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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/20 in Risposte
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In attesa della tua "ricompensa" ?condivido una panoramica dei vassoi in cui tengo i 10 Tornesi, dal 1819 al 18595 punti
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In tempo di chiusura in casa magari a qualcuno interessa leggere un articolo sulle monete del Vescovo di Trento Nicolò di Brno. Mi permetto di mettere il collegamento ad un articoletto che ho scritto nella rivista Studi Trentini di Scienze Storiche. https://www.academia.edu/42880410/Le_coniazioni_del_vescovo_di_Trento_Nicolo_Alreim_di_Brno Buona lettura!3 punti
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Da quello che riferiscono i colleghi Rianimatori i tassi di estubazione sono purtroppo piuttosto bassi, circa il 30/40%. Vuol dire che nel momento in cui le condizioni scadono al punto da necessitare di una ventilazione meccanica, le possibilità che il paziente si riprenda sono basse. A un certo punto la malattia non è più solo repiratoria ma multiorgano. Questo per dire, che il dato dei ricoverati in rianimazione (intubati) va di pari passo con quello dei decessi. Per cui la riduzione di tali ricoveri è da prendere molto con le molle e lo vedo ben poco positivo. Quando dici che se sono deceduti a casa e non i ospedale “perché non gravi”, non è corretto. Molti anziani era >70 anni) in gravi condizioni sono deceduti in casa perché semplicemente non c’era posto in ospedale. Quanto al morire “PER” o “CON”, vi faccio una domanda... se un paziente con neoplastico (ma con malattia stabile) muore per infarto... direste che la causa del decesso è il tumore? Le persone muoiono PER il coronavirus.3 punti
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Da appassionato di foto, almeno allo stesso livello del trekking in alta quota e forse anche del collezionismo di monete posso dirvi che per fare una foto... la macchina fotografica non è mai la cosa più importante Tralasciando la composizione (nel caso di una moneta... non è che si può inventare) nella fotografia di nummi la cosa più importante è senza dubbio l'illuminazione, che deve essere uniforme ma allo stesso tempo puntiforme per poter risaltare le tonalità e i rilievi della moneta. In secondo ordine l'obiettivo che deve avere una buona luminosità e capacità macro (poter cioè riprodurre 1:1 il soggetto. Ho iniziato a scattare con una canon 450D e un canon 100mm macro... la lente che uso oggi è la stessa, il corpo macchina è cambiato in una 5D IV ma solo perchè la macchina fotografica la uso principalmente in foto di paesaggio... notturno, dove oggettivamente il sensore fa la differenza (*). Il mio set up per l'illuminazione invece è autocostruito, ho preso spunto da un aggeggio in vendita (a carissimo prezzo) e devo dire che funge per lo scopo. Ho costruito e uso una cosa simile a questa http://www.quickpx.com/ Per chi vuole approfondire l'argomento "fotografia numismatica" consiglio un sito fatto bene, http://coinimaging.com/photography.html e il libro dell'autore (in lingua inglese) Numismatic-Photography-2nd-Mark-Goodman * Non vi posto foto di mie monete (che potete trovare nelle diverse discussioni che ho avviato) ma una foto di una indimenticabile serata di un bivacco in quota nel settembre scorso, scattata a 2800m sopra alla Forcella de Miel (Pale di San Martino, tra Veneto e Trentino), davanti alla luna che sorge dietro l'Agner e illumina la Valle d'Angheraz (1500m di dislivello con uno zaino da 15kg per arrivarci, solo per questo sarebbe stato indimenticabile :P) @ilnumismatico vi saprà illuminare su tutti i segreti della fotografia numismatica3 punti
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Buonasera a tutti gli Amici delle Napoletane e non, condivido con Voi i miei due esemplari da 10 Tornesi del 1840. Il primo, corona senza rigatura e barra stretta al rovescio al dritto legenda larga. Purtroppo ancora in perizia e quindi foto con qualche riflesso.2 punti
