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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/10/20 in Risposte
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Ciao e buona domenica @Francesco1984, si, è stata una sorpresa, in effetti ero certo di trovare una o più stelle. Perché? Le mie ribattute, anche se non sono testa piccola, hanno entrambe le stelle.6 punti
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Sempre per Candia, la cosiddetta "moneta Grimani", spesso (come in questo caso) frutto di ribattitura su pezzi da 2.5 soldini. Moneta picassiana ma a mio avviso di grande fascino. Ex Varesi 67. Moneta di necessità da 10 gazzette (terminazione 14 gennaio 1648), Paol. 880, Mont. 168., R3 "Nel 1645 i Turchi sbarcarono in Creta ed in breve posero assedio a Candia. Il rapido evolversi si queste operazioni causò quello stato di necessità che più volte nella storia ha portato ad emissioni di monete ossidionali o comunque totalmente fiduciarie (...) nel settembre del 1647 il Capitano della piazza Giovanni Battista Grimani autorizzò il Provveditore a coniare "ferlini" (tessere con segno di valore) per sopperire alla mancanza di moneta. Questa coniazione consistette in una ribattitura dei pezzi da 10 tornesi" (R. Paolucci). "La moneta Grimani è un pezzo da 2 1/2 soldini recuso, la cui recusione ha le forme più barbare sì né caratteri che nelle figure, e fu stampata da gente inesperta nel maneggio del martello monetario (...) l'altro lato ha un orrido S. Marco in soldo che tiene lo scudo Molin, insegna del doge allora regnante (...) nel 1652 correvano ancora in Candia siffatti pezzi, e sotto quell'anno i disordini moltiplicatisi obbligarono la signoria a totalmente bandirli: "E perché in essa città s'erano formate certe monete di rame dette grimani, le quali ogni giorno mancavano di stima in riguardo dell'accrescimento che facevano di numero, si vedeva chiaramente che la continuazione delle medesime haverebbe affatto divertito il commercio alla piazza, la quale una volta finalmente sarebbe perita per necessità; fu ordinato al generale Riva che totalmente le prohibisse e che inviaasse a Venetia tutte le stampe, per troncare una cosa tanto perniciosa; la quale, conforme l'ordinario, fu incominciata con un ottimo fine in un caso di estrema urgenza." (V. Lazari)5 punti
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Non è certamente una piastra d'argento rara o una variante inedita e nemmeno una reimpressa. Si tratta di una bruttissima e piccolissima monetina in vile metallo, in bassissima conservazione. Ciò nonostante voglio condividerla con quanti (pochissimi) amano e apprezzano queste piccolissime, umili e snobbate monete Si tratta dell'ultimo mezzo tornese coniato a Napoli, (Rif. Magliocca 804) grado di rarità R3 Ovviamente il mio esemplare non è R3, ma CC (comunissima) vista la bassa conservazione.? Solo l'amico @Rocco68 può vantare un esemplare in R3 (davvero spettacolare). Sono curioso di vedere altri esemplari in conservazione simile al mio, dato che si tratta di una moneta molto molto comune.4 punti
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I miei due 1853 Magliocca 803 Caratteristica di questi dritti sono i doppi punti dopo la G..3 punti
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Buona domenica Alberto, ti ringrazio per aver apprezzato l ultima arrivata in collezione... i ramini sono comunque dei bei pezzi e anche molto rari in bella conservazione specie per Ferdinando lV...! Ho ceduto a malincuore questo bel 8 tornesi proprio qualche giorno fa essendo che non lo colleziono più il rame...3 punti
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Ohh finalmente parliamo di cose serie Tra i miei vari 4 tornesi vi presento due varianti notevolmente rare (posto solo il dritto): T 4 (4 ruotato di 90°) e 4 T3 punti
