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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/20/20 in Risposte
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Sull'autenticità nessun dubbio. Sul globetto vicino alla testa di Roma un paio di ipotesi le farei. Potrebbe essere un residuo del compasso, anche perchè mi sembra proprio al centro della moneta. Altrimenti penserei ad un primo errore per il globo tenuto da Roma. Una volta fatto resta sul conio e l'incisore ne fece un altro nel posto corretto. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Nel mio caso, la moneta dal diametro maggiore è un Tallero di convenzione 1780 Maria Teresa 40,5 sono i millimetri. Di questi talleri come sappiamo ne furono coniati tantissimi in tanti anni e in Zecche diverse. Vienna li conia tuttora.... Per divertirsi un po se @Robertode lo permette in quanto la discussione è sua..., propongo un indovinello, scoprire a quale zecca appartiene . Chi indovina si guadagna un bel mi piace. Buon divertimento3 punti
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Nell'ospedale in cui lavoro io la situazione sembra diventare ingestibile da un momento all'altro.. Abbiamo i DPI numerati e ci troviamo a dover aver paura di essere contaminati da un foglio che proviene da un'unità Covid, dobbiamo metterci i guanti per far pressoché tutto e lavarci le mani ogni 10 minuti... la situazione è grave... ma non possiamo piangerci addosso!! Ognuno, nel suo piccolo, deve cercare di far quel che può... tipo restare a casa!!3 punti
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Grazie @gpbasetti per l'ncoraggiamento, riprendo con qualche POPOLARINA (così erano chiamate). In questi giorni 18-22 marzo, 172 anni fa, i milanesi combattevano sulle barricate. AI PRODI LOMBARDI Riferimenti: A. TURRICCHIA Il Regno Lombardo-Veneto attraverso le medaglie n.442 - Primo tipo3 punti
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È un cavallo ribattuto molto interessante. Se domani ho un po di tempo lo guardo al pc e vediamo di classificarlo per bene. Dal telefonino non lo vedo bene.2 punti
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Proprio durante il dogato di Antonio Venier c'è il passaggio di Antonio Tiepolo dalla zecca dell'oro a quella dell'argento e nello stesso periodo il passaggio di Cristoforo Zancani da quella dell'argento a quella dell'oro. E per questo non hai bisogno del Papadopoli, ma del PN n. 355 dove c'è il mio articolo sulla zecca nel 1385.??2 punti
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Buonasera a tutti, pongo alla vostra attenzione questo mio Cavallo Aragonese piuttosto particolare, mi aiutereste a catalogarlo? Posto foto del venditore (quelle con sfondo blu) e foto fatte da me, spero si vedano bene. Saluti Alberto2 punti
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Domenica vado a donare il sangue, se mai avessi avuto qualche remora, dopo averti letto non ne è rimasta l'ombra... Forza e coraggio!2 punti
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Il problema in questo tipo di studio è la mancanza di immagini. Quando le foto costavano molto le monete considerate meno interessanti non venivano illustrate. Spesso non venivano nemmeno descritte. E poi mancano foto di molte collezioni. Però chi si cimenta nonostante tutto ha tutto il mio appoggio. Anche di informazioni, se servono. ? Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao Alberto, non mi stupirei se ci fossero Le X con le C contrapposte dovrebbero essere queste2 punti
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Lucia Travaini, Sarah Fontana, Le collezioni della Fondazione Banco di Sicilia. Le monete2 punti
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Bentornati, appassionati di monete napoleoniche! Quest'oggi concludiamo definitivamente il capitolo riguardante le decimali. Partirei dal mezzo franco, l'ultima moneta in argento rimasta. Dal modico peso di 2,5 grammi, questa moneta fu coniata in soli due anni: 1808 a Cassel e 1810 a Parigi. Anche qui abbiamo diverse “prove” in vari metalli ma, se avrete letto i miei precedenti interventi, saprete già come la penso... Purtroppo, come per il 5 ed il 10 franchi in oro, anche in questo caso la moneta parte per sua natura con il bordo liscio. Pertanto, distinguere gli esemplari dell'epoca dai riconi postumi diventa un compito irrimediabilmente più arduo. Tuttavia, diversamente dai due piccoli moduli in oro, ritengo che il mezzo franco sia realmente esistito durante il regno di Westphalia. Difatti, anche in altri stati dell'epoca abbiamo monete simili: mi viene in mente, ad esempio, la mezza