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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/22/20 in Risposte

  1. Visto che la bella discussione è in fase di stallo e mi dispiace non continuare a vedere le belle monetine posto anche il mio di Grossone. Gr. 2,87
    5 punti
  2. Belle carte ART. Comunque mi sembra ci siamo dimenticati di dire che la prima scheda telefonica l'abbiamo inventata noi nel 1974, introdotta nel 1976, tecnologia URMET di Torino, azienda che esiste tuttora e che si è evoluta in sistemi di comunicazione avanzati e videosorveglianza. Per non parlare dell'invenzione del telefono
    4 punti
  3. Buonasera, partecipo ancora, con un altro dei miei Sestini. Saluti Alberto
    3 punti
  4. Altre due Schede con indicazioni di carattere sociale. La prima a me sembra tristissima, la Campagna contro l'illegalità diffusa , un fenomeno purtroppo verissimo e tuttora attualissimo che richiederre un ben altro approccio, a partire dalla fase educativa dei piccoli, e quindi dalle famiglie, dalle scuole, ecc. Giustissimo l'appello, ma prevedibilmente destinato ad alcun risultato..... L'altra Scheda è invece a sostegno della Anffas, la degnissima istituzione che si occupa delle famiglie che hanno e seguono portatori di handicap. Con l'occasione, esprimo la mia gratitudine ad Art per il materiale che seguita a mostrarci, rarissimo e altrettanto interessante.
    3 punti
  5. Buongiorno..posto un'altra a tema storico..nel 1999 era il bicentenario dall'invenzione della pila..Alessandro Volta..
    3 punti
  6. Se non riesci a inquadrarlo cosi, non so che fare. Un povero pegaso del 380-338 a. C. di Corinto che viene coniato nel periodo Arcaico ???
    2 punti
  7. Ciao a tutti, all’asta Nomisma 55 del 5/04/2017, al lotto 902 è passato (invenduto) il Grano del 1793 variante FERDINAA, pubblicato per la prima volta da F. Di Rauso “Monete napoletane inedite o poco note da Filippo III di Spagna a Ferdinando II di Borbone – pag. 18 – Gigante 142a. Guardando con attenzione la foto mi sembra che piuttosto di un errore di composizione del conio (sostituzione della N con la A), il risultato FERDINAA sia l’esito di una ribattitura spostata a destra, infatti la I appare chiaramente ribattuta sulla D ed anche la seconda A, parrebbe sopra una N molto, molto evanescente della quale sembrano però vedersi alcune tracce. Se così fosse, aldilà dell’oggettiva unicità di questa combinazione, non sarebbe più casuale e meno, per così dire, “significativa”, di una variante SICILAR, o HSIP, o INPANS, dove è evidente l’errore nella composizione del conio? Ovviamente posso sbagliarmi anche nella lettura della foto, la moneta è parecchio usurata anche se affascinante.
    2 punti
  8. Ciao la leggibilità è limitata ma i tratti visibili sono inconfondibili. Si tratta di un sesino di Modena per Frnacesco I attribuibile al 1° periodo di gestione della zecca affidata a Joseffo Teseo. Il periodo temporale è compreso fra il 1630 e il 1638 ma, per quanto riguarda i sesini, a mio parere, ulteriormente restringibile fra il 1633 e il 1638. Questa tipologia è caratterizzata da un aspetto giovanile del ritratto e dalla rappresentazione a mezzo busto, riccamente vestito con colletto ornato di pizzo, che compare anche nelle muraiole e nei giorgini della stessa serie. Di seguito un esemplare più leggibile; da notare la legenda molto semplificata F.I.M.R.D.VIII e, sotto il taglio della spalla, le sigle IT dello zecchiere Josefo Teseo. un esemplare con piccole, infinitesimali, ma reali porzioni di argentatura superficiale... Un altro esemplare della stessa serie ma busto leggermente differente... con lo stesso stile di ritratto un giorgino passato per una vendita Crippa (raro da non confondere con il giorgino con San Geminiano sulle nubi ma busto con colletto semplice tipo camicia) e per finire la muraiola (ex vendita Aurora numismatica)... come vedi le possibili varianti per queste monetine sono tante, particolari ed invitanti. Se ti piacciono... devi solo iniziare la caccia... ciao Mario
    2 punti
  9. Ciao @Gianluca1973, non spendere soldini inutilmente. Si tratta di una riproduzione a fusione, se si osserva la foto che allego, si evidenzia il codolo di entrata, che ancora ha qualche ribavera e poi il vuoto di metallo all'interno della moneta, una probabile bolla d'aria, che non ha permesso il riempimento dell'argento.
