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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/20 in Risposte
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In attesa della tua "ricompensa" ?condivido una panoramica dei vassoi in cui tengo i 10 Tornesi, dal 1819 al 18595 punti
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In tempo di chiusura in casa magari a qualcuno interessa leggere un articolo sulle monete del Vescovo di Trento Nicolò di Brno. Mi permetto di mettere il collegamento ad un articoletto che ho scritto nella rivista Studi Trentini di Scienze Storiche. https://www.academia.edu/42880410/Le_coniazioni_del_vescovo_di_Trento_Nicolo_Alreim_di_Brno Buona lettura!3 punti
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Da quello che riferiscono i colleghi Rianimatori i tassi di estubazione sono purtroppo piuttosto bassi, circa il 30/40%. Vuol dire che nel momento in cui le condizioni scadono al punto da necessitare di una ventilazione meccanica, le possibilità che il paziente si riprenda sono basse. A un certo punto la malattia non è più solo repiratoria ma multiorgano. Questo per dire, che il dato dei ricoverati in rianimazione (intubati) va di pari passo con quello dei decessi. Per cui la riduzione di tali ricoveri è da prendere molto con le molle e lo vedo ben poco positivo. Quando dici che se sono deceduti a casa e non i ospedale “perché non gravi”, non è corretto. Molti anziani era >70 anni) in gravi condizioni sono deceduti in casa perché semplicemente non c’era posto in ospedale. Quanto al morire “PER” o “CON”, vi faccio una domanda... se un paziente con neoplastico (ma con malattia stabile) muore per infarto... direste che la causa del decesso è il tumore? Le persone muoiono PER il coronavirus.3 punti
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Da appassionato di foto, almeno allo stesso livello del trekking in alta quota e forse anche del collezionismo di monete posso dirvi che per fare una foto... la macchina fotografica non è mai la cosa più importante Tralasciando la composizione (nel caso di una moneta... non è che si può inventare) nella fotografia di nummi la cosa più importante è senza dubbio l'illuminazione, che deve essere uniforme ma allo stesso tempo puntiforme per poter risaltare le tonalità e i rilievi della moneta. In secondo ordine l'obiettivo che deve avere una buona luminosità e capacità macro (poter cioè riprodurre 1:1 il soggetto. Ho iniziato a scattare con una canon 450D e un canon 100mm macro... la lente che uso oggi è la stessa, il corpo macchina è cambiato in una 5D IV ma solo perchè la macchina fotografica la uso principalmente in foto di paesaggio... notturno, dove oggettivamente il sensore fa la differenza (*). Il mio set up per l'illuminazione invece è autocostruito, ho preso spunto da un aggeggio in vendita (a carissimo prezzo) e devo dire che funge per lo scopo. Ho costruito e uso una cosa simile a questa http://www.quickpx.com/ Per chi vuole approfondire l'argomento "fotografia numismatica" consiglio un sito fatto bene, http://coinimaging.com/photography.html e il libro dell'autore (in lingua inglese) Numismatic-Photography-2nd-Mark-Goodman * Non vi posto foto di mie monete (che potete trovare nelle diverse discussioni che ho avviato) ma una foto di una indimenticabile serata di un bivacco in quota nel settembre scorso, scattata a 2800m sopra alla Forcella de Miel (Pale di San Martino, tra Veneto e Trentino), davanti alla luna che sorge dietro l'Agner e illumina la Valle d'Angheraz (1500m di dislivello con uno zaino da 15kg per arrivarci, solo per questo sarebbe stato indimenticabile :P) @ilnumismatico vi saprà illuminare su tutti i segreti della fotografia numismatica3 punti
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Buonasera a tutti gli Amici delle Napoletane e non, condivido con Voi i miei due esemplari da 10 Tornesi del 1840. Il primo, corona senza rigatura e barra stretta al rovescio al dritto legenda larga. Purtroppo ancora in perizia e quindi foto con qualche riflesso.2 punti
