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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/28/19 in Risposte
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Visto che è un souvenir degli anni 60 direi che hai scritto un bel po’ di cretinate giusto per prenderci un po’ in giro....guarda che è quasi Natale, non carnevale6 punti
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Per me l'Adriano era assolutamente autentico, patina spagnola classica e sedimenti argillosi, pochi dubbi. Peccato tu non l'abbia acquistato, bisognerebbe astenersi dal commentare ciò che non si conosce o di cui non si è sicuri. PS. La moneta era comunque più fascinosa con l'argilla a evidenziare lettere e rilievi che completamente pulita come volevi farla diventare tu. Gli spagnoli lo sanno e le vendono appunto così, a volte le sporcano apposta. La conservazione non è altissima difatti e completamente pulita perderebbe profondità dei rilievi e leggibilità delle legende. De gustibus comunque, come sempre.5 punti
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Buongiorno Oggi vi mostro un altro pezzetto che si è aggiunto di recente alla mia collezione estense. Si tratta di un bel 6 bolognini, personalmente trovo bello questa tipologia coi due scudi, mediceo ed estense, anche se non c'è un ritratto. La moneta si presenta fresca con qualche debolezza fisiologica lungo il bordo ma che non ne compromette la leggibilità. Si notano anche diverse ribattiture lungo la legenda attorno allo scudo mediceo come la doppia VI di Virginia. Cosa ne pensate? Grazie a tutti e un saluto alla sezione Marco4 punti
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Non capisco che problema ci sia a pagare un biglietto di ingresso ad un convegno, se in cambio riceve servizi adeguati. Anni fa l'unico convegno che aveva l'ingresso a pagamento era Vicenza e c'era la fila all'ingresso. Si tenevano mostre di alto livello, conferenze, gli stand erano tutti uguali e ben fatti, si poteva girare comodamente senza spintoni e ingorghi, c'era un angolo ristoro degno di questo nome, non c'erano i soliti bagarini, nessun commerciante se ne andava prima del termine del convegno. Penso che ne valesse la pena.4 punti
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ecco a voi il bollettino ufficiale del programma filatelico e NUMISMATICO della Città del Vaticano per l'anno 2020 tra le novità troviamo un 10€ in rame FDC e PROOF, tema: Arte & Fede - La Pietà PFN 1 Bollettino Programma 2020.pdf3 punti
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Buonasera a tutti, ecco come si presenta un 8 su 9... Le immagini sono della stessa moneta...3 punti
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Anche per me sono arrivati i 10 anni di iscrizione al forum... a me davvero sembra ieri quel 27 Novembre 2009. Festeggerò comprando una nuova moneta (ogni scusa è buona per farlo, no? )2 punti
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Carissimi, condivido le foto del mio acquisto al Veronafil... Anzi, del mio primo acquisto al mio primo Veronafil Le foto sono state fatte con l'I-phone, però, per sicurezza, non fidandomi più di farmi vedere alla finestra per prendere la luce naturale neutra da nord, ho provato ad illuminare il tondello in fase di scatto con luce bianca a led (con pessimi risultati, la moneta virava al giallo paglierino) e luce a fluorescenza (per assurdo, ha dato i risultati più neutri), e dopo un po' di tentativi questo è il risultato migliore... Lo so che la qualità è quel che è, però credo sia abbastanza chiara per riuscire a determinarne, per quanto possibile, variante epigrafica in legenda, particolari e per apprezzarne la qualità. Al D/: • AN DADVL’ • [dietro al doge] / S M VENE • [dietro al Santo] / DUX • [a ore 12, in mezzo] A sinistra San Marco, con la testa nimbata e di tre quarti, in piedi, vestito in abiti sacerdotali e tenendo il vangelo nella sinistra, si volge a destra e riceve dal Doge, pure in piedi