    2 punti
  10. Ad esempio da una località al centro del deserto del Sahara? Si poteva farlo con le schede del Ciad: Oppure dall'isola caraibica di Saint-Martin / Sint Maarten, che all'epoca aveva la metà nord parte del dipartimento francese d'oltremare di Guadalupa e quella sud parte delle Antille Olandesi (quindi nel nord si usavano le carte francesi e nel sud quelle per le Antille): O magari dalla Corea del nord, nella zona economica speciale dove potevano venire a lavorare i sudcoreani (ma al telefono mi sa che dovevi stare molto attento a quello che dicevi se volevi tornare a casa ) : Si usava il telefono stellitare pubblico con l'apposita scheda
    2 punti
  11. buona sera. condivido 2 cavalli di Filippo II -corona
    1 punto
  12. A chi ama la "Quadriga veloce", questo esemplare piacerà di sicuro...
    1 punto
  13. salve, come ultima moneta del giorno,propongo un grano napoletano di Carlo ii del 1682. Non e' una moneta rara,ma e' pur sempre un pezzo di storia del sud. grazie a tutti e buona serata!
    1 punto
  14. Si penso che tutte le monete coniate nel napoletano e in sicilia fin da quelle magno-greche,poi romane, bizantine,arabe ,normanne,etc.. siano fra le piu' belle del mondo e collezionabili. Nessun altro posto ha avuto tanta storia da raccontare!
    1 punto
  15. La moneta è a mio modo di vedere autentica. Vedi segni di espansione del metallo, corrosioni superficiali, forse una parziali cristallizzazione del metallo, etc. etc. Vorrei onestamente sapere sulla base di quali fattori la ritenete un falso.
    1 punto
  16. RIC VII Nicomedia, Costante I :
    1 punto
  17. Ottimo grossone per qualità quello di Fabry61 peccato per la tosatura pesante, caratteristica comunissima in questa moneta purtroppo. Io sono ancora senza, voglio quello di 417sonia ?
    1 punto
  18. Un'unica scrivania , tagliata a metà dal confine, ripristinato in seguito al Covid-19. Da una parte è seduto il sindaco italiano, di Gorizia, Rodolfo Ziberna, con tanto di fascia tricolore e, dall'altra, il primo cittadino di Nova Gorica, Klemen Miklavic con il collare della sua città. Entrambi con la mascherina, si parlano e si scambiano progetti e documenti. La nuova rete confinaria non li ha fermati. Insieme, hanno deciso di lanciare un messaggio ai governi e all'opinione pubblica: "Mentre a Bruxelles i vertici dei paesi europei litigano su ogni cosa, ergono confini e, sulla gestione del virus ognuno va per conto suo, i sindaci di Gorizia e Nova Gorica, continuano a lavorare insieme per costruire l'Europa vera, quella dei cittadini, delle famiglie, con i loro mille problemi" . "In questi mesi mesi molta gente si è trovata a dover affrontare difficoltà enormi, chiusa in casa con bambini grandi e piccoli mentre gli operatori economici, hanno dovuto sospendere le loro attività, si sono ritrovati senza incassi e senza stipendio- spiega il sindaco Ziberna- e sia io sia il collega Miklavic abbiamo condiviso pensieri, informazioni e azioni, cercando anche di far dialogare i governi, per concertare le scelte sulla chiusura del confine. Purtroppo non c'è ascolto ma noi andiamo avanti, anche per continuare, sempre più convinti, sulla strada della candidatura di Gorizia e Nova Gorica a capitale europea della cultura, consapevoli che l'Europa dei popoli quella che vuole veramente costruire un futuro insieme passa attraverso i territori. Ecco, con questa azione dimostrativa vorremmo che i vertici di Bruxelles recuperasse lo spirito europeo iniziale che guardava a ciò che unisce i popoli e non a ciò che divide. E ci fosse un impegno forte ad affrontare i gravissimi problemi che il Covid-19 ha lasciato ovunque
