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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/28/20 in Risposte
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Cari amici, è con un certo orgoglio che vi presento un importantissimo nuovo arrivato nella mia collezione: l'Oncia da 30 Tarì del I tipo, datata 1785. La conservazione non è eccelsa - come sempre per le mie monete - in particolare per via dei graffi (non di conio) presenti al D/ davanti al volto di Ferdinando ma evidenti in particolare al R/. La mia priorità era che fossero buoni i rilievi dell'aquila e del busto del re; qualcosa, per salvare il portafogli, andava un po' sacrificato. Vi prego di voler contribuire con tutti i commenti e le osservazioni possibili e immaginabili. Grazie a tutti.6 punti
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Questa medaglia non è un rebus, un milanese moolto, insisto moolto anziano saprebbe il significato. ( Te set un ratt, te set un pulaster ) A domani il seguito4 punti
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Buongiorno Lamonetiani. A casa con "la febbra" da ormai una settimana?....ma in via di guarigione, stamane mi suona finalmente il campanello, ed ecco l'ultimo arrivato...un tornese per Carlo di Borbone...6 cavalli 1756 che non si vede poi così spesso anche se certamente meno raro rispetto ai pezzi datati 1757 . E con questo siamo al terzo ramino per Carlo ;). Mastro di zecca dal 50 al 58 fu' Domenico Maria Mazzara, figlio di Vincenzo, di cui utilizzava le stesse iniziali MM (vedi rovescio della moneta). Al dritto sotto il busto del Re, la sigla IA, Ignazio Aveta, incisore dal 1754 al 63. Sulla monetazione in rame del periodo non vi sono apposte le sigle del maestro di prova, nè sui pezzi del 50 (stupende rarità, conosciute in pochi esemplari r5) nè sui pezzi del 56 o del 57. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri su conservazione, rarità e quant'altro. E magari ammirare il vostro rame. Saluti e grazie in anticipo.3 punti
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Buongiorno a tutti, ieri sera durante il tentativo di fare delle buone foto, ho tirato fuori le mie monete e mi sono soffermato però su quelle di Francesco II, lo osservavo e il ritratto mi infondeva una certa dose di nostalgia, pensavo al suo brevissimo regnare, a cosa potesse passare nella sua testa in quel breve periodo e soprattutto negli anni a venire. Francesco II di Borbone, battezzato Francesco d'Assisi Maria Leopoldo e soprannominato Franceschiello (Napoli, 16 gennaio 1836 – Arco, 27 dicembre 1894), fu l'ultimo re delle Due Sicilie, salito al trono il 22 maggio 1859 e deposto il 13 febbraio 1861 dopo l'annessione al Regno d'Italia. Posto i miei unici tre pezzi ai quali sono molto legato. Piastra 120 grana Tornesi 10 Tornesi 2 Desidero poter aggiungere un giorno anche il Tarì. Come al solito mi scuso per la qualità delle foto. Saluti Alberto3 punti
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Ecco delle foto migliori...con la luce di sta bella giornatina! @Gallienus @odjob @Rex Neap @Rocco68 @gcs @eracle62 @santone @Sirlad @Martin_Zilli @borbonik @motoreavapore..è da na vita che non facevo na citazione di massa per avere un parere..? nessuno si senta cmq obbligato...in ogni caso Grazie degli eventuali pareri...3 punti
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Il bello di collezionare le monete Napoletane è che anche monetine "comuni", vissute e all'apparenza senza interesse e per molti non collezionabili, possono nascondere particolari e storie da raccontare... molto più che una stessa moneta in FDC e luccicante. Hai fatto benissimo a prenderla @Litra68 Alberto, Te li faccio notare io i particolari che mi hanno colpito. I (A) capovolta2 punti
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Ok, diamo anche a lei un momento di gloria nel farla apparine in un forum piano con il lancio di pomodori ok?2 punti