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Perfettamente d'accordo con Te caro Alberto. Sono comunque una testimonianza storica e sono parte ( per chi era giovane una volta ) dei tuoi ricordi. Io butto via poche cose, ad esempio ho migliaia di figurine dei Pokemon con le quali giocava mio figlio. Anni fa volevo metterle nella spazzatura... adesso sono di nuovo in auge. Non le vendo perchè sono un ricordo di quei tempi, ma lo facessi ricaverei l'equivalente per comperare una moneta importante. Quindi tenerle, tengono poco spazio ed è facile mantenerle perchè non reclamano cibo... ? Ciao Beppe2 punti
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Buongiorno, io le conservo, ogni tanto le osservo, fanno parte del nostro passato, di quando non c'erano i cellulari, quando per chiamare la ragazza andavi alla ricerca della cabina telefonica, io appartengo alla generazione del gettone telefonico, conservo le une e gli altri con affetto. Saluti Alberto2 punti
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E no così non vale....? Prima pareri, poi ricompensa..... Comunque bellissima panoramica.2 punti
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Tornando agli scudi, ecco un altro Leonardo Donà (1605-1612) del massaro Costantino Pasqualigo. Il peso è di 31,36 grammi e il diametro di 42 millimetri. Il riferimento è Zub-Luciani 77.3 ed è proveniente dalla collezione Donà delle Rose. Sul Corpus non è segnalato lo scudo con questo massaro. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buongiorno a tutti, volevo contribuire alla discussione con il mio 10 tornesi, dal peso di grammi 30.78 e chiedervi un parere se si tratta di un falso d epoca o di un conio di zecca. Grazie a tutti per l attenzione.2 punti
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Scusate se insisto su questo 5 tornesi, non voglio discutere sulla sua rarità.... Quella la deciderà il tempo e il numero di esemplari che verranno fuori sul mercato. Avendone trovato sulla baia un altro esemplare ho potuto fare il confronto con il pezzo che avevo già in Collezione. Stesso dritto ma rovescio diverso, questo secondo me sta a significare che non si tratta di errore, in quanto se ne continuò la coniazione con un altro rovescio. Di seguito le differenze fra i due pezzi SICILIARV, le diverse dimensioni nel millesimo e diversa punteggiatura: 1819. con punto 1819. con rombo2 punti
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Terkel : ma per carità non scusarti di niente ! Hai espresso chiaramente e in modo educato la tua opinione in merito e se chiedi scusa mi fai sentire in colpa per essermi diciamo opposto a quanto hai scritto. Stiamo ragionando con calma e a modo su come si possa acquistare al meglio una moneta abbastanza difficile sotto diversi punti di vista. Ho citato te ma ovviamente mi rivolgo a tutti i colleghi e conoscenti collezionisti numismatici. Leggo spesso un po' ovunque nel forum : io quella cifra non la spenderei e aspetterei di prenderne una più bella spendendo un po' di più. Ma quanto un po' di più ? Quanto denaro spendere in più da un buon e dignitoso BB ad un suntuoso SPL o addirittura un inarrivabile FDC ? Quanto aspettare e cercare ? Come valutare la qualità se la lira non la si vede dal vivo in mano ? Mi sembra sempre " il vorrei ma non posso " cioè mi spiego, non voglio un buon BB ( naturalmente a prezzo adeguato ma anche se fosse da spendere un po' di più perché no ? ) ma aspetto e spero di trovare uno splendido spendendo solo il 30% in più .... E non come succede nel 80% dei casi di spendere minimo il 60-70% in più. Tutto qui, poi per carità il colpo di fortuna può capitare ma inseguirlo sempre non mi pare fattibile. Tutto quanto detto naturalmente sottolineando che fortunatamente ognuno di noi fa, sceglie e quindi dice pure liberamente ciò che più li piace almeno sull'acquisto o ricerca di una moneta come la lira Tron.2 punti