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Il tema del diritto e rovescio è molto complesso e meriterebbe studi approfonditi. Qual è il discriminante? In base a cosa decidere? Lato incudine e lato martello? Autorità emittente? Corso della legenda? Raffigurazione più complessa? A seconda del criterio le cose possono cambiare. Emblematico è il caso di Verona nel XII secolo: conia monetine con il nome della città su un lato e dell'imperatore sull'altro. Fino ad un certo periodo la scritta VERONA viene incisa sul lato di martello e poi passa su quello di incudine. Alla fine del Trecento poi si coniano i quattrini dei fratelli Antonio e Bartolomeo della Scala che hanno un nome da una parte e uno dall'altra!3 punti
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Per gli interessati a questa civiltà abbiamo nel forum qualche bella discussione, ne evidenzio alcune:3 punti
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DE GREGE EPICURI Questo bronzetto (con micro-goccia d'oro!) è molto malridotto, e pesa solo 0,35 g; diametro 12-15 mm. Ve lo mostro ugualmente, visto che quasi mai nel Forum sono state postate monete axumite. Al D, che è la parte più rovinata, si intravvede il busto reale verso dx, con una tiara sul capo e pochi residui di lettere (C..X..) Al rovescio: nella parte centrale, croce greca in un cerchio, con microscopica goccia d'oro. Attorno, la scritta nell'alfabeto axumita: TOV TO APECH TH XWPA, cioè: "questo segno sarà gradito al popolo". Il segno di cui si parla è la croce, che compare sulle monete axumite dal 330 d.C., anno della conversione del re Ezana. Questa moneta a mio parere va classificata fra le cosiddette anonime, ed è databile fra il 400 ed il 500 d.C.2 punti
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Inizio questa discussione per far vedere il nuovo acquisto della mia collezione. Si tratta, come da titolo, di un Mezzo Soldo di Carlo Emanuele II del 1650. Mi sono lasciato tentare per la sua bella conservazione che, in questa tipologia, non mi era ancora mai capitato di poter vedere e, dal vivo, è ancora meglio che in foto.. Moneta veramente piccola ed anche un po' ridotta, con un peso di grammi 0,85 comunque nella media di queste monete. Quello che non sono mai riuscito a spiegarmi in questa tipologia è il fatto di avere due tipologie monetali, il mezzo soldo del I tipo e quello del secondo, con due impronte diverse e stesse date, 1649 e 1650. Fosse solo un anno lo capirei, l'accavallarsi di un cambio di impronta, fossero due zecche diverse anche, ma stessa moneta, stessa zecca, due diametri e due pesi differenti, due impronte diverse con gli stessi anni proprio non mi convincono! Non so se qualcuno può aiutarmi, probabilmente mi sono perso qualcosa... Ora le immagini della piccolina, sperando che sia cosa gradita.2 punti
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Buongiorno a tutti, avendo una casa al pian terreno, sono sempre stato un pò preoccupato per il fattore umidità nella conservazione delle monete. Ho cercato in giro tra tutte le discussioni sul forum e ho trovato numerosi riferimenti in cui si diceva, riassumendo molto grossolanamente, che effettivamente l'umidità fa male. Tuttavia, da buon ingegnere, volevo aggiungere qualche numero a queste (in generale corrette) affermazioni. Mi sono basato sulla lettura di questo articolo: https://iopscience.iop.org/article/10.1149/1.2127403 Cerco di riassumere brevemente le conclusioni dello studio scientifico riportato sopra, che analizza per via sperimentale l'effetto di vari fattori (umidità relativa, presenza di H2S, acido solfidrico, O3, ozono, e altri inquinanti) che possono influenzare il processo di corrosione (ovvero "formazione di patine") dell'argento e del rame: - per quanto riguarda l'argento (che personalmente, al momento, è il metallo a cui sono più interessato), la rapidità di corrosione è sostanzialmente indipendente dal livello di umidità, ovvero resta praticamente costante al variare dell'umidità anche oltre 80%; - per quanto riguarda il rame, come si sa, è presente invece una sensitività molto maggiore della reazione chimica al livello di umidità. Tuttavia, un dato che mi sembra interessante è il seguente. La rapidità di corrosione resta abbastanza uniforme per tutti i valori di umidità fino al 60%, mentre poi ha un salto veramente