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Perfettamente d'accordo con Te caro Alberto. Sono comunque una testimonianza storica e sono parte ( per chi era giovane una volta ) dei tuoi ricordi. Io butto via poche cose, ad esempio ho migliaia di figurine dei Pokemon con le quali giocava mio figlio. Anni fa volevo metterle nella spazzatura... adesso sono di nuovo in auge. Non le vendo perchè sono un ricordo di quei tempi, ma lo facessi ricaverei l'equivalente per comperare una moneta importante. Quindi tenerle, tengono poco spazio ed è facile mantenerle perchè non reclamano cibo... ? Ciao Beppe2 punti
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Buongiorno, io le conservo, ogni tanto le osservo, fanno parte del nostro passato, di quando non c'erano i cellulari, quando per chiamare la ragazza andavi alla ricerca della cabina telefonica, io appartengo alla generazione del gettone telefonico, conservo le une e gli altri con affetto. Saluti Alberto2 punti
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E no così non vale....? Prima pareri, poi ricompensa..... Comunque bellissima panoramica.2 punti
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Tornando agli scudi, ecco un altro Leonardo Donà (1605-1612) del massaro Costantino Pasqualigo. Il peso è di 31,36 grammi e il diametro di 42 millimetri. Il riferimento è Zub-Luciani 77.3 ed è proveniente dalla collezione Donà delle Rose. Sul Corpus non è segnalato lo scudo con questo massaro. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buongiorno a tutti, volevo contribuire alla discussione con il mio 10 tornesi, dal peso di grammi 30.78 e chiedervi un parere se si tratta di un falso d epoca o di un conio di zecca. Grazie a tutti per l attenzione.2 punti
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Scusate se insisto su questo 5 tornesi, non voglio discutere sulla sua rarità.... Quella la deciderà il tempo e il numero di esemplari che verranno fuori sul mercato. Avendone trovato sulla baia un altro esemplare ho potuto fare il confronto con il pezzo che avevo già in Collezione. Stesso dritto ma rovescio diverso, questo secondo me sta a significare che non si tratta di errore, in quanto se ne continuò la coniazione con un altro rovescio. Di seguito le differenze fra i due pezzi SICILIARV, le diverse dimensioni nel millesimo e diversa punteggiatura: 1819. con punto 1819. con rombo2 punti
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Terkel : ma per carità non scusarti di niente ! Hai espresso chiaramente e in modo educato la tua opinione in merito e se chiedi scusa mi fai sentire in colpa per essermi diciamo opposto a quanto hai scritto. Stiamo ragionando con calma e a modo su come si possa acquistare al meglio una moneta abbastanza difficile sotto diversi punti di vista. Ho citato te ma ovviamente mi rivolgo a tutti i colleghi e conoscenti collezionisti numismatici. Leggo spesso un po' ovunque nel forum : io quella cifra non la spenderei e aspetterei di prenderne una più bella spendendo un po' di più. Ma quanto un po' di più ? Quanto denaro spendere in più da un buon e dignitoso BB ad un suntuoso SPL o addirittura un inarrivabile FDC ? Quanto aspettare e cercare ? Come valutare la qualità se la lira non la si vede dal vivo in mano ? Mi sembra sempre " il vorrei ma non posso " cioè mi spiego, non voglio un buon BB ( naturalmente a prezzo adeguato ma anche se fosse da spendere un po' di più perché no ? ) ma aspetto e spero di trovare uno splendido spendendo solo il 30% in più .... E non come succede nel 80% dei casi di spendere minimo il 60-70% in più. Tutto qui, poi per carità il colpo di fortuna può capitare ma inseguirlo sempre non mi pare fattibile. Tutto quanto detto naturalmente sottolineando che fortunatamente ognuno di noi fa, sceglie e quindi dice pure liberamente ciò che più li piace almeno sull'acquisto o ricerca di una moneta come la lira Tron.2 punti
