Vai al contenuto

Classifica

  1. Litra68

    Litra68

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      4117


  2. Arka

    Arka

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      10112


  3. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      10839


  4. mariarosaria

    mariarosaria

    Utente Senior


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      567


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/20/20 in Risposte

  1. Tra il 1396 e il 1474 la città di Scutari fu sotto il dominio di Venezia. Durante queto periodo furono coniate nella zecca di Cattaro monete per Scutari. Anche se non fu coniato nella zecca di Venezia, il grosso qui illustrato può interessare chi vuole conoscere la storia monetaria della città lagunare e dei suoi domini. Scutari Grosso con sigla B - C (Bertucci Civran Conte e Capitano dal 1437 al 1439) D/ S STEFANVS SCVTARENSI +, S. Stefano stante R/ S MARCVS VENETIARVM 7A, leone in soldo Peso: 1,05 g Diametro: 21 mm Rif.: Paolucci 788; MIR 412 (questo esemplare illustrato). Arka Diligite iustitiam
    5 punti
  2. Aggiungo il nuovo arrivo, preso in Inghilterra, cerchietto T.
    5 punti
  3. Avvistata casualmente dal vichingo Bjarni Herjolfsson verso il 986 e poi esplorata dal figlio di Eric il rosso, Leif Erikson verso il 1000, la vichinga isola di Vinland, oggi Terranova, è parte del Canada, prossima al Quebec . Il Canada diventa francese nel 1534 con J. Cartier e nel 1605 S. De Champlain vi costituisce la colonia di Quebec . La guerra europea dei 7 anni (1756-1763) viene anche combattuta, come guerra 'Franco-Indiana', in Canada tra Francia ed Inghilterra . Nel 1759, dopo altri infruttuosi tentativi di attacco alla città di Quebec, le truppe inglesi del generale Wolfe, risalendo una ripida scogliera, attaccano la città difesa dai Francesi al comando del marchese di Montcalm ed i 2 eserciti si affrontano con le fanterie schierate nella vicina piana di Abraham . E' probabilmente folcloristica leggenda che nel frangente Montcalm dicesse all'avversario 'a voi il primo colpo' , ed i fucilieri inglesi spararono . E' storia che, principalmente per il fuoco massiccio e ben coordinato dei fucilieri inglesi, in capo a poco più di 1 ora i Francesi persero rovinosamente la battaglia ed a seguire Quebec e poi l'intero Canada : dei 2 comandanti in campo, Wolfe cadde durante la battaglia e Montcalm morì il giorno seguente per le ferite riportate . I 2 re per i quali si combattè quel giorno a Quebec, erano il re di Francia Luigi XV (1710-1774) ed il re di Inghilterra Giorgio II (1683-1760) . P. S. la 'leggenda' riportata è ricordo della lontana lettura di un libro su quella guerra Franco-Indiana : la fonte non posso citarla, come a suo tempo non ho citato, per danni, il poco professionale traslocatore che danneggiò irrecuperabilmente una scatola che, con altri, quel libro conteneva .
    4 punti
  4. Posto alla rinfusa le mie dalmatine: Sebenico (bagattino) e Cattaro (grossetto e bagattino), tutte molto brutte lo ammetto ma ci stanno. Se non ricordo male Sebenico fu coniata da Venezia, mentre Cattaro zecca locale.
    3 punti
  5. Buon pomeriggio, posto una scheda telefonica con numero di pubblica utilità della Polizia di Stato, la trovo veramente interessante. Saluti Alberto
    3 punti
  6. 1936 INDOCINA FRANCESE 50 centesimi di Piastra, arg. 900
    3 punti
  7. Rari sono questi Carlini con lettera P nel campo: Carlino: Ferdinando I (Don Ferrante) 1458-1494. Carlino Ag. (27mm, 3.57 g, ). Zecca di Napoli; Salvatore da Ponte, Maestro di Zecca. Emissione 1460-1461. D/ Stemma R / R Ferdinando seduto su trono con protomi leonine, Sul capo indossa la corona e regge fra le mani scettro e globo crucigero. Riferimenti :Pannuti-Riccio 21e; MIR 72/5; MEC 14, 953. da asta elettronica CNG n°459 lotto n°596 Salutoni odjob
    2 punti
  8. Se dovessi dirti, ammesso e non concesso che sia Volusiano, mi sembra di vedere qualcosa anche sul rovescio: Mi sembra di vedere una "T" a ore 1 e due lettere a ore 4 e ore 5 che leggerei come "B" e "L" Alla luce di ciò avrei pensato ad una FELICITAS PUBL, quindi RIC 205 Che ne pensi? Pareidolia? Ciao da Stilicho
    2 punti
  9. Dai, è falsissima. Basti confrontare il bordo (pressoché assente) e la perlinatura (del tutto difforme), per non parlare del resto.
