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  1. numa numa

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/01/19 in Risposte

  1. Ciao a tutti, perdonate la digressione un tantino fuori tema ma questa tipologia rende omaggio ad una delle opere più affascinanti e misteriose del rinascimento italiano, "la Primavera" di Botticelli. Due parole su questo capolavoro spero non siano di troppo, anche se postate da me che non sono un critico d'arte... Dicevo che è una delle più misteriose perché non esiste, a tutt'oggi, una interpretazione univoca, né si è giunti a chiarezza circa l'anno di creazione, che spazia entro l'arco del quinquennio tra il 1477 e il 1482. Si sa che l'opera fu commissionata originariamente da Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico. L'opera daterebbe quindi al 1477-78 e si ritiene che la figura di Mercurio (a sinistra) ritragga Giuliano mentre la seconda ragazza del gruppo delle danzatrici (le Grazie), quella di spalle che guarda rapita verso lo stesso Mercurio mentre Cupido, in alto, sta per scoccarle un dardo amoroso, sarebbe l'amante di Giuliano, Simonetta Vespucci. Giuliano de' Medici fu ucciso il 26 aprile 1478 nell'attentato, ordito contro suo fratello il Magnifico, noto come la "Congiura dei Pazzi" e suo cugino Lorenzo di Pierfrancesco, "il Popolano", avrebbe riutilizzato il dipinto in occasione del suo matrimonio con Semiramide Appiani del 1482, inserendovi i ritratti suo e della novella sposa. In questo caso, Mercurio sarebbe Lorenzo mentre la Grazia di spalle sarebbe Semiramide. Mercurio le tre Grazie E' proprio da questo controverso gruppo delle tre Grazie, divinità pagane tradizionalmente legate al culto della Natura e della vegetazione, che è stato tratto il volto che troviamo su questa banconota da 1000 lire, riflesso orizzontalmente e ruotato di 16 gradi: Il volto appartiene alla terza figura da sinistra, che secondo la mitologia classica greca sarebbe Talia, la Prosperità. Le altre due Grazie sarebbero, partendo da sinistra, Aglaia (lo Splendore) ed Eufrosine (la Gioia). Come ho detto prima, quest'ultima sarebbe in realtà l'amante di Giuliano, Simonetta, o la moglie di Lorenzo il Popolano, Semiramide. Ma le interpretazioni del dipinto sono molteplici e controverse. Una tra le più accreditate storicamente è quella di Edgar Wind ("Misteri pagani nel Rinascimento") e si basa sul fatto che Botticelli fosse un discepolo della setta neoplatonica ispirata al pensiero del filosofo Marsilio Ficino, influente intellettuale di casa Medici ed educatore di Lorenzo il Popolano. Secondo l'interpretazione neoplatonica, le tre Grazie sarebbero le tre forme dell'Amore (da sinistra a destra): Voluptas (la Voluttà), Castitas (la Castità) e Pulchritudo (la Bellezza). Come se non bastasse, esistono altre interpretazioni, una delle quali, di natura astrologica, vorrebbe che le tre Grazie rappresentassero i tre astri Sole, Giove e Venere. Questa ipotesi fa leva su un oroscopo fatto a Lorenzo il Popolano dal suo maestro Marsilio Ficino, il quale gli consigliava di seguire gli influssi di questi tre astri. Insomma, il dipinto sarebbe una sorta di elaborato talismano protettivo. E, visti i tempi difficili (l'omicidio del Magnifico da parte dei Pazzi), c'è da credere che ne avesse un certo bisogno! Fatto sta che la grande confusione sembra aver contagiato anche i redattori di cataloghi numismatici! Sul Crapanzano infatti leggo: "Filigrana: testa dell'Italia con i capelli intrecciati con spighe e frutti". Testa dell'Italia?? Dal D.M. 15 marzo 1947 ("Distintivi e segni caratteristici dei biglietti della Banca d'Italia da L.1000 e da L.500"), relativamente al biglietto da lire 1000, si legge: "La filigrana è costituita da una testina con profilo muliebre raffigurante l'Abbondanza."
    4 punti
  2. Ciao a tutti, mi hanno regalato questa moneta giusto perché molto rovinata, ma l'ho accettata volentieri in special modo per quel "lavoretto strano" che è stato effettuato sul contorno, nella scansione la data (1840) non è ben visibile, è visibilissima però in controluce tenendola in mano. La parte interessata presenta una patina ed una concrezione uniforme, in buona sostanza l'intervento sembrerebbe fatto all'epoca e non in tempi recenti, e chissà per quale motivo... qualche idea? Noto un punto centrale al rovescio al centro della N, magari per tenere ferma la moneta, forse volevano "merlettarla" tutta? Vi ringrazio sin d'ora per l'attenzione. Le foto non mi vengono bene, purtroppo ho solo uno scanner a disposizione, ma ne ho tentata una in controluce per fare visualizzare il 1840... e comunque la moneta non è grande quando il parabrezza di una fiat 500
    3 punti
  3. Buongiorno a tutti, mi chiamo Daniele e sono di Riccione. Sono nuovo nel gruppo, anche se già da anni mi sono appassionato alla Numismatica. Sabato 23 penso di esserci anche io a Verona per la 1a volta. Vorrei conoscere personalmente alcuni di voi, per scambiare idee e parlare e se possibile anche partecipare a questo pranzo che sembra una consuetudine. Se fosse possibile. Grazie.
