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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/19 in Risposte
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Buongiorno e buona vigilia di capodanno a tutti, Uno dei miei propositi per l'anno nuovo è quello di far appassionare più utenti del forum alla monetazione Napoletana, ricca di nominali e varianti ancora da scoprire. Un altro sarebbe quello di poter creare con gli Amici del Sud conosciuti sul Forum un Circolo Numismatico. Un altro sarebbe quello di poter classificare e pubblicare un Catalogo di tutti i pezzi della mia Collezione, L'ultimo che considero il più difficile è quello di poter completare almeno una serie per Ferdinando IV. .... Sono troppi? ?6 punti
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Buonasera a tutti, rileggevo alcune discussioni in piazzetta e nelle altre sezioni, al di là degli acquisti fatti nell'anno che ormai volge al termine, e visto che Babbo Natale sembra non avere accontentato proprio tutti e non vorrei disturbare la Befana perché il tempo è poco, proporrei di condividere in questa discussione quello che può essere un piccolo o grande progetto, un desiderio, un sogno, un qualcosa che sia l'obiettivo Numismatico del 2020.Magari in corso d'opera dare una sorta di avanzamento lavori e a fine anno fare un bilancio dei risultati raggiunti. Ecco voglio finire così l'anno in corso pensando a quello davanti a noi. Vi riporto alcuni degli obiettivi che vorrei realizzare nel 2020. 1 un incontro a Pizzo Calabro per Omaggiare Gioacchino Murat. E perché no assaggiare il mitico Tartufo. 2 un incontro a Minturno Lt per visitare il Real Ponte di Ferdinando sul fiume garigliano a due passi dal Teatro Romano di Minturno e ai resti della Torre di Pandolfo Capodiferro. Sarebbe bello potremmo accontentare Fratelli Lamonetiani con interessi diversi, dalla Roma Repubblicana e Imperiale, al Medioevo e al Regno di Napoli e Delle due Sicilie. 3 mettere in raccolta il 9 cavalli di Ferdinando IV anno 1804 (Babbo Natale non lo ha trovato). 4 portare avanti i miei studi sulle monete Napoletane. Come vedete gli spunti sono tanti. Magari interagendo tra di noi sarà più facile realizzarli. Aspetto con piacere vostra partecipazione. Colgo l'occasione per Augurare a voi e ai vostri cari un Buon Anno Nuovo ricco di Salute e soddisfazioni. Saluti Alberto4 punti
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Forse non dovrei essere io a scrivere queste righe ma volevo rilevare l’assenza di @bizerba62 - con il quale mi sono scontrato spesso e volentieri su una miriade di argomenti e situazioni ma sempre rispettando l’avversario nelle tenzoni retoriche - Da parecchio tempo. Trovo la sua assenza nelle discussioni - come quella di altri utenti di peso che si sono assentati quest’anno dal Forum - un impoverimento per le sue conoscenze e i contributi alle discussioni. mi auguro il prossimo anno ci possa essere un ritorno. Buon anno a tutti!4 punti
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le mie monetine luccicano talmente che, per guardarle, devo usare gli occhiali da sole. E, da buon vecchio fricchettone, non possono che essere Rayban Aviator. PS: occhiali da sóle, oppure occhiali da sòle ? Buona Allegria A Tutti !4 punti
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Vorrei condividere con voi l'ultima entrata in collezione in quest'anno che sta x finire. Arrivata stamattina.... Attendo vostri commenti e giudizi, e approfitto per rivogere a voi tutti i miei più sinceri auguri di Buon Anno ?3 punti
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Purtroppo ci sono state, come è stato detto, diverse perdite importanti nel forum, personalmente mi è molto pesata la perdita di un altro grande utente (a mio parere un autentico maestro) come @eracle62. Queste indubbiamente sono perdite che impoveriscono molto il forum. Speriamo con l’anno nuovo di recuperare questi storici utenti. Buon 2020 a tutti voi.3 punti
