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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/23/19 in Risposte
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grazie a tutti veramente grazie per i vostri auguri! Ringrazio in particolare i cari amici @Monetaio e @Saturno11 punti
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@The Judge @uzifox Non posso che trovarmi d'accordo con voi! Anche io, come @The Judge , ho avuto come primo amore l'Euro; poi mi sono spostato su altre monetazioni, fino ad approdare agli Scudi. Tutto è partito quando ho trovato, fra le monete che mi ha lasciato il mio bisnonno, un 5 Franchi 1849, che mi è piaciuto a tal punto da voler approfondire quel tipo di monetazione e trovare.. le sue sorelle Non rinnego le mie collezioni precedenti, che mi piace spesso riprendere in mano e che continuo ancora oggi, ma devo dire che gli Scudi mi appassionano molto e mi stanno dando molte soddisfazioni È bello anche cercare il pezzo mancante che, a volte per il prezzo a volte per la rarità, non è sempre facile scovare. Proprio la scorsa settimana, per la prima volta dopo anni, avevo visto uno Scudo di Vittorio Emanuele II re di Sardegna (Genova, 1859) in buone condizioni e con una base d'asta molto bassa. Proprio all'ultimo secondo un altro collezionista ha effettuato un rilancio e me la sono persa.. per un solo euro! Tenendo conto che per questa moneta mi sono imposto un budget di 100 Euro, chissà se mai avrò di nuovo un'occasione simile In attesa di un video che mi piacerebbe mostrarvi e di completare la lista di cui vi parlavo, inizio ad allegare qui una foto della mia collezione (in foto 42 pezzi, altri 4 sono in viaggio proprio in questo momento )6 punti
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Grazie Galenus, "favoloso" è vederli tutti insieme nel vassoio...5 punti
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Ai convegni numismatici credo di non stare molto simpatico agli espositori, perché chiedo a tutti di poter osservare i comunissimi denarini di Ravenna. Monetucce da pochi euro, che mi vengono date con malcelata commiserazione. Sentimento che si trasforma in pietà quando tiro fuori la lente da 60 ingrandimenti e comincio a studiarle con attenzione. Poi le restituisco sempre, giustificandomi: "Porti pazienza, faccio le varianti!!". Dopo quindici anni, però, finalmente un acquisto l'ho fatto. E' una variante. Decisamente rara. Di Virgilio nel suo catalogo le assegna il numero 20: un solo esemplare noto, conservato al Museo Nazionale di Ravenna. Questo è il secondo. La caratteristica peculiare è il piccolo giglio in legenda, a sinistra della croce. Un segno di zecchiere, probabilmente fiorentino, che dalle rive dell'Arno prese la strada della Romagna per andare a dirigere la zecca dell'arcivescovo. Un grande premio per aver osservato centinaia e centinaia di denarini: il pezzo che capita una volta nella vita!4 punti
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taglio 2€ cc paese Portogallo anno 2016A tiratura 500.000 condizioni BB+ città Roma taglio 0,02€ paese Malta anno 2015 tiratura 3.100.000 condizioni BB città Roma3 punti
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Bellissima discussione! Queste sono alcune foto della conferenza che feci nel castello di pizzo nel luglio 2009 dove portai le mie medaglie in esposizione.3 punti
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Buongiorno a tutti, Arrivato ieri il terzo Grano del 1797 Con questo, dovrei aver completato la serie : Il lettere grandi Lettere piccole FEDINAN3 punti
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Grande Galenus! Identico conio del dritto.... Stessa escrescenza di metallo sotto la D di FERDINAN Quindi questo dritto fu riutilizzato in zecca per la coniazione dei Grani 1798. Ottimo osservatore.2 punti
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Questo è il mio grano più bello... 1788 Non me ne vogliano i fior di monete che presentate ma io dei capelli così non li ho mai visti2 punti