    1 punto
  19. 1 punto
  20. Ciao Bellissimo il San Marco!
    1 punto
  21. mi inserisco tra i pareri, quelli sì spero autorevoli, che seguiranno al mio ? intanto tracce di pulitura specie al D, dove è stato maldestramente rimosso l'ossido di una probabile bustina in acetato o simila. il verde si vede molto bene al R. dubito che siano segni di incastonatura. ma bisognerebbe vedere bene la moneta di taglio. Debolezze e bottine al bordo si vedono per altro anche in aree meno simmetriche rispetto a quelle provocate da una montatura nello stesso tondello. Una moneta mal conservata e mal tratta, a mio avviso. un MB/BB tirato. non potrei mai apprezzare una simile tipologia (pur amando gli scudi) se provenisse da incastonatura, la accetterei solo su una papale per altro ben conservata o su una davvero molto rara (se ne è parlato di recente in un bel topic)
    1 punto
  22. Sarà stata sicuramente già postata, ma "soul sacrifice" del leggendario Santana in quel di Woodstock resta un pezzo iconico, una pietra miliare del rock di quegli anni, ma non solo
    1 punto
  23. Un'altra sul bicentenario dell'invenzione della pila con raffigurato il tempio Voltiano a Como, città nativa di Volta dove sono esposti alcuni cimeli..
    1 punto
  24. Salve a tutti, condivido con voi l'ultima entrata in collezione (una cosa che non mi accade di frequente per tipologie del genere). Doppio scudo di Genova 1652, 60 mm, 75,9 grammi. Ogni commento sarà gradito! Grazie
    1 punto
  25. Mi piace. Proprio bella l'idea di farsi uno zecchino personalizzato. Ti segnalo allora un mistero genovese: moneta da 96 lire della serie Madonna con il verso del 4 Lire della serie San Giovanni e visto che esiste un'altra moneta in argento con i rispettivi retri qualcuno ipotizzò il semplice scambio di punzoni mentre il "solito" Pesce (che possedeva l'esemplare in argento), molto più romantico, scrisse che il pezzo fu coniato da un Genovese che doveva restituire da tempo un debito di 4 lire ad un maniscalco veneziano per ostentazione e risarcimento.
    1 punto
  26. 1 punto
  27. Personalmente la classificherei così: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=100412
    1 punto
  28. Oppure (pareidolia???) sul dritto si può leggere VS P F AVG . E allora sarebbe Costanzo II?? @eliodoro
    1 punto
  29. Ciao credo che sia un AE3 di Giuliano II da Cesare con la Spes al rovescio.. Saluti Eliodoro
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  30. ....il marchio sotto è come questo ?
    1 punto
  31. Per chi non lo conosca, aggiungo che gionny, sulla parte tecnica, è molto preparato ...
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  32. 1936 Siria - 5 Piastre 5 ٥ Il valore nominale è riportato sul fronte nei due diversi caratteri, così pure al rovescio troviamo la data del calendario gregoriano (1936) a caratteri arabi ١٩٣٦
    1 punto
  33. Mamma mia ma quante ne hai? ? questa assolutamente non la prenderei. Tagli troppo invasivi. Se posso permettermi un consiglio, fai la somma di quello che volevi spendere per le 3 banconote e comprane solo una ma in migliore conservazione!
    1 punto
  34. Si @gennydbmoney, e il tipo con corona radiata, se non sbaglio, è sempre con losanghe.?
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  35. Ciao @Asclepia, il più raro fra i Grani Cavalli 1797 FERDINAN con caratteri grandi e busto che verrà ripreso nei Tarì del 1798.