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stante l'attuale bibliografia numismatica, di cui il Sear, pur con qualche sprazzo interessante, resta una sintesi collezionistica, assegna questi dodecanummi a Giustino II, mentre a Giustino I solo quelli con la croce più alta tra le lettere I e B e non è questo il caso. l'uso del numerale dopo il nome, è di diversi secoli successivo all'emissione di questa moneta nell'antichità, nel tardo antico e nell'alto medioevo, il numerale dopo il nome non si usava mai ci sono vari temi interessanti qua…ne cito 2 1 - la zecca di Alessandria che basa i propri multipli sul numero 3, cosa che non accade nel resto dell'impero (con le eccezioni di Tessalonica che usa il 4 e cherson che usa il 5) 2 - la continuità tipologica e di peso, dimensione, spessore, tra molti dodecanummi, e i tetradrammi di III secolo emessi sempre ad alessandria…. tenendo in mano un tetra di III secolo e un dodeca di Eraclio, ad esempio, è quasi impossibile tastarne la differenza di peso, misura e spessore saluti Alain3 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2017 Tiratura: 1.391.528 Condizioni: qSPL Città: Cossato (BI) Dopo la 2019, una bella 2017! Con questi 2 ritrovamenti a tinte monegasche vi saluto e auguro a tutti un 2020 pieno di ritrovamenti clamorosi3 punti
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Colgo l'occasione per augurare a tutti gli utenti che frequentano la sezione un felice anno nuovo e chiedo un po di pazienza a @domenico.mura e @matteo95 perché sono i vacanza e non vorrei dare una classificazione errata, tra qualche giorno spero di poterli osservare con più attenzione e vediamo se nel frattempo qualcun altro si vuol cimentare. Di nuovo auguri a tutti voi.2 punti
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Il tema é complesso perché non ci sono veri tesoretti che possano essere dirimenti in questo caso Le ipotesi di Hahn, Mibe e mibec si basano su studi tipologici, pondometrici e stilistici di relazione con le prime emissioni o le ultime di giustiniano La posizione della croce prende un senso solo se letta insieme ad altre specifiche, in relazione alla continuità con Giustinano Che la tua sia Giustino ii é dato in questo senso Che questa attribuzione sia certa e inappellabile è tutt'altra cosa Come detto, veri tesoretti dirimenti non c'è ne sono ed essendo in continuità di periodo sarà dura trovarne2 punti
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Ciao a tutti, Sono alle mie prime piastre, mi sto appassionando a questo tipo di collezione da poche settimane. È interessante constatare quanto sia difficile trovarne due identiche tra loro :-). Ho letto Traina ma al momento non possiedo altri riferimenti bibliografici, cercherò di colmare la lacuna appena avrò modo e tempo. Ho letto tutta questa discussione e vi posto quelli che sono stati le mie prime piastre chiedendo un vostro contributo su grado di conservazione e particolarità : 1) 120 grana 1831 Taglio inciso al rovescio 2) 120 grana 1842 Taglio inciso al dritto, con il 2 della data più piccolo, nello scudetto 6 palline, Hier senza punto finale. Purtroppo ho dovuto ridimensionare molto le immagini, con inesperienza, spero siano sufficienti. Grazie a tutti e a @Rocco68 che mi sta introducendo in questo meraviglioso forum. Cordialità2 punti
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Dipende da "cosa" vuoi vendere, detta come tu hai indicato, non penso tu possa avere consigli particolareggiati, comprenderai bene che un conto è vendere la serie dei due euro commemorativi, o la serie di aurei romani dei primi imperatori. ( tanto per far un esempio terra-terra) Buon 2020 TIBERIVS2 punti
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Buon pomeriggio a tutti amici del forum... condivido con voi uno dei miei ultimi arrivi in collezione, piastra da 120 grana di Ferdinando ll anno 1840 con il collo del 30 ducati...! Simpatica anche la conservazione visto e considerato che in alta non se ne trovano molte... saluti a tutti...!2 punti
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Carissimi tutti, Per l' ultimo dell'anno vi chiedo gentilmente una mano con questo denarino trovato in un piccolo lotto di monete italiane . Peso: 0.87g e diametro: 16mm. Grazie a tutti Matteo2 punti
