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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/15/19 in Risposte
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Ai contendenti sfugge un elemento fondamentale: stanno confrontando le mele con le pere, e le rispettive posizioni dipendono dall'ambito di appartenenza. Non ha senso paragonare accademici tout court con autori che hanno sviluppato le proprie competenze a partire dall'ambito del collezionismo. La formazione di un accademico, nonché la sua attività, si fonda su basi del tutto differenti da quelle collezionistiche: spesso i numismatici accademici non sono neppure collezionisti, e osservano la moneta da un punto di vista radicalmente diverso, che esclude il concetto di possesso e che non considera significativi rarità, valore e conservazione. Viceversa, il collezionista avrà un approccio alla materia molto meno scientifico: a partire dal modo di scrivere meno rigoroso (anche dal punto di vista linguistico) e dalle finalità, che saranno del tutto diverse, come pubblico e come obiettivi, da quelle di un ricercatore. E' chiaro che se sono un collezionista sarò interessato PRIMA ai testi degli autori che muovono nel mio stesso ambito e solo DOPO - e solo eventualmente - agli studi accademici, che sono ai fini collezionistici di fatto meno UTILI, assai meno ACCESSIBILI e che non a caso non riguardano tutti gli ambiti della numismatica ma principalmente quella antica, che più si presta alla ricerca scientifica. Viceversa, un accademico difficilmente prenderà in considerazione opere non accademiche - quantomeno contemporanee - per la propria disciplina, vuoi per il modo in cui sono scritte, vuoi per la non sistematicità dei riferimenti alle fonti, vuoi per il taglio spesso soggettivo. Non voglio fare nomi, ma ai miei occhi tale distinzione risulta evidentissima: io sono nato collezionista, ho avuto una formazione accademica, ho per qualche tempo collaborato con alcuni nomi del COIN, e ora, abbandonato quel mondo, sono esclusivamente collezionista, ovviamente non dimentico del proprio passato. Mi risulta ovvia l'impossibilità di paragonare i nomi del gruppo A a quelli del gruppo B: ai fini collezionistici, è chiaro che mi tornano ben più utili le opere degli autori citati da eliodoro, ma a volte leggendoli son consapevole del fatto che i miei colleghi e maestri di una volta ne avrebbero immediatamente sottolineato la mancanza di rigore. Insomma, alla fine è il solito vecchio discorso: conosce meglio le monete un commerciante o un accademico? Chi ne ha viste tante o chi le ha studiate sui libri? La risposta è sempre la medesima: DIPENDE, dal nostro scopo anzitutto.8 punti
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Non lo definirei "problema", come dicevo è questione di prospettiva. Se sono collezionista di monete di area italiana è chiaro che reputi più IMPORTANTE ai miei fini il M.I.R. rispetto a un saggio accademico. Sull'invasione di campo, io sono dell'idea che comunque la volontà di fare ricerca - scientifica o divulgativa che sia - sia sempre meritorio. E non ha torto chi auspica una maggiore collaborazione tra i due mondi, proprio perché hanno competenze COMPLEMENTARI. Il problema - qui sì che ci sta il termine - è che spesso è difficile dialogare con chi sta "dall'altra parte".5 punti
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Aggiudicato un sesino di cui l'unica cosa evidente è proprio la contromarca. Ma è il mio primo sezin e pertanto va bene così. CANDIA. Countermarked Sesini Series. 1609. (Bronze, 17 mm, 1.17 g), struck possibly on a Sesino of Francesco Dona (1545-1553). [..] DVX VENE Cross fourchée with three pellets on ends, pellets and lozenges in quarters; countermark of lion of S. Marco to left, within round punch. Rev. [✿SANCTVS• MARCV• VENETVS] Lion of S. Marco to left. Paolucci 874. Tzamalis B49. A rare example. About very fine. From a collection formed in the 1980s by a Specialist.4 punti
