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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/20 in Risposte
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Complimenti a tutti per le monete postate, inserisco un paio di monete alle quali sono più affezionato, sono monete che ho già mostrato in precedenza quindi niente scoop ma credo meritino di stare in questo bel post. Saluti Marfir9 punti
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Buonasera a tutti i lamonetiani...sta sera condivido questa: 12 cavalli 1797 legenda al dritto con caratteri più piccoli (Magliocca 319a)...moneta con il suo "patinone" originale che presenta un gran bel rovescio a gusto mio! Rara due volte. E' in arrivo anche la sorella FEDINAN!! D : FERDINAND .IVSICILIAR.REX / P. sotto il busto R : UN GRANO CAVALLI R.12 C. Contorno con treccia in rilievo Graditi i pareri e anche la visione dei vostri tondelli. Buona serata.5 punti
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Salute avevo voglia di rivederla: REGNO DELLE DUE SICILIE Ferdinando II 10 Tornesi 1841. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1841 Riferimento:Pannuti Riccio 190 La moneta proviene da collezione privata3 punti
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inserisco anche la mia moneta con la V barrata ( dove si vede bene il particolare )3 punti
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Ho seguito da ''esterno'' il fenomeno delle carte telefoniche. Mi chiedevo che fine avessero fatto tutti i collezionisti di queste carte. Ora lo so. Sono tutti su Lamoneta! Arka Diligite iustitiam3 punti
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Io preferisco questo bozzetto, soprattutto per quanto riguarda il Vaticano in quanto una moneta con la sola effige mi sa tanto di moneta ordinaria, quasi sempre questo stato ha infatti usato il volto del Santo Padre sulle sue monete e quindi aggiungendo qualcosa a mio avviso la si rende più una commemorativa3 punti
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Il termine intagliatore lo vedo meglio per il legno. Per il metallo preferisco incisore. Ma sono dettagli, l'importante è capirsi. Io quest'anno festeggio (festeggio???) i quarant'anni di numismatica. E ho sempre pensato, e visto, in tutte le epoche, incisori bravi e meno bravi. La stessa moneta può nascondere particolari meravigliosi per chi sappia apprezzarli. Le monete veneziane non sfuggono a questa regola. E, come ho già detto in più occasioni, le monete di Venezia nascondono molta più bellezza di quanta si possa immaginare dopo un'occhiata superficiale... Arka Diligite iustitiam3 punti
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Buongiorno, nel mare di follis abbastanza standardizzato della Prima Tetrarchia, ovvero pre riforma, (per chiarire mi riferisco agli esemplari di diametro attorno ai 28 mm e peso attorno ai 10.08 g – ovvero 1/32 di libbra) troviamo più frequentemente i vari GENIO, per lo più sacrificante su altare (POPVLI ROMANI). Comunemente i “follis grosso modulo” non vengono molto apprezzati perché giudicati dai collezionisti “troppo ripetitivi”; in realtà come tutte le monetazioni hanno tutta una serie di specifiche e stili che ne caratterizzano le emissioni. Personalmente ho sempre provato per vari motivi un certo interesse per questi esemplari: innanzitutto perché il grande modulo (e proporzionalmente il peso) interrompe transitoriamente una tendenza alla riduzione che poi si ripresenterà nelle successive riforme e un po’ perché rappresentano un tentativo di innovazione (l’idea di Diocleziano di suddividere l’Impero in 4 settori non era pellegrina ma non teneva conto della fame di potere dei vari regnanti). Dopo questo preambolo, volevo cogliere l’occasione per mostrare proprio una di quelle tipologie di bronzi Prima Tetrarchia che escono dal vasto gruppo “GENIO” e testimoniano uno specifico evento storico. Siamo precisamente nel 293 d.C. . Diocleziano divide l’Impero in quattro parti rette da due Augusti (lui stesso per la parte orientale e Massimiano per quella occidente) e due “vice”, i Cesari Galerio e Costanzo I (Cloro). E’ da anni che Massimiano sta cercando di risolvere il “problema britannico” e di annettere nuovamente