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Presa ieri, devo dire molto ben riuscita, l'immagine scelta mi piace molto2 punti
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Perchè male? Se ti piacciono di più senza, hai fatto benissimo, fino a prova contraria ognuno fa ciò che vuole con le proprie cose, c'è chi taglia anche i folder sigillati per poter mettere le monete negli album. Se proprio devo dirti la mia, io gli avrei dato una pulita per togliere le ditate prima di metterla in capsula. Se invece ne fai un discorso di valore ovviamente complete di folder varrebbero di più in caso di vendita, ma è tua intenzione farlo? In vendita comunque si trovano sia i folder vuoti che le monete senza folder.2 punti
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Buonasera, @Galenus, @Rocco68, si postate pure.. Fatemi sentire male? Scherzo, complimenti veramente dei capolavori, se avete problemi di spazio posso accoglierli io.. ? Saluti Alberto2 punti
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Vero, di solito hanno moduli più ristretti tanto che spesso la moneta "finisce" proprio a ridosso della corona. Posto i miei due pezzi delle annate '97/'98 per confronto. Questa è cattiveria, eh...?2 punti
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Grazie @DAVIDE1982 @allek @Bassi22 per l'impegno e le prontissime risposte. La monetina è senza dubbio Arados e appena ho riletto il nome della città ho subito ripescato il cartellino finito sotto la taschina di un'altra moneta. Peccato non potervi leggere nulla. Grazie voi tutti HIRPINI2 punti
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Riprendo la discussione perché leggendo il libro di @acraf sugli Insorti Italici a pag. 9 parlando delle cause della rivolta nella storia del periodo antecedente il 91-87 aC riporta: ””[...] Il potere giudiziario era rimasto ancora nelle mani dei cavalieri e presumibilmente non mancarono interventi legislativi favorevoli a certi settori della plebe romana e dei commercianti, che certo non persero tempo esercitare pressioni. Uno di questi interventi fu la nota Lex Papiria, che stabiliva la riduzione semiunciale dell’asse romano e la ripresa della coniazione del sesterzio d’argento. Questa legge fu promulgata nel 93-92 dal tribuno della plebe Cneo Papirio Carbone, futuro console mariano dell’85-83 e 82. Diminuendo il piede dell’asse bronzeo e ripristinando le piccole monete d’argento lo Stato poteva da un lato aumentare considerevolmente la produzione di monete di bronzo, mantenendo la stessa quantità di rame, e dell’altro e mettere sottomultipli del denario, favorendo in ultima analisi chi aveva interesse a vedere facilitate le proprie transazioni commerciali nelle aree interne dello stato romano. [...]”” Sperando di fare cosa gradita ?2 punti
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Non male ... che dite @nikita_, @PriamoB ?2 punti
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2 Mark 1906 - 50° anniversario del matrimonio fra Friedrich e Luise2 punti
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Io invece ho due monete da 1/8 e nessuna da 1/2... Sarà perché gli ottavi si avvicinano di più alle monete "piccole" mi hanno sempre affascinato in modo particolare, oppure perché erano coniate con gli scarti della produzione delle altre.. mi immagino in zecca prendere i ritagli e prepararli per fare il tondello su cui coniare l'ottavo, una scena particolare... Ovvio che le conservazioni non si avvicinano a quello di Pier che è uno spettacolo, ma le monete sono belle ai nostri occhi, specialmente se le hai cercate per tanto o se, comunque, non le hai pagate uno sproposito e sono ancora in buona conservazione...2 punti