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Personalmente vedo sempre di buon occhio nuove iniziative in ambito numismatico , tuttavia.... Spero tanto che non sia il classico gruppo di accademici chiusi nella loro torre eburnea, che talvolta male hanno fatto alla numismatica italiana negli ultimi anni, ma piuttosto un gruppo volto a fare divulgazione scientifica seria, e che guardi con obiettività ed apertura al mondo del collezionismo e delle altre realtà numismatiche da cui, storia alla mano, proviene gran parte degli studi e lavori di maggiore qualità sulla numismatica italiana e non.3 punti
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Buongiorno, propongo l'ascolto di questa conferenza del professor Barbero2 punti
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@Stilicho, molto da lavorare anche sul rovescio è vero, ma il diritto dove lo metti? Difficile (per ora) capire osa ci sia scritto lungo il bordo destro. Circa la M di cui parlavo, ho pensato di chiarire come io la veda ridisegnandola meglio: (ma non è detto che io veda meglio di te e di altri) @1412luigi filatelia? Hmm, i francobolli li amo tutti da quando avevo 8 anni (la mia prima collezione) purché datati, regno, colonie e possedimenti italiani, francesi, inglesi, uffici postali all'estero, ho due trittici della Crociera Atlantica (ma Isole Italiane dell'Egeo però) che mi deliziano la vista. Poi impazzisco per le cartoline militari, reggimentali ecc., ma anche per soldatini e isolatori di porcellana o vetro, quelli che una volta servivano a legare i cavi elettrici che di casa in casa correvano a portare la luce. Ma anche per altre cose. Per questo (credo) mia moglie è esaurita . Ciao2 punti
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Ciao. ho ipotizzato quanto su perché la I mi sembrava una T monca e la M una A. Comunque vediamo, dai. Ci sarebbe da lavorare anche sul rovescio, per quello che si riesce a vedere. Buona serata. Stilicho2 punti
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Buonasera, un asse di… ? A me invece la legenda al diritto sembra che dica " IMP CAES ANTONI..." e poi prosegua a sinistra in modo che non comprendo. Ora. per dove mi trovo, non ho modo di approfondire, ho dato solo uno sguardo molto molto rapido ad Antonino Pio e a Marco Aurelio, però senza avere riscontro. Bisognerebbe cercare ancora. <--- questa lettura però mi sembra certa. A domani Vostro HIRPVS2 punti
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Sei tu che offendi la nostra intelligenza... Dammi l'indirizzo è te lo invio...2 punti
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C'è una cosa però che è sfuggita in questa discussione, cioè il fatto che la numismatica si occupa di tanti ambiti cronologici di cui è impossibile per chiunque possedere la totale padronanza, in genere ci si specializza, i nomi di studiosi accademici fatti nel post iniziale riguardano alcuni determinati ambiti cronologici e geografici, prevalentemente la numismatica dell'Italia antica e altomedievale, i nomi di studiosi non accademici fatti da altro utente riguardano invece studi su ambiti totalmente diversi, prevalentemente zecche dell'Italia meridionale in epoca moderna e contemporanea, certo in ambito accademico lo studio delle monetazioni dal cinquecento in poi è decisamente limitato ma questo non toglie che la materia possa avere un suo interesse, oltretutto interdisciplinare e parallelo alla storia economica e monetaria, quindi se io decido di acculturarmi sulla monetazione borbonica napoletana o di quella del periodo spagnolo non andrò a leggere i testi della Cantilena o della Rovelli che si sono occupate di tutt'altro ma leggerò i Magliocca, Perfetto, Di Rauso, Bovi, Pannuti e D'Andrea... se invece mi prende il sacro fuoco per l'alto medioevo e la monetazione longobarda allora mi rivolgerò ai testi di Grierson, Arslan, Rovelli, Bernareggi... se si tralascia questo aspetto della specializzazione si rischia di litigare e farsi il sangue amaro per nulla, un Bovi ad esempio che era medico e non numismatico accademico sicuramente ne sapeva di più sulla monetazione napoletana moderna di quanto ne può sapere un accademico esperto in numismatica bizantina e altomedievale...2 punti