ma di profilo, un cereo portato con ambe le mani. Il Doge con ampio manto, ornato di pelliccia, ha il capo coperto dal berretto ducale. Nel campo sotto il cereo, fra le due figure, l'iniziale del massaro, “m”. Al R/: • XPS • RES / VRESIT •/ • [tra il vessillo e l’aureola del Cristo] Gesú Cristo di fronte, con nimbo crociato di forma greca, sorge dal sepolcro, con lato corto rappresentato in prospettiva) ponendo a terra la gamba destra. E' coperto di lunga veste che gli svolazza sul fianco sinistro, stringe nella sinistra la croce posta dinnanzi al suo petto e nella destra un vessillo che ondeggia a destra. Sul sepolcro sono scolpite attorno quattro croci, tre sul fronte lungo e una sul lato corto in prospettiva. Ho confrontato il tondello con gli altri presenti sul catalogo de La Moneta, e, se può interessare, questo al R/ presenta la particolarità che la testa nimbata del Cristo risulta incorniciata nella legenda da due globetti, quello che precede XPS (riscontrabile anche negli altri) e quello che segue il vessillo, concludendo la legenda con un doppio punto, VRESIT •[vessillo] • Vi chiedo, invece, per quel che riporta il Papadopoli sulla sigla del "m" del Massaro riferibile a Marco Navager, visto che assume il ruolo di Massaro alla moneta (massarius ad monetam) nel 2 maggio 1343 e Massaro all'argento (massarius ad argentum), il cui ruolo finisce il 14 luglio 1348, se per queste si può datare la coniazione di questa moneta solo al suo ruolo di massaro all'argento. Io confrontandola con l'altro mezzanino che possiedo, e alla luce di quella discussione, mi sentirei di classificarla come un qSpl, ma attendo Vs opinioni. Certamente, oltre a portarsi dietro un sacco di storia, la sua presenza in collezione sarà impreziosita dal mio personale ricordo della giornata al Veronafil condivisa con voi. Ancora grazie a voi tutti2 punti
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Segnalo la pubblicazione del secondo volume della rivista scientifica "Koinon: The International Journal of Classical Numismatic Studies". Un volume ricco di articoli sulla monetazione greca, romana, bizantina e medievale. Presto acquistabile, credo, anche su Amazon dove c'è già il primo volume: https://www.amazon.com/KOINON-International-Classical-Numismatic-Inaugural/dp/1789690293 Complimenti ai dottori Alberto Campana, Vincenzo La Notte e Nicola Sisci, che svolgono la funzione di referee(comitato scientifico) presso questa rivista. Tre studiosi che portano, nel campo della Numismatica, il nome Italia a livello internazionale. Saluti Michele2 punti
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L'aquila imperiale tedesca è già stata pubblicata più volte in questa discussione, ma, visto che mi è venuta bene la fotografia, mi permetto di disturbarvi con un'ulteriore immagine di questa. E comunque è un'aquila che merita di essere rivista, no?2 punti
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Molto interessante l’articolo di Fabrizio Leali che ci ha condotto per mano tra monete, periodo monetario complesso e ovviamente accadimenti storici, bravo !2 punti
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Buon giorno, con la penuria di partecipanti in questa sezione magari potrebbe farvi piacere l'intervento di qualcun'altro, premessa la mia impreparazione su questa monetazione posso fare altro che portarvi la mia esperienza maturata altrove, le tecniche di coniazione sono (credo) le stesse per cui suppongo che lo siano anche tutte le situazioni più o meno indesiderate come decentrature ribattiture slittamenti salti e quant'altro, a tal proposito suggerirei di valutare una ribattitura "dritto su rovescio" che ha mischiato le legende, posso sbagliarmi ma nella prima foto il gruppo di lettere "TV" di "MANTVA" sembra più un "GO" di "GONZAGA".2 punti
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Taglio: 2€ cc Nazione: Finlandia Anno: 2008 Tiratura: 1.500.000 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2€ cc Nazione: Finlandia Anno: 2011 Tiratura: 1.600.000 Condizioni: BB Città: Milano2 punti
