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  1. ZuoloNomisma

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/17/19 in Risposte

  1. Ciao a tutti, oggi volevo presentarvi questo testone della mia collezione. Pio V (1566-1572), Roma - Testone (Munt 3, CNI 5). D/: Stemma ovale in cornice, chiavi con impugnatura ovale e doppi cordoni. .PIVS. V._.PONT.MAX. R/: Il papa inginocchiato a sinistra davanti ad una croce; in basso a sinistra la tiara. ABSIT. NISI._.IN.TE.GLORIARI. Esergo: ROMA © Peso: 9.66 gr Il motto al rovescio si traduce in "Solo in te è la nostra gloria" (Galati VI, 14). Pio V nel 1570 indisse il giubileo per unire i cristiani nella lotta contro i Turchi che avevano violato i patti stretti con la Repubblica di Venezia e avevano invaso Cipro dichiarando guerra alla cristianità. Nel concistoro del maggio 1571 si sancì l'alleanza tra le potenze cristiane di Roma, Venezia e Spagna a cui si unirono diverse città italiane. La flotta navale pontificia, veneziana e spagnola, unita sotto il comando generale di Giovanni d'Austria, il 7 ottobre 1571 ottenne la strabiliante vittoria a Lepanto. Al comando della flotta pontificia fu Marcantonio Colonna che ottenne gli onori in patria. Questa sconfitta fu l'inizio del declino del potere marittimo ottomano. Questo testone, di grande importanza storica proprio per gli avvenimenti a cui fa riferimento, viene considerato RR e appare sul mercato solitamente in bassa conservazione e frequentemente tosato o calante di peso. Questo esemplare appare di peso pieno, ben coniato e con una gradevole patina. Vostre integrazioni e commenti sono come sempre graditi. Michele
    6 punti
  2. E' da un po' di tempo che mi pongo alcune riflessioni sul collezionismo numismatico, le voglio condividere, per avere riscontro se la mia visione abbastanza pessimistica, è condivisa. Ho notato che in questi ultimi tempi, si affacciano "novelli" collezionisti, o direi meglio collezionisti/meteore, che pongono il loro dilemma, poi arrivederci a mai più. Vi sono quasi unicamente interventi che chiedono ( a volte senza tanta educazione) cosa "vale" la mia moneta, sobillati anche da una certa mala informazione, che incita alla ricerca della rarità ( che non esistono) a tutti i costi. Vi è una spasmodica ricerca dell' "errore di conio" in semplici monete usurate o deturpate, ricerca che non nasce da una passione numismatica, bensì ( penso io) alla scoperta di "rarità" per poi essere monetizzate al più presto su EB. Altro caso, fresco di pochi giorni, la solita "meteora", pone il quesito: ho 800 monete mia aiutate a classificarle e capirci qualche cosa? Mi ricordo, quando inizia a collezionare le mie prime monetine, ai tempi delle scuole medie, la prima cosa che feci, fu acquistare due cataloghi, il Bobba ed il Frisone, è lì iniziò il divertimento, cosa c'era di più bello che andare alla ricerca sul libro, la moneta che avevo in mano! Oggi con internet le possibilità di ricercare e studiare una monete si sono moltiplicate esponenzialmente, bisogna aver solo voglia, ma probabilmente è questo sprone che manca a questi novelli collezionisti, è molto comodo postare una sequela di foto, a volte pessime, e chiedere quanto vale? Non c'è più il gusto della ricerca, della scoperta tutto è oramai mercificato dal valore, e tutto è volto alla ricerca del valore, ( da monetizzare il più presto possibile). Non so che generazione di Numismatici, possa nascere ed evolvere da queste schiere di "ricercatori", me li vedrei meglio con pala e setaccio alla ricerca di pagliuzze d'oro nel Klondike. saluti TIBERIVS
    3 punti
  3. Volevo segnalare riguardo all'argomento Sardus Pater un bell'articolo uscito su Cronaca Numismatica 11 Dicembre 2019, scritto da Enrico Piras, noto studioso di monetazione Sarda. Sotto il link dell'articolo. https://www.cronacanumismatica.com/il-sardus-pater-lorgoglio-e-la-storia-di-un-popolo/
    3 punti
  4. Volevo ringraziare pubblicamente @villa66 per questo regalo di Natale che mi ha fatto tovare sotto l'albero Direttamente dall'America, una bellissima monetina che mi mancava e che ci tenevo ad avere. E con mia sorpresa, ha inserito nella busta anche un'altra moneta, ma del suo paese, un indian cent del 1904, l'aggiungo con piacere nella mia collezione. Grazie di cuore veramente
    2 punti
  5. E'sempre bella averla tra le mani....ti posto la mia per confronto.
    2 punti
  6. Buonasera, il Magliocca lo riporta R2 che personalmente condivido....
    2 punti
  7. Grazie per la dritta! Credo di aver trovato la discussione alla quale ti riferisci:
    2 punti
  8. Mi scuso per la foto. Ne farò di migliori. Ma la particolarità è evidente in ambedue le annate. Nel esemplare di Rocco è più marcato perché il pezzo è in conservazione eccelsa.......come al solito. ??