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Ho sostenuto l'esame per la patente di guida su una Uno 45 Diesel grigia simile a questa: Ve la ricordate, la pubblicità? E' comodosa, e' sciccosa, e' scattosa, e' rispasmiosa… Con i disegni di Forattini. La mia prima auto e' stata simile a questa (era un catorcio, sempre dal meccanico, non ricordo quanti passaggi di proprietà...): Ma ho imparato a guidare sulla Volvo 343 (tipo questa) del mio amico fraterno Pino (che ora non c'e' più): E' stato amore a prima vista: ancora oggi guido una Volvo (con soddisfazione) Buona notte da Stilicho2 punti
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REGNO DI SARDEGNA - VITT. EMANUELE I° -2,6 SOLDI 18152 punti
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Cari Amici del Forum, in queste giornate uggiose, sto mettendo un po' di ordine alle mie monete ed affiorano i ricordi del passato. La moneta che posterò è modesta, non è un FDC, ma ha una storia, come la maggior parte di quelle che abbiamo in collezione e quando le riprendiamo in mano, si risvegliano, prendono vita e ti raccontano qualcosa. E questa ha una storia “simpatica”... il titolo potrebbe essere “ Ciccì e la Moneta Scomparsa”. Premessa: Ciccì era il Barbiere Siciliano appassionato di monete, grande amico di mio padre, fonte inesauribile di aneddoti, che ho già ricordato ( vedi il post # 10 “L. 5 1911 La Cenerentola degli Scudi ?” ). Ciccì il Barbiere arrivò alla Stazione una Domenica di Agosto, di ritorno dalle Ferie passate dai parenti in Sicilia. Giorno con caldo infernale, di quelli che l'aria sembra liquida, l'asfalto un mare di pece e nessuno che si azzarda a scendere in strada. Poveraccio, aveva viaggiato tre giorni su un treno “Accellerato” che fermava anche in piena campagna, perchè allora, anche le più piccole Frazioni avevano la Stazione. Eppure, era come sempre impeccabile: giacca e cravatta, capelli impomatati, baffetti “da sparviero” ed un sentore di Colonia che si era ormai impregnato sulla pelle. Mio padre era andato a prenderlo alla Stazione con uno scooter “Iso Moto”, residuato post bellico, lontano parente della Vespa, che quando doveva affrontare una salita, ansimava come una vecchia asmatica. Ciccì già dal predellino del treno si sbracciava: “ Cesco !( così tutti chiamavano mio padre ) Grandi acquisti e... una “ monetazza” pee tte... che ti piacerà !!” . Portato a casa, Ciccì disse: “ Adesso metto a posto le monete “bedde, bedde”, ma veramente “ 'nu bigiù” e domani vieni a prendere “ 'a monetazza!”. Con la curiosità del collezionista, mio padre “Cesco”, il mattino dopo si precipitò nel negozio e Ciccì, lasciando qualche barba e tagli dei capelli a metà, lo portò al piano sopra dove abitava, a vedere le monete. I suoi monetieri erano gli armadi dove teneva gli asciugamani per il negozio, la sua biancheria e i suoi vestiti, in ordine casuale e sparso, ma incredibilmente preciso ( per lui ! ). Però la “monetazza” per mio padre era incredibilmente sparita! Dopo aver aperto e svuotato tutti i cassetti, non si trovava. Affranto, si accasciò sul letto quasi piangente: “ E' colpa della Netina ( la donna delle pulizie ). Stamattina, l'ha vista, mi ha guardato storto e mi ha detto che è una cosa indecente.. con tutti quei cosi lì...fuori ed in bella vista! ! Chissà dove è finita! “ Il giorno dopo Ciccì, entrò ringalluzzito ne nostro negozio ( i miei avevano una Tabaccheria ? “ Cesco !! Guarda! “. Il malloppo che portava era inequivocabile: un paio di mutande di lana, di quelle con lo “sportello” ben ripiegate, ma di un giallo intenso “ di lana vecchia” ,pulite ma che non ispiravano molto...mia mamma inorridita si ritirò velocemente nel retrobotega. Con tocco d'artista le dispiegò sul bancone e tirò fuori la moneta dallo “sportello delle mutande”. Era un 20 L. LITTORE DEL 1927. : “ Cesco... nun la fa vedere a tuo figlio Beppino, che... è studioso, c'ha la faccia da Vescovo... quello diventa proprio un Vescovo! Assicurato! “ P.S: Non ho mai intrapreso la carriera ecclesiastica e non sono diventato Vescovo, la moneta però l'ho tenuta ed è quella che vedete in foto. Mi piacerebbe sentire qualche storia da Voi, a prescindere dal valore e dalla conservazione della moneta, perchè, questo umile tondello di metallo, se lo tenete in mano, racconta... Ciao Beppe1 punto