lira di Murat o lo stesso “Demi Franc” di Napoleone. A mio avviso, è dunque molto più plausibile che sia stato effettivamente coniato negli anni dell'impero napoleonico rispetto ai misteriosi 5 e 10 franchi in oro... Ci restano ora i centesimi, monete che personalmente non mi hanno mai entusiasmato particolarmente e che, pertanto, tratterò in modo rapido e forse un po' distaccato. All'inizio avevo addirittura valutato di saltarli completamente ma poi, per completezza e dovere didattico, ho deciso di includerli. L'insieme dei centesimi di Girolamo può essere suddiviso, per comodità, in due categorie. Alla prima appartengono il 10 e 20 cent, monete coniate in mistura (similmente ai 10 centesimi del Regno d'Italia). Al posto del giovane volto del sovrano, al dritto abbiamo il monogramma HN, corrispondente alle iniziali di Hieronymus Napoleon, sormontato da una corona con nastri. Il tutto è contornato da una corona d'alloro un po' stilizzata ed eseguita in modo molto “scolastico”. Il rovescio è ancor più banale e, francamente, non mi sembra nemmeno ci sia bisogno di descrivervelo. Alla seconda categoria appartengono l'1, 2, 3 e 5 centesimi. Cosa cambia rispetto agli altri? Innanzitutto, il metallo: rame anziché mistura. Poi, nella “composizione” non troviamo più la corona sormontante la sigla HN. Insomma, il tutto è ridotto ancor più all'essenziale.2 punti
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Buongiorno. La moneta dal diametro maggiore in mio possesso è un banale riconio del 4 Ducati austriaco (40 mm). Moneta molto sottile e relativamente leggera. Considero la più "grande" questa. In mano fa sentire la propria "presenza" e restituisce sempre una certa soddisfazione. (Riporto da altro topic) Perù 100 Soles 1963 Metallo: Oro .900 Peso: 46,80 grammi Diametro: 37 mm Dritto : Scudo del Perù Rovescio: Libertà seduta con scudo e colonna Tiratura: 7.342 Buon pomeriggio.2 punti
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Passiamo ora agli argenti. In particolare, diamo un'occhiata agli 1, 2 e 5 franchi. Partiamo proprio da quest'ultimo. Lo scudo di Girolamo è una moneta estremamente rara e difficile da trovare anche nelle più basse conservazioni (FDC non ne parliamo proprio!). Di questa, come di tanti altri esemplari della variegata monetazione del Regno di Westphalia, non abbiamo dati certi riguardanti il numero di pezzi coniati. A quel tempo, forse, i tedeschi non erano così precisi e rigorosi come lo sono oggi... ? Il 5 franchi (così come l'1 ed il 2 franchi) venne coniato sia a Parigi che a Cassel. È interessante osservare come alcuni esemplari coniati a Parigi presentino l'incisione “Dieu Protege La France” invece del classico "Gott Erhalte Der Koenig". Un segno per rimarcare ancora una volta chi era il vero padrone di casa o una semplice svista nel conio? Chissà... L'1 ed il 2 franchi tendono ad essere già più “abbordabili” in termini di reperibilità sul mercato ma, di certo, non piovono dal cielo (e nemmeno li regalano)... Parliamo sempre di monete di una certa rarità, che nelle più alte conservazioni spuntano diverse migliaia di euro. Anche in questo caso dobbiamo tenere gli occhi aperti dal rischio riconi. Diffidate, quindi, dalle solite monete con bordo liscio e dalle presunte prove in bronzo, nichel, piombo, stagno, senza le ultime due cifre nella data, ecc. Voglio aprire qui con voi un discorso generale: ovviamente anche queste “monete” hanno un loro mercato. Non sono certamente riproduzioni da bancarella, ci mancherebbe. Anzi, in certe aste riescono anche a raggiungere cifre interessanti. Mi sento, tuttavia, di sconsigliarle in quanto, personalmente, non comprendo la logica dello spendere centinaia (o migliaia) di euro per possedere una moneta napoleonica che non è stata coniata in periodo napoleonico. In sostanza, manca quel legame storico che rappresenta la colonna portante della numismatica. Sì, magari i riconi costano meno e si trovano in più alta conservazione ma, francamente, non mi darebbero chissà quale soddisfazione nel possederli. Mi sembrano monete “vuote”, senz'anima. Non so se rendo il concetto... Chiusa la partentesi, vi mostro ora un paio di immagini. Purtroppo, su queste monete non c'è molto altro da aggiungere in termini descrittivi. Presentano tutte più o meno lo stesso disegno, hanno un aspetto quasi “geometrico”. Di certo, per chi è abituato ai capolavori napoletani del periodo murattiano, questi pezzi lasciano un po' l'amaro in bocca... Non troviamo, purtroppo, quell'estro, quella creatività, quello spiriro artistico che caratterizzavano la zecca di Napoli. Unica piccola "curiosità" che posso riportarvi è che, tendenzialmente, di questa "trilogia" di franchi in argento è più facile trovare esemplari coniati a Parigi (testa di cavallo) piuttosto che a Cassel (testa d'aquila).2 punti