    3 punti
  4. Ottima idea Matteo compito pero’ non facilissimo perché si tratta di oggetti che quasi sempre esulano dal discorso numismatico e si entra in quello oiu’ propriamente archeologico.. una fonte potrebbero comunque essere gli studi di Laura Breglia, bravissima numismatica che ha scritto molto su questi temi negli anni Cinquanta e Nicola Parise ( origine della Moneta). occorrerebbe indagare negli studi archeologici dei Sumeri , Assiri forse dei Fenici (?) se esiste qualcosa Colgo infine l’occasione per informarvi che il Circolo Numismatico Ticinese ospitera’ nel 2020 una conferenza del Prof Francesco Tiradritti , professore di Egittologia all’università Kore di Enna, e direttore della missione archeologica italiana a Luxor, su : “gli scambi economici e le testimonianze di oggetti pre-monetali nell’antico Egitto”. Successivamente pubblicheremo data e dettagli logistici dell'incontro.
    3 punti
  5. Buonasera Vi mostro una delle ultime entrate nella mia collezione di monete modenesi ? Trattasi di un due bolognini 1783 in mistura, quando l'ho vista non ho saputo davvero resistere...L'Aquila estense è fantastica. La mistura quando è in alta conservazione ha un fascino tutto suo, in più queste erano monete del popolo, si spendeva o tutti i giorni e non è quindi facile ritrovarle così. Cosa ne pensate? Grazie e un saluto a tutti Marco
    2 punti
  6. Buonasera a tutti, oggi posto il primo Grano entrato in collezione Litra68, gli sono molto affezionato perché è venuto a me dal lontano 1792 passando di mano in mano e prima di me di un carissimo Amico Lamonetiano, attraverso avvenimenti e più di due secoli di vita, ne avrà viste proprio tante e di tante ne avrà sentito parlare. Ricapitolando Vn Grano Cavalli 12 Ferdinando IV. Sigle A P. Magliocca 317. Spulciando sul web, in particolare Wikipedia, e su un interessante sito web di cui vi posterò link, ho trovato degli avvenimenti storici che ben inquadrano il millesimo in questione. Come al solito ho spaziato tra Italia ed Estero.. ? Il 10 agosto 1792 è il giorno della presa del Palazzo delle Tuileries, dove dai primi mesi della Rivoluzione francese risiedeva Luigi XVI con la famiglia reale. Con questa dimostrazione di forza l'ala più radicale dei rivoluzionari, sanculotti e giacobini, provocano la caduta della monarchia, prendono il potere e danno il via alla fase repubblicana della rivoluzione, che poi sfocerà nel Regime del terrore. Quando la popolazione parigina assaltò il Palazzo delle Tuileries (10 agosto 1792) e invocò l'abolizione della monarchia, l'assemblea legislativa ordinò la sospensione temporanea del re dalle sue funzioni e convocò la Convenzione nazionale (termine di origine inglese, con il quale era stato designato il Parlamento atipico che, dopo la Gloriosa rivoluzione del 1689, aveva conferito potere a Guglielmo d'Orange a sua moglie Maria) affidando all'assemblea il compito di redigere una nuova costituzione repubblicana (in quanto la monarchia sarebbe stata completamente abolita dalla Convenzione nazionale il 21 settembre del 1792). La convenzione si attribuì l'incarico di stabilire una nuova Costituzione per lo stato francese, dopo la deposizione del re Luigi XVI e la proclamazione della repubblica. La convenzione avrebbe anche svolto il ruolo di Camera dotata di poteri legislativi, cioè avrebbe approvato tutte le leggi della nuova Francia repubblicana. Potevano essere eletti a far parte dell'assemblea tutti i cittadini francesi di età superiore ai 21 anni, residenti da più di un anno e stabilmente occupati: la Convenzione fu quindi il primo organo francese eletto a suffragio universale. Insediatasi quindi il 21 settembre, risultò formata da 749 deputati. A sinistra, trovavano posto i montagnardi o deputati della montagna, di stampo repubblicano e democratico, si battevano per la tassazione del reddito, l'uguaglianza sociale, il ridimensionamento della proprietà privata e l'accentramento di tutti i poteri in mano alla convenzione. Questi rappresentavano all'incirca un quarto dell'assemblea. Ne facevano parte politici di idee radicali: Jean-Paul Marat, Georges Jacques Danton, Maximilien de Robespierre, Louis Antoine de Saint-Just, Camille Desmoulins e altri. Il centro o palude, risultava essere lo schieramento più numeroso, all'incirca la metà dei deputati. Essi erano i "non schierati" e appartenevano allo schieramento che determinava l'esito di tutte le votazioni. A destra invece, stavano