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Buonasera Come regalo di fine anno ho aggiunto una zecca rara alla mia collezione di madonnine di pio vi. Non se ne vedono tutti i giorni e ci si deve accontentare con la conservazione. Mi è parsa comunque un buon compromesso dato che è ben leggibile da entrambi i lati e con ancora un discreto profilo della Madonna. Cosa ne pensate? Posso darle un bb? Grazie a tutti e buon anno. Marco1 punto
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Io spero di continuare ad occuparmi di Numismatica,vorrebbe dire che stò bene.?1 punto
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Chiudo l'anno condividendo questo 10 Tornesi del 1858. Ha un busto di Ferdinando II molto particolare. ? Taglio con rigatura obliqua.1 punto
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Ciao @Stilicho e buon anno, si si tratta di Augusto, è una pasta vitrea facente parte del tesoro di glittica dei Medici a Palazzo Pitti.1 punto
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Le "perdite" sono sempre "importanti", le acquisizioni sono quasi sempre "leggere", però con il tempo anche quest'ultime potranno diventare "importanti". Buon 2020 TIBERIVS1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, ultima moneta che posterò per il 2019, anche perché è una delle ultime due acquistate nel 2019 e che a questo punto mi arriveranno nel 2020..? Ci ho pensato un po', tipo una frazione di decimo di secondo che la volevo, è il mio 15° 9 cavalli di Ferdinando IV e il 6° del 1790 ?. Secondo voi è il caso che contatti uno Psicologo? Eccola Magliocca 325a Auguri Di Buon Anno nuovo a Voi e alle Vostre famiglie. Saluti Alberto1 punto
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Dubito che sarai da solo, tre miei amici ci andranno come hanno fatto anche l'anno scorso, piacerebbe anche a me ma purtroppo il lavoro non me lo permette...1 punto
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I miei propositi sono sicuramente continuare a frequentare il forum, conoscere nuovi collezionisti e naturalmente aggiungere nuovi tondelli alla mia collezione. Magari uno scudo della croce di Giovanni Pesaro!! Buon ultimo dell'anno a tutti e un augurio per un ottimo 2020 all'insegna della numismatica!!1 punto
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Ciao, dovrebbe essere denario C. Caecilius Metellus: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G171/11 punto
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Riporto in alto questa discussione con un'altra ribattitura, questa volta per la zecca di Perugia, su Sanpietrino. Si tratta della Muntoni 390 var.11 punto
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Sarebbe interessante capirlo. Gli scudi d'oro di San Marino sono considerabili formalmente monete da collezione o monete di borsa? Perché di fatto vanno a peso dell'oro o poco piú e quindi sospetto fortemente che si rientri nella fiscalità dell'oro. Tra le altre cose, sbaglio o per dichiarare le plusvalenze (o minusvalenze) da cessione oro è necessario il modello unico?1 punto
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A me sembra che sulla moneta sia scritto IVSTINVS (Iustinus), senza alcuna J. Justin potrebbe essere il nome di un cantante rock... Il male viene dal West (absit iniuria verbis). .1 punto
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Buonasera a tutti, Riapro l'argomento con ulteriori dettagli e foto (preciso che non posseggo bilancino di precisione) Richiedo cortesemente una valutazione dello stato di conservazione: Piastra ultimo tipo Ferdinando II anno 1851. Taglio inciso a rovescio, con al dritto astina orizzontale del 5 estremamente ridotta e al rovescio 7 palline nello scudetto. Diametro corrispondente (37). Grazie a tutti1 punto