l’isola all’Impero Centrale. E l’attenzione per un settore inevitabilmente comporta il dover strascurare altri meno pressanti. In questo caso, il settore africano. I Berberi e le varie etnie a loro collegate, che fin dal 258-60 d.C. danno filo da torcere alle truppe romane di stanza (guidate da tale Faraxen, poi vinto e imprigionato) approfittano della ridotta presenza militare e nel 288 razziano i territori della Mauritania. Nel 289 il Governatore locale romano riesce a bloccare i disordini ma non in modo definitivo e in breve le incursioni berbere riprendono. Gli anni passano e Massimiano assieme al Cesare Costanzo Cloro riescono a portare a buon fine la riconquista della Britannia (296). Costanzo I Cesare, multiplo da dieci aurei, zecca di Treviri, 297 d.C. Dritto: FLVALCONSTA-NTIVSNOBILCAES. Busto di Costanzo I a d., con corona di lauro, corazza e paludamento trattenuto sulla spalla sinistra da una fibula. Rovescio: REDDITORLVCIS-AETERNA-E. L’imperatore, in abiti militari, con lancia nella destra, avanza a cavallo verso la personificazione di Londinium, inginocchiata fuori dalle mura della città, che lo accoglie con le braccia sollevate; sotto, LON. In primo piano, galera con quattro soldati che avanza sulle onde (del Tamigi?).2 punti
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Due belle monete, vista la provenienza (essendo tu in Francia immaginavo potesse essere quel sito ) non dovrebbero esserci dubbi sull'autenticità (e in effetti, per quel che si può giudicare da una foto, direi che non ce ne sono). La conservazione assegnata TTB+, corrispondente al nostro BB+, mi trova d'accordo per la moneta di Elagabalo, a quella di Giuliano assegnerei anche un mezzo punto in più, arrivando fino a SPL (stupendo il ritratto). Non posso invece aiutarti per quel che riguarda il prezzo, non seguo molto il mercato, quel che so di quel sito è che non è tra i più economici, ma su questo qualcun'altro potrà essere più informato di me. petronius2 punti
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Finiti i like...magnifica carrellata di tondelli gente....io argento del 15 e del 16 non ne ho in collezione,quindi non posso aggiungere nulla, se non i complimenti per le magnifiche monete!!!2 punti
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Ciao @nikita_ in effetti è un vero peccato che nelle vecchie discussioni non si riescano più a visualizzare le immagini da tinypic.com che ( ho letto ) è stato dismesso un anno fa. Una domanda: chi ha postato le foto con questo sito le può recuperare? Inserisco due monete della mia raccolta, stessa tipologia e anno, ma come tutte le monete del Regno delle Due Sicilie mi sembrano diverse. Chiedo aiuto all'amico Rocco @Rocco68. REGNO DELLE DUE SICILIE - 120 GRANA 1836 ( 1 ) Questa è inserita in Collezione perchè mi sembra migliore come conservazione.2 punti
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Ciao Arka, L'interesse per le schede è stato azzerato innanzi tutto dalla grande speculazione commerciale di cui fu oggetto (e questo avvenne anche per monete e francobolli coevi), e poi anche dal fatto che non vennero più usate. Penso che non fosse affatto banale, come raccolta : innanzi tutto per la varietà e l'impegno grafico profuso, visto che erano usate come veicoli pubblicitari e dunque dovevano risultare efficaci, in grado di attrarre interessi e attenzione. Inoltre molte si collegano a fatti ed eventi della nostra Storia e del Costume, e sono quelle che preferisco. La discussione sulle schede è stata iniziata da un visitatore del Sito che ne ha chiesto notizia, e subito altri si sono accodati, mostrando esemplari delle proprie raccolte. Difficilmente chi le raccoglieva le avrà buttate via, magari le ha conservate da qualche parte : e ha fatto bene ! Saluti.2 punti
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@giacutuli, ripropongo un documento pubblicato (se non sbaglio) da @fedafa dove viene chiaramente svelata l'esistenza dei segni segreti, anche se (giustamente) non vengono rivelati.2 punti
