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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/17/19 in Risposte
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Buongiorno a tutti, Condivido i più piccoli nominali d'argento di Murat : Le mezze Lire del 1813. Due differenti conii per il dritto.6 punti
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Verissimo @grigioviola e forse la provocazione potrebbe anche servire a smuovere un po' gli animi. In questi giorni è tuttavia capitato di leggere un qualcosa che, nell'anno 2019, proprio non avrei voluto leggere. Mettendo da parte la vena sarcastica, ho provato sconcerto, sconcerto al quale è seguita una riflessione. Mettiamo pure da parte il forum, l'autocelebrazione infatti potrebbe anche risultare antipatica, ma pensiamo alla numismatica attuale, pensiamo ad appassionati, ad accademici, a circoli, ad operatori professionali, ad organizzatori di eventi. Spesso poche volenterose persone, ciascuna appartenente ad una particolare realtà, che con tanta buona volontà, con spirito di cooperazione e perché no anche con un briciolo di umiltà (che non guasta mai) hanno dato vita a bellissime iniziative, piccole o grandi che siano. Non mi riferisco a nessuna iniziativa in particolare, ma al tempo stesso a tutte quelle delle quali ho memoria. Non è mia intenzione innescare bombe o dare noie allo staff poiché so molto bene che discussioni di questo tipo potrebbero diventare "rognose" da gestire, ma al tempo stesso lo stare passivamente in silenzio quando si nota qualcosa che non piace non porta di certo a nulla di buono. Il fatto in sé non rappresenta nulla di preoccupante, ma l'immaginare un ambito numismatico ove le differenti realtà che lo costituiscono si chiudono a riccio e pensano ciascuna solo ed esclusivamente a coltivare il proprio orticello penso sia estremamente deprimente, si tratta di un quadro regressivo ed anacronistico. Nel nostro piccolo qui sul forum le occasioni per promuovere delle aperture in tal senso non sono mai mancate, a volte basta poco e segnali si possono dare ad ogni livello, spendendo magari due parole in più per dare qualche piccola nozione ad un neofita... e considerando che non si smette mai di imparare, insistere e non essere troppo avari al fine di continuare ad alimentare questo circolo che per noi tutti è sicuramente virtuoso.6 punti
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Le ho - serie complete - tutte e tre. Concordo con Poemenius che queste - si - sono riviste di spessoere. Scevre da articoli su tematiche bizzarre o poco probabili, molto professionali e tra le migliori a livello mondiale riguardo tematiche di numismatica accanto alle altre grandi riviste inglesi, americane, francesi Etc. riguardo gli Annali, e’ vero non vengono mai citati - ne’ la serie precedete Atti e Memorie - ricchissima di articoli di eccellenti numismatici ( Lorenzina cesano e laura breglia tra gli altri) , meriterebbero sicuramente piu attenzione cosi come le preziose monografie edite dall’ Istituto Italiano di Numismatica che spaziano dai ripostigli sicelioti ( Ognina, Naxos etc) agli annali delka zecca di Roma del Martinori, insuperata miniera di informazioni e analisi per la monetazione papale. Queste pubblicazioni soffrono purtroppo del canale distributivo molto limitato che gli e’ concesso dai limitatissimi fondi ministeriali/ statali. Ma posso assicurare per esperienza diretta che sono riviste accessibili a tutti e che gli editori sarebbero ben contenti di poterla distribuire in misura piu’ ampia senza chiaramente fare alcun distinguo tra chi e’ ricercatore d chi no. La cultura - quella vera - non la prosopopea - non mette limiti o confini - ma e’ bensi il piu’ aperta possibile a chi si avvicina con interesse e passione5 punti
