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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/11/19 in Risposte
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Un saluto a tutti, Le foto dei 3 Cavalli che ho condiviso erano state fatte dal mio Amico @dareios it, Oggi ho ricevuto le minuscole monetine e confermo l'asse spostato nel pezzo del 1791.... Come mi accennava Lorenzo..... E particolare che mi era sfuggito prima: La C al rovescio incisa con un carattere più grosso rispetto alla normale.5 punti
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Buonasera, ho l'abitudine quotidiana di spulciare tra le varie discussioni del forum, a volte mi capita digitando un quesito sul web che vengo indirizzato in discussioni del Forum stesso. Ci sono discussioni di approfondimento, tecniche, di curiosità, tutte piacevoli, si parla di rarità, di pezzi costosi, di varianti, di errori, di tipologiche, di belle, di doppioni, di consigli per la pulizia e chi più ne ha più ne metta. Premesso che non ho ancora la preparazione e la conoscenza adeguata per poter dispensare consigli, oppure di andare troppo nello specifico, a dire il vero non sono ancora in grado di stabilire il giusto stato di conservazione di una moneta, cerco di essere presente nel Forum anche solo con discussioni semplici, e soprattutto disposto ad imparare da chi ne sa di più. Ritengo sia giusto proporre questa discussione in cui ognuno possa postare le sue monete meno belle (nel caso ci fossero già discussioni con questo oggetto vi prego ignorare la mia) quelle che non hanno il primo posto nelle nostre collezioni ma delle quali comunque non riusciamo o vogliamo separarci. Anche loro hanno diritto ad un giro di Walzer in questa Piazzetta, inizio io con un 5 Tornesi Ferdinando II 1833 molto rovinato, che ho provato a pulire con scarsi risultati, moneta dalla quale non riesco a separarmi. Saluti Alberto4 punti
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@Litra68, ripensando alla lista delle Piastre di Ferdinando IV che ho postato ieri.... Alcune delle "introvabili" le ho riviste proposte ultimamente su fb : Una INPANS e una FECUNDITAS con data dritta. Quelle che non ho più rivisto in tanti anni sono la 1805 HSIP e la 1793 gigli invertiti di cui ho il piacere di possedere un esemplare.4 punti
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publico anche il mio 3cavalli per ora l'unico che ho sono monete meravigliose2 punti
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Il sedere rotondo e la zampa anteriore sinistra poggiata a terra non costituiscono parametri significativi per un giudizio. In ogni caso da fotografia l'aspetto generale del metallo non mi esalta e non la prenderei. Tuttavia non posso escludere che sia autentica. Non sono dello stesso conioma lo stile del toro è coerente. Dal British Museum:2 punti
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Ma pure le misterday fanno la patina iridescente adesso? e pure le incrostazioni verdi di cloruro d’argento?2 punti
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Piatto?? In questo caso si direbbe Giunone con una patera, quindi RIC 1143 : "Draped bust right / Juno standing left, holding patera and long scepter. RIC III 1143 (Pius)" Guarda con luce radente se si scorge qualche lettera di I V N O2 punti
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Buongiorno, a dire la verità non mi convince del tutto la RIC 295, vedrei piuttosto la RIC 296 con ...PARTH MAX al rovescio. Cordiali saluti2 punti
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Ho riletto la discussione questa mattina e, detta chiara, questa frase mi fa girare i cosidetti a mille ed è l'ennesima riprova di quanto meritiamo di avere musei che lasciano le monete in cantina, enti che non rispondono alle domande dei cittadini, dipendenti infedeli che trafugano materiale dalla Zecca ecc. ecc. Speriamo nelle generazioni a venire...2 punti
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Tutta questa verve polemica nei confronti di questo convegno mi ricorda tanrto un utente che, proprio per le sue polemiche sui convegni bolognesi, era stato bannato... controlleremo.2 punti