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Buongiorno a tutti, oggi vi presento la mia normalissima Piastra del 54, mi mancava come millesimo, avevo solo il falso moderno. Magliocca 564 Noto delle differenze rispetto al modello base come direbbe Fratello Sergio @motoreavapore. Ho notato un differente carattere per la R di REX rispetto al resto della leggenda. Anche la punteggiatura non è completa. Ho fatto foto del diritto e rovescio con inquadratura e luce diversa. Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto2 punti
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Posto una moneta considerata dal Ric R5 e della quale non sono riuscito a trovare foto da nessuna parte, la conservazione purtroppo è quella che è. A qualche collezionista del periodo penso possa far piacere......... I dati sono i seguenti: 0,85 g. Licinio Quarto di follis Roma Ric VII 17 R51 punto
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Ciao a tutti! Questa è una premiere, il mio primo post in medaglistica! Cercando altre cose, mi sono imbattuto su medaglie per me particolarmente ben fatte di un incisore tedesco: Friedrich Wilhelm Hörnlein, attivo presso la zecca sassone di Dresda nella prima metà del '900. Una delle sue qualità era quella di saper incidere direttamente sul conio il motivo da riprodurre, cosa che fa risaltare la sua bravura e che rende "a occhio" riconoscibili le sue opere. La medaglia di oggi è questa: 1923, anno della super-inflazione in Germania (si dice uno degli effetti del Trattato di Versailles del 1919 - dicevano che così poi la piantano di far guerre che poi perdono... mai si sono così sbagliati!), la popolazione è allo stremo, manca tutto e quel poco che c'è, è caro . OB JUD OB CHRIST EIN SCHUFT DER WUCHERER IST sia ebreo / sia cristiano / è un furfante chi è usuraio IN BÖSEN ZEITEN IST OHN ZWEIFEL EIN MENSCH OFT DES ANDERN TEUFEL in tempi malvagi è senza dubbio, che è un uomo spesso il demonio del suo prossimo. Intanto diamo un occhiata alla qualità del motivo: guardiamo insieme questo corpo flaccido, grassottello tenere con le gambe il suo tesoretto di grano, osserviamo le sue mani aperte, con i palmi rivolti verso di noi, che ci dicono che lui non ne ha colpa - anche se il suo volto soddisfatto, semisorridente, indica che lui non è minimamente interessato alle pene che il popolo sta passando. Adesso entriamo nel campo minato e cerchiamo di capire il motivo della rappresentazione. Ebreo? Cristiano? C'era motivo di far la differenza? Non bastava dire "Ogni uomo..."? No: qui si tratta del "Korn-Jude" (L'ebreo del grano) un classico della medaglistica tedesca: (qui in una rappresentazione del 1694 - anno in cui anche a carestia non stavano male) Se vogliamo (vogliamo!), possiamo andare anche più indietro, tipo fino a Luca l'evangelista ed ad una sua parabola: quella del ricco stolto. (Qui in un' illustrazione dell'illustro Rembrandt) La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; ed egli ragionava fra sé dicendo: "Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti?". E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, poi dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi." Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?". Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio. Servus, Njk PS: Fortsetzung folgt in Kürze... / Continua a breve... PPS: ping a @cabanes, lui mi ha fatto scoprire i talleri, magari così lui scopre le medaglie!1 punto
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DE GREGE EPICURI So bene che le medaglie sportive non sono molto amate nè collezionate, e spesso sono anche bruttine. Questa però mi è piaciuta. E' di stile antiquato (inizio '900, credo), anche nel vestiario: oggi nessuno correrebbe con tutta quella roba addosso! (la stoffa che sventola dietro al corridore credo sia parte di un'ampia cintura, o meglio una fascia annodata in vita). Ed è antiquata anche nei termini: GARA PEDESTRE DI VELOCITA'. Al rovescio è vuota, non c'è assegnatario. In argento, della Johnson (SJ). Pesa 3,8 e misura 21 mm.1 punto
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Salve a Tutti. Posseggo da molto tempo questa 100 Lire con inciso 'amore mio', sul davanti sembra la 'A' di Anarchia. La A sembra un po tirata via, ma la frase è incisa benissimo. E' una semplice curiosità che volevo condividere, buon proseguimento a Tutti.1 punto
