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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/29/20 in Risposte

  1. Visto oggi in una vetrina di Valenza Po.
    4 punti
  2. Stamattina mi ero ripromesso di non intervenire più in merito alla questione. Leggendo, però, certe affermazioni non riesco ad astenermi dal rispondere. Siamo in un momento delicato, in cui è necessario per prima cosa avere una grande unità d’intenti a livello nazionale. L’Italia è attualmente una delle nazioni più trasparenti nel comunicare a livello interno ed estero la situazione in corso. I laboratori di analisi vagliano ogni giorno centinaia di nuovi tamponi, in una corsa contro il tempo per arginare il più possibile l’epidemia. I media (forse in modo troppo assillante, ma attualmente questo tema interessa a molti) aggiornano in tempo reale i dati provenienti dalla protezione civile e dal servizio sanitario. È stato eccessivo chiudere scuole, cancellare eventi anche di una certa rilevanza (come il carnevale di Venezia), isolare i focolai, ecc? A mio modo di vedere no. Ci troviamo di fronte ad un nuovo virus, che mai prima d’ora aveva contagiato l’uomo. Abbiamo una conoscenza molto limitata e, quindi, trovo abbastanza “presuntuoso” chi (anche in ambito accademico) lo paragona ad una banale influenza. È un nemico di cui sappiamo ancora troppo poco e, dunque, la prudenza è d’obbligo in queste circostanze. Farà, alla fine, poche centinaia di morti e qualche migliaio di contagiati. Benissimo! Nessuno si augura che sia una pandemia ai livelli della peste nera o della spagnola. Ciononostante, è sempre meglio sopravvalutarlo e prendere misure anche drastiche piuttosto che ignorarlo o nasconderlo (come fanno altre nazioni). Perciò, a mio avviso, l’Italia si sta comportando in modo egregio. Concordo, inoltre, con @gallo83 quando dice che era tecnicamente impossibile pensare che (a fronte di tutti gli spostamenti di persone che quotidianamente avvengono in questo mondo così globalizzato) si sarebbe potuto arginare completamente il virus. Non mi sento, dunque, di muovere critiche nei confronti del nostro sistema sanitario per essersi accorto “tardivamente” delle infezioni in corso. Vedremo, alla fine della fiera, se l’Italia sarà stata effettivamente la più fessa a “sbandierare” i propri malati oppure se si dimostrerà una delle nazioni più lungimiranti nell’affrontare la crisi, avendo agito subito dopo l’accertamento dei primi casi. Ai posteri l’ardua sentenza
    4 punti
  3. 1924 Principato di Monaco - Buono da 1 Franco (Garantito e successivamente rimborsato sino al 31 dicembre 1926 dal Credito fondiario) Presa per un euro a settembre dell'anno scorso
    3 punti
  4. 1924: Brazil 2000-reis...she of the many nicknames v.
    3 punti
  5. Buonasera a tutti, visto il rispolverare il discorso VAMs con @giacutuli, vi sottopongo questo Morgan. Vediamo cosa ne pensate della conservazione e se riuscite ad individuare che VAM sia, se sarete in difficoltà vi darò degli indizi, vi anticipo che è visibile ma ci vuole un po' di occhio e che dovete concentrarvi sul dritto della moneta!
    2 punti
  6. Sfogliando una delle Cronache veneziane della mia biblioteca, in una seicentesca, profumatissima, ho trovato questo passo. Si parla di un non ben identificato fenomeno avvenuto nel 1617, direi a occhio una meteora, che ai tempi venne associata ingenuamente al rinvenimento di certe cosiddette reliquie. Ho pensato anche alla supernova di Keplero ma è di qualche anno prima. Qualche idea? Al di là di tutto, credo sia una ottima prova della promiscuità tra scienza e religione che esisteva a Venezia nonostante tutto.
