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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/11/19 in Risposte
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Buongiorno a tutti, ieri mi sono dedicato alla ricerca in garage di alcune mie monete Estere e di alcune riproduzioni acquistate sul finire degli anni 80, le riproduzioni le cercavo perché da tempo mi frulla in testa di adagiarle sul fondo del mio acquario, sempre se Ale e Franz sono d'accordo (I miei due pesciolini rossi.. ?) e non hanno problemi di allergia. Monete pagate lire 3000,00 cadauna. All'epoca dodicenne ero praticamente agli inizi, non ne capivo molto (a dire la verità ancora oggi ho delle difficoltà) quindi ero facile bersaglio dei buontemponi del momento, certo con il senno di poi, erano monete che se fossero state autentiche sarebbero costate un bel po' in più. Facevo una riflessione proprio sull'utilità del Nostro Forum, sulla fortuna che hanno oggi i collezionisti, sulla notevole mole di informazioni/nozioni, a tutte le discussioni in essere, alla Fraterna condivisione, negli anni passati era veramente dura, certo gli stimoli c'erano, i mezzi un po' di meno, soprattutto per chi come me stava in provincia, gli amici appassionati anche erano pochi. Poi piano piano le prime riviste per corrispondenza tra queste '' le mitiche Cronaca Numismatica e Panorama Numismatico ''. E poi finalmente il Forum. Non posso definirmi un esperto, e soprattutto di alcune monetazioni (nessuno potrebbe esserlo per tutto) , ma usando i mezzi moderni a nostra disposizione, tra questi il Forum , ho la possibilità di fare confronti anche senza avere necessariamente la moneta in mano. Posto una 5 Lire di Vittorio Emanuele 1820 la prima è autentica (non mia) e l'altra è la mia riproduzione, sono evidenti le differenze, differenze che senza un confronto (e soprattutto studio) non potrei rilevare. Saluti Alberto6 punti
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Sono altre le case che ci cascano 1) Lanz 166 del 2018 lotto 127 2 volte) Timeline sia nel Settembre 2015 con il lotto 2664, sia nel Febbraio 2019 lotto 3050 (casa che recentemente ritirò una lunghissima serie di reperti artistici antico-Romani appena prima di essere battuti per evidente falsità, bastava farsi un giro tra le immagini di google, come feci io per curiosità data la quantità di terrecotte tutte molto simili anche per colori, motivi e conservazione) Come vi spiegate, infine, l'esemplare qui sotto from the Tony Hardy Collection ( battuta da CNG 119 del 2005 al lotto 225 per 361 $) che presenta il medesimo diritto pur con un differente rovescio e pur su un tondello corroso e ossidato in maniera (da foto) piuttosto convincente? (Come anche sembrerebbe convincente -sempre da foto- tutta la moneta)? Occorre vederci chiaro4 punti
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Principato di Lucca e Piombino, 5 franchi 18083 punti
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E il taglio di tutti i miei 9 Cavalli, In basso il 1788 fino al 1804. Il 1788 non presenta segni di decoro nel taglio, ma ci doveva essere.3 punti
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Ciao, vi chiedo un parere su una new entry ( sfornata stamattina...dal postino). 120 Grana 1826 di Francesco I Re delle Due Sicilie. Sono soddisfatto dell'acquisto perchè la moneta ha una patina stupenda ( purtroppo non si vede nelle foto ) e nonostante i difetti al bordo mi piace molto la Tipologia. Avevo letto in una precedente discussione che lo scarso rilievo del busto del Re era una contromisura per limitare le contraffazioni. In effetti a differenza di altre piastre Borboniche la figura di Francesco I è poco delineata, come anche lo stemma, mentre le legende ed il bordo hanno dei bei rilievi. Ciao Beppe2 punti
