Vai al contenuto

Classifica

  1. Marfir

    Marfir

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      2524


  2. Arka

    Arka

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      10021


  3. Asclepia

    Asclepia

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      3958


  4. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      10765


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/20 in Risposte

  1. Complimenti a tutti per le monete postate, inserisco un paio di monete alle quali sono più affezionato, sono monete che ho già mostrato in precedenza quindi niente scoop ma credo meritino di stare in questo bel post. Saluti Marfir
    9 punti
  2. Buonasera a tutti i lamonetiani...sta sera condivido questa: 12 cavalli 1797 legenda al dritto con caratteri più piccoli (Magliocca 319a)...moneta con il suo "patinone" originale che presenta un gran bel rovescio a gusto mio! Rara due volte. E' in arrivo anche la sorella FEDINAN!! D : FERDINAND .IVSICILIAR.REX / P. sotto il busto R : UN GRANO CAVALLI R.12 C. Contorno con treccia in rilievo Graditi i pareri e anche la visione dei vostri tondelli. Buona serata.
    5 punti
  3. Salute avevo voglia di rivederla: REGNO DELLE DUE SICILIE Ferdinando II 10 Tornesi 1841. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1841 Riferimento:Pannuti Riccio 190 La moneta proviene da collezione privata
    3 punti
  4. inserisco anche la mia moneta con la V barrata ( dove si vede bene il particolare )
    3 punti
  5. 3 punti
  6. Ho seguito da ''esterno'' il fenomeno delle carte telefoniche. Mi chiedevo che fine avessero fatto tutti i collezionisti di queste carte. Ora lo so. Sono tutti su Lamoneta! Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  7. Io preferisco questo bozzetto, soprattutto per quanto riguarda il Vaticano in quanto una moneta con la sola effige mi sa tanto di moneta ordinaria, quasi sempre questo stato ha infatti usato il volto del Santo Padre sulle sue monete e quindi aggiungendo qualcosa a mio avviso la si rende più una commemorativa
    3 punti
  8. Il termine intagliatore lo vedo meglio per il legno. Per il metallo preferisco incisore. Ma sono dettagli, l'importante è capirsi. Io quest'anno festeggio (festeggio???) i quarant'anni di numismatica. E ho sempre pensato, e visto, in tutte le epoche, incisori bravi e meno bravi. La stessa moneta può nascondere particolari meravigliosi per chi sappia apprezzarli. Le monete veneziane non sfuggono a questa regola. E, come ho già detto in più occasioni, le monete di Venezia nascondono molta più bellezza di quanta si possa immaginare dopo un'occhiata superficiale... Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  9. Buongiorno, nel mare di follis abbastanza standardizzato della Prima Tetrarchia, ovvero pre riforma, (per chiarire mi riferisco agli esemplari di diametro attorno ai 28 mm e peso attorno ai 10.08 g – ovvero 1/32 di libbra) troviamo più frequentemente i vari GENIO, per lo più sacrificante su altare (POPVLI ROMANI). Comunemente i “follis grosso modulo” non vengono molto apprezzati perché giudicati dai collezionisti “troppo ripetitivi”; in realtà come tutte le monetazioni hanno tutta una serie di specifiche e stili che ne caratterizzano le emissioni. Personalmente ho sempre provato per vari motivi un certo interesse per questi esemplari: innanzitutto perché il grande modulo (e proporzionalmente il peso) interrompe transitoriamente una tendenza alla riduzione che poi si ripresenterà nelle successive riforme e un po’ perché rappresentano un tentativo di innovazione (l’idea di Diocleziano di suddividere l’Impero in 4 settori non era pellegrina ma non teneva conto della fame di potere dei vari regnanti). Dopo questo preambolo, volevo cogliere l’occasione