    2 punti
  7. Ci riprovo, l'intruso è Napoleone, a differenza di tutti gli altri, non è morto sul territorio italiano.
    2 punti
  8. Davvero, grazie. Ho cercato di avere notizie in più ma senza successo per l'evento astronomico. Invece ho scoperto che in effetti nel 1617 fu fatto un inventario aggiornato dell'immenso tesoro di san marco, che fece riscoprire alcune reliquie arrivate da Costantinopoli nel '200 https://books.google.it/books?id=nf4_AAAAcAAJ&pg=PA69&lpg=PA69&dq=reliquie+venezia+"1617"&source=bl&ots=tJ5tXyi0d8&sig=ACfU3U07pKHUWLnHDNhzF1ScYSXreneMrg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwivxqjduPfnAhUSsXEKHcx6D4MQ6AEwBHoECAcQAQ#v=onepage&q=reliquie venezia "1617"&f=false La stessa data 1617 corrisponde anche a quella stabilita (ma solo ufficialmente) come fine dell'edificazione della cattedrale.
    2 punti
  9. Buonasera a tutti. Condivido uno dei falsi d'epoca che mi ha fatto sudare nel riconoscerlo come tale. Ferdinando II Tarì 1848. Peso e diametro sono nella norma, la rigatura nel taglio presenta le stesse distanze e rilievi. Il metallo sembra argento ed ha un suono argentino. I particolari che mi hanno convinto di spostarlo dal vassoio con i Tarì al vassoio dei falsi d'epoca sono: Colore del metallo opaco, Doppio bordo lineare, ( di solito si presenta perlinato), Lettere in legenda diverse dai soliti che si trovano nei Tarì ( specie la R), Leone nello stemma al rovescio ( sembra un castoro), Il numerale 2 in G 20. Eccolo
    2 punti
  10. Ciao ciosky68, pare proprio che sia una tradizione milanese, infatti nel volume cita alcune osterie milanesi con gioco delle bocce, e la frase ricorrente era " Ti sét un ratt a giugà ai bocc" con la quale viene definito il peggior giocatore alle bocce, oppure il giocatore più scadente definito "Topo" condannato a pagare il tradizionale fiasco di vino, o comunque il perdente, decorato della medaglia. Sempre dal volume di RENATO CHIAVACCI
    2 punti
  11. ed io che pensavo di essere l'unico nostalgico… 28 febbrai 2002 al mercatino: : quanto costa? 10.000 lire QUANTO? 01 marzo 2002 al mercatino: : quanto costa? 5 euro però, conveniente. Ma meglio così dai, chissà quanto ci sarebbe costato oggi.
    2 punti
  12. In effetti stiamo, peraltro più che giustamente e giustificatamente, guardando ai danni enormi per l'economia, nazionale e personale, ma non sottovalutiamo questa epidemia (non chiamiamola influenza !) i cui danni non si riducono certo alla limitata mortalità; c'è un problema enorme di capacità ricettiva e di attrezzature per far fronte a questa emergenza, e tutti gli sforzi per tentare di contenerla devono essere apprezzati e sostenuti. La cura fa male, ma senza cura sarebbe ben peggio. Cerchiamo di operare tutti, tutti insieme, per tornare quanto prima alla normalità e, per quanto ci riguarda, ai nostri convegni, ai mercatini, alle conferenze. E intanto accontentiamoci di guardare le nostre collezioni e il sito lamoneta !
    2 punti
  13. Buongiorno, a mio avviso è meglio evitare qualsiasi assembramento di persone. Questo virus è viscido, molti giorni di incubazione nei quali non si hanno sintomi ma si può trasmettere, questo è il problema. A mio avviso è già ovunque, in Italia si fanno moltissimi tamponi, solo il 5% risulta contagiato, e quando un anziano muore in casa, facciamo un tampone per verificare se ha il corona virus. Ho un cognato che lavora ad Amsterdam da molti anni , pochissimi tamponi e controlli blandi , muoiono le persone anziane? Niente tampone e classificazione, quindi apparentemente puliti. I Cinesi poi sono ovunque, le China Town sono in tutte le principali città del mondo, i Cinesi sono tornati a casa per il capodanno Cinese e sono tornati in occidente in piena esplosione del corona virus , secondo voi solo quelli tornati in Italia erano malati? Follia pensarlo. Chi punta il dito su di noi dall'estero e chi la butta sulla politica avrà amare sorprese nei prossimi giorni quando si renderà conto di quanti veri casi esploderanno in Europa. Dobbiamo solo sperare che si alzino le temperature in modo da indebolire questo virus prima che colpisca troppe persone debilitate. Saluti e buon we Silver
    2 punti
  14. Ti ringrazio per l'apprezzamento, le monetine effettivamente spese e comunemente usate di tutto il mondo è il mio vero divertimento sin da bambino. Le mie monetine possibilmente debbono portare i segni dell'utilizzo, solo così posso percepire tutte le persone della terra che le hanno toccate per poter comprare qualcosa. I miei raccoglitori valgono molto di più delle monete che ci sono posizionate
    2 punti
  15. Giuro che non l'ho comprato io. ? Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  16. Non voglio essere polemico però @simo88 da dove caspiterina l'hai presa la notizia "Sono morti anche tanti ragazzi giovani... "nel mondo"" ? Dove, quanti, ma soprattutto chi lo dice sulla base di cosa ? Io giro e rigo le informazioni, quelle ufficiali e scientifiche, ma questa mi manca. Non è forse una notizia falsa? Se continuiamo a far circolare scemenze varie (come questa ad es.) diventiamo corresponsabili della diffusione di fake news perché prima di rilanciare informazioni dobbiamo risalire a fonti certe e scientifiche e non fare i pappagalli che ripetono tutto. Non facciamoci usare come le marionette da persone irresponsabili che vogliono lucrare sulla nostra diciamo "ingenuità".... se no alla fine ci rimetteremo tutti.