i girondini, rappresentanti dei ceti borghesi e nobiliari più elevati, che costituivano circa un quarto dell'assemblea. Essi osteggiavano la Comune di Parigi e erano contrari al grande potere da questa assunto, battendosi infatti per un decentramento amministrativo e politico. Dal 1'novembre 1792 Presidente della Convenzione nazionale Marie J. H. De Sehelles Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla “Censuazione de’ Demani” Il documento è un manoscritto che reca la firma di Ferdinando IV di Borbone. Il Columbus Day è il giorno in cui negli Stati Uniti si festeggia l’arrivo di Cristoforo Colombo, avvenuto il 12 ottobre 1492. La data cade ogni anno il secondo lunedì di ottobre e viene celebrata con una grande parata a New York, dove viene anche illuminato l’Empire State Building con il tricolore italiano. Mancava un pezzo, scusatemi: UNA FESTA NAZIONALE IN ONORE DI COLOMBO Il primo giorno commemorativo dedicato a Colombo si tenne nel 1792, nel 300esimo anniversario dell’arrivo degli Europei in America, ma fu nel 1866 che la comunità italiana di New York organizzò una grande festa per ricordare la figura del navigatore genovese. La comunità italo-americana e l’organizzazione cattolica dei Cavalieri di Colombo diedero una spinta enorme ai festeggiamenti anno dopo anno, finché, nel 1937, il presidente Usa Franklin Delano Roosevelt dichiarò il Columbus Day giorno di festa nazionale. Saluti Alberto
    2 punti
  7. Non dirle nulla ? ..... E non fartele spedire a casa
    2 punti
  8. Siccome sono un Sabaudo atipico, perchè le Langhe furono occupate per qualche secolo dai Saraceni... forse sarà le riscoperta delle radici... oppure la passione di Rocco, ma posto un nuovo arrivo che mi piace nonostante non sia in gran conservazione: la Piastra di Ferdinando IV del 1818. Naturamente guardandola e leggendo il libro di Magliocca... come non scoprire qualche piccola variante ? Posto anche il contorno, chiedendo lumi a Rocco perchè questa ha solo un giglio nel contorno invece che i 4 descritti. Spero non sia una patacca, perchè l'ho comperata ad un'Asta. Ciao a Tutti !
    2 punti
  9. https://www.numisbids.com/n.php?lot=1676&p=lot&sid=1489 ecco un semplare che conferma la classificazione di Sandro
    2 punti
  10. Taglio: 2 € CC Nazione: Lituania Festival della danza e canzone Lituana Anno: 2018 Tiratura: 500.000 Condizioni: BB Città: Roma
    2 punti
  11. Sommessamente, ritengo che per procedere nel modo corretto (eventualmente, se si trattasse della soluzione giusta, anche per addivenire alla conclusione che si tratta di “moneta di fantasia”, “gadget”, ecc.) si debba partire dall’esame delle peculiarità che l’oggetto postato presenta. Ossia: su un lato noto la presenza di un leone rampante con una coda “particolare”, nel senso che o si tratta di una coda “tronca” perché alla stessa risulta sovrapposto un 8 oppure (cosa che ritengo più probabile) si tratta di una coda doppia (il leone rampante bicaudato, ad esempio, era il simbolo del Regno di Boemia). Sull’altro lato, invece, vedo almeno due lettere. Mi pare una “m” ed una “w”. Credo che da questi elementi possa partirsi per un’analisi più costruttiva. E, soggiungo, se fosse possibile avere immagini con ancor migliore risoluzione, credo non guasterebbe per apprezzare detti particolari al meglio. Se però, coloro i quali hanno parlato di “moneta di fantasia” o di “gadget”, lo hanno fatto a “ragion veduta”, ritengo dovrebbero spiegarne il motivo. Di “moneta di fantasia”, ad esempio, si parla con riguardo alle c.d. “apocrife”, le quali tuttavia hanno pur sempre un, per quanto labile, aggancio alla realtà (un esempio banale, ma che consente di intendere a cosa mi riferisco: le apocrife 20 lire di Mussolini riprendevano “quasi” fedelmente il retro delle 20 lire di Vittorio Emanuele III; altre apocrife, magari, non erano riconducibili ad alcun conio esistente, ma erano perlomeno apparentemente attribuibili ad un determinato Stato e ad una determinata epoca; ecc.). Sicché, chi ha parlato di “moneta di fantasia” dovrebbe a mio avviso specificare se (ed in ipotesi affermativa, quale) nesso con la realtà abbia al riguardo trovato. Viceversa, chi ha parlato di “gadget” dovrebbe averlo fatto dopo aver riconosciuto nell’oggetto postato una riproduzione allegata ad un certo tipo di merendine, piuttosto che ad una determinata rivista, ecc. Questa la mia opinione. Resto in attesa di riscontri costruttivi. Un saluto a tutti.