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A wonderful thread…you guys are great! I can’t add much, but… What you have is a species of “challenge coin,” a privately produced souvenir/memento/award that is very common in the U.S. military. These “challenge coins” are commissioned by a variety of units and individuals for a variety of purposes. (Years ago I was a small-town mayor who helped welcome home our local military unit from their tour of duty in Iraq—I shook a hundred hands, said a few words, and at the end of the ceremony the commander gave me one of the unit’s “challenge coins.” To me it’s a treasured memento, a reminder of a hundred tanned, happy faces—so I share your puzzlement at how yours escaped to the market.) My questions are the same as yours…Is this a “coin” specific to the Colonel on the occasion of his retirement or departure from the unit? Or did the Colonel himself give away or award these “coins?” I note that all the design elements in the enameled inner circles are easily exchangeable stock images, although the colonel insignia (the eagle) and perhaps the type of aircraft (F-16 and F-4 Phantom) would make the item both more individual and more expensive. (The truly individual elents are confined to the outer ring.’’ It’s late; I have to go. But one last thing. I note that OAF (Operation Allied Force) was a NATO construct. The U.S. called the same operation Operation Noble Anvil (ONA). Good luck! v.2 punti
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Buonasera a tutti, premesso che amo molto questa discussione di Fratello Beppe, @giuseppe ballauri, osservavo le foto (è ancora in viaggio) del mio ultimo 9 cavalli di Ferdinando IV anno 1791, cercavo di ricostruire la sua storia, il perché di alcuni particolari così evidenti ad occhio nudo e altri ad occhi più esperti o solo più curiosi come i miei ed ecco che la moneta ha iniziato a raccontare la sua storia. Correva l'anno 1791, e più precisamente era il 17 Gennaio, festa grande per le vie di Napoli, si fremeva per i preparativi per il grande falò in onore di Sant Antuono protettore degli animali e non solo, festa molto sentita a Napoli e nei dintorni. Faccio una piccola premessa.. ? (O cippo ‘e Sant’Antuono. Fu Carlo III di Borbone ad ufficializzare i mestieri ad essa legati e a distanza di anni la festa del cippo di Sant'Antuono si ripete puntuale ogni anno. Le Origini Si narra che in tempi passati Sant'Antonio scese agli inferi con il suo maialino per rubare il fuoco e regalarlo agli uomini, la fiamma ha, infatti, potere purificatorio e scaccia via malattie e malocchi dell'anno appena iniziato. Ma il Santo non ricevette una buona accoglienza, i demoni riconoscendolo gli presero il bastone e non lo fecero entrare. Ma il maialino si infilò di corsa mettendo tutto a soqquadro e i diavoli ebbero un bel da fare a riordinare. Fu così che Sant'Antonio disse ai diavoli "se volete che lo faccia star buono, dovete ridarmi il mio bastone" . Una volta restituito il bastone al padrone, il maialino si tranquillizzò. Ma non si trattava di un bastone qualunque, si trattava del bastone di ferula dal midollo spugnoso e se una scintilla entra nel midollo il legno continua ad ardere ma da fuori non si vede nulla. Così diavoli ignari che Sant'Antonio avesse il fuoco nel bastone lo lasciarono andar via. Solo una volta fuori, il Santo alzò il bastone infuocato in segno di benedizione cantando: "Fuoco, fuoco, per ogni loco; per mondo fuoco giocondo!". Da quel momento, donò agli uomini il fuoco sulla Terra). Riprendiamo il racconto.. Tutto avveniva nel Buvero di Sant'Antuono, dove si trova la chiesa dedicata al Santo. Qui in questo quartiere popolare di Napoli, si svolgeva il 17 gennaio la processione in onore del Santo, al termine della quale venivano benedetti gli animali. A questo momento seguiva l'immancabile rito del "fuocarazzo", ovvero si preparavano grandi cataste di legno per darvi fuoco, un modo per simboleggiare la potenza del Santo in grado di spegnere le forze del Male ma anche un modo per disfarsi del vecchio. Infatti era usanza lanciare dai balconi tutti gli oggetti inutilizzati in legno per contribuire al cippo. Ecco il momento fatidico in cui entra in scena la nostra monetina, poverina era rimasta nel fondo di un vecchio cassetto malconcio , cassetto di cui il proprietario ne ignorava il contenuto, lo credeva o ricordava vuoto, eccolo prendere parte all'allegro fuocherello.. ? Sentiva le urla di gioia della folla, il fervore nel disfarsi del vecchio, dell'esorcizzare il passato, le grida dei ragazzini in festa, che si rincorrevano per la piazza e le viuzze vicine, ecco che uno di loro, Sasa'(Salvatore) un ragazzino di 11 anni con tanti riccioletti e una lunga camicia bianca solo nel nome, si ferma all'improvviso, rapito da un qualcosa che ha attirato la sua attenzione, ai suoi piedi, tra la cenere e i tizzoni ancora ardenti, eccolo un dischetto marrone, un viso familiare(riconosciuto