    2 punti
  17. Ciao! Ricordi bene (1649-1659)
    2 punti
  18. Canto d'amore Vola il mio canto d'amore a quei capelli spettinati come pensieri arruffati, ai fili d'erba delle carezze pesanti come lievi promesse al sangue troppo giovane che non brucia a primavera. Vola il mio canto d'amore alla brezza di pini marini, compagni di gioco complici di giacchette sbottonate e scarpe imbullettate, di pensieri infiniti e dolci segreti. Vola il mio canto d'amore alla Luna dalle corna dorate amante di giovani amanti, di uva acerba e di uva matura, di aquila o di cigno vestita, di vergini e di meretrici. Vola il mio canto d'amore a Eros, dalle scintillanti ali dorate rapide come i turbini della tempesta, a Eros, che l'ombra della paura ignora nato da uovo della Notte oscura, perché lanci frecce infuocate ai figli di Lucifero nemico di Eros.
    2 punti
  19. Salve Dato l’attuale boom dei tetradrammi del titolo nelle aste volevo parlare dei miti associati alla dea Atena che al diritto appare di profilo, a mezzo busto, elmata e circondata da un decoro classico, mentre al rovescio campeggia la civetta in una composizione centrale e frontale tra l’estremità di un ramo d’ulivo e le iniziali in greco della città di Atene. Atena è la dea della sapienza, delle arti (le abilità tecniche e manuali nei vari aspetti della vita), della tessitura e della strategia militare, ovvero gli aspetti più nobili della guerra (gli aspetti più crudeli e violenti rientrano invece nel dominio di Ares). I suoi simboli sacri erano la civetta e l’ulivo; spesso, infatti, è ritratta assieme al suo animale sacro e indossa un mantello realizzato con la pelle della capra Amaltea (un materiale che nella mitologia è considerato indistruttibile). Nella mitologia classica Atena nacque – già adulta e armata – dalla testa di Zeus (secondo alcune fonti, dal polpaccio), dopo che il padre degli dei ne aveva mangiata la madre Metis. Il primo mito riguarda proprio la nascita della dea e lo si può intitolare: “Il parto di Zeus”. Metis, divinità figlia di Oceano e di Teti personificazione della saggezza, della ragione e dell'intelligenza, è stata la prima moglie di Zeus che, rimasta incinta di Atena, venne ingoiata dal consorte per essere sicuro di mantenere il regno dopo che gli era stato predetto che il secondogenito l’avrebbe detronizzato. Zeus decise che non gli serviva la “Metis” al suo fianco, bensì lui doveva diventare Metis. Sfruttò così, con un po’ di astuzia, la vanità e la capacità di metamorfosi della moglie. …Zeus interroga perciò Metis: "Veramente puoi assumere qualsiasi forma? Puoi essere, ad esempio, un leone che sputa fuoco?". Subito Metis diventa un leone che sputa fuoco. Spettacolo terrificante. Quindi Zeus le domanda: "Potresti forse trasformarti in una goccia d’acqua?". "Ma certo" risponde la dea. "Allora dimostramelo" Metis non fa in tempo a mutarsi in una goccia d’acqua sulla mano di Zeus che questi l’ha già inghiottita e cacciata nel suo ventre. La dea continuò la sua gestazione all’interno di Zeus e un giorno il dio avvertì un terribile mal di testa talmente insopportabile che fece chiamare Efesto e gli ordinò di spaccargli la testa con un’ascia. Fatto ciò, improvvisamente dalla testa del padre uscì Atena, già adulta, imponente, bellissima, armata di scudo e lancia con tanto di elmo da guerriera. Per un attimo Zeus ne fu atterrito ma subito dopo la dea posò le armi ai piedi del padre, segno della sua sottomissione al genitore che poté continuare a governare incontrastato sugli dei avendo ora la figlia al suo fianco, una figlia per la cui nascita aveva sofferto e che pertanto amava ancora di più. Fu così che Pallade (giovane) Atena divenne la dea della guerra (precisamente della strategia militare) ma anche della saggezza e di altre arti, tra cui spiccava la tessitura. Come Artemide, Atena sarà per i Greci una dea vergine, considerata però in quanto nata dal padre una ‘virago’, ovvero dotata di bellezza e grazia come una donna e nel contempo maestosa e coraggiosa in armi come un uomo.
