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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/30/20 in Risposte
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Eccole le schede con premio col giubbino arancione..ci sono anche col cappellino e marsupio invicta4 punti
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Gli scavi hanno inoltre portato alla luce un'interessante messe di materiale, fra cui si segnalano alcuni sigilli rinvenuti nell'area della cattedrale, un polykàndelon completo, un coperchio di avorio pertinente probabilmente a un reliquiario decorato con la scena dell'Emorroissa, fibule e monete. Riguardo poi alla cronologia, sono state individuate grosso modo tre fasi principali, concentrate in un esiguo spazio temporale, fra il 530 e il 614 c.a, data quest'ultima fissata dal ritrovamento di una moneta. Alla prima e più significativa fase (530-40 c.a), in sincronia con la nascita della città, appartengono l'acropoli con i suoi edifici, la città alta, la basilica c.d. a transetto, in origine extra moenia poi racchiusa entro le mura della città bassa, le terme e la chiesa triconca esterne, e probabilmente l'acquedotto. Alla seconda fase, dalla metà circa del secolo alla fine del regno di Giustiniano, sono legate le mura della città bassa, le terme interne, la prima fase della «basilica doppia» e forse la cisterna, mentre alla terza fase, che coincide più o meno con il periodo che va da Giustino II (565- 78) ai primi anni del regno di Eraclio (615 c.a, quando la città fu distrutta dagli Avari) (https://www.lamoneta.it/topic/188194-avari/ ), vanno riferiti lavori minori, in genere riadattamenti e restauri degli edifici già esistenti, che talvolta mutano la loro funzione. In questa fase di decadenza della città si registra la presenza, non ancora sufficientemente provata, di nuclei slavi. Si assiste dunque a un processo di progressiva ruralizzazione del sito, iniziato poco dopo la morte del suo fondatore, Giustiniano (565). La città, negli intendimenti di Giustiniano, non era solo concepita in funzione del riassetto militare di un'area così significativa: fu anche la metropoli ecclesiastica dell'Illirico settentrionale, destinata a divenire anche la sede della prefettura dell'Illirico, un progetto questo mai portato a termine. Nel disegno della città, cristiana per eccellenza, ma ben fortificata, si colgono dunque gli aspetti principali legati alla sua fondazione, una fondazione effimera di cui la morte di Giustiniano segna già la decadenza, anche perché qui non era radicata la venerazione di un santo - come p.es. S. Demetrio a Tessalonica - che avrebbe forse rallentato il declino della città. L'analisi dei suoi resti e di ogni aspetto (dall'architettura alla scultura al mosaico e alla liturgia stessa) rivela una certa tensione, generata proprio dal suo porsi, mai pienamente risolto, fra polarità locali e committenza aulica. Sotto il regno di Giustiniano la città divenne una fucina in cui si sperimentarono e si fusero, in sintonia con la sua «latitudine», esperienze culturali diverse; si avverte con evidenza l'esigenza di creare qualcosa di nuovo, di diverso, ma questa tendenza subisce il condizionamento dei materiali e delle maestranze indigene, che tradussero l'ambizioso progetto definito a Costantinopoli con mezzi in parte inadeguati e oltretutto con un tempo relativamente limitato a disposizione. Il destino di Iustiniana Prima era già segnato al momento stesso della sua fondazione. Tratto da : http://www.treccani.it/enciclopedia/caricin-grad_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/ Ciao Illyricum4 punti
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Ciao ragazzi, mi servirebbe un vostro consiglio. Ho acquistato praticamente assieme Queste due banconote rarette che mi mancavano e non so decidere quale delle due tenere per me. Una (la G308) ha qualche taglietto ed è più rovinata ai margini ma è più pulita dell’altra ed i colori sono meglio definiti. L’altra (la U308) si presenta meglio (a prima vista). Ha molti meno taglietti, ma poi quella macchietta e soprattutto la piega centrale in controluce si nota molto. Io pensavo di tenere la G. Provo a mettere qualche foto, magari voi vedete cose che a me sfuggono...2 punti
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1937 Spagna, Repubblica - Consejo de Santander, Palencia y Burgos, 1 Peseta Altra moneta che ci riporta al drammatico periodo della Guerra Civile spagnola, a questo link si può trovare una descrizione: https://www.imperio-numismatico.com/t68237-1-peseta-1937-consejo-de-santander-palencia-y-burgos-guerra-civil e qui la descrizione di alcune varianti: https://www.imperio-numismatico.com/t124960-1-peseta-1937-consejo-de-santander-palencia-y-burgos-variantes2 punti