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Eccoci tornati! Concludiamo oggi il capitolo riguardante le monete in oro decimali. Il 20 franchi è forse una delle monete più emblematiche e famose del regno di Westphalia. Nonostante sia relativamente poco raro, trovare un esemplare in alta conservazione (FDC o quasi) è un'impresa a dir poco titanica. Forse, ne apparirà sul mercato una ogni 10 anni! Questa moneta rappresenta uno di quei casi di coniazione avvenuta sia in Germania (a Cassel) che in Francia (a Parigi). Probabilmente, ma questa è una mia teoria, la Westphalia non era completamente autosufficiente dal punto di vista della coniazione di monete e, per far fronte alle esigenze del mercato interno, doveva in parte appoggiarsi alla zecca di Parigi. In ogni caso, ricordatevi la storia della testa di cavallo/testa d'aquila. Anche qui, purtroppo, dobbiamo prestare particolare attenzione ai riconi. Oltre alla regola aurea del bordo liscio, da personali osservazioni mi sono accorto di un dettaglio interessante: i riconi postumi sono spesso caratterizzati da un piccolo residuo di metallo ad ore 12 del dritto. Forse ciò deriva da una micro-frattura del conio della moneta. Chissà... Di questa moneta esiste, inoltre, una serie di prove in bronzo, stagno, piombo, senza alcune cifre della data, ecc. che ogni tanto mi capita di vedere in qualche asta. Anche queste sono tutte caratterizzate dal bordo liscio. Quindi, con ogni probabilità, sono da ritenere come prove create in preparazione della coniazione dei riconi postumi e non risalenti al periodo 1807-1813. Di seguito vi mostro due esemplari (in oro) di questo marengo. Il primo è un riconio: presenta il bordo liscio ed il piccolo residuo ad ore 12. La testa di cavallo e la J ci indicano che è parigino. Il secondo, invece, è un bellissimo esemplare risalente all'epoca napoleonica. Ovviamente, dalla foto è difficile apprezzare l'incisione "Gott Erhalte Der Koenig". Come potete notare, presenta la testa d'aquila e la C maiuscola. È, dunque, stato coniato a Cassel. Per quanto riguarda il 5 e 10 franchi, tocchiamo un tasto dolente. Come detto, entrambe le monete presentavano il bordo liscio sin dal periodo del regno di Westphalia. Perciò, ad oggi, non esiste un metodo universalmente riconosciuto per distinguere gli autentici dai riconi... Personalmente, nutro grossi dubbi addirittura sul fatto che queste tipologie monetali siano state effettivamente coniate in epoca napoleonica. Perché mai creare un 5 e un 10 franchi in oro proprio nella piccola Westphalia, quando in tutto il resto dell'impero tali tipologie non esistevano? Chi le ha tirate "fuori dal cilindro" e per quale motivo? Guarda caso, invece, nella Francia di Napoleone III tali tipologie monetali esistevano eccome. A buon intenditor poche parole... Ovviamente, non ho certezze assolute a riguardo o dati inconfutabili. Si tratta, come potete capire, di due monete alquanto “misteriose”. Se tra qualche anno dovesse spuntare fuori uno studio serio che dimostra in modo inequivocabile la loro genuinità e che indica come riconoscere gli originali, sarò ben lieto di ricredermi. Fino ad allora, me ne tengo personalmente alla larga.2 punti
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Noto con grande piacere che la discussione ha suscitato un certo interesse. Passerei, dunque, seduta stante all'ambito numismatico. Partirei subito col dire che la monetazione di Girolamo Bonaparte è alquanto singolare, in quanto basata sulla coesistenza di due sistemi apparentemente inconciliabili: uno di chiara ispirazione tedesca, pre-decimale, il cui fulcro essenziale era il tallero; l'altro filo-francese, decimale, basato sul franco. Mentre in altre nazioni legate alla sfera d'influenza francese si ebbe un graduale passaggio dal "vecchio conio" al sistema decimale, qui in Westphalia, per tutta la durata del regno (1807-1813), entrambe le tipologie monetali continuarono ad essere coniate. Non bisogna, quindi, ritenere che il sistema decimale fosse stato affiancato a quello pre-esistente dopo un certo arco di tempo. Difatti, le prime monete decimali vennero coniate già a partire dal 1808, praticamente in modo simultaneo con i talleri (e loro multipli e sottomultipli) recanti l'effige del giovane Girolamo. Per comodità personale, partirei dalle monete del sistema decimale, se siete d'accordo. In particolare, inizierei con gli esemplari in oro. Di queste monete esistono ben 4 tipologie: 5, 