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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/19 in Risposte
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Buona Domenica, Lo scorrere inarrestabile degli anni porta spesso all'erosione del ponte che collega una moneta a chi l'ha posseduta. Capita a volte anche per collezioni ben note e pubblicate. Ma se il mercato ed i collezionisti di oggi possono dimenticare, perdere traccia del passato recente di un tondello, le monete portano con se una memoria millenaria che resta inalterata. Ci possono narrare dei loro creatori di ventiquattro secoli e mezzo orsono, così come possono sussurrare dove passavano le loro giornate un solo secolo addietro. E così capita, di tanto in tanto, che cercando di ascoltare cosa una moneta ha da raccontare si venga a capo di alcuni dei piccoli segreti che porta con sé. Mi è capitato, nella mie personali investigazioni sulla monetazone di Gela, di incontrare una moneta pronta a dire qualcosa di più sulla sua vita passata. La moneta in questione è un tetradramma della tipologia Jenkins 468, databile al 420-415 a.C. Un esemplare che aveva sicuramente visto tempi migliori ma che portava con sé ancora qualche segreto. Era passato in asta un paio di anni fa nella Obolos 8 di Nomos AG al lotto 79, insieme ad una interessante serie di altre monete greche facenti parte dalla collezione di W.F. Stoecklin. In quella sede si menzionava che la moneta era stata acquistata presso Hess a Lucerna prima del 1975 (anno della scomparsa di Stoecklin). L'esemplare però aveva altro da raccontarci, solamente non era ancora pronto forse. Di recente invece, cercando un'altra moneta, ha cominciato a bisbigliare che anche lei era presente alla vendita relativa al catalogo che tenevo in mano, e che se avessi aperto il file dove l'avevo relegata era disposta a dirmi di più. Ed ecco così che davanti alla tavole della vendita tenuta a Londra da Glendining tra il nove ed il tredici marzo 1931 ho riconosciuto anche lei. Alcuni difetti del tondello non lasciavo adito a dubbi di sorta. Guardavo l'immagine del calco sulla tavola XXIII e poi la foto del mio file, ho approfondito ogni piccolo segno visibile. Era proprio lei al lotto 917. Ero davvero emozionato. Mi ritenevo fortunato ad aver appreso qualcosa che non sapevo e che mi era già sfuggita in passato. Riposto il catalogo e spento il computer tornai nel mondo presente dopo un meraviglioso viaggio nel tempo passato. Ritorno ora coi piedi per terra, alla fine di questa storia, per dire che oggi ho ripreso in mano quel catalogo e che la vicenda mi ha emozionato ancora così tanto che ho deciso di condividerla col forum che tanto mi ha dato. Di seguito le immagini relative alla moneta in questione, dal 1931 al 2017. https://nomosag.com/default.aspx?page=ucWebAuctionDetails&webauctionid=8&id=79&p=1&s=&ca=0&co=0&re=0&ci=0&ru=0 Rivolgo in conclusione una richiesta agli utenti del forum per dare una maggiore completezza a questa piccola storiella. Avete informazioni su chi erano i collezionisti coinvolti? W.F. Stoecklin e prima di lui un non meglio precisato Nordheim. @numa numa ? L'ultimo lo aveva menzionato @acraf in questa discussione al post quattro. Buona serata a tutti6 punti
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Scelta più che azzeccata... tu in ogni caso non dare retta al Crawford, dai per certo che al dritto ci sia Anna Perenna. ”Una scampagnata sulle rive del Tevere, dove si mangia, si beve, si danza, si canta e si fa all’amore” Questo dice Ovidio (Fasti, 3, 523-542) in merito all’allegra festa (festum geniale) di Anna Perenna celebrata alle idi di marzo. ? Purtroppo su questa figura si sa poco e ne sapeva poco lo stesso Ovidio, tant’è che per colmare un po’ il vuoto di notizie scrive tre racconti, per giunta contraddittori tra loro. A complicare le cose ci sono poi le evidenze archeologiche, piuttosto recenti, giunte con gli scavi del 1999 in zona Parioli e che portarono alla luce la così detta Fonte di Anna Perenna. Le 24 defixiones (maledizioni) iscritte su tavolette di piombo ed un feticcio antropomorfo in stile voodoo legano infatti questa divinità a pratiche magiche... nello specifico ad ambiti che potremmo definire di vera e propria magia nera.3 punti