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Grazie a te, sono contento di rivederti e ti aspettiamo al meeting point previsto per sabato 23 novembre ore 11, anche un po’ prima, anche un po’ dopo, allo stand di Medaglie e Monete di Marco Ottolini, stand 261 G, avremo un nostro spazio che sarà contrassegnato così ...si vede ? ?2 punti
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Ma ti pare... Mica tutti sono stati frequentatori di bettole covo di avvinazzati e minacce alcoliche come me... ?2 punti
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Bravo Talpa quelli da te illustrati sono tra i due saggi piu’ importanti dai quali ho tratto diverse idee che ho riportato sopra. Aggiungerei anche Maria ‘Alfoeldi , “Antike Numismatik” e Nicola Parise, “La nascita della Moneta” infine vorrei menzionare un altro settore molto importante per studiare e derivare inferenze riguardo i meccanismi che hanno portato alla nascita della moneta. Quasi una sorta di laboratorio a noi piu’ vicino e piu’ facilmente studiabile che non le scarse testimonianze di 3000 anni fa. Mi riferisco al mondo delle economie primitive di scambio che hanno adottato/ utilizzato in diverse epoche piu’ o meno recenti oggetti cui hanno dato funzione di moneta. si va dalle ‘manillas’ di vari popoli africani ( ma anche indiani) a forme di moneta piu’ ’ complesse - a volte artistiche - come i pugnali rituali del Congo e del Cameroun ai tamburi rituali dell ‘isola di Timor, ai nastri di piume delle isole Salomone (per saperne di piu’: Pycroft A.T., “Santa Cruz red feather-money – Its manufacture and use”, in The Journal of the Polynesian Society, 44, 1935, p. 173-183.) La mia idea è che - fatti i dovuti distinguo con le società arcaiche piu’ evolute - studiando l’introduzione - in società primitive ma recenti - di forme monetali o pre- monetali utilizzate per il commercio e lo scambio ma anche come riserva di valore si possa in qualche modo ripercorrere i meccanismi e le modalità che hanno portato alla nascita e adozione della moneta nelle società piu’ antiche dalle quali ci siamo sviluppati. Per approfondire questi aspetti: Paul Einzig Primitive money in its ethnological, historical, and economic aspects (1966) A. Quiggin, a survey if primitive money - the beginning of coinage (1949)2 punti
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Grazie per l'apprezzamento, anche se non sono l'unico a farlo... anzi sto imparando da loro. Con le monete estere è un po come viaggiare, ma senza partire... in questi abbinamenti ho da migliorare, mi vengono meglio con gli Euro ( che è la mia collezione principale ), non sembra ma con le mondiali bisogna alzare l'asticella...2 punti
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Buonasera, dopo aver letto questa interessante discussione, posto il mio esemplare di 9 cavalli 1790. Al rovescio è chiaramente torre a lati dritti, mentre al dritto chiedo conferma se si tratta di testa grande. Ho notato cmq che il taglio della mia moneta non è liscio ma è presente un decoro a treccia. Può trattarsi di un altra variante ?? Scusate per la qualità delle foto scattate di fretta.2 punti
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Vi dirò di più .... lo stesso clone è passato molto di recente in due aste: Obolos 2 lotto 249 giugno 2015 dove ha fatto un realizzo di ben 2900 CHF Bertolami 73 lotto 813 settembre 2019 Dove è andato invenduto con una partenza di 650 GBP2 punti
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Non ho ben capito se si desidera l'identificazione od altro, in ogni caso: https://en.numista.com/catalogue/pieces58218.html nonché il verso giusto:1 punto
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Le monete senza segno di zecca sono state coniate a Philadelphia. Differenze di colore possono sicuramente essere dovute a un differente grado di conservazione, mentre disegni diversi, per le monete del 1975, non esistono, il disegno del dime è invariato dal 1946 https://usa-coins.collectorsonline.org/moneta/US-D/11 Comunque, se davvero sono diverse, allora non sono dimes, e a questo punto ci vorrebbe una foto per capire di cosa si tratta petronius1 punto