    2 punti
  12. La tua è un'affermazione molto simpatica e mi ispira qualche considerazione. La prima di carattere scientifico. Le grandi Casate come gli Asburgo o i Borboni, per motivi politici si incrociavano tra di loro. Il matrimonio tra consanguinei era la regola. Dal punto di vista biologico, in questi casi, emergono i geni recessivi. Questo porta ad una maggior probabilità di sviluppare malattie genetiche ed a volte una costituzione "malaticcia" che si ripercuote anche nell'aspetto fisico. Carlo V di Spagna e Carlo II Re di Napoli erano veramente brutti e quasi deformi. Ferdinando IV aveva un viso molto brutto. La seconda considerazione è che, di solito, i ritrattisti o gli incisori di monete cercavano di abbellire la figura del Regnante. Napoleone non era certo un Adone, eppure il pittore David lo dipinge con tratti molto belli e l'incisore delle monete Napoleoniche lo abbellisce sicuramente. Incredibilmente Ferdinando IV, soprattutto nelle monete ( in particolare della Sicilia ) è raffigurato con profilo brutto a volte addirittura grottesco. Eppure è noto che visionasse i coni delle nuove monete e scartasse molti progetti che non erano di suo gradimento. E' quindi strano che siano state approvate e messe in circolazione delle monete dove il sovrano sembra più brutto di quello che probabilmente era. Ciao
    2 punti
  13. Complimenti savoiardo, bella e rara moneta.... E' l'unica moneta che rappresenta la Sede Vacante del Camerlengo Pierre de Cros, zecca di Avignone, 1378. Nel dritto, intorno alla Mitria nel campo si legge SEDE VACANTE in caratteri gotici. Aldo e' stato preciso nel citare tutti i testi di riferimento, dal Serafini al Muntoni, dal Berman al MIR, il CNI non contemplava le zecche estere.... il tipo e' il duplo (secondo me...), perchè tipologia del XIV secolo Avignonese, nelle poche apparizioni in asta e' stata classificata anche doppio Denaro (es. NAC 57). Posso aggiungere che, da appassionato di questa tematica, trattasi di una moneta a mio avviso R4, apparsa in occasione di collezioni Papali importanti del passato (K&M 80, Montenapoleone, NAC), credo di averne censiti 4 o 5 esemplari dalla mia bibliografia Papale.... Posto l'esemplare che ho in collezione, proveniente dall'asta Santamaria 1929, collezione Ruchat : Mi fà inoltre piacere che sia stata "rispolverata" questa discussione con una chicca che non si vede proprio tutti i giorni... Daniele
    2 punti
  14. Mi pare un comunissimo cash in ottone, lucidato talmente tanto da togliere tutta la patina. In ogni caso fu emesso dall'imperatore Qianlong, regnante dal 1735 al 1796. La zecca è quella di Pechino affidata al ministero delle finanze (sempre a Pechino esisteva un'altra zecca - più piccola - diretta dal ministero dei lavori). Lascio questo link per chi volesse approfondire la monetazione della dinastia Qing: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=4558
    2 punti
  15. Ciao Sirlad, personalmente io e il nazismo siamo agli antipodi, e tuttavia questo non ha nulla a che vedere con il fatto che a me interessino le medaglie militari in generale, per cui nella mia raccolta figurano anche alcune decorazioni tedesche ed altre italiane coniate durante il regime fascista. Sono oggetti storici, e se li eliminassi non per questo riuscirei a riscrivere quella parte della Storia che aborro. E' anche vero che qualcuno invece acquista certe decorazioni (la Croce di Ferro germanica, ad esempio) per simpatia verso il nazismo, ma la cosa non mi riguarda e mi lascia del tutto indifferente. Credo sia solo una question di punti di vista ed è più che giusto che ognuno possa collezionare ciò che crede e secondo i propri criteri : ma se si segue un criterio storico, a mio parere una sorta di censura appare incomprensibile. Saluti.
    2 punti
  16. Io però con quel numero di serie non tralascerei il 100.000 Michelangelo. AA......A tiratura 800.000 rarità R3 (fonte Gigante 18) In FDS o quasi com'è il tuo può essere un pezzo ambito...
    1 punto
  17. salve....anche per me siamo sullo SPL
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  18. Ciao Riepo58 : nel massimo rispetto per le opinioni degli altri, penso che definire "simboli criminali" gli stemmi di alcuni Paesi e Regimi sia improprio, il discorso porterebbe lontano e soprattutto non vedrebbe una conclusione. Gli U.S.A. sganciarono sulla popolazione di due città giapponesi le prime bombe atomiche, un atto di guerra infame e che tanti pensano sia stato un orrendo crimine, ma non per questo in una raccolta di cimeli storici quelli statunitensi dovrebbero venire epurati : anche perché se questo criterio"etico" fosse davvero usato, dovremmo privarci delle nostre raccolte, a parte qualche rara eccezioni (la R.S.M. , ad esempio). Per quanto concerne la tua domanda, puoi contattare la Casa Editrice Albertelli di Parma che ha pubblicato molte opere in merito. Un saluto cordiale.