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Qualsiasi pubblicazione ha lo scopo di divulgare quanto scritto, mio parere ovviamente. In questo caso si è proceduto diversamente. Una pubblicazione per pochi (eletti). Non vedo dove sia il problema. E' una scelta condivisibile o meno. Io non la condivido e da quanto leggo, da chi qui tenta di giustificarla, ma forse sbaglio, il fine era proprio quello di non rendere "pubblico" il tutto. Ai giovani che intendono affrontare un percorso di studio che li porti un domani ad essere studiosi o ricercatori mi permetto di fare una richiesta, non siate così. Confrontarvi con chi non ha gli stessi vostri titoli vi darà comunque la soddisfazione di insegnare qualcosa e magari, in rari casi, anche di apprendere. Chiudo affermando che, per me, già se ne è parlato troppo.4 punti
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mi sembra si stia andando fuori dal topic... ma garbatamente mi sento di dire 2 cose 1 - il concetto di "divulgazione numismatica" ha sul forum almeno un paio di punti di vista differenti, dei quali uno è fatto di persone che scrivono tanto e che lo ribadiscono continuamente, l'altro non è meno presente tra gli utenti solo perché non sbandierato in continuazione... farne oggetto di discussione è poco significativo perché si parla di punti di vista, quindi non se ne esce.... 2 - l'idea che esista un mondo accademico (al quale chiarisco non appartengo) arroccato e irraggiungibile, fatto di tromboni boriosi, mi pare poco veritiera, e molto frutto di un trito topos da forum .... poi è chiaro che se da appassionato che regola il carburatore della Vespa speri di insegnare al capomeccanico della Ferrari F1, magari fai fatica a mantenere un livello di discussione che non lo annoi... ma anche qua è soggettivo come si vivano e raccontino le cose... insomma.. calma e pazienza e rispetto per le altrui idee... anche se non condivise... personalmente non condivido una valanga di idee espresse su questo forum, questa discussione a parte... ma se mi metto a attaccare tutti per ciò che pensano è la fine4 punti
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Buonasera a tutti. La ricorrenza della sua morte è stata il 13 Ottobre. Fucilato nel castello di Pizzo il 13 di Ottobre 1815. Di seguito la lettera che fece consegnare all'amata moglie: " L'ora fatale sta per suonare: fra qualche ora non avrai più sposo e i miei figli non avranno più padre. Ricordatevi di me, non maledite la mia memoria. Muoio innocente: la mia vita non saprebbe essere insudiciata da un giudizio ingiusto. Addio Achille mio, addio Letizia mia, addio Luciano mio, addio Luisa mia; mostratevi sempre degni di me. Vi lascio su una terra straniera, in mezzo a numerosi nemici; siate sempre uniti, mostratevi superiori all'avversita', siate virtuosi, ricordatevi di ciò che siete piuttosto che di ciò che siete stati; non maledite la mia memoria e date qualche lacrima al mio ricordo. Il più grande dolore che provo al mio ultimo momento è di morire lontano dai miei figli, lontano dalla mia amica e di non aver alcun amico per chiudermi gli occhi. Addio mia Carolina, addio figli miei, ricevete la mia benedizione paterna, i miei più teneri abbracci. Addio, addio; non dimenticate mai il vostro sventurato padre. " Dal Pizzo il 13 Ottobre 1815 GIOACCHINO M. P. S. Spero che il mio corpo vi sarà spedito: è la preghiera che farò e che ho già fatta. Purtroppo questo suo ultimo desiderio non venne esaudito, il suo corpo senza nessuna pietà, fu dai soldati chiuso in una cassa di legno e gettato nella fossa comune sotto la Chiesa parrocchiale.... Non fu mai ritrovato. Vorrei ricordarlo e Onorarlo con le sue monete. E se vi fa piacere... condividete anche le vostre monete di Re Gioacchino.3 punti
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La frase chiave di dove si vuole andare a parare è quella del post 48 "Il problema è che la rivista sia dedicata specificatamente a chi si occupa scientificamente di numismatica". Ci si può occupare "scientificamente" di numismatica anche se non si è accademici, laureati, archeologi con miriadi di specializzazioni... Ci si può occupare "scientificamente" di numismatica essendo anche bravi, umili ed onesti collezionisti.. skuby3 punti