    2 punti
  9. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso dispiacere sia qui, che telefonicamente , che tramite altri canali Purtroppo il dispiacere e' enorme, oltre che per il valore economico, anche per l'attaccamento verso tali monete, ricercate con cura e selezione per la qualita' degli esemplari, nell'arco degli anni Io non son su nessun social, ma tramite il mio socio Simone, so che vari amici colleghi e proprietari di case d'aste si sono prodigati per diffondere la notizia il piu' possibile all'intero mondo numismatico italiano e pure commercianti e case d'aste estere......e per tutto questo li ringrazio enormemente Purtroppo, non dispongo di foto delle singole monete, ho solo 2 foto di un paio di vassoi dove si vedono alcune delle monete rubate Nella lista pero' inoltrata in giro, di varie vi e' la provenienza, ed in questa conservazione e' facile individuare di quali si tratta qualora apparissero da qualche parte, oltre al fatto che varie sono proprio gli esemplari raffigurati sui Mir dello Stato Pontificio Nella lista e' presente , al fianco di alcune, una "X"......quelle non fanno parte di quelle rubate, poiche' sono state perse dai ladri all'uscita dalla casa Inserisco 2 foto, ma purtroppo solo indicative, di alcune monete presenti in 2 vassoi Roberto
    2 punti
  10. Io ho l'impressione che in alcuni casi sia puro e semplice trollaggio.
    2 punti
  11. Dove si sta andando........? non è che in ambiti diversi dalla numismatica le cose vadano meglio. E non mi preoccuperei, numismaticamente o meno, della nostra destinazione: è tutto già scritto. Per carità, non fraintendetemi: non sono un ufologo, non credo in alcuna religione, nè penso che esista il destino; e neppure sono un adepto di Cesco Ciapanna (vedi forum). Non mi chiedo dove andremo a finire, perchè la risposta ce la dà la storia: stiamo vivendo gli ultimi anni/decenni (non credo secoli) della nostra civiltà, la cosiddetta civiltà occidentale. Toynbee, e prima e meglio di lui Spengler, hanno studiato in modo comparativo le varie civiltà succedutesi sul pianeta, ed hanno notato che queste si evolvono come un'entità biologica: nascono, crescono, muoiono. Pare, secondo loro, che ora noi stiamo vivendo la fase finale della nostra civiltà: niente di male, è una cosa naturale, ed oltrettutto la morte di una civiltà non è necessariamente traumatica (sempre guardando alla storia). Semmai sono fastidiose le manifestazioni di questo decadimento (vedi quanto evidenzia TIBERIVS), ma al più possiamo evitarle, non curarle. Non posso incavolarmi se perdo i capelli, è nella natura del ciclo vitale, così come non posso incavolarmi se dei ragazzini imbecilli guardano agli strani 20 centesimi solo con la speranza di arricchire; anche loro sono nel ciclo vitale della loro (nostra) civiltà. Una delle cose che però mi infastidisce, visto che fra un po' dovrò tirare le cuoia, è che non potrò vedere che cosa ci sostituirà: perchè finora le varie civiltà che sono vissute sul pianeta, quasi sempre sono nate vergini, con pochi o nessun contatto con civiltà precedenti (un esempio banale: le civiltà precolombiane non hanno avuto contatti con quelle mediterranee). Ma ora viviamo in un mondo globalizzato, non c'è più spazio per la nascita di una civiltà vergine; e questo fatto non si è mai presentato prima nella storia del mondo. Ecco, questo fatto mi infastidisce molto ( Petrolini cantava: ...mi dispiace di morire ma son contento, son contento di morire ma mi dispiace...), il non poter vedere che cosa succederà, ma non potrò avere risposta.
    2 punti
  12. ° Borsa Scambio Catania ° << Sabato 1 Febbraio 2020 >> Filatelia, numismatica, cartamoneta, cartoline, storia postale, minerali, fossili, accessori, raccoglitori, collezionismo vario. << Hotel Nettuno >> Viale Ruggero di Lauria n.121-123 Lungomare Ognina (Catania) << Orari >> Sabato 1 febbraio 2020, dalle ore 9:00 alle 19:00 << INGRESSO LIBERO >> << Per informazioni >> Associazione Filatelica Numismatica Etnea Lombardo Filippo - 3485798023 Acos 3495822418 - [email protected]
    1 punto
  13. Il 22 novembre, a Roma, è nata la Consulta Italiana di Numismatica. Presidente è la Prof.ssa Cantilena(Università di Salerno). La Giunta che guiderà la CoIN è formata da Bruno Callegher (Università di Trieste), Alessandro Cavagna come tesoriere (Università di Milano), Giacomo Pardini qual esegretario segretario (Università di Salerno), Mariangela Puglisi (Università di Messina) e Alessia Rovelli come vicepresidente (Università della Tuscia). Lo Statuto tratto dalla pagina ufficiale di facebook è il seguente: ARTICOLO 1) E’ costituita l’Associazione dei numismatici universitari italiani “CONSULTA ITALIANA DI NUMISMATICA - Co.I.N.”, di seguito denominata Co.I.N.; essa è retta dal presente statuto e dalle vigenti norme di legge in materia ed opera come organismo di consultazione permanente con il compito di elaborare, promuovere, sviluppare e coordinare iniziative scientifiche e culturali riguardanti la valorizzazione della disciplina numismatica, l’organizzazione della ricerca e della formazione e dell'organizzazione didattica universitaria e nel quadro più complessivo dei temi connessi alla conservazione e valorizzazione dei beni numismatici e storico-culturali. Essa è apolitica, volontaria, aconfessionale e non persegue scopi di lucro e ha una struttura democratica. La Co.I.N., per il raggiungimento dei suoi fini, intende promuovere varie attività, tra le quali la discussione su questioni e problemi di interesse numismatico e storico-archeologico, il mantenimento di rapporti con vari organismi istituzionali quali il MiUR, il MiBACT, il CUN, il CNR, la Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia (FCdA) e i vari Istituti e Associazioni scientifici italiani e/o stranieri, pubblici e/o privati e relativi anche ad altri settori scientifico-disciplinari. Si prefigge altresì di promuovere convegni e incontri di studio su temi inerenti all’ambito numismatico e storico-archeologico