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Buonasera allo stato attuale non possiamo definire delle date future, dall'ultimo DPCM del 17 maggio del Governo, all’art.1 c.1 punto i), decreta che non sono consentite attività fieristiche. Il settore degli eventi, più di qualunque altro, almeno per tutto l'anno 2020, risulterà quello che ripartirà più tardi, quasi impossibile organizzare rispettando le attuali distanze sociali e le altre misure di contenimento. Se ci saranno informazioni ufficiali positive o negative dagli organi preposti, rapidamente sarà effettuata una corposa comunicazione sui vari canali social, blog e testate giornalistiche. Nel frattempo v'invio un caro saluto affettuoso, insieme ai vostri cari, con l'augurio di rivederci presto con l'entusiamo e il calore di sempre.2 punti
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Facciamo così.....tenuto conto che stanno venendo fuori parecchie foto di monete da un Tornese di Filippo II, vi faccio un piccolo regalino: tenete però in considerazione, che quelli di questa scheda sono solo un 30% dei Tornesi che ho classificato....davvero una quantità per tipo esorbitante, mi hanno fatto impazzire.....eh...eheheheh. Chi li ha può iniziare a smarcare la sua collezione.....ma occhio, perchè questi sono solo una parte dei Tornesi che non hanno la Medusa. Le rarità......le lascio, i prezzi No.2 punti
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Ciao @sandokan, un conoscente mi ha girato questa foto del congresso. L'arco della medaglia era per commemorare il cartellone che era esposto2 punti
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Buona giornata Ritirata la mia copia questa mattina dalla cassetta delle lettere. L'articolo riguardante la medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose scritto da Gianni Graziosi è stato una bella scoperta; finalmente ho delle informazioni esaustive, non solo riguardanti quella italiana, che rispondono alla mia curiosità. Ho un esemplare di questa medaglia appartenuta a mia nonna .... ben 12 fiocchetti ma si sa, chi stava in campagna ed aveva la fortuna di avere un po' di terra da coltivare ed animali da accudire, aveva bisogno di braccia che lavorassero "gratis"; non sempre il reddito generato poteva bastare per assumere braccianti. Era una esigenza "rurale" a prescindere dalla politica del ventennio. Altrettanto interessante, per me, l'articolo di Andrea Keber e Italo Vecchi, riguardante una bolla plumbea veneziana a nome del Doge Pietro Tradonico. L'emissione di questa bolla, di fatto, è antecedente a quella descritta dal Prof. Asolati nella RIN 117 del 2016 - Una bolla plumbea del doge Orso I Particiaco (864-881) e ritenuta, allora, dallo Stesso, la più vecchia conosciuta. E' una bella sorpresa. saluti luciano2 punti
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È una bella moneta, se è autentica costituisce veramente un bel pezzo. Falla vedere a un perito, tipo @Tinia Numismatica oppure Moruzzi a Roma (ma ce ne sono tanti altri) Se invece la vuoi buttare ti agevolo, passo io a ritirare la spazzatura ?2 punti
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For a long time I've been meaning to tell you one of my own favorite facts about american coins, @Burkhard . While it ts very often said that the American dollar is based on the Spanish dollar (8-reales), that isn't really true. Instead, the true statement is: the American dollar is based on the Spanish dollar as it was then circulating in the United States. Alexander Hamilton took 100 random Spanish dollars from circulation. weighed them, and decided the weight of the new American dollar accordingly. v.2 punti
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La Norvegia riporterà alla luce la sua prima nave vichinga dopo oltre un secolo Per evitare il rischio decadimento dovuto ad attacchi fungini, le autorità norvegesi hanno deciso di riportare alla luce la nave vichinga Gjellestad, lunga 20 metri, che era stata localizzata nel 2018 usando il georadar e rimasta sepolta per ben oltre un millennio. Per la prima volta dopo oltre un secolo, una nave vichinga verrà dissotterrata e riportata alla luce in Norvegia. Il Governo ha già stanziato 15,6 milioni di Corone Norvegesi (1,4 milioni di Euro) per lo scavo della nave Gjellestad trovata a Halden, nella contea di Østfold, nel 2018. La scoperta venne fatta quando il proprietario di un terreno agricolo