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Carissimi, siamo felici di leggere il vostro interessamento per questa moneta straordinaria. La moneta è stata studiata e classificata da Italo Vecchi che ha avuto modo di averla in mano e che la pubblicherà nel suo prossimo libro. Per qualunque informazione tecnica, siamo a vostra disposizione anche tramite i canali ufficiali: [email protected] Tel: 0549 9088453 punti
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A me invece non impressionano molto i temi trattati nei ( pochi) articoli dei quali si e’ potuto avere notizia. Sara’ ma Francamente c’e’ materiale ben piu’ interessante nelle altre riviste citate ... e se l’intento era quello di sottolineare il carattere esclusivi ed elitario della nuova rivista creando un solco tra una non meglio specificata ‘ audience scientifica’ cui la rivista verrebbe destinata e i ‘paria’ numismatici rappresentato dal resto del pubblico beh.. non mi sembra sia stato troppo efficace...2 punti
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Me l’ha portata come souvenir mia cugina, direttamente da Bucarest! (Romania). Meglio questa che la solita calamita. 100 lei 1943. Mi ha detto di averla pagata 2 euro2 punti
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Capire che il buon Pugliese è un provocatore e in ogni suo intervento , a prescindere, i collezionisti sono gnogni , gli inglesi zozzoni, gli scritti fatti da gente non laureata son carta igienica .... Insomma , alla DeFilippo , ditegli sempre di sì.....2 punti
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E' una sorta di lancia 'venatoria' con puntale di spiedo e sottile asta in legno, anticamente usata appunto nella caccia . Ed alla caccia è dedicata la decorazione pavimentale della cosiddetta 'sala della piccola caccia' nella villa romana del casale di Piazza Armerina : villa attribuita al tardo IV sec., scoperta nel 1950 a 4 km. da Piazza Armerina, che ci ha trasmesso una importante documentazione dell'arte del mosaico di quel periodo . La sala della piccola caccia, forse una sala da pranzo invernale, ci restituisce una pavimentazione in mosaico con 12 scene di caccia su 4 ordini : tra queste scene quella di un cacciatore a cavallo in atto di colpire una lepre acquattata . L'arma impugnata dal cacciatore è il venabulum, qui di costruzione particolare avendo lo spiedo del puntale curiosamente di forma biforcuta .2 punti
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Roberto della Scaligera, con una tempestività esemplare, mi ha preceduto. Vorrei dare l'elenco dei nominativi di coloro che partecipano alla manifestazione, per la parte numismatica, in stretto ordine alfabetico, come richiesto: 1) A.N.64 Studio Numismatico di Palma Stefano; 2) Anoè Vittore; 3) ARKA Numis srl (Zub Arthur); 4) Banco Stema di Nasi Walter; 5) Bevilacqua Fabio; 6) Brino Luigi; 7) De Campora Ulderico; 8 Filatelia - Numismatica Sintoni srl; 9) Giraldi Dennis; 10) Il Chiosco di Valente Giacomo; 11) Numismatica Bassani di Bassani Aldemaro & C. snc 12) Numismatica Ferrarese srl 13) Numismatica Scaligera snc di Cavazzola Simone e Finotti Roberto. Una cosa vorrei sottolineare, riprendendo ciò che ho scritto precedentemente: sarebbero potuti venire ulteriori commercianti, soprattutto da fuori regione. Ho volutamente soprasseduto, e sottolineo volutamente, perché comprendo cosa voglia dire muoversi per un convegno ed avere aspettative mancate, proprio perché ne faccio tanti anche io. A buon intenditore, poche parole. Quindi la palla ve la rimbalzo a voi, fateci vedere che ci credete, cari lamonetiani. E fate proseliti. Io ho distribuito un sacco di volantini ad amici che neanche conoscevano la numismatica, destando curiosità, interesse. Poi verranno, non verranno, quién sabe.... Ma intanto ci si muove. Così creiamo interesse per ulteriori adesioni future...., sempre a buon intenditore. Io ci ho messo e ci metterò, assieme a chi ha collaborato con me, tutta l'intensità, la volontà possibile, per fare crescere questa manifestazione in una città come Venezia che ogni anno fa arrivare milioni di persone a visitarla. Ma desidero farla come l'abbiamo impostata con gli amici Cavicchi, Cavaliere e Nasi a suo tempo. La parte "culturale" è un importantissimo aspetto collaterale sul quale non mi dilungo ulteriormente; ma, per quanto mi riguarda, è solo l'inizio. Buon convegno a chi verrà. Stefano Palma2 punti