per mostrare proprio una di quelle tipologie di bronzi Prima Tetrarchia che escono dal vasto gruppo “GENIO” e testimoniano uno specifico evento storico. Siamo precisamente nel 293 d.C. . Diocleziano divide l’Impero in quattro parti rette da due Augusti (lui stesso per la parte orientale e Massimiano per quella occidente) e due “vice”, i Cesari Galerio e Costanzo I (Cloro). E’ da anni che Massimiano sta cercando di risolvere il “problema britannico” e di annettere nuovamente l’isola all’Impero Centrale. E l’attenzione per un settore inevitabilmente comporta il dover strascurare altri meno pressanti. In questo caso, il settore africano. I Berberi e le varie etnie a loro collegate, che fin dal 258-60 d.C. danno filo da torcere alle truppe romane di stanza (guidate da tale Faraxen, poi vinto e imprigionato) approfittano della ridotta presenza militare e nel 288 razziano i territori della Mauritania. Nel 289 il Governatore locale romano riesce a bloccare i disordini ma non in modo definitivo e in breve le incursioni berbere riprendono. Gli anni passano e Massimiano assieme al Cesare Costanzo Cloro riescono a portare a buon fine la riconquista della Britannia (296). Costanzo I Cesare, multiplo da dieci aurei, zecca di Treviri, 297 d.C. Dritto: FLVALCONSTA-NTIVSNOBILCAES. Busto di Costanzo I a d., con corona di lauro, corazza e paludamento trattenuto sulla spalla sinistra da una fibula. Rovescio: REDDITORLVCIS-AETERNA-E. L’imperatore, in abiti militari, con lancia nella destra, avanza a cavallo verso la personificazione di Londinium, inginocchiata fuori dalle mura della città, che lo accoglie con le braccia sollevate; sotto, LON. In primo piano, galera con quattro soldati che avanza sulle onde (del Tamigi?).
    2 punti
  10. Bella davvero, e rara. Mi manca ancora. Intanto pubblico il mio FEDINAN.
    2 punti
  11. Aggiungo la mia seconda Pubblica 1790 Regia Corte.
    2 punti
  12. Due belle monete, vista la provenienza (essendo tu in Francia immaginavo potesse essere quel sito ) non dovrebbero esserci dubbi sull'autenticità (e in effetti, per quel che si può giudicare da una foto, direi che non ce ne sono). La conservazione assegnata TTB+, corrispondente al nostro BB+, mi trova d'accordo per la moneta di Elagabalo, a quella di Giuliano assegnerei anche un mezzo punto in più, arrivando fino a SPL (stupendo il ritratto). Non posso invece aiutarti per quel che riguarda il prezzo, non seguo molto il mercato, quel che so di quel sito è che non è tra i più economici, ma su questo qualcun'altro potrà essere più informato di me. petronius
    2 punti
  13. Finiti i like...magnifica carrellata di tondelli gente....io argento del 15 e del 16 non ne ho in collezione,quindi non posso aggiungere nulla, se non i complimenti per le magnifiche monete!!!
    2 punti
  14. Ciao, È un mezzo grosso di Camerino, periodo governo popolare.
    2 punti
  15. Ma va là, meglio due risposte che niente, no? ? Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  16. Ciao @nikita_ in effetti è un vero peccato che nelle vecchie discussioni non si riescano più a visualizzare le immagini da tinypic.com che ( ho letto ) è stato dismesso un anno fa. Una domanda: chi ha postato le foto con questo sito le può recuperare? Inserisco due monete della mia raccolta, stessa tipologia e anno, ma come tutte le monete del Regno delle Due Sicilie mi sembrano diverse. Chiedo aiuto all'amico Rocco @Rocco68. REGNO DELLE DUE SICILIE - 120 GRANA 1836 ( 1 ) Questa è inserita in Collezione perchè mi sembra migliore come conservazione.
    2 punti