tramite i racconti e i soprannomi sentiti in casa e per le viuzze fra queste ''Re Nasone''). ? Con fare disinvolto, e con abilità da gran maestro il piccolo Sasa' aiutandosi con un rametto scosta la moneta liberandola dal rogo, per fortuna era alla base del fuoco nel perimetro più esterno, dove la temperatura era più bassa e la cenere ormai tiepida. Ormai era fatta, la monetina annerita ma quasi intatta finisce nelle tacche di Sasa' che si allontana fischiettando e saltellando dalla gioia. Sasa' non si separò per tantissimo tempo da quella moneta, perché la riteneva magica, un dono di Sant Antuono, un dono ardente, un talismano un porta fortuna. Fino a quando la moneta ha ripreso il suo viaggio nel tempo e nella Storia fino ad arrivare nelle mie mani.. Spero che vi sia piaciuto il racconto. E mi raccomando, fate raccontare anche voi le vostre monete, non aspettano altro. Saluti Alberto2 punti
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Io invece continuo a chiedermi perché questo forum con i suoi utenti deve continuare ad essere preso a schiaffi del sedicente illuminato di turno. Il nostro è uno spazio da sempre disponibile a dare visibilità e la giusta platea a tutte quelle iniziative utili al movimento numismatico italiano e internazionale. Per questo, anche per la CoIN, siamo felici di dare eco ad un'associazione così ricca di persone importanti per la numismatica. Però non capisco... qua a nessuno di noi verrebbe in mente di avviare una classifica stile fantacalcio con una scala di valori alla @Pugliese50 vale 0, vale 1... ma che modo di porsi è mai questo? NESSUNO VUOLE FARE INUTILI PARAGONI, PESARE CERVELLI O SOSTITUIRSI AGLI ACCADEMICI, AI PERITI, AI COMMERCIANTI o alle altre categorie "professionali" che ruotano intorno alla numismatica. Se non lo avete capito dopo quasi 20 anni di attività del forum allora inizia ad essere un problema veramente serio (per voi). Detto questo lunga vita alla CoIN a cui auguro il meglio, ma cambiate ambasciatore che quello utilizzato in questa occasione non sembra avere grandissime qualità comunicative.2 punti
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Sono presenti le prime emissioni di 2€ commemorativi delle nazioni scelte da @@Iorluke, ad eccezione del Belgio, che ha iniziato nel 2005. L'atomium risale al 2006 e si tratta quindi della seconda moneta da 2€ commemorativa belga. Questo é il mio primo messaggio sul forum, vi seguo e vi leggo da una dozzina di anni, un saluto1 punto
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Buonasera Pablos. Se ti affascina particolarmente la monetazione di Ferdinando IV credo che @Rocco68 possa darti alcuni consigli più che validi su libri ed altro. Personalmente ti suggerisco l’acquisto del volume di Magliocca “Manuale delle monete di Napoli”1 punto
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Buonasera @ilnumismatico! Personalmente l’idea di nikita mi è piaciuta fin da subito. Se può interessarti ho creato un “Trova l’intruso” in formato monete. Per ora ho aperto le danze con gli euro ma, ovviamente, si può spaziare in lungo e in largo! ?1 punto
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Spero che ti sia utile @Adelchi66 . Comunque se vuoi essere sicuro, meglio l'edicola.1 punto
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Thank you very much for your explanation ?. I don’t know how it ended up on the market, but for sure I will keep it with all the regard and respect that it deserves. Good evening! Regium1 punto
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La prima probabilmente un 1625 La seconda dovrebbe essere un 1626, viene segnalata come data il 1629 ma dovrebbe trattarsi solo di un 6 capovolto, sembra che il conio proprio dove c'era la data avesse avuto dei problemi o di frattura o di riempimenti.. la terza anche per me un 16261 punto
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Salve a tutti, fa sempre piacere vedere sul forum delle monete genovesi, così posto questo mio ultimo acquisto. Per il tipo mi pare sia bene messa, soprattutto considerando che è di modulo abbastanza regolare e l'impressione è completa (non ci sono parti di legenda che siano rimaste "fuori" dalla moneta, cosa che non capita poi spessissimo su questa tipologia). Peso 18,98 g. A voi i commenti, sempre ben accetti.1 punto