    1 punto
  36. Ciao! Bellissima moneta, complimenti. Questa tipologia di moneta genovese mi affascina sempre, sia per l'iconografia, sia per le dimensioni. Spesso si scrive che questi grossi moduli erano di "ostentazione" o coniati per pagamenti di importanti transazioni; probabilmente in alcuni casi è così, ma fino a che punto? Non conosco le dinamiche della zecca genovese, ma a Venezia i multipli hanno riguardato soprattutto gli zecchini (veramente pochi gli esemplari di scudi e ducati in argento di doppio peso) e potevano essere richiesti alla zecca, liberamente, dai privati; bastava pagare il metallo e le spese di coniazione ed il gioco era fatto. Potevano riportare l'iconografia dello zecchino o di altre monete @favaldar il modulo veneziano più grande che si è censito, è un multiplo da 105 zecchini a nome del Doge Lodovico Manin; un "sottobicchiere" di mm 79 per un peso di gr 367,41. Sono noti anche esemplari di multipli da 100 zecchini, coniati anche sotto altri dogati, ed a scendere, in varie pezzature ed iconografie, fino al multiplo di 2 zecchini. Credo che la discriminante, tra il coniare un multiplo destinato ad una mera ostentazione, piuttosto che per effettuare pagamenti di importanti transazioni, sia la praticità (i veneziani non erano da meno dei genovesi riguardo alla pragmaticità). Personalmente non credo che coniare multipli di zecchini o altre monete per effettuare grandi pagamenti fosse più economico rispetto alla produzione di una barre/lingotti del medesimo metallo e peso, che venivano garantiti semplicemente con l'apposizione di un sigillo, oppure all'uso delle normali monete in circolazione. Io sono più propenso a pensare che - almeno per quanto riguarda Venezia - i multipli che sono arrivati a noi siano di "ostentazione", cioè monete create ad hoc, su commissione, per regalie. Multipli che venivano regalati da persone cospicue ai figli per il loro matrimonio, per un battesimo, per una data ricorrenza, per festeggiare il raggiungimento di una importante carica governativa ..... Giacché si trattava di multipli riferiti allo zecchino o ad altri conii, erano monete a tutti gli effetti e quindi spendibili e non è da escludersi che taluni siano serviti proprio a questo, soprattutto quelli di valore minore, visto che se ne sono trovati alcuni con tracce di usura; quelli di valore maggiore, invece, sono stati spesso bucati e appiccagnolati ... ma questa è un'altra storia. saluti luciano
    1 punto
  37. MANLIA SCANTILLA Son partito per l'Africa Orientale e mi chiedi il perché, Manlia Scantilla? Perché mi strarompevi: 'Sei un disordinato ed un maiale!' da sant'Almachio fin quasi a Natale. Sbarcato in Eritrea mi si para dinanzi una pulzella dolce la voce e pure tanto bella... mi dà un bacio e poi fa: se ti son cara voglio farti da guida per visitar l'Asmara. Alla sera finiamo a mangiar tsebhi, il berberé e lo shiro, solo che a me le spezie fanno schifo... dopo aver trangugiato la mappazza finisco per due ore sulla tazza. Son tornato a Torino gusto il brasato e bevo un po' di vino... mi è rimasto il mal d'Africa nel gozzo mentre Scantilla rompe a più non posso.
    1 punto
  38. Di cavalli di Carlo V ne troviamo diversi tipi..... e con tanti marchi diversi tra le colonne; uno dei tuoi @mariarosaria due ha anche la particolarità che negli spazi della croce di Gerusalemme ci sono cerchietti. Se quello di sinistra ha effettivamente un cerchio tra le colonne, è la prima volta che lo vedo....riusciresti a fare una foto singola di quest'ultimo ? Grazie. E poi per finire.....se non sbaglio quello di destra ha la croce più grande del solito.
    1 punto
  39. Altra conservazione ma con spettacolari contrasti da patina da deserto... https://www.vcoins.com/it/stores/athena_numismatics/18/product/julian_ii_ad_360363/1299622/Default.aspx https://www.vcoins.com/it/stores/london_ancient_coins/89/product/julian_ii_360363___antioch__r_bull/1286611/Default.aspx https://www.vcoins.com/it/stores/aeternitas_numismatics/2/product/julian_ii_ae1_double_maiorina_efef_sirmium_mint_bull__secvritas_rei_pvb/1267070/Default.aspx https://www.vcoins.com/it/stores/marcantica/94/product/roman_empire_julian_ii_the_philosopher_ad_355363__double_maiorina_thessalonica_mint_struck_c_ad_361363/1121702/Default.aspx https://www.vcoins.com/it/stores/shick_coins/202/product/julian_ii__ad_360363_ae_30_mm_cyzicus_mint/1124208/Default.aspx Come vedi ce ne sono per tutti i gusti... senza considerare che per quel prezzo trovi anche silique con pedigree... https://www.vcoins.com/it/stores/civitas_galleries/33/product/julian_ii_361363_ad_siliqua_lugdunum_mint_good_vf_ex_harptree_hoard_found_in_1887/958471/Default.aspx Ciao Illyricum
    1 punto
  40. Indocina francese ho provato a togliere lo sfondo con Gimp ma il risultato è pessimo
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  41. Un mi piace è troppo poco! SEI UN MITO!
    1 punto
  42. taglio         5 cent paese     Lussemburgo anno 2019 tiratura 50.000 condizioni bb++ città Milano Note News!!