  17. Ciao Arka, L'interesse per le schede è stato azzerato innanzi tutto dalla grande speculazione commerciale di cui fu oggetto (e questo avvenne anche per monete e francobolli coevi), e poi anche dal fatto che non vennero più usate. Penso che non fosse affatto banale, come raccolta : innanzi tutto per la varietà e l'impegno grafico profuso, visto che erano usate come veicoli pubblicitari e dunque dovevano risultare efficaci, in grado di attrarre interessi e attenzione. Inoltre molte si collegano a fatti ed eventi della nostra Storia e del Costume, e sono quelle che preferisco. La discussione sulle schede è stata iniziata da un visitatore del Sito che ne ha chiesto notizia, e subito altri si sono accodati, mostrando esemplari delle proprie raccolte. Difficilmente chi le raccoglieva le avrà buttate via, magari le ha conservate da qualche parte : e ha fatto bene ! Saluti.
    2 punti
  18. @giacutuli, ripropongo un documento pubblicato (se non sbaglio) da @fedafa dove viene chiaramente svelata l'esistenza dei segni segreti, anche se (giustamente) non vengono rivelati.
    2 punti
  19. Buonasera allo stato attuale non possiamo definire delle date future, dall'ultimo DPCM del 17 maggio del Governo, all’art.1 c.1 punto i), decreta che non sono consentite attività fieristiche. Il settore degli eventi, più di qualunque altro, almeno per tutto l'anno 2020, risulterà quello che ripartirà più tardi, quasi impossibile organizzare rispettando le attuali distanze sociali e le altre misure di contenimento. Se ci saranno informazioni ufficiali positive o negative dagli organi preposti, rapidamente sarà effettuata una corposa comunicazione sui vari canali social, blog e testate giornalistiche. Nel frattempo v'invio un caro saluto affettuoso, insieme ai vostri cari, con l'augurio di rivederci presto con l'entusiamo e il calore di sempre.
    2 punti
  20. Facciamo così.....tenuto conto che stanno venendo fuori parecchie foto di monete da un Tornese di Filippo II, vi faccio un piccolo regalino: tenete però in considerazione, che quelli di questa scheda sono solo un 30% dei Tornesi che ho classificato....davvero una quantità per tipo esorbitante, mi hanno fatto impazzire.....eh...eheheheh. Chi li ha può iniziare a smarcare la sua collezione.....ma occhio, perchè questi sono solo una parte dei Tornesi che non hanno la Medusa. Le rarità......le lascio, i prezzi No.
    2 punti
  21. Ciao @sandokan, un conoscente mi ha girato questa foto del congresso. L'arco della medaglia era per commemorare il cartellone che era esposto
    2 punti
  22. Buona giornata Ritirata la mia copia questa mattina dalla cassetta delle lettere. L'articolo riguardante la medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose scritto da Gianni Graziosi è stato una bella scoperta; finalmente ho delle informazioni esaustive, non solo riguardanti quella italiana, che rispondono alla mia curiosità. Ho un esemplare di questa medaglia appartenuta a mia nonna .... ben 12 fiocchetti ma si sa, chi stava in campagna ed aveva la fortuna di avere un po' di terra da coltivare ed animali da accudire, aveva bisogno di braccia che lavorassero "gratis"; non sempre il reddito generato poteva bastare per assumere braccianti. Era una esigenza "rurale" a prescindere dalla politica del ventennio. Altrettanto interessante, per me, l'articolo di Andrea Keber e Italo Vecchi, riguardante una bolla plumbea veneziana a nome del Doge Pietro Tradonico. L'emissione di questa bolla, di fatto, è antecedente a quella descritta dal Prof. Asolati nella RIN 117 del 2016 - Una bolla plumbea del doge Orso I Particiaco (864-881) e ritenuta, allora, dallo Stesso, la più vecchia conosciuta. E' una bella sorpresa. saluti luciano
    2 punti
  23. È una bella moneta, se è autentica costituisce veramente un bel pezzo. Falla vedere a un perito, tipo @Tinia Numismatica oppure Moruzzi a Roma (ma ce ne sono tanti altri) Se invece la vuoi buttare ti agevolo, passo io a ritirare la spazzatura ?
    2 punti