10, 20 e 40 franchi. Prima di iniziare la descrizione delle singole monete, è importante recuperare alcune "nozioni" biografiche, trattate nell'introduzione. Come detto, dopo essere tornato in Francia nel 1848, Girolamo godette di un'enorme popolarità. Oltre a tutti gli onori ricevuti, il governo decise di omaggiare il fratello minore di Napoleone anche attraverso la riconiazione di sue alcune monete. Tra queste, rientrano proprio le 4 monete decimali in oro. Occorre, dunque, prestare particolare attenzione nel non confondere gli esemplari effettivamente coniati nel periodo napoleonico con quelli risalenti agli anni '50-'60 del XIX secolo. Purtroppo, non abbiamo dati ufficiali riguardanti il numero di pezzi effettivamente riconiati. Si sa solo che vennero eseguiti sugli stessi conii utilizzati nel regno di Westphalia. Quindi, sono abbastanza ostici da distinguere, sennonché i pezzi riconiati sono caratterizzati tutti da un bordo liscio mentre gli originali presentano l'incisione "Gott erhalte der koenig", corrispondente al motto "Dio protegge il regno" tipico di tutta la monetazione napoleonica decimale. Mentre il 20 e 40 franchi sono facilmente distinguibili in questo modo, la situazione si complica e non poco per quanto riguarda i due moduli minori. Difatti, sia il 5 che il 10 franchi sono sempre stati caratterizzati dal bordo liscio, anche durante la coniazione avvenuta nel periodo napoleonico. Purtroppo, da quel che so, non esiste un metodo infallibile per riconoscere i "veri" 5 e 10 franchi. L'unico consiglio che mi sento di darvi è quello di diffidare dagli esemplari proof-like o, comunque, dai fondi particolarmente “smaglianti”. Questi, nel 99% dei casi, si riveleranno dei riconi postumi. Bene! Siccome non vorrei appesantire troppo ogni mio intervento, lascerò la descrizione delle singole monete decimali in oro alla prossima puntata. A presto e buona serata a tutti voi!2 punti
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Per gli amatori delle zecche toscane credo sia interessante https://www.cronacanumismatica.com/sulle-rarissime-mezze-piastre-fiorentine-per-il-padre-del-battista/1 punto
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debbo proprio dire che mi hai sorpreso propio ahah- comunque più volevo commuovermi e più ridevo- alla fine mi sono preso a schiaffi da solo per poter piangere e vedere una lacrima - sul viso-1 punto
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Lo credo anch'io, peccato non si possano vedere eventuali simboli sotto le lettere. In quella che ho postato sotto la T parrebbe esserci un grappolo d'uva e sotto la E, ma con mille dubbi, un astro, simboli che compaiono spesso nella monetazione di Tenedos. Grazie e vediamo se qualche notizia arriva da altre sillogi o cataloghi...1 punto
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DE GREGE EPICURI @StilichoHai ragione, ora mi ricordo che in alcune monete provinciali (non molte) si trova AVΓ per AVΓΟΥΣΤΟΣ invece che CEB per CEBASTOC. Quindi è sicuramente compatibile: la Γ non c'è, o è cancellata per usura.1 punto
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Credo sia proprio come dice Arka. Qui qualche ulteriore esempio. http://www.constantinethegreatcoins.com/dots/1 punto
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Si, sono stato chiamato e mi hanno assegnato un orario preciso onde evitare assembramenti, mi è stata fatta una veloce anamnesi telefonica per appurare se nei quindici giorni precedenti io o i miei familiari avessimo avuto febbre o sintomi sospetti.1 punto
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Bravo in questi periodi di "quarantena" il modo migliore per passare il tempo è studiare e se esce un articolo ben strutturato ancora meglio. Bene e buon lavoro. Ciao Fabry1 punto
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Tranquillo, leggiamo e impariamo, nemmeno io ho molto da dire su questa monetazione (anzi, facciamo niente ), ma leggo con grande piacere e apprezzo il modo in cui stai portando avanti la discussione. petronius1 punto
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Bravo Guido, sono le persone come te che fanno andare avanti tutto adesso. Hai la mia sincera ammirazione personale. Ho avuto il piacere di conoscerti anno fa e da subito si vedeva l'amore che hai per il tuo lavoro. In bocca al lupo per tutto e speriamo di vederci presto!!!!1 punto
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La moneta più grande nella mia raccolta è questa: 300 guaranies 1968, diametro 38.5 mm, aregnto 720 col profilo di Alfredo Stroessner, presidente (dittatore) del Paraguay1 punto