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Buongiorno a tutti, oggi vi presento la mia normalissima Piastra del 54, mi mancava come millesimo, avevo solo il falso moderno. Magliocca 564 Noto delle differenze rispetto al modello base come direbbe Fratello Sergio @motoreavapore. Ho notato un differente carattere per la R di REX rispetto al resto della leggenda. Anche la punteggiatura non è completa. Ho fatto foto del diritto e rovescio con inquadratura e luce diversa. Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto2 punti
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Non si può parlare di rarità in generale ma ha comunque il pregio di essere una prima lastra. Su ebay vengono vendute a circa 1000 €.1 punto
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Buon pomeriggio, in rete ho trovato questo manifesto. Ho pensato che nonostante tutti i progressi della scienza. in questi 100 anni non è cambiato nulla,1 punto
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@Rocco68 tu però devi avvisarci..........ci tiri queste "bombe" da lasciarci senza fiato. Uno spettacolo...... non c'è che dire. Complimenti !!! Mi è venuta un po di depressione ??1 punto
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Ragazzi datevi una bella calmata eh !! Come faccio a dare mi piace o altro a tutti se mostrate di continuo queste bellissime monete ed in particolare questi grossi scudoni d'argento ? Basta basta !1 punto
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Si tratta di un quattrino di Leone X per la zecca di Foligno. https://www.artemideaste.com/auction/view/524/5921 punto
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https://www.coinarchives.com/a/openlink.php?l=744816|1381|2241|8f7dffd70463962c8c2a43e83e378cbd La testa della Libia è stata la guida.1 punto
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Grazie mille per la rapida risposta. Ultimamente mi era sorto qualche dubbio perché, al contrario di quanto avviene di consueto, ho visto in giro più falsi d epoca di questo millesimo che originali di zecca.1 punto
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il peso e' di ca 27 grammi.E' comunque una bella moneta anche piuttosto rara "collo lungo".1 punto
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REGNO DELLE DUE SICILIE - FERDINANDO II - 120 GRANA 18331 punto
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1833 Regno delle due Sicilie - Ferdinando II° - 5 Tornesi Nell'apposita sezione questa moneta è stata classificata R4 per via del contorno rigato obliquo:1 punto
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Quanto riportato da Fabrizio denota una "vita" attiva dei venetiani nel ciclo economico-finanziario della Repubblica che non può relegare tale "moneta" ad una meteora monetaria, comparsa e poi sparita in poche settimane. La loro accettazione nel libero scambio, assunta e conclamata nel tempo dalla comune fiducia di commercianti e popolazione potrebbe benissimo, anche a mio avviso, aver portato un epilogo diverso da una fine di "semplice fusione". Paolo1 punto
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Proviamo a vedere meglio queste E su esemplari con la C iniziale, e consideriamo anche il peso. Esemplare #1, 0.91g, la lettera E sembrerebbe retrograda e in legatura con la N: Esemplare #2, 0.93g, in questo caso la lettera E potrebbe essere non retrograda, forse ancora in legatura con la N: Cosa ne pensate? E del peso, cosa si potrebbe dire?1 punto
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Chiedo venia se ritorno su una parentesi già trattata, ma visto che frà poco mi tocca sorbirmi i patacconi comprati a peso? è meglio che mi porto avanti con una domandina non così semplice. Considerato che di zecchini del Venier non propriamente in linea ne abbiamo un ampia diffusione; vedasi il seguente da asta Naumann del 2020, non è che per caso ci sia una chiara provenienza? Quello che intendo dire è che sono sì grossolani, ma rientrano in certi canoni. E' quindi naturale escludere anche per la moltitudine di monete presenti nel mercato il falsificatore/ri sia/siano occasionale/i. Ora la quaestio è la seguente. Con la muda del 1580 da Aleppo si imbarcano 18.000 venetiani. Il "venetiano" è modellato