    2 punti
  10. Il Telelavoro : allora pochissimo diffuso ma che ora è di grande attualità: moltissimi Uffici e Aziende sono ricorse al Telelavoro durante questa pandemia per limitare i contatti tra le persone. L'altra scheda ricorda il Motorshow, un avvenimento allora molto seguìto, con l'immagine del campione Valentino Rossi.
    2 punti
  11. Torniamo a Merano. I grossi tirolini si distinguono per il simbolo che divide le parole COMES TIROL. Ecco due grossi di Mainardo II (1274-1295). Il primo ha come simbolo un alberello (rif.: Rizzolli M 117) e il secondo una croce (rif.: M 125). Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  12. Anche se all'epoca non ero più esattamente un bambino anch'io mi sono avvicinato inizialmente a questo collezionismo per curiosità, raccogliendo le schede abbandonate quando mi capitavano, ma quello che maggiormente mi attirò in seguito era la gran varietà di stili e tecnologie utilizzate oltre le emissioni italiane. _____________________________________________________________ In certi paesi esistono delle schede fittizie con chip non utilizzabili, fatte apposta per i collezionisti, ma quelle secondo me non hanno senso perchè sono solo figurine di palstica. Quindi concludo la serie "paradisi della cartofilia dove le schede continuano ad essere usate ancora oggi (infilandole nei telefoni)" con Croazia, Bulgaria, Grecia: Serbia e Turchia: E a mio avviso la più bella di tutte, Spagna:
    2 punti
  13. Salve nikita_ secondo il mio parere basta fare una riflessione per quale motivo mi hanno proposto alla pari una moneta SPL con una MB vuol dire che è una particolarità mai vista prima,se fossi io mi terrei la mia in MB quella SPL la potrai trovare in futuro quando vuoi la tua non so se ti possa capitare un'altra volta.
    2 punti
  14. Indocina francese ho provato a togliere lo sfondo con Gimp ma il risultato è pessimo
    2 punti
  15. The Empire of Japan: Showa 11 (1936) 5-sen...
    2 punti
  16. Bella davvero, e rara. Mi manca ancora. Intanto pubblico il mio FEDINAN.
    2 punti
  17. 2019 - Pennsylvania La seconda moneta del 2019, dedicata allo stato della Pennsylvania, tocca un argomento di straordinaria attualità: la ricerca di un vaccino contro quella che, fino a poche decine d'anni fa, era una delle più terribili malattie che potessero colpire soprattutto l'infanzia... la poliomelite. Ricerca culminata nel 1953 con la scoperta del vaccino da parte del Dr. Jonas Salk e del suo team. La malattia infettiva, fino a quel momento, colpiva migliaia di persone, in maggioranza bambini. Questo aspetto la rendeva ancora più subdola e odiosa. Il virus si annidava nelle feci, nel catarro e nella saliva. Colpiva il midollo spinale e i polmoni; in molti casi era mortale. Il marchio indelebile del suo passaggio era la deformazione e la paralisi di braccia e gambe: molti malati non erano più in grado di camminare senza stampelle o tutori in ferro. Si pensò che fosse stato colpito dalla malattia anche il presidente americano Franklin D. Roosevelt (si scoprirà poi che era invece un'altra forma di paralisi), che per finanziare lo studio di un vaccino lanciò una raccolta di fondi, chiamata The March of Dimes, di cui anche noi abbiamo parlato in un'altra discussione Dall'inizio del '900 le epidemie di poliomielite erano sempre più ravvicinate e sempre più letali, soprattutto d'estate. Il picco si verificò nei primi anni '50, quando nei soli Stati Uniti si registrarono fino a 50.000 casi. Ed è qui che entra in gioco Jonas Salk. Nato a New York il 28 ottobre 1914 da una coppia di emigrati russi di origini ebraiche, Salk si laurea nel 1939 alla Scuola di medicina dell’Università di New York e individua nella virologia un campo di frontiera. Per sua fortuna si trova nel posto giusto, al momento giusto. Dopo due anni di tirocinio nel prestigioso Mount Sinai Hospital, ha la possibilità di lavorare al fianco di uno dei pionieri dei vaccini: il medico Thomas Francis Jr., all’epoca impegnato a isolare il virus dell’influenza. Quando Francis decide di trasferirsi all’Università del Michigan, Salk lo segue. Nel 1943, i due riescono a mettere a punto un nuovo tipo di vaccino contro l’influenza. Salk fa tesoro delle ricerche sull'influenza, quando pochi anni dopo affronta da solo la sfida alla poliomielite. Nel 1947 è chiamato all'Università di Pittsburgh, con il compito ambizioso di organizzare un moderno laboratorio dedicato ai virus. Ed è proprio qui che Salk inizia la sua corsa al vaccino anti polio. Le sue ricerche attirano ben presto l'attenzione della Fondazione nazionale per la paralisi infantile (quella della March