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Ciao, me lo ha inoltrato un commerciale1 punto
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Non mi risulta alcuna policy, perlomeno per quel che riguarda le monete dal medioevo ad oggi, per il mercatino del nostro forum. Se non ci sono annunci riguardanti monete veneziane è semplicemente perchè nessun utente ha mai ritenuto di dover inserire annunci. Va considerato che il nostro mercatino non è mai realmente decollato nonostante siano un sacco di anni che esiste, le inserzioni sono molto poche in assoluto, e con questa situazione è assolutamente normale che per certe monetazioni il poco diventi nulla.1 punto
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Non è la mia monetazione e le mie conoscenze del periodo sono scarsissime ma proprio per questo la trovo davvero interessante.1 punto
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@nikita_ mi ha preceduto ma dato che il mio lavoro di "copia e incolla" era iniziato ho deciso di postare ugualmente parte di quello che ti stavo mandando. Non volevo anch'io toglierti il divertimento di trovare tu le date, e ti stavo postando degli screenshot con le comparazioni (vedi immagini sotto). Ad esempio la Thailandese dovrebbe essere un 10 baht, l'anno compreso tra il 1988 ed il 2008; l'egiziana invece una sterlina e l'anno dal 2005 al 2019. Per il resto puoi provare anche su ucoin.net Buon divertimento. Saluti1 punto
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Aggiungerei che, pur ammettendo la mia scarsa conoscenza della monetazione di Nerva / Traiano, la moneta, anche per le sue dimensioni, mi fa pensare ad una invenzione moderna.1 punto
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Aggiornamento, sempre per chi fosse interessato ho domandato riguardo le tolleranze della moneta direttamente alla U.S. mint ma come prevedibile non ho ricevuto risposta. Quindi ho chiesto in un forum specializzato sulle bullion (https://www.cointalk.com/threads/about-1-4-ounce-platinum-eagle-thickness-and-weight-tolerance-is-this-good.356917/#post-4266476) in una risposta si sottolinea la possibile contraffazione in quanto si nota una differenza di distanza tra i primi due zeri, che se fosse vera sarei in accordo con lui, ad occhio sembra cosi in effetti (vedi figura allegata), misurato col calibro no, quindi boh. Afferma anche che c'è una differenza di peso del 10% ma credo abbia aggiunto uno zero di troppo in quanto tale differenza è sotto l 1% (peso moneta + 1% peso moneta) = (7.780+ 0.0778)= 7.858 purtoppo con il blocco totale non posso che usare la rete, Buona Serata a tutti!1 punto
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Gran bella conservazione, Stesso falsario. Continuo con l'ultimo giovanile dei miei 10 Tornesi per Ferdinando II 18381 punto
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No, non e’ la tribute band dei Guns N’ Roses…. …..bensì il caduceo! Il caduceo era originariamente uno dei simboli del dio Mercurio (e del suo equivalente greco, Hermes) , il messaggero tra gli dei e gli uomini e quindi interprete del volere dei primi e latore dei desideri dei secondi. È una sorta di bastone sormontato da una sfera con due serpenti avvinghiati e attorcigliati intorno ad essa; talvolta è raffigurato con due ali sulla punta (analoghe a quelle presenti sui calzari di Mercurio e sul suo petaso). Originariamente era una semplice verga magica che fu dono di Apollo al fratello per ricambiare con essa i regali da lui ricevuti della cetra e del flauto. Secondo il mito, Mercurio un giorno giunse in Arcadia e lì vide due serpenti che lottavano e si mordevano a vicenda. Allora il dio gettò contro di loro il suo bastone e grazie ad esso i due serpenti smisero di affrontarsi e si avvinghiarono uniti attorno alla verga. Mercurio decise così di farlo diventare (quale simbolo di armonia e di equilibrio) uno strumento per derimere le liti e le controversie. Nacque così il caduceo simbolo di pace e di mediazione, tanto da essere portato dagli ambasciatori cui conferiva loro il crisma dell’inviolabilità. Esso aveva anche una valenza morale poiché rappresentava al tempo stesso la salute fisica della persona e la sua condotta onesta. Il caduceo viene spesso confuso con il bastone di Asclepio o Esculapio (dio greco-latino delle arti mediche figlio di Apollo). La verga di Esculapio è infatti un lungo bastone intorno al quale si attorciglia un solo serpente che rappresenterebbe il ringiovanimento, perché ogni anno cambia la vecchia pelle ed è quindi adatto a indicare il miglioramento ottenuto grazie alle cure mediche; la verga invece sarebbe lo strumento