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Intanto puoi leggerti, se vuoi, i primi cinque numeri in digitale dove a tempo debito finirà anche il numero 6 dopo un periodo di copie cartaceee. Se devo riassumerlo in uno spot breve direi un dono e un segno gratuito per la comunità, un giornale per tutti e fatto da tutti quelli che hanno voluto ! Ovviamente se sarai al pranzo copia anche per te ! https://independent.academia.edu/QGazzettini3 punti
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Taglio: 50 Centesimi Paese: San Marino Anno: 2006 Tiratura: 193.880 Conservazione: BB Città: Moncalieri ( TO)3 punti
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Sappiamo tutti ormai come li giustifichi questi "errori", non c'è bisogno che lo ripeti sempre. ma se osservassi bene queste monete.... La cura nei dettagli... La perfezione nell'incisione, gli spazi armoniosi fra lettera e lettera. È lavoro da Maestro e non da allievo alle prime armi.2 punti
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Taglio: 2 centesimi Nazione: Cipro Anno: 2008 Tiratura: 99.930.000 Condizioni: qBB Città: Milano2 punti
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Nooooo l’accendino no!!!?? Quelle concrezioni sono probabilmente di cerargirite, una particolare forma di cloruro d’argento; sono il risultato di lunga permanenza a contatto con sostanze acide, che hanno perô interessato solo una parte della moneta. Queste incrostazioni possono essere eliminate chimicamente o per elettrolisi, ma non si puó escludere che ció comprometta il metallo sottostante o addirittura il resto della moneta, provocando lo sfogliamento della superficie del tondello. l’acqua demineralizzata non serve, sia il cloruro che il solfuro d’argento sono insolubili. Dati i rischi io la lascerei così.2 punti
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Purtroppo come già accennato altrove, salterò questo appuntamento. Spero non si ripetano i problemi riscontrati l'ultima volta in fiera e che possiate trascorrere giorni sereni e stimolanti. A chi ha la fortuna di esserci per il pranzo, è un bel momento di scambio e conoscenza, nella semplicità di una pizzeria con il piacere di conoscerci e parlare delle nostre monete ...mi mancherà!!! Infine l'occasione per sfogliare un nuovo numero del gazzettino con Mario che lo illustra è un'altra esperienza che non dimenticherete facilmente!!! Buon divertimento!!!! .2 punti
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Ciao, la mia sarà sicuramente pareidolia ci vedo ercole con il leone di nemea un'immagine simile giusto per intenderci: >> ma per dirla tutta... non so di cosa si tratta2 punti
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Vedi gionny, il problema è che questi sono convinti della genuinità del pezzo...e lo é anche chi L ha comprato.... e magari anche qualche perito nel caso lo facesse valutare... per metterlo in vendita ci mettono 30 secondi, caricano foto e descrizione... per provare che è un falso, una pagina in a4 di comparazioni e analisi.... mah... skuby2 punti
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durante il terzo secolo sono comparse le lettere Delta ed E insieme al SC. Interpretazione è che siano le iniziali di ΔHMAPXIKHC EΞOYCIAC , rimarcando la tribunizia potesta dell'imperatore. altra interpretazione che siano le iniziali di Δ εΠAPXEIΩN con il significato: delle quattro Eparchie.2 punti
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Buongiorno, Filippo III di Spagna, tornese 1614 con acciarino circondato da pietre focaie... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/11 Esiste anche con il 4 della data speculare...2 punti
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Buongiorno a tutti cari amici, oggi vi propongo un nuovo argomento, che mi sembra sia trattato davvero di rado (frugando negli archivi di lamoneta ho trovato poco o niente): quella che è - dopo il monumentale 30 tarì - la più grossa e corposa moneta preunitaria, ossia la Dena del regno d'Etruria. La moneta è davvero bella esteticamente, e i 40 grammi d'argento la rendono sicuramente appagante in mano. Il D/ mostra due ritratti aggiogati delicati e affascinanti, la bella Maria Luigia con il piccolo Carlo Ludovico, delizioso con l'aria paffuta e la gran massa di riccioli e ben lontano dal pidocchio dal mento asburgico che ritroveremo sui 10 soldi di Lucca trent'anni dopo. Al R/, il complesso stemma coronato sembra lì per fare la gioia degli appassionati di araldica. L'altissimo