of Dimes), che inizia a sostenerlo con ingenti finanziamenti. Durante la fase di sperimentazione, Salk può giovarsi delle ricerche di tre medici, John Enders, Thomas Weller e Frederick Robbins, che nel 1949 erano riusciti a far crescere in laboratorio il virus della poliomielite in culture con vari tipi di tessuti. L'annuncio ufficiale della scoperta del vaccino arriva il 12 aprile 1955 in una gremita conferenza stampa tenuta da Francis all'Università del Michigan di fronte a scienziati, giornalisti e telecamere. In breve tempo, Salk diventa un personaggio pubblico e popolare. Di lui e del suo vaccino parlano tutti. I giornali, le televisioni e i notiziari alla radio se lo contendono per le interviste, e sulla sua impresa l'industria di Hollywood pensa addirittura di girare un film. Salk stesso, in un'intervista rilasciata alcuni decenni dopo, riconosceva che gli americani di quegli anni ricordavano almeno due eventi: il vaccino antipolio e l'assassinio di Kennedy. Salk era animato da un genuino spirito umanitario, che lo aveva guidato fin dall'inizio nella sua scelta di intraprendere la carriera di scienziato. Questo atteggiamento si rispecchia nella sua decisione di non brevettare il vaccino, lasciando a disposizione di tutti la sua scoperta. Poco dopo l'annuncio del 12 aprile, a un giornalista che in un'intervista televisiva gli chiedeva il perché di questa decisione, Salk risponde senza esitazioni "Si può forse brevettare il sole?" Il senso del lavoro di Salk è tutto racchiuso in una sua citazione, scolpita nella pietra del suo Istituto: "La speranza sta nei sogni, nell'immaginazione e nel coraggio di coloro che osano trasformare i sogni in realtà". Jonas Salk è morto il 23 giugno 1995, a chi volesse approfondire il discorso sulla sua vita e i suoi studi basterà digitarne il nome in un motore di ricerca per trovare decine di siti dedicati. La moneta che celebra la lotta contro la poliomelite, disegnata da Richard Masters e incisa da Joseph Menna, raffigura la concezione di un artista del virus della polio a tre diversi livelli di ingrandimento, insieme alla sagoma di un microscopio, che rappresenta la vasta ricerca condotta per sviluppare una cura per la malattia. Il disegno è completato dalle iscrizioni UNITED STATES OF AMERICA - POLIO VACCINE - 1953 - PENNSYLVANIA. Tiratura di 372.250 esemplari per Philadelphia e 347.375 per Denver, tutti con finitura FDC, mentre a San Francisco sono state coniate 85.839 monete con finitura proof su entrambe le facce, e 36.337 con finitura proof solo al rovescio. petronius
    2 punti
  18. Salve Per ricordare i protagonisti della redenzione dell’Italia dalla servitù straniera, nel 1959 è stata emessa a cura della Numismatic Co. Italiana una serie di dieci medaglie d’oro 900 incise da Mistruzzi e coniate dalla Zecca statale di Monaco di Baviera. Le medaglie (diametro 30 mm, peso circa 17,5 g), dal rovescio comune, raffigurano sul diritto il busto di un personaggio. Da notare tra questi la presenza di due signore, quindi il 20% di rappresentanza delle ‘quote rose’ che per quei tempi non era male. Apro la serie con la medaglia di Vittorio Emanuele II re di Sardegna.
    1 punto
  19. e......giusto per dare a Cesare quello che è di Cesare, a quella Negrini, c'era anche questo 5 Tornesi...... lotto 2055....chissà dove sta adesso.... o dove apparirà..... La moneta è al nr. 697 del Manuale, pag. 370 Come si dice a Napoli.... "robb e luss' ???
    1 punto
  20. Sono in linea con Stilicho... Quel che conta è quello che dice a te... quello conta. Io ad esempio non disdegnerei questa https://www.ma-shops.com/cgb/item.php?id=178226&lang=it Che fa 175€ + spese di spedizione. Quindi ti consiglierei: valuta i prezzi, senti i consigli e quindi prendi quella da cui ti senti più attratto... Ciao Illyricum
    1 punto
  21. Kunker funziona come tutte le altre case d'asta. Puoi fare la tua offerta massima, non pensarci più, e se verrai superato pazienza! Oltre lì non saresti comunque andato. Oppure puoi fare offerte con scatti minori, ribattere se la tua offerta viene superata e sperare di vincere. In bocca al lupo, ma come diceva @Giov60 non illuderti che l'aggiudicazione finale rimanga vicino alla base d'asta... Michele
    1 punto
  22. @CoinLover, la mia Piastra 1798 con sottocorona rigato e 9 torrette
    1 punto
  23. Molti di noi collezionano banconote e c'è un elemento che le accomuna seppur molto indirettamente alle schede telefoniche. Alcune ditte che tutt'oggi stampano le eurobanconote facevano anche i microchip delle schede, ad esempio il: Giesecke & Devrient GD04 (Module 22) nonchè l'Oberthur OB2