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  20. Buonasera a tutti. Volevo mostrarvi l'ultima entrata nella mia modestissima collezione di monete della Serenissima. Questo bagattino per Padova, una moneta comune ma il leone ha sempre il suo fascino.... Saluti
    1 punto
  21. Ancora in asta il presunto tarì doppio punto, prima volta all'ACM aste, poi Inasta, ancora ACM e di nuovo Inasta, speriamo sia l'ultima... https://asta.inasta.com/it/lot/106532/zecche-italiane-napoli-ferdinando-iv-di-/
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  22. 1 punto
  23. Anche il mio "trova l'intruso" formato banconote non soddisfa certe caratteristiche, lo dico anche qui: ma è un gioco
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  24. Un ottimo mb per questa banconota, qualcuno magari storcerà il naso, e qualcun'altro sarà impedito nelle offerte per qual taglio sul bordo, ma poi succede come sempre, nessuno la vuole in scarsa conservazione ma stranamente tutti la comprano! Difficile prevedere a quanto potrà arrivare, proprio questa conservazione è quella che riserva maggior sorprese. Preferisco quella della Banca d'Italia, era stata concepita così sin dall'inizio, nel restyling formato "Biglietto di Stato" avranno risparmiato molto sui cliché (inserisco solo il retro) Cambiando qualche carattere qui e là sia al fronte che al retro, hanno in ogni caso creato due diverse tipologie, si possono benissimo evitare in seno alle due emissioni i vari decreti, ma una collezione tipologica le deve prevedere entrambe.
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  25. Grazie. Mi pare che il nuovo formato sia tutto sommato carino. Saluti,
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  26. Ogni tanto mi piace fantasticare, chiudo gli occhi e penso Quale sarebbe il nostro presente con le lire. E già mi vedo a pagare la pizza con una banconota da 1 milione di lire ?
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  27. Davvero bella, in particolare il dritto con un affascinante ritratto della regina Vittoria. In effetti le dimensioni consentono di ammirarlo appieno (noto ad esempio i gioielli e le onorificenze). Complimenti per l’acquisto
    1 punto
  28. Provo scherzosamente anche con questo.. l'intruso sarebbe il 20 lire aquila sabauda in quanto è l'unica moneta che non raffigura un fascio...nelle altre che sia "littorio" o di grano (nell'aratrice) compare!?
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  29. Medaglia commemorativa dell'Anno Giubilare del 1750 con i busti di San Pietro e San Paolo di fronte ed in legenda SS PE ET PA AP (Santi Pietro e Paolo Apostoli) e sull'altro lato il Papa Benedetto XIV attorniato dai Vescovi che apre la porta Santa ed in esergo ANNO IVBILEI || ROMA .-
    1 punto
  30. Buon giorno Asclepia : bella decorazione, una delle cinque conferibili attualmente dallo Stato della Città del Vaticano.L'Ordine,fondato il 1.9.1871 dal Pontefice Gregorio XVI °, si articola su quattro Classi : Cavaliere di Gran Croce Commendatore con Placca Commendatore Cavaliere. L'Immagine che allego è relativa all'ordine quando è concessa a militari, italiani o stranieri. Saluti.