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Buongiorno @TIBERIVS, guarda che in genere leggo i quesiti e in questo caso ho espresso un parere. Infatti, ho usato un bel condizionale proprio per non sparare sentenze! E poi penso che dire "negozio numismatico" se uno ti chiede un aiuto, e vuoi aiutarlo, non significhi molto. Ho conosciuto privati cittadini che vendevano monete dicendo di avere un negozio (a casa loro). Per questo ho detto "consiglierebbe". Comunque @Palio999 ha capito e mi ha comunicato per MP il nome del negozio, così credo di esserci tranquillizzati tutti e due. Solo vorrei che tra di noi ci fosse impegno a risolvere un caso e non sterili polemiche. Cordiali saluti HIRPINI2 punti
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non posso fornire l'elenco per la privacy ma eravamo 25 operatori comunque, uno è libero di dire quello che vuole anche che gli asini volano, ed è libero di partecipare o meno, l'entrata è libera, penso che a distruggere qualcosa siamo capaci tutti, costruire è un altra cosa, sicuramente apprezzo chi è propositivo, e per fortuna non siamo tutti uguali. Le auguro una buona giornata.2 punti
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Carissimi tutti Con piacere vi posto l'ultimo pezzo entrato in collezione : come da titolo si tratta di un soldino del 1577. Moneta comune ma difficile da trovare in buona conservazione2 punti
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Mi piace contribuire con una mia personale visione, sapendo che puó essere immediatamente smentita, solo al fine di stimolare ulteriori contributi dei tanti esperti che leggono il forum. La storia millenaria di Roma la vede sempre acquisire il meglio (o il nuovo) degli usi e costumi dei popoli che incontra e sottomette: dalla spada corta dei celtiberi alla filosofia dei greci al culto di Mitra dei persiani. I romani all’inizio non commerciano, prendono. Le donne dai Sabini, le navi dai greci della campania, i territori dei veienti, degli etruschi e dei latini. Probabilmente la moneta non serve loro, interessati solo ad ager e pecudes, e se bisogna pagare una multa all’erario o comprare schiavi utilizzano barre di bronzo. Poichè italici, greci e etruschi (e le stesse colonie romane: Alba Fucens, Cosa) hanno questo mezzo di scambio che semplifica i commerci con gli altri popoli lo adottano, coniano (o fanno coniare) e fondono (ricordate tresviri AAA flando feriundo? Insieme!) moneta con l’etnico in genitivo plurale arcaico ROMANO, come i greci. Coniano un gran numero di monete su più tipologie, idonee allo scambio sia con popoli avvezzi all’uso di moneta fiduciaria che a quelli che prediligono il valore in base al peso. Il conio dell’argento prima è limitato (poche miniere) poi si incrementa con la conquista della Spagna, ed anche lì si conia su metriche diverse, come il gladio ispanico si affianca alla formazione a testudo. Si avvia la produzione massiccia dei quadrigati e mezzi quadrigati (dracme) in base a un piede greco ridotto, dei denari (e quinari e sesterzi) e dei vittoriati che probabilmente sono il trait d’union. La logica dei romani era innanzitutto pratica, non ideologica: se é utile si fa. Ovviamente tutto questo sproloquio non avvicina di un millimetro alla risposta alla domanda “cosa si comprava con una semuncia”, ma puó contribuire a confutare la necessità di un approccio dogmatico.2 punti
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Infatti: tutti i vicini di Roma, greci ed etruschi, erano avvezzi all’uso della moneta e per di più al sistema bi/tri metallico. Roma, secondo le teorie prevalenti, non usa moneta fino al III sec aC poi in un tempo relativamente breve produce bronzi fusi che pesano chili tipo decussis (mah) e la cd mezza litra Roma/Cane da un grammo. Peraltro non si saprebbe bene cosa si comprava con una semuncia, sicuramente legata all’asse. Tutto ció in un contesto dove in realtà l’inflazione era davvero bassa, se consideriamo come evolve poco la paga di un legionario (argento) fra le guerre puniche e il I sec. d.C. e che con un asse (bronzo) nel I sec dC ci compravi ancora qualcosa (dopo più di 300 anni dalla data presunta di introduzione) Allora o i Romani erano totalmente irrazionali (e la monetazione sarebbe l’unico campo) o c’è qualcosa che non torna in come viene ricostruita la cronologia della monetazione repubblicana. E magari ci sfuggono avvenimenti quali ritiro e sostituzione del circolante eneo.2 punti