che simboleggia l’azione del medico nel somministrare le cure agli uomini. Questa confusione spiega perché il caduceo sia diventato simbolo ufficiale degli Ordini dei medici. È però interessante notare come alcuni ordini provinciali abbiano nel loro logo ancora il bastone di Esculapio con un solo serpente, così come avviene anche nel simbolo dell’OMS. Il caduceo si trova anche nel logo dell’Ordine dei Farmacisti. La spiegazione sta nel fatto che la parola greca “farmacon” significa per l’appunto “veleno” (nello specifico il veleno del serpente). Tuttavia, il caduceo non aveva solo questo significato. Come detto ,l’equivalente greco di Mercurio era Hermes. Interessante il fatto che la parola Hermes abbia la stessa origine del nome “hermaion”, che vuol dire uomo fortunato. Questo ha ricadute sul mito in quanto proviene da Mercurio/Hermes il guadagno (sia atteso che imprevisto) il colpo di fortuna, l'occasione propizia. Per estensione il caduceo diventò quindi simbolo del commercio e del guadagno che possono proliferare se coesistono pace, armonia e salute. Trovano così accordo le due anime del caduceo. Da una ricerca in rete e sul nostro forum ho letto che il caduceo è presente su monete della Grecia classica, della Magna Grecia, su monete puniche, su monete preromane e italiche. È soprattutto però in età romana che abbiamo esempi numerosi di raffigurazioni del caduceo, su monete repubblicane, imperiali e provinciali. Per ovvie ragioni mi limiterò all’età imperiale. Ho quindi provato a fare una breve ricerca sulle monete ed ecco cosa ho trovato. Una della rappresentazioni più frequenti è quella con la Felicitas. E non è casuale, se pensiamo al significato del caduceo quale simbolo di equilibrio e armonia (e per estensione, salute) che come è facile intuire sono alla base della felicità. Infatti, in quest’ottica, è un omaggio al benessere e alla serenità dell’imperatore (F. augusti), dello stato e dei suoi cittadini (F. publica), dei tempi (F. temporum) o di un periodo specifico (F. saeculi). Ho visto che ne sono state coniate molte e in varie epoche. Ecco ora qualche esempio di caduceo con Felicitas: La rappresentazione del caduceo con la Felicitas è molto frequente con Vespasiano, soprattutto come Felicitas publica, penso con chiaro riferimento al periodo di prosperità che seguì alla guerra civile e che viene fatto coincidere con il suo regno, durante il quale promosse diverse riforme per risanare lo stato. L’abbinamento con la Felicitas è poi riscontrabile in diverse monete di Traiano, l’Optimus princeps, durante il cui regno il l’impero raggiunse la sua massima estensione… Molto frequente ( soprattutto, e non casualmente secondo me) con gli Antonini, il Saeculum aureum dell’impero. Poi è presente ancora sulle monete dei Severi (e delle Severe) anche se in misura minore rispetto agli Antonini. Con i Severi e le Severe credo che non si debba dimenticare la vicinanza di Emesa con Pergamo dove vi era il santuario di Asclepio e dove si era recato Caracalla, forse per implorare la guarigione da una malattia. Infine, lo si trova anche sulle monete del III secolo... …ma anche con gli imperatori gallici e con Carausio. Forse più una sorta di augurio di felicità in tempi funesti... Un altro frequente abbinamento del caduceo è con la Pax. Come è stato detto, il caduceo era portato dagli ambasciatori, che talora erano latori di pace (talora, sigh!). Qui il caduceo ha un chiaro significato simbolico: l’imperatore ha portato la pace nell’impero, cosa che si traduce in armonia per tutti i cittadini. Interessante che l’abbinamento con la Pax sia presente soprattutto con Galba (forse con riferimento alla sua ascesa pacifica al potere dopo la morte di Nerone) e poi con Vespasiano…. Qui il legame e’ ovviamente più comprensibile, per le stesse considerazioni dette a proposito della Felicitas. Da ricordare che Vespasiano fece costruire a Roma il tempio della Pace, considerato da Plinio in Vecchio nella sua Naturalis Historia come una delle meraviglie del mondo. L’abbinamento Pax-caduceo tende poi scompare. Con gli Antonini (a parte qualche esempio con Commodo) con la Pax, al posto del caduceo compare lo scettro : la pace era garantita più dagli eserciti che dalla armonia interna. C’e’ però spazio ancora per Diocleziano…. C’è poi Marco Aurelio con la Fides… Pescennio Nigro con la Fortuna… Infine, ho trovato anche qualcosa con la Concordia (Costantino, Licinio, Crispo). Di solito ha la patera, qui invece ha proprio un caduceo. La Concordia degli Augusti, intesa come pace, armonia. Infine, alcuni esempi particolari: Un sesterzio di Tiberio dove sono rappresentati i nipoti