titolo di fino dell'argento della moneta - se ricordo bene è il più puro di tutta la monetazione preunitaria - le conferisce inoltre un aspetto diverso per chi, come il sottoscritto, è abituato alle leghe delle piastre napoletane. Eppure, nonostante i suoi meriti, la mia sensazione è che la Dena sia una moneta largamente ignorata e poco collezionata. E' vero che contribuisce a renderla meno accattivante l'incertezza sui pezzi coniati: ai dati ufficiali si devono aggiungere le riconiazioni effettuate dal 1825 al 1844, e stiamo parlando di un volume notevole (oltre un milione di pezzi, a fronte delle poche migliaia originarie), che vanno a scombinare totalmente il rapporto tra rarità alla fonte e rarità collezionistica, ma la situazione può a mio parere sintetizzarsi così: il 1807 è comune (il 95% dei pezzi sul mercato portano tale data), il 1803 e 1805 sono rari (a mio parere, in ugual modo, 2% ciascuno), il 1804 molto raro (1% dei pezzi censiti), il 1806 introvabile. Io ho completato la serietta (ad eccezione ovviamente del 1806), e voi? A chi piacciono questi bei monetoni? Concordate con le mie considerazioni? Buon fine settimana a tutti! 1803 e 18041 punto
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Esiste anche nel Carlino 1856 la variante "testa piccola" o solo nel 1855? Perchè questa è del '56 ma come vedete è testa piccola,spero la vediate con queste foto?!? Grazie Fab1 punto
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Buongiorno a tutti gli amici del forum, pochi giorni fa mi è arrivata questa moneta che volevo da tempo. Si tratta di un follis in discrete condizioni della serie Conservatores Urb Svae, coniata sotto Massenzio per Costantino (ironia della sorte) dalla zecca di Roma verso il 306 - 307 dopo Cristo. Il diametro della moneta è di 26 mm, con un peso di circa 6,37 grammi. La classificazione della moneta è RIC VI 196. Ora passiamo al succo della questione. Vedete quella macchia rossa che si vede nel dritto della moneta? Secondo il venditore si tratta di un residuo cretoso persistente, ma guardandola bene dal vivo a me sembrerebbe più cera, molto simile alla ceralacca che si usava per i sigilli in passato. Se fosse veramente cera è probabile che sia stata cosparsa apposta in passato in modo tale da ricoprire un difetto della moneta? Oppure è veramente un residuo cretoso difficile da rimuovere? A voi il giudizio. A presto e buona giornata. Xenon971 punto
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Taglio: 2 € CC Nazione: Italia Anno: 2018 A Tiratura: 4.000.000 Condizioni: MB Città: Torino Taglio: 2 € CC Nazione: Italia Anno: 2019 Tiratura: 3.000.000 Condizioni: SPL Città: Torino1 punto
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FERDINAN. IV. SICILIAR. ET HIE. REX P. Tipologia di busto diversa dai precedenti.1 punto
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Ciao, giusto un'ipotesi EGYPT. Alexandria. Commodus (177-192). BI Tetradrachm. Dated CY 27 (186/7). Obv: Μ Α ΚΟΜ ΑΝΤω СЄΒ ЄVСЄΒ. Laureate head of Commodus right. Rev: L K - Z. Head of Zeus right, wearing horn of Ammon and solar disk.1 punto
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Infatti anche io sono rimasto sorpreso dal riferimento esplicito alla Sicilia. Del resto a meno che da Gorny non sapessero di un'origine da ritrovamento nella bella Isola, mi chiedo su quali basi mai abbiano potuto attribuirla a quell'area. Dato che di riferimenti credibili non mi pare se ne possano trovare nella letteratura nota, a me sorgono i medesimi dubbi che ha espresso il caro @gionnysicily circa una curiosa "invenzione di artista imitativo" o il tuo circa una provenienza da una qualunque parte del mondo antico, non solo dell'area mediterranea. In ogni caso il pezzo pare abbia suscitato un minimo di interesse. Contro una stima di solo 150€ è stato aggiudicato a 250. Io poi non mi sentirei di accreditare molta fiducia nelle provenienze assegnate da Gorny, dopo un paio di pedigree terribilmente errati (se non addirittura "apocrifi") visti assegnare a monete di Gela negli ultimi anni, ne avevo scritto in due distinte discussioni qui sul forum. E poi perché pulire solo qua e là una dracma Siciliana inedita (!) che se ben presentata avrebbe potuto anche scatenare una corsa al rilancio? A vantaggio sia della casa d'aste che del conferente.1 punto