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taglio 2 euro cc paese Portogallo anno 2016 tiratura 500.000 condizioni bb città Bologna2 punti
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Io penso che il problema sia strutturalmente connaturato alla collezione della Repubblica. Le monete 1946-2001 sono, con 10 eccezioni, tutte comunissime. Di queste 10 eccezioni, 6 (serie 1946, 5 lire 1956 e 2 lire 1958) sono comunque reperibili senza grossi sforzi economici: l'unica rarità vera rimane dunque la serie del 1947. Posto questo - e considerata anche la monotonia dei tipi - per il collezionista della repubblica diventa inevitabile cercare la "rarità" nelle uniche tre direzioni possibili: 1. l'ultraconservazione (con il paradosso di monete che decuplicano il loro valore sulla base di un paio di punti di differenza sulla scala Sheldon (quindi per differenze nemmeno riscontrabili a occhio nudo!); 2. le emissioni di prova (con tutti i problemi legali e morali ad esse legati nel caso di esperimenti e monete campione, come nei casi di cui parli tu); 3. le cd. "varianti", come la spiga lunga del 10 lire, la testa piccola del 500, o gli "errori" (o per meglio dire difetti), come il 100 lire 1972/, il 200 lire testa pelata o mezzaluna sotto il collo... e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente interesse numismatico della cosa equivalente a zero, come ribadisce non l'ultimo arrivato ma uno che di valutazione delle monete qualcosina sa come Fabio Gigante. Sempre in questo gruppo si inseriscono tutti gli artefatti possibili e immaginabili, solitamente prodotti in maniera fraudolenta da qualche fantasioso impiegato della zecca in cerca di un modo per arrotondare lo stipendio.2 punti
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Sul tema connesso @gpittini in una bella discussione di qualche annetto fa: La restituzione dei denari repubblicani da parte di Traiano potrebbe aver avuto uno scopo opportunistico. Sembra che, dopo 150-200 anni, circolassero ancora molte di queste monete di buon argento, che furono ritirate per coniare denari di lega più bassa, con guadagno per l'erario; per dare un "contentino" ai cittadini, che erano affezionati a queste belle, buone e storiche monete, se ne conio' un certo numero di esemplari " di restituzione".1 punto
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@Palio999 le foto che hai postato sono di monete n conservazione eccezionale. Non puoi confrontare il prezzo di un BB con quello di un qFDC. Anzi, vista usura e stato del metallo la conservazione per me è BB-.1 punto
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@Palio999 Nel tuo intervento mi sembra che tu chieda una spiegazione, quindi senza andare troppo per sottile, credo di farti cosa utile esprimendo un mio parere del tutto personale. Le monete sono tutte molto fresche di conio e questo giustifica i prezzi. Tra le due con i soldati che offrono rami di olivo, nella prima da 2500 il rovescio è bene centrato e leggi l'esergo con IMP X; tra quelle col toro, le prime due da 2500 sono ben centrate sia al D che al R, quindi come vedi le relative legende sono perfettamente integre. Certo sono carine care e per chi vuole acquistare, tranne le ultime due direi, è questione di gusti, per non dire di tasca. Saluti1 punto
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Non dico provar vergogna, ma almeno un po' di pudore a proporre simil materiale!1 punto
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Buongiorno a tutti, avevo ideato una discussione simile nella sezione del regno di Napoli e delle due Sicilie...1 punto
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Buon giorno, EVVIVA.. finalmente una discussione in cui non si parla di: FDC "eccezzzionale veramente..." complimenti per l`idea.1 punto
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La 2018 la busta zecca è di 500 monete pari a 250€. Oppure si possono prendere le buste da 10€ preconfezionate dall'UFN: le sconsiglio assolutamente, perché tutte le monete all'interno hanno le ditate di chi le ha contate... ì1 punto