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I dati che riporto sono quelli che con Michele Chimienti abbiamo pubblicato negli ultimi anni, desunti dalle tirature d'archivio di Bologna, e che sono stati recepiti anche dalle edizioni 2019 e 2020 dei cataloghi ufficiali. Per quanto riguarda le tirature delle Sedi Vacanti per Bologna, valgono quelle sottostanti: 1823 Doppia: 9.559; Scudo 3.860; mezzo Scudo 62.800; 2 giuli 5.642 1829 Doppia 29.862; Scudo 14.995; mezzo Scudo 3.529 1830 Scudo 7.026; 30 Baiocchi 5.146 Abbiamo anche pubblicato le tirature per Pio VII e Leone XII, mentre siamo in procinto di farlo per Pio VIII, Gregorio XVI e Pio IX (per il quale i dati pubblicati appaiono parzialmente scorretti).1 punto
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Non è rara, è una normalissima moneta da 2€ cc italiana del 2019, coniata in 3mln di esemplari e che vale esattamente 2€. p.s. Per curiosità, hai mai ringraziato qualcuno per le risposte alle tue domande? p.p.s. Viste le tue domande sempre uguali, hai interesse verso la numismatica dell'euro che non sia solo "è rara, quanto vale"?1 punto
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Ciao Eric e visto che siamo alla fine del 2019 ti faccio gli auguri di buon anno! Quella che ci hai fatto vedere è un interessante mezzo soldo che fino a qualche anno fa era inedito, anzi, ancora ad oggi questa data non è censita su nessun catalogo o pubblicazione, neppure il Traina nei suoi speciali di CN del 2009 l'aveva menzionata. Storia interessante quella di questa moneta, in quel periodo la zecca di Chambery era appaltata a Chiaffredo Grobert che a inizio anno muore. Il fratello (mi pare di ricordare che fosse il fratello..) Antonio riesce a farsi dare il diritto di battere moneta a nome dei figli del fu Chiaffredo eredi dello zecchiere morto e quindi eredi anche del diritto di battere moneta, cosa che non ho ritrovato in nessun altro caso, quindi vista la necessità di moneta piccola gli viene concesso di coniare dei soldi e dei mezzi soldi che siglerà con le iniziali HG per héritiers Grobert, questo sembra quello che è successo, devo sempre fare una ricerca all'archivio di stato di Torino a cercare i documenti che parlano di questo... I mezzi soldi sono meno rari dei soldi, qualcuno è saltato fuori da quando avevo rintracciato i primi esemplari, i soldi invece sono pochi quelli conosciuti, erano stati coniati anche non tantissimi esemplari. Ti riporto la vecchia discussione di quando avevo inserito in collezione il mio soldo. Dei mezzi soldi sono riportate sui cataloghi varie date, ma io sono convinto che esistano solo 1597, 1598, 1600 e 1628. Spero di non essermi dilungato troppo...1 punto
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Non si Tratta di S. Giuseppe, ma Dio Padre Il triangolo e un suo attributo (Trinità). Ciao Borgho1 punto
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CICCI' ED IL REGALO DI NATALE PREMESSA: Ciccì era cambiato. Quell'uomo elegante, con i baffetti da sparviero, i capelli neri ed impomatati con la Brillantina Linetti, era improvvisamente invecchiato e sembrava un clochard. Barba di una settimana, capelli arruffati e quel sentore di Acqua di Colonia sostituiti da effluvi di sudore non proprio gradevoli. Nel quartiere tutti sapevano il motivo e cercavano di aiutarlo perchè era veramente una brava persona: chi lo invitava a pranzo, chi gli lavava la biancheria, chi cercava di distogliere quegli occhi fissi e lontani con battute spiritose. La luce si era spenta qualche mese prima, quando aveva trovato l'anziana Netina, governante, nonna e mamma adottiva, riversa sul letto, con il rosario in mano e gli occhi cerulei e spenti rivolti al cielo. L'arrivo di Rosita, che aveva affittato l'alloggio della povera Netina, ebbe lo stesso effetto della mitica “Bocca di Rosa” nel paesino di Sant'Ilario. Era lo stereotipo della vera spagnola: capelli lunghi e scuri, formosa e piena di vita, dotata anche di una simpatia debordante. Naturalmente tutte le donne del vicinato diventarono sue nemiche irriducibili e le voci, dapprima sussurri, divennero un fiume in piena. L'attività ufficiale di Rosita era quella di cuoca in una trattoria della zona, quella