismatica però, almeno secondo me cercando nelle monete di tutti i giorni e non spendendo cifre importanti. Saluti.1 punto
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Se posso dare un suggerimento a questi giovanissimi virtuosi vi direi di provare a iscrivervi al CGN che e’ nato su Lamoneta per i giovani e proverei a rivitalizzarlo e a cercare di far nascere una nuova generazione giovanile di numismatici in prospettiva...credo che si debba ripartire anche da qui.1 punto
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Inserisco quella che utilizzo come sfondo e che ha partecipato al concorso del sito sei anni fa 1° 7mbre 1799, chissà se i giovanissi d'oggi negli sms abbreviano 'settembre' così1 punto
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Il mio primo 4 Cavalli lo vidi in una piccola cartoleria in città, la Signora Ida teneva in negozio ciò che restava della Collezione del defunto marito. Grande Collezionista di francobolli, non disdegnava collezionare le monete del suo territorio. La moneta mi sembrò troppo piccola e con una patina scura che la rendeva proprio brutta per i miei gusti. La prima domanda che feci alla Signora fu: Che significa C4? ? E lei con tutta la sua pazienza a spiegarmi che la C stava a significare il tipo di nominale: Cavalli e che il 4 era il suo valore, Uscii dal negozio con in prestito il suo vecchio Gigante. La sera ricopiai tutti i contatti dei professionisti che si trovavano a fine pagine del Catalogo, quelli che spedivano i listini gratuiti. La moneta la presi in seguito e fu l'inizio della mia avventura numismatica. Sono passati quasi 25 anni da quel giorno e spero non mi passi la voglia di andare avanti nello studio e nel collezionare. Scusate le chiacchiere. Saluti a tutti.1 punto
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Grazie e giusto dirlo ... io ringrazio, e lascio poi il passo ad altre discussioni, però prima devo ringraziare anche chi ha scritto se no il Gazzettino non ci sarebbe stato, chi ha fatto editing, chi lo legge, chi ci sostiene qui e in altri ambiti anche oltre la numismatica, e’ un sostegno ideale come e’ ideale il progetto in quanto tutto si basa su partecipazione e lavoro volontario e tutto in modo gratuito per gli altri, per la comunità, anche non solo numismatica, e quindi grazie in particolare per questo numero a @adolfos, @4mori, @tornese71, @Tm_NPZ, @talpa@King John@El Chupacabra1 punto
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salve, per rimanere in ambito romano (romano-campano per la verità): Anonymous. 234-231 BC. Half-litra. Head of Roma right, wearing Phrygian helmet. Rev. Dog standing right, ROMA in exergue. Crawford 26/4 ; 1,44 g dimensioni...giudicate voi!1 punto
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Buon fine settimana, Si può essere fieri per avere acquisito un pezzo in FDC eccezionale. Per aver fatto un affare. Per aver scoperto una moneta inedita. Per aver finalmente trovato il pezzo tanto ricercato. Sensazioni da Collezionista che auguro a tutti. Oggi ho il piacere di condividere l'ultimo entrato in Collezione: Ferdinando IV Grano Cavalli 1798 A molti di voi sembrerà brutto, consumato, ammaccato, spatinato e lesionato nel tondello, ma vi assicuro che ne vado molto fiero, Chi ha il piacere di collezionare e studiare gli spiccioli Borbonici conosce bene la loro storia e quanto sia ostico da trovare il Grano del 1798. La loro conservazione raramente arriva a superare il BB. Cosa ne pensate, mi piacerebbe leggere i vostri interventi.1 punto
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..........altra "chicca" di cui con il tempo ho accertato la effettiva rarita'...è questo Carlino 1845. E delle monete rare.....ne andiamo tutti molto fieri Saluti, Rocco.1 punto
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Ciao Eros, non posseggo ancora il 4 Tornesi della Repubblica Napolitana.... Complimenti per la tua, veramente bella. Passo al numerale 6, con il mio 6 Carlini 1799. Moneta che tenuta in mano....da' sensazioni indescrivibili, ti porta a viaggiare in quel periodo in cui lei stessa passo' da persona a persona.1 punto
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Ora mi chiedo (e mi sono dato una risposta) e soprattutto vi faccio notare che per quanto riguardo il Mezzo Carlino PR 31 - Corpus 625 riportato con la stessa sigla (Fc/G) da quanto vi ho esposto in precednza, ciò non è avventuto...........questo sicuramente perchè gli autori a differenza delle monete da Tarì e Carlino non hanno avuto modo (o possibilità) di visionare la moneta incriminata e cioè il Mezzo Carlino con la sigla IAF/G lasciando così riportato un Mezzo Carlino con la sigla Fc/G.....e se ci fate caso nel PR l'unico Mezzo Carlino raffigurato è quello con la data 1611 (PR 32) sigla IAF/G. Ma in definitiva e in conclusione il Mezzo Carlino IAF/G senza la data (inceve che Fc/G) c'è ed esiste. Questa è la foto1 punto
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Rispondo io..........è ovvio che non è conosciuta........il Mezzo Carlino con questa sigla non esiste.1 punto
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Salve.....quest'oggi una domanda semplicissima Qualcuno ha mai visto un Mezzo Carlino con questa sigla FC/G ? PR 31 .....eppure negli ultimi due volumi sulla monetazione napoletana è riportato appena NC e R Credo che anche qui ci sia da indagare :blum: P.S. non mi stò allontanando dal filo degli ultimi interventi, anzi.........qui c'entrano sempre il Fasulo e il Citarella.1 punto
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