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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/22/19 in Risposte
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In attesa dei vostri ricordi legati alle monete, mi permetto di annoiarvi ancora una volta con una riminiscenza di quando ero bambino. La intitolo: “ Il Conte ed il Re capellone” Il Conte e “Cesco” (mio padre) erano due omoni con voce baritonale, occhi profondi e sempre in movimento, il tutto condito da un carattere sbrigativo e deciso che non ammetteva repliche. Si conoscevano da anni perchè il Conte era una persona di spicco nella Numismatica e quando si incontravano erano scintille. Per aggravare la sua figura già severa, a quel tempo mio padre decise che i “baffetti alla Clark Gable” erano fuori moda, ed essendo un grande estimatore di Gino Cervi, si lasciò crescere dei baffoni simili a quelli di Peppone nei film con Don Camillo. Il Conte si presentò a casa nostra all'ora di pranzo, con il solito fare baldanzoso ed ironico e apostrofò mio padre: “ Ohilà Stalin! Sei passato ai Soviet? Quello lì non era mica un capitalista come te...che collezioni monete !“. Mio padre incassò e si rivolse con un accenno a mia madre, che significava “ Butta i Tajarin...porzione molto abbondante!”. Il Conte onorò il pranzo e l'ottimo Dolcetto di Dogliani – produzione di mio nonno -, poi trafficò nel panciotto dove, da una tasca nascosta, tirò fuori un pacchetto confezionato con fogli di giornale, lo dispiegò sul tavolo e uscirono delle monete meravigliose. Io ero impaurito dalla presenza del Conte e stavo in disparte, ma quando vidi quella moneta enorme con l'immagine di un Re, non mi trattenni e la presi in mano esclamando: “ Ma è un capellone! “. Avendo paura che la facessi cadere, mio padre mi redarguì: “ Non toccare!! Vai a giocare a pallone in cortile! Vai !! “. Dal cortile sentii che i toni si alzavano, anche perchè mio padre si era innamorato di un L.5 1914 e, non avendo molta disponibilità economica, proponeva soldi più qualche moneta che aveva doppia. La “caciara” aumentava, quindi salii a casa a vedere cosa succedesse. Il Conte e mio padre erano in piedi e volavano anche parole “grosse”. Per fortuna la mia presenza calmò un po' gli animi, perchè non mi trattenni e sbottai: “ Ma..ma.. i Conti non dicono le parolacce!!!” . Il Conte scoppiò in una risata fragorosa che fu contagiosa per tutti. Mi accarezzò i capelli, che portavo rigorosamente corti, e schiarendosi la voce, mi disse: “ E' vero Beppino, nessuno deve dire le parolacce e per scusarmi ti dico che ti dò il Re Capellone a prezzo di costo e tuo padre mi pagherà quando potrà. Quella con la Quadriglia non posso, sarà per la prossima volta!” e rivolto a mio padre con voce altisonante: “ E tu Stalin...tagliati i baffoni e ringrazia tuo figlio che ha più buon senso di Te!” La moneta era lo Scudo da 6 Lire 1763 e con la sua storia, più la guardo, più mi piace. Ciao a tutti Beppe4 punti
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Certo Pier, non c’e’ problema, certo che un pranzo con circa 40 persone per condividere una passione comune, in epoche in cui le aggregazioni fisiche faticano, si può definire un gran buon segno !4 punti
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Buonasera a tutti, Stasera controllavo le Piastre di Ferdinando I, La mia 1817 ho scoperto essere quella riportata sul Gigante 2018 MAGLIOCCA 442 R24 punti
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Buonasera a tutti, da leggere solo se apprezzate i cartellini quanto le monete...3 punti
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Spero non sia troppo tardi, sono riuscito a liberarmi solo stamane e dopo un paio di convegni (e pranzi) saltati avrei piacere di esserci domani, si può fare? Maurizio3 punti
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Buongiorno a tutti, @giacutuli, scusami se mi permetto di riportare un pezzo del tuo post ''è triste vedere come nell'era del digitale su certe cose ci si ritrovi indietro e pensare ancora ai cartellini'' esprimero' il mio pensiero personale solo in merito a questa tua frase, io sono un amante del passato con un occhio al presente e al futuro, ma credo che se uno ama le monete del passato ama anche l'antico modo di catalogare e i cartellini di un tempo scritti a mano, io non disdegno nemmeno quelli più recenti con il logo del collezionista pre-stampato e da completare. Ripeto è il mio pensiero, poi ognuno è libero di fare come meglio desidera. Saluti Alberto3 punti