    1 punto
  24. Complimenti Amico mio ? Anche "molto circolato" manca in molte Collezioni.
    1 punto
  25. Il basso impero nasconde molte sorprese, alcune di stile interessante. I prigionieri hanno atteggiamenti differenti e sono rappresentati piuttosto spesso... Alcuni si disperano nascondendo il volto con le mani, altri hanno la testa abbassata, altri guardano incuriositi ciò che li circonda. Per quanto riguarda la figura grande l'identificazione con l'imperatore è data dalla testa nuda con il diadema. Quindi per forza è l'imperatore. Un legionario avrebbe l'elmo. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  26. Secondo me no, anche perché sono curve e non equidistanti come nel ritaglio che ti ho postato, inoltre molti esemplari con il sottocorona rigato hanno in comune un esubero di metallo dietro la testa del Re e un esubero di metallo che va ad unire le due estremità della V nel numerale del Re,cose che non noto nel tuo esemplare...
    1 punto
  27. Mi sa che ci hai azzeccato non riesco a pensare ad una soluzione migliore veramente bravo, complimenti e grazie ancora la classificherò così ciao Alfredo
    1 punto
  28. Dare dei consigli non è mai visto di buon occhio, dato che sembra che fai dei favoritismi ad alcuni invece che ad altri. Cercando su Google “numismatica Roma” ho trovato questi risultati: https://www.google.it/search?client=safari&channel=ipad_bm&source=hp&ei=c1nFXqnkI4-vkwWuuaGgBA&q=numismatica+roma&oq=numismatica+roma&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzICCAAyAggAMgIIADICCAAyAggAMgIIADICCAAyAggAMgIIADICCAA6BQgAEIMBUJoCWMAjYMElaABwAHgBgAGCAYgBuwqSAQM0LjmYAQCgAQGqAQdnd3Mtd2l6&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwjp6a-B7cLpAhWP16QKHa5cCEQQ4dUDCAw&uact=5 Prova a darci un’occhiata e a vedere chi ti ispira di più
    1 punto
  29. Ci sono molte discussioni su questo nel forum, ma tieni presente una regola generale molto importante: tranne in casi particolari le monete non vanno assolutamente pulite, bisogna lasciarle con la loro patina originale.
    1 punto
  30. 1622,la data è presente anche al rovescio...
    1 punto
  31. Mamma mia, che schifezza, non si sono sforzati molto... Comunque è una riproduzione di moneta coloniale spagnola, un 8 scudi d'oro di Filippo V che circolava in Perù. https://www.coindatabase.com/coin_detail_pesetas.php?cdb=H260217 Non c'è problema.
    1 punto
  32. Buongiorno @xuki11, Sulla Baia, io posso mettere in vendita una penna bic scarica a 1000€, altro discorso é trovare chi la compra. Consiglio di osservare le aste scadute e non i compra subito per avere un valore reale di mercato. Entrambi le monete, usate, valgono 2€, se fossero FDC credo sui 4-5€ a dir tanto. Un saluto
    1 punto
  33. Ciao Alberto, la legenda non è completa eh eh Guarda bene.
    1 punto
  34. Salve Ho individuato tra i miei bronzi “vissuti” questo Quattrino di papa Gregorio XVI D/ GREGORIVS·XVI / PONT·MAX·AN·I. Stemma sormontato da chiavi e tiara; in basso N.R.C. R/ * // QVATTRINO // ROMANO // 1831 entro un serto di alloro Rame: 2,251 g, 18 mm Nella data si riesce a notare che le cifre agli estremi sono immagini speculari di 1 (retrograde 1 in inglese). Credevo fosse una variante rara ma ho poi visto che questi 1 rovesciati sono una caratteristica di questa moneta, non so se voluta o dovuta a una svista dell’incisore.