a tempo perso sarta, quella notturna era avere un certo movimento di uomini nella sua abitazione... Fumava con eleganza e assiduamente sigarette americane “Astor” e quindi era sovente nella nostra Tabaccheria, allietando con la propria “verve” i vari clienti che, con la scusa di dover compilare la schedina del Totocalcio, erano ormai diventati stanziali e aspettavano sempre la sua apparizione. Mia mamma comprese che la Rosita si stava “allargando” perchè sovente portava dei piatti prelibati e chiamava mio padre “Baffetto”. Risultato: piatti prelibati nell'immondizia e mio padre relegato nel retrobottega non appena la Rosita usciva di casa. Per Ciccì, la Rosita fu il miglior ricostituente. Ritornò più vivo e splendente di prima. Si era innamorato pazzamente. Nonostante i vari tentativi di “farlo ragionare”, niente da fare, Ciccì era un caso disperato, in quanto aveva deciso di fidanzarsi con Rosita. Il periodo era favorevole, mancava poco al Natale...quindi era inevitabile una puntata nell'Orificeria di “Rotella” per comperare un anello. “Rotella” era un numismatico, chiamato così perchè se gli portavi un orologio da riparare, lo guardava con la lente, lo scuoteva e invariabilmente diceva: “ Si è rotta una rotella!” Mio padre gli aveva spiegato il “caso umano” e gli aveva riferito che Ciccì ultimamente collezionava marenghi e quindi...tutto era pronto. Primo vassoio con anelli con diamante, secondo vassoio anelli con zirconi. Ciccì era completamente nel pallone. Quelli con diamante troppo cari, quelli con zirconi troppo da poveracci. “Rotella” tirò su il sopracciglio e fece un cenno a mio padre: “Poca roba, qualche moneta, qualche MARENGO (alzando la voce)...vieni nel retro! “ Ciccì abboccò come una trota all'amo. Nel vassoio vi era un florilegio di marenghi, tra i quali uno molto bello di Carlo Felice. Nella mente di Ciccì qualcosa si sbloccò. Comperò il Carlo Felice e poi...essendo quasi in bolletta, l'anello con lo zircone! Rosita non prese molto bene il regalino, il fidanzamento andò a monte e Ciccì ritornò in depressione. EPILOGO: Poco tempo dopo Ciccì, che era molto scaramantico, disse a mio papà che la moneta gli portava sfortuna e che se la voleva, gliela la cedeva al prezzo di costo. Conservava i marenghi a mollo in un vasetto di ceramica con fiori di plastica. Era un'altarino con alle spalle l'effige della Madonna, talismano adatto ( diceva lui) a tenere alla larga i ladri. E' cosi che la moneta è finita nella raccolta di famiglia. La Rosita sparì improvvisamente nottetempo. Qualcuno disse che aveva fatto innamorare un imprenditore che la portò con lui in una villa sul Lago di Como, altri che aveva perso la testa per un saltimbanco del Circo che sostò qualche giorno nel nostro Paese. Sicuramente lasciò molti rimpianti in quelle persone che mai avevano pensato di trovare “il Paradiso al primo piano” e grandi sospiri di sollievo “delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso “. ( Grande Faber un modesto tributo nel ventennale della tua morte, da chi ti ha amato e ti considera il più grande poeta dei nostri giorni ) Questa è la moneta: Buon Anno a Tutti!1 punto
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Buongiorno e buone feste a tutti. Aggiungo immagini del mio rif. Muntoni 111. Ex numismatica Moruzzi; ex inasta 28, lotto 1585. Giudicato Spl. 31,36mm per 9,14gr.1 punto
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Stavo aspettando a rispondere per non passare per l'estremista di turno, ma vedo che non sono l'unico a cui non piacciono!1 punto
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L'indice del volume (continua dal precedente post #1):1 punto