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Si giusto per aggiungere qualche sintetica informazione in più sul tipo kore/protome equina sardo postato da @dux-sab Il nominale maggiore come è già stato detto viene attribuito ad esclusiva zecca sarda, il tipo specifico nel Piras “le monete sardo puniche” se la tanit/kore del dritto non presenta globetti vari viene catalogato come 48,81 e come stato detto classificato comune. Cosa diversa se avesse il caduceo a sinistra del cavallo e sarebbe classificato R3. In generale la tipologia del grande bronzo (3 unità?) si stima sia sta coniata nel periodo 264-241 con un peso medio di circa 15 grammi e un diametro medio di circa 26. Per quanto riguarda il bronzo minore stessa tipologia (300-264 circa) peso medio 5,10 gr e diametro medio 19,5, più antico, si è più possibilisti che possa essere stato coniato anche in zecca si ciliana. Cioè in pratica le prime emissioni in Sicilia e poi le maestranze si sarebbero trasferite in Sardegna per le per le prime coniazioni che poi sarebbero continuate in più stabilimenti locali con uno stile prorpio. In particolare qualche studioso anche autorevole in maniera suggestiva afferma che la tipologia siciliana oltre che da uno stile generalmente più curato si contraddistingue in particolare da elementi diversi rispetto alla Tanit/Kore sarda e cioè sarebbero il taglio del collo concavo e la collana pendente, mentre sulle coniazioni più tarde sicuramente di zecca sarda taglio del collo convesso e collana piana. Per quanto invece riguarda le coniazioni iberiche (unità o calco) con lo stesso soggetto di epoca barcide 221-209 - quindi posteriori alle precedenti – e catalogati alla Classe 8 del Villaronga 1973 – sono di stile completamente diverso ed inoltre oltre ad non alla tipologia con nessun simbolo sono coniate solo con lettera BETH e YOD davanti alla protome. L’altro elemento distintivo è il peso medio che va aumentando da un iniziale 8,60 che dovrebbe essere in linea con le emissioni bronzee siciliane dello stesso periodo a 10/11 grammi delle ultime coniazioni. Peraltro abbiamo un tipo molto particolare con unità e suoi divisori (sempre Tanit/Kore Protome) che viene definito di stile "tosco" e si ritiene che possa essere stato coniato o da zecche itineranti dell'esercito di occupazione cartaginese o in zecche locali per produrre una moneta fiduciaria necessaria per gli scambi quotidiani.2 punti
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Lasciai poi delle foto laddove ci fu un'esposizione con i pezzi della mia collezione.2 punti
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Buonasera a tutti. La ricorrenza della sua morte è stata il 13 Ottobre. Fucilato nel castello di Pizzo il 13 di Ottobre 1815. Di seguito la lettera che fece consegnare all'amata moglie: " L'ora fatale sta per suonare: fra qualche ora non avrai più sposo e i miei figli non avranno più padre. Ricordatevi di me, non maledite la mia memoria. Muoio innocente: la mia vita non saprebbe essere insudiciata da un giudizio ingiusto. Addio Achille mio, addio Letizia mia, addio Luciano mio, addio Luisa mia; mostratevi sempre degni di me. Vi lascio su una terra straniera, in mezzo a numerosi nemici; siate sempre uniti, mostratevi superiori all'avversita', siate virtuosi, ricordatevi di ciò che siete piuttosto che di ciò che siete stati; non maledite la mia memoria e date qualche lacrima al mio ricordo. Il più grande dolore che provo al mio ultimo momento è di morire lontano dai miei figli, lontano dalla mia amica e di non aver alcun amico per chiudermi gli occhi. Addio mia Carolina, addio figli miei, ricevete la mia benedizione paterna, i miei più teneri abbracci. Addio, addio; non dimenticate mai il vostro sventurato padre. " Dal Pizzo il 13 Ottobre 1815 GIOACCHINO M. P. S. Spero che il mio corpo vi sarà spedito: è la preghiera che farò e che ho già fatta. Purtroppo questo suo ultimo desiderio non venne esaudito, il suo corpo senza nessuna pietà, fu dai soldati chiuso in una cassa di legno e gettato nella fossa comune sotto la Chiesa parrocchiale.... Non fu mai ritrovato. Vorrei ricordarlo e Onorarlo con le sue monete. E se vi fa piacere... condividete anche le vostre monete di Re Gioacchino.1 punto