  24. For a long time I've been meaning to tell you one of my own favorite facts about american coins, @Burkhard . While it ts very often said that the American dollar is based on the Spanish dollar (8-reales), that isn't really true. Instead, the true statement is: the American dollar is based on the Spanish dollar as it was then circulating in the United States. Alexander Hamilton took 100 random Spanish dollars from circulation. weighed them, and decided the weight of the new American dollar accordingly. v.
    2 punti
  25. La Norvegia riporterà alla luce la sua prima nave vichinga dopo oltre un secolo Per evitare il rischio decadimento dovuto ad attacchi fungini, le autorità norvegesi hanno deciso di riportare alla luce la nave vichinga Gjellestad, lunga 20 metri, che era stata localizzata nel 2018 usando il georadar e rimasta sepolta per ben oltre un millennio. Per la prima volta dopo oltre un secolo, una nave vichinga verrà dissotterrata e riportata alla luce in Norvegia. Il Governo ha già stanziato 15,6 milioni di Corone Norvegesi (1,4 milioni di Euro) per lo scavo della nave Gjellestad trovata a Halden, nella contea di Østfold, nel 2018. La scoperta venne fatta quando il proprietario di un terreno agricolo chiese un drenaggio del suolo e nell’autunno di quell’anno vennero trovate le tracce del reperto sondando il terreno con strumenti elettromagnetici. All'epoca non era chiaro quanto la nave fosse effettivamente ben conservata ma subito erano iniziati gli studi. A gennaio, l'archeologo Jan Bill ha avvertito che la nave, posta a poca profondità, stava subendo un attacco fungino dato che era entrata in contatto con l’aria. Successivamente, la direzione norvegese per i beni culturali, aveva raccomandato il disseppellimento e trasferimento della nave a causa del rischio decadimento. Mentre lo stato effettivo di conservazione e l’importanza del reperto rimane ancora non del tutto noto, Rotevatn si è detto sicuro che valga la pena investire per recuperare la testimonianza storica. "Sì, lo è sicuramente. Non sappiamo ancora quanto sia conservata bene la nave, ma si tratta di una nave vichinga quasi completa, e ci sarà sicuramente molto da imparare dalla chiglia e da altri elementi che potranno spiegare diversi aspetti della Storia della Norvegia", ha detto Rotevatn. Håkon Glørstad, direttore del Museo di storia culturale, è molto lieto che la nave verrà finalmente riportata in superficie. I resti della nave vichinga furono trovati a circa mezzo metro sotto terra. Uno studio successivo della chiglia rivelò che era fatta di quercia cresciuta tra il 603 e il 724. Pertanto, la nave risale molto probabilmente al periodo di transizione all'era vichinga, che viene formalmente calcolato dall'attacco a Lindisfarne nel 793. Le ‘Dreki’ tombali L’usanza delle dreki, si chiamano così le tipiche navi vichinghe, utilizzate a scopo di onoranza funebre, era tipica della civiltà vichinga. Per gli individui di alto rango che morivano a terra, era comunque prevista una sorta di sepoltura metaforica ‘in mare’, grazie ad una vera e propria dreki che veniva sepolta e che fungeva da sarcofago. Finora, solo una dozzina di sepolture di navi funerarie vichinghe sono state trovate nel Nord Europa. Due dei principali tesori culturali della Norvegia, le navi di Oseberg e Gokstad, sono giunte a noi proprio grazie al fatto che, dopo lunghi viaggi in mare, vennero utilizzate per l’onoranza funebre di alti dignitari vichinghi. E’ solo grazie al fatto di essere state sepolte che il legno di quelle formidabili navi si è conservato e oggi le possiamo ammirare al Museo di Oslo, dove oggi i norvegesi non vedono l’ora di poter esporre anche la nave di Gjellestad. https://it.sputniknews.com/amp/scienza-e-tech/202005129075770-la-norvegia-riportera-alla-luce-la-sua-prima-nave-vichinga-dopo-oltre-un-secolo/ PS: la barca (il cui profilo è visibile nel riquadro) è stata trovata accanto al tumulo monumentale di Jell Mound, in una fattoria della Norvegia. - Lars Gustavsen/NIKU