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Forse sbaglio, ma personalmente mi lavo solo le mani bene prima di toccare le monete e/o le banconote, credo che tanto basti. Una volta ho cercato di usare dei guanti invece per rovistare dentro le ciotole, giusto per evitare le dita nere e non utilizzare dopo quei fastidiosissimi fazzolettini imbevuti e profumati! ma niente... le monete bisogna sentirle al tatto con i polpastrelli, pazienza per le mani nere, la sensazione con quei guanti era come se toccassi gettoni da gioco, come se fossero delle pedine della dama.1 punto
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Diciamo che su sesterzi ed emissioni di analoghe dimensioni le caratteristiche fisiche della moneta stessa possono aver influito pesantemente sull'esiguo quantitativo giunto fino a noi. Tornando però al bronzo del periodo in esame, il discorso di @Scipio ha sicuramente senso, però mi piacerebbe trovare qualche piccolo indizio a sostegno dell'esistenza di un numero ben più considerevole di monetato eneo. Preciso che stiamo provando a portare avanti una bella discussione divulgativa, quindi a volte mi tocca fare un po' il bastian contrario proprio per dare un seguito al discorso che, in caso contrario, si arenerebbe. Dove poter trovare qualche minimo indizio? Prendere in esame Babelon e Crawford, quindi due testi scritti a quasi un secolo di distanza l'uno dall'altro, potrebbe portare a qualcosa? Se effettivamente ci è giunta una testimonianza concreta di monetazione enea che rappresenta però solo una parte rispetto a ciò che era in realtà, nel giro di un secolo ricco di rinvenimenti quanti esemplari non conosciuti dal Babelon sono stati poi identificati dal Crawford? È una "verifica" che non ho mai fatto e purtroppo la tabella di concordanza del Crawford non aiuta molto. Diciamo però che se da tale verifica emergesse qualcosa l'indizio ci sarebbe. In caso contrario risulterebbe quantomeno improbabile pensare ad un numero di tipologie marcatamente più consistente rispetto alle tipologie ad oggi note. Gli assi saltano fuori un po' ovunque, da stipi votive, da rinvenimenti sporadici ed isolati, da depositi di fondazione, da fiumi e corsi d'acqua. Se in cent'anni nulla di "nuovo" è emerso temo che si possa ragionare solo in termine di volume di emissione degli esemplari noti.1 punto
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Se fosse per 300€ alla fine non sono una grande perdita, considerando l'importo complessivo speso. Piuttosto, avrebbe dovuto essere in grado di giudicare meglio la reale conservazione in fase di acquisto, dettaglio questo di fondamentale importanza davanti a spese consistenti. 2300€ non sarebbero neppure tanti per un esemplare in alta conservazione, con pregi qualitativi come segni di contatto contenuti ed assenza di difetti tecnici (ad esempio, in questo mi pare di vedere una leggere debolezza nella parte sx della legenda al R/) Le foto poi sono troppo piccole per giudicare con cognizione di causa l'effettiva qualità della moneta. Dovrebbe rifarle ad una maggiore risoluzione e meglio illuminate per capire anche il grado di lucentezza del metallo. Buona serata1 punto
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DE GREGE EPICURI Devo dire che il D fa impressione...la bocca sembra quella di un piragna! Con denti aguzzi e minacciosi. Sarà un puro effetto ottico; ma se fosse celtica direi che è una tipica "tete diabolique".1 punto
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Nel seguente esemplare l'attribuzione alla G.A.F. è determinabile dalla presenza del motto del corpo stesso " Dei Sacri Confini Guardia Sicura" e dalla presenza del cippo confinario. XI° CORPO D'ARMATA (Udine)1 punto
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Intanto pubblichiamo anche il pezzo sulla inaugurazione della terza nuova teca di monete di zecche italiane in esposizione permanente in Ambrosiana a opera del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, grazie a Antonio Morello per la pubblicazione.1 punto