sul ducato di Venezia e a metà 500 equivale esattamente allo zecchino. Più tardi non può non sottrarsi alla svalutazione turca: nel 1606/1609 un "venetiano moneta di Aleppo" viene valutato a Venezia 5 lire di piccoli (moneta di Venezia) quindi mezzo zecchino (ASVe Archivio Notarile, Not. Catti varie carte. "Quando occorre pagar et saldar conto a Venetia di moneta di Soria nominata venetiani, si valuta et si paga lire cinque de piccoli de questa moneda de Venetia" Tucci scrive che il venetiano era in rapporto fisso col maidino, che ne era la quarantesima parte e col deremo che ne era la duecentesima (Tucci Lettres d'un marchan venitien, Andrea Berengo 1553-1556 PARIGI 1957). Come potete notare le date del Tucci corrispondono con quelle del Francesco Venier 1554-1556. Ed ora mi appare chiaro come un Varesi descrivendo un altra moneta sempre del Francesco Venier affermi: Lot 436. ZECCA INCERTA DEL LEVANTE - Ducato al tipo di Venezia a nome di Francesco Venier (1554-1556). D/ San Marco ed il Doge R/ il Cristo benedicente. Au g 3,38 - BB Ci sono arrivato vicino? O sono colpito pesantemente dal Coronavirus? E' un ipotesi intrigante? Perchè altrimenti che fine hanno fatto tutti i venetiani che sono arrivati a Venezia? Alla prossima e buona serata a tutti. Fabry1 punto
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Da quanto mi risulta le spedizioni, in tempi normali, iniziano non appena è uscita l'ultima delle monete presenti nell'ordine. Dunque ritengo che, nel caso tuo, si tratti di un problema dovuto all'emergenza. Per ogni ordine fanno una spedizione, quindi si tratterebbe di una nuova spedizione.1 punto
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Ilium (Troas) - Vespasiano, al rovescio Tito e Domiziano ai lati, statua di Atena al centro, RPC II 893.1 punto
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Sotto il dogado di Nicolò da Ponte (1578-1585) finisce la coniazione del primo ducato da 124 soldi. Ma inizia ad essere coniato lo scudo della croce da 140 soldi, moneta che durerà fino alla fine della Serenissima. Qui è illustrato un esemplare di Pasquale Cicogna (1585-1595). Sul dritto c'è una croce di cardi accantonata da quattro foglie. In esergo le iniziali del massaro, in questo caso F D, ovvero Fantin Dandolo.Sul rovescio uno scudo ornamentale con all'interno un leone in soldo. Il peso è di 31,67 grammi e il diametro di 41 millimetri (rif.: Zub-Luciani 110.2; CNI VII, 141). Arka Diligite iustitiam1 punto
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Wow che liretta! Veramente una gran moneta! A mio parere la N, più che ribatutta, è ripunzonata, operazione che avveniva sul conio e non sul tondello. Si trova molto spesso sui centesimi in rame, mentre sulle monete in argento ne ho viste molte meno, è una bella curiosità!1 punto
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Jim Thorpe "Signore, lei è il più grande atleta del mondo", così avrebbe detto re Gustavo di Svezia a Jim Thorpe, consegnandogli le due medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. Jacobus Franciscus Thorpe, detto Jim, è stato in effetti uno degli atleti più completi delle sport moderno. Giocatore di football americano e di baseball, eccelleva anche in tutte le discipline dell'atletica leggera, tanto da vincere, nelle Olimpiadi del 1912, le competizioni di pentathlon e decathlon, con risultati che in almeno 4 gare su 10 del decathlon lo avrebbero portato a vincere medaglie anche nelle singole specialità. Nato nel 1887 (secondo altre fonti nel 1888) in una riserva indiana dell'Oklahoma da genitori di sangue misto, fu allevato come un Nativo americano. Il suo nome indiano era Wa-Tho-Huk, che significa Sentiero Lucente. Narra la leggenda che tutto cominciò un giorno del 1907 a Carlisle, quando Thorpe si improvvisò saltatore in alto e, con addosso i calzoni normali, batté tutti gli altri studenti con la misura di 1,85 m. Non si sa se quest'episodio sia vero, ma è certo che i primi risultati ufficiali di Jim Thorpe risalgono proprio al 1907. Thorpe non si limitava alla sola atletica leggera: mentre frequentava la scuola di Carlisle praticò anche il football americano, il baseball, e persino il ballo da sala. Si propose all'attenzione nazionale per la prima volta nel 1911. Giocava come running back nella squadra di football americano della scuola, e in una partita contro Harvard finita 18-13 segnò tutti i punti. Il football americano era, e sempre fu, il suo sport preferito, all'atletica leggera si dedicava sporadicamente, anche se fu quella che gli diede maggior fama. Giusto, quindi, mostrarlo in tenuta da giocatore di football. Il programma dei Giochi Olimpici del 1912 prevedeva due nuove prove multiple, il pentathlon e il decathlon. Ai Giochi intermedi del 1906 si era già svolta una competizione ispirata al pentathlon dell'antica Grecia, ma le cinque prove di Stoccolma sarebbero state salto in lungo, lancio del giavellotto, 200 m. piani, lancio del disco e 1500 m. Il decathlon invece era un evento completamente nuovo, anche se negli Stati Uniti già dagli anni 1880 si organizzava una competizione su dieci prove nei meeting di atletica leggera, chiamata All around. Le prove del nuovo decathlon olimpico erano però leggermente diverse dalla versione statunitense. Thorpe partecipò a entrambe le competizioni, vincendo quattro gare su cinque nel pentathlon (arrivò terzo nel giavellotto, che praticava solo da poco), e classificandosi tra i primi quattro in tutte e dieci le prove del decathlon, distaccando di oltre 700 punti il secondo classificato. Partecipò anche alle gare individuali di salto in alto, dove sfiorò la medaglia arrivando quarto, e di salto in lungo, dove si classificò al settimo posto. Oltre alle gare di atletica leggera, ai giochi olimpici Thorpe partecipò anche a una partita dimostrativa di baseball tra due squadre formate dagli atleti della nazionale americana. Non era la prima volta che giocava a baseball, come presto avrebbe scoperto tutto il mondo. Verso la fine di gennaio del 1913, i giornali americani riportarono la notizia che Thorpe aveva giocato a baseball da professionista, e l'Amateur Athletic Union (AAU) prese il caso molto sul serio. Thorpe scrisse loro una lettera in cui ammise di aver giocato a livello semi-professionistico: "...spero verrò scusato almeno in parte dal fatto che ero semplicemente uno studente indiano e non sapevo tutto quello che c'era da sapere. Davvero, non sapevo che stavo facendo una cosa sbagliata, perché sapevo che molti altri studenti avevano fatto lo stesso, solo che loro non avevano usato i loro veri nomi..." La lettera non fu di grande aiuto. L'AAU decise di revocargli con effetto retroattivo lo status da dilettante, e chiese al CIO di fare altrettanto. Quello stesso anno il CIO all'unanimità dichiarò Thorpe professionista, e decise di privarlo dei titoli olimpici, delle medaglie e dei premi Nessuno mosse un dito per difendere il pellerossa Thorpe, nonostante episodi di “professionismo” più o meno mascherato fossero già allora tollerati. Ma il clima olimpico era ben diverso da quell’ideale di “fratellanza” attribuito a De Coubertin e soci: soprattutto non piacquero agli organizzatori delle Olimpiadi le vittorie di neri, indiani e di un hawaiano contro i bianchi, al punto che gli USA ritirarono dalla finale dei 100 metri di Stoccolma il più veloce, un afroamericano, per far vincere il connazionale bianco. Lo stesso clima si respirava ancora nel 1936, con il grande Jesse Owens osteggiato forse più dai colleghi della sua squadra che dai tedeschi, per il suo essere nero (si veda il bel film Race - Il colore della vittoria). Thorpe a quel punto diventò professionista per davvero, giocando in diverse squadre di baseball e di football, sport nel quale, nel 2009, fu classificato al numero 37 tra i migliori cento giocatori di tutti i tempi. Ma terminata, a 41 anni, la carriera sportiva, la vita per lui si fece sempre più difficile e complicata, a causa, anche della grande depressione del 1929. Faceva fatica a trovare un lavoro fuori dal mondo dello sport, e non riusciva a mantenere un impiego a lungo. Così si adattò ai mestieri più disparati, la