a livello nazionale e/o internazionale, e assumere ogni altra iniziativa atta al raggiungimento degli scopi dell’Associazione. La Co.I.N. potrà svolgere attività di promozione delle proprie iniziative e di quelle organizzate dai Soci, attraverso opportune forme di comunicazione, ed eventuale attività di pubblicazione e diffusione dei risultati delle attività culturali. La Co.I.N. ha sede ufficiale a Fisciano (SA), presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DiSPaC dell’Università degli Studi di Salerno, Via Giovanni Paolo II nc. 132, CAP 84084, ma può riunirsi all’occorrenza in altra sede, sempreché in Italia. La durata dell’Associazione è illimitata. Il patrimonio dell’Associazione è costituito dai residui di gestione, dalle quote dei Soci, da contributi di enti pubblici o privati, da altri eventuali assegni e/o redditi o proventi da lasciti e da donazioni. ARTICOLO 2) Sono Soci di diritto (Soci ordinari), a richiesta, gli afferenti al settore scientifico-disciplinare L-ANT/04 (NUMISMATICA): i Professori universitari di ruolo, di I e II fascia, i Ricercatori a Tempo Indeterminato, e i Ricercatori a Tempo Determinato A e B. Sono Soci, a richiesta e senza diritto di voto, i Professori universitari, di I e II fascia e i Ricercatori a Tempo Indeterminato afferenti al settore scientifico-disciplinare L-ANT/04 (NUMISMATICA) in quiescenza (Soci aggregati). Non sono ammessi Soci temporanei, come previsto dal comma 8 lettera c- art.148 del TUIR. Sono ammessi a partecipare alle riunioni della Co.I.N. in veste di uditori, senza diritto di voto, anche i professori a contratto di Numismatica, o i titolari di contratti di ricerca, i dottorandi e i dottori di ricerca e gli specializzandi e gli specializzati con ricerche attinenti al suddetto SSD. È previsto il pagamento di una quota annuale che deve essere versata entro la data della prima seduta ordinaria dell’Assemblea dei Soci. La quota associativa per i Soci ordinari è pari a Euro 50,00 (cinquanta/00); per i Soci aggregati, a Euro 30,00 (trenta/00). Il mancato pagamento della quota associativa comporta la perdita dell’elettorato attivo e passivo e dopo tre anni consecutivi la decadenza dalla qualifica di Socio. È prevista la possibilità di recesso dalla Co.I.N.: le dimissioni da Socio vanno presentate per iscritto alla Giunta dell’Associazione. Le quote o i contributi associativi sono intrasmissibili ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte e non sono rivalutabili. La qualità di associato cessa esclusivamente per recesso o morte del Socio o per morosità che verrà dichiarata dalla Giunta esecutiva. Tutti i Soci sono tenuti: - al pagamento delle quote sociali; - al pagamento di eventuali contributi periodici in funzione alla partecipazione ad attività istituzionali, necessari per la realizzazione delle attività organizzate, potendo così contribuire al finanziamento vitale delle stesse; - all’osservanza dello Statuto, degli eventuali regolamenti interni e delle deliberazioni prese dagli Organi Sociali, comprese eventuali integrazioni della cassa sociale attraverso versamenti di quote e contributi associativi straordinari. - a comunicare eventuali cambi di residenza, la modifica dell’indirizzo telematico, nonché a notificare l’eventuale variazione dello status universitario. ARTICOLO 3) Sono organi della Co.I.N.: l’Assemblea generale dei Soci; il Presidente; il Vicepresidente; la Giunta; il Segretario; il Tesoriere. ARTICOLO 4) L’Assemblea generale, composta da tutti i Soci, delibera sulle attività della Co.I.N. e sul bilancio annuale preventivo e consuntivo, sulla modifica del presente statuto, su tutti gli argomenti di carattere generale posti all’ordine del giorno esprimendo, se del caso, pareri o raccomandazioni sullo scioglimento dell’Associazione. Elegge a scrutinio segreto il Presidente e i membri della Giunta. È presieduta dal Presidente, secondo le norme di cui agli Art. 5 e 11. È convocata dal Presidente in seduta ordinaria almeno una volta all’anno e in seduta straordinaria ogni volta che la convocazione sia deliberata dalla Giunta o sia richiesta da almeno un quinto dei Soci. L’Assemblea generale può deliberare all’occorrenza di organizzarsi in sezioni e commissioni, dando loro mandato di approfondire tematiche specifiche. La Giunta provvede a tutti gli atti necessari ed utili all’efficienza dell’Associazione: - esamina i bilanci preventivi e consuntivi nonché la relazione della gestione finanziaria da presentare all’Assemblea per la sua approvazione; - delibera eventuali regolamenti interni da far approvare all’Assemblea. I libri sociali dove dovranno essere trascritti i verbali e riportati i bilanci approvati sono: Libro delle Assemblee, Libro delle deliberazioni della Giunta e Libro dei Soci. ARTICOLO 5) Il Presidente è eletto a scrutinio segreto dall’Assemblea e resta in carica per tre anni. Al Presidente spetta la rappresentanza dell’Associazione stessa di fronte ai terzi e in giudizio, convoca le adunanze sia dell’Assemblea generale sia della Giunta, stabilendo l’Ordine del Giorno ed inserendovi anche argomenti su richiesta di almeno un membro della Giunta o di almeno un quinto dei Soci. Il Presidente ha la firma sociale della Co.I.N. e può delegare il Tesoriere per le spese correnti. Coadiuvato dal Tesoriere, provvede inoltre all’amministrazione delle entrate e delle spese secondo le delibere dell’Assemblea generale e dei bilanci da essa approvati; vigila sulla conservazione del patrimonio e firma, unitamente con il Tesoriere, gli ordini di pagamento. Nelle votazioni, in caso di parità, il voto del Presidente prevale. Può candidarsi alla carica di Presidente qualsiasi Socio della Co.I.N. purché in ruolo attivo presso un Ateneo italiano. Il Vicepresidente coadiuva il Presidente e lo sostituisce in caso di assenza o di impedimento. Il Vicepresidente è nominato direttamente dal Presidente tra i membri della Giunta. ARTICOLO 6) La Giunta è composta dal Presidente che la presiede e da cinque