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Buonasera, mi è venuta voglia di postare, tema sportivo. ? Saluti Alberto1 punto
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Ciao Giuseppe. Personalmente, credo che questa previsione sia la più probabile. Come in tutti i grandi periodi di crisi, la forbice tra ricchi e poveri si allarga esponenzialmente. Dunque, con ogni probabilità, osserveremo un’accelerazione nel processo di iper-valutazione delle monete “eccezionali” (per rarità e conservazione), mentre, dall’altro lato, le monete di fascia medio-bassa soffriranno ancora di più la crisi degli ultimi tempi. Tra l’altro, la numismatica “d’alto livello” si potrebbe dimostrare un’ottima scelta per tutti quegli investitori dell’ultima ora, considerando anche la mancanza di certezze in questo periodo...1 punto
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Molti anni fa ho fatto visita, al Museo archeologico di Trieste, a un mio cugino che stava catalogando oggetti celtici da un ritrovamento degli anni '20 . Sul tavolo c'era - letteralmente - una montagna di anelli di bronzo molto simili a questo.1 punto
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Il tuo ragionamento ( per me ) non fa una grinza, se andremo verso un periodo di crisi economica, le ripercussioni sul mercato numismatico in generale, ma soprattutto per monetazioni comuni e/o di conservazione media, ( per non parlare delle emissioni recenti per collezionisti), saranno gravi e pensanti. Comunque staremo a vedere... ( o abbiamo provveduto già per tempo ) saluti TIBERIVS1 punto
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Comunque i pezzi di epoca più propriamente vichinga del Hnefatafl non erano così lavorati, ma erano diciamo molto più semplici. Inoltre questi giochi "da tavolo" vichinghi sono citati in alcune fonti scritte, come nelle saghe o in testimonianze storiche, e sono stati ritrovati dagli archeologi in grande quantità, soprattutto nelle sepolture dei capi vichinghi nelle navi funerarie. Il corpo degli uomini più importanti era infatti deposto insieme ad alcuni oggetti e ad alcuni doni in una barca di legno e poi bruciato. Quando un recente studio di Mark Hall, direttore del Perth Museum and Art Gallery, sono state identificate almeno 36 navi funerarie vichinghe con resti di giochi da tavolo in un’area che va dall’Islanda all’Ucraina. Gli oggetti che si ritrovano in maggiore quantità sono le pedine; queste possono essere in osso, in ambra, in vetro e anche in avorio. Nella sepoltura di Scar, nelle isole Orcadi in Scozia, le pedine sono 22 e sono in osso di balena. Non sono rari i dadi e in alcuni casi, come a Gokstad in Norvegia, è stata trovata anche una scacchiera in legno che poteva essere utilizzata su entrambi i lati per giochi diversi. I giochi da tavolo facevano parte del corredo funebre (cioè dell’insieme di oggetti il defunto si portava con sé nell’aldilà) segnalandone il ceto sociale, il valore e l’abilità nella strategia di un guerriero o anche la scaltrezza e l’abilità di un mercante. La presenza di un gioco da tavolo poteva anche segnalare che una partita, quella della vita, era terminata, ma che un’altra, sconosciuta, stava per iniziare.1 punto
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Grazie @Liutprand. Questo contributo è contenuto nel libro di Lo Schiavo. Anche se non era quello che cercavo, è comunque di mio interesse.1 punto
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A questo punto chiudo la pratica, grazie a te Tiberius ed a Miroita, the best friends on LA MONETA.IT for me. Ciao Amici. PS PROPRIO IMPOSSIBILE DARVI OGGI UN LIKE: il sito non lo permette; C'E' QUELLO DEL CUORE...CHE VALE DI PIU'!1 punto
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Un consiglio per il futuro, mai pulire o lavare le monete, soprattutto con prodotti aggressivi che solo inizialmente sembrano produrre effetti...in breve tempo la moneta sarà peggio di prima e senza alcun valore1 punto