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Riassumo un episodio della vita di Alessandro Magno di cui avevo già parlato sul forum dal possibile titolo ‘Alessandro e lo statere’. Una sera Olimpiade chiamò Alessandro per confidargli che Filippo aveva un’amante. Alessandro rispose che suo padre, oltre a essere il re, era un uomo focoso e una donna sola non gli era mai bastata. Ma stavolta era diverso perché Filippo si era innamorato di una ragazza che aveva l’età di sua figlia Cleopatra. Inoltre la ragazza era incinta e lui voleva sposarla. Si trattava di Euridice, la figlia del generale Attalo, e la preoccupazione di Olimpiade nasceva dal fatto che Euridice era macedone, figlia della migliore nobiltà, non una straniera come lei. Se la ragazza avesse partorito un maschio e nell’ipotesi che Filippo avesse ripudiato Olimpiade e dichiarato Euridice regina, suo figlio sarebbe diventato l'erede legittimo e Alessandro il bastardo, il figlio della straniera ripudiata. Alessandro si chiese perché mai suo padre, che gli aveva sempre voluto bene e lo aveva educato per diventare re, avrebbe dovuto agire in quel modo. La madre gli fece notare che una ragazza bella e ardente poteva sconvolgere completamente la mente di un uomo maturo, e un bambino appena nato avrebbe potuto attirare tutte le sue attenzioni facendolo sentire giovane e riportando indietro il tempo che scorre inesorabile. Quando, pochi giorni dopo, Filippo rientrò nella reggia e convocò il figlio abbracciandolo impetuosamente, notò che Alessandro gli restituiva un abbraccio impacciato e gliene chiese il motivo, venendo a conoscenza di quanto gli aveva prospettato Olimpiade. Filippo si raggelò d'un tratto, molto contrariato dal fatto che Olimpiade avesse insinuato dei dubbi nel cuore di suo figlio, e cercando di trattenere la sua ira, prese Alessandro per un braccio e lo trascinò dabbasso lungo una scala e poi in fondo a un corridoio, nella zona delle officine. Spalancò una porta spingendolo dentro quasi a forza dicendogli solo: “Guarda!”. Alessandro si trovò in mezzo a una camera rischiarata da una grande finestra laterale. Appoggiato a un tavolo c’era un tondo in argilla che lo ritraeva di profilo e lo rappresentava con i capelli cinti da una corona d’alloro, come il dio Apollo. - Ti piace? - chiese una voce da un angolo scuro. - Lisippo! - esclamò Alessandro volgendosi di scatto e abbracciando il maestro. - Ti piace? - ripeté Filippo dietro di lui. - Ma che cos’è? - È il modello di uno statere d'oro del regno di Macedonia che verrà coniato da domani per ricordare la tua vittoria a Cheronea e la tua dignità di erede al trono. Circolerà in tutto il mondo in diecimila esemplari - rispose il sovrano. Alessandro abbassò il capo, confuso… Mi sarebbe piaciuto assistere alla scena e vedere quel modello dello statere.1 punto
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Le meravigliose musiche della trasmissione Linea Blu (in onda sabato ore 14,00)1 punto
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Buonasera, le prime duebmu piacciono per la conservazione , la terza mi sembra conservata meno bene. Ho visto che su Asta Ghiglione dei Genova ce ne sono parecchi.1 punto
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1808 Occupazione Napoleonica Regno d'Italia - 1 Centesimo ed un Soldo in rame (Venezia)1 punto
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Salve, bisogna vedere cosa c'è nel quarto angolo. Se c'è una M (nota 21), secondo il Catalogo si direbbe uno Spahr 243. vedi link https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FSC/51 punto
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Mah!, io ne ho memoria dai primi anni '70 ma sicuramente esistevano da prima, almeno dagli anni' 40 o '50.1 punto