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le "monster toned" non ce le hanno solo i maracani anche qui da noi le sappiamo fare. E con colori più morbidi, chè mica siamo maracani1 punto
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Politically correct: pannetto in microfibra per occhiali Politically incorrect: guardati questo mio post....1 punto
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Buonasera Francesco, bel metallo e ottimi rilievi per il tuo Grano 1792. Si notano leggere ribattiture sia al dritto che nel rovescio, tipiche di questi nominali. Anche il mio le riporta1 punto
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IPosto anche il mio grano ma non sono al vostro lovell?o?? ho anche quello con il fiocco pio meno stesse condizzioni1 punto
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L'ammetto, sono un copione! 1906 Regno d'Italia - Vittorio Emanuele III° - 1 Lira1 punto
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@Teus I , ti posto un altro grosso del periodo, peso gr. 1,78 - mm. 23,52 .-1 punto
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Infatti il decadramma, 10 dramme come peso è sopra i 40 grammi con diametro 33/351 punto
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Condivido quanto anticipato da @DAVIDE1982. Fenicia - Arados, con riferimenti BMC 127-8 e HGC 10, 88. Ne possiedo una anch'io. Paolo1 punto
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Dalla firma e la perlinatura Non è autentica [emoji106] secondo il mio modesto parere1 punto
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Ciao Alberto, bella moneta in ottima conservazione. Francesco II è una figura che ispira simpatia, è una persona romantica, triste e malinconica. Sicuramente ha avuto poco acume politico e non una grande personalità, come imponeva il periodo tragico per il suo reame. Napoleone III non vedeva di buon occhio l'Unità d'Italia, avrebbe sicuramente preferito un Regno del Nord con i Savoia ed un Regno del Sud con i Borboni. Francesco non lo capì e fu travolto dagli eventi. Un'ultima considerazione estetica ( personale ) sulle monete coniate a suo nome: il ritratto del Re è anonimo, sembra il ritratto di un impiegatino di banca angariato dal Direttore. Non ha la forza, a volte addirittura un po' grottesca di Ferdinando IV, nè l'espressività del padre Ferdinando II. Posto il mio 120 Grana e ringrazio Alberto anche per le note storiche sempre piacevoli e dettagliate.1 punto
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1805 Regno di Napoli - Ferdinando IV° - 120 Grana L D = Maestro di zecca Luigi Diodati1 punto
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Buonasera a tutti, avevo impostato la discussione su monete suoi millesimi e avvenimenti, con l'intento di postare ogni volta una moneta diversa e avvenimenti diversi, ma credo se siete d'accordo che non ci sia niente di male nel diciamo integrare un millesimo, inizio io postando una delle ultime arrivate in collezione Litra68, un bellissimo 10 Tornesi 1859 di Francesco II di Borbone. Anno particolare che vede il passaggio del potere (a seguito della morte di Ferdinando II) nelle mani di quello che sarà poi ricordato come l'ultimo Re di Napoli. Voglio ricordare come avvenimento principale proprio il 1859 e il passaggio di consegne, e voglio riportare alcuni cenni di questa figura Storica che nella sua non proprio lunghissima vita ha vissuto 23 anni da Principe 16 mesi da Re ed il resto della sua vita 34 anni in esilio morendo al di fuori della sua patria. Riporto cenni storici reperiti da Wikipedia. L'ultimo re di Napoli La morte di Ferdinando II, avvenuta il 22 maggio 1859, trova il regno delle Due Sicilie in preda agli eventi: la forza della coscienza risorgimentale, oramai matura nel regno come nel resto d'Italia, sta per travolgere i vecchi assetti, anche