notevole passando da 60% a 70%. Al 70% di umidità il rame si corrode più di 6 volte più velocemente che al 60%; - l'ammoniaca accelera notevolmente la formazione di patina su argento, mentre lascia abbastanza inalterata la reazione per il rame. L'ozono, che è anche sicuramente più facile da ottenere e gestire, aumenta (leggermente) la velocità di entrambe le reazioni; - (questa conclusione dovrebbe essere abbastanza ovvia). In un ambiente interno il rame si corrode 100 volte più lentamente che all'aperto; - (questa invece, forse, è interessante). L'argento si corrode più rapidamente (anche di un fattore 2 o 3) in un ambiente interno piuttosto che lasciato all'aperto. Spero che le conclusioni possano essere utili anche a qualcun altro! Saluti2 punti
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Salve a tutti,prendendo spunto dal forum dedicato a Napoli-Sicilia invito chi come me ha la passione di collezionare Regno d'Italia a pubblicare i pezzi ritenuti più belli in collezione o che riteniamo importanti,così da poterli condividere e scambiare opinioni.2 punti
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Buonasera, visto che si parla di ramini, posto anche il mio 53? Scusatemi come al solito per la qualità delle foto, io lo trovo delizioso, chiaramente sono di parte, assaiiii. ? Saluti Alberto2 punti
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È stato il primo che ho trovato.... Ma per me i pezzi veramente rari vanno presi in qualsiasi conservazione sono. E il tuo mezzo tornese @pietromoney è un gran pezzo e a me piace.2 punti
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Allora, chi rappresenterebbe San Colmano di Stockerau qualora fosse lui quello rappresentato sulla moneta con P - A ? Andiamo per esclusione. Non può rappresentare l'imperatore. E qui che è necessario specificare che gli imperatori all'epoca erano tedeschi. E quindi non prenderebbero un Santo locale per rappresentarli. Ai tempi di Massimiliano I sarebbe stato possibile, nel XII secolo no. Non può rappresentare il Vescovo di Salisburgo, perchè avrebbe usato un Santo di quella zona, così come lo avrebbe fatto il Patriarca di Aquileia, cosa che succede nel XIV secolo con Sant'Ermacora. Restano i duchi di Carinzia, di Stiria e dell'Austria. Tutt'e tre insieme no, perchè nel XII secolo sono tre ducati distinti. Quindi solo uno dei tre, ma quale? Se P - A significa Patronus Austriae sarebbe logico rispondere Austria. Restano da risolvere ancora alcune questioni. La moneta con P - A ha delle sorelle molto strette, ovvero quella postata con la sola lettera A e quelle postate senza lettere ma con l'iconografia identica. Queste due monete sono da tutti attribuite alla zecca di Friesach di proprietà dei Vescovi di Salisburgo. Tra l'altro c'è da esaminare un altro elemento ovvero il pastorale. Il pastorale è il bastone del Vescovo che è un pastore per il suo gregge di fedeli. Considerato anche che le emissioni dei successivi vescovi di Salisburgo mantengono questa iconografia direi che il personaggio rappresenta l'autorità emittente che è il Vecovo di Salisburgo per tutte le emissioni tralasciando quella con P - A. Quindi per la P - A restano due ipotesi: o è un emissione di Aquileia con il Patriarca o è un'emissione dell'Austria con San Colmano. Secondo me a favore di Aquileia ci sono alcuni fatti. Il primo che il Patriarca è sempre un pastore e il suo bastone può essere un pastorale, mentre San Colmano era un pellegrino e avrebbe un altro tipo di bastone. In secondo luogo i santi avevano l'aureola e il personaggio rappresentato non ce l'ha. E infine il fatto che i Patriarchi imitano per molto tempo le monete di Friesach tanto da provocare la protesta dei Vescovi di Salsburgo, risolta con l'editto di Enrico VI nel 1195. Comunque è sicuramente una materia che farà discutere per molto tempo ancora e in mancanza di documenti probabilmente non si raggiungerà mai una soluzione definitiva. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Questo è un doppio bagattino con la targa. La moneta purtroppo ha circolato molto. Comunque sul dritto è visibile il busto di San Marco e sul rovescio una targa con l'iscrizione VENE // TI. Peso teorico 0,35 g, diametro 13 mm, rif.: Zub-Luciani 129. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Questo è un quattrino da 4 bagattini. Sul dritto è rappresentata la Beata Vergine stante con il Bambino e la sigla che abbiamo già visto, R C L A e in esergo 4. Sul rovescio un leone in soldo. Peso teorico 2,82 g, diametro 21 mm, rif.: Zub-Luc 136. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao a tutti, secondo me siamo un po' tutti accumulatori seriali.. ? Io amavo i Francobolli avevo una bella raccolta tematica soggetto farfalle, non disdegnavo poi quelli con i castelli. Vi dirò di più, avevo un bel vaso pieno di biglie di vetro colorate e anche quelle che chiamavano Americane in ceramica colorata.. ? I Francobolli li ho regalato ad un mio nipote il maggiore, e le biglie ai più piccoli, in verità qualche biglia la tengo da parte ?. Vado un attimo OT ve ne mostro qualcuna, però poi torniamo tutti all'oggetto della Discussione. Saluti Alberto2 punti
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Proseguo: Come spesso scriveva qui nel forum il mio amico @Sanni, quando riusciva a scovarne e portarne a casa qualcuna: direttamente dall’Ungheria, Cinquina di Carlo V ricondotta nel Regno di Napoli; la moneta è estremamente rara, corretto @santone ?, a questo punto qualcosa andrebbe rivisitato. Io sono per la felice e concreta informazione sulle monete di Napoli ….. e non le tengo “nascoste” in attesa di … chissà che cosa !!2 punti
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Nell'analisi di una moneta dobbiamo prendere in considerazione alcune cose. Fra queste dove, perchè e da chi è stata coniata. Il ''da chi'' è importante perchè ci dice chi è l'autorità emittente. Questa autorità è fondamentale perchè il potere liberatorio di una moneta è dato proprio dall'autorità di chi la emette. Nella moneta con P - A sul dritto abbiamo un busto rozzo una croce a globetti sopra la sua testa e un pastorale oltre alle lettere P - A. Sul rovescio un edificio a tre torri che probabilmente è un tempio. Da qui dobbiamo risalire all'autorità emittente. La figura potrebbe essere un'imperatore, un re, un duca o conte, un vescovo, un patriarca e, perchè no, un santo. Le lettere P - A hanno sicuramente un significato. Che potrebbe essere Patriarcha Aquilegensis, ma anche Patronus Austriae o altro. Per prima cosa dobbiamo tenere conto della massima autorità che nel nostro caso è l'imperatore. Questo perchè è a lui che spetta il diritto di zecca. Un esempio di questo potere è rappresentato dalle monete di Genova che portano per secoli il nome Corrado per ricordare che proprio l'imperatore corrado diede il diritto di zecca a Genova. Ma la figura rappresentata sulla moneta che stiamo analizzando non è l'imperatore , nè un re , nè un duca. Infatti la presenza di un pastorale ci indica che la figura è un rappresentante del clero. Quindi un patriarca, un vescovo o un santo. Se dovesse essere un patriarca, la moneta sarebbe battuta ad Aquileia, che deteneva un diritto di zecca fin dal 294 concessole da Diocleziano. Se dovesse essere un vescovo, la moneta sarebbe battuta a Friesach, zecca dei Vescovi di Salisburgo. La terza ipotesi se dovesse essere un santo per la precisione San Colmano di Stockerau, sarebbe battuta in una zecca carinziana, stiriana o austriaca. Ma un santo potrebbe rappresentare l'autorità emittente? Sì e ne abbiamo un esempio a Venezia dove proprio in questo periodo San Marco compare sulle monete della zecca lagunare. Ovviamente non è proprio il santo l'autorità emittente, ma la rappresenta. Ovvero San Marco rappresenta il doge poichè non era ancora giunto il momento per il doge di esporsi in prima persona. Quindi, tornando alla nostra moneta, chi rappresenterebbe San Colmano di Stockerau? Questa è la domanda alla quale dobbiamo rispondere. E per ora mi fermo. Arka Diligite iustitiam2 punti