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La collina di San Gerardo La città di Budapest si estende anche su delle colline e la più famosa è quella di San Gerardo. Sulla cima della medesima si possono ammirare anche la Cittadella, fortezza costruita dagli austriaci dopo la rivoluzione del 1848-49 e la Statua della Libertá. Il luogo é un sito considerato Patrimonio dell’Umanitá e quindi protetto dall’U.N.E.S.C.O. (Inoltre vorrei ricordare che in epoca arcaica sulle colline di Buda c'era anche un castrum celtico degli Eravisci) Il nome della collina deriva dal nome di San Gerardo (Szent Gellért), il monaco benedittino veneziano che arrivó in Ungheria nel 1015 e divenne l’insegnante del principe ereditario, San Emerigo (Szent Imre). San Gerardo morí nel 1046 presso il traghetto di Pest, ai piedi della collina, in seguito ad un attacco di pagani ungheresi. La statua del santo si trova sul lato orientale della collina. Sarebbe logico che tutto questo leghi la collina al cristianesimo ed alle cose sante in generale. Invece non é cosí. La Collina San Gerardo ha il suo lato mistico. Secondo le leggende per tanti secoli fu luogo d’incontro delle streghe. Questo fatto venne descritto la prima volta in un libro scritto in latino da Joannes C. Mediomontanus nel 1656 a Nagyvárad (oggigiorno Oradea, Romania). Stranamente le forze pubbliche né prima né in seguito non fecero nulla per impedire il raduno. Un secolo dopo, nel 1728 si tenne a Szeged (Seghedino) il processo alle streghe piú conosciuto in Ungheria. Durante il processo dodici streghe vennero condannate a morte e giustiziate. Gli accusati confessarono le loro partecipazioni agli incontri sulla Collina San Gerardo. In seguito, durante altri processi a Debrecen (1693-1737) per esempio, anche altre streghe confessarono la stessa colpa. Molte dissero di arrivare agli incontri volando sui corvi oppure sul dorso di uomini stregati. Queste confessioni indicano che il luogo del raduno delle streghe era a conoscenza non solo dalle streghe di Buda, ma anche dalle streghe di altre cittá ungheresi. Le feste piú grandi tenute sulla cima della collina San Gerardo erano il 24 aprile (giorno di San Giorgio), la Pentecoste ed il 13 dicembre, ma alcuni cristiani videro le streghe anche in altre occasioni secondo le deposizioni rese dai testimoni. Nel 1755, l’imperatrice e regina Maria Teresa (1740-1780) proibí la caccia alle streghe. Non fu lei comunque la prima che in Ungheria provó a proteggere questi uomini e donne. Nel medio-evo, Kálmán I (1095-1116) nel suo famoso codice negó l’esistenza delle streghe. Ma con questa legge ci furono dei problemi di interpretazione. La legge dice: “De strigis vero quae non sunt, nulla questio fiat.” (Le streghe, che non esistono, non si esaminino piú). La parola “strigis” nel testo latino peró indica in ungherese solo “strega” (boszorkány) un tipo di strega. Le strigis erano le streghe che volavano sulla scopa, e si trasformavano in un animale (gatto o corvo in generale) mentre le “malefica” potevano anche lanciare maledizioni e quindi causare danni. La legge di Kálmán comunque salvó la vita a molte donne in Ungheria. Ma perché le streghe scelsero proprio la Collina San Gerardo, una collina che porta il nome di un santo cristiano? Nel fondo dei miti ciò sarebbe dovuto alla sua posizione geografica, le fonti d’acqua termale sotto la collina (fonte Mattia, fonte Rákóczi e fonte Árpád) e quindi i vapori sulfurei, le grotte misteriose hanno giocato un ruolo importante nella scelta del sito. Sulle pendici orientali della collina crescono anche molte piante medicinali. Nei tempi “barbari” la collina era già un posto sacro: secondo le ricerche archeologiche, i celti vissero qui prima della conquista romana del Bacino dei Carpazi. Durante l’occupazione ottomana (1526-1686) la collina portó il nome dell’imam Gürz Elias che dopo la sua morte venne sepolto su di essa. Presso la sua tomba ancora fino al XX secolo si organizzarono pellegrinaggi. Dopo l’occupazione ottomana quando molti tedeschi vi si stabilirono, la collina cambiò nome: Blocksberg o Brocken (Collina delle Streghe). Dalla fine del XVIII secolo le storie e le leggende degli incontri delle streghe sulla collina svanirono. Nel 1815 sulla sua cima venne costruito un osservatorio (Uraniae) . https://fromhungarywithlove.wordpress.com/2017/10/27/una-collina-delle-streghe-o-un-luogo-sacro-cristiano/amp/1 punto