se finirà con lo sfociare in una nuova e spietata monarchia, quella savoiarda. In tale clima sale al trono Francesco, nato a Napoli il 16 gennaio 1836 da Ferdinando II e Maria Cristina di Savoia, nonché marito da pochi mesi della bellissima e temeraria duchessa di Baviera Maria Sofia, sorella di Sissi e cognata dell'imperatore Francesco Giuseppe. Borbone del ramo di Napoli di quinta generazione, Francesco è a tutti gli effetti un autentico napoletano, profondamente radicato in quella terra ed animato da un intimo attaccamento alla sua gente. A soli 23 anni, dunque, diventa re. Consapevole della criticità della situazione politica, chiama subito a capo del Governo Carlo Filangieri, valido generale ed abile uomo politico vicino alla famiglia reale e con simpatie verso la Francia. Il nuovo Primo Ministro si preoccupa subito di uscire dall'isolamento internazionale, voluto da Ferdinando II, anche perché prevede che il regno avrà a breve bisogno di alleati forti per salvaguardare la sua stessa sopravvivenza. Riallaccia dunque relazioni diplomatiche con Francia e Gran Bretagna, oltre che con il Regno di Sardegna (alleato della Francia), ma quando presenta al re la proposta di alleanza con la Francia, Francesco II la rigetta decisamente, riluttante all'idea di abbandonare il vecchio alleato austriaco che per due volte, in passato, aveva salvato il regno, oltre alla stretta parentela che lo lega alla famiglia imperiale. E' questo l'atto che sancirà la catastrofe. Nel marzo 1860 il Primo Ministro si dimette. Nei primi di aprile scoppiano tumulti a Palermo. Il 14 maggio Giuseppe Garibaldi, nella spedizione ordita da Mazzini e Crispi ed assecondata da Cavour e dal re di Sardegna, sbarca a Marsala ed il 27 entra a Palermo, dopo aver vinto le prime resistenze dell'esercito regio. Allora Filangieri torna ad insistere con il re per una richiesta di aiuto alla Francia di Napoleone III, e questa volta Francesco II acconsente ma, come si vedrà, è ormai troppo tardi. A fine luglio la Sicilia è interamente in mano a Garibaldi, che riprende la sua marcia su per la penisola fino allo scontro decisivo, il giorno 1 ottobre, sul Volturno, dove l'esercito borbonico viene sconfitto e ripiega su Gaeta, insieme alla coppia reale. La resistenza di Gaeta, assediata, è strenua e riesce a durare fino alla metà di febbraio, quando le residue truppe borboniche capitolano. Il sovrano e la regina si trasferiscono in esilio a Roma nel palazzo Farnese ereditato dagli avi Borbone, ospiti politici oltre che personali di Pio IX. Le ultime sacche di resistenza, a Messina e Civitella, vengono neutralizzate di lì a poco. Molti ex-soldati borbonici, sbandati, si danno alla macchia, unendosi a bande di briganti. Ad essi si aggiungeranno, successivamente, tantissimi altri giovani renitenti alla leva piemontese. Si formano così piccoli eserciti sparsi per i boschi di tutto il Meridione che avviano una lunga serie di guerriglie dando vita alla storia del brigantaggio di quegli anni, fatta di atrocità e massacri da ambo le parti. Questa fase della storia d'Italia rimane controversa ed oggetto di copiosa letteratura revisionista, tutta accentrata intorno alla questione se il "brigante" fosse in realtà un patriota piuttosto che un malfattore, come fu sempre descritto dai vincitori di quella guerra. Da Roma Francesco II entra in connubio con essi fomentandoli e favorendone l'azione, nella mai sopita speranza di recuperare il regno. Compiuta l'unità d'Italia con l'occupazione piemontese dello Stato Pontificio, nel 1870 Francesco e Maria Sofia si trasferiscono a Parigi, in una villetta da loro acquistata in Saint Mandé. Nell'autunno del 1894 Francesco, che soggiorna nella località termale di Arco, in quel di Trento, in territorio austriaco, già sofferente si aggrava. Subito raggiunto da Maria Sofia, dopo pochi giorni, il 27 dicembre 1894, muore l'ultimo re di Napoli, a soli 58 anni. La sua "napoletanità", che comporta altresì una filosofia