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Buonasera, in questo Paese sciagurato in cui un ponte crolla, Pompei cade a pezzi e Venezia affonda (spero che presto comprino tutto i signori cinesi) ti arrestano per un chiodo. Bisogna stare molo attenti, non manca molto e anche le suocere e le nonne, si vocifera, diventeranno patrimonio indisponibile dello stato. A parte gli scherzi o presunti tali, per fortuna la nostra legge vale sul nostro territorio e non su quello degli altri. Perciò, ironia della sorte, mentre qui la ottusità della norma favorisce un mercato sommerso di impossibile quantificazione di beni escavati che poi andranno irreparabilmente dispersi, non è vietato comprare in Paesi (dove sia lecita la ricerca) purché il venditore rilasci a corredo la documentazione che sappiamo. Qui da noi non ancora è chiaro, e non lo sarà mai, che se fino a ieri un incommensurabile patrimonio archeologico era bene e fortunatamente custodito nel sottosuolo e vi poteva restare intatto nel tempo, oggi molto e ogni giorno di più viene portato clandestinamente alla luce e tutto si perde per mille vie traverse. La salvezza sarebbe rendere lecita la ricerca e affidare al ritrovatore il bene, catalogato e corredato di un suo documento, con facoltà di alienazione purché, come avviene per le armi presso le Questure, sia di volta in volta portata a conoscenza delle Soprintendenze ogni variazione circa la detenzione. Mah, sarà mai possibile? Per una moneta no, ma per le suocere e le nonne, sì. hirpini2 punti
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Buonasera Sergio, Appena scoperte queste varianti gli si attribuisce subito un massimo di rarità, Rarità che andrebbe ridimensionata man mano che gli esemplari aumentano di numero. Poi ognuno è libero di vendere le proprie monete alla cifra che vuole. .... E i Periti a segnare le conservazioni...2 punti
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Buon pomeriggio Ho letto con molto interesse l'articolo scritto da Fabrizio Leali: “1385: ANNO HORRIBILIS PER LA ZECCA VENEZIANA”. L'autore, dopo una sommaria descrizione delle precarie situazioni economiche, politiche e sociali nelle quali versava in quell'epoca la “Serenissima”, concentra la sua attenzione sulle difficili condizioni che affliggevano la zecca. La zecca di Venezia non era appaltata a terzi come spesso accadeva in altri Stati, ma veniva gestita in proprio attraverso specifiche magistrature; queste ultime, oltre ad occuparsi della coniazione delle monete, dovevano occuparsi anche delle politiche economiche dello Stato, delle sue politiche creditizie e della compravendita di metalli preziosi. La figura più importante all'interno della zecca era il Massaro e questi doveva sovraintendere a tutte le funzioni che vi si svolgevano ed era obbligato, a sua volta, a risponderne ai magistrati competenti; con le iniziali del suo nome - in questo periodo - venivano quindi improntate le monete di maggior valore, così che fosse semplice, per i magistrati competenti, controllare il suo operato e, se del caso, intervenire per chiedergli conto di eventuali scorrettezze. Non solo, grazie alle iniziali si può ricostruire la cronologia delle emissioni; dettaglio importante se consideriamo che le monete in quest'epoca non riportano la data di emissione, ma il nome del Doge regnante ed alcuni dogati potevano durare decenni. Malauguratamente non tutti gli scritti degli archivi della Repubblica di Venezia sono arrivati a noi ed ancora oggi esistono incertezze sul numero ed il nome dei Massari che svolsero le loro funzioni nella zecca. L'autore, grazie all'incrocio di vari testi e documenti, ricostruisce un periodo specifico della zecca, molto confuso, dove sembra che le sue collaudate e ordinarie dinamiche gestionali vengano drasticamente modificate; cambia il numero dei Massari, taluni vengono meglio identificati, includendo anche la durata del loro incarico, si scoprono talune malversazioni che mettono in cattiva luce tutta l'istituzione; è a mio avviso un bel lavoro che, pur limitato ad un dato periodo, offre agli appassionati di questa monetazione nuove chiavi di lettura e qualche incertezza in meno. saluti luciano2 punti