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Salve, da totale ignorante di medaglistica di qualsiasi genere chiedo gentilmente ogni tipo d'informazione storica per questa medaglia d'argento da 65 g. attribuibile ai moti rivoluzionari antiaustriaci di Venezia del 1848. Grazie anticipatamente.2 punti
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La scatoletta misteriosa. Correvano i primi anni '80, piena guerra fredda. Non ricordo esattamente che anno, forse il 1983, proprio quel terribile anno in cui il mondo intero rischiò più d'una volta e senza nemmeno saperlo di saltare in aria, distrutto dalla guerra nucleare (*). Ma per fortuna, come possiamo notare dal fatto che siamo ancora vivi, il mondo non finì e potei continuare la mia infanzia, ancora inconsapevole di quanto pericoloso fosse. In una scrivania di una stanzetta di casa mia c'era una piccola scatola di legno dipinto di blu, bassa e larga con l'interno ricoperto di velluto rosso imbottito e una trentina di strane monete che m'incuriosivano: ce n'erano di varie epoche e posti, tutte molto diverse una dall'altra e soprattutto così diverse dagli spiccioli che maneggiavo io. Era molto rilassante osservarle una per una alla luce di una lampada da tavolo, osservare quell'affascinante varietà di dimensioni, stili, materiali, scritte e altre caratteristiche. Tutta un'altra storia rispetto ai pochi tipi di monete che all'epoca potevano capitarmi in mano: la 50 lire, le 100 lire modello '54, Marconi e FAO, le 200 lire modello '77, valorizzazione donna e FAO. Conoscevo anche le monete da 5, 10 e 20 lire, ma quelle erano già state levate di mezzo dall'inflazione, mentre a rendere ogni tanto curiosa la situazione c'erano i gettoni telefonici della SIP che all'epoca circolavano col valore di 200 lire. Ecco che senza rendermene conto cominciava a nascere dentro di me la passione per la numismatica che continua ancora oggi. Ma un brutto giorno questo idillio s'interruppe. Arrivò il momento di trasferirci in una casa più bella di una via più bella, a poca distanza dalla vecchia. Una volta risistemati tutti i mobili e ripresa la solita vita aprii ancora una volta la scrivania, ma mi prese un colpo... la scatola era sparita! Allarmato corsi da mia nonna a chiedere spiegazioni. - Ma dov'è quella scatoletta blu con dentro le monete che stava nella scrivania? - Non so... sarà in uno dei pacchi nello sgabuzzino - rispose lei con poca convinzione. Erano degli scatoloni di cartone chiusi col nastro grigio in cui era rimasta della roba dalla vecchia casa, che si era deciso di sistemare con calma dopo (o forse mai più?), impilate sui vari ripiani di uno scaffale di ferro in uno sgabuzzino. Siccome, guardacaso, in quel cantuccio silenzioso mi piaceva molto rifugiarmi per giocare pensai di unire l'utile al dilettevole: dovevo assolutamente riavere la mie adorate monete, quindi dovevo rovistarci dentro. Ma come fare? Erano troppo pesanti per me, ed erano tutti sovrapposti. Non potendo spostarli per guardarci dentro mi venne in mente un'idea geniale: cominciai a bucarli e ad infilarci dentro un braccio, nella speranza di percepire col tatto la scatoletta blu e tirarla finalmente fuori. Ma la mia speranza fu vana: nessun oggetto era così rigido, o se lo era non si trattava di quello che cercavo. Dopo vari tentativi ci rinunciai, sconsolato. Un sabato pomeriggio come tanti di quell'epoca cominciai come tante altre volte l'allegra routine del preludio al giorno libero da impegni scolastici e studenteschi: dopo pranzo mi bastava scendere e attraversare la strada per andare in sala giochi, pronto a un pomeriggio di svago e divertimento. Subito il via alle tre partite di rito con le 300 lire a mia disposizione, poi una sempre divertente e didattica sessione d'osservazione degli altri giocatori. Dopo alcune ore riattraversai soddisfatto come sempre la strada per tornare a casa, da dove in lontananza