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Discussione interessante. Verosimilmente è un falso, ma è anche possibile sia frutto di un ritrovamento recente. Queste le motivazioni: 1) Nonostante questi zecchini siano brutti, ed i loro conii incisi malamente, questo è il peggiore tra quelli visti sia come risultato tecnico che come "abbozzo di disegno" delle figure. 2) presenta una strana caratteristica in quanto la linea di esergo al D è un "tronco" (non presente in nessu altro conio) 3) Pensavo fosse una ribattitura ma ho trovato altri 2 esemplari "dagli stessi conii" che provengono da aste recenti in cui non raramente si sono presentati zecchini falsi (CNG e Roma Num.). E questo a partire da circa 900 zecchini di Manin, che ho scorso rapidamente in un database. Lo zecchino "tronco" compare nel 2018 (asta Roma N-1E, invenduto) per poi essere riproposto in Roma E53 nel 2019 (venduto a GBP 160), mentre sempre nel 2019 ne viene venduto uno simile da CNG (USD 280). 4) Il R/ è lo stesso salvo che nello zecchino eBay qui rappresentato l'ultima lettera della legenda in basso a dx (una V) copre il bordo nettamente ed ha un diverso andamento dagli altri 2 esemplari, in cui risulta distaccata e con inclinazione non corrispondente Visto che il "mercato" chiede zecchini, non vorrei che si rispondesse producendoli direttamente, pur con standard qualitativi bassi... Non si può escludere che la "comparsa" improvvisa del 2018 non sia dovuta a falsificazione in quel periodo, ma a un ritrovamento di zecchini provenienti almeno in parte da un conio "anomalo". Credo che come per gli zecchini di Antonio Venier, una certa attenzione da parte del forum non guasterebbe. Ecco le foto del tipo "tronco":2 punti
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Concordo in pieno! Giuseppe, mi hai fatto morire dalle risate ?2 punti
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Ti rispondo solo ora perché ho il computer rotto. È evidente come già dal suo messaggio vi sia una cattiva interpretazione del mio messaggio. Io con non accedemici non escludo i semplici studiosi che non appartengono alla cerchia universitaria, come invece lo statuto di questa società mette in evidenza. Fra l' altro vorrei segnalare come lo statuto vada ad escludere figure chiave per la numismatica come quelli appartenenti al ramo economico... Senza Storia Economica la Numismatica è fine a sé stessa. Esempi di figure Numismatiche di prim ordine non accademiche sono molteplici e costituiscono la quasi totalità degli autori di testi ancora oggi usati come riferimento: Maurice Cammarano per i luigini, Giovanni Dattari per le romane alessandrine, Giovanni Pesce e Giuseppe Lunardi per la monetazione genovese e delle sue colonia , J.J North, Lord Stewartby per la monetazione inglese , Bellesia autore di numerosi studi e pubblicazioni su diverse zecche, Toffanin, il nostro Esposito autore fra l' altro dei Bollettini di Numismatica sulle monete della zecca di Massa della collezione di V.E. III che forse rappresenta l' esempio più importante di questa categoria a cui andrebbe portato maggior rispetto.2 punti
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taglio 2 cent paese San Marino anno 2004 tiratura 1.400.000 condizioni SPL città Cesena2 punti
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Ultimamente le monete Veneziane per Candia e per tutta l'area greca hanno fatto prezzi notevoli con rilanci importanti effettivamente! Il leoncino è veramente bello. Complimenti ancora e ottimo acquisto.1 punto
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Ciao @Hirpini, sto seguendo il tuo ragionamento sulla legenda del dritto. Pero', non potrebbe anche essere che si legga T AEL CAES ANTONI che potrebbe trovare riscontro proprio in Antonino Pio? Mi sembra invece che questo riscontro non ci sia per IMP CAES ANTONI. Buona serata da Stilicho1 punto
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Buonasera, ho pensato che il mio 9 cavalli 1626 di sarebbe sentito solo . Quindi ieri al Convegno Numismatico di Sessa Aurunca gli ho preso compagnia? 9 cavalli Filippo IIII anno 1629. Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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Ciao Antonio. Sotto il cavallo non c'è un delta minuscolo ma un serpente. Ti posto una moneta del tutto simile. Ciao Spink, Auction 17006, lot 14, 25/09/2017 Ancient Coins-Greek Bronze Kingdom of Macedon, Philip II (359-336 BC), AE 17mm, Macedonian mint, head of Apollo right, wearing taenia, rev. iioy, young male on horseback right, serpent below (SNG ANS 848-9), dark brown patina, a most attractive example.1 punto