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La scatoletta misteriosa. Correvano i primi anni '80, piena guerra fredda. Non ricordo esattamente che anno, forse il 1983, proprio quel terribile anno in cui il mondo intero rischiò più d'una volta e senza nemmeno saperlo di saltare in aria, distrutto dalla guerra nucleare (*). Ma per fortuna, come possiamo notare dal fatto che siamo ancora vivi, il mondo non finì e potei continuare la mia infanzia, ancora inconsapevole di quanto pericoloso fosse. In una scrivania di una stanzetta di casa mia c'era una piccola scatola di legno dipinto di blu, bassa e larga con l'interno ricoperto di velluto rosso imbottito e una trentina di strane monete che m'incuriosivano: ce n'erano di varie epoche e posti, tutte molto diverse una dall'altra e soprattutto così diverse dagli spiccioli che maneggiavo io. Era molto rilassante osservarle una per una alla luce di una lampada da tavolo, osservare quell'affascinante varietà di dimensioni, stili, materiali, scritte e altre caratteristiche. Tutta un'altra storia rispetto ai pochi tipi di monete che all'epoca potevano capitarmi in mano: la 50 lire, le 100 lire modello '54, Marconi e FAO, le 200 lire modello '77, valorizzazione donna e FAO. Conoscevo anche le monete da 5, 10 e 20 lire, ma quelle erano già state levate di mezzo dall'inflazione, mentre a rendere ogni tanto curiosa la situazione c'erano i gettoni telefonici della SIP che all'epoca circolavano col valore di 200 lire. Ecco che senza rendermene conto cominciava a nascere dentro di me la passione per la numismatica che continua ancora oggi. Ma un brutto giorno questo idillio s'interruppe. Arrivò il momento di trasferirci in una casa più bella di una via più bella, a poca distanza dalla vecchia. Una volta risistemati tutti i mobili e ripresa la solita vita aprii ancora una volta la scrivania, ma mi prese un colpo... la scatola era sparita! Allarmato corsi da mia nonna a chiedere spiegazioni. - Ma dov'è quella scatoletta blu con dentro le monete che stava nella scrivania? - Non so... sarà in uno dei pacchi nello sgabuzzino - rispose lei con poca convinzione. Erano degli scatoloni di cartone chiusi col nastro grigio in cui era rimasta della roba dalla vecchia casa, che si era deciso di sistemare con calma dopo (o forse mai più?), impilate sui vari ripiani di uno scaffale di ferro in uno sgabuzzino. Siccome, guardacaso, in quel cantuccio silenzioso mi piaceva molto rifugiarmi per giocare pensai di unire l'utile al dilettevole: dovevo assolutamente riavere la mie adorate monete, quindi dovevo rovistarci dentro. Ma come fare? Erano troppo pesanti per me, ed erano tutti sovrapposti. Non potendo spostarli per guardarci dentro mi venne in mente un'idea geniale: cominciai a bucarli e ad infilarci dentro un braccio, nella speranza di percepire col tatto la scatoletta blu e tirarla finalmente fuori. Ma la mia speranza fu vana: nessun oggetto era così rigido, o se lo era non si trattava di quello che cercavo. Dopo vari tentativi ci rinunciai, sconsolato. Un sabato pomeriggio come tanti di quell'epoca cominciai come tante altre volte l'allegra routine del preludio al giorno libero da impegni scolastici e studenteschi: dopo pranzo mi bastava scendere e attraversare la strada per andare in sala giochi, pronto a un pomeriggio di svago e divertimento. Subito il via alle tre partite di rito con le 300 lire a mia disposizione, poi una sempre divertente e didattica sessione d'osservazione degli altri giocatori. Dopo alcune ore riattraversai soddisfatto come sempre la strada per tornare a casa, da dove in lontananza a volte sentivo provenire dal juke box della sala giochi canzoni come "Smalltown Boy" di Bronski Beat o "Noi, ragazzi di oggi" di Luis Miguel. Quella sera non sapendo cosa fare pensai di guardare alcune cartoline con interessanti francobolli della serie Siracusana e Castelli, come avevo preso a fare da un po' di tempo... quand'ecco il colpo di scena: aprii la scrivania e la scatola era tornata al suo posto! Contentissimo per quel "miracolo" ricominciai ad ammirare le mie care, vecchie amiche monete: adesso avevo a mia disposizione sia loro che i francobolli per sognare. Tempo dopo il figlio di un'amica di famiglia che collezionava monete me ne regalò due olandesi in corso, ma la cosa davvero importante che mi regalò quel giorno fu la sua ottima idea: anch'io avrei cominciato una raccolta. Le misi insieme alle altre e fu l'inizio della mia collezione di monete. Poi presi una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi secondo tipo, resti di