    1 punto
  19. Buonasera, non sono un esperto e quindi prendete con le pinze quello che è solamente una mia opinione, ma sono qui anche e soprattutto per imparare, premesso che mi piace molto il soggetto, la moneta mi lascia molto perplesso, sembra fusa.. Saluti Alberto
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  20. Buonasera a tutto il Forum. Dalla baia, altro esemplare di 9 Cavalli 1790 conio ibrido.
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  21. Ciao a tutti. Con colpevole ritardo, sono riuscito a fotografare tutte le banconote una ad una, in alta definizione, fronte e retro. Ho fotografato sopra uno sfondo colorato come suggerito. Ovviamente, per motivi di dimensione, non posso allegare qui tutte le immagini singolarmente, ma le potete trovare a questo link pubblico: https://drive.google.com/drive/folders/1Ah2D189qxAROj9oPaRZ1GovRVvukRQCY?usp=sharing Ci sono anche alcuni folder di monete che spero possano interessare a qualcuno. Per qualsiasi cosa contattatemi pure rispondendo a questo messaggio, per messaggio privato o tramite email EDITATO DA CdC Anche se non siete interessati ad acquistare, ma siete in grado di fornirmi una valutazione o altre informazioni utili, contattatemi per favore! Grazie mille. Ciao.
    1 punto
  22. Questa è la moneta che guarderò in mansarda, nella notte, a lume di candela...per non essere scoperto dalla moglie !!! " So resistere a tutto, meno che alle tentazioni !!!" ( Oscar Wilde ) Ciao Beppe
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  23. Forse lo devo tirar fuori dallo sgabuzzino ...pensavo di non doverlo più usare eppure ...
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  24. Il peso rientra perfettamente nel range tra i 27,25 e 27,53 grammi, secondo me quella che sembra usura nella zona dell'orecchio di Ferdinando al dritto e al centro dello stemma reale al rovescio e più una debolezza di conio, per il verde consiglio un lavaggio con acqua demineralizzata e sapone di Marsiglia, risciacquo e asciugatura prima tamponando con un panno morbido asciutto poi con il phon...
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  25. Buongiorno a te. Il peso è 1,12 g., mentre per il diametro va da 17,1 a 19,3 mm.
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  26. Urca che memoria Priamo! Quando torno in Germania lo posto qua sotto, promesso. ?
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  27. Il famoso tasto "cerca"... ,
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  28. Che siano in folder non vuol dire niente, è il materiale in se che è di bassa qualità, ed essendo monete normali non hanno la stessa cura che invece hanno gli ori e gli argenti.
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  29. Non riesci a venire in tarda mattina per la presentazione del Gazzettino e per il pranzo Lamonetiano ?
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  30. Grazie @DARECTASAPERE ci tenevo al tuo parere, senta togliere nulla agli altri che sono intervenuti. La tua è un bellissimo esemplare per questa tipologia, se non mi sbaglio è quella passata su di un' asta NAC una decina di anni fa.. La collezione tipologica delle sedi vacanti per lo stato pontificio (gli ultimi periodi sono meno interessanti..) è molto interessante, paragonabile, secondo me, alla collezione tipologica delle monete degli assedi. Queste monete fotografano un periodo storico particolare e sia per il numero ridotto di esemplari coniati che le fanno risultare più rare, sia per le pause tra un papa ed un altro che fanno risaltare le differenze di stili proprio come una istantanea, sono particolari rispetto le altre papali.
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  31. Buon giorno, grazie ART... per questo spunto: volevo raccontarvi come ho conosciuto mia moglie, tantissimi anni fa ( circa 50 ) dovrei chiederlo a lei... si ricorda pure il giorno. ero riuscito a "combinare" una gita domenicale con una ragazza che conoscevo ma non provavo nessuna attrazione, la quale era amica di un`altra , quella si mi piaceva... io avrei portato un amico che aveva 18 anni è la macchina. domenica mattina passiamo a prendere le ragazze, ma si presenta la mia amica senza la ragazza " che io sbavavo per lei " ma in compenso portò un`altra bella ragazza devo dire, bene è stato Amore a prima vista, sono sposato da 46 anni felicemente devo dire.
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  32. Per la sezione medaglie posto questa non comune medaglia emessa per la visita alla Zecca del principe di Salerno e della duchessa di Berry. Non ho la minima idea dell'uso che possano averne fatto ?