di vita del tutto contrapposta alla cultura del potere e della guerra, aveva indotto i suoi stessi sudditi a riferirsi a lui confidenzialmente e affabilmente con il nomignolo di "Franceschiello": un nomignolo del quale si sono poi impossessate le cronache post-unitarie facendone discendere una figura superficiale, debole e patetica, senza che nessuno potesse intervenire a tutela della memoria di un re spodestato e diseredato dagli eventi. In realtà Francesco II è stato un uomo riservato, sensibile, molto devoto, un sovrano onesto e generoso ed oltremodo perseguitato dalla sfortuna: la morte della madre pochi giorni dopo il parto, quella del padre alla vigilia delle nozze, quella della figlia dopo soli tre mesi dalla nascita, e poi quell'unico anno di regno nel corso del quale ha visto crollare il regno stesso insieme alla storica dinastia dei Borbone-Napoli. Principe reale per 23 anni, re per circa 16 mesi e, infine, 34 lunghi anni - oltre la metà della sua breve vita - da esiliato e senza i fasti delle origini. Saluti Alberto1 punto
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Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 96, lot 1055, 6/10/2016 Greek Coins Thrace, Abdera. Stater circa 346/5-336 BC, AR 11.68 g. Description EPI Griffin lying l., raising r. forepaw; in exergue, PAUSANI[W]. Rev. ABDHPI – TEWN Laureate head of Apollo r.; all within shallow incuse square. References AMNG II 139 Weber 2388 (these dies) SNG Ashmolean 3490 (this obverse die) SNG Fitzwilliam 1642 (this obverse die) Chryssantaki-Nagle pl. 8, 11 May, Abdera 467 Condition Struck on a very broad flan and on an unusually fresh metal. Extremely fine Provenance Triton sale XIII, 2010, 84 Heritage sale 3037, 2015, California collection, 30911 In mythology, Abdera was named after Abderus, a beloved companion of Heracles who perished after the hero captured the flesh-eating mares of Diomedes. In the historical record the site on the Thracian coast that would become Abdera was first settled in 654 B.C. by colonists from Clazomenae. That early effort failed, evidently because of conflicts with warlike Thracians. One hundred and ten years later, in 544, a new colonization effort was made by citizens of another Ionian city, Teos, who under the cover of night abandoned their homes rather than live under newly imposed Persian rule. When the Abderites began to produce coins, they chose to portray a griffin, as it was familiar from the coins of their mother-city. No doubt symbolically, the griffin faces left on issues of Abdera and faces right on those of Teos. Silver, fish, wine and grain were among the commodities that allowed Abdera to accumulate its astonishing wealth. The people of Abdera had a longstanding conflict with the Greeks on the nearby island of Thasos, as they competed for control of trade in the Thracian hinterland. It has been suggested that in 491 the Abderites fabricated a rumour that the Thasians were planning a revolt against the authority of Persia. Consequently, Darius forced the Thasians to tear down their walls and to deliver their ships to Abdera. In 463/2 Abdera again was able to profit from the misfortunes of the Thasians when their revolt against Athens was crushed. Abdera’s wealth is evident not only from the large quantity of silver coins it produced and exported – often to the Egyptian delta – but also from the records of the Delian League. During the period 453 to 432 Abdera contributed annually about 15 talents to the league, suggesting its total payments may have been surpassed only by Aegina, Byzantium and Thasos.1 punto
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Mi auguro di riuscire a passare al convegno nella mattinata di sabato1 punto
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Spero di avere il sabato libero per poter seguire la conferenza e salutare i cari amici Savoiardi ed anche quelli che arrivano dalla Sardegna, è sempre un gran piacere poter scambiare due chiacchiere con loro. Peccato che non sia già pronta la nuova fatica di @elledi, comunque aspetto il nuovo anno per poter leggere questo nuovo capitolo sulle prove ed i progetti.1 punto