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  31. Il Gazzettino 6 oggi dato a un ragazzino al Convegno di Enna grazie ai volenterosi corrispondenti in luogo ! Una foto direi simbolica e reale per il futuro della nostra numismatica !
    1 punto
  32. Ciao, confermo... riproduzione Ergo Spalma fine anni '70 Numero 2: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ErgospalmaPlasmon/dettaglio.html
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  33. Taglio: 2 euro Nazione: Cipro Anno: 2018 Tiratura: 95.000 Condizione: SPL- Città: Roma
    1 punto
  34. Se può bastare: https://www.acsearch.info/search.html?similar=851236 https://www.acsearch.info/search.html?id=851236
    1 punto
  35. Grazie @417sonia per il tempo dedicato a questa interessante ed esaustiva risposta. Quindi presumibilmente la mia moneta ha una datazione fra il 1494 e il 1495. Sempre che il Bollani non sia stato richiamato negli anni successivi. Saluti.
    1 punto
  36. Il massaro era il responsabile e sovrintendeva alla gestione della zecca (dell'oro o dell'argento a seconda del proprio incarico) per un periodo che si chiamava “quindena” (in veneziano quindexena), cioè quindicina, ma a dispetto del significato che ci suggerisce, questo periodo non durava affatto quindici giorni; forse all'origine, ma col tempo il periodo si dilatò anche di più mesi. Nella media si è calcolato che la durata effettiva della quindena, fosse di circa due mesi, anche se questo periodo era estremamente dinamico, nel senso che le magistrature preposte potevano farne slittare la scadenza per motivi economici, politici o sociali; poteva accadere anche che il medesimo massaro fosse obbligato a svolgere i suoi compiti anche per due quindene di fila. Difficile che un massaro restasse tale per 6/8 mesi. E' accaduto però che un massaro venisse incaricato per due periodi anche a distanza di anni (forse anche tre ma non sono sicuro)
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  37. Renato Chiavacci era un importante collezionista di medaglie e gettoni soprattutto dei Luoghi Pii, nel volume citato ha descritto una cinquantina di medaglie con tema gioco delle bocce e carte. Negli anni 30 e seguenti a Milano vi erano molte osterie con gioco delle bocce e con tavoli per giocare alle carte. Passiamo al motivo delle medaglie, queste non erano premio per chi vinceva ma bensì per i più scarsi che perdevano sempre ed erano chiamati "te set un rat", ossia sei proprio scarso.
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  38. Ciao, bellissimo pezzo, a mio avviso in qFDC - FDC, mi preoccupa il prezzo.. Cioè, nessuno l'ha vista in asta e quindi ti è andata benissimo.... o non interessa a nessuno?? Ciaoo
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  39. DE GREGE EPICURI A differenza dall'altra medaglia postata tempo fa, qui il profilo di Umberto di Savoia è molto ben fatto. La medaglia ricorda le Colonie Permanenti di Pietra Ligure, intitolate proprio al principe ereditario. A Pietra Ligure doveva essere costruito un "Padiglione Elio-chirurgico", come si dice al rovescio; immagino che questo dovesse avvenire nell'ambito delle cure della tubercolosi previste a Pietra Ligure, ove esisteva una succursale dell'Ospedale Sacra Corona di Garbagnate Milanese (allora sanatorio).
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  40. Buonasera, CONSTAN-S P F AVG. Busto di Costante drappeggiato e corazzato a destra con testa diademata / VICTORIAE DD AVGGQ NN, due Vittorie si fronteggiano, ciascuna porgendo una corona, in mezzo a loro una palma. Credo battuta ad Aquileia, all'esergo segno di zecca AQ seguito da P (prima) e (dot). Hirpini
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  41. Buona serata Molto bella! Complimenti. https://www.astebolaffi.it/it/lot/381/66/detail saluti luciano
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  42. Il punto vendita di Piazza Verdi ha ricevuto le monete coincard Vigili del Fuoco ma è chiuso per disposizioni in merito al Coronavirus. Non è chiaro quando riaprirà, ma le monete saranno lì.