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Buonasera, @El Chupacabra sarà il tuo unico Grano, ma di tutto rispetto, ha anche il punto dopo 12. c. 12.c. Posto il mio del 1788 senza il punto dopo 12 c. 12 c. Saluti Alberto2 punti
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rimanendo in tema di varianti di conio, segnalo questo denaro per Verona, che per variante ha un punto ( al posto della lettera E ) dopo la V di Verona. - ZECCA DI VERONA - Dominio degli Scaligeri Denaro Met. mist. gr. 0,302 punti
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I Balcani sono una fonte inesauribile di resti archeologici. Oggi vi propongo quelli di una città bizantina. Bizantina? Sì. Fondata nel 530, abbandonata nel 615 dopo la conquista da parte degli Avari. E mai più ri-abitata. Per cui “sigillata” com’era… IVSTINIANA PRIMA Giustiniana Prima è l’odierna Caricin Grad, nella Serbia Centrale. Indagata per la prima volta nel 1936, citata peraltro nel De aedificiis (IV, 19-27) da Procopio, che la colloca (in un passo che non rende giustizia all'importanza del sito) presso il villaggio di Taurision, luogo di nascita dell'imperatore Giustiniano, in una importante posizione a S di Naisso, al confine fra la Dacia mediterranea e la Dardania: siamo dunque in presenza di uno dei pochi casi di città fondate ex novo nel VI sec. d.C. Gli scavi ripresi recentemente hanno portato alla luce nuovi edifici: nello stesso tempo sono stati riesaminati i monumenti già noti, per alcuni dei quali si è proceduto a nuovi e più attenti rilievi, mentre è stata precisata la cronologia dei principali nuclei urbani e degli edifici di culto. La posizione strategica, anche se non era in senso stretto da porre in relazione con l'asse viario più importante (che correva poco più a N), era tuttavia notevole, tanto da condizionare la scelta di Iustiniana Prima quale metropoli ecclesiastica dell'Illirico settentrionale indipendente da Tessalonica, nel quadro della riorganizzazione voluta da Giustiniano nel 535 (cfr. Corpus Iuris Civilis, Novella XI, 15 aprile 535). Il testo della Novella XI prevedeva inoltre di spostare qui da Tessalonica la sede della Prefettura dell'Illirico, fatto che però non si verificò. L'autoritario intervento di Giustiniano a favore di questa fondazione artificiale ed effimera fu però contrastato, specialmente in ambito ecclesiastico, poiché la nuova metropoli veniva a soppiantare sedi ben più antiche.2 punti
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Pasquale Ciconia. Conferma la non rarità tra i sesini, ma alcuni si possono classificare come non comuni. Sembrano monetine facili, ma come escono vanno via spediti a prezzi anche abbastanza alti. Tra i più comuni, proprio il Ciconia, il Mocenigo ed il Grimani. Del Mocenigo esistono ben 14 disegni differenti. Moneta utilizzatissima a partire dalla propria creazione. In un primo periodo vengono coniati solo per i territori di confine come Brescia, Bergano e Verona per poi essere adottati anche nella città di Venezia. Subiscono una svalutazione con Pietro Loredan quando passano dai gr. 1,76 ai gr. 1,32. Ciao Fabry2 punti
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Da queste foto è difficile dire qualunque cosa; lo stile del diritto ci starebbe, del rovescio non si vede nulla (fra l’altro, ho difficoltà a vedere anche la stella). Il diametro è compatibile, il peso è effettivamente leggero.2 punti
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Condivido pienamente caro Pietro, sia le collezioni che le biblioteche scientificamente impostate necessitano di tempo e pazienza per essere assemblate in maniera appagante e quanto più possibile completa... io ormai da quasi vent'anni dedico gran parte delle mie energie e risorse alla mia biblioteca numismatica ed è gratificante procedere con calma, un tassello alla volta, andando a caccia dei titoli mancanti sia nel mondo reale delle librerie e bancarelle che in quello virtuale dei negozi ed aste in rete. Di seguito posto un'immagine di una porzione del settore dedicato ai volumi di interesse storico economico, monetario ed amministrativo della Napoli spagnola...ritengo che in una biblioteca numismatica scientificamente impostata accanto ai volumi specificamente trattanti le monete debbano figurare anche opere "collaterali" che illustrino il contesto storico ed economico in cui le varie monete si trovavano a circolare...2 punti