chiese un drenaggio del suolo e nell’autunno di quell’anno vennero trovate le tracce del reperto sondando il terreno con strumenti elettromagnetici. All'epoca non era chiaro quanto la nave fosse effettivamente ben conservata ma subito erano iniziati gli studi. A gennaio, l'archeologo Jan Bill ha avvertito che la nave, posta a poca profondità, stava subendo un attacco fungino dato che era entrata in contatto con l’aria. Successivamente, la direzione norvegese per i beni culturali, aveva raccomandato il disseppellimento e trasferimento della nave a causa del rischio decadimento. Mentre lo stato effettivo di conservazione e l’importanza del reperto rimane ancora non del tutto noto, Rotevatn si è detto sicuro che valga la pena investire per recuperare la testimonianza storica. "Sì, lo è sicuramente. Non sappiamo ancora quanto sia conservata bene la nave, ma si tratta di una nave vichinga quasi completa, e ci sarà sicuramente molto da imparare dalla chiglia e da altri elementi che potranno spiegare diversi aspetti della Storia della Norvegia", ha detto Rotevatn. Håkon Glørstad, direttore del Museo di storia culturale, è molto lieto che la nave verrà finalmente riportata in superficie. I resti della nave vichinga furono trovati a circa mezzo metro sotto terra. Uno studio successivo della chiglia rivelò che era fatta di quercia cresciuta tra il 603 e il 724. Pertanto, la nave risale molto probabilmente al periodo di transizione all'era vichinga, che viene formalmente calcolato dall'attacco a Lindisfarne nel 793. Le ‘Dreki’ tombali L’usanza delle dreki, si chiamano così le tipiche navi vichinghe, utilizzate a scopo di onoranza funebre, era tipica della civiltà vichinga. Per gli individui di alto rango che morivano a terra, era comunque prevista una sorta di sepoltura metaforica ‘in mare’, grazie ad una vera e propria dreki che veniva sepolta e che fungeva da sarcofago. Finora, solo una dozzina di sepolture di navi funerarie vichinghe sono state trovate nel Nord Europa. Due dei principali tesori culturali della Norvegia, le navi di Oseberg e Gokstad, sono giunte a noi proprio grazie al fatto che, dopo lunghi viaggi in mare, vennero utilizzate per l’onoranza funebre di alti dignitari vichinghi. E’ solo grazie al fatto di essere state sepolte che il legno di quelle formidabili navi si è conservato e oggi le possiamo ammirare al Museo di Oslo, dove oggi i norvegesi non vedono l’ora di poter esporre anche la nave di Gjellestad. https://it.sputniknews.com/amp/scienza-e-tech/202005129075770-la-norvegia-riportera-alla-luce-la-sua-prima-nave-vichinga-dopo-oltre-un-secolo/ PS: la barca (il cui profilo è visibile nel riquadro) è stata trovata accanto al tumulo monumentale di Jell Mound, in una fattoria della Norvegia. - Lars Gustavsen/NIKU2 punti
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A proposito del segno ‘guada’ riporto un passo tratto dal volume ‘Il tesoro di Alberese. Un ripostiglio di fiorini d'oro del XIII secolo’, di Massimo De Benetti e Roberto Farinelli. Un saluto, Valerio2 punti
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Buonasera. Voglio condividere questa mia piastra 1816 Ferdinando IV Grazie ad un amico del forum , ho scoperto che si tratta di una variante rara, per la presenza del punto (rombo) dopo REX, al dritto. Sono graditi i vostri interventi, magari anche postando il vostro esemplare.1 punto
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buona sera ,condivido un tornese del 1599 bastoni-fiamme e uno del 1615 con S al posto del 5 (pietra focaia,acciarini e fiamme)1 punto
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1936 Regno d'Italia - 1 e 2 Lire in nickel Queste due invece le ho trovate in una ciotola a 3 euro al pezzo (spesa finale 5 euro), anche se in modesta conservazione erano da prendere.1 punto
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Nella monografia di Lefevre, "La circolazione metallica nel Regno d'Italia 1862-1930", viene chiaramente detto che alla data che a noi interessa , il 1908, effettivamente esisteva una circolazione di scudi argentei, anche se sottoposti a un graduale ritiro . Inoltre, conferma una "dignitosa e onorevole" circolazione di moneta metallica nel Regno, aurea e argentea, che cesserà soltanto a causa della grande Guerra.1 punto