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E' possibile che il discorso sia valido. Ma resta comunque il fatto che una moneta così rovinata non riesco a consigliartela. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buon giorno amici lamonetiani, con l'occasione della riattivazione di questo bellissimo thread ho la "scusa" per proporvi, tra gli altri rame rosso, questa mia chicca. Un cent donna su prora ribattuto, "quattro mani" (e 2 facce a ben vedere...) in rame rosso fdc . data fino a prova contraria rara per questa curiosità (1915), così come insolita la conservazione. so che molti storcono il naso di fronte alle varietà, frutto di errori di battitura. tuttavia questa variante è così caratteristica da aver costituito nel tempo una sorta di tipologia, per chi ama il genere ovviamente. Mi spiace per la foto in verità modesta ma la moneta è sigillata con doppia protezione plastica che, se non altro, ne limita la naturale ossidazione, la quale non potrebbe che essere accelerata dal temutissimo acetato che molti di noi, ahimè , conoscono bene e che ha "marzianizzato" molte nostre bellissime in Ag e rame . L'alternativa è lasciarle in vassoi di velluto, ma a questo punto il rame si imbrunirebbe inesorabilmente nel tempo. Infatti, gran parte di queste in rame rosso vero (ossia non artificialmente ottenuto mediante procedimenti brutali come l'esposizione a fonti di calore) , giungono a noi intonse perchè in gran parte estratte a fresco da vecchi rotolini.1 punto
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C’è poco da dire davanti a nominali rari e costosi di questo calibro. Difetti tecnici comunque limitati e rilievi godibilissimi. posso solo aggiungere che sono stato contento che il mio “mi piace” sia stato il decimo!1 punto
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Buongiorno...nessuno che si esprima! :(! Non sarà una moneta superba o di estrema rarità...è picciridda e leggera, 22 mm di diametro per un peso che oscilla tra i 2,90 e i 3,50 grammi...questo esemplare in particolare ne pesa 2,97....ma un parere me lo volete dare?...ho pure scritto che sono influenzato da na settimana ma non credo che i post siano un vettore di contagio :P...battete un colpo se vi va...Saluti.1 punto
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Molto probabilmente si tratta di Costanzo II con al rovescio FEL TEMP REPARATIO e la cifra II nel campo. Dire di più è difficile... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Tratto da C. Crisafulli, 2008 "Economia monetaria in Italia alla vigilia del IV secolo d.C. Il ruolo dell'antoniniano e dei suoi omologhi gallici alla luce delle fonto numismatiche e stroico-letterarie", pag. 17. http://paduaresearch.cab.unipd.it/473/2/1._Testi.Tesi.pdf Ciao Illyricum1 punto
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Quindi praticamente, se ho capito bene, per te sarebbe una perdita di tempo sfogliare delle pagine di un catalogo per trovare la nazione, scorrere col dito fino al rigo corrispondente dell'anno e leggere l'eventuale nota, per cui ti piacerebbe un "catalogo" di euro dove ci fossero solo le "rarità". Se intendevi quello che ho scritto, ti deludo subito, un catalogo non servirebbe perché basterebbe una paginetta! Modifico chiedendo, qual'è la domanda? il titolo dice una cosa, il messaggio ne chiede un'altra?.1 punto
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La foto che ho messo sopra è stata scattata ad Aviano, quindi il colonnello ha prestato servizio anche in Italia, che gliel'abbiano data qui, e poi... persa? rubata? petronius P.S.: mi appassionano queste cose, fino a ieri ignoravamo l'esistenza del colonnello Eberhart, e adesso, grazie a questa medaglia, stiamo quasi ricostruendo tutta la sua vita, sappiamo dove ha combattuto, quali squadriglie ha comandato, che è stato in Italia, e anche che faccia ha1 punto
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Bravissimo Fratel Alberto! Bella Storia con rivisitazione Napoletana del mito di Prometeo. Non la conoscevo. A Napoli festeggiano ancora il 17 Gennaio oppure la tradizione si è persa? Ciao e continua a scrivere, mi raccomando! Beppe1 punto
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Nella stessa asta, e proveniente dalla medesima collezione, una discreta Grimani con i suoi soliti problemi di conservazione (e ribattitura, il che ne aumenta il fascino): https://www.sixbid.com/en/fritz-rudolf-kuenker-gmbh-und-co-kg/7089/europaische-munzen-und-medaillen/5825008/b-griechenland-kreta-venezianische?term=kreta&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false Anche questa, meno rara ma davvero difficile da trovare, già ce l'ho, per cui se qualcuno di voi ci vuole fare un pensiero... Entrambe partono da una base davvero bassa, quindi mi aspetto delle sorprese.1 punto