    1 punto
  35. Quattrino a nme di Paolo V per Ferrara, mi sembra del 1617 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FEPAV/1
    1 punto
  36. Buongiorno, difficile trovarne di più belli, e con la leggenda completa, complimenti @eliodoro. Saluti Alberto
    1 punto
  37. Mi accodo a questo vecchio post per avere una valutazione ed identificazione della variante del mio grano del 1622. Ecco le foto:
    1 punto
  38. Eccolo, come promesso. il mio amico gioielliere in pensione, dice che pesa 4,94 g Eccolo, come promesso. Il mio amico gioielliere, in pensione, dice che pesa 4,94 g
    1 punto
  39. Buongiorno Cristiano, ho rifatto le foto con più luce. Sembra ci sia. Grazie per il tuo intervento.
    1 punto
  40. Forse per una scelta politica: la moneta commemora la data del 21 aprile 1967, quando i militari presero il potere con un colpo di stato che portò , in seguito, all'esilio del re, Costantino. La dittatura dei colonnelli, che venivano chiamati "i màvri sintagmatàrches" (i colonnelli neri) fu pesante sul piano delle libertà civili. Un ex ufficiale, Aléxandros Panagùlis, compì un attentato alla vita del capo della giunta militare, Papadòpoulos, nell'agosto del 1968. La storia fu narrata da Oriana Fallaci che era stata la compagna di Panagùlis dopo la sua scarcerazione, in "Un uomo". Il giorno dell'attentato mi trovavo a Vàrkisa, dove scoppiò la bomba.
    1 punto
  41. Ottimo esemplare difficile trovarlo in questa conservazione.
    1 punto
  42. Gooos fra baaahh, Art!
    1 punto
  43. Dopo aver analizzato la patina di un’oncia USA, esame dal quale si è evidenziato in particolare lo spessore della stessa e la sua curiosa struttura, il passo successivo è stato quello di prendere in esame un altro tipo di moneta e l’occasione si è presentata con l’acquisizione di un esemplare di 2Kr Svezia 1879, coniato per celebrare il Giubileo d’argento del Re Oscar II. La moneta presenta una bella patina, maturata per diversi anni in un monetiere fiorentino, con numerose presenze di iridescenza, ed è proprio in uno di questi punti che si è concentrata la nostra attenzione. L’esame al microscopio metallografico è stato eseguito in un punto con la maggiore iridescenza (vedi foto) a 50-100-200 e 400X e successivamente abbiamo confrontato le immagini con quelle dell’oncia USA. Come è evidente dalle immagini che alleghiamo, si nota subito la diversa struttura delle due patine, delle quali si percepisce anche il diverso spessore, particolare che viene messo in maggiore evidenza dalle foto elaborate graficamente.
    1 punto
  44. Penso sia interessante segnalare anche le collezioni di monete di importanti musei pubblicate online. Io conosco queste: https://ikmk.smb.museum/home?lang=en https://www.britishmuseum.org/collection Quella del British Museum è più ampia, nel senso che comprende tutti gli oggetti del museo, ma sono pubblicate anche moltissime monete.
    1 punto
  45. L’ipotesi più accreditata (introduzione del denario nel 215 o 214) nell’attenta ricostruzione di Alberto Campana La moneta Cr. 1/1 deve essere stata coniata in occasione del foedus neapolitanum del 326, a cura del partito filoromano di Napoli (i conii non furono approntati ad hoc ma si riutilizzarono quelli napoletani). Non deve sorprendere questa comparsa tardiva della moneta: l'espansionismo romano fino ad allora fu sostenuto da numerosi altri fattori, soprattutto da alleati e da elargizioni di terre; solo dopo il foedus neapolitanum tale espansionismo assunse un andamento quasi esponenziale, proiettandosi prepotentemente sulla Magna Grecia, con conseguente necessità per Roma di disporre di monete. I primle didracme da 7,3 g (Cr. 13), furono coniati furono coniati sempre a Napoli (piuttosto che a Metapontum, come sostenuto dal Crawford) attorno al 280, in discreta quantità (esistettero almeno 15 conii di D/ e 20 di R/). L'introduzione del didracma d'argento nel sistema monetario romano, collocata cronologicamente dal Babelon e dal Grueber intorno al 335, e dal Crawford prima al 280-276, poi, con cronologia rialzata, intorno al 312, fu la naturale conseguenza dei frequenti contatti commerciali intrattenuti da Roma con le città greche dell'Italia meridionale, come testimonia la costruzione, negli stessi anni, della via Appia, che collegava più facilmente Roma colla Campania. Le colonie greche dell'Italia meridionale erano abituate ai sistemi monetari e ponderali greci, basati sulla circolazione della moneta d'argento di peso