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Due piccoli testi molto interessanti "Intorno a una nuova medaglia del doge Giano II De'Campo Fregoso. Lettera del prof G.B. Brignardello al ch.o signor cav. Avv. Cornelio Desimoni e risposta dello stesso." Estratto dalla Rivista Marittima, Roma,. 1882. "King Alfred's coins. The Watlington Viking Hoard." Di Gareth Williams e John Naylor. Ashmolean Museum, Oxford, 2016.1 punto
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Di primo acchito era quello che avevo pensato anch'io. Però nelle foto da ultimo inviate da @1412luigi, ed in particolare in quella ritraente il dritto, mi pare di scorgere a ore 10 circa una "T" che mi induce pensare ad Adriano (legenda del tipo "IMP CAESAR TRAIANVS HADRIANVS AVG").1 punto
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del 1971 io non ne ho viste mai!!!? ma se è per quello, neanche del 1791! complimenti!!!1 punto
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una moneta non si butta mai!!! Anche a me pare Adriano (le foto non sono il massimo...) ciao galaad1 punto
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Ciao Robertode, innanzitutto sono contento di vedere delle monete Svizzere perchè le colleziono anch'io e penso che siamo in pochi. A mio parere il 2 Rappen 1907 è un qFDC: ha dei lievissimi segni di circolazione sul cimiero sopra lo scudo e la nervatura delle ultime foglie di quercia sono poco visibili. Quella del 1941 direi un "FDC rosso" ( vedo però un piccolo colpetto sul bordo a ore 1 al rovescio, potrebbe essere anche un riflesso della foto ). Le monete di rame sono difficili da classificare come conservazione perchè il rame si ossida. Nasce con quel bel colore ramato-rosso e poi vira al bruno. Il "rosso" è surplus, ma quello che conta sono i segni di circolazione. Ciao Beppe1 punto
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uguale identico. Chissà come mai venne usato un conio vecchio due anni dopo? E comunque almeno facendo un giro su internet ho rilevato che la piastra 1843 con questo ritratto è alquanto difficile da trovare. C'è un'analogia con i 10 tornesi 39/40 con la piastra del 401 punto
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Le monete vengono emesse ufficialmente dagli Stati, di solito dai ministeri delle economie, quindi ognuno è competente per le sue e normalmente sul proprio territorio distribuisce solo quelle. C'è il cosiddetto pooling ,ovvero la fornitura di monete o banconote di uno Stato a un altro (classico esempio gli 1 e 2 cent austriaci messi in circolazione da noi), ma quella riguarda comunque contingenti già emessi e poi forniti per la distribuzione di necessità altrove.1 punto
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Dovresti acquistare un catalogo esempio Gigante, ed iniziare a togliere le comuni, che sicuramente saranno il 99%, POI potrai postare quell' 1%. saluti TIBERIVS1 punto
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Nella mezza del 16 che ho.. ci sono i punti. I rombi li vedo nella mezza del 18.1 punto
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In BdI (e immagino anche nelle varie banche nazionali estere) hanno rotolini FDC non circolati. I vari negozianti avranno i loro fornitori di rotolini FDC non circolati (in fiere o dovunque sia), che a loro volta si riforniscono presso le banche nazionali o presso i siti delle varie zecche nazionali, s presenti1 punto
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Su questa FIAT Uno del '91 son arrivato fino in Siberia: la patente l'avevo già da qualche annetto, ma è stato un po' come prenderla per la seconda volta!1 punto
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taglio 2 euro paese lussemburgo anno 2010 tiratura 3.500.0 condizioni bb+ città trieste taglio 1 euro paese finlandia anno 2006 tiratura 1.705.000 condizioni bb città trieste1 punto