Soci eletti dall’Assemblea generale a scrutinio segreto. I membri della Giunta durano in carica tre anni e designano all’interno di essa il Segretario ed il Tesoriere. Possono candidarsi alla carica di membro della Giunta della Co.I.N. i Soci Professori di I e II fascia e i Ricercatori a Tempo Indeterminato e a Tempo Determinato (A e B) in ruolo attivo presso un Ateneo italiano. La Giunta coadiuva il Presidente nella gestione della Co.I.N.; cura insieme con il Presidente la redazione dei bilanci e della relazione annuale; si occupa delle forme e modalità di cooperazione con le altre componenti universitarie dell’AREA 10 (SCIENZE DELL’ANTICHITÀ, FILOLOGICO-LETTERARIE E STORICO-ARTISTICHE). Si riunisce in via ordinaria almeno una volta l’anno e in via straordinaria su convocazione o a seguito di richiesta della maggioranza dei membri. ARTICOLO 7) Il Tesoriere coadiuva il Presidente nella gestione amministrativa della Co.I.N. e firma, congiuntamente con lui, gli ordini di pagamento. Può ricevere la delega del Presidente per quanto riguarda le spese correnti. ARTICOLO 8 ) Il Segretario cura l’attuazione delle delibere dell’Assemblea generale e della Giunta, nonché il lavoro amministrativo ed organizzativo. Cura la tenuta e l’aggiornamento dell’elenco dei Soci e dei Libri dei verbali delle Assemblee e della Giunta. Le modalità e le condizioni per l’espletamento delle sue funzioni sono stabilite dalla Giunta. ARTICOLO 9) Non sono consentiti più di due mandati consecutivi per la carica di Presidente e di Membro della Giunta. È anche fatto divieto di cumulo per tali cariche, nonché per quelle di Vicepresidente, di Segretario e di Tesoriere. ARTICOLO 10) Le adunanze dell’Assemblea generale sono valide in prima convocazione quando siano presenti almeno 2/3 dei Soci, in seconda convocazione senza vincoli di presenza, fatta eccezione per quelle che hanno all’O.d.G. l’elezione o il rinnovo del Presidente e degli organi collegiali. Non è ammessa più di una delega. È possibile giustificare per iscritto la propria assenza. Nella verifica del numero legale, i Soci giustificati abbassano il quorum necessario per la validità delle sedute. Le convocazioni devono essere comunicate ai Soci insieme all’O.d.G. scritto, per posta elettronica e almeno quindici giorni prima della data fissata per la riunione. Per motivate ragioni di urgenza il Presidente, sentita la Giunta, può convocare l’Assemblea generale e la giunta in via breve. Le sedute della Giunta sono valide quando è presente la maggioranza dei Membri. Le adunanze dell’Assemblea generale e le sedute della Giunta, per motivate esigenze, possono tenersi a distanza con modalità telematiche. Le sedute che hanno all’O.d.G. la relazione o il rinnovo del Presidente e degli organi collegiali sono valide quando sia presente la metà più uno degli aventi diritto. Non è ammessa più di una delega. Le votazioni per le elezioni devono avvenire a scrutinio segreto. Per l’elezione del Presidente ogni elettore dispone di una preferenza: risulterà eletto il Socio che raccoglierà un numero di suffragi pari alla metà più uno del numero dei votanti e, se nel primo scrutinio non si raggiungerà tale maggioranza, in seconda votazione sarà eletto il Socio che avrà il maggior numero dei voti. In caso di parità dei voti per due o più candidati, sarà nominato il più anziano di ingresso nel ruolo universitario. Per l’elezione della Giunta ogni elettore dispone di cinque preferenze: risulteranno eletti i primi cinque Soci che avranno riportato il maggior numero di suffragi. In caso di parità di voto, sarà nominato il più anziano di ingresso nel ruolo universitario. Le votazioni riferentesi a persone vengono effettuate a scrutinio segreto. Le restanti votazioni hanno luogo ordinariamente per alzata di mano; possono essere fatte a scrutinio segreto a richiesta anche di un solo Socio. Le deliberazioni sono prese a maggioranza dei presenti. Le riunioni per le elezioni devono aver luogo allo scadere di ogni triennio. Le cariche durano un triennio sino alla data di approvazione del bilancio del terzo esercizio successivo. Qualora nel corso del triennio si verifichino delle vacanze all’interno della Giunta, subentrano i Membri che seguono nella graduatoria stabilita in base ai voti ottenuti nell’ultima votazione effettuata. In mancanza di membri disponibili il Presidente ed il Segretario procedono alla convocazione straordinaria dell’Assemblea generale per l’elezione a tale carica. Qualora si verifichi la vacanza del Presidente, il Vicepresidente ed il Segretario procedono alla convocazione straordinaria dell’Assemblea generale per l’elezione a tale carica. ARTICOLO 11) Le candidature alla Presidenza possono essere depositate presso la Giunta per iscritto in qualunque momento del giorno della convocazione dell’Assemblea che ha all’O.d.G. l’elezione del Presidente. Le candidature alla Giunta vengono comunicate al seggio elettorale, che ne dà comunicazione pubblica nel corso dell’Assemblea. ARTICOLO 12) Per poter esprimere il proprio voto alle elezioni i Soci ordinari devono essere in regola con il versamento della quota associativa dell'anno in corso e di quelli precedenti. I Soci che intendano candidarsi devono presentare, a mezzo posta elettronica, alla Segreteria la richiesta corredata da dati anagrafici e sintetico curriculum vitae entro il quindicesimo giorno antecedente all'inizio delle votazioni. Le votazioni possono svolgersi sia in modo tradizionale che in modalità telematica. Qualora le elezioni si svolgano in modalità telematica, ogni Socio – tramite le proprie credenziali –, potrà accedere alla scheda elettorale informatizzata, attraverso la quale potrà esprimere le scelte di voto. Ciascun Socio potrà votare una sola volta. ARTICOLO 13) Mozioni di sfiducia al Presidente, alla Giunta e a singoli componenti della Giunta possono essere presentate per iscritto in qualunque momento a firma di almeno un terzo dei membri aventi diritto di voto e vanno messe all’O.d.G. della