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Specifichiamo anche il meeting point a Verona per il Gazzettino : 23 novembre 2019 sabato ore 11, ma anche un po’ prima e anche un po’ dopo comunque, presentazione e consegna nuovo Gazzettino Stand Medaglie e Monete di Marco Ottolini n. 261 G Avremo un nostro spazio che sarà contrassegnato così...si vede ? ?1 punto
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Due testi di grande interesse per l'argomento in discussione, il libro di Testart contiene tre saggi che si focalizzano ciascuno sugli oggetti pre-monetari delle economie orientali, Mesopotamia, Egitto e Cina... l'opera di Le Rider invece è un vasto affresco storico che parte dalla Mesopotamia per poi entrare nel vivo delle questioni sulle origini della moneta nel mondo anatolico e persiano, la tesi sostenuta è di un'origine prettamente statale e fiscale della moneta escludendone totalmente funzioni commerciali.1 punto
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Quindi definiamo errore di conio anche tutte le rotture e i graffi? Non sono d’accordo su “variazione = deterioramento”, ma tant’è, si può avere un’opinione diversa.... Riguardo all’interesse e al mercato, c’è chi raccoglie tappi di bottiglia, figurine, gettoni o carte telefoniche... e chi più ne ha più ne metta. N.1 punto
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Buonasera a tutti, stasera posto quella che non ho ancora capito se è una moneta, o una medaglia, Siglos del Perù, riporta anno 1958. Sul diritto è rappresentato un antico Regnante e prendo spunto per riportarne la sua storia che ho trovato molto interessante, riporto come al solito degli avvenimenti relativi al millesimo. La moneta/medaglia è Collezione Litra68, il resto è fonte Web. Wikipedia etc. Lloque Yupanqui (Cusco, 1260 – Cusco, 1290) è stato un sovrano dell'epoca protostorica della etnia degli Inca. I dati riguardanti la sua vita sono desunti principalmente dalle leggende tramandate dai suoi discendenti. È il terzo sovrano della dinastia inca. Il suo nome significa, in lingua quechua, il mancino memorabile, da lloqui, mancino e yupanqui, memorabile o famoso. Una leggenda, riportata dalla maggior parte dei cronisti spagnoli, vuole Lloque Yupanqui, figlio e successore di Sinchi Roca, dedito ad una vita austera ed ascetica contraddistinta da pratiche di privazioni e digiuni. Secondo tali racconti, questo sovrano sarebbe giunto in tarda età senza avere figli e la mancanza di discendenza lo avrebbe enormemente angustiato, tanto più che avrebbe avuto la certezza di essere ormai troppo anziano per procreare. Inti (il dio Sole), padre spirituale di ogni sovrano Inca, gli si sarebbe allora presentato in sogno assicurandogli la nascita di un erede e pronosticandogli che questo figlio sarebbe stato particolarmente glorioso. Rinfrancato da questa visione Lloque Yupanqui avrebbe, in effetti, avuto un erede destinato a diventare famoso sotto il nome di Mayta Capac. La vita di Lloque Yupanqui è particolarmente legata a quella del figlio destinato a succedergli e pochi sono i particolari che ci sono giunti, sulla vita di questo sovrano, se si eccettuano quelli che illustrano, assieme a lui, le gesta di Mayta Capac, protagonista, di imprese memorabili, già in tenera età. Egli viene peraltro indicato da Juan Santa Cruz Pachacuti come l'ideatore della pratica di deformazione del cranio, applicata, effettivamente, ai neonati nell'antico Perù. Secondo questo autore, l'Inca in questione l'avrebbe istituita nell'intento di infondere una predisposizione all'obbedienza, senza alcun rapporto con intenzioni di sviluppo estetico. Sempre a Lloque Yupanqui viene attribuita l'istituzione delle vergini del sole, una sorta di forzata clausura a cui erano destinate molte giovani inca, racchiuse in speciali confraternite, in cui si occupavano di lavori di filatura e tessitura, tranne alcune che, per la loro avvenenza, erano scelte dall'Inca come concubine o come serventi delle divinità. L'indole di questo sovrano, come