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questo l'articolo di Cronaca Numismatica: https://www.cronacanumismatica.com/come-si-fanno-i-soldi-scopritelo-al-pirellone-dal-4-al-31-ottobre/1 punto
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50 lire 1988, la creazione di Eva da una costola di Adamo....1 punto
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Grazie uzifox per il tuo intervento, La moneta è stata comperata nel 1970-71 ( transazione privata ) e da allora mai pulita ( come puoi evidenziare dalla sfumatura verdastra alla base del busto del Re ). Sicuramente è stata lucidata dal precedente proprietario ( da qui le righette che comunque sono molto più evidenti nelle mie foto con luce radente ). La moneta ha anche una bella storia: era di un barbiere siciliano, amico di mio padre, appassionato di monete. Conservava le monete "alla rinfusa" cioè in ogni cassetto di casa sua ne trovavi qualcuna. I monetieri di casa sua erano i cassetti dell'armadio dove conservava mutande, canottiere e chi più ne ha... più ne metta. Sia mio padre, sia il barbiere, avevano dei "baffetti da sparviero" , baffetti sottili con una leggera punta rivolta in sù. Tutti e due si chiamavano Francesco, detti "Cesco" mio padre e "Ciccì" il barbiere. "Ciccì" ogni tanto chiudeva bottega ed andava dalla famiglia in Sicilia. Ritornava sempre con un bel gruzzoletto e sparpagliava le monete nel suo monetiere "intimo". Era una persona umorale, quindi difficile per fari scambi o compravendite ed aveva quel lato del carattere tipico dei gatti, che devi sempre blandire e mai andare contropelo... Quando andavamo da "Ciccì" , io che conoscevo i ripostigli del barbiere, davo un occhiata al cassetto dove riponeva gli asciugamani, ed al fondo tra le varie monete, vidi lo Scudo del 1911. Fu una vera meraviglia. Alla fine mio padre riuscì a comperarlo, perchè "Ciccì", ormai anziano, era andato in pensione. La moneta, per molti anni, ha profumato di Lavanda, di Brillantina Linetti, di Acqua di Colonia. I profumi della mia giovinezza, che mi ricordano ancora Ciccì, mio padre e i "baffetti da sparviero". Ciao a Tutti1 punto
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Buongiorno, La cercavo, ecco il mio nuovo regalo. Una uncia Cr39/4 peso 12,67g 217-215 a C. La moneta è di lecita provenienza ed ha una patina molto bella. Antonio1 punto
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Salve a tutti. Oggi sono contento di mostrarvi due monetine di Bonifacio, con croce e castello corso genovesi, senza contromarca. Per la prima, a senestro, non posso dire quale è la moneta primitiva, e, per la seconda, misembra essere uno quartaro III tipo, con la crocetta a la nove sul rovescio. Ma, come sempre , è meglio d'avero altri pareri. Grazie in anticipo. Alain.1 punto
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Quella che segue e' una rara sovrana di Giorgio V coniata a Londra. Riporta il Marsh, che gran parte delle sovrane coniate durante la I Guerra Mondiale sono state usate per il pagamento dei debiti di guerra contratti nei confronti degli Stati Uniti. Non essendo, inoltre, permesso in America detenere monete d'oro straniere, e' quasi certo che tutte le sovrane ricevute siano state fuse in lingotti. Ad oggi, nonostante le tirature rispettivamente di oltre 1,5 milioni ed 1 milione, le annate 1916 e 1917 sono infatti considerate R ed R5.1 punto
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Fantozzi contro tutti (1980) Fantozzi per cinquantamila lire comperò nell'ordine: una forchettina di plastica, un coltellino di plastica, stuzzicadenti di plastica, un bicchierino di plastica, un'ala di pollo... di plastica, ... e una mela bacata.1 punto
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