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A quasi due anni dall'ultimo post, mi piace riavviare questa discussione che per chi, come me, ha un debole per le levantine, è una manna. Prossima asta Kunker: 5 lire 1650 detta "Salvatori" o "Fides Publica", moneta di estrema rarità che difficilmente appare sul mercato. E quando succede, esemplari migliori di questo sono davvero da contarsi sulle dita di una mano. Questa ha pure un discreto pedigree. https://www.sixbid.com/en/fritz-rudolf-kuenker-gmbh-und-co-kg/7089/europaische-munzen-und-medaillen/5825009/b-griechenland-kreta-venezianische?term=kreta&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false (Io ne ho due, lo ammetto, ma sono messe molto peggio)1 punto
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A pag. 323 del MANUALE, cercai di fare un pò di chiarezza...sull'argomento....che leggo spesso qui in molte discussioni. Posto una parte della pagina qui per coloro i quali non possono leggerla.....e soprattutto per i nuovi che si stanno addentrando nella monetazione Borbonica. La raccomandazione, invece che vorrei fare, per chi ha il Manuale, e di leggere sempre la parte iniziale di ogni Sovrano, in pratica....le prime pagine, prima di andare alle Monete....e puntare il dito.?1 punto
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Eccolo Trova l'intruso e spiegane il perché P.S. quiz cattivello, ma su banconote italiane era inevitabile...1 punto
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Ve ne lascio uno piuttosto semplice, quantomeno lo è una volta individuate le banconote. Per me se ne riparlerà questa sera poter eventualmente intervenire. Trova l'intruso e spiega il perché1 punto
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Buonasera...io mi accontenterei pure, di una piastra del 1804 di Ferdinando IV... quasi completerei la serie del 1804 (mi mancherebbe ancora il 9 cavalli)1 punto
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Rieccomi, riprendo il discorso sulle Sirene “monetate” Parthenope, Leucosia e Ligea, dopo una pausa di riflessione dovuta ad una sosta imprevista. Mi spiego: prima di tornare alle Sirene di Omero (Odissea, Canto XII) avevo pensato di dare uno sguardo a quelle di Virgilio (Eneide, canto V), che colloca la loro isola in un gruppo di scogli a sud della penisola di Sorrento, le isole Li Galli, appartenenti al Comune di Positano. E uno di quegli scogli ha infatti proprio la forma di una sirena: Ma proprio in quel posto sono stato chiamato da alcune bestie marine, e poiché erano senza coda di pesce e anche più di tre, e di gradevole aspetto, mi sono slegato dall’albero della nave e mi sono tuffato per dare uno sguardo più ravvicinato: "Ulysses and the Sirens", L. A. Belly, sec. XIX Dopo un paio di giorni poi sono ripartito per Napoli. In quel golfo, circa 3500 anni fa, le correnti marine avevano portato il corpo della sirena Parthenope, "la vergine", che insieme alle sorelle si era lanciata a mare da un’alta rupe. E da quella rupe era finita giusto dove oggi nel golfo di Napoli sorge il Castel dell’Ovo e lì fu trovata da alcuni pescatori che la raccolsero e subito la venerarono come una dea. Il suo corpo intanto si dissolse e si trasformò nel paesaggio “partenopeo”, con la testa poggiata ad oriente, sull’altura di Capodimonte ed il piede, ad occidente, verso il promontorio di Posillipo: Ecco allora spiegato il nome più antico della città, che prima di essere la greca Neàpolis e più tardi Napoli, era per l’appunto Παρθενόπη, Parthenope, fondata nell'VIII secolo a. C. dai Cumani. Per questo ancora oggi all’aggettivo “napoletano” si preferisce usare quell’altro dal significato culturale più profondo e risalente, che è “partenopeo”. (ma non solo Napoli ci ricorda il mito di Parthenope, la “vergine”: oltre che al nostro stadio, il suo nome è dato ai "Monti del Partenio”, che sovrastano a ovest la mia città, e tra loro quello che è proprio “Montevergine” col suo santuario, meta di pellegrinaggi in onore di una divinità pagana - pur essa vergine - prima ancora che cristiana) La storia della monetazione greca di Neapolis e della Magna Grecia è altrettanto suggestiva quanto quella delle