traspare dalle cronache è quella di un personaggio influenzato dal potere sacerdotale e alieno da attività di carattere militare. Questa sua peculiarità gli avrebbe procurato una grande rinomanza nelle tribù confinanti con il Cuzco, al punto che genti di ogni dove sarebbero giunte al tempio di Indicancha, sua abituale dimora, per onorarlo e richiedere il suo consiglio. Si deve a Pedro Cieza de León la notizia secondo cui Lloque Yupanqui avrebbe riformato la composizione del Cuzco introducendo la divisione in Hurin-Cuzco e Hanan-Cuzco. Secondo questo autore, la ripartizione sarebbe stata organizzata dal sovrano in seguito alla venuta, nella città, delle genti di Zañu, il villaggio di appartenenza della moglie di Lloque Yupanqui che sarebbero state alloggiate nella parte Hanan. Questa ipotesi contrasta con la versione ufficiale, seguita da tutti gli altri autori, che attribuisce a Manco Cápac la divisione del Cuzco in due metà e deve essere accettata con cautela, a meno che non la si voglia interpretare come una riorganizzazione a seguito del sinecismo contemplato. Resta infine da segnalare che la panaca di Lloque Yupanqui è stata tramandata con nomi leggermente diversi dai cronisti spagnoli. Così viene indicata con Ahucani ayllo da Cobo, Auayni Panaca Ayllo da Sarmiento, Hauanina Ayllo da Garcilaso e Chigua Yuin dalle Informaciones, dette Declaración de los quipucamayos a Vaca de Castro. Solitamente si attribuisce maggior credito al nome riportato da Sarmiento. Esplorazioni. - Nel 1958 ben due spedizioni italiane si sono recate nel Perù, per toccare cime ancora inviolate. La prima, di cui faceva parte anche un geologo, ha operato nella zona di Cuzco ed ha scalato 11 vette, tutte al disopra dei 5000 m, la più alta delle quali è il Nevado Gau, di 5650 m. L'altra, che ha operato nella cordigliera dell'Apocobamba, ha toccato 19 cime, delle quali otto al disopra dei 6000 m (Chuparojo, 6300 m). Saluti Alberto1 punto
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DE GREGE EPICURI Secondo me, è un denaro di Boemondo III di Taranto, zecca crociata di Antiochia. Ma è meglio attendere la conferma di qualche medievista.1 punto
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Mi accodo anch'io alla richiesta e ne approfitto per postare il mio primo 100 mon...1 punto
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The coin is an usold lot of two successive Auctions held by Wag online (80-2018/lot 464 and 84-2018/lotto 464). It looks an authentic specimen, even if mounted and smoothed. The price, according to the estimates, may be about € 250-500. It seems rather rare: Paolucci and Montenegro indicate R2 (in a scale from C to R5). I could find only a second similar coin (year X) sold on the market during the last 15 years, the one you indicated.1 punto
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Buongiorno a tutti, @gennydbmoney per meglio comprendere certi "sbagli" bisogna prima di tutto capire come veniva impostato tutto nel conio /matrice. Ho disegnato al contrario o "a specchio" come doveva presentarsi il lavoro finito per un dritto di un 9 Cavalli. Questa di seguito è una mia personale ricostruzione /sequenza del lavoro sul conio. Prima veniva impresso il busto di Ferdinando IV, poi con il compasso si Marcavano i due cerchi per allineare le lettere in legenda. Il centro era sotto l'orecchio (il famoso orecchino). Poi si iniziavano a imprimere le lettere con i singoli punzoni.... Da destra verso sinistra. E osservando il mio disegno, capirete come sia facile sbagliare il numerale IV La rarità della Variante sta nel fatto che scoperto l'errore si provvide subito a fermare la coniazione e correggere il conio. Cosa ne pensate a riguardo?1 punto