    1 punto
  43. Buonasera, posto questa scheda telefonica a soggetto Navale. Tiratura 305.000 non ci avevo fatto caso. ? Saluti Alberto
    1 punto
  44. Bene. Riassumiamo le tesi del Pedroni ("Interrogativi sulla magistratura monetaria in età post-annibalica", 2000) ... Il riferimento all' "argentum publicum" compare solo sui denarî RRC 322/1b (EX. A. PV), 324/1 (PV), 325/1 (ARG. PVB), 328/1 (P), 344/1c e 344/2c (A. PV), 351/1 (P.A., che però il Mattingly scioglie in "pecunia assignata" o "attibuta"), 352/1b (EX. A. P) e 353/2 (EX. A. P.); infine, un monogramma di dubbia interpretazione (sciolto anche in Apollo o Roma) è presente sui denarî 298/1 e 353/1. Sui bronzi della serie RRC 338 compare invece LPDAP, sigla usualmente sciolta in "Lege Papiria de assis pondere", ma anche in "Lege Papiria de argento publico" da Pink. Queste sigle sono state spiegati in molti modi, nessuno dei quali completamente convincente. Pedroni avanza una tesi innovativa e suggestiva: il riferimento all'argento pubblico sarebbe una delle prove del fatto che, in tutte le altre emisisoni, l'argento non veniva prelevato dal tesoro dell'erario, bensì era fornito da privati che avevano preso il relativo servizio in appalto e, per questo, potevano apporre (essi, e non i monetarî) il proprio nome sui conî. Questa pratica sarebbe nata dopo la Seconda Guerra Punica dall'abitudine, maturata già in epoca molto risalente, di apporre sulla monetazione itinerante simboli (e tipi) che testimoniassero la provenienza del metallo da un determinato bottino bellico, poi anche (a partire dalla guerra annibalica) sigle (CROT, L/T, KOP, etc.) che indicassero la piazza militare dove era avvenuta la coniazione (forse per indicare che si era attinto alle risorse locali) e, infine, il nome del condottiero che aveva distribuito il bottino. A sostegno della sua tesi Pedroni osserva anche che l'unico nome di monetario conosciuto con sicurezza, in quanto la sua magistratura ci è stata tramandata da una fonte letteraria (Cicerone), Marco Fonteio, ebbene ... non compare sulle monete! Abbiamo migliaia di tipi monetali repubblicani noti e nessuno di essi è firmato dall'unico triumviro monetario che conosciamo. La tesi di Pedroni è suggestiva perché getta un'ombra sull'interpretazione delle legende delle monete e, quindi, sulla loro datazione. Per semplificare, prendendo per buona l'identificazione di un certo "Gaius" firmatario di una serie denariale con il console "Gaius" dell'anno X, se egli ha firmato la moneta non in quanto triumviro monetale, ma in quanto appaltatore dell'emissione, significa che la moneta non è dell'anno X-16, ma piuttosto dell'anno X+3, dopo che Gaius, avendo razziato una provincia nel biennio successivo al suo consolato, diponeva di argento a sufficienza per metterlo a disposizione della zecca.
    1 punto
  45. Al retro di questi due denari si richiama la festa annuale dei Ludi Apollinares, istituiti nel 212 a.C. e viene raffigurato un "desultor" Nel 212, in piena crisi conseguente alla disfatta di Canne, il pretore Marco Emilio, per contenere il dilagare di superstizioni, diede ordine che fossero versti tutti i testi profetici. Venne così a conoscenza di due oracoli resi da tale Marcius e trascritti su corteccia, i carmina Marciana: il primo presagiva la disfatta di Canne, il secondo raccomandava di onorare Apollo mediante giochi in suo onore, cosa che effettivamente si face a partire da quell’anno. I carmina Marciana furono inseriti nei libri sibillini. l desultor, o saltatore di cavalli, era una figura ricorrente nei giochi circensi, ma presente in altre culture antiche. L'abilità di saltare da un cavallo all'altro era ad esempio diffusa anche tra i cavalieri degli eserciti della Numidia, tra gli Sciiti, gli Armeni e gli Indiani. Se ne trovano descrizioni anche nell'Iliade. Il desultor romano si caratterizza per eseguire le sue acrobazie su due cavalli ed è riconoscibile per il cappello di feltro che indossava. Sulle monete romane il desultor appare per la prima volta sul denario RRC 297/1; viene poi ripreso sui denarî RRC 340/1, 346/1, 408/1, 480/20 e 480/21.
    1 punto
  46. Altro esemplare inserito in collezione
    1 punto
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