prima Assemblea ordinaria o straordinaria indetta dopo la loro presentazione. L’approvazione delle mozioni implica il decadimento dalla carica. La mozione si intende approvata se si ottiene un numero di voti pari alla metà più uno dei votanti, se questi ultimi sono pari alla metà più uno degli iscritti. Le schede bianche e nulle vengono computate al fine del calcolo del quorum. La stessa procedura (ad eccezione della sottoscrizione delle firme) si segue in caso di dimissioni del Presidente, della Giunta o di uno dei suoi componenti. ARTICOLO 14) L’esercizio finanziario dell’Associazione così come l’anno sociale, decorre dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio la Giunta direttiva è convocata per l’esame del bilancio consuntivo dell’esercizio precedente da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea. Il Bilancio dovrà essere depositato presso la sede legale almeno quindici giorni prima dell’Assemblea per poter essere consultato da ogni Socio. Il Bilancio preventivo deve essere approvato entro il 31 dicembre. Salvo contrarie disposizioni di Legge, durante la vita dell’Associazione è fatto assoluto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitali. ARTICOLO 15) Le modifiche al presente Statuto devono essere proposte all’Assemblea generale o dalla Giunta o almeno da un quinto dei Soci e debbono essere integralmente notificate ai soci insieme con l’O.d.g. dell’Assemblea generale, in cui saranno discusse; in tale ordine del giorno devono costituire il primo punto. Le delibere dell’Assemblea generale in proposito sono valide se prese con la maggioranza assoluta dei 2/3 dei votanti. Le spese straordinarie per le modifiche dello Statuto verranno ripartite in parte uguali tra tutti i Soci. La variazione della sede legale di cui all’Art. 1 del presente Statuto può essere variata dall’Assemblea che delibera il rinnovo delle cariche sociali. La votazione segue le medesime regole del rinnovo delle cariche sociali. Anche in questo caso, le eventuali spese straordinarie per la variazione della sede legale verranno ripartite in parte uguali tra tutti i Soci. ARTICOLO 16) In caso di scioglimento, per qualunque causa, l’Associazione ha l’obbligo di devolvere il proprio patrimonio ad altre associazioni con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’Art. 3, comma 190, della Legge 23/12/1996 n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla Legge. ARTICOLO 17) Per tutto quanto non è previsto dal presente Statuto si fa rinvio alle norme di legge ed ai principi generali dell’ordinamento giuridico italiano, alle leggi speciali sulle associazioni.
    1 punto
  14. Donazione il 20 dei denari secusini al Museo
    1 punto
  15. Buonasera, La prima, se fosse vero, avrebbe un senso a mio parere, il resto no.
    1 punto
  16. In realtà credo che si tratti semplicemente di riempimento della matrice di conio. Sono appendici molto sottili che facilmente vengono otturate dai trucioli metallici formantisi durante la battitura del tondello. Osserva la foto del pezzo postato all'inizio: è presente usura, è vero, ma se guardi gli uncini presenti sono più "bassi" rispetto ai rilievi circostanti. La spiegazione più semplice è che il conio si stava riempiendo dando origine a uncini sempre più evanescenti. Del resto, anche l'esemplare al post #6 ha ben evidente l'uncino del "7" nella data, mentre lo è molto meno quello del "2" del valore. Riguardo ai due esemplari da me postati, vi sono tre quarti di punto di conservazione in più nell'esemplare di sinistra eppure è privo delle due appendici (conio "stanco")...
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  17. Bellissimo e vissuto! In origine aveva le smaltature ?
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  18. Buonasera a tutti, ri-condivido l'ultimo mio 2 Tornesi 1853 con A corretta su D, Come mi faceva notare il mio Amico @giovanni0770, questa correzione è presente nei 2 Tornesi, di altri millesimi.
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  19. Ciao Baylon, grandi macchine queste Lancia Delta HF, è stata uno dei miei sogni, soprattutto la versione Integrale 16v ! Però l'origine della specie è stata la Lancia Fulvia Coupè HF Rally, un'auto che aveva un certo non so che, e quando la guidavi ti sentivi un po' pilota. Eppure non aveva una gran cilindrata ( 1200 e rotti, portati a 1600 negli ultimi anni, non molti cavalli 80 poi 100 ) ma è stata un' auto favolosa. L'ho guidata molte volte perchè un mio caro amico,scomparso da poco, aveva comperato di seconda mano una 1600 Rally. Gli avevo fatto conoscere un meccanico che chiamavamo "Carburo" perchè aveva preparato molte auto da Rally ed era un vero mago nello spremere cavalli da motori più adatti ad una gita familiare. Geo ( con grande fantasia lo chiamavamo così perchè era Geometra! ) portò la macchina a "rettificare" da Carburo. Quando fu pronta andammo nell'officina e il meccanico pigiò sull'acceleratore, facendoci sentire il rombo di una vera sportiva. " Quanti cavalli adesso ?? ". Carburo ci squadrò e disse: " Almeno 130 Cavalli e... due Asini che siete voi !! " Ogni occasione era buona per divertirci con l'HF. D'inverno, appena cadevano quattro dita di neve chiamavo Geo: " Si va ???" risposta: " Si va ! Si va!". Piazza d'Armi era grandissima e tutta imbiancata, con l'HF si tirava il freno a mano e diventavamo dei piloti facendo delle derapate incredibili. D'estate si andava su una pista di Motocross a fare... Rallycross! Grande auto e tanti ricordi. Ciao Beppe
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  20. Sempre durante il dogato di Alvise Mocenigo (1570-1577) il Consiglio dei 10 proprio in seguito alla guerra che aveva messo in ginocchio l'economia veneziana, decise con la delibera del 29 ottobre 1572 di coniare nuove monete da 40, 20 e 10 soldi. La scelta definitiva fu per l'immagine di Santa Giustina in ricordo della Vittoria di Lepanto avvenuta proprio il giorno della santa che ricordiamo è protettrice di Padova.