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Ciao, purtroppo a questa tua domanda non so rispondere, mi sembra di avere usato tinypic solo un paio di volte molto tempo fa. Magari una domanda così specifica la potresti proporre in piazzetta, qualcuno ne saprà sicuramente di più. Come host esterno uso photobucket, se si utilizza gratuitamente ogni tanto fanno pulizia e spariscono come tinypic, diversamente a pagamento, a me costa 19 dollari l'anno, non vanno mai via.1 punto
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REGNO DELLE DUE SICILIE - 120 GRANA 1836 ( 2 ) In questa la testa del RE mi sembra più grande come mi sembra leggermente diversa la capigliatura.1 punto
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B SIS e segno di zecca simile a un crescente. RIC VII, 214. Emissionne del 328-329. Arka Diligite iustitiam1 punto
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E' quello che penso anch'io : un gettone deve servire a procurare beni o servizi, altrimenti è un dischetto senza alcuna funzione, un gadget, oppure un souvenir turistico magari anche bello, come quelli attualmente prodotti in Francia, Spagna ed altri Paesi. Ne ricordo uno in particolare che forniva un servizio riservato ai timidi.....Ancora negli anni '50 i profilattici costituivano una materia scabrosa, poca la pubblicità in merito e spesso a base di gadget diffusi dalle stesse aziende di materiale sanitario che li producevano : e NON tutte le farmacie li vendevano ! L'HATU', una notissima azienda del settore, inseriva nelle proprie confezioni un gettone o un contrassegno che poteva venire allungato ad un farmacista senza dover pronunciare il nome del profilattico richiesto, il ché a volte dava origine a situazioni ....incredibili !1 punto
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Ne sono passati di anni....ed io non ho partecipato alla discussione ?...mi ero appena iscritto al forum.? Il Tornese che ho inserito io al post n. 2 è simile a quello che si fa riferimento nella discussione che hai inserito @doppiopunto quello dell'asta Varesi del 30 maggio 2000 lotto 303; c' anche la foto sul MIR alla n. 191/10 ma dovrebbe esserci un errore di trascrizione della data al D sotto il busto. Il dritto infatti è con 15S0 (1580), e la S è proprio venuta male..... Quella dell'utente Vox è ancora un altro tipo con al dritto le sigle sotto e al rv. 15SZ Comunque ci sono anche altre combinazioni di date e sigle - dritti e rovesi, con 15S0, 15SZ e anche 15SI (1581). Li vedrete tutti catalogati....fra un pò...1 punto
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Buongiorno @pietromoney, complimenti per la bella piastra del 1816,contribuisco alla discussione con la mia 1815 senza rombo dopo la data.1 punto
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Pio VI fu l'unico papa ad aver usato due stemmi differenti nel corso del suo pontificato: iniziò con l'inquartato complesso tenendolo per neanche due anni (vedi le monete da lui coniate in quel periodo), poi si limitò a usare lo scudetto sul tutto, ossia questo qui sopra. Il suo inquartato ha qualche similitudine con lo stemma "famoso" stampigliato sulle bolle di cui stiamo parlando, ma solo perché è pieno zeppo di figure! Ti posso confermare che lo stemma su quelle bolle da te postate è inventato: nessun papa usò qualcosa di simile. Sul come&perché l'abbiano inventato in quel modo, potremmo parlare a lungo ma senza certezze, almeno finché non si trovi da qualche parte qualcosa di scritto che ce ne spieghi la genesi. Le "motivazioni simboliche" che hai trovato, purtroppo, non ci aiutano perché sono solo una parte di tutte le motivazioni possibili esistenti sulle figure in questione: ad esempio, l'aquila bicipite è anche segno distintivo degli imperatori consacrati del Sacro Romano Impero. E, di conseguenza, anche di Carlo V. Ma anche segno distintivo della nazione albanese. Il giglio è segno identificativo della Francia, dei Farnese e quindi di papa Paolo III, di Firenze, di Pio VI, ma è anche nello stemma dei Medici, degli Angiò e quindi del Regno di Napoli e delle centinaia di famiglie italiane di fede guelfa... ...eccetera eccetera... ??1 punto