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Bene. Allora se vuoi cederla vai da un cambiavalute o un compro oro autorizzato a ritirare oro da investimento. Ti offriranno poco più di 300 euro. Non ha comunque nessun plusvalore numismatico in quelle condizioni. Buona serata.2 punti
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Ciao Giuseppe, Colleziono e studio i falsi d'epoca Napoletani da parecchio tempo. Bisogna fare delle distinzioni fra falsario e falsario, alcuni producevano falsi pacchiani e facilmente riconoscibili.... Altri dopo prove di fusione o coniazione si raffinavano fino a raggiungere la quasi perfezione. In questi anni ho visto cose che neppure immaginate. Saluti, Rocco.2 punti
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Onore a questo grande personaggio! Precursore del concetto di unita' italiana Anche io nel mio piccolo possiedo qualche pezzetto della sua storia2 punti
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Sembra molto ai 20 - 10 Soldi di Mistura di Vitt.Amedeo III ( la percentuale era 29% Argento ed il resto in prevalenza Rame ), poi veniva argentata. Il 10 Soldi pesava circa 3 g. ed il diametro era 21 mm. La moneta deve misurare 22 mm. Se è 23mm è falsa. Mai visto le monete allargarsi. Alcune si restringono perchè sbagliano il lavaggio ? ...No, perchè vengono tosate ( prima che venisse introdotto il bordo perlinato o la rigatura sul contorno). Posto un 10 Soldi dove si può apprezzare che l'usura ha fatto intravedere il rame. Ciao2 punti
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Buongiorno, La cercavo, ecco il mio nuovo regalo. Una uncia Cr39/4 peso 12,67g 217-215 a C. La moneta è di lecita provenienza ed ha una patina molto bella. Antonio2 punti
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Bellissima patina e moneta sulla quale si potrebbero scrivere pagine e pagine di approfondimenti al fine di provare a coglierne significati e valenza. La raffigurazione del Sol Indiges è stata comunque messa in discussione ed in qualsiasi caso, pur accettandola, va inquadrata nel giusto modo. Ti segnalo una vecchia discussione estremamente interessante: Purtroppo il link al disco fittile è andato a farsi benedire, eccolo: http://ermannoarslan.it/wp-content/uploads/2018/04/2002-EAA-DeaGioviaBiassono.pdf2 punti
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Credo sia una tessera, ti allego foto e descrizione presa da Vcoins.com: Egypt Lead (PB) Tesserae. Circa 3rd Century AD. Obverse: Bust of Artemis right. Reverse: Athena standing left, holding shield, serpent left2 punti
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Aspetta che prendo la sfera di cristallo... no, nemmeno con quella si vede niente.2 punti
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Guardando le nuove aste, sono rimasto colpito da un medaglione di Commodo proposto nella prossima asta Nomos: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3513&lot=280 Le dimensioni sono del tutto fuori dal normale, sia per larghezza, spessore e peso. Poi, anche la rappresentazione artistica mi sembra eccezionale, il dritto con l'imperatore con gli attributi di Giove e il rovescio con il Monte Argeo (?) contornato ed animato da una miriade di piccole figure. Non voglio qui parlare di autenticità o meno (anche se, da profano, direi che pare a posto), di valore o prezzo. Mi fermo alle dimensioni ed alla rappresentazione artistica sorprendenti. Pareri spassionati?1 punto
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Completamente d'accordo!!? Bella! Neanche troppo recente..1 punto
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Ma in effetti non era quello che il buon Reficul aveva gia’ messo ben bene a posto in altra discussione o sbaglio ...?1 punto
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Sarebbe piu’ utile postare l’indice cosi e’ possibile verificare gli articoli e i temi trattati1 punto