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  21. Io collezioni mogli, ho due ex e sono alla terza.....? Quante monete avrei potuto comprare con quello che mi costano..............?
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  22. Allora mi permetto di chiamare in causa io qualcuno degli amici venetici/serenissimi: @417sonia @gigetto13 @Arka @ak72 @fabry61
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  23. Complimenti per la moneta e per la conservazione di non facile reperibilità , solo una nota sulla traduzione della legenda, probabilmente più esatto in: SIA LUNGI RIPORRE LA MIA GLORIA SE NON IN TE. ( da " Il linguaggio delle monete" - Mario Traina Ed Olimpia). saluti TIBERIVS
    1 punto
  24. DE GREGE EPICURI Sullo scudo retto dalla vittoria è scritto VIC PAR, cioè VICTORIA PARTHICA.
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  25. DE GREGE EPICURI Solo un paio di risposte abbastanza generiche: il n.1 è un bel sestante repubblicano della riduzione semilibrale. Il n.5 è una tetradramma di Diocleziano, della zecca di Alessandria d'Egitto, primo anno di regno; al rovescio forse la figura di Elpis (la Speranza).
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  26. Complimenti, esemplare veramente in notevole conservazione!!!!! Per quel che concerne la rarita', concordo in parte con sixtus..... per gli esemplari che in genere si trovano di questa moneta, ossia quasi tutti in bassa conservazione e spesso di peso calante per via di tosature, lo classificherei R Per esemplari invece di notevole qualita', personalmente la considero una moneta molto difficile da reperire, per cui considerarlo RR (molto raro) per me ci puo' stare benissimo Ovviamente parere personale, che puo' sembrare assurdo, ma per certe tipologie di monete , quando si trovano in inusuali stati di conservazione, l'effetiva rarita' e' da considerarsi a volte un po' diversa Roberto
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  27. Magnifico testone e complimenti. Vogliamo considerarlo R2 per le buone caratteristiche di conio e il peso insolitamente alto e regolare ? Mmm... Direi di no, per me è R, fino a 6-7 anni fa' avrei indicato anch'io un molto raro per il testone presente. Primo esempio o quasi di forma artistica in movimento e non standard con un rovescio che precede la bellezza di molti testoni da Gregorio XIII in poi.
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  28. Buongiorno, ora leggo @1412luigi ma già indipendente dalla sua lettura con la lente, devo dire che ero arrivato alla stessa conclusione e cioè che si tratta di Adriano come giustamente ha segnalato @lorluke: la somiglianza del ritratto e la mancanza di legende per Antonino Pio con IMP CAES ANT mi fanno innestare la marcia indietro. Non ho assolutamente tempo stamattina di individuare la giusta moneta di Adriano, sono certo che lo farete voi, in ogni caso ci risentiamo al primo pomeriggio. HIRPINI
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  29. ciao @Stilicho e @d1revolver direi che plausibilmente si tratti di una SECVRITAS-REIPVBLICAE di metà IV secolo ... Valente, Valentiniano, Graziano.... chissà... però direi che è questa tipologia il diametro c'è, il peso è alto, ma ne ho viste diverse oltre i 3,50 g ... qualche raro caso anche 4 e poco oltre saluti
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  30. @Zenzero grazie delle info, penso anche io sia un esemplare delle emissioni "ufficiali"! e complimenti, è un esemplare strepitoso!
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  31. Sembra molto simile a questa che posto..poi sentiremo anche Hirpini.Ric 163. Saluti Davide
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  32. Mi esprimo da totale profano della materia e da semplice osservatore della fisionomia dei volti degli imperatori romani. Se posso permettermi, a me ricorda molto una tipologia di ritratto di Adriano, tipica anche di altre monete. Qui di seguito ve ne vorrei mostrare alcune "simili". Mi scuso, eventualmente, per la mia carenza conoscitiva in questo ambito, ma spero vivamente che questo mio intervento possa tornare in qualche modo utile alla corretta identificazione della moneta.
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  33. Non bisogna drammatizzare. Purtroppo mi ricordo troppi casi del genere che sono sempre successi. I 500 lire bandiere rovesce (erano tutte rovesce secondo l'opinione dei proprietari), le 200 lire 1977, i miniassegni, le tessere telefoniche sono state tutte oggetto di speranza di avere un tesoro. Non Vi dico poi le 100 lire 1972 barra, dove la barra compariva nei posti più impensati... Oggi probabilmente la notizia corre più veloce. E quindi molte più persone partono alla caccia del tesoro. La speranza non costa nulla. E la delusione dura solo un attimo, giusto il tempo di leggere un'altra bufala sul web... Arka Diligite iustitiam
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  34. vado fuori tema, scusate, ma ho notato, con piacere, che questo forum è interessato anche a vecchi documenti, anche se non attinenti alle monete. Ho già scritto con ammirazione della grande Giulia TZ2: ora ho ritrovato in un mio libro (me n'ero scordato) la riproduzione di un interessante pro memoria interno dell'Alfa Romeo, relativo alla partecipazione delle TZ2 alla 12 ore di Sebring (1964). Lo riproduco qui, per amore della storia e prima ancora della TZ2. Da notare, fra le proposte per alleggerire le auto, il punto 14: è di mano dell'ing. Orazio Satta, direttore delle Progettazioni e Reparti Sperimentali.