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Più fantasiose che variegate credo. comunque un periodo di transizione ci deve essere stato , potrebbe spiegare la compresenza in attesa di procedere al cambio del vecchio( vecchissimo) circolante col nuovo....ipotesi un po’ traballante ma possibile. dubito fortemente che la gente andasse in giro con in tasca assi da 250 grammi quando poteva usarne di equivalenti da pochi grammi. Senza contare la mia del tutto sopita ipotesi che l’aes grave non fosse realmente moneta corrente ma solo moneta di conto ,rituale o tributale , soprattutto finito il periodo a valore intrinseco. in ogni caso, con gli argentei e le spezzature si coprivano i 4-8-12-16 assi se dovevi pagare sette assi , succedeva un po’ come adesso con gli euri: adesso quando fai colazione cambi 5 euro e ti danno una manciata di spicci. Al tempo gli davi un quinario e ti davano un asse di resto. Oggi , al terzo cambio di 5 euro , ti ritrovi con un paio di etti di moneta di basso valore unitario quindi al quarto acquisto metti tutto insieme e paghi con gli spicci avuti in resto. mal tempo, vista la costanza dell’animo umano, presumo funzionasse allo stesso modo. Cambiavi l’argento finché gli assi non erano troppi e poi usavi quelli per la seguente transazione. Alla fine il circolante eneo era sufficiente. anche perché, sulla scorta di quanto detto a proposito dell’aumento di popolazione delle città, la spinta inflazionistica probabilmente aveva ridotto di parecchio le cose acquistabili con la moneta base( L asse) a favore di quelle che ne richiedevano più di uno. È un po’ la situazione di oggi in cui i tagli da uno/due centesimi sono in odore di eliminazione perché quasi inutili e più costosi da realizzare del loro valore facciale. Probabilmente, a roma, dopo un po’ , con un asse o due, compravi poco o niente, e questo spingeva la moneta multipla dello stesso ad un uso più intensivo relegando l’asse ai margini. Puo darsi che i “buchi” produttivi che riporti siano dovuti ad una mancanza di necessità di emettere altro eneo, essendo già sufficiente e ancora in corso il vecchio , da parte dei magistrati monetari che si limitavano a battere denari ( più richiesti) col loro patronimico. E solo in specifiche situazioni emettevano monetale eneo. non so dirti perché di alcuni magistrati si reperiscano meglio quadranti che assi, forse perché più facili da perdere....credo che una comparazione con una tabella di prezzi del periodo potrebbe far dedurre quali monete venissero più utilizzate e pertanto emesse in numero maggiore.1 punto
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L'ho guardata meglio... è un 7 senza dubbio. La stanghetta anteriore è dritta mentre nel 2 è curva, la parte in alto a destra è a spigolo e non tondeggiante, e anche il fusto del numero ricalca pari pari quello del 7, mancano le sinuosità del 2.1 punto
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Ciao @giuseppe ballauri, la "prassi" è: 1 andare presso la propria biblioteca civica e richiedere il prestito interbibliotecario di un volume che non è presente nel loro catalogo. Normalmente le biblioteche richiedono all'utente di farsi carico delle spese (di solito possono essere quantificate in normali spese di spedizione 4/6€ per volume) 2 la biblioteca presso cui ci si è rivolti contatta l'altra biblioteca per chiedere se il volume è disponibile per il prestito interbibliotecario (non è detto che lo sia. In alcuni casi sono solo per la consultazione). Se lo fosse la biblioteca spedisce il libro alla biblioteca a cui ci si è rivolti. 3 la vostra biblioteca vi avvisa che il volume è arrivato e che potete passare a ritiralo e dovrebbe comunicarvi durata del prestito ed entità della spesa e come dovrete provvedere a pagare (normalmente con bollettino postale o bonifico bancario. Vi chiederanno anche di portare copia del pagamento) 4 ritirare il volume richiesto 5 riconsegnate il volume alla biblioteca a cui avete fatto la richiesta (insieme alla copia del pagamento delle spese), la VS biblioteca rispedisce il volume alla biblioteca proprietaria Considerate però che, normalmente volumi antichi (di solito pre 1830) e di pregio non vengono mai prestati Per quelli solo in "consultazione" si deve andare di persona presso la biblioteca che possiede il volume. se però si deve visionare solo 1 parte del volume (di norma per es 1 capitolo, che però non deve superare il 15% del totale delle pagine) si puo richiedere un servizio di Document Delivery1 punto