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Come sempre la RIN presenta dei contributi di buon livello che spaziano nei vari settori della Numismatica. Personalmente ho trovato molto interessante l'articolo di G. Galeazzi per quanto riguarda la circolazione monetaria di quella zona. Segnalo anche i 2 articoli sulla zecca di Firenze: quello di M. De Benetti e l'altro di W.R. Day. Mentre i cultori della monetazione dell'età tardoantica apprezzeranno il volume della Marani inviato insieme alla RIN. Buona lettura!2 punti
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Aggiungo anche queste due monetine di cui mi sono ricordato solo ora, trovate in un mercatino a fine 2019 a 50 cent ciascuna. 5 soldi Regno di Sardegna Vittorio Amedeo III 3 centesimi Regno Lombardo Veneto2 punti
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1937 Olanda, 10 Centesimi. Diametro di 15 mm. Ritratto della Regina Guglielmina2 punti
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ciao, anche io possiedo un 10 centesimi che presenta un colore rosso arancio bello vivo, rilievi e lustro perfetti .. ad esempio il seno e la veste al rovescio senza la solita leggera usura.. come anche i campi che spiccano brillanti sotto la luce.... però, dopo un confronto di opinioni con chi ne sa più di me, e dopo un confronto con altri 10 centesimi che presentano stesso colore ma non hanno lo stesso lustro sono arrivato alla conclusione che anche il mio è lavato.. ciò non toglie che è perfetto.. lo puoi notare in questo quadretto di famiglia2 punti
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Due Schede rivolte ad Associazioni umanitarie che si occupano dei bimbi : quella importantissima del Filo d'Oro che è stata spesso ricordata in TV da Renzo Arbore e l' Ai.Bi che organizza il Sostegno a distanza.2 punti
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Talmente tanto che è difficilissimo trovare un 6 Tornesi dal BB in su. Ciao Paolo, Chi colleziona le monete Napoletane per tipologia, anno e varianti ha pezzi che variano dal FDC al D.... E ti assicuro che le ama allo stesso modo tutte.....nonostante le conservazioni? Un caro saluto, Rocco.2 punti
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Ciao e benvenuta sul forum. Certamente le zecche da te menzionate sono quelle che vengono subito in mente per il tripode come raffigurazione principale. A queste, e limitandomi al mondo greco, aggiungerei la tipologia delle 50 litre in elettro di Agatocle, piuttosto diffusa e oggetto di un breve studio di Jenkins (G.K. Jenkins. “The Electrum Coinage at Syracuse,” in Essays Robinson): E anche gli stateri e i tetradrammi (rari) Macedoni coniati sotto Filippo, il padre di Alessandro: Un’ulteriore tipologia dove ritengo che il tripode abbia una sua dignità autonoma nella raffigurazione complessiva credo che possa essere il tetradramma di Leontini. Qui il tripode guadagna spazio al rovescio pur senza riuscire a sostituire l’onnipresente tripode leonina, vero e proprio simbolo parlante della città: Poi vi sono innumerevoli casi in cui il tripode diventa un simbolo secondario per differenziare diverse serie di una stessa emissione. Per avere una carrellata di questi puoi fare una veloce ricerca su Acsearch. E chiaramente se vuoi condividere in questa discussione degli spunti o delle riflessioni che hai fatto sulla raffigurazione del tripode, ben venga... ES2 punti
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buona sera. Questa e' un coronato di Ferdinando I d'Aragona che non reca iniziali dello zecchiere2 punti
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Buonasera, Minerva e Pegaso. Corinto? Siracusa? (Mi scuso della lunga assenza e mando i più cari saluti a tutti gli amici del Forum) HIRPINI2 punti
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Buonasera a tutta la sezione... vi mostro uno degli ultimi arrivi in collezione...! ferdinando lV, piastra da 120 grana 1815, a mio avviso più che buona la conservazione... Saluti, Francesco...2 punti
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salve volevo invitare tutti a postare i vostri 12 cavalli di Ferdinando iv Inizio con uno del 17891 punto
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Buonasera, Stasera condivido con voi l'ultimo acquisto che si aggiunge alla mia raccolta di pio vi. È una madonnina ribattuta su un sampietrino di Perugia...una stranezza che non capita spesso Cosa ne pensate? Pareri? Grazie a tutti quelli che commenteranno ed un saluto alla sezione. Marco1 punto
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Terzo esemplare del 1788 senza punto dopo il numerale IV a differenza del pezzo di @Litra68in cui il punto manca dopo FERDINAN1 punto