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strana cmq l immediata indicazione di incerta siciliana, considerando il panorama greco a cui avevano a disposizione. Fosse autentico e fosse anche un pezzo ritrovato in Sicilia, poco vorrebbe dire.....con gli scambi economici che avevano in Sicilia il solo ritrovamento è poco per definirne la polis emittente .. skuby1 punto
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ciao. Salvo contrattempi, presente al pranzo del sabato. D'altronde gioco in casa, visto che sono di Verona.1 punto
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Scusami l’ignoranza... di cosa si tratta questo gazzettino? ?1 punto
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Ciao @Archestrato. Condivido le tue perplessità. Penso che si tratti di una solita invenzione di qualche artista imitativo. Il dritto , fa riscontro a Mende , come da te menzionato, ma stilisticamente non credo che possa essere inserito nell'arco dal V al IV . Diversamente il rovescio , con le due lettere e la nike alata , non ben definita la sua posizione, stilisticamente ci potrebbe stare. Dalle presunte ossidazioni, (se genuina fosse) , sarebbe interessante vedere cosa esce sotto queste ossidazioni. Riferimenti alla Sicilia , a parte la Nike , il dritto non conosco esistenza.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, @Rocco68 ,Amico mio, faccio notare che nel mio Tarì manca il punto dopo la M Saluti Alberto1 punto
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Quello che posso fare per invogliarvi ? e’ dare, a chi e’ interessato ovviamente, il nuovo Gazzettino 6 anche al pranzo. Nei prossimi giorni vi darò poi le info per partecipare invece alla presentazione e consegna in fiera che avverrà sabato 23 novembre in mattinata allo stand dove avremo un nostro spazio che vi indicheremo in settimana.1 punto
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Dai dai decisamente meglio della mia e grazie per averla postata.1 punto
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Vero, sono imitazioni per chi le conosce poco insidiose ...pero è anche vero, che ripatinate, cerate, limate, con "terra" applicata, pressate ecc...fanno cmq pensare e sono sicuramente un tranello se vengono vendute in aste internazionali.....dove chi compra normalmente vi ripone certa fiducia.. Ma ovviamente vedo che a loro interessa poco, serve vendere.....(e se ci si accorge, la riprendono indietro, e la ridanno al conferente, che prontamente la ricolloca altrove.....fino a che non si trova il povero pollo, che felice e contento di aver speso i suoi risparmi, magari pochi , la lascia riposare in collezione ....e dopo decenni...l 'amara sorpresa.....e via un altro giro...). E sono stato molto soft ... skuby1 punto
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riguardo Nordheim (immagino Edmund Nordheim ?!), ti segnalo il catalogo di vendita di un aparte della sua collezione dove troverai magari maggiori cenni : Catalogue of a Collection of Roman and Greek Coins, the Property of Edmund Nordheim ... Also Choice Roman Aurei, the Property of D. Anderson: For Sale by Auction at Our Galleries 7 Argyll Street Oxford Circus W1 on Tuesday December 3 1929 e inoltre un saggio di Alan Walker (titolare di Nomos) che ha scritto su diversi collezionisti storici - tra cui Nordheim - che certamente ti potrà interessare: Catalogues and Their Collectors Alan S. Walker American Journal of Numismatics (1989-) Vol. 20, 150 YEARS (2008), pp. 597-615 Published by: American Numismatic Society1 punto
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Complimenti per l'articolo! Allego due foto di alcuni miei testoni, tra cui forse il più affascinante per storia numismatica anche dovuta alla sua ribattitura, lo Stellino..1 punto
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Bell'articolo sulle monete di un magnifico 500 Fiorentino e poi divenuto anche padrone di Siena un granduca di polso e con grandi incisori tra cui il Benvenuto Cellini e di arte indimenticabile, dal 400 al 500 i migliori scultori e pittori erano sui libri paga dei Medici, potenti banchieri che operavano in tutta Europa.. Donatello, Michelangelo, Leonardo.. Solo per citarne alcuni..1 punto
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Buonasera Favaldar, Del Carlino 1855 ho due diversi conii nel dritto: con ciuffo e senza ciuffo, che fa sembrare il busto di Ferdinando II più piccolo. Per il 1856 ho solamente il conio senza ciuffo. Condivido per chiarezza i miei Carlini del 1855.1 punto