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  35. Io penso che l'umiltà sia uno strumento indispensabile per la ricerca. Non per niente si chiama "umiltà accademica". L'essere sicuri delle proprie argomentazioni è buona cosa, ma diventa pericoloso quando fa liquidare con disinvolta, rapida e acritica altezzosità qualsiasi opinione discordante. Il verificare sempre e comunque le proprie sicurezze, il confrontarsi con altri, il sapersi meravigliare: questo è ricerca, sviluppo e crescita. Ma questa è solo una opinione. Polemarco
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  36. Si esatto! Colleziono monete da 6 anni ma principalmente monete euro o del 900'. Le monete romane mi hanno sempre affascinato ma non ne avevo mai comprata nessuna e questa mi piaceva molto. Dovrei provare a imparare a classificarle ma mi sembra molto difficile! Proverò sicuramente @Xenon97!
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  37. Buonasera, finalmente ho anche io un pezzetto del 1831. Preso ieri al Convegno Numismatico di Sessa Aurunca. 5 Tornesi 1831 Ferdinando II Magliocca 697 Saluti Alberto
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  38. Di primo acchito era quello che avevo pensato anch'io. Però nelle foto da ultimo inviate da @1412luigi, ed in particolare in quella ritraente il dritto, mi pare di scorgere a ore 10 circa una "T" che mi induce pensare ad Adriano (legenda del tipo "IMP CAESAR TRAIANVS HADRIANVS AVG").
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  39. C'è una cosa però che è sfuggita in questa discussione, cioè il fatto che la numismatica si occupa di tanti ambiti cronologici di cui è impossibile per chiunque possedere la totale padronanza, in genere ci si specializza, i nomi di studiosi accademici fatti nel post iniziale riguardano alcuni determinati ambiti cronologici e geografici, prevalentemente la numismatica dell'Italia antica e altomedievale, i nomi di studiosi non accademici fatti da altro utente riguardano invece studi su ambiti totalmente diversi, prevalentemente zecche dell'Italia meridionale in epoca moderna e contemporanea, certo in ambito accademico lo studio delle monetazioni dal cinquecento in poi è decisamente limitato ma questo non toglie che la materia possa avere un suo interesse, oltretutto interdisciplinare e parallelo alla storia economica e monetaria, quindi se io decido di acculturarmi sulla monetazione borbonica napoletana o di quella del periodo spagnolo non andrò a leggere i testi della Cantilena o della Rovelli che si sono occupate di tutt'altro ma leggerò i Magliocca, Perfetto, Di Rauso, Bovi, Pannuti e D'Andrea... se invece mi prende il sacro fuoco per l'alto medioevo e la monetazione longobarda allora mi rivolgerò ai testi di Grierson, Arslan, Rovelli, Bernareggi... se si tralascia questo aspetto della specializzazione si rischia di litigare e farsi il sangue amaro per nulla, un Bovi ad esempio che era medico e non numismatico accademico sicuramente ne sapeva di più sulla monetazione napoletana moderna di quanto ne può sapere un accademico esperto in numismatica bizantina e altomedievale...
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  40. Non lo definirei "problema", come dicevo è questione di prospettiva. Se sono collezionista di monete di area italiana è chiaro che reputi più IMPORTANTE ai miei fini il M.I.R. rispetto a un saggio accademico. Sull'invasione di campo, io sono dell'idea che comunque la volontà di fare ricerca - scientifica o divulgativa che sia - sia sempre meritorio. E non ha torto chi auspica una maggiore collaborazione tra i due mondi, proprio perché hanno competenze COMPLEMENTARI. Il problema - qui sì che ci sta il termine - è che spesso è difficile dialogare con chi sta "dall'altra parte".
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  41. Concordo! Ha la tanto rara quanto preziosa capacità di trasmettere al pubblico la propria passione. Fossero così tutti i professori liceali e universitari, saremmo in un mondo migliore!
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  42. A me non dispiace... Per me buona, soprattutto lo stile del dritto è convincente, al rovescio pare tutto un po' stilizzato ma la varietà dei conii presente nella tipologia ci permette di essere relativamente "elastici ". Una considerazione sulla tremenda iconografia del verso : è impressionante vedere un "civile" cavaliere romano bandire una testa di Gallo, resa magnificamente con i suoi capelli irsuti di gesso, come un qualsiasi trofeo di guerra. Va da sé che I romani erano velocissimi ad adottare le usanze dei nemici, soprattutto quelle legate alla sfera bellica... Torquato docet.
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  43. Ciao @gigetto13, e @domenico.mura , questo anno per natale sono riuscito a trovare il "Sardus Pater" e assieme ad un asse di Uxentum sarà il mio regalo di Natale. Domenico, se vuoi archiviarla ti allego le foto della mia moneta e i dati ponderali: peso 5,97gr dimensioni circa 23mm, seguendo la logica del tuo ragionamento su dati ponderali, legende e iconografia questo esemplare secondo me potrebbe far parte delle prime emissioni
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  44. la moneta dal Gigante (2011) è considerata Comune, valore in conservazione BB 5€. Mancano le foto per valutare la conservazione effettiva (130 € se SPL, sempre considerando le "esagerazioni" di valutazione dei cataloghi) ma mi sembra strana come domanda da uno che ha un negozio di numismatica...