e diametro ridotto, facile da maneggiare e pratica da gestire. La moneta di bronzo fusa, impiegata nei commerci interni e con le città etrusche e centro-italiche, non poteva competere, nei mercati dei centri magno-greci, colla piccola moneta coniata d'argento. Fu proprio alle zecche meridionali, come Capua e Neapolis, che Roma si appoggiò per coniare le prime serie dle didracme in argento a suo nome, e da ciò si giustifica la qualifica di queste monete come "romano-campane". Tutti i soggetti iconografici utilizzati, fatta eccezione per il tipo della lupa con i gemelli, sono di derivazione ellenica, così come è greco il sistema ponderale in base al quale sono stati tagliati i diversi nominali. Oltre alla serie in argento, composta da didracme e dracme, fu coniata una serie in bronzo con doppie litre, litre o mezze litre, e un'unica serie d'oro, il cosiddetto "oro del giuramento" dalla scena rappresentata, con due diversi nominali il cui peso è rapportato alla serie d'argento. I ripostigli dimostrano che le didracme circolarono a lungo nella Magna Grecia, ma non a Roma, dove invece circolavano i cosiddetti quadrilateri, ovvero lingotti di aes signatum emessi dallo Stato romano. È verosimile che il primo (con legenda POMAIΩN) risalga all'epoca dei primi contatti con l'ambiente greco-campano, nel 326; poiché tuttavia uno reca l'elefante, sconosciuto ai Romani prima del 280 (quando furono definiti "buoi di Lucania"), non possono essere molto anteriori a questa data. Se interi, hanno infatti un peso piuttosto costante (circa 1,5 kg) e, quindi, furono emessi in un arco di tempo abbastanza contenuto. Subito dopo o parallelamente ai quadrilateri comparve anche l'aes grave da 327,46 g (288 scrupoli). Il sistema continuava ad essere monometallico e basato sul peso, ma per la prima volta veniva esplicitato il valore. La circolazione fu rivolta soprattutto verso le regioni interne (mentre le monete coniate saranno rivolte verso le regioni di influenza greca); alcune città di frontiera (Ariminum, Luceria) successivamente emisero monete sia fuse che coniate. Con la vittoria su Pirro (276) Roma si trovò quasi padrona della Magna Grecia e dovette cambiare politica monetaria, comprendendo che per una città greca battere moneta era segno tangibile di indipendenza politica. Proibì quindi alle città sconfitte (Taranto, Metaponto, Heraclea, Velia) di coniare monete; mantenne le monete di Napoli (affiancate, per ragioni logistiche, da quelle coniate a Taranto, senza tuttavia apporre il proprio nome) e di altre città (Cales, Suessa, Teano); introdusse, per supplire alla carenza di circolante, i nuovle didracme con ROMANO da 7,2 e 7,1 g (rispettivamente Cr. 15, emessa al più tardi nel 275 e Cr. 20), cui si affiancarono vari nominali in bronzo sullo standard ponderale di Napoli[1]. Queste monete continuano a essere rinvenute soprattutto nell'Italia meridionale e solo molto sporadicamente anche nel Lazio. Roma quindi impose, di fatto, la propria moneta, dando tuttavia alle popolazioni magnogreche l'illusione che nulla fosse cambiato. Colla Prima Guerra Punica (264-241) la didracma subì, in tutta la Magna Grecia, una svalutazione. A differenza delle guerre pirriche, le città della Magna Grecia si allearono con Roma (la flotta fu allestita da Napoli, Taranto e Locri); si interruppe quindi la produzione delle monete campano-tarentine e ripresero le emissioni a nome di Taranto, Thurium e Crotone, mentre l'Urbe emetteva didrammi da 6,6 g con ROMANO e ROMA (Cr. 22, 25, 26, 27)[2]. Il sostegno economico e materiale assicurato dai Greci a Roma spiega il perfetto allineamento tra la moneta d'argento romana e quella magno greca. Per la circolazione verso l'interno continuò l'emissione di fusi, ora basati sull'aes grave di 286,52 e 272,88 g (rispettivamente 252 e 240 scrupoli, quest'ultimo detto anche "osco-latino"). L'ultima emissione alla fine della Prima Guerra Punica sembra essere la Cr. 35, basata sull'asse di 240 scrupoli (che quindi andrebbe fatta risalire nel tempo rispetto alla cronologia di Crawford). Tra il 242 e il 225 (data della battaglia di Telamone) Roma fu coinvolta nella guerra contro i Celti. Furono allora introdotti l'aes grave semilibrale di 120 scrupoli (136,44 g, a partire da Cr. 38), con cui crollò il sistema monometallico valutato a peso, cominciando la moneta bronzea ad assumere connotati fiduciari; le emissioni bronzee coniate, che sostituirono quelle fuse; il quadrigato (ancora un didracma di 6,6 g), grazie