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Ciao Illyricum, ho fatto delle passate di fiamma leggere in quanto avevo un po' di timore che la patina diventasse nero fumo, ma la concrezione non è proprio cambiata. Assolutamente non è cuprite perché non ha un aspetto metallico, e quindi penso che sia proprio un residuo cretoso come descritto dal venditore. La terrò così nel vassoio in mezzo alle altre monete di Costantino della mia piccola collezione.1 punto
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Buonasera, non sono un esperto e quindi prendete con le pinze quello che è solamente una mia opinione, ma sono qui anche e soprattutto per imparare, premesso che mi piace molto il soggetto, la moneta mi lascia molto perplesso, sembra fusa.. Saluti Alberto1 punto
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A mio modo di vedere emerge sempre di più la capacità di marketing di alcune case d’aste rispetto ad altre, basta solo sfogliare il catalogo di Leu per rimanere colpiti dalla qualità delle foto, dalla dovizia di dettagli nelle descrizioni, per capire come il marchio Leu, riesumato solo da poco da alcuni giovanissimi numismatici, abbia ripreso in breve tempo i fasti del passato. A parte questo aspetto, che però come detto, ha un peso non trascurabile, mi sembra di rivedere un certo interesse per il bronzo anche in media conservazione e soprattutto se in presenza di tratti artistici particolari che a volte sembrano sempre più fare la differenza. Anche io ho avuto modo di vedere il sesterzio di Adriano dal vivo e ti dirò che nella foto a tutta pagina del catalogo Leu è molto più apprezzabile...1 punto
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Taglio: 2 € CC Nazione: Lituania Festival della danza e canzone Lituana Anno: 2018 Tiratura: 500.000 Condizioni: BB Città: Roma1 punto
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Inserisco questa moneta che non avevo postato a suo tempo nella discussione originaria perchè la data non è esplicita, questa volta la includo per arricchire la discussione. Questa tipologia vietnamita viene classificata/datata solamente secondo uno specifico un arco temporale, in buona sostanza la durata del sovrano di turno, nel caso di questa moneta è il 1888-1907. La dinastia Nguyen, risalente al 1802, a cui appartiene l'Imperatore Thanh Thai, è l'ultima dinastia imperiale vietnamita (dal 1883 al 1945 fu assoggettata all'Impero coloniale francese). Impero del Vietnam - Imperatore Thanh Thai - 10 Cash (o 10 Van) equivalenti a 1/50 di piastra. 4 gr. ⌀ 26 mm1 punto
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La tua ragazza ti vuole bene e ha voluto crederti, ma noi queste storie le conosciamo bene: facci vedere questa moneta... [emoji16][emoji16]1 punto
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I was in a lock-box a couple of days ago and met up with this old friend for the first time in a dozen years. As a coin to be collected, it has major problems. As a personal memento, however, it bats a thousand. ------------------------------------------------------------------------------------- x: The large silver piece—repeatedly polished—from the free city of Frankfurt am Main, where Dad spent a portion of his early manhood as a paratrooper of the 82nd Airborne’s 508th Parachute Infantry. The experience loomed too large for him to ever part with this coin, which was the undisputed star of the group of coins he showed me that very first night in ‘64. (It was more than a hundred years old!) Pop told me what he knew of it, about the Czech DP (“Displaced Person”) who had given it to him in ‘46, of its having been dropped by a college friend and dinged about 1951 (the memory retained the power to upset him), and on occasion down through the years Dad would trot out this big coin to taunt me. He always enjoyed my wanting it. And I had wanted it, at first. But it soon dawned on me that I would own this coin only on a day that my father was dead. So I stopped wanting it most profoundly, although to please Pop I pretended otherwise for nearly thirty years. There isn’t much more to add, except to say that I now own this 1861 double-thaler, and have, since February, 1997. (97) v.1 punto
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