Sirene, con la differenza però, che è vera. Mentre solo dal IV-III secolo a. C. Roma fondeva il suo bronzo che oggi conosciamo come “aes rude”, “grave”, “signatum”, i Greci già dal VI coniavano monete che erano vere opere d’arte. Basta pensare agli splendidi didrammi e tetradrammi di Atene e, più vicini a noi, a quelli di Gelas, Katane, Locri Epizefiri, Morgantina, Reghium e per ultimi a quelli di Siracusa, con le firme degli incisori: Kimon, Eukleidas, Euainetos. Quando prese contatto con le città della Magna Grecia e per prima per l'appunto con Napoli, Roma si accorse che la sua moneta, pezzi di bronzo fuso, poteva essere sufficiente agli scambi commerciali con le popolazioni più a nord, etruschi in testa. Ma non con quelle a sud, che già producevano argenti di raffinatissimo stile ellenistico. E poiché quelle monete comunque erano già conosciute e apprezzate anche a Roma, si pensò bene di coniarne una propria, in argento. Insomma l’antica Neapolis, la “città nuova” fondata dai greci credo sulla più antica Parthenope, e che nella sua zecca coniava le prime monete già nel 470 a. C., presto rappresentò un ponte tra l’età greca e quella romana nel meridione italiano. Proprio le sue monete fecero infatti da modello e nacque la monetazione romano-campana, un argomento complesso che pur volendo non sarei capace di trattare. Quindi omettendo di parlare delle monete con legende ROMA e ROMANO, per restare in tema di Sirene, mi limito a pensare 1) alle prime della città di Parthenope cumana, con legenda retrograda NOIAMYK (KYMAION) e la testa della Sibilla cumana o di Parthenope al diritto e una sirena su un guscio di cozza, al rovescio: 2) a quelle di Neapolis con legende ΝΕΟΠΟΛΙΤΗΣ e ΝΕΟΠΟΛΙΤΩΝ che da un lato hanno scolpita la testa della ninfa/sirena Parthenope, e dall’altro un “toro con volto umano”, presumibilmente una raffigurazione del fiume Acheloo, il padre di tutte le sirene. Come in tutta la monetazione greco-ellenistica c'è da restare stupiti davanti alla abilità e al raffinato senso estetico che muoveva la mano di quegli antichi incisori: Qui è possibile sapere qualcosa in più sulla monetazione romano-campana: http://www.fmboschetto.it/monete/campana.html Intanto mi farebbe piacere se gli esperti intervenissero su questa monetazione romano-campana. Alla prossima HIRPINI1 punto
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Alziamo l'asticella della difficoltà Trova l'intruso e spiega il perchè! L'unico aiuto che posso dare, dal primo personaggio in alto verso destra Abraham Lincoln Marie Curie Giuseppe Verdi Balthasar Neumann Maria Montessori Simon Bolivar Francisco Goya Winston Churchill1 punto
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LUCREZIA Lucrezia, eri il mio dolce verginale fiore del male... ti ricordi occhioni miei di luce? Eri giovane e bella e innamorata eri il mio solo pasto e sei caduta in un gurgite vasto e volevi morire e poi tornare a vivere e a sperare amori disperati amori appena nati... e son scappato via fra braccia consumate di noia e di parole già parlate e ti sogno la notte nuda con il pigiama delle fate.1 punto
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Ti rispondo solo ora perché ho il computer rotto. È evidente come già dal suo messaggio vi sia una cattiva interpretazione del mio messaggio. Io con non accedemici non escludo i semplici studiosi che non appartengono alla cerchia universitaria, come invece lo statuto di questa società mette in evidenza. Fra l' altro vorrei segnalare come lo statuto vada ad escludere figure chiave per la numismatica come quelli appartenenti al ramo economico... Senza Storia Economica la Numismatica è fine a sé stessa. Esempi di figure Numismatiche di prim ordine non accademiche sono molteplici e costituiscono la quasi totalità degli autori di testi ancora oggi usati come riferimento: Maurice Cammarano per i luigini, Giovanni Dattari per le romane alessandrine, Giovanni Pesce e Giuseppe Lunardi per la monetazione genovese e delle sue colonia , J.J North, Lord Stewartby per la monetazione inglese , Bellesia autore di numerosi studi e pubblicazioni su diverse zecche, Toffanin, il nostro Esposito autore fra l' altro dei Bollettini di Numismatica sulle monete della zecca di Massa della collezione di V.E. III che forse rappresenta l' esempio più importante di questa categoria a cui andrebbe portato maggior rispetto.1 punto
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