alla ragguardevole affluenza di argento conseguente alla sconfitta di Cartagine (bottino militare, penali pagate dai Cartaginesi e miniere sarde); l'aureo del giuramento, che potrebbe quindi ricordare l'alleanza tra italici e mercenari, contro il nemico sceso dal nord[3]. I sistemi ponderali romano e siceliota erano originariamente disomogenei, rispettivamente basati sullo scrupolo (1/288 di libbra romana = 1,137 g) e la litra (originariamente 1/5 di dracma attica = 0,875 g). La litra subì, tuttavia, successive riduzioni per effetto del deprezzamento del talento siceliota, che nel V secolo valeva 12 tetradrammi attici[4], nel IV 12 didrammi corinzi e agli inizi del III 6 didrammi italici (o stateri) di 7,8 g (calanti a 7,7-7,5 g). Poiché un talento valeva 120 litre, la litra scese a 0,39 g[5]. Al tempo di Pirro lo statere scese a 7,3 g; i primle didracme romani avevano questo peso, pari a 6,5 scrupoli (7,39 g)[6]; non circolarono in Sicilia ma solo nella Magna Grecia. Durante la Prima Guerra Punica lo statere scese a 6,6 g; i quadrigati avevano questo peso, pari a 6 scrupoli (6,82 g), ed ebbero grande diffusione in Sicilia grazie alle truppe romane ivi stanziate. Per il bronzo siceliota si diffuse inoltre una nuova unità di misura, il chalkos, originariamente una moneta di 1/8 obolo). Allo scoppio della Seconda Guerra Punica Siracusa emise numerosi nominali con base ponderale oscura[7]; è possibile che le monete in argento fossero conteggiate in scrupoli, a seguito degli stretti rapporti con Roma[8]. Forse Ierone II, per fare fronte alle spese di guerra, introdusse una complessa riforma monetaria collegando lo scrupolo (mutuato dall'argento romano) al chalkos (originario del bronzo greco); se questo è vero, ne deduce che la litra era ormai precipitata a 0,227 grammi e, di fatto, veniva chiamata chalkos. Ieronimo, successo a Ierone nel 214, reintrodusse la litra di 0,85 g per ripristinare l'antico splendore e l'autonomia di Siracusa; inoltre, il conseguente didracma da 10 litre (8,5 g), rispetto al precedente di 6 scrupoli (6,82 g) e al quadrigato (6,6 g), gli permetteva una posizione più avvantaggiata anche se più onerosa nel reclutamento di mercenari. Si perse così il collegamento fra l'argento siceliota e quello romano[9]. Nel frattempo, a Roma, il quadrigato iniziava a degradare (in termini di peso, titolo e stile). Dopo la disfatta di Canne e la morte di Ierone (216) una grave crisi militare ed economica si riflettè anche sulla monetazione; i quadrigati si svilirono enormemente e le monete di bronzo calarono rapidamente di peso, con una sequenza dracmaticamente rapida, dal piede di 120 scrupoli a quelli di 96 scrupoli (trientale, forse già nell'estate 215), 72 scrupoli (quadrantale) e infine di 48 scrupoli (piede sestantale). Difficile dire se sia stata reale svalutazione o crescente fiduciarietà. Visto il precipitare della situazione in Sicilia (divenuta il principale fronte militare, con conseguente dispendio di risorse per le truppe e il foraggio), fu attuata una radicale riforma monetaria anche nell'argento: dapprima (forse nel 216/215) si introdusse, per mantenere l'aggancio col sistema duodecimale, il vittoriato, una dracma da 3 scrupoli (3,41 g), col tipo del Giove romano beneaugurante (in chiara contrapposizione a Zeus Eleutherios, "della liberazione dallo straniero", adottato da Ieronimo); nel 215 o dopo l'uccisione di Ieronimo (marzo 214) fu emesso il denario di 4 scrupoli (4,54 g), agganciato quindi alla vecchia dracma di Ierone[10], con tipi militari (Roma elmata / Dioscuri protettori dell'esercito). L'asse nel frattempo si era attestato a valori sestantali (48 scrupoli, seppur con ampie oscillazioni); l'ancoraggio al sistema sestantale fu comunque solo un pretesto in quanto bene si prestava a una chiara definizione metrologica. È probabile che il talento (6 scrupoli d'oro) corrispondesse in quel momento a 12 denarî; Roma emise infatti gli aurei marziali del valore di 60 assi (3 scrupoli), 40 assi (2 scrupoli) e 20 assi (1 scrupolo). A dimostrazione di questa datazione, a Morgantina, negli strati "sigillati" dalle distruzioni del 211[11], sono stati trovati, oltre a monete siracusane di Ierone II, di Ieronimo e della V Democrazia (214-211), pochi denarî (tutti delle prime fasi di emissione e di alta conservazione), un aureo marziale da 20 assi (in altissima conservazione) ed alcuni quadrigati (poco più consunti). Nel 211, quindi, denarî e aurei marziali facevano la loro prima