Tiberio Gemello e Germanico Gemello.. E Pertinace con il Saeculo Frugifero , con riferimento ad una sorta di campagna di distribuzioni di alimenti e terre… Ovviamente la mia non deve e non vuole essere una disamina completa (non ne avrei le competenze e le capacità) quanto piuttosto uno spunto di discussione. Per me personalmente e’ stata una occasione per studiare e approfondire. Le riflessioni che ho fatto intorno alle monete sono mie. Vi invito pertanto a segnalarmi eventuali errori o inesattezze, nonché a integrare quanto vorrete con immagini e commenti. Chiudo con un ringraziamento a @Illyricum65 che con la sua su Apollo mi ha fornito lo spunto per questa discussione. Ciao da Stilicho1 punto
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Salve Pier lo stile e la qualità del metallo mi fanno pensare a un falso d’epoca hanno anche riprodotto il simbolo sotto il busto che figura su alcuni esemplari1 punto
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È una bella moneta. In questa tipologia devi guardare (oltre alle solite cose: graffietti, colpetti, ecc.) le condizioni dei chicchi della spiga che per essere FDC devono avere le nervature ben in rilievo al pari delle ariste (i filetti che si prolungano dai chicchi) come nella moneta qui sotto.1 punto
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Concordo, bella e sopra lo SPL. In mano è sicuramente migliore, l'obiettivo non fa sconti... Complimenti Saluti1 punto
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Grazie TIZIANO, di aver ricordato l'inizio delle CINQUE GIORNATE DI MILANO, posterò qualche medaglia in tema che avevo tralasciato, come a seguire quella del post 93 di COMO, che illustra LA RISCOSSA POPOLARE DEL MARZO 1848, e riconoscimento a Garibaldi nell'anniversario del 1859.1 punto
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Buongiorno e buon inizio di settimana a tutti! Finalmente, è arrivato il momento di analizzare le monete nel dettaglio. Mi scuso per averci messo così tanto ma credo che un'introduzione biografica e storico-numismatica fosse essenziale per comprendere meglio ciò che andremo a descrivere da qui in poi. Bando alle ciance, cominciamo con il 40 franchi. Potremmo, a ragion veduta, considerare questa moneta come la più rara dell'intera monetazione (decimale e non) di Girolamo. Nonostante fu coniata in all'incirca 5.500 pezzi, pochissimi esemplari sono giunti fino a noi. Per nostra grande fortuna, l'ultima comparsa sul mercato risale a pochi mesi fa, perciò ho un'immagine “fresca” da potervi mostrare. Per chi si interessa di “cifre”, è stata aggiudicata alla bellezza di 65.000 euro, che coi diritti d'asta diventano all'incirca 80.000. Analizziamola insieme passo passo. Al dritto abbiamo il giovane sovrano rivolto a sinistra con il capo cinto da una corona d'alloro. Immancabile la scritta “Hieronymus Napoleon”, che ci accompagnerà da qui fino alla fine di questa mia piccola “trattazione numismatica”. Sotto al busto del re possiamo notare la firma in corsivo di Tiolier, un nome alquanto famigliare per chi si interessa di monete napoleoniche. Difatti, ritroveremo la stessa firma anche sulle monete del periodo consolare di Napoleone. Al rovescio, invece, abbiamo il valore 40 frank dentro una corona d'alloro. La scritta “Koenig V. Westphalen Fr. Pr.” sta per “Re della Westphalia Principe di Francia”. Infine la C maiuscola e la testa d'aquila in basso rappresentano i simboli la zecca di Cassel, capitale del regno e luogo deputato alla coniazione di queste monete. In altre monete decimali troveremo, invece, una testa di cavallo ed una J maiuscola. Queste indicheranno che la moneta è stata coniata in Francia, precisamente a Parigi. Per quanto riguarda i riconi, si stima ne siano stati coniati 80. Nonostante il numero esiguo, si riescono a reperire sicuramente più facilmente rispetto agli originali dell'epoca. Inutile dire che il mercato prediliga di gran lunga gli esemplari del 1813 a quelli del 1860, sia per una questione storica sia per il diverso grado di rarità. Difatti, tra riconio ed originale “balla” all'incirca un fattore 10 di prezzo (a favore dell'originale, ovviamente). Come detto, elemento essenziale di distinzione è il bordo: liscio nel riconio postumo mentre recante l'incisione "Gott erhalte der koenig" in quello dell'epoca napoleonica.1 punto
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Ma neanche su un un'argomento del genere so riesce a NON litigare? È stata chiusa una discussione su un 20 lire 1871 portato a un compro- oro perché si parlava delle corrette valutazioni che dovrebbero fare i commercianti numismatici e che quindi si era fuori tema.... se seguiamo questo metro di discussioni da chiudere ce ne sarebbero decine.1 punto