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  33. Allora Vi leggerò. Grazie
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  34. Se posso, già che trattiamo l'argomento "prezzi da capogiro e come si spiegano" (poi torniamo alle nostre amate monete perché l'aspetto meramente economico irrita anche me), allego questo 'abstract' da "Il riciclaggio di denaro sporco nel mercato dell'arte". In che misura contribuisca a gonfiare i prezzi di certa numismatica d'alta fascia non so, ma è un aspetto da conoscere. Editore: Università Ca' Foscari Venezia Data: 2016-03-07 Copyright: © Caterina Fantoni, 2016 Abstract: "Il mercato dell'arte è facile da manipolare ed è dominato dalla sregolatezza, per cui offre alla criminalità uno dei canali più efficaci per il riciclaggio di denaro sporco. Rispetto ad altri canali notoriamente collaudati per la ripulitura dei proventi illeciti - come i conti offshore, il sistema hawala, il mercato immobiliare - quello dell'arte rappresenta ancora un terreno selvaggio terribilmente fertile e incontrollato. A differenza del mercato finanziario, non è sottoposto a procedure di controllo così rigide, ed allo stesso tempo i beni culturali sono ormai ampiamente riconosciuti come beni rifugio, il cui valore rimane quasi intaccato dalle dinamiche degli altri mercati. Inoltre, non esistono ancora strumenti giuridici internazionali tali da proteggere tale mercato dallo spettro ormai globale della criminalità organizzata. La tesi si propone quindi di analizzare il fenomeno e i relativi strumenti giuridici volti alla tutela ed alla preservazione del commercio internazionale di opere d'arte, cercando di capire quali siano le lacune e quali i punti di forza del sistema giuridico ed economico internazionale al riguardo".
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  35. Mica tanto, se per ogni pezzo che acquisti, od ogni dubbio che ti viene in mente apri una discussione, senza usare il tasto "cerca", fai in modo che discussioni importanti finiscano in pagine dietro per fare posto alla tua discussione di cui in altre già aperte ci sono le foto e le risposte in tutte le salse. Praticamente ti sto consigliando di perdere qualche minuto in ricerche e letture.
    1 punto
  36. Purtroppo non ci sarò perché il 23 parto per lavoro in direzione Dubai. Mi dispiace veramente molto. Se riesco farò un giro venerdì ma lo ritengo molto improbabile. Divertitevi e buona fiera Alessio
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  37. @sandrocoin @Adelchi66 Buonasera amici, vi sto seguendo con un pizzico di amarezza, ed esimendomi dal dare giudizi sulle ragioni e sui torti, vi inviterei a tornare nei ranghi dell'amicizia che deve legarci. Io stesso un paio di volte sono caduto nella trappola del disaccordo e col senno di poi mi sono reso conto di quanto sia deleterio per noi stessi e per l'immagine del Forum, in cui fondamentalmente stiamo così bene. Solo per questa mia esperienza mi permetto di entrare in questa discussione augurandomi di rileggervi con lo spirito di cooperazione di sempre. Un cordiale saluto HIRPINI
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  38. La mia meno bella è entrata in collezione proprio domenica, è stato un regalo di un venditore. 10 centesimi 1855 di Napoleone III
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  39. Rapax senza la "a" se no vai fuori topic....
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  40. Qui posto la mia Medusa del 1949 periziata qSUP
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  41. Se gli oggetti che gli hanno trovato erano quella paccottiglia moderna che ancora si vede in qualche mercatino, e che ha solo uno scopo propagandistico, hanno fatto benissimo a denunciarlo. Se invece i busti e gli altri oggetti erano coevi al fascismo, la cosa mi lascia alquanto perplesso, si torna al giusto discorso fatto da @sandokan se si colleziona seguendo un criterio storico, nessuna censura è accettabile. petronius
    1 punto
  42. Buongiorno, oggi vi mostro un'altra meno bella, correggetemi se sbaglio la catalogazione, Grano di Carlo II Collezione Litra68 Cosa ne pensate? Saluti Alberto
    1 punto
  43. Buongiorno a tutti, La mia prima Piastra di Ferdinando IV, è con me da oltre venti anni. Come vi sembra la "vecchietta"?
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  44. Buongiorno a tutti, Un capolavoro di incisione in 25 mm di tondello.
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  45. Taglio: 1 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 9.367.000 Condizioni: BB Città: Milano
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  46. Quelle belle veramente sono le normali monete mondiali che posseggo e che sono state usate quotidianamente dai vari popoli (possibilmente vissute quanto basta) La moneta che ho postato indubbiamente è esteticamente stupenda, ma è senz'anima... non ha vissuto tra la gente, non è stata spesa, ha "circolato" solamente tra i banchetti dei convegni e nei negozi di numismatica, la rende quindi ai miei occhi una moneta tra le più brutte che posseggo.