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Sfrutto le tante ore (9) che dovrò passare questa sera in aeroporto a Malpensa prima di tornare finalmente a casa per postare un altro acquisto che ho fatto al Veronafil. Biglietto di stato da 10 lire del 1915. Condizioni generali davvero ottime. Un bel vedere in queste condizioni.1 punto
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Penso anch’io che in questo contesto "contemporaneo" sia da intendersi come "appartenente alla stessa epoca", "che si verifica nello stesso tempo" delle emissioni ufficiali, e non come "appartenente all’epoca attuale, al presente". Ho fatto un calcolo approssimato. Al peso di un “siglos” ufficiale in buon argento di 5,35 g corrisponde indicativamente un peso di 4,5 g di un suberato con nucleo di rame ricoperto di un sottilissimo strato d’argento di ugual volume. Al peso di un “hemihekte” ufficiale in elettro di 1,2 g corrisponde indicativamente un peso di 0,85 g di un suberato con nucleo d’argento ricoperto di un sottilissimo strato di elettro (Au/Ag 1/1 in peso) di ugual volume.1 punto
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E bravo Mattia! Congratulazioni per il tuo primo acquisto veronese, davvero un bell'esemplare, oltretutto ben fotografato avendolo visto dal vivo. Lascio agli altri le risposte ai tuoi quesiti.1 punto
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@Sanni, io invece sono combattuto.....se catalogare i Tarì (e anche altre monete del periodo), differenziandole anche in base a quello che hanno sotto lo stemma: Mascherone - Palma a sei folgie. In questo caso...un mucchio di monete variate. P.S. a proposito, spero che tu mi dai l'autorizzazione a pubblicare la foto di questa moneta.....?1 punto
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Tornato a casa dal mio lungo soggiorno al Nord ho potuto mettere i nuovi acquisti all’interno dell’album. Ho provveduto a sostituire tutte le “vecchie” tasche porta banconote della leuchtturm rigide poiché erano ottime ma avevano doppio problema ( facevano ballare le banconote all’interno della bustina e sopratutto creavano quel fastidioso scalino all’interno del foglio poiché erano molto spesse) ora sono state sostituite tutte con le bustine basic sempre della leuchtturm che ho postato l’altro giorno sempre su questa discussione. Finalmente ora le banconote restano immobili e non fanno molto spessore.1 punto
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Buonasera amici del forum, Oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione questo Tari Siciliano coniato sotto Filippo II. Potreste darmi una mano con la catalogazione? Possiedo il mir e credo si tratta del 329/2 (Senza data e sigle PP sotto il busto) Siete d'accordo anche voi? Chiedo venia per le foto scadenti, ma sono le migliori che sono riuscito ad ottenere fin ora. Un caro saluto Gasp1 punto
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Concordo con chi mi ha preceduto. Si vede un pò di usura sulla testa del leone. Per me è una bella moneta1 punto
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Personalmente escluderei questa ipotesi, con l'analfabetismo che dilagava in quegli anni una banconota per molti era riconoscibile grazie "all'effetto d'insieme". Il messaggio che doveva trasmettere il biglietto con quella grafica, con quel colore, con quelle dimensioni, con il busto di Umberto I° ecc, era *10 lire*, in buona sostanza doveva essere riconosciuto come tale anche ad orecchio. Produrle appositamente capovolte giusto per permettere di andare a leggere quel dieci in controluce... troppa finezza... mi sembra improbabile. In ogni caso, una volta che non