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Per quel che riguarda la parte commerciale, confermo la presenza della Numismatica Scaligera Durante l'evento verranno quindi esposte le monete ancora disponibili del nostro listino n.6 Roberto1 punto
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Complimenti Gasp, Grazie per il tuo magnifico contributo alla discussione. Continuo condividendo un 3 Grana 1810. Conio molto comune.1 punto
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Il problema è che non è “dove scrivi..”, ma “come e cosa scrivi...” . Un numismatico serio che legge, valuta L interesse e L importanza dello studio, che potrebbe anche essere pubblicato anche sulla carta del salame... Skuby1 punto
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In Turchia è vietata la vendita di antichità di ogni genere. Offrono solo patacche per turisti.1 punto
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@Poemenius Non colgo l' analogia La RIN e' disponibile gratuitamente ai soci e non e' cosi' difficile diventarlo. Inoltre molte annate sono reperibili nelle aste e nelle biblioteche antiquarie. Per gli Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica basta acquistarli dal sito ufficiale http://www.istitutoitalianonumismatica.it/storia.asp Idem per i Quaderni Ticinesi Al contrario Progresso Numismatico non e' vendita1 punto
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È un po' lungo ma posso faterlo avere. L'unica cosa è che devi pazientare dato che ho poco tempo. Tra un mese vado in ferie e potrò fartelo avete. Una cortesia: ricordamelo!?1 punto
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Mi unisco anche io nel ricordo di Re Gioacchino Murat postando i miei tre pezzi da tre grana .1 punto
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Rocco68, oltre ad essere una persona squisita (non lo conosco di persona, ma qui sul forum è sempre straordinariamente cortese e generoso di complimenti anche con chi, come il sottoscritto, non ha certo una collezione da urlo) è una delle attrazioni principali per gli amanti delle napoletane. Qualunque sia il tema trattato è pronto a tirar fuori qualche foto da svenimento1 punto
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Lettera di Gioacchino Murat al cognato Napoleone dopo l'ingresso a Napoli : ".... Non tocca a me Sire, di parlarvene; potrei essere sospettato di esagerazione; lascio agli stessi nemici di V. M. o ai miei la libertà e la cura di farvi conoscere l'eccesso di ebbrezza a cui si sono dati i Napoletani di ogni classe ieri, durante il mio ingresso. Non credo che sia possibile citare uno spettacolo più brillante e più adatto a commuovere... " Lira 1812 con al rovescio il punto dopo SICILIE.1 punto
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Abbiamo citato il I settore di copertura..per la cronaca siamo tra Ventimiglia e il confine del Piemonte. I SETTORE COPERTURA1 punto
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Buonasera a tutti. Bellissima e commovente testimonianza Rocco. Partecipo anch'io condividendo un 2 grana 1810 con stelline in legenda al rovescio credo sia il 411b del Magliocca (due stelle a destra della data)...appena posso posto il resto del rame!!1 punto
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Buonasera e Grazie @motoreavapore, per aver condiviso i tuoi 3 Grana. Il pezzo con le Stellette ai lati della data è abbastanza raro da trovare.... E in questa conservazione poi.... Complimenti Amico mio.1 punto
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2 centesimi conio sbagliato quercia Germania 2002 f sapete dirmi quanto vale Ermetismo puro ?1 punto
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Buongiorno Amici, Altra moneta che personalmente considero rara e introvabile : Ferdinando IV Piastra 1805 Capelli lisci Errore in legenda al rovescio: HSIP MAGLIOCCA 391/b Rarità R4 Ad oggi, sono solamente tre gli esemplari conosciuti.1 punto