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  47. Caspita con questa luce molto meglio, sembra in alta conservazione io azzarderei anche un q./fdc. Si vede un forte lustro complimenti. Saluti
    1 punto
  48. Raccontiamo un'altra storia che diventa realtà, Milano ne ha tante in questo periodo, in Ambrosiana in un mese ne avvengono due, una più importante dell'altra, la prima l'unicum dell'esposizione di monete della Zecca di Milano accessibile a tutti, la seconda che ora vi racconterò a tappe quella del ritorno dopo mesi di restauri da parte del Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali " La Venaria Reale " della palma, che era presente nella Cripta di San Sepolcro adiacente alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, un simbolo di Milano e della sua storia. Un po' di storia : la palma in rame e bronzo venne realizzata per volere del Cardinale Federico Borromeo nel 1600, viene riconosciuta come essere simbolicamente il punto zero di Milano, il punto che per Leonardo da Vinci è da considerarsi il vero centro di Milano. In una mappa del Codice Atlantico che è ora a Parigi ma che nella Cripta si conserva una copia Leonardo indica questo punto dove sarà collocata la palma " il vero mezzo di Milano ". La palma fu realizzata dal Cardinale per rappresentare ed essere simbolo di " sapienza e rigenerazione " e collocata lì non casualmente : quel punto è l'ombelico della antica Milano e della civitas romana, sia in termini geografici sia etico morali, perché si trova accanto alla copia esatta del sepolcro di Cristo realizzato nel 1100. Il manufatto ormai presentava segni di corrosione ormai difficilmente recuperabili, un comitato di cui mi sono sentito onorato di essere un partecipante attivo ha deciso di far fare dei restauri definitivi e ormai improcrastinabili. Ora lunedì sera a Milano in Ambrosiana di fronte alle autorità cittadine la palma troverà un luogo ritenuto idoneo per tornare a rappresentare la città. Ci saranno più post che andranno oltre all'inaugurazione alla quale avrò la fortuna di partecipare, aggiungo ancora un paio di riflessioni, se devo pregare questo è il posto più mistico che Milano ha secondo me, infatti lo faceva abitualmente San Carlo, qui abbiamo un incrocio incredibile di opere nel tempo, la pavimentazione con pietre del foro romano ancora con evidenti i solchi dei carri, gli affreschi e la struttura medievale, i capitelli in parte medievali e in parte del 1600 periodo dei Borromeo e della fondazione dell'Ambrosiana. Quindi nell'approntare il restauro di questo manufatto, Milano recupera un simbolo religioso, storico, dove i grandi sono passati e ritenuto il vero centro storico essendo stato fondato nel 1030, il Duomo sempre centro storico è, ma centro moderno rispetto alla Cripta.
    1 punto
  49. Buongiorno a voi,
 mi era sfuggita la richiesta di lollone; provo dunque a rispondere ora.
 Ringrazio innanzitutto Rob€rto, per le belle foto che ha postato: sì, qualche piccola traccia di usura effettivamente c’è, ma tutto sommato resta irrilevante e la moneta appare comunque di una freschezza notevole.
 Come dicevo sopra, ciò che a mio avviso rende questo esemplare molto interessante sta nel fatto di poter stabilire qual’è la faccia battuta con il conio d’incudine e quella battuta con il conio di martello.
 Se la vista non m’inganna, l’ombra che vedo a circa ore 13, nella parte superiore della foto recante il lato della moneta con l’immagine di san Donato, mi fa pensare che sia proprio questa la parte battuta con il conio di martello. Si può infatti notare come sotto la pressione del colpo, il tondello, che evidentemente deve essere stato posizionato sul conio di incudine in modo non perfettamente centrato, si sia espanso “arricciandosi” verso l’alto. Per intenderci, è lo stesso principio che veniva utilizzato per creare - in tal caso intenzionalmente - le monete scodellate (non le scifate però, per le quali venivano utilizzati conii ad hoc). In realtà conosco altri denari aretini con la stessa caratteristica, alcuni dei quali sono illustrati nel volume di Maria Vanni F., Arezzo, san Donato e le monete, Firenze 1997, mentre un altro esemplare con la stessa particolarità è stato venduto il 26 maggio scorso da Bolaffi (lotto 195).