    2 punti
  26. A proposito del segno ‘guada’ riporto un passo tratto dal volume ‘Il tesoro di Alberese. Un ripostiglio di fiorini d'oro del XIII secolo’, di Massimo De Benetti e Roberto Farinelli. Un saluto, Valerio
    2 punti
  27. Sono stato lontano dal forum per molti mesi, spero di ritornare un po' più attivo. Intanto ho trovato un piccolo pezzetto di storia che indipendentemente dal credo politico, ha portato anche alla nazione che abbiamo (con i suoi pregi e difetti). Un vicino di casa mi ha regalato il solito barattolo da 5 chili di 10 lire spiga con la scusa, a te piacciono, io non ci faccio nulla. In mezzo c'era pure questa medaglietta della CGIL, 1° Congresso Nazionale Unitario, Firenze 1-7 giugno 1947. Piccolina, circa 21 mm di diametro e 3,56 gr di peso. L'ho cercata in rete e non ne ho trovate altre, non so se è rara o se può essere richiesta dai collezionisti, però al momento è un pezzetto di storia che credo vada conservata Grazie a tutti per l'attenzione
    1 punto
  28. Buonasera a tutti. Vi mostro questa Piastra del 1856 in cui la A di FERDINANDVS, a differenza di quelle di GRATIA (nelle quali comunque l'astina della A è sfumata), sembra sia una V capovolta. Secondo voi è l'effetto di un progressivo intasamento del conio di quella A oppure è proprio una V capovolta? Grazie mille e buona serata a tutti. Rovescio.
    1 punto
  29. Sono tutte V; gran bella moneta ... complimenti.
    1 punto
  30. @Giulicarp Sul dritto si legge SALONINA... Sul rovescio PIETAS AVGG: Salonina seduta a sinistra, con uno scettro nella mano sinistra e con tre bambini ai suoi piedi (due davanti alla gamba destra verso cui tende la mano destra) ed uno accanto a lei, alla sua sinistra (vedi foto sotto): I tre bambini sono i figli di Gallieno e Salonina: Valeriano II, Salonino e Mariniano Dovrebbe quindi trattarsi di questo antoniniano: RIC V Salonina 35 Sempre disponibile a correzioni e integrazioni. Buona serata da Stilicho
    1 punto
  31. Buonasera..posto un'altra scheda a tema storico(le mie preferite) Le sette basiliche di roma..è un giro che veniva fatto fin dal VII secolo..tutt'oggi un paio di volte l'anno viene ancora effettuato.. PS volevo postare testo da Wikipedia ma non sono riuscito
    1 punto
  32. Penso che tu ti stia sottovalutando... Scusate l'off topic...
    1 punto
  33. 1 punto
  34. ? Più veloce della luce! Altrettanto da apollonia
    1 punto
  35. L'emissione del 1993 (la prima) è quella di maggiore tiratura di tutta la serie, tanto che anche con l'oro basso di una quindicina di anni fa si faticava a vendere a premio rispetto al mero valore del fino. Le emissioni degli anni successivi invece un plusvalore, sia pur non enorme, di solito lo avevano. Col tempo il delta fra il valore numismatico e quello del fino è andato sempre più scemando fino ad annullarsi. Oggi il valore a peso è nettamente superiore a quello numismatico che si aveva quindici anni fa. Una decina di anni fa comprai il solo 100000 lire del 1996 dedicato alla certosa di Pavia, una tra le tirature minori della serie. Lo pagai a peso, 43€/grammo fino, che era la quotazione massima che aveva raggiunto l'oro in quel momento, prima di una discesa che durò qualche anno prima del rally di questi ultimi mesi. Per anni pensai di aver fatto un ben magro affare, tanto che l'avevo a lungo proposta in vendita a varie persone a puro prezzo di costo, ricevendo solo sdegnati rifiuti. Oggi sono ben contento di averla presa....
    1 punto
  36. Si sa mai ... Dammi l'indirizzo e se un giorno ti svegli con il giardino disotterrato ... è colpa delle talpe