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Una casa d'asta italiana l'anno scorso mi menò il can per l'aia per oltre una settimana, non avevano un costo di spedizione predefinito, ma dovevo aspettare che mi facessero un "preventivo". Alla fine mi spararono un costo di oltre 60 Euro con un loro corriere assicurato. In alternativa proponevano un DHL non assicurato per il quale avrebbero dovuto farmi un secondo preventivo. Considerato che una spedizione di 60 e passa Euro mi sembrava un tantinello esagerata (probabilmente avrei speso di meno andando a ritirare la merce di persona...) ho chiesto il DHL a mio rischio (con tanto di sottoscrizione di modulo in cui mi prendevo le reponsabilità di un eventuale smarrimento) e dopo qualche giorno mi arrivò il preventivo a 10€+IVA. Accettai e chiesi la cifra precisa con l'IVA, e mi arrivò un totale di 14 Euro....... no comment.1 punto
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Altra discussione aperta dell'utente Occhiolungoxxl ________________________________________________________________ ________ ____________________________Buongiorno, una talpa nel mio giardino ha tirato fuori una moneta dal terreno, ____________________________è piuttosto sporca ma si intravede una data, sembrerebbe il 1466. ____________________________Ho letto qualcosa riguardo i ritrovamenti fortuiti ma non trovo il mio caso, ____________________________qualche consiglio? grazie ________________________________________________________________ _______________ ____________________________Manca la foto della moneta, peso e diametro, e non ultimo leggi le norme ____________________________che regolano l'uso del metaldetector. ________________________________________________________________ ______Ricordati che le talpe non si puliscono mai. ________________________________________________________________ __________________________ @Mi_manca79 la moneta l'ha estratta dal terreno la talpa non io, ___________________________non ho usato l'MD, quindi non dovrei avere nessun obbligo. ___________________________ @nuovo di zecca avevo intenzione di pulire la talpa con una spazzola ___________________________ per scarpe e del nero opaco come mi era stato indicato, ma se me ___________________________ lo sconsigli lascio perdere. ________________________________________________________________ Manca allora il peso della talpa e la lunghezza sino alla coda. ________________________________________________________________ Magari ti può essere di aiuto questo link che parla di monete/animali:ere di aiuto questo link che parla di monete/animali: _______ https://www.lamoneta.it/topic/163505-altri-animali-zoo-coins/?tab=comments#comment-1850709 ________________________________________________________________ Leggiti queste indicazioni riguardo i ritrovamenti fortuiti di animali: _____________________________ Gazzetta Ufficiale del 31 07 2004 ________________________________________________________________ Grazie dei link, non mi sono serviti, ma secondo voi quanto vale? ________________________________________________________________ @Occhiolungoxxl Quanto vale cosa? la talpa o la moneta? ________________________________________________________________ ____________________________ ____________________________ ____________________________La moneta da due euro estratta dal terreno dalla talpa, l'ho lucidata per benino, ____________________________ora la data 1466 si vede benissimo ________________________________________________________________ ____________ troll ! ________________________________________________________________ __________ eurotroll !! ________________________________________________________________ alla prossima con l'utente @Occhiolungoxxl1 punto
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E' una moneta che dalla foto mette un po' in difficolta',cerchero' di esprimere il mio parere personale. Questa e' una patina che si trova su monete provenienti dalla sardegna,l'impressione a prima vista non convince perche' sembra una patina artificiale ( ammoniaca ) ma io ho avuto modo di vederne altre ed e' una patina autentica in quanto l'esemplare si trovava all'interno di qualcosa custodito anche da un terreno sabbioso che ha contribuito a non intaccare il metallo Sono convinto dell' autenticita', sopratutto dalla legenda, anche se ci sono dei particolari,che evidenzio,che hanno bisogno di un esame non fotografico ma personale per poter dare un giudizio sereno1 punto
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