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Personalmente no. Anni fa, quando davo la "caccia" agli euro e setacciavo il resto, trovai un 2 euro di Monaco del 2011 (che tuttora conservo in ricordo dei tempi passati). Se desideri posso anche mostrarti una foto. L'esemplare in mio possesso presenta segni, colpi e anche un po' di sporco, tutti elementi indice di avvenuta circolazione. Il fatto che dichiari di averla "trovata" mi fa pensare che tu non l'abbia comprata in cofanetto, folder o serie divisionale ma che tu l'abbia, per l'appunto, trovata in giro come resto al bar, al tabaccaio, al supermercato o chissà dove. Di conseguenza, parlare di FDC in questo caso è etimologicamente e concettualmente errato. In ogni caso, si tratta di un ritrovamento tutto sommato interessante, considerando il numero alquanto limitato di pezzi destinati alla circolazione. Stando ai dati riportati da Euro Collezione, dovrebbero essere 772.000 per il 20141 punto
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C'è storia e numismatica e non è solo la pubblicazione di una collezione. Oltre alla spiegazione di come si emettevano le monete con Carlo II regnante ,si parla anche,ad esempio ,degli aspetti regali del medioevo e di quelli rinascimentali nell'evoluzione del Re .1 punto
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Ciao @gigetto13, e @domenico.mura , questo anno per natale sono riuscito a trovare il "Sardus Pater" e assieme ad un asse di Uxentum sarà il mio regalo di Natale. Domenico, se vuoi archiviarla ti allego le foto della mia moneta e i dati ponderali: peso 5,97gr dimensioni circa 23mm, seguendo la logica del tuo ragionamento su dati ponderali, legende e iconografia questo esemplare secondo me potrebbe far parte delle prime emissioni1 punto
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Ciao!! Mah... Strano zecchino, sembra che il doge e San marco abbiano preso tante punture di vespa e si siano gonfiati. Di bellissimo c'è solo il prezzo.... ?1 punto
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https://www.academia.edu/35267541/I_SEGNI_SEGRETI_NEI_GROSSI_VENEZIANI_UNA_NUOVA_SCOPERTA_di_KEBER_ANDREA_da_MONETA_E_STORIA_Supplemento_alla_SESTA_SERIE_-_n._13_2017_di_ARCHIVIO_VENETO Lungi da me voler essere considerato uno studioso, sono un semplice appassionato. Vorrei solo portare questo esempio : un accademico, scendendo dalla sua cattedra, ascolta un povero ignorante con la terza media. Il risultato è aver evidenziato un qualcosina di nuovo. Vorrei, con questo esempio, solamente dire che anche noi ignoranti qualcosa di buono possiamo farla. Collaborando con Voi di serie A al solo fine del bene della numismatica e delle iniziative che vorrete proporre al pubblico.1 punto
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Riapro questa discussione.. Nel 2017, immaginavo di prendere due monete Longobarde.. Che dire.. Ce L'abbiamo fatta:denaro di Adelchi zecca di Benevento e Follaro di Gisulfo II zecca di Salerno1 punto
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PREMESSA Una bellissima leggenda irlandese racconta che, dove finisce un Arcobaleno, un folletto abbia messo un pentolone pieno di monete d'oro...decisamente no è il mio caso! TITOLO: IL PAIOLO E LA PUZZA DEI SOLDI Casa mia confinava con una Salumeria – Gastronomia, molto rinomata perchè potevi trovare degli ottimi funghi, tartufi ed era caratterizzata da un carrettino posto sul marciapiede, con un'insegna smaltata di un Gallo ed un paio di spiedini, sui quali rosolavano sempre dei polli che emanavano un profumo irresistibile. I titolari avevano un figlio, Dante, bell'uomo, indolente ed un po' scapestrato, che alla vita di bottega preferiva le battute di caccia, le giornate passate a pescare, girare le vallate montane per comperare i prodotti del luogo e magari godere di qualche ora di compagnia di qualche bellezza locale. Ogni tanto Dante ci coinvolgeva in queste gite avventurose, dove la meta era sconosciuta, l'orario di ritorno indeterminato ed il mezzo di trasporto...la sua Fiat 500 Giardiniera, stanca ed ansimante con riporti