 Perché questo elemento è tanto importante? Ovvero, perché è importante stabilire quale sia il dritto e quale il rovescio di una moneta? Generalmente si ritiene, verosimilmente a ragione, che la faccia principale della moneta sia quella recante il nome, l’immagine o comunque il richiamo all’autorità emittente. Inoltre, dal momento che nell’antichità la rappresentazione di tale autorità emittente era incisa generalmente sul conio di incudine (nel medioevo chiamato anche pila), meno soggetto a rotture rispetto a quello di martello (detto torsello), gli studiosi hanno da sempre considerato, e anche in questo caso con buone argomentazioni, quello di incudine il conio più importante, estendendo ulteriormente il ragionamento anche ai periodi successivi a quello antico. Si può dunque dire che secondo questa teoria conoscere il dritto di una moneta vuol dire, in buona sostanza, poter stabilire chi l’ha emessa. Ora, è chiaro che se ciò si può sostanzialmente concedere per l’età classica (e anche qui con le dovute riserve e cautele), dove, di volta in volta, vi era in pratica un’unica autorità sovrana avente diritto di monetazione, per i periodi tardoantico e medievale, per i quali si parla di concessione dello ius cudendi, di delega, di autorità delegante e di autorità delegata, ecc.., la questione diventa per certi versi più complessa e spesso assai problematica. In certi momenti si verifica infatti una sovrapposizione tra l’autorità delegante lo ius monetandi e l’autorità delegata, mentre in altri casi assistiamo ad una usurpazione del diritto di monetazione da parte di autorità che tuttavia mantengono, per opportunismo, per timore o per altri motivi ad oggi sconosciuti il proprio nome su di un lato della moneta e quello dell’ “autorità delegante” sull’altro. In questi casi si vede come, tenendo ferma la “regola dell’autorità emittente” appena ricordata, emerga chiaramente la difficoltà di stabilire quale sia il dritto e quale il rovescio di una moneta. In altre circostanze sembra invece che, almeno apparentemente, le monete non contengano né il richiamo all’autorità delegata né tantomeno a quella delegante. Se, infine, si tiene presente come, a differenza delle monete scodellate, sulle monete piane medievali accada spessissimo di non poter neppure stabilire quale sia il lato impresso dalla pila e quale quello impresso dal torsello, si capisce come risulti particolarmente difficoltoso, in mancanza di altri dati, stabilire chi realmente abbia emesso la moneta. Trovare esemplari come quello di Roberto, sui quali si possono “leggere” il conio di incudine e quello di martello è dunque molto importante per lo studioso. Essi consentono di poter stabilire con una certa sicurezza che per i denari aretini (o almeno per alcune emissioni) il conio di incudine era quello recante la legenda + dearitio e la croce a tutto campo, mentre il conio di martello portava inciso la scritta + sdonatus e la rappresentazione del santo a mezzo busto, con aureola e pastorale. Ora, secondo la teoria per la quale conio di incudine = dritto della moneta = faccia principale , quest’ultima sarebbe proprio quella con il nome della città sede di zecca, in questo caso Arezzo/Cortona. Ma allora chi emise concretamente la moneta? L’autorità vescovile, che quel diritto l’aveva ottenuto nel 1052 dall’imperatore Enrico III di Franconia? Oppure il comune, che non aveva invece mai avuto diritto di zecca? Le cose per il momento non solo non sono chiare, ma si complicano ulteriormente. Infatti, se ad Arezzo/Cortona si lavorava così come abbiamo appena visto, evidentemente non si faceva lo stesso a Massa Marittima. I conii di questa zecca - attivata dalle autorità comunali, si badi - conservatisi fino noi permettono di stabilire che almeno per quanto concerne i grossi lì coniati (ma probabilmente anche i denari piccoli furono battuti nello stesso modo: cfr. Sozzi M. L’agontano di Massa di Maremma, in Travaini L. (a cura di), L’agontano, una moneta d’argento per l’Italia medievale, s.l. 2003, p. 133, fig. 19,) il conio di incudine era quello con la scritta + sancerbon’ e l’immagine del santo nel campo, mentre il torsello era quello con la croce e il nome della città (+ demassa): esattamente il contrario di come si producevano le monete piccole ad Arezzo (questa distinzione tra moneta aretina piccola e grossa è importante perché la moneta grossa potrebbe essere stata battuta diversamente...). Questo fatto ha portato Lucia Travaini, con la quale personalmente concordo, a ipotizzare che la lettura corretta di queste monete in particolare, ma in generale di tutte le altre della stessa tipologia, sia quella che vede il nome del santo precedere quello della città della quale egli era il patrono e il protettore (la sigla “PP” che si trova su diverse emissioni di area Tosco-Emiliana-Marchigiana): - san Cerbone di Massa, - san Donato di Arezzo, - san Ciriaco di Ancona, - san Silvestro di Chiusi, ecc. Ma se questa lettura è corretta e la faccia principale si deve riconoscere in quella con la rappresentazione del santo - e ciò, stando a quello che si è detto sopra, deve valere almeno per le monete di Massa Marittima -, sorgono, come si può ben vedere, alcune questioni insidiose... ... Chi ne sa individuare qualcuna? Cordiali saluti, Teofrasto CONTINUA (forse: lavoro permettendo!!!??? :blink: )
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  50. DE GREGE EPICURI Visto che non ci sono post della moneta, mi permetto di mandarne un paio. Sono di qualità scadentissima, ma è quello che si trova a prezzi accessibili. La prima pesa solo 3,8 g. e misura 21-22 mm. E' spatinata e presenta evidenti tracce di corrosione, che evidentemente sono il risultato di una profonda pulitura (avrà avuto il cancro del bronzo). Sul D., si vede parte della legenda sulla sinistra, con andamento circolare. Sul R. si vede parte della testa, con la famosa "cresta", ma non la legenda. Ecco il D.
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