a volte sentivo provenire dal juke box della sala giochi canzoni come "Smalltown Boy" di Bronski Beat o "Noi, ragazzi di oggi" di Luis Miguel. Quella sera non sapendo cosa fare pensai di guardare alcune cartoline con interessanti francobolli della serie Siracusana e Castelli, come avevo preso a fare da un po' di tempo... quand'ecco il colpo di scena: aprii la scrivania e la scatola era tornata al suo posto! Contentissimo per quel "miracolo" ricominciai ad ammirare le mie care, vecchie amiche monete: adesso avevo a mia disposizione sia loro che i francobolli per sognare. Tempo dopo il figlio di un'amica di famiglia che collezionava monete me ne regalò due olandesi in corso, ma la cosa davvero importante che mi regalò quel giorno fu la sua ottima idea: anch'io avrei cominciato una raccolta. Le misi insieme alle altre e fu l'inizio della mia collezione di monete. Poi presi una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi secondo tipo, resti di commissioni che mi fu permesso tenere, e le inserii in un astuccio piatto di stoffa azzurra: quello fu l'inizio della mia collezione di banconote. Ora quella modesta cassetta custodisce ancora monete, i miei doppi. Quelle che aveva dentro sono nei raccoglitori, cosi come anche le prime due banconote. Ancora oggi non so di chi fosse stato quel contenitore prima che lo adottassi io, ma chi lo lasciò probabilmente non pensava che avrebbe influito così tanto sugli interessi di qualcuno... o magari sì? Non so che fine farà la mia collezione quando non ci sarò più, ma so di certo che prima la scatoletta blu tornerà in un cassetto. (*) https://www.ilpost.it/2013/05/18/able-archer-urss-1983/2 punti
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Questo video mi ha impressionato ma può anche essere che ormai ci sia assuefazione generale a tutto questo ...2 punti
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Caro giacutuli, sono due questioni diverse, Su questo non sono d'accordo, ha scritto bene Alberto: Non sai il piacere che mi dà avere una moneta con il suo cartellino d'epoca, quasi mi piace più il cartellino della moneta. Sul tracciamento digitale, soprattutto delle monete "importanti" ti do ragione, anche perchè, nelle Aste, si stanno verificando dei passaggi "strani" a danno dei futuri acquirenti. Ciao a tutti Beppe2 punti
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Ciao a tutti, sono appena venuto via dalla fiera, io colleziono banconote mondiali e oggi ero andato per comprare un po' di pastura (quelle che valgono niente ma che fanno volume e tappano i buchi delle serie..). Devo dire che l'afflusso mi è parso notevole, stamattina fuori dai cancelli ci saranno state 3/400 persone. Però sono rimasto un po' deluso dall'offerta scarsina un po' standardizzata: di solito c'è un po' di tutto ma stavolta le vasche da 1/2/5€ erano tutte piene delle stesse banconote. Figuratevi che ho speso meno di quanto avessi preventivato! Ad ogni modo, buon divertimento e buoni affari a tutti coloro che andranno domani.2 punti
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A domani per un attimo anche di evasione dal quotidiano per una condivisione sincera e amichevole della nostra passione !2 punti
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Ciao, per una banconota da 25 lire Banca d'Italia-Canovai/Sacchi in condizioni mb 200/250 euro li reputo giusti. Mettendomi nei panni di un collezionista che non la possiede e con un budget limitato, giusto perchè non può in ogni caso spendere per un pulito e buon bb circa 500/600 euro, è un prezzo congruo. Tra l'altro non ha evidenti segni di scotch, è già una buona cosa, spesso, quando il prezzo di un 25 lire BI si aggira intorno ai 200 euro, il più delle volte la banconota è fastidiosamente deturpata dal nastro adesivo. Finchè ci saranno dei collezionisti di banconote che pur di spendere "poco" apprezza comunque questa tipologia in bassa conservazione, queste banconote rimarranno sempre sulla cresta dell'onda. Personalmente non l'acquisterei, ma non significa nulla e non faccio testo, però sto pensando: se io stesso sono disposto a spendere 1.000 euro (e non 10.000) per un 1000 lire Barbetti matrice di fine '800 inizi '900 in scarsissima conservazione, un motivo ci sarà..... diciamo che lo stesso motivo spinge quei collezionisti ad acquistare queste banconote da 25 lire in quello stato. Possibilmente quel biglietto che hai fatto visualizzare, anche se così conciato, ha fatto felice un collezionista.2 punti