comparsa nei film western (di solito nella parte del capo indiano), il muratore, il buttafuori, il marinaio. Incominciò a bere. Nel 1952, colpito da un tumore alla bocca fu ricoverato in ospedale, che poté pagare solo grazie alla beneficenza. Nel 1953 ebbe un infarto miocardico (il terzo) mentre cenava con la terza moglie, Patricia Askew, nella roulotte in cui viveva a Lomita, in California. Fu rianimato con la respirazione artificiale, ma perse conoscenza poco dopo e morì, all'età di 65 anni. Negli anni vennero fatti diversi tentativi, soprattutto da parte dei figli, per ottenere la restituzione dei titoli olimpici, e finalmente nell'ottobre del 1982 il comitato esecutivo del CIO approvò la riabilitazione di Thorpe. Con una decisione insolita, non tolsero i titoli a Bie e Wieslander, i secondi classificati che erano stati dichiarati vincitori del pentathlon e del decathlon dopo la squalifica di Thorpe, ma semplicemente lo dichiararono co-campione olimpico assieme agli altri due, anche se questi avevano sempre riconosciuto Thorpe come il vero vincitore sul campo. Le medaglie vennero riconsegnate ai figli di Thorpe in una cerimonia commemorativa il 18 gennaio 1983. Non erano le medaglie originali, perché quelle erano finite tempo prima in un museo, da cui erano poi state rubate e mai più ritrovate. Nel 1998, gli Stati Uniti dedicarono a Thorpe un francobollo commemorativo da 32 cents, e nel 2018 la moneta oggetto di questo post. Disegnata e incisa da Michael Gaudioso, raffigura l'atleta con in primo piano gli elementi che mettono in risalto i suoi successi olimpici e nel football. Sulla moneta sono riportati entrambi i suoi nomi, quello, più conosciuto di Jim Thorpe, e quello Nativo di Wa-Tho-Huk. Tiratura di 1.400.000 esemplari per Philadelphia e Denver, e 849.374 per la zecca di San Francisco, petronius1 punto
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Oltre ai particolari da Te rilevati, noto delle lievi differenze nel ritratto del Re ( Capelli, naso ) e la legenda più sottile in quella superiore ( in quella inferiore DEI arriva a toccare i capelli del Re ). Speriamo che la mamma non getti il bambino con l'acqua sporca...? Ciao Beppe1 punto
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Sequoyah Il dollaro del 2017 è dedicato a Sequoyah (circa 1770 - 1843), della Nazione Cherokee, che inventò nel 1821 il sillabario Cherokee. È uno dei pochissimi casi di invenzione di un alfabeto efficace e originale da parte di un membro di una popolazione non alfabetizzata che sia storicamente documentato. L'alfabeto di Sequoyah venne rapidamente adottato dal popolo Cherokee e si arrivò a una situazione in cui il livello di alfabetizzazione del popolo nativo americano superò quello degli euro-americani delle zone circostanti. Intorno al 1809, Sequoyah iniziò a creare un sistema di scrittura per la lingua Cherokee. Inizialmente cercò di creare un personaggio per ogni parola nella lingua. Trascorse un anno in questo sforzo, lasciando i suoi campi non curati, tanto che amici e vicini pensarono che avesse perso la testa. Si dice che sua moglie abbia bruciato il suo lavoro iniziale, ritenendolo una stregoneria. Presto si rese conto che questo approccio era impraticabile perché avrebbe richiesto di ricordare troppe immagini, provò allora a creare un simbolo per ogni idea, ma anche questo causava troppi problemi per essere pratico. Alla fine, decise di sviluppare un simbolo per ogni sillaba della lingua. Dopo circa un mese, aveva un sistema di 86 caratteri , alcuni dei quali erano lettere latine che aveva ottenuto da un libro di ortografia. Nella loro forma attuale, molti dei caratteri del sillabario assomigliano a lettere romane, cirilliche o greche, o numeri arabi, ma non vi è alcuna relazione apparente tra i loro suoni in altre lingue e in Cherokee. Sequoyah insegnò per la prima volta il sillabario alla figlia di sei anni, perché non riusciva a trovare adulti disposti a impararlo. Si recò nelle riserve indiane nel territorio dell'Arkansas dove si erano stabiliti alcuni Cherokee, ma quando cercò