conosciamo i fatti, ogni ipotesi, compresa questa tua, è buona. Aggiungerei una cosa: Come ben sappiamo le monete esistono con gli assi alla francese e con gli assi alla tedesca. Abbiamo passato anni ed anni ad usare le monete in lire con gli assi alla francese (cosiddetta a moneta ↑↓), con l'euro siamo passati gli assi alla tedesca (a medaglia ↑↑), in un verso o nell'altro li abbiamo spesi tranquillamente, e possibilmente non tutti ci hanno fatto caso, a parte i collezionisti naturalmente Il rovescio di questo 10 lire è capovolto? ok, l'uso con questa particolarità non avrà di certo creato problemi nello spenderli, come nemmeno li ha agevolati.1 punto
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A grande richiesta di @Nikitae @ilnumismatico , condivido le foto del mio ultimo acquisto, assolutamente non in programma oltretutto, ma davvero non potevo lasciarlo li dov'era. Non era nei miei pensieri, non sapevo se l'avrei mai acquistato, ma anche se la conservazione non è affatto eccezionale sono molto contento di aver messo in collezione una banconota "simbolo" del Regno d'Italia. Nonostante i restauri, mi piace il fatto che il piano di stampa sia praticamente intatto, e che i colori siano gradevoli. Auguro a tutti di mettere presto in collezione un esemplare di questa banconota (anche meglio del mio!)1 punto
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Grazie per il bravo .Se sono arrivato a questa perfezione della conoscenza numismatica la devo in primis a tutti voi e ai vostri preziosi consigli e in secundis a me stesso per la grande passione che mi stringe a questo campo( ero un perfetto ignorante ora mi ritengo un quasi perito e dico quasi perché non si finisce mai di imparare ) Forse un giorno aprirò un negozio di numismatica anch'io e lo chiamerò "Da Pippo il Numismatico" anche se pippo non e' il mio vero nome ma un username e passerò i giorni della settimana a fare perizie in tutti i sensi gratis per solo donne Lol)))1 punto
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Anch'io in verità non vedo nessun motivo specifico, forse per un motivo pratico per gli addetti durante le fasi di stampa. E comunque, con questa tua discussione, fai postare anche agli altri questo tipo di banconote con il retro al contrario! Ho dovuto capovolgere il monitor!1 punto
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Se è gratis entro e mi diverto se pago non ci vado proprio....io da chi scrive queste vedo solo poca passione se è il solo costo di un biglietto a proibirti un convegno che per noi collezionisti è il massimo della goduria. Poi magari te ti diverti a stare a PC a seguire le aste live o compri da bolaffi in tv... De gustibus si fa per ridere eh... Marco1 punto
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Eh no, caro, sarebbe troppo bello, le devi lasciare a qualcuno del Forum.1 punto
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L'aggiustamento della cifra 5 a 6 in questa piastra di Ferdinando IV del periodo 15-16, mi era sfuggito, ma mi è stato fatto anche notare e quindi sarà oggetto di inserimento in un futuro aggiornamento. Ma si tratta di un accomodamneto della cifra 5 a cifra 6, dovuto magari a un punzone non subito disponibile della cifre del 6 (al momento).....tante altre monete con il terminale del 5 sono aggiustate alla cifre del 6, anche sotto Ferdinando II di Borbone. Il discorso è diverso per la Piastra di Ferdinando I del 1818, dove per "Legge" venne proibita (giusto per farmi capire) la data 1819 sulle monete; di conseguenza fu un atto dovuto, e sul punzone fabbricato del 9, venne riaggiustato alla cifra dell'8. Comunque ogni tanto, ripeto, bisogna anche leggersi qualcosa......di queste monete..... !!1 punto
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Confesso, detengo clandestinamente una suocera di 92 anni (probabilmente immortale). Adesso mi suonano alla porta alle 5 di mattina e la sequestrano?1 punto