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Ciao Simone, grazie per il parere. Purtroppo mi trovo in una situazione schizofrenica... da un lato le monete non si BUTTANO MAI VIA! - ognuno di noi ha il sacchetto / secchiello / botte / cisterna piena di "scarti", di cui però non ci si disferà mai... d'altro canto qui si tratta di riproduzioni che - anche se ne esitono molte per uso didattico - sempre patacche sono... Mi sa che ci dormo sopra. 'notte! Njk PS: i miei figli (tanto per rimanere in tema ittico) hanno già abboccato: mia figlia si prenderà le mie monete belle, mio figlio quelle di valore - non so chi dei due farà l'affare migliore, ma questo è secondario!1 punto
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DE GREGE EPICURI Il diametro è 30 mm. Ho qualche difficoltà in questi inserimenti delle foto, potresti inserirla tu? Mi spiace di averla "scontornata" un po' malamente...1 punto
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Non c'è alcun errore di conio, i 2 Euro francesi sono praticamente tutti così.1 punto
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Ottima idea Matteo compito pero’ non facilissimo perché si tratta di oggetti che quasi sempre esulano dal discorso numismatico e si entra in quello oiu’ propriamente archeologico.. una fonte potrebbero comunque essere gli studi di Laura Breglia, bravissima numismatica che ha scritto molto su questi temi negli anni Cinquanta e Nicola Parise ( origine della Moneta). occorrerebbe indagare negli studi archeologici dei Sumeri , Assiri forse dei Fenici (?) se esiste qualcosa Colgo infine l’occasione per informarvi che il Circolo Numismatico Ticinese ospitera’ nel 2020 una conferenza del Prof Francesco Tiradritti , professore di Egittologia all’università Kore di Enna, e direttore della missione archeologica italiana a Luxor, su : “gli scambi economici e le testimonianze di oggetti pre-monetali nell’antico Egitto”. Successivamente pubblicheremo data e dettagli logistici dell'incontro.1 punto
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Se indovino da chi viene questo parere , e’ uno di quello che ‘pesa’ e non posso che essere d’accordo suffragato dai vari elementi discordanti emersi dall’analisi fatta in questa bella discussione: - mancanza del cartiglio e irregolarità nella simbologia del presunto faraone emittente - incongruenza nel peso rispetto al valore che tali lingotti dovevano rappresentare: 1/2 deben - manifattura molto grezza rispetto agli oggetti conosciuti prodotti nel regno del faraone Tut aggiungerei poi un altro elemento che potrebbe essere dirimente : la presenza di ferro nella lega dell’argento - gli esperti sanno interpretare tale indizio Trovo che sia significativo della capacità critica e culturale del forum essere riusciti ad elaborare una discussione non facile - senza eccessi o deragliamenti - su un tema certamente non banale e poco conosciuto giungendo se non a delle conclusioni definitive almeno ad identificare alcuni elementi importanti di contraddittorio riguardo l’origine di tali oggetti rispetto alla descrizione che ci viene data da chi li propone in vendita.1 punto
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Buonasera, vorrei mostrarvi una moneta per me molto affascinante. Si tratta di un grosso primitivo da 12 denari di Arezzo, con rarità non comune. Al dritto, nel campo, è raffigurata la croce patente entro cerchio liscato. Intorno la scritta ✠ • DEARITIO • Al rovescio, nel campo, il Santo nimbato, barbuto, mitrato in paramenti, stante a mezzo busto, benedicente con la destra, mentre tiene un pastorale nella sinistra. Intorno la scritta ✠ • SA • DONATVS • Questa moneta è testimoniata a partire dal 1246 ma fu probabilmente battuta già dagli anni Trenta dello stesso secolo.1 punto
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Buonasera, potresti confrontare il tuo bronzetto con questo di Filippo II, stesso modulo e stesso peso del tuo: KINGS of MACEDON. Philip II. 359-336 BC. Æ 1/4 Unit (11mm, 1.11 g, 2h). Uncertain mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / Club; HP monogram below. SNG ANS 983; SNG München 224. VF, dark brown patina, minor porosity. Se ne parla in questa discussione, a pag. 5: Cordiali saluti da HIRPINI1 punto