    1 punto
  37. Buongiorno a tutti, iniziamo la settimana con un po' di movimento. Tema Sport. Bel gioco di squadra, l'unione fa la forza.. ? Saluti Alberto
    1 punto
  38. Interessanti @ARES III le 2 discussioni sui Vichinghi . Qualcosa sui rapporti nel X sec. tra Baghdad ed i Vichinghi attorno al Volga, si trova in "...vedo tutti i miei parenti..." del 19 Agosto 2019 : Ibn-Fadlan, da diretto osservatore, narra anche dei loro costumi
    1 punto
  39. Massimiano mette assieme un esercito e sbarca in Mauretania Tingitana (attuale Marocco). Entro il marzo 297 inizia una offensiva contro i Berberi e nel 297-298 Massimiano è a Cartagine. Nel mentre è riuscito a rispedire i Berberi nelle loro terre d’origine (montagne dell’Atlante) e nonostante la guerriglia delle popolazioni locali che sfruttano la maggior conoscenza del territorio riesce ad incalzare i Berberi, a devastare le loro terre e a spingerne parte nel Sahara. La campagna ha conclusione il 10 marzo 298 con il rientro trionfale dell’Augusto a Cartagine. Come Costanzo a Londra è chiamato REDDITOR LVCIS ATERNAE (restitutore della luce eterna). Giunto in Africa ben presto Massimiano avrà avuto chiara una necessità: la necessità di provvedere al puntuale pagamento delle truppe impiegate. Ecco quindi che nel 296-7 apre una zecca a Cartagine che si manterrà attiva fino al 311, ovvero fino alla rivolta di Lucio Domizio Alessandro (la presenza di una zecca cittadina elevava il rango cittadino e quindi il fatto di chiuderla rappresentava uno smacco per una città che non aveva dato evidenza di fedeltà). Torno ora all’emissione bronzea cui facevo cenno in apertura (si trova anche nella versione in argento). Emessa dal 296 a Carthago/Cartagine in nome dei due Augusti Diocleziano e Massimiano e dei Cesari Galerio e Costanzo I presenta la legenda a rovescio FELIX ADVENT AVGG NN. http://numismatics.org/ocre/results?q=deity_facet%3A%22Africa%22&lang=tr&start=100 Quindi una legenda FELIX ADVENTVS AVGVSTORVM NOSTRORVM che rimanda ad un felice arrivo dei Nostri Augusti a Cartagine. Non ho trovato riferimenti all’arrivo fisico di entrambi gli Augusti a Cartagine per cui ritengo che sia riferito al ritorno di Massimiano in città (e quindi, in senso lato, al ritorno dell’attenzione imperiale per le sorti dell’Africa). Va ricordato che non è l’unica emissione bronzea di Cartagine, vi sono nel periodo anche le SALVIS AVGG ET CAESS FEL/AVCTA KART e le frazioni VOT X/FK. Le officine sono indicate come nelle zecche occidentali dalle sigle P, S, T, Q. Curiosamente, l’accoppiata toro - leone compare anche in tutt'altra monetazione: ma il questo caso rappresenta i due animali simbolo delle Legioni VII Claudia e III Flavia che affiancano la personificazione della Moesia nella monetazione coloniale di Viminacium.
    1 punto
  40. Controllo il diametro della mia. Confermo che nessuna delle 4 arriva ai 38 mm
    1 punto
  41. Buongiorno a tutti, @pietromoney la mia modesta 1816 con rombo dopo la data E niente dopo REX
    1 punto
  42. Permettetemi di presentare qui un perfetto esempio di ricerca del "pelo sull'uovo". Ovvero come si possono ancora trovare piccoli inediti aguzzando la vista. Si tratta di un denaro arcivescovile di Ravenna del XIII secolo. La particolarità è data dal segno dello zecchiere inserito in legenda fra la croce e la lettera A: dovrebbe trattarsi di un semplice punto, come si trova comunemente. In questo caso però la forma del segno non è per nulla circolare, dalla foto sembra una piccola losanga o qualcosa del genere. Ma non potrebbe trattarsi di una semplice errore, un circoletto uscito male? No, perchè a ben guadare anche la lettera A ha una forma che non ha riscontri nei denari di Ravenna: le stanghette orizzontali sono due, microscopiche ma due! Anche altre caratteristiche la collocano "lontano" temporalmente dalle sorelle col puntino. Va quindi aggiunta una nuova casella all'elenco degli appalti della zecca. Insomma, una bella soddisfazione e la conferma che non si finisce mai di scoprire qualcosa di nuovo (anche se si tratta solo di un puntino...)