di legno, che mi piaceva moltissimo, perchè non avevo mai visto un'auto costruita con questo materiale. Partimmo una Domenica "presto". Presto per Dante voleva dire dopo le 11, perchè nella notte aveva giocato a carte fino al mattino. Qualche mese prima, in una “malga”, aveva trovato una pianòla di fine '800 con meccanismo a mano ( in pratica per suonare dovevi girare una grossa ruota di ghisa) e poi... il proprietario diceva di avere molte monete, bisognava andare a vedere! Quando arrivammo, trovammo un montanaro segaligno con un forcone in mano che ci guardava di traverso...riconobbe Dante, si sciolse un po' e ci portò in un locale dove convivevano numerose capre, un paio di mucche da latte, galline ed un povero cane pulcioso e cieco da un occhio che cominciò, ahimè, a strusciarsi contro le mie gambe. La pianòla giaceva in un angolo in uno stato pietoso. Per lei erano finiti i tempi del “Tabarin” ed era ormai irrecuperabile. Mio padre diede di gomito a Dante perchè restavano da vedere le monete. Il montanaro tolse un paio di assi dal pavimento e si calò in una botola dove scorrevano i liquami e riemerse con un paiolo maleodorante. Quello che mi colpì furono le sue parole che posso riassumere così ( per quel che mi ricordo a distanza di decenni ? “Queste qui sono tutte d'argento, nascoste quando c'erano i Kartoffen! Maledetti...prendevano le bestie, bruciavano le case e noi nei boschi a mangiare castagne e radici!”. Cercando di non essere schizzinosi, mettemmo il paiolo in una fontana per un paio d'ore, mentre il montanaro ci offriva un'assaggio dei formaggi. Aspettammo con impazienza Dante, che probabilmente si era dato da fare con qualche procace donzella del posto, poi caricammo tutto sulla Giardiniera e ritornammo a casa a tarda ora. Il viaggio fu un incubo, la puzza emanata dal paiolo era terribile, amplificata anche dalle forme di formaggio comperate da Dante. Il nostro olezzo era percepibile a miglia di distanza e mia mamma era fuori di sé. Mi ricordo che passammo la notte nella vasca da bagno ed i vestiti furono buttati via. Per fortuna il paiolo con le monete era nascosto nella cantina di Dante e col tempo siamo riusciti a pulire le monete...ed il paiolo. EPILOGO: Le monete erano in effetti tutte d'argento da Vitt.Em.II a Vitt.Em.III , tutte circolate e poche date rare, circa una Ventina di Kg (!), praticamente vendute a peso. Il Paiolo era probabilmente usato come Pentolone per lavare i Vestiti con Liscivia e cenere ed è forse migliore delle monete. Però, con questi umili tondelli, fin da giovane ho sperimentato la pulizia delle monete. Molti storceranno il naso, perchè le monete non vanno mai pulite, ma il mio racconto, forse, farà cambiare idea a qualcuno. Ciao Beppe Il Paiolo o meglio il Pentolone ( nella mia cantina ) Fiat 500 C Giardiniera ( Fonte Internet ) Qualche moneta del paiolo !!!1 punto
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Monteriggioni è un caratteristico borgo murato della Toscana, situato sulla cima di un poggio fra Siena (alla cui provincia appartiene) e Colle di Val d’Elsa. Fu fondato agli inizi del sec. XII dai Senesi come baluardo difensivo contro Firenze e conserva integralmente la cerchia muraria rotonda di 570 m originaria di quell’epoca e poi rinforzata nel 1260-70 con 14 massicce torri (paragonate da Dante ai giganti nel XXXI canto dell’Inferno). Questo splendido borgo antico rievoca ogni estate, in occasione della sua festa medievale, il suo glorioso passato con tutti gli abitanti che, indossati abiti d'epoca, interpretano per alcuni giorni uno specifico personaggio. Ogni segno di modernità, come macchine ed energia elettrica, è bandito, mentre la moneta corrente viene cambiata con "lo scudo di Monteriggioni" grazie al quale è possibile gustare gli "antichi" sapori dei prodotti tipici del borgo. Questo gettone ha un controvalore di 5 Grossi equivalenti a 5 € D/ S (Siena) al centro; sul contorno SENA VETUS CIVITAS VIRGINIS + R/ Mura di Monteriggioni al centro; a semicerchio in alto: MONSREGIONIS, in esergo, in un festone: A. D. MCCXM Metallo color oro: 10,91 g, 30 mm. apollonia1 punto
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