comparsa[12]. Il piede sestantale non rimase a lungo in vigore: già nel 212, poco prima della conclusione dell'assedio di Siracusa, si affermava il piede onciale (con asse di 24 scrupoli)[13], anche per una maggiore maneggevolezza. L'oncia ora pesava 4,55 grammi e i Romani poterono ricavare molte uncie di tale peso tagliando a metà i comuni bronzi ieroniani con Poseidone/Tridente di modulo largo. Il denario diminuì contemporaneamente a 3,5 scrupoli (3,96 g) e quinario, sesterzio e vittoriato non furono progressivamente più coniati. Verso la fine del III secolo nelle province il piede scese al livello semionciale, come attestano i bronzi coniati a Vibo Valentia e Copia dopo la fondazione (rispettivamente 193 e 192). Erano ormai monetine fiduciarie, con peso variabile, garantite dall'aggancio a denario e talento (di 120 assi). [1] La cosiddetta litra (quasi 1/180 di libbra) poteva convivere con l'aes grave per la separazione dei due sistemi, quello fuso per le regioni etrusco-italiche e quello bimetallico (con bronzo fiduciario) per la Magna Grecia. Emblematica Luceria, città di confine fra le due aree di circolazione, con monete sia fuse che coniate. Sembra quindi errata la definizione di "litra" data da Cr.; ad esempio in Cr. 27/4 si nota una S sopra il Pegaso; si tratta quindi di una semioncia di valore fiduciario. [2] Non sembra tuttavia corretta la coesistenza nella serie 25 di monete di bronzo fuse e coniate. [3] Il Crawford data invece queste il quadrigato e l'aureo alla fine della guerra celtica. [4] È questo il classico talento attico, pari a 60 mine. [5] Dalle cosiddette "Tavole di Locri", in parte redatte al tempo di Pirro, sappiamo che 5 litre d'argento (1,95 g) venivano cambiate con una imprecisata "litra pesante" di bronzo, forse l'asse librale romano da 327,46 g [6] Con una piccola differenza dovuta all'aggio. [7] La dottrina generalmente computa questa monetazione sulla base di una litra (lievemente ridotta) di 0,85 g, deducendone tuttavia una metrologia anomala. [8] Es.: nominale Gelone/Biga (6,66 g) = 6 scrupoli (teorico 6,82 g) = didracma; nominale Filistide/Biga (4,55 g) = 4 scrupoli (teorico 4,55 g) = dracma. [9] Per la prima volta si verificò tuttavia l'equivalenza fra bronzo siceliota (moneta Ieronimo/Fulmine da 1 litra, 8,63 g) e romano (coeva oncia trientale, 9,1 g). Quando l'oncia romana si svalutò al livello quadrantale di 6,82 g, Siracusa emise emesso un bronzo di 6,24 g (Poseidone/Tridente di modulo stretto). Il bronzo siracusano da 1 litra, detta appunto "litra", sarebbe in realtà un chalkos; in effetti, in Sicilia il chalkos fu a un certo punto chiamato anche "onkia". [10] Anche le monete da 2 e 1 scrupoli (quinario e sestertzio), che circolarono quasi esclusivamente in Sicilia e Apulia, trovano corrispondenza nel sistema di Ierone II. [11] A Morgantina, presso Enna, intorno al 560 giunsero coloni greci di origine calcidese, forse provenienti da Katane; nel 459 fu distrutta da Ducezio. Nel 396 fu conquistata da Dionisio I e con ogni probabilità rimase sotto l'influenza siracusana; solo dopo il 340 riprese a fiorire. Durante la Prima Guerra Punica rimase saldamente in mano dei siracusani. All'inizio della Seconda Guerra Punica ospitò una guarnigione romana, ma nel 213 Morgantina si ribellò ed acolse lo stratega cartaginese di origine siracusana Ippocrate. Caduta di Siracusa (212) subì un violento assedio romano, a cura del propretore Marco Cornelio Cethego. Nel 211 capitolò e subì violente distruzioni. Per punizione fu ceduta a legionari ausiliari spagnoli, guidati da Moericus. Cessò di esistere intorno al 30. [12] Infatti sarebbe difficile immaginare la presenza di monete risalenti alla Prima Guerra Punica in un contesto sicuramente riconducibile alla seconda, per di più con assenza di usura. Tuttavia i dati di Morgantina devono indurre necessità di alcuni correttivi alla sistemazione proposta dal Crawford. Se un aureo di 20 assi con quinari e sesterzi era già presente nel 211, esso non poteva risalire allo stesso anno di emissione, ma almeno alcuni anni prima. [13] Sull'esistenza del piede onciale prima della fine della guerra vd. La Sicilia tra l'Egitto e Roma. La monetazione siracusana dell'età di Ierone II, Messina 1995.
    1 punto
  46. Il collezionista eh..eheh, mi ha dato l'incarico di sciogliere la riserva,su queste monete che vi ho appena descritto: ci riuscirò? @lamanna921, @gennydbmoney, @dareios it
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.