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Purtroppo Biagio ed io non potremo essere presenti al rito veronese , siamo interessati entrambi al Bollettino del Cordusio puoi sporgere , per favore , due copie ad Angeloni Daniele . Grazie . Ritornermo all' evento primaverile.2 punti
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Ricorda Mario che personalmente ne ho bisogno di una 10 che distribuisco ai venetici presenti. Ed alcuni li invierò agli amici che non potranno passare.2 punti
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Buonasera a tutti, come da gentile richiesta di @gennydbmoney, condivido il taglio di tutti i miei 3 Cavalli di Ferdinando IV. Ho controllato su tutto il diametro dei tondelli e almeno nei miei esemplari non ho riscontrato tracce di decoro. Spero si vedano bene.2 punti
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Credo che basta leggere anche qui sul forum tutto quello che avete fatto per la numismatica Saluti2 punti
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Buonasera, io ho trovato in un mio vecchio salvadanaio delle 5 lire del 1954 ( non in buonissimo stato) e una del 1955 in buono stato. La mia curiosità oltre al loro valore e sapere come si fa a sapere la moneta se è un’errore di conio perché ha girarla tenendo le il numero 5 il timone risulta contrario. chiedo a voi delucidazioni in merito. grazie2 punti
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Buonasera, Io confermo che sabato a pranzo ci sarò. Ci troviamo un po' prima? E se si chiedo a quale tavolo, per me e la prima volta a Verona, grazie. ? Daniele2 punti
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Cari Amici del Forum, in queste giornate uggiose, sto mettendo un po' di ordine alle mie monete ed affiorano i ricordi del passato. La moneta che posterò è modesta, non è un FDC, ma ha una storia, come la maggior parte di quelle che abbiamo in collezione e quando le riprendiamo in mano, si risvegliano, prendono vita e ti raccontano qualcosa. E questa ha una storia “simpatica”... il titolo potrebbe essere “ Ciccì e la Moneta Scomparsa”. Premessa: Ciccì era il Barbiere Siciliano appassionato di monete, grande amico di mio padre, fonte inesauribile di aneddoti, che ho già ricordato ( vedi il post # 10 “L. 5 1911 La Cenerentola degli Scudi ?” ). Ciccì il Barbiere arrivò alla Stazione una Domenica di Agosto, di ritorno dalle Ferie passate dai parenti in Sicilia. Giorno con caldo infernale, di quelli che l'aria sembra liquida, l'asfalto un mare di pece e nessuno che si azzarda a scendere in strada. Poveraccio, aveva viaggiato tre giorni su un treno “Accellerato” che fermava anche in piena campagna, perchè allora, anche le più piccole Frazioni avevano la Stazione. Eppure, era come sempre impeccabile: giacca e cravatta, capelli impomatati, baffetti “da sparviero” ed un sentore di Colonia che si era ormai impregnato sulla pelle. Mio padre era andato a prenderlo alla Stazione con uno scooter “Iso Moto”, residuato post bellico, lontano parente della Vespa, che quando doveva affrontare una salita, ansimava come una vecchia asmatica. Ciccì già dal predellino del treno si sbracciava: “ Cesco !( così tutti chiamavano mio padre ) Grandi acquisti e... una “ monetazza” pee tte... che ti piacerà !!” . Portato a casa, Ciccì disse: “ Adesso metto a posto le monete “bedde, bedde”, ma veramente “ 'nu bigiù” e domani vieni a prendere “ 'a monetazza!”