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@Gik82 direi che, sempre grazie al sito di @Orodicarta la tua banconota dovrebbe essere questa: 5 monme, feudo Hiroshima (Provincia di Aki-Geishū), 1764 RETRO: Tigre Bianca, uno dei quattro Siling (Guardiani Celesti delle Quattro Direzioni, ognuno dei quali rappresenta un punto cardinale e una stagione), rappresentazione dell'ovest e dell'autunno, in alto; subito sotto, cinque Hōjyu, gioielli propiziatori in grado di esaudire desideri, riportare la calma e dare la comprensione del Dharma (legge buddista), e che si crede contengano le ceneri del Buddha; denominazione al centro; timbro rosso circolare e nero; testo a caratteri tensho in basso.2 punti
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Buongiorno e buona domenica, approfitto del fatto che vi piacciono e ne posto un' altra, con un simpatico Cammello? Saluti Alberto2 punti
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.... mi resi anche conto quello che state per vedere: a sinistra Segovia a destra Napoli, queste 2 monete sono perfettamente uguali, stesso metodo di fabbricazione..... tranne qualche lieve dettaglio nella legenda.?2 punti
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Interessanti le pagine di R. Giuffrida (La lunga crisi monetaria del Regno di Sicilia tra Settecento e Ottocento, pp. 44-46) dove l'autore narra con date, personaggi e leggi la nascita e l'epilogo della singolare monetazione di rame a nome di Ferdinando II. Personalmente molte informazioni a me erano sconociute.2 punti
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Ti assicuro Pietro che sono in tanti che li apprezzano, magari non amano condividere..... Ma ci sono. La mia adorata famigliola dei mezzi Tornesi.1 punto
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Quello è Rolf! Nel '93 la Germania è passata da un sistema di CAP da 4 a 5 numeri, tipo da "Amburgo-13 1234" a "Amburgo 12345". Qello era una figura pubblicitaria creata per far conoscere la riforma. Servus Njk1 punto
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Sull'altra faccia della scheda si parla dell'introduzione del nuovo sistema di codici d'avviamento postale introdotto nella Germania riunificata nel 1993. Il sistema passava a una codificazione a 5 numeri. ☺️1 punto
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Sono contento di essere stato "utile" e ti ringrazio ancora una volta, per le tante conoscenze che metti a disposizione di noi tutti.1 punto
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Stando a quanto ho letto scorrendo rapidamente il gruppo facebook di https://www.schedetelefoniche.org/ sembra che vengano emesse ancora oggi, però è già un miracolo se esistono ancora i telefoni pubblici stessi. _____________________ Comunque io sono un caso disperato , continuo a collezionare sia monete e banconote che francobolli e schede telefoniche (e anche altro), anche se quasi tutte le mie energie collezionistiche sono rivolte alla numismatica. Non ho mai abbandonato il piacere di raccogliere bolli e schede, e ogni tanto ancora oggi aggiungo qualcosa d'interessante. Ad esmpio questa telecarte francese usata in uno dei più remoti posti al mondo:1 punto
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QSpl? dalle foto avrei detto di più. Ma probabilmente sono troppo piccole per evidenziare gli effetti della circolazione. Allora ti auguro altri 1000 di questi qSpl. ?1 punto
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Teoricamente sarebbe questa: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-MA/1 Puoi indicare diametro e peso?1 punto
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le carte telefoniche... erano il mio tormento... le vendevo.. il problema è che bisognava comprare in anticipo il pacchetto da L. 1 milione, per il taglio da L 10000, per guadagnare L. 30000, e se ne perdevo qualcuna (facile), ci rimettevo pure...non le rimpiango per niente ?1 punto