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Ho sempre trovato ''ingenuo'' il comportamento dell'entusiasta che, scoperta la chicca, urla a tutti la sua scoperta. Ingenuo tra virgolette, perchè potrebbe trattarsi del proprietario che vanta un proprio pezzo in vendita, sperando così di alzare il prezzo. Ultimamente mi sono molto divertito a leggere le stime di quanto realizzerà il tallero di Bozzolo e il commento sull'asta che lo batterà. Sono proprio curioso di vedere quanto realizzerà alla fine. Per il resto la sezione è utile. La scoperta di pezzi falsi o errori di catalogazione sono utili a tutti. O perlomeno credo. Infine qualche buon affare lo si fa ancora nelle aste. Non tutti sanno tutto, anche se così sembra... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Carissimo, pezzo molto interessante. Anche le foto ben fatte, mettono in luce i difetti in fase di coniatura. Ad esempio: Lato del castello, in due punti il castello é toccato dagli archetti. I 6 globetti sembrano sparsi a caso. Due toccano il cerchio perlinato, uno tocca gli archetti, due sono isolati, il sesto é sulla congiunzione degli archetti. La "palmetta", é staccata dalla base. Lato della croce, il cerchio perlinato é aperto a ore 13, le i di " .I I. " sono palesemente diverse. Le monete genovesi sono interessanti anche per questo. Ottimo acquisto.1 punto
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Inserisco qui la migliore della mia piccola collezione dei Reali Presidi di Toscana, appena presa a Bologna:1 punto
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8.) Medaglia del centenario della morte di Volta 19271 punto
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O sono falsi o sono difetto di conio.Da le considerazioni fin'ora fatte se escludiamo le zecche direi dei falsi anche se non credo in grosse quantità ma più delle "prove" di falsi, anche solo per divertimento visto il basso valore.1 punto
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Confrontando i due mezzi Tornesi del 1833 da vicino ho constatato che le lettere sono uguali, varia la distanza dal bordo del perlinato.1 punto
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Mi spiace che te la sia presa così tanto. Come io rispetto le tue convinzioni, pretenderei che facessi lo stesso con le mie. Però dalla moralità non puoi prescindere. La moralità è un valore che le persone oneste mettono davanti a tutto. Le persone che hanno trafugato dalla Zecca le monete (che definisci "R6") non penso che fossero di "specchiata moralità". E lo stesso si può dire di uno Stato che concede "donazioni" a poche persone ( infatti mi sembra che il malvezzo sia finito con il L.200 Prova del 1977 ). Se permetti lo "scandaloso" per queste monete ( e mi riferisco non tanto alle Prove, ma a quegli aborti tipo 20 L. Granchio e 50 L Incudine, oltretutto veramente brutte ) è voler partecipare al banchetto, in quanto chi può permettersi di comperarle, conferisce a queste una patina di ufficialità che non hanno. Oltretutto, chi ti garantisce che di queste monete non siano anche stati trafugati anche i coni e quindi...dalla presunta tiratura di pochi esemplari, tra qualche decennio ne troverai qualche centinaio ? Va bene, non condivido, ma come ti ho detto, rispetto le tue idee. Questo, appunto, è un tuo parere, ma non è la regola. Se collezioni Vitt.Emanuele III, la maggioranza non compera le emissioni "per collezionisti" . Si accontenta ( ed è già "tanta roba" ) completarla con le monete emesse per la circolazione. Comunque, Ti auguro sinceramente di trovarle e che ti possano dare soddisfazione, perchè la numismatica è storia, ma anche soddisfazione. Ciao1 punto
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Perfettamente d'accordo. E' proprio per questo che mi sono allontanato dalla Collezione della Repubblica. Troppe cose non mi piacevano, quelle che hai citato tu e posso anche sottolineare le varie coniazioni per "Collezionisti". La numismatica è altro. E' innanzitutto storia, quello che ti trasmette una moneta magari consunta, ma che potesse parlare ti potrebbe raccontare molte cose. Però tutti ( o quasi ) siamo partiti dalla Repubblica ed è stato il primo passo di una lunga strada che ci ha fatto scoprire paesaggi meravigliosi. Ciao1 punto
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