commissioni che mi fu permesso tenere, e le inserii in un astuccio piatto di stoffa azzurra: quello fu l'inizio della mia collezione di banconote. Ora quella modesta cassetta custodisce ancora monete, i miei doppi. Quelle che aveva dentro sono nei raccoglitori, cosi come anche le prime due banconote. Ancora oggi non so di chi fosse stato quel contenitore prima che lo adottassi io, ma chi lo lasciò probabilmente non pensava che avrebbe influito così tanto sugli interessi di qualcuno... o magari sì? Non so che fine farà la mia collezione quando non ci sarò più, ma so di certo che prima la scatoletta blu tornerà in un cassetto. (*) https://www.ilpost.it/2013/05/18/able-archer-urss-1983/1 punto
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In attesa dei vostri ricordi legati alle monete, mi permetto di annoiarvi ancora una volta con una riminiscenza di quando ero bambino. La intitolo: “ Il Conte ed il Re capellone” Il Conte e “Cesco” (mio padre) erano due omoni con voce baritonale, occhi profondi e sempre in movimento, il tutto condito da un carattere sbrigativo e deciso che non ammetteva repliche. Si conoscevano da anni perchè il Conte era una persona di spicco nella Numismatica e quando si incontravano erano scintille. Per aggravare la sua figura già severa, a quel tempo mio padre decise che i “baffetti alla Clark Gable” erano fuori moda, ed essendo un grande estimatore di Gino Cervi, si lasciò crescere dei baffoni simili a quelli di Peppone nei film con Don Camillo. Il Conte si presentò a casa nostra all'ora di pranzo, con il solito fare baldanzoso ed ironico e apostrofò mio padre: “ Ohilà Stalin! Sei passato ai Soviet? Quello lì non era mica un capitalista come te...che collezioni monete !“. Mio padre incassò e si rivolse con un accenno a mia madre, che significava “ Butta i Tajarin...porzione molto abbondante!”. Il Conte onorò il pranzo e l'ottimo Dolcetto di Dogliani – produzione di mio nonno -, poi trafficò nel panciotto dove, da una tasca nascosta, tirò fuori un pacchetto confezionato con fogli di giornale, lo dispiegò sul tavolo e uscirono delle monete meravigliose. Io ero impaurito dalla presenza del Conte e stavo in disparte, ma quando vidi quella moneta enorme con l'immagine di un Re, non mi trattenni e la presi in mano esclamando: “ Ma è un capellone! “. Avendo paura che la facessi cadere, mio padre mi redarguì: “ Non toccare!! Vai a giocare a pallone in cortile! Vai !! “. Dal cortile sentii che i toni si alzavano, anche perchè mio padre si era innamorato di un L.5 1914 e, non avendo molta disponibilità economica, proponeva soldi più qualche moneta che aveva doppia. La “caciara” aumentava, quindi salii a casa a vedere cosa succedesse. Il Conte e mio padre erano in piedi e volavano anche parole “grosse”. Per fortuna la mia presenza calmò un po' gli animi, perchè non mi trattenni e sbottai: “ Ma..ma.. i Conti non dicono le parolacce!!!” . Il Conte scoppiò in una risata fragorosa che fu contagiosa per tutti. Mi accarezzò i capelli, che portavo rigorosamente corti, e schiarendosi la voce, mi disse: “ E' vero Beppino, nessuno deve dire le parolacce e per scusarmi ti dico che ti dò il Re Capellone a prezzo di costo e tuo padre mi pagherà quando potrà. Quella con la Quadriglia non posso, sarà per la prossima volta!” e rivolto a mio padre con voce altisonante: “ E tu Stalin...tagliati i baffoni e ringrazia tuo figlio che ha più buon senso di Te!” La moneta era lo Scudo da 6 Lire 1763 e con la sua storia, più la guardo, più mi piace. Ciao a tutti Beppe1 punto
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Invece un po' di contestazione ci vorrebbe in questo caso..... " Snobbate" Evidentemente perché la Piastra 1840 Busto diverso, la Piastra 1793 gigli invertiti, la Piastra 1816 INPANS, la Piastra 1833 13 torrette Non sono state evidenziate o scoperte da chi sappiamo noi.1 punto
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Mi hanno detto di questa interessante discussione e del fatto che mancava la foto del lotto 634 ex asta Utriusque Siciliae.....eccola qua Diritto1 punto
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