di convincere i capi locali dell'utilità del sillabario, essi manifestarono tutti i loro dubbi. Sequoyah chiese allora a ogni capo di dire una parola, che scrisse, e poi chiamò sua figlia a rileggere. Questa dimostrazione convinse i capi a lasciargli insegnare il sillabario a poche altre persone. Ci vollero diversi mesi, durante i quali si diceva che stesse usando gli studenti per la stregoneria Quando Sequoyah tornò a est, portò una busta sigillata contenente un discorso scritto da uno dei capi Cherokee dell'Arkansas. Leggendo questo discorso, convinse anche i Cherokee orientali ad apprendere il sistema, dopo di che questo si diffuse rapidamente, fino ad arrivare, come detto, a un livello di alfabetizzazione tra i Cherokee superiore a quello dei bianchi. Il dollaro del 2017, disegnato da Chris Costello e inciso da Charles L. Vickers, ci mostra Sequopyah di profilo, mentre sta scrivendo la frase "Sequoyah from Cherokee Nation" , riportata in caratteri Cherokee sul bordo. Al centro della moneta compare anche il suo nome in inglese, ed è al solito completata dal valore e dall'iscrizione UNITED STATES OF AMERICA. Tiratura 1.820.000 per Philadelphia, 1.540.000 Denver e 488.460 per San Francisco. petronius arbiter and ᏍᏏᏉᏯ (Sequoyah )1 punto
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Mohawk Ironworkers I Mohawks, grandi costruttori in acciaio a grandi altezze. Preston Horn, Adam Cross, Randy Jacobs, Joe Flo McComber, Tyler McComber, Louie Cross, Marvin e Keith Brown, ragazzi di Kahnawake (Territorio dei Mohawk, nel Quebec), Peter Jacobs di Akwesasne, Turhan Clause, questa la indian gang che compare in questo celeberrimo scatto, che spiega più di mille parole cosa intende celebrare il dollaro dei Nativi del 2015. I Mohawk sono ferrieri da sei generazioni. Era il 1886, quando i lavoratori della tribù entrarono nella professione. La Canadian Pacific Railroad stava costruendo un ponte sul fiume San Lorenzo, all'interno della riserva di Kahnawake, vicino Montreal. In cambio dell'uso della terra dei Mohawk, la ferrovia accettò di impiegare indiani della riserva nella costruzione, assumendoli come addetti allo scarico e alla movimentazione dei materiali da costruzione. Ma i giovani Mohawk erano attratti dal ponte stesso, secondo un funzionario della ferrovia citato in un articolo del New Yorker del 1949: "Salivano e scendevano di continuo, e si aggiravano lassù come il il più duro dei nostri rivettatori, la maggior parte dei quali erano vecchi uomini di velieri, scelti specialmente per la loro esperienza di lavoro in alto." Erano particolarmente interessati alla rivettatura, uno dei lavori più pericolosi nell'edilizia e, come oggi, uno dei più pagati. Pochi uomini volevano farlo, ancora meno sapevano farlo bene, e spesso l'offerta di manodopera non riusciva a soddisfare la richiesta, così la compagnia decise di formare 12 dei giovani Mohawk. Dopo che il Canadian Pacific Bridge fu completato, i giovani ferrieri Mohawk passarono a lavorare sul Soo Bridge, che attraversava il fiume St. Mary, che collega Sault Ste. Marie, Ontario, e Sault Ste. Marie, Michigan. Ogni gruppo portava un nuovo apprendista da Kahnawake per imparare il mestiere sul posto di lavoro. Quando fu formato il primo apprendista, ne venne fuori uno nuovo dalla riserva, e nel 1907 più di 70 abili artigiani stavano lavorando su ponti. E dai ponti passarono ai grattacieli, dagli anni '20 del secolo scorso arrivarono in massa a New York, dove hanno contribuito, e contribuiscono ancora, alla costruzione dei più importanti edifici che disegnano lo skyline della città: dall'Empire State Building al Chrisler Building, dal Madison Square Garden al palazzo delle Nazioni Unite, alle Torri Gemelle La moneta, disegnata da Ronald D. Sanders e incisa da Phebe Hemphill, mostra un ferriere Mohawk che muove una trave per metterla in posizione, rivetti a destra e sinisrta nel bordo, e una veduta dall'alto dello skyline della città di New York (riconoscibile l'Empire State Building) sullo sfondo. La legenda in esergo recita Mohawk Ironworkers, e il tutto è completato dal valore e da UNITED STATES OF AMERICA nel giro. La tiratura è di 2.800.000 esemplari per Philadelphia, 2.240.000 per Denver, e 974.883 per San Francisco. petronius1 punto