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Caro @Hirpini, ti ringrazio per la tua solerzia, cortesia ed impegno che metti per aiutare nelle identificazioni. Sono felice che tu abbia rinunciato a ritirarti dal forum: il collezionista ha bisogno di persone come te disponibili e preparate. Con stima Marco1 punto
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Buonasera, mettiamo che la moneta sia autentica, la domanda meriterebbe questa risposta: HIRPINI1 punto
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Spunto interessante per recuperare questo bell'articolo. http://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/mille-lire.pdf1 punto
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Posto la mia (ex) 1844. Ci sono leggere differenze nel decoro del bordo al R/ da quelle postate, ma voi che siete più attenti alle varianti probabilmente riuscirete a trovare ulteriori differenze se ci saranno. Cito i vostri esemplari così saranno visibili per una migliore chiarezza per confronti e paragoni1 punto
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Bravo pippo78! Ci hai preso in pieno. Certo che le mie foto fanno pena.Però a forza di prova e riprova son riuscito a far rendere bene la Moneta. Non è sicuramente un Fdc assoluto( Marfir e Cembruno l' hanno capito subito) e neanche una monetina da ciotola.... È un qFdc perché ha qualche segnetto al dritto,mentre il rovescio è Fdc.1 punto
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Ciao a tutti! Vi avevo avvisato: mitragliata di aquile teutoniche! e non le ho pure trovate tutte. Queste monete sono il pendant d'oltralpe delle 500 lire d'argento e non possono mancare in alcun "cassetto dei nonni". Qui con le aquile si gioca in casa, ma per quanto riguarda la qualità delle figure, non sempre il soggetto mi entusiasma. Posto qui due dettagli di quelle che ho apprezzato particolarmente: Una della serie per le Olimpiadi di Monaco 1972 l'aquila questa volta non è simmetrica, cosa rara da vedere, e trova il suo spazio coesistendo con la legenda. ====================================== Questa invece è un 5 Marchi per celebrare i 100 anni del completamento del Duomo di Colonia. Non lamentiamoci se certe autostrade non vengomo mai finite, pure in Germania stanno bene: l'inizio della costruzione è datato al 1248... solo 600 anni per chiudere il cantiere... qui l'aquila stilizzata con le ali appuntite si accompagna benissimo con il disegno del duomo, con entrambe le figure slanciate verso l'alto. Per oggi è tutto, alla prossima. Servus njk1 punto
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Vi presento i miei nuovi aquilotti, tre mezze Aquile, un Aquila ed una Doppia Aquila, coniata tra il 1850 ed il 1933 e chiamata così perché fino a quel momento la moneta più alta era chiamata Aquila e valeva 10 dollari.1 punto
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Certo che anche il Bel Paese, in epoca moderna ha dato il suo contributo...1 punto
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Una singolare moneta attribuita alla zecca di Crotone appare in https://www.ebay.it/itm/HMM-Bruttium-Kroton-Diobol-376-317-v-Chr-151208017/153260256980?hash=item23af05eed4:g:mJEAAOSwYXVYym0a Classificato come diobolo (senza dati pondometrici) e datato al 376-317 a.C., l’esemplare era già apparso sul mercato antiquario almeno due volte: Auktionen Münzhandlung Sonntag, 20, 9.12.2014, 17 Dr. Busso Peus Nachfolger, 401, 3.11.2010, 29 BruttiumKroton Diobol (?) 420/400 v. Chr. 0.89 g. Adler mit rückwärts gewandtem Kopf auf Olivenzweig / Dreifuss. Feine dunkle Tönung Unpubliziert Vorzüglich/Sehr schön L’unicità dell’esemplare era stata ben evidenziata già nel catalogo Peus (“Unpubliziert”) ai cui compilatori, però, era sfuggito che solo qualche mese prima (maggio 2010) Rauch aveva messo in vendita un pezzo simile successivamente confluito nell’asta Hirsch 269. Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, 86, 12.5.2010, 142 Gerhard Hirsch Nachfolger, 269, 23.9.2010, 2260 Nella scheda a corredo dell’esemplare di Hirsch viene correttamente annotata l’assenza di riscontri bibliografici eccezion fatta per il riferimento al volume di Attianese (Kroton. Ex nummis historia, Settingiano 1992, p. 163, n. 171) che presenta un diobolo simile (gr. 1,35) corredato tuttavia da mediocre riproduzione fotografica e con errata lettura della legenda ( in luogo di ). L’A. annota che l’esemplare probabilmente inedito, sarebbe stato rinvenuto in epoca imprecisata “in agro di Isola Capo Rizzuto”. Notizia senza dubbio di grande interesse in quanto restituirebbe l’unico dato di provenienza noto ma allo stato attuale non controllabile. Ma si tratta davvero di una moneta di Crotone? E in caso affermativo, di quale nominale? Alcuni elementi mi lasciano perplesso: 1) Il tripode e l’aquila, pur essendo indiscutibilmente tipi propri delle monete crotoniati, si presentano associati sui dioboli in AR in un solo caso (cfr. ANS 417, HN 2156) e sempre con l’indicazione dell’autorità emittente (KPO) al D/ e del presunto segno del valore (OO) al R/. Hess-Divo AG, 308, 24.10.2007,10 (tipo ANS 417) 2) Dai dati ponderali degli esemplari noti con (gr. 0,89; 0,87; 1,35) emerge un peso medio di gr. 1,036 che nel sistema acheo-corinzio appare decisamente troppo alto per un diobolo benché l’esiguità degli esemplari imponga le dovute cautele nella valutazione dei nominali. 3) Ne conseguirebbe che la singolare legenda , se non deve intendersi come indicazione dell’autorità emittente, tantomeno può interpretarsi come riferimento al nominale, ad esempio il pen(tonkion). A questa unità vengono riferiti infatti alcuni dibattuti divisionali argentei di Crotone con tripode/ il cui peso risulta alquanto inferiore (circa gr. 0,50-0,40) a quelli contrassegnati da e di cui si è già discusso in passato (https://www.lamoneta.it/topic/174725-un-controverso-divisionale-di-crotone-pentonkion-tetartemorion-obolo/?tab=comments#comment-1960083). Tale peso sembrerebbe peraltro confermato da un esemplare (gr. 0,43), con buona probabilità emesso da Thurii, con tipo analogo al rovescio. CNG 61, 25.9.2002, 356 (Kroton) Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, 181, 13.10.2009, 1104 (Thurii ?)1 punto
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ringraziamo tutti, la città di Genova e i suoi abitanti che hanno condiviso l'evento con entusiasmo e tutti i commercianti e i collezionisti che sono intervenuti. a Genova rimane sempre un pezzo del nostro cuore, e ci fa piacere che tutti ma soprattutto i genovesi, ci accolgano sempre con crescente entusiasmo. al prossimo anno, grazie di cuore. Numismatica Stema di Nasi Walter1 punto
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Non abbiamo ancora risolto l'appassionante giallo che di Bert riguardava i maquillages del Galba neo-patina fiume (*), (e altri), che siamo di fronte a quest'altro giallo, stavolta verde. Al di là della metafore Italiana di chi non è come appare, personalmente, nel dubbio, so dove acquistare monete e dove no. Ma faccio male, sono un impertinente e un mal pensante, lo so! (*) Meno male che qui facciamo Numismatica e che le pratiche commerciali sono marginali, va...1 punto
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DE GREGE EPICURI Si può aggiungere che non si tratta di una Provincia Romana, bensì del Regno di Osroene, che si era reso indipendente dall'Impero Seleucide. Si può parlare comunque di un "regno vassallo di Roma", tanto che il re Manu VIII (prima di Abgaro VIII) sulle monete veniva chiamato "philoromaios", amico dei romani. La cosa abbastanza strana è che a volte la tiara di Abgaro è decorata da una croce. Secondo gli storici di Oxford, " il cristianesimo raggiunse Edessa molto presto, e la città divenne la più importante diocesi della Siria." Anche alla corte di Abgaro VIII ci furono delle conversioni fra alti dignitari, ad esempio Bardesanes, poi però giudicato eretico.1 punto
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