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  43. sempre per sdrammatizzare, il tutto. A dimenticavo buongiorno
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  44. la frase riportata ελωι ελωι λαμα σαβαχθανει significa: 'Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?' è la traslitterazione in greco dell'aramaico אלהי אלהי למא שבקתני Rif. Marco, 15-34
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  45. Buonasera a tutti, premesso che amo molto questa discussione di Fratello Beppe, @giuseppe ballauri, osservavo le foto (è ancora in viaggio) del mio ultimo 9 cavalli di Ferdinando IV anno 1791, cercavo di ricostruire la sua storia, il perché di alcuni particolari così evidenti ad occhio nudo e altri ad occhi più esperti o solo più curiosi come i miei ed ecco che la moneta ha iniziato a raccontare la sua storia. Correva l'anno 1791, e più precisamente era il 17 Gennaio, festa grande per le vie di Napoli, si fremeva per i preparativi per il grande falò in onore di Sant Antuono protettore degli animali e non solo, festa molto sentita a Napoli e nei dintorni. Faccio una piccola premessa.. ? (O cippo ‘e Sant’Antuono. Fu Carlo III di Borbone ad ufficializzare i mestieri ad essa legati e a distanza di anni la festa del cippo di Sant'Antuono si ripete puntuale ogni anno. Le Origini Si narra che in tempi passati Sant'Antonio scese agli inferi con il suo maialino per rubare il fuoco e regalarlo agli uomini, la fiamma ha, infatti, potere purificatorio e scaccia via malattie e malocchi dell'anno appena iniziato. Ma il Santo non ricevette una buona accoglienza, i demoni riconoscendolo gli presero il bastone e non lo fecero entrare. Ma il maialino si infilò di corsa mettendo tutto a soqquadro e i diavoli ebbero un bel da fare a riordinare. Fu così che Sant'Antonio disse ai diavoli "se volete che lo faccia star buono, dovete ridarmi il mio bastone" . Una volta restituito il bastone al padrone, il maialino si tranquillizzò. Ma non si trattava di un bastone qualunque, si trattava del bastone di ferula dal midollo spugnoso e se una scintilla entra nel midollo il legno continua ad ardere ma da fuori non si vede nulla. Così diavoli ignari che Sant'Antonio avesse il fuoco nel bastone lo lasciarono andar via. Solo una volta fuori, il Santo alzò il bastone infuocato in segno di benedizione cantando: "Fuoco, fuoco, per ogni loco; per mondo fuoco giocondo!". Da quel momento, donò agli uomini il fuoco sulla Terra). Riprendiamo il racconto.. Tutto avveniva nel Buvero di Sant'Antuono, dove si trova la chiesa dedicata al Santo. Qui in questo quartiere popolare di Napoli, si svolgeva il 17 gennaio la processione in onore del Santo, al termine della quale venivano benedetti gli animali. A questo momento seguiva l'immancabile rito del "fuocarazzo", ovvero si preparavano grandi cataste di legno per darvi fuoco, un modo per simboleggiare la potenza del Santo in grado di spegnere le forze del Male ma anche un modo per disfarsi del vecchio. Infatti era usanza lanciare dai balconi tutti gli oggetti inutilizzati in legno per contribuire al cippo. Ecco il momento fatidico in cui entra in scena la nostra monetina, poverina era rimasta nel fondo di un vecchio cassetto malconcio , cassetto di cui il proprietario ne ignorava il contenuto, lo credeva o ricordava vuoto, eccolo prendere parte all'allegro fuocherello.. ? Sentiva le urla di gioia della folla, il fervore nel disfarsi del vecchio, dell'esorcizzare il passato, le grida dei ragazzini in festa, che si rincorrevano per la piazza e le viuzze vicine, ecco che uno di loro, Sasa'(Salvatore) un ragazzino di 11 anni con tanti riccioletti e una lunga camicia bianca solo nel nome, si ferma all'improvviso, rapito da un qualcosa che ha attirato la sua attenzione, ai suoi piedi, tra la cenere e i tizzoni ancora ardenti, eccolo un dischetto marrone, un viso familiare(riconosciuto tramite i racconti e i soprannomi sentiti in casa e per le viuzze fra queste ''Re Nasone''). ? Con fare disinvolto, e con abilità da gran maestro il piccolo Sasa' aiutandosi con un rametto scosta la moneta liberandola dal rogo, per fortuna era alla base del fuoco nel perimetro più esterno, dove la temperatura era più bassa e la cenere ormai tiepida. Ormai era fatta, la monetina annerita ma quasi intatta finisce nelle tacche di Sasa' che si allontana fischiettando e saltellando dalla gioia. Sasa' non si separò per tantissimo tempo da quella moneta, perché la riteneva magica, un dono di Sant Antuono, un dono ardente, un talismano un porta fortuna. Fino a quando la moneta ha ripreso il suo viaggio nel tempo e nella Storia fino ad arrivare nelle mie mani.. Spero che vi sia piaciuto il racconto. E mi raccomando, fate raccontare anche voi le vostre monete, non aspettano altro. Saluti Alberto