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Purtroppo è un collezionismo completamente morto; pensa che i giovani di adesso, non concepiscono nemmeno l'esistenza di qualcosa che si infilava dentro un telefono per chiamare qualcuno,,, Frequentando i mercatini, ho visto bancarelle piene di schede telefoniche che nessuno vuole, qualcuno le vende in blocco ma non ci sono compratori... Se per te hanno valore affettivo , tienile come ricordo del tempo che passa. saluti1 punto
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sembrava S.Giorgio con la speda e non avevo la più pallida idea: devi sapere che il 90 per cento delle mie monete sono del pontificio e le restanti....sto cercando. Scusami comunque per essere stato forse troppo frettoloso.1 punto
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Trairo da 5 soldi di Carlo Ruzzini (1732-1735). Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ho unito la discussione a quella principale nella sezione "Altre monete antiche". Devo sistemare alcuni messaggi che ora non rendono completamente chiara la lettura... Preferite mantenere la discussione qui o la spostiamo in Piazzetta?1 punto
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Leggendo gli ultimi interventi un neofita può rendersi conto di quanto complesso e intrigante sia portare avanti una collezione delle monete di Venezia con passione e studio. Certo ci vuole qualche sacrificio, soprattutto temporale, perchè lo studio di tempo ne porta via. Ma quale soddisfazione poter discutere le proprie idee e conclusioni confrontandosi con altri appassionati! Arka Diligite iustitiam1 punto
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Le mancanze o alterazioni di lettere sulle monete del periodo borbonico, a mio parere (non posseggo dati certi, ovviamente, rimane una mia idea) non sono errori, ma "segnature" verosimilmente di partite di metallo differenti; una particolarità, ad esempio, è quella che troviamo queste varianti nelle monete di Ferdinando I e II, ma molto meno, anzi praticamente nulla, in quelle di Francesco I (data la cui brevità di regno, la minor quantità di liberate si potrebbe essere tradotta in un minor numero di "esperimenti" sul cambio dei materiali). Sul perché marcare le monete con grossolani cambi di lettere e non soltanto con variazione di stelline/asterischi (che pure furono adoperate) o altri simboli più piccoli, credo che dipenda dal fatto che l'usura li avrebbe cancellati, mentre una lettera mancante o aggiunta sarebbe rimasta ben visibile sempre. Il fatto poi che potessero essere segni di marcature di partite di metallo, sempre per quello che ritengo, sarebbe supportato dalla rarità degli esemplari (liberati in quantità minore). Voi cosa ne pensate?1 punto
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https://www.academia.edu/4038627/Oxhide_ingots_in_Cyprus1 punto
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La vedo veramente dura. Il mio attuale "capitale" di 32 monete arriva si e no al valore della lira in condizioni medie, E ormai ho il fiatone. Speriamo nel proverbiale colpo di cu.fortuna.1 punto
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Buonasera, suggerisco di leggere i dati, e le curve, da qui: https://www.worldometers.info/coronavirus/country/italy/ I dati che snocciolano nelle tv e nei giornali italiani sono per la maggior parte inutili. Saluti M.M.1 punto
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Visto che Marco @DOGE82 ha aperto le danze, e il gioco si fa "pesante", posto questo Scudo del Donà. A Luigi @gigetto13 promettiamo di non superare uno scudo a settimana..... ??..... a testa ovviamente. Paolo1 punto