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Sarebbe stato strano il contrario, che chi ha sulle spalle la responsabilità della salute di un'intera nazione non avesse pensato, prima di tutto, a proteggere se stesso, correndo il rischio di ammalarsi e lasciare il paese senza una guida. E il discorso non è riferito al governo in carica, sulla cui azione nei confronti del virus e delle sue conseguenze economiche si può anche dissentire, ma vale per tutti i governi, da chiunque composti e guidati, che si fossero trovati a dover fronteggiare questa emergenza. petronius1 punto
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Repubblica di Venezia Andrea Dandolo (1343-1354) Mezzanino Argento Peso: 0,80 g Diametro: 17 mm D/ (globetto) AN (globetto) DADVL' (globetto) (globetto) S M VENE (globetto) DVX, S. Marco nimbato stante a d. e il doge stante a s. reggono un lungo cero, in esergo lettera M R/ (globetto) XPS (globetto) RES - VRESIT (globetto), il Redentore risorto esce dal sepolcro e regge nella mano sinistra una croce e nella destra un vessillo Rif.: Zub-Luciani 57.1 Ecco il secondo mezzanino, quello di Andrea Dandolo. E' una delle più belle monete del medioevo veneziano. Sul dritto sono rappresentati S. Marco e il doge, ma una volta tanto, anzichè il vessillo, reggono un lungo cero, identificato dal piattino per raccogliere la cera fusa sopra la mano del doge. Il rovescio è ancora più interessante. Rappresenta il Redentore risorto che esce dal sepolcro. La scena ha una prospettiva che, per l'epoca (metà del XIV secolo), rappresenta una novità. Il senso di profondità è reso perfettamente e la gamba destra di Cristo sembra proprio uscire dal tondello. Da notare anche il mantello svolazzante alle spalle del Redentore. Anche questa moneta, come il mezzanino precedente, non ebbe molta fortuna. La sua emissione durò infatti pochi anni, per essere sostituita dal nuovo soldino, di cui abbiamo visto qualche post fa un esemplare di Marino Falier. Da notare che con queta tipologia comincia ad essere incisa sulla moneta l'iniziale del massaro competente per la sua emissione. Una curiosità è rappresentata dal fatto che questa tipologia venne ripresa da Michele Steno (1400-1413) per le città di Verona e Vicenza appena diventate dominio della Serenissima. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Posto anch'io il mio piccolo contributo alla discussione che sta crescendo benissimo. Soldino Marin Falier (1354-1355) Peso gr. 0, 55. Massaro S Scusate la foto me non posso farne di meglio. La foto non rende l'idea della qualità purtroppo.1 punto
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Quello di dx, anche se la legenda è più distanziata dal bordo, sembra essere diverso...la testa mi sembra leggermente più piccola..e il ciuffetto sotto la lettera I e quello sotto la M..sono più corti.1 punto
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Continua la collezione dei marenghi preunitari Moneta tutt'altro che facile da reperibile in bella conservazione, senza spendere un botto Come vi sembra? Acquistata da un listino online, giudicata SPL- (che condivido, anche se recentemente sono passati in asta degli SPL che erano molto più BB)1 punto
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Grazie....vedo qualcosa anch'io e volevo conferma. Però adesso mentre la osservavo meglio, non vi sembra che al dritto alla fine della punta del collo e nella parte appena sopra FE ci sia una lettera ? ... sto sognando ?1 punto
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Ma qui non si tratta di verificare se siano buone o meno...ma quando quelle scritte vennero apposte. Non ho mai avuto tempo di verificare.....e nemmeno sono stato mai spinto a farlo...ma si conosce la presenza di queste Piastre in una qualche collezione di monete del sud fine 800 ? Grazie.1 punto
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