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Buonasera a tutti, avevo impostato la discussione su monete suoi millesimi e avvenimenti, con l'intento di postare ogni volta una moneta diversa e avvenimenti diversi, ma credo se siete d'accordo che non ci sia niente di male nel diciamo integrare un millesimo, inizio io postando una delle ultime arrivate in collezione Litra68, un bellissimo 10 Tornesi 1859 di Francesco II di Borbone. Anno particolare che vede il passaggio del potere (a seguito della morte di Ferdinando II) nelle mani di quello che sarà poi ricordato come l'ultimo Re di Napoli. Voglio ricordare come avvenimento principale proprio il 1859 e il passaggio di consegne, e voglio riportare alcuni cenni di questa figura Storica che nella sua non proprio lunghissima vita ha vissuto 23 anni da Principe 16 mesi da Re ed il resto della sua vita 34 anni in esilio morendo al di fuori della sua patria. Riporto cenni storici reperiti da Wikipedia. L'ultimo re di Napoli La morte di Ferdinando II, avvenuta il 22 maggio 1859, trova il regno delle Due Sicilie in preda agli eventi: la forza della coscienza risorgimentale, oramai matura nel regno come nel resto d'Italia, sta per travolgere i vecchi assetti, anche se finirà con lo sfociare in una nuova e spietata monarchia, quella savoiarda. In tale clima sale al trono Francesco, nato a Napoli il 16 gennaio 1836 da Ferdinando II e Maria Cristina di Savoia, nonché marito da pochi mesi della bellissima e temeraria duchessa di Baviera Maria Sofia, sorella di Sissi e cognata dell'imperatore Francesco Giuseppe. Borbone del ramo di Napoli di quinta generazione, Francesco è a tutti gli effetti un autentico napoletano, profondamente radicato in quella terra ed animato da un intimo attaccamento alla sua gente. A soli 23 anni, dunque, diventa re. Consapevole della criticità della situazione politica, chiama subito a capo del Governo Carlo Filangieri, valido generale ed abile uomo politico vicino alla famiglia reale e con simpatie verso la Francia. Il nuovo Primo Ministro si preoccupa subito di uscire dall'isolamento internazionale, voluto da Ferdinando II, anche perché prevede che il regno avrà a breve bisogno di alleati forti per salvaguardare la sua stessa sopravvivenza. Riallaccia dunque relazioni diplomatiche con Francia e Gran Bretagna, oltre che con il Regno di Sardegna (alleato della Francia), ma quando presenta al re la proposta di alleanza con la Francia, Francesco II la rigetta decisamente, riluttante all'idea di abbandonare il vecchio alleato austriaco che per due volte, in passato, aveva salvato il regno, oltre alla stretta parentela che lo lega alla famiglia imperiale. E' questo l'atto che sancirà la catastrofe. Nel marzo 1860 il Primo Ministro si dimette. Nei primi di aprile scoppiano tumulti a Palermo. Il 14 maggio Giuseppe Garibaldi, nella spedizione ordita da Mazzini e Crispi ed assecondata da Cavour e dal re di Sardegna, sbarca a Marsala ed il 27 entra a Palermo, dopo aver vinto le prime resistenze dell'esercito regio. Allora Filangieri torna ad insistere con il re per una richiesta di aiuto alla Francia di Napoleone III, e questa volta Francesco II acconsente ma, come si vedrà, è ormai troppo tardi. A fine luglio la Sicilia è interamente in mano a Garibaldi, che riprende la sua marcia su per la penisola fino allo scontro decisivo, il giorno 1 ottobre, sul Volturno, dove l'esercito borbonico viene sconfitto e ripiega su Gaeta, insieme alla coppia reale. La resistenza di Gaeta, assediata, è strenua e riesce a durare fino alla metà di febbraio, quando le residue truppe borboniche capitolano. Il sovrano e la regina si trasferiscono in esilio a Roma nel palazzo Farnese ereditato dagli avi Borbone, ospiti politici oltre che personali di Pio IX. Le ultime sacche di resistenza, a Messina e Civitella, vengono