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Ho finito la scorta giornaliera anche io, molti interventi meriterebbe un bel cuoricino. Ad ogni modo, nessuno qui censurerà nulla, nessuno eliminerà le segnalazioni relative a questa rivista, perché qui si da spazio anche a chi la pensa in modo differente. Neofiti ed utenti più o meno esperti si confrontano quotidianamente ma nessun membro di questa comunità viene isolato anzi, qui l'impegno di tutti è quello di unire, non di dividere. @Arka con una sola ironica frase ha riassunto perfettamente il mio pensiero e credo non solo il mio.1 punto
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Scusate non ho capito bene il titolo della rivista... Regresso Numismatico..? Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, ho sentito parlare di Tarì nei precedenti post, allora prendo spunto per presentarvi il mio Propago Imperii 1716 Collezione Litra68. Riporto note storiche di quell'anno e una interessante testimonianza di Fede nella Madonna. Spero di non aver fatto torto a nessuno per le notizie prese da fonte Web. NAPOLI - CARLO VI (II° per.1707-1734) TARI' 1716 - D/Busti affiancati di Carlo VI ed Elisabetta R/Figura muliebre in piedi PROPAGO IMPERI Magliocca 94. Carlo Francesco Giuseppe Venceslao Baldassarre Giovanni Antonio Ignazio era il figlio secondogenito di Leopoldo I e della sua terza moglie, Eleonora del Palatinato-Neuburg. Nacque il 1º ottobre 1685 e suo tutore sin dalla giovane età fu il principe Antonio Floriano di Liechtenstein. A seguito della morte di Carlo II di Spagna nel 1700 senza eredi validi a succedergli, Carlo si autoproclamò re di Spagna in quanto anch'egli era membro della famiglia Asburgo. Questo fatto portò alla Guerra di Successione spagnola in quanto Luigi XIV di Francia aveva proposto quale candidato per quel trono il nipote Filippo d'Angiò, il quale da testamento era stato anche designato erede di quella corona dallo stesso Carlo II il quale non voleva che la Spagna perdesse la propria indipendenza venendo riunita ai domini imperiali. Portogallo, Inghilterra, Scozia, Irlanda e gran parte del Sacro Romano Impero appoggiarono la candidatura di Carlo al trono spagnolo.Acclamato nel 1703 a Vienna come "Carlo III di Spagna", giunse in Spagna solo nel 1704 rimanendovi per i sette anni successivi. Nel 1713, a seguito del trattato di Utrecht, divenne Re di Napoli, ottenne lo Stato di Milano, il regno di Sardegna e il Ducato di Mantova e successivamente, nel 1720 (trattato dell'Aia) re di Sicilia. Mantenne entrambe le corone fino alla battaglia di Bitonto, nel 1734, quando le truppe spagnole, guidate da Carlo di Borbone, sconfiggendo l'esercito austriaco posero a capo dei due regni di Napoli e di Sicilia la dinastia dei Borbone, che, per la prima volta dal tempo dei sovrani aragonesi, assicurò la corona del Mezzogiorno ad un sovrano non contemporaneamente a capo di un regno esterno. Nel frattempo, con il Trattato di Vienna del 1731, aveva riconosciuto i diritti sul Ducato di Parma a Carlo di Borbone e Farnese. Tra il 1716 e il 1718, inoltre, combatté contro i Turchi riuscendo ad ottenere gran parte della Valacchia e della Serbia che vennero annesse al Regno d'Ungheria. Gran parte di questi territori vennero però persi al termine della Guerra russo-turca nel quale venne coinvolto nel 1737. Nel 1722 Carlo VI fondò la Compagnia di Ostenda per aumentare e organizzare i traffici commerciali dell'Austria nelle Indie Orientali e nelle Indie Occidentali oltre che in Africa. La compagnia doveva organizzare operazioni commerciali che venivano parzialmente finanziate dal Sacro Romano Impero, il quale incamerava ogni anno dal 3 al 6% del ricavato. Come era ovvio aspettarsi, la compagnia divenne impopolare presso inglesi e olandesi che avevano simili compagnie che solcavano gli oceani verso Asia e America. Carlo VI dovette quindi sciogliere la Compagna di Ostenda nel 1731 sulla base del Trattato di Vienna in cambio del riconoscimento della Prammatica Sanzione da parte del Regno Unito. La Francia continuava ad essere ostile alla politica imperiale e tentava di espandersi in direzione della Germania. Nel 1733 la presenza del trono polacco vacante fu l'occasione per dichiarare guerra all'Austria. Il Sacro Romano Impero e la Russia erano infatti favorevoli all'elezione del principe elettore Federico Augusto II di Sassonia (nipote di Carlo VI per matrimonio), mentre