    1 punto
  46. Sarò strano, ma io sono per il "nolite id velle quod fieri non potest": non desiderate ciò che non può accadere. Per cui, le monete "impossibili" non mi hanno mai attratto neanche un po'. Ammiro la bellezza suprema di un Decadramma di Atene, ma non ho nemmeno l'istinto di desiderarlo: mi basta vederlo al museo numismatico di Atene (che consiglio a tutti!)... I miei "sogni" sono tutti realizzabili: in compenso, dal momento che i miei interessi spaziano su duemila anni di storia numismatica, ne ho davveri molti, e riuscirò a realizzare solo una parte di essi! Tuttavia, ritengo che questo sia molto importante: avere di sogni e sapere che non sono impossibili. Anche se non tutti si realizzeranno. Insomma, se devo indicare un sogno, probabilmente quello che mi attrae di più non riguarda una singola moneta ma quattro: vorrei avere un giorno - e salvo imprevisti che esulano dalla mia volontà auspico che effettivamente un giorno l'avrò - la collezione completa dei 30 tarì coniati da Ferdinando III di Sicilia. I tipo II tipo III tipo IV tipo
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  47. La stessa luna Lajos si trascinò fuori da quell’inferno. No, non era il fuoco il vero pericolo, ma quel fumo grigio che non lasciava respirare. Che non lasciava respirare e che aveva un sapore intrigante, quasi un invito a non continuare, a lasciarsi andare almeno una volta, a dire adesso basta, io non posso lottare sempre, è così dolce la resa. Dolce come entrare nel corpo della principessa, quando finalmente si arrese all'amore. Abbandono e amore, amore e abbandono, in quei giorni lontani quando la luna era la stessa luna e lui non lo stesso uomo. Entrare nell'albero della vita, la prima volta, fu davvero così dolce? Paura e desiderio, come il primo tuffo in acqua. Un ricordo così forte, così sensuale, così inchiodato nell'anima: le sue labbra fra te e le nuvole, le sue mani per continuare a sognare. Quanto tempo era passato? Quattro, forse cinque secondi. In quello spazio le pareti del capannone erano crollate una sull’altra: uno schianto sottile, come un albero che cade di notte fra le braccia della neve. “Ha visto qualcuno? Ha dei sospetti?” Il poliziotto aveva la faccia dipinta di sonno e di caffè della macchinetta e sapeva di dopobarba da grandi magazzini. “Sospetti? No, perché? Non ho visto nessuno e poi… “ E poi, come spiegare che lui l’incendio lo aveva sognato la notte prima e aveva visto in faccia l’incendiario. Quello che aveva bruciato la chiesetta di santa Rosa e la scuola media Marylin Monroe, quello che aveva scritto alla Stampa promettendo nuove fiamme e nuove notizie. “Ispettore, qui noi abbiamo finito, per il rapporto sui danni….” – Il capo dei vigili del fuoco, un omone con la pelle olivastra e i baffoni neri ingialliti dalle Marlboro, si avvicinò ai due. “Buonasera, comandante – disse Lajos – sono il proprietario del capannone…” La luce dei riflettori illuminava adesso il volto dell’omone, il nero dei suoi occhi e le mani che cercavano lo Zippo per accendere la “sigaretta del dopo incendio”. Lajos si trovò a parlare come in automatico, senza emozione, senza paura: “Guardi che lo Zippo con le sue iniziali lo ha lasciato vicino alla tanica della benzina, dietro la porta blindata. Sono sicuro che l’ispettore lo ritrova.” La pelle olivastra dell’omone era uscita dal fascio di luce dei riflettori, eppure sembrava schiarita, pallida. Sarà la luna – pensò tra sé Lajos – la luna della principessa.
    1 punto
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