neutralizzate di lì a poco. Molti ex-soldati borbonici, sbandati, si danno alla macchia, unendosi a bande di briganti. Ad essi si aggiungeranno, successivamente, tantissimi altri giovani renitenti alla leva piemontese. Si formano così piccoli eserciti sparsi per i boschi di tutto il Meridione che avviano una lunga serie di guerriglie dando vita alla storia del brigantaggio di quegli anni, fatta di atrocità e massacri da ambo le parti. Questa fase della storia d'Italia rimane controversa ed oggetto di copiosa letteratura revisionista, tutta accentrata intorno alla questione se il "brigante" fosse in realtà un patriota piuttosto che un malfattore, come fu sempre descritto dai vincitori di quella guerra. Da Roma Francesco II entra in connubio con essi fomentandoli e favorendone l'azione, nella mai sopita speranza di recuperare il regno. Compiuta l'unità d'Italia con l'occupazione piemontese dello Stato Pontificio, nel 1870 Francesco e Maria Sofia si trasferiscono a Parigi, in una villetta da loro acquistata in Saint Mandé. Nell'autunno del 1894 Francesco, che soggiorna nella località termale di Arco, in quel di Trento, in territorio austriaco, già sofferente si aggrava. Subito raggiunto da Maria Sofia, dopo pochi giorni, il 27 dicembre 1894, muore l'ultimo re di Napoli, a soli 58 anni. La sua "napoletanità", che comporta altresì una filosofia di vita del tutto contrapposta alla cultura del potere e della guerra, aveva indotto i suoi stessi sudditi a riferirsi a lui confidenzialmente e affabilmente con il nomignolo di "Franceschiello": un nomignolo del quale si sono poi impossessate le cronache post-unitarie facendone discendere una figura superficiale, debole e patetica, senza che nessuno potesse intervenire a tutela della memoria di un re spodestato e diseredato dagli eventi. In realtà Francesco II è stato un uomo riservato, sensibile, molto devoto, un sovrano onesto e generoso ed oltremodo perseguitato dalla sfortuna: la morte della madre pochi giorni dopo il parto, quella del padre alla vigilia delle nozze, quella della figlia dopo soli tre mesi dalla nascita, e poi quell'unico anno di regno nel corso del quale ha visto crollare il regno stesso insieme alla storica dinastia dei Borbone-Napoli. Principe reale per 23 anni, re per circa 16 mesi e, infine, 34 lunghi anni - oltre la metà della sua breve vita - da esiliato e senza i fasti delle origini. Saluti Alberto1 punto
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Direi che hai fornito molte note che risulteranno utili a chi ti aveva chiesto la classificazione della moneta. Posso dirti poche cose: 1. La figura n2 mostra il disegno 3 della tav. III dello Zanetti, ma si comprende subito l'errore di lettura che era stato fatto della legenda, poichè non aveva compreso che alcune lettere erano in nesso; infatti vi ha letto (ha potuto esaminare un solo esemplare) AQILE GIA P. ; così anche nella descrizione che ne fa a pag 62. 2. La descrivi come Bern. 10. C'è da dire di questa tipologia ci sono differenze nei paramenti e nel volto del patriarca, così che non è facile dire se è 10a oppure 10b o se magari si debbono distinguere altre varianti. Interessante è la possibilità libro chiuso o libro aperto. Nell'esemplare del quale stiamo parlando il libro è aperto. Per quanto riguarda i link che hai indicato nella ricerca di tipologie simili: 3. Al punto 2 si parla di "mezza figura del patriarca", ovviamente è un errore. Si dice che è una Bern10 var, ma non vedo in cosa consista la variante. 4. Nel punto 3, si tratta della moneta di Pellegrino II Bern8, con le lettere PILI nel libro. Questo è il tipo ancora legato al modello frisacense. 5. Al punto 6, la moneta di Rauch, è descritta come Bern9 ed è un errore, è la Bern10. 6. Al punto 7 c'è un errore nella descrizione della legenda, visto che vi leggono AQVEA GIA .P. Come vedi errori ce ne sono ma non li hai fatti tu.1 punto
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