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  45. Roma Numismatics Limited, Auction 14, lot 432, 21/09/2019 Roman Provincial Severus Alexander Æ Drachm of Alexandria, Egypt. Dated RY 10 = AD 230/231. Α ΚΑΙ ΜΑΡ ΑΥΡ СЄV ΑΛЄΞΑΝΔΡΟС ЄΥϹЄ, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind / Hermanubis standing right wearing kalathos, holding winged caduceus and palm branch, jackal behind to left, palm branch to right; L I (date) to left. Emmett 3165A.10; Dattari (Savio) -; RPC VI Online 10455 (temporary). 26.22g, 34mm, 12h. Good Extremely Fine, the finest known example. Extremely Rare. The reign of Severus Alexander witnessed what is probably quite fair to describe as the last great flourishing of numismatic art at the mint of Alexandria, before several centuries of steady decline. The mint had ceased operations following the great massacre perpetrated by Caracalla in 215, and was only reopened after his assassination and the accession of Macrinus, under whose rule it produced an extremely limited coinage. Under Elagabalus output increased markedly, though by now the principal denomination had long been the tetradrachm, and the bronze drachm was struck in very limited numbers. In the reign of Severus Alexander a renewed threat from the East presented by the Sassanids, who had entirely overwhelmed Rome's old adversary the Parthian Empire, required a fresh output of coinage on a larger scale than Alexandria could fulfil. As a result, tetradrachms were struck both at Alexandria and at Rome, whence they were imported into Egypt. Severus Alexander's reign also saw the reintroduction of the drachm on a much greater scale (only two types had been struck under his predecessor), with a wide variety of types both old and new, fully utilising the skills of the engravers evidently brought back to work at Alexandria under Elagabalus. Struck on large flans with dies engraved as competently as any during the 'golden age' reigns of Hadrian and Antoninus Pius, this would be the last ever issue of bronze drachms from Alexandria before the demonination was forever rendered obsolete by inflationary forces and retained only as a unit of account. In his paper entitled "The Onomastic Evidence for the God Hermanubis" (Proceedings of the 25th International Congress of Papyrology, 2007), Amin Benaissa succinctly describes the conflation of the Greek god Hermes with the Egyptian god Anubis: "Hermanubis is known from a handful of epigraphic and literary sources, mostly of the Roman period. Plutarch cites the name as a designation of Anubis in his underworldly aspect (De Is. et Os. 375e), while Porphyry refers to Hermanubis as 'composite,' and 'half-Greek' (De imaginibus fr. 8, p. 18.1–2 Bidez). The name has been restored in a second-century BC dedicatory inscription from Delos (ID 2156.2), which would be its earliest attestation, but otherwise it appears in three inscriptions of the Roman period, two from Egypt and one from Thessalonike. It is clear that the name is a result of the assimilation of the Egyptian god Anubis to the Greek god Hermes, which is well attested in a number of literary, epigraphic, and artistic sources. Although Hermes was traditionally equated with the Egyptian Thoth, his function as psychopompos encouraged his association with Anubis given the latter's comparable funerary role in Egyptian religion as embalmer and guardian of the dead and as leader of the deceased to the tribunal of Osiris. This assimilation resulted in widespread Greco-Roman representations of the canine-headed Anubis with attributes of the Greek Hermes, such as the distinctive staff known as the kerykeion or winged sandals. In Roman Alexandria there emerges a new iconographical type, well represented in coins and sculpture, in which a fully anthropomorphic young god is flanked by a dog and holds the same attributes as the said Anubis, in addition to wearing the kalathos headdress. It is this type that art historians have traditionally labelled 'Hermanubis'." ILLUSTRAZIONE: Statua del dio Ermanubi, in marmo bianco (I-II secolo d.C.). Museo gregoriano egizio (Musei Vaticani) Ermanubi (o Hermanubi; in greco: Ἑρμανοῦβις, Hermanùbis) è un dio greco-egizio nato dalla fusione di Ermes (Ἑρμῆς) e Anubi (Ἄνoυβις). Era considerato figlio di Seth e Nefti. La grande somiglianza fra Anubi ed Ermes (entrambi divinità psicopompe, ovvero guide delle anime nell'aldilà) portò alla formazione sincretistica, nell'immaginario religioso egizio ed ellenistico d'epoca tolemaica, del dio Ermanubi[3]. Fu popolare durante la dominazione romana dell'Egitto, epoca delle sue prime raffigurazioni, e nella stessa Roma fino al II secolo. Benché la tradizione accomunasse Ermes a Thot (difatti, le dottrine che si credeva provenissero da Thot furono definite ermetiche), la sua funzione di guida delle anime nell'aldilà incoraggiò la sua fusione con Anubi, che svolgeva la medesima funzione nell'immaginario egizio. Raffigurato con corpo d'uomo e testa di sciacallo, con in mano il sacro caduceo che era uno degli attributi principali del dio greco Ermes, Ermanubi rappresentava il sacerdozio egizio e la sua ricerca della verità.
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  46. Chi colleziona monete circolate sa che il valore che hanno è quello facciale, di quelle che hai listato quelle che ritengo siano un po difficili da trovare sono quelle del Benelux, Malta e Irlanda. Noto che non ce ne sono degli stati baltici: Estonia, Lettonia e Lituania e dei mini stati. Prendi queste informazione con il dovuto distacco perchè sul materiale circolato tutte le opinioni sono valide. Tieni conto che il valore è sempre quello facciale, se vuoi un piccolo aiuto nel valutare la difficoltà di ritrovamento e non un presunto valore puoi consultare la tabellina che si usa per controllare la pubblicabilità delle monete su osservatorio rarità. Buon divertimento.
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  47. Ho ripreso questa discussione perche' e' uscito un altro esemplare nell'asta della Numismatica Picena del 1 Dicembre prossimo. In realta' siamo si fronte all'ennesima riproposizione in quanto, a distanza di ben 38 anni, e' lo stesso esemplare della KMXXI del 1980 che a sua volta proveniva da un asta Ratto degli anni 50 o 60.... Se consideriamo che l'esemplare passato a Settembre da VL Nummus era lo stesso della Nomisma 1998 che a sua volta proveniva da una Finarte degli anni '70. Se consideriamo che l'esemplare NAC del 2005 era lo stesso della Montenapoleone 1982 (coll. Muntoni) proveniente da un asta straniera. Se consideriamo che l'esemplare esitato da Nomisma 2 anni fa' (e aggiungo il piu' bello mai apparso) era gia' passato da Nomisma nel 2002 proveniente da una prestigiosa collezione Papale, sono sempre le stesse che conosciamo da decenni che si ripresentano nel panorama Numismatico attraverso aste di importanti collezioni Pontificie. L'esemplare di Latino, tra l'altro ben conservato, e' a mio avviso (e dopo questa analisi) da ritenersi mooolto interessante indipendentemente dall'appicagnolo visibilmente presente.... Buona domenica a tutti Daniele
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