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Buona sera a tutti, ciao Valerio i falsi enriciani d'epoca mi hanno sempre affascinato e spero di farmi venire la voglia (è tanto che lo dico) per aprire una nuova discussione al riguardo, il punto fermo oltre ovviamente ai "crateri" di rame e il residuo d'argento ossidato ed ingrigito, è proprio la pseudo legenda che credo sia una caratteristica per questo periodo (2°/3° quarto XI sec . ) il periodo è propizio per le falsificazioni dato il buon fino contenuto e mi pare che più avanti con lo svilimento della lega si riduca sensibilmente sia il fenomeno della falsificazione che quello delle pseudo legende, rendendo anche più difficile il loro riconoscimento.1 punto
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Questa monetina ci permette di aggiungere una nuova tessera nella costruzione di quell'enorme mosaico che è la monetazione sabauda. Come da titolo si tratta di un Viennese del II tipo del periodo di Carlo Il. La sua particolarità sta nelle sigle, TPP inedite sino ad ora su questa tipologia, che portano allo Zecchiere Pietro Paolo Porro che operava nella zecca di Torino. Nei primi anni di regno di Carlo Il la zecca di Torino era ancora appaltata a Giacomo Cassini, come sotto Filiberto Il, a cui subentrò appunto il Porro, probabilmente per meno di un anno, sostituito poi da Giacomo Dovetti. La coniazione di Pietro Porro fu probabilmente scarsa, visto la rarità delle monete che riportano le sue sigle, si possono trovare su uno scudo d'oro, due tipologie di testoni, tre grossi, parpagliole, quarti, forti ed ora si conoscono anche per i viennesi. Tutte queste tipologie con queste sigle sono abbastanza rare, come già detto, ma non conosco i rendiconti di battitura del periodo. Molti esemplari rintracciati del viennese presentano dei tondelli irregolari e, spesso, non permettono di leggere le sigle, in questo caso invece, sebbene il peso sia calante, 0,45 grammi, la moneta è bella larga da permettere la lettura di tutta la legenda.1 punto
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Buonasera e buon weekend. Di recente ho migliorato l'esemplare che avevo in collezione...è la prima volta che cambio una moneta per migliorarla con Modena ma quando l'ho vista non ho potuto dire di no. Questa è una delle poche tipologie collezionabili di questo duca, in mistura. Il dritto risulta di conio un po più stanco a mio avviso, alcune lettere della legenda sono ribattute come se ci fosse stato un doppio colpo in fase di coniazione ed il conio risulti leggermente traslato....qualche traccia di nero al bordo, ossidazione da ritrovamento in un muro di casa a mio modo di vedere. Il vero punto di forza però è il rovescio....un'aquila davvero ben impressa, completa e ben centrata ed un'argentatura completa. Cosa ne pensate? Grazie a tutti quelli che lasceranno un parere o un commento e un saluto a tutti. Marco1 punto
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Complimenti! Un rovescio davvero notevole, mi verrebbe da dire praticamente in stato Zecca. Peccato quelle ossidazioni al diritto, ma tondello regolare e centrato. Chi non colleziona Modena potrebbe arricciare il naso, ma questo è un esemplare, sia pure abbastanza comune per tiratura, davvero di grande rarità per conservazione. Allego il mio, ben più tristarello, con le sue debolezze ed il suo tondello irregolare e non centratissimo.1 punto
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REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - L. 20 1835 GE1 punto
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Don't worry, it's always a pleasure to read you. This was one of the more fascinating things I learnead about US coinage.1 punto
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Dalle foto, direi senz'altro che è meglio la prima, fermo restando che si tratta di un biglietto al disotto di MB, nella seconda il ritatto del re quasi non si vede. Nel caso tu stia pensando di acquistarla, il mio primo consiglio è di non farlo, il secondo, se proprio la vuoi, di prenderla solo se il prezzo è più stracciato del biglietto altrimenti meglio lasciar perdere. petronius1 punto
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