. Con la curiosità del collezionista, mio padre “Cesco”, il mattino dopo si precipitò nel negozio e Ciccì, lasciando qualche barba e tagli dei capelli a metà, lo portò al piano sopra dove abitava, a vedere le monete. I suoi monetieri erano gli armadi dove teneva gli asciugamani per il negozio, la sua biancheria e i suoi vestiti, in ordine casuale e sparso, ma incredibilmente preciso ( per lui ! ). Però la “monetazza” per mio padre era incredibilmente sparita! Dopo aver aperto e svuotato tutti i cassetti, non si trovava. Affranto, si accasciò sul letto quasi piangente: “ E' colpa della Netina ( la donna delle pulizie ). Stamattina, l'ha vista, mi ha guardato storto e mi ha detto che è una cosa indecente.. con tutti quei cosi lì...fuori ed in bella vista! ! Chissà dove è finita! “ Il giorno dopo Ciccì, entrò ringalluzzito ne nostro negozio ( i miei avevano una Tabaccheria ? “ Cesco !! Guarda! “. Il malloppo che portava era inequivocabile: un paio di mutande di lana, di quelle con lo “sportello” ben ripiegate, ma di un giallo intenso “ di lana vecchia” ,pulite ma che non ispiravano molto...mia mamma inorridita si ritirò velocemente nel retrobotega. Con tocco d'artista le dispiegò sul bancone e tirò fuori la moneta dallo “sportello delle mutande”. Era un 20 L. LITTORE DEL 1927. : “ Cesco... nun la fa vedere a tuo figlio Beppino, che... è studioso, c'ha la faccia da Vescovo... quello diventa proprio un Vescovo! Assicurato! “ P.S: Non ho mai intrapreso la carriera ecclesiastica e non sono diventato Vescovo, la moneta però l'ho tenuta ed è quella che vedete in foto. Mi piacerebbe sentire qualche storia da Voi, a prescindere dal valore e dalla conservazione della moneta, perchè, questo umile tondello di metallo, se lo tenete in mano, racconta... Ciao Beppe1 punto
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Buonasera, nuova arrivata in collezione Litra68. 10 Tornesi 1798 SICILIAR.. Taglio treccia in rilievo. Magliocca 367 Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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Guardate che sono foto e che la moneta è parecchio rovinata. Le lettere irregolari sono presenti anche nell'esemplare qui sopra. Comunque lunedì guarderò meglio sul computer e vi so dire. Arka Diligite iustitiam1 punto
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DE GREGE EPICURI Sicuramente autentica, di Nicopoli sull'Istro in Mesia Inferiore, moneta quindi provinciale; se pesa 3 g. dovrebbe essere uno di quei piccoli bronzi, corrispondenti circa ad un semisse. Certamente Settimio Severo. AV sta per ΑΥΤΟΚΡΑΤΕΣ, autocrate, che corrisponde al latino IMPERATOR.1 punto
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Grazie @Scipio, a tutto c'è un limite, qui eravamo decisamente oltre… In questo modo abbiamo modo di provare a classificare correttamente le monete. E spero proprio che il denario di Vespasiano sia proprio quello che penso, ovvero di una certa rarità (vedi mia discussione sulla classificazione). "pecunia non olet!"1 punto
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Ciao a tutti! Ma che bella discussione che era questa: me la sono riletta tutta! È un po' come riprendere in mano un bel libro che era finito in uno scaffale alto e che si era letto con piacere molto tempo prima. Magari adesso la puo' apprezzare anche qualcuno che nel 2016 non era ancora iscritto al forum. Buona lettura, Njk1 punto
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Oltretutto è assai "vissuta", un eventuale plusvalore (che comunque non c'è) sarebbe in larga parte vanificato dalla conservazione. Come ti hanno già detto, spendila senza meno. petronius1 punto
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È una croce al merito di 2' classe dell'associazione reduci prussiani, istituita nel 1921. Sul fronte è raffigurato il monumento ai caduti eretto a fine '800 sul monte Kyffhäuse. Qui trovi maggiori informazioni https://www.ehrenzeichen-orden.de/weimarer-republik/kreuz-2-klasse-des-preusischen-landes-kriegerverbandes.html1 punto
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grazie deadhead, stavo impazzendo perché non riuscivo più trovare questa discussione che volevo aggiornate con un nuovo esemplare, a parer mio proveniente da stesso "atelier" dell'esemplare Titano. Anche questo esemplare, come la dracma siracusana che ho inserito nel triste Corpus a tema, proviene dalla prossima asta di Roma Numismatics e-64. Consiglierei ai loro esperti maggior controllo di quello che esitano come autentico. 167 - syracuse hemidrachm 2.23g, 15mm, 6h. skuby1 punto