Francia, Spagna e Sardegna proponevano come candidato il polacco Stanislao Leszczynski. Quando lo scontro divenne palese, le truppe francesi occuparono Milano e poi tutta la Lombardia giungendo sino a Mantova, mentre le forze spagnole presero possesso dei regni di Napoli e Sicilia; d'altra parte, sulle rive del Reno, passarono alla Francia le città di Philippsburg e il ducato di Lorena. Sentendosi attaccato su più fronti, Carlo VI siglò un accordo preliminare a Vienna nel 1735 (la pace verrà conclusa solo nel 1738) con il quale acquistò il Ducato di Parma e Piacenza dai Borbone, sacrificando però i regni di Napoli e Sicilia. La Lorena che venne affidata a Stanislao Leszczynski il quale da contratto aveva l'obbligo dopo la sua morte di passarla alla Francia. Carlo VI ottenne quindi che il Leszczynski non salisse sul trono polacco, il quale fu invece occupato da Federico Augusto di Sassonia che divenne re col nome di Augusto III. Carlo VI ottenne la compensazione della perdita della Lorena con la cessione del Granducato di Toscana che passò a Francesco Stefano di Lorena il quale poi sarà suo successore alla corona imperiale come marito di sua figlia Maria Teresa. Sposatosi con Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, ne ebbe due figlie, Maria Teresa e Maria Anna (l'unico maschio, Leopold Johann, era morto a soli sette mesi nel 1716; un'altra figlia, Maria Amalia, nata nel 1724, era morta nel 1730). Nel 1713 tuttavia Carlo VI aveva promulgato la Prammatica Sanzione, con la quale stabiliva che il regno non potesse essere diviso alla sua morte e correggeva quanto stabilito il 12 settembre 1703 dall'imperatore Leopoldo I con il Pactum Mutuae Successionis a proposito della successione in caso di soli eredi di sesso femminile. Carlo VI morì il 20 ottobre 1740 alla Neue Favorita di Vienna. La sua morte venne causata da dei funghi che aveva mangiato della specie Amanita phalloides. Nonostante gli sforzi da lui compiuti per far accettare dalle altre potenze il documento, scoppiò la guerra di successione austriaca, conclusasi solo nel 1748 con la definitiva ratifica della successione di Maria Teresa quale regina d'Ungheria e Boemia ed arciduchessa d'Austria; tuttavia, non fu eletta, in quanto donna, imperatrice del Sacro Romano Impero: al suo posto fu incoronato Carlo Alberto di Wittelsbach, col nome di Carlo VII. Alla morte di questi, però, il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, assunse il titolo di imperatore, assicurando il mantenimento del titolo imperiale alla Casa d'Asburgo. All'epoca della sua morte, le terre degli Asburgo erano sature di debiti: il tesoro imperiale conteneva meno di 100.000 fiorini e la diserzione di molti soldati dall'esercito aveva portato ad una scarsa forza militare. Probabilmente in conseguenza dei suoi anni spagnoli, Carlo VI introdusse il cerimoniale di corte spagnolo (Spanisches Hofzeremoniell) a Vienna; tra le sue realizzazioni architettoniche per la capitale la Reichskanzlei e la Biblioteca Nazionale, in stile barocco. Carlo VI fu allievo, da ragazzo, del compositore Johann Joseph Fux: si dilettava in composizione, suonava il clavicembalo e, di tanto in tanto, dirigeva l'orchestra di corte. Ebbe contatti col celebre cantante castrato Farinelli. Lasciò una sua autobiografia Commenti sulla propria vita che venne pubblicata per la prima volta a Bruxelles nel 1862. Ora veniamo a quello che si ritiene un Miracolo Anno 1716. La minaccia dei Turchi incombe sulla Serenissima. Il 4 agosto a Pellestrina, isola di pescatori davanti alla laguna, la Madonna appare ad un ragazzino e gli chiede di dire al parroco di celebrare delle messe per le anime del purgatorio, se volevano aver vittoria… Natalino Scarpa di Zuanne detto il Muto quel mattino se ne andava per i fatti suoi. Lì, lungo la strada di casette colorate che costeggiano il mare, tra le reti e le barche. Il passo svelto del ragazzino svicolava distratto in mezzo a quel pugno di viuzze e di certo non avrebbe fatto caso a quella vecchia donna accanto alla chiesetta dei Santi Vito e Modesto se questa non lo avesse chiamato, facendogli cenno con la mano di