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volevo pero' mostrare due tari' abbastanza rari anche se non in perfette condizioni: quello del 1701 di Filippo v e quello del 1716 di Carlo vi d'Asburgo.comunque 2 monete ricche di storia . https://ibb.co/nsWRkdH https://ibb.co/K6xtpp1 https://ibb.co/Y496zxY https://ibb.co/7XS3q091 punto
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Sotto il dogado di Nicolò da Ponte (1578-1585) finisce la coniazione del primo ducato da 124 soldi. Ma inizia ad essere coniato lo scudo della croce da 140 soldi, moneta che durerà fino alla fine della Serenissima. Qui è illustrato un esemplare di Pasquale Cicogna (1585-1595). Sul dritto c'è una croce di cardi accantonata da quattro foglie. In esergo le iniziali del massaro, in questo caso F D, ovvero Fantin Dandolo.Sul rovescio uno scudo ornamentale con all'interno un leone in soldo. Il peso è di 31,67 grammi e il diametro di 41 millimetri (rif.: Zub-Luciani 110.2; CNI VII, 141). Arka Diligite iustitiam1 punto
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Wow che liretta! Veramente una gran moneta! A mio parere la N, più che ribatutta, è ripunzonata, operazione che avveniva sul conio e non sul tondello. Si trova molto spesso sui centesimi in rame, mentre sulle monete in argento ne ho viste molte meno, è una bella curiosità!1 punto
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Ciao Alberto, potrebbe essere un "1", in origine, punzonato male ( spostato di un 20° - 30° di gradi a sx rispetto all'asse verticale ) e poi reimpresso correttamente. Bisognerebbe avere una foto ad alta risoluzione. Ingrandendo il particolare, ho evidenziato quello che è solo una mia ipotesi. Ciao Beppe1 punto
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Unisco la mia Giustina del Mocenigo, con Massaro Marco Corner. Viste le osservazioni di Luciano, vedo che pPresenta una fase evolutiva della dogalina ? ....con i 3 bottoni ricurvi....in procinto di sparire.... Pesa gr. 8,93 per mm 31/32 Paolo1 punto
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Code Talkers Con il termine Code Talker (in italiano "parlante in codice") si indica una persona che parla usando un linguaggio codificato. Esso è frequentemente usato per indicare i 400 Nativi americani che prestarono servizio come Marines degli Stati Uniti, il cui lavoro principale era di trasmettere messaggi tattici segreti. I code talkers trasmettevano questi messaggi attraverso reti telefoniche o radio, usando codici linguistici sviluppati sulle loro lingue native. I più famosi tra loro sono stati sicuramente i Navajos, reclutati specialmente durante la seconda guerra mondiale per le operazioni nel Pacifico contro i giapponesi. I code talkers, ebbero però come pionieri gli indiani Choctaw che prestarono servizio nella prima guerra mondiale e che venivano chiamati Choctaw code talkers. Anche code talkers appartenenti ad altre tribù di nativi furono impiegati durante la seconda guerra mondiale, tra essi i Cherokee, i Choctaw, i Lakota, i Mesquakie e i Comanche. Ma i più famosi restano i Navajos, la cui lingua possiede una grammatica molto complessa, al punto che non si riesce ad avere una mutua intelligibilità con nessun'altra lingua. Viene parlata solo nelle terre Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti e la sua sintassi e la qualità dei toni, per tacere dei dialetti, fanno di essa una lingua non comprensibile ad alcuno senza un'esposizione prolungata ed un insegnamento della lingua stessa. Una stima indicava che allo scoppio della seconda guerra mondiale poco più di 30 non-Navajos, nessuno di essi giapponese potevano comprendere la lingua Navajo. I code talkers Navajo furono elogiati per la loro abilità, velocità e precisione maturati durante tutta la guerra. Nella battaglia di Iwo Jima, il maggiore Howard Connor, ufficiale alle trasmissioni della 5ª Divisione Marine, aveva sei code talkers Navajo al suo comando per tutto il tempo, durante i primi due giorni di battaglia. Questi sei inviarono e ricevettero 800 messaggi, tutti senza errori. Connor, in seguito, affermò: "Se non fosse stato per i Navajos, i Marines non avrebbero mai conquistato Iwo Jima" E sarebbe stato un peccato, perché non avremmo mai avuto questa straordinaria foto la più famosa di tutta la guerra. Foto, come è noto, tutto tranne che spontanea Dopo la conquista del Monte Suribachi, i Marines furono fatti mettere in posa, e furono fatti diversi scatti, prima di ottenere quello giusto, entrato nel mito. Ma una foto, anche se meno famosa, la meritano anche loro, i Code Talkers , I code talkers non ricevettero riconoscimenti fino alla declassificazione delle informazioni militari, nel 1968. Nel 1982, ai code talkers fu dato un Certificato di Riconoscimento da parte del Presidente Reagan che rinominò, inoltre, il 14 agosto 1982 come "Navajo Code Talkers Day." Il 21 dicembre 2000, il Congresso approvò, e il Presidente Clinton firmò, la Public Law 106-554 che premiò con la Congressional Gold Medal 29 code talkers Navajo della seconda guerra mondiale. Nel luglio 2001, il Presidente George W. Bush personalmente consegnò la medaglia a quattro di essi sopravvissuti fino a quell'estate (un quinto sopravvissuto non fu in grado di partecipare), in una cerimonia tenuta sotto la cupola del Campidoglio. La medaglia d'oro fu consegnata anche ai familiari dei 24 code talkers non più in vita. E infine, nel 2016, è arrivato anche il riconoscimento numismatico Il dollaro a loro dedicato, ufficialmente "Code Talkers from both World War I and World War II (1917-1945)", presenta due elmetti, uno della prima, uno della seconda guerra mondiale, completati dalle sigle di entrambe (WWI - WWII). Gli elmetti sormontano due penne indiane, incrociate a formare la V di VICTORY. Le iscrizioni CODE TALKERS, UNITED STATES OF AMERIC e il valore, completano la moneta, che è stata disegnata da Thomas D. Rogers Sr. e incisa da Renata Gordon. Tiratura di 2.800.000 esemplari per Philadelphia, 2.100.000 per Denver, e 923.414 per San Francisco. petronius1 punto
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Internet se non unita a capacità di pensiero autonomo e a ricordi che vanno oltre i dieci minuti..... La notizia sarebbe che il Governo ha comprato mascherine per il Governo, cosa gravissima... Infatti gli ospedali lombardi son collassati per questa ragione, mica per la gestione "allegra" degli ultimi 20 anni, mica per la spinta degli industriali di quelle zone che han voluto il "volemose bene" , mica per una partita con 30000 tifosi ..... Bisogna sparare caxxate per colpire il governo tanto qualcuno che ci crede.....1 punto
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Repubblica di Venezia Enrico Dandolo (1192-1205) Grosso Argento D/ + (globetto) H (globetto) DANDOL (globetto) S (globetto) M (globetto) VENETI, S. Marco nimbato e il doge stanti di fronte reggono un vessillo, lungo l'asta DVX R/ Il Redentore seduto in trono, ai lati le lettere IC - XC Rif.: Zub-Luciani 63.1 Verso la fine del XII secolo la zecca di Venezia conia il primo grosso. Il peso di 2,16 grammi e il largo modulo di 21 millimetri sono una rivolozione in un'area monetaria abituata ai piccoli denari di 0,30 grammi. Sul dritto vengono rappresentati S. Marco nimbato e con il Vangelo nella mano sinistra e il doge, identificato con la scritta DVX a fianco della sua testa, con un rotolo delle leggi. Entrambi con la mano destra reggono il vessillo della Repubblica. Sul rovescio è rappresentato il Redentore seduto in un grande trono in puro stile bizantino. Ai lati della testa le lettere greche IC - XC lo identificano come Jesus Christus. Questa moneta ebbe un enorme successo commerciale e fu imitata in molte nazioni. Rimase immutata fino a Giovanni Gredenigo (1355-1356) per riprendere poi con Andrea Contarini, ma modificata nel peso e nel disegno. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Quello di dx, anche se la legenda è più distanziata dal bordo, sembra essere diverso...la testa mi sembra leggermente più piccola..e il ciuffetto sotto la lettera I e quello sotto la M..sono più corti.1 punto
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