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Sono un appassionato della grafica nella sue tante accezioni : incisioni artistiche, manifesti pubblicitari, illustrazioni, ecc. , per questo mi piacquero le schede telefoniche nella loro grande varietà con vignette pubblicitarie policrome e aggressive, efficaci per attirare l'attenzione di chi le acquistava : le raccolsi come un bambino potrebbe fare incetta di figurine ! Con l'occasione ne mostro un'altra Cecoslovacca, dotata di microchip, che mostra una splendida LAGONDA del 1938 . La seconda invece è Francese, sempre con microchip che può darsi servisse alla loro contabilizzazione : forse qualcuno lo sa.1 punto
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Ciao Art. Non so risponderti con precisione : io ne ho alcune con il controvalore espresso in Euro, emesse dalla TELECOM e datate 31.12.2009 , ma non so dirti con precisione fino a quando abbiano continuato ad emetterle. Saluti. @ART1 punto
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Faccio solo questo ragionamento, forse sbagliato, specificatamente per la moneta dell'articolo e su quantodetto nel convegno del 1967. Nei coni del D e del R non sono presenti raffigurazioni di stemmi o Santi, nei secoli dal XIII al XIV penso che la percentuale di persone istruite e che sapessero leggere fosse molto bassa e quindi sicuramente non potevano identificare la provenienza della moneta leggendone le legende. Le autorità emittenti, sicuramente istruite, se avessero voluto far associare la moneta alla città usando il Santo ci avrebbero messo un busto. Per come è stata coniata la moneta, non prendendo in considerazione i coni di incudine/martello, per me il D è dove si legge il nome della città.1 punto
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Terza e quarta stanza dellla Canzone a Satana Voi cui Fortuna donò nuova terra quando perseguitati abbandonaste la rabbia d'Albione pellegrini da Satana tentati imparaste la guerra, da perseguitati persecutori diveniste, agli albori del gran terrore su mansueto gregge. Satàn rideva della vostra virtù che rinnegava Gesù. Poi l'intelletto vostro con la legge s'univa, come si legge, all' uccisor di Cristo per far denari nel continente nero di schiavi grande acquisto: pronto era il piano dell'impero. Insinuato Satàn nel vostro petto fece l'erbe sanguigne delle rosse pelli da voi straziate. Oramai preda di forze maligne vi abbandonò l'Abietto per portare le serpi e gli avvoltoi su quanti furon eroi. E qual mattanza per le nostre piagge! Fin che vinse l'Aquilone con l'Orso e con Albione. L'abietto scatenò guerre selvagge dai monti alle spiagge per conquistare l'oro quello assai prezioso quello nero, bramato dalle terre dell' occidente altero.1 punto
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Rubo la foto a @nikita_ (spero che mi perdoni) per evidenziare come si presentava il cofanetto con le rare monete di presentazione coniate a Palermo nel 1836 a nome di Ferdinando II (v. post. 24), accompagnato da relativa documentazione. Fonte: Bank Leu Zurigo 11 Marzo 1987, Monete della Sicilia e dell'Italia Meridionale - Asta monete collezione Spahr.1 punto
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SERENA La luna è piena dolce Serena... ti accarezza le mani ti fruga fra la tunica ed il seno si nasconde ai tuoi occhi cerca i fiori e le foglie e la verzura e una pera matura caduta sulla sabbia e dentro il fango... vieni Serena, dai, balliamo un tango una musica nata in Argentina quando la notte piega alla mattina quando sorseggi il Legui lentamente quando prende la mente una scodella traboccante Mate quando aspetti il tuo lupo quando accarezzi il pelo dell'agnello quando dormi sul vello delle speranze disperate delle veglie sognate e aspetti un sonno senza sogni senza tracce di vita e lacrime e speranze e le silenti stanze senza grida e rancore senza le ragnatele dell'amore.1 punto
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@gpittini abbiamo avuto una moneta da identificare un po' di tempo fa: Dovrebbe essere se non sbaglio della stessa tipologia, ma meglio conservata1 punto
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Buon pomeriggio a tutta la sezione, anche lei è arrivata finalmente... Ecco la mia 1818 R testa piccola...!1 punto