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Appunto, siamo in continua evoluzione, poi il prosecco mi sembra più da Verona ?, io credo indipendentemente da tutto, che la numismatica in genere la si debba prendere un po’ più in modo meno serioso più con leggerezza, in fondo siamo tutti appassionati, abbiamo una comune passione, ognuno cerca di farla crescere nei modi che ritiene più appropriati, quindi prosecco e Gazzettino e via con la kermesse con sincera e amichevole condivisione e anche questo conta detto da uomo che non ha più purtroppo 20 anni ...sincera e amichevole condivisione di una passione bella, molto bella ...che va comunicata dovunque si possa.1 punto
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Complimenti per la moneta è per le magnifiche storie che racconti. Ogni volta che ti leggo rivivo quei momenti dei tempi passati!! Saluti!!1 punto
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Come dovresti ben sapere le quotazioni le fa il mercato, quindi si vede che questa banconota, se pur malridotta, è piaciuta e ha trovato qualcuno disposto a pagarla ben €251, è la legge di mercato... Personalmente io l’avrei pagata al massimo €100,00, ma evidentemente al mercato piace di più di quanto piaccia a me.1 punto
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Io sono molto pronto speriamo di reggere solo fisicamente fino al pranzo ? ...ci vogliono uomini forti per la numismatica ?1 punto
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Grazie, cerchiamo di fare iniziative per e a favore degli altri, il Gazzettino e’ solo una di queste ma ce ne sono state tante altre, e mi auguro che ce ne siano altrettante.1 punto
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è una "parente" di queste...che vedendo quanto erano fatte male, hanno provato a schiacciare un po' in giro per camuffare1 punto
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Salve a tutti. Quando si parla di 5 lire timone rovesciato ho notato che si intende quello del 1989. Questo perchè nelle monete di altri anni è una fatto comune?1 punto
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Ogni tanto girovago nel forum e ho notato con piacere questa discussione. Sieti sicuri sia stato detto tutto? Premetto che non colleziono bizantine ma ad esse sono legato. Perchè? A voi la risposta. Il legame tra Venezia e Bisanzio è sempre stato molto forte, essendo prima parte importante dell'Impero, poi porta d'unione tra il Regno Franco e l'Impero d'Oriente fino alla sua distruzione da parte dei cavalieri Franchi e della stessa Venezia nel 1204. Il rovescio del grosso è la copia del rovescio del follis di Costantino IX anche se il modello preso a riferimento è l'Histamenon. Scusate l'intrusione e buona serata1 punto
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Verona è arrivata anche quest'anno! Ho appena preparato la mia borsetta da missione, sarò in fiera per le 13 e da lì sarà un tour de force fino alla chiusura! Come sempre, mi piace provare a immaginare quale sarà il bottino, con che nuova piccola tornerò a casa... Ovviamente non indovino mai, e anche questo fa parte del bello della fiera.1 punto
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Grazie per aver condiviso questa perizia che trovo molto interessante. Sono curioso riguardo ai protocolli usati per gli indici di valutazioni: sono protocolli personali o adottati da qualche associazione di professionisti (tipo NIP) o ente pubblico (tipo università)? Per le monete di bronzo antiche, esistono anche indici di valutazione che riguardano la patina? Se si, quali elementi vengono presi in considerazione?1 punto
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Il testo della Kampmann non è un testo "scarso" nonostante l'ausilio che propone lo si possa definire semplicemente divulgativo e valido per un primo approccio ad una materia che di certo necessita di ausilii più completi e dettagliati. Lo studio della numismatica classica obbliga ad avvalersi di strumenti di catalogazione molto complessi e ricchi di dati che il testo in questione non ambisce ad avere. I prezzi ivi riportati sono di certo non indicativi del mercato attuale che dal 2004 ad oggi ha registrato un andamento talmente sostenuto da obbligare ad un continuo aggiornamento dei dati. Enrico.1 punto
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