avvicinarsi. Quel giorno era un martedì. Un martedì come tanti in questa striscia di terra che s’affaccia sulla laguna veneziana. Un martedì feriale da sbrigarsi come sempre tra le reti e la pesca. Non fosse stato per quella guerra che ora incombeva sulla Repubblica di Venezia, tutto procedeva come al solito fra i pescatori dell’isola lagunare. Quel giorno, quella donna anziana chiamò Natalino e tirandolo a sé per un braccio gli disse: «Vien qua fio. Va dal pievàn e dighe ch’el faza celebrar delle messe per l’aneme del purgatorio, se volemo aver vittoria. Portame la resposta, e tel digo a ti perché ti xe degno». Il ragazzino annuì con la testa e fece proprio come la donna gli aveva detto. Andò dal pievàn, il parroco, e riferì il tutto. Pellestrina, 4 agosto 1716. Così andarono i fatti di una delle più singolari apparizioni mariane dell’epoca moderna. A questa apparizione è legata la fine della secolare minaccia turca in Europa e l’inizio di una lunga stagione di pace per la Repubblica veneziana. Il 5 agosto 1716, infatti, l’esercito dell’Impero ottomano venne sopraffatto nella battaglia di Petervardino sul Danubio, in Serbia, Belgrado fu riconquistata e conseguentemente fu recuperata all’area di influenza occidentale questa parte impoýtante dei Balcani. Tredici giorni più tardi, il 18 agosto, la flotta turca, forte di trentamila uomini, che aveva sferrato l’attacco decisivo alla potenza marittima di Venezia per la conquista dell’Adriatico, venne sconfitta a Corfù. Un improvviso temporale disperse le navi del Gran Visir ottomano e l’esiguo numero di uomini della Serenissima, sfiancati dal lungo conflitto, poterono inaspettatamente avere la meglio sulle superiori forze turche. La secolare belligeranza, che nel corso del Seicento era costata, soprattutto al Dogado veneto, gravi perdite e vessazioni alla popolazione, si era così definitivamente conclusa e le autorità civili della Repubblica non tardarono a mettere in relazione la duplice vittoria sui due fronti di terra e di mare, e quindi la risoluzione della guerra, con i fatti di Pellestrina. Quanto all’autenticità dell’apparizione e ai prodigi miracolosi che l’accompagnarono, non sembra ci sia molto da discutere, dal momento che esistono precise testimonianze, un regolare processo canonico e una chiara sentenza di approvazione e di solenne conferma dell’origine soprannaturale di quei fatti da parte dell’autorità ecclesiastica. Proprio di recente sono stati ritrovati, nell’archivio diocesano di Chioggia, i documenti originali relativi al caso. «Certo oggi si potrebbe pensare che questa apparizione non sia politicamente corretta» dice sorridendo don Paolo. «Ma la richiesta di Maria è stata semplicissima: chiese solamente delle messe in cambio della pace. Così poco, in un certo senso immediato, per così tanto. Una semplicissima serie di messe, di cui non specifica neanche il numero e per solo diciassette lire e mezza». di Stefania Falasca. Saluti Alberto1 punto
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Fate conto che invece di "pizzeria" ci sia scritto "Progresso numismatico" e che invece del cane ci siamo noi zoticoni di questo forum...1 punto
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Ciao Petronius, scusa se non ti ho risposto prima ma ho aspettato che la moneta arrivasse e che quindi diventasse mia a tutti gli effetti. Comunque è davvero una moneta bellissima e sono molto contento di averla presa, indipendentemente da se si tratta di un'affare o meno. Personalmente ritengo sempre "di mercato" il prezzo di aggiudicazione di un'asta per cui non ritengo la moneta ne un affare ne strapagata ma penso di averla pagata il prezzo giusto. In ogni caso grazie a tutti per le valutazioni e scusate per le foto ma sono fatte con il cellulare per cui non rendono la vera bellezza della moneta che ha davvero dei fondi quasi a specchio e l'hairlines è davvero minimo.1 punto
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Salve a tutti ragazzi attendo pareri su questa 1795. Entrata in collezione qualche annetto fà. Attendo pareri.1 punto
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