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Passata in Bertolami Fine Art – Asta 79 – 02/05/2020 – Lotto 534 con errata attribuzione si tratta della rarissima versione della Lira con il Duca che indossa la “gorgiera spagnola” invece delle diverse varianti di colletti, più o meno ampi. Da notare che nella stessa asta, lotto. 533, veniva erroneamente presentata come “gorgiera spagnola”, una normale lira senza data, con colletto molto ampio: Alcuni collezionisti hanno capito l’errore in quanto il lotto 534 pur partendo da 25€ ha raccolto una ventina di offerte, mentre l’altro è rimasto invenduto. La “gorgiera spagnola”, che si vede chiaramente sulla moneta, è un ampio colletto a forma di corolla fittamente pieghettato ed increspato, di moda in Europa tra il XVI e il XVII sec e molto diffuso in Spagna e nei Paesi Bassi, si veda il dipinto seicentesco sotto: Anche nelle monete di Ferdinando II è frequente trovare il Duca con questo accessorio, come nella bella piastra sotto: La lira di Ferdinando II con “gorgiera spagnola”, è considerata di estrema rarità, R5, dai cataloghi, logicamente è sempre difficile disquisire sulla rarità di questo tipo di monete, resta il fatto che, ritengo sia l’unica apparsa in asta non voglio dire da sempre, ma almeno da tempo immemore e questo, aldilà della scarsa conservazione ne fa un pezzo assai importante. Peraltro e con altra errata attribuzione era già comparsa in asta Bertolami del 2018, ma all’epoca era passata inosservata, anche a cifra inferiore a quanto raggiunto stavolta.1 punto
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Concordo con @enriMOe mi congratulo con Alberto Varesi per l'ottimo risultato conseguito dall'Asta 76 ( ho partecipato, ma considerato il trend ascensionale...ho desistito ). Ad una analisi attuale, quindi ognuno di noi è portato a pensare che il mercato Numismatico, non solo terrà, aumenterà la domanda e diminuirà l'offerta ( come espresso da @r.tino) Addirittura i prezzi delle tanto vituperate monete BB saliranno. Postando la discussione avevo ipotizzato un allargamento della forbice tra monete FDC e rare e quelle circolate. Nell'Asta Varesi ( ma anche in altre citate da Voi ) sono salite tutte, anche quelle che di solito erano invendute o spuntavano il Prezzo Base. E' (o sarà) un dato consolidato? A mio modesto parere assolutamente no. Innanzitutto una crisi grave e globale come questa, purtroppo farà sentire i suoi effetti con il tempo ed in maniera prolungata, creando delle problematiche economiche, sanitarie e sociali estremamente serie. Ma per attenermi al solo campo numismatico e cercare di spiegare l'anomalia delle ultime Aste on-line, bisogna anche dire che sono state favorite dalla chiusura dei tanti Professionisti che hanno un negozio, ma magari non vendono online ( ne esistono ancora ), dalla cancellazione dei vari convegni, luoghi dove molti di noi trovano dei Professionisti fidati che, dopo molti anni di frequentazioni, sono ormai diventati degli amici. Pertanto, siccome il collezionista ha bisogno di nutrire la propria passione con qualche moneta nuova in mano, è capitato quello che ha descritto @enriMO. Penso che dovremo aspettare almeno il 2021 per comprendere come sarà il mercato numismatico futuro. Ciao Beppe1 punto
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Cercherò di farti notare la differenza minima fra i due La mia 1848 8 su 7 presenta il busto "più piccolo"1 punto
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a proposito di monete coniate per la Sardegna sabauda... ecco le ultime arrivate in collezione! Vittorio Amedeo III: E Carlo Emanuele IV:1 punto
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Buonasera, bella piastra Rocco, tanto normale non mi pare, trovo particolare la legatura della corona allo scudo. ? Saluti Alberto1 punto
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Sono perfettamente d'accordo con @numa numa. Tutti gli investimenti mirati sulla numismatica sono falliti. È un mercato molto, troppo volubile per essere razionalizzato. Arka Diligite iustitiam1 punto
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