    1 punto
  43. Ciao a entrambi, non sono in ferie ma "solo" un po' in ritardo... vi chiedo scusa. Grazie innanzitutto a @Rocco68 per la pazienza con cui segue questa sezione, e per le ottime foto abbinate al suo interessantissimo quesito. Grazie all'amico @petronius arbiter per l'attenta ricerca, e per le utili risposte rinvenute. --- Nel merito, la domanda di fondo rimane purtroppo senza risposte sicure. Dal punto di vista araldico, il numero delle torri nella bordura dello stemma del Portogallo è tradizionalmente e normalmente di sette. Questo vale per lo stemma ufficiale e normale del Paese lusitano, e per gli esemplari risalenti ai secoli moderni e contemporanei. Quindi, anche per le epoche in cui lo stemma portoghese entrava a far parte della complessa arma dei Borbone di Napoli. In precedenza, non era infrequente che l'arma di Portogallo contenesse in bordura un numero di torri diverso da sette: nel Livro do Armeiro-Mor, il più celebre e bello fra i manoscritti araldici di quella nazione (risalente al 1509), sono miniate varianti dell'arma contenenti torri in quantità variabile da otto a tredici. --- É da escludere che gli incisori delle zecche dei Borbone fossero a conoscenza di questi esempi rinascimentali dello stemma portoghese. Sembra più corretto dire che in antico il numero delle torri fosse ininfluente: ciò che contava era che fossero d'oro, e che occupassero con elegante armonia lo spazio della bordura di rosso a esse destinato. In epoca borbonica, invece, pare lecito pensare che l'incisore non si curasse della "perfezione filologica" del contenuto araldico di un quarto non principale dello stemma reale. Quest'ipotesi sembra confermata dal contenuto interno dello stesso quarto portoghese, dove al posto dei cinque quinas (scudetti) posti in croce ci sono sei palline che scimmiottano il più grande quarto dei Medici sulla sinistra del medesimo stemma... ...e per tacere del quarto dei Farnese (quello che sovrasta il quarto di Portogallo), nel quale i canonici sei gigli sono stati decurtati a cinque! Perchè tutto ciò? Forse perchè si trattava di quarti "lontani" dall'ambito sociale e culturale dell'epoca di quegli artisti incisori, i quali quindi avevano scarsa nozione e ancor più scarsa attenzione verso stemmi a loro quasi (se non del tutto) sconosciuti. --- Si tratta di ipotesi, certamente... ...ma la ricchezza di varianti negli stemmi borbonici coniati su monete di quel periodo (e presenti anche in esemplari di ambito non numismatico, vedi il link reperito da @petronius arbiter) induce a considerarle qualcosa di più che semplici congetture.
    1 punto
  44. Pur essendo banconote importanti, non mi lascerei tentare dal prezzo "basso". Sono banconote, a mio modesto parere, a non avere un futuro. Non vorrei essere frainteso e mi spiego: credo che tutti noi spendiamo soldi per la nostra collezione, in primis per il piacere di collezionare, ma sotto sotto, sperando che un domani si possa perlomeno rientrare della spesa fatta. Mi disse un giorno Gavello:" Meglio spendere qualcosa in più ed avere un pezzo bello, che spendere poco per un pezzo brutto, perchè il brutto ce l'hanno tutti, mentre il bello pochi." Pienamente d'accordo che ognuno impronta la collezione sulle proprie capacità economiche, ma spendere soldi su queste banconote, in tutta onestà io non lo farei. Piuttosto lascio il buco vuoto.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.