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Comune @El Chupacabra, ma gran bella conservazione, con la sua brava bava di conio al bordo. Anche la mia '26 bordo stretto è completamente liscia: credo fosse una caratteristica non rara in questa monetazione, ipotizzo almeno per alcune date. Ho per altro una 5 L del '28, variante "2 rosette" (quindi da tondello allestito dalla Società Metallurgica Italiana di Brescia, come è avvenuto per parte del contingente '27-'29) in cui la legenda del bordo è stata impressa in modo un più efficiente, anche se non è completa1 punto
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Che triste vicenda quella del suicidio di Emilio Salgari, un vero seppuku come un eroe giapponese, contro il fato che colpì la sua famiglia. Bello quello che scrive Ernesto Ferrero, bello anche il francobollo.1 punto
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Perché è utilizzato nelle aste internazionali, dove è più facile trovare riferimenti. Nessuno che mi dia un consiglio?1 punto
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Ho trovato questa hobo nel web, so bene ce ne sono tantissime e per tutti i gusti, questa è però una curiosa combinazione formata da ben tre Buffalo nickel del 1913.1 punto
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Chiedo scusa, ma: se tutto il resto del testo è in italiano, perché Thracian Chersonese e non Chersoneso tracico?1 punto
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Eh sì, purtroppo non ricordo ci sia un doge R tra i sesini. Però sono monetine piacevoli. Se vuoi informazioni dettagliate, il massimo esperto qui sul forum è Fabrizio @fabry611 punto
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Salute continuando con le monete in biondo metallo voglio anche continuare a postare monete da un Ducato con i diversi ritratti di Re Ferdinando d'Aragona. Ducato:Ferdinando I d’Aragona(1458-1494) Emissioni dal 1458 al 1462.Au.Zecca di Napoli D/FERDIN?NDVS*D:G*R*S*IE*V Stemma a tutto campo, inquartato di Napoli al 1° e 4°, d’Aragona al 2° e 3° R/ · RECORDATS*MISERICORD:S Busto adulto più maturo, coronato e corazzato a destra Riferimenti: CNI 17 var. Bernareggi 143 var. Pannuti-Riccio 6. MEC 14, La moneta fu posta in asta n°89 di NumismaticaArsClassica e fu presentata al lotto n°721con un prezzo a base d'asta di € 6000 ma non ricevette offerte. Salutoni odjob1 punto
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Io la reputo un MB. Comunque, vista la rarità, è senz'altro collezionabile. Se a te piace, hai fatto bene a prenderla.1 punto
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Buona giornata Non conosco la monetazione ragusea se non superficialmente e non so come esserti d'aiuto; certamente questa Repubblica, che era stata nel suo passato anche un possedimento Veneziano, aveva assorbito moltissimo dalla Serenissima. Resasi indipendente mutuò da Venezia il sistema politico, le magistrature, gli usi e le consuetudini; anche tante monete emesse furono imitative di quelle veneziane; insomma fu un clone della Dominante. Ti allego un link che riguarda la sua monetazione (sempre che non lo conosca già); io lo lessi anni fa e rimasi colpito dal fatto che le disposizioni della sua zecca circa il valore delle monete da emettere, fossero quasi sempre ragguagliate al valore dello zecchino veneziano. Sorprendente la speculazione che veniva fatta sulle monete ragusee, giocando sul loro titolo/peso, tanto che i 60 grossetti per Tallero era puramente teorico e al lato pratico andava ben oltre. http://incuso.altervista.org/docs/ragusa.pdf saluti luciano1 punto
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Buonasera a tutti, posto il mio Aquilotto. 5 Lire 1927 Vittorio Emanuele III Saluti Alberto1 punto
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taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2019 tiratura 1.000.000 condizioni spl città trieste note NEWS taglio 1 euro paese grecia anno 2008 tiratura 4.026.726 condizioni bb città trieste1 punto
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È la stessa tipologia che a un certo punto cambia nome a causa del peggioramento della lega d'argento. Se posso permettermi, la storia spiegata nel dettaglio è qui https://www.academia.edu/37593745/I_piccioni_di_Gian_Galeazzo_Visconti1 punto
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i "gobbini", mi raccontavano i miei nonni, venivano appoggiati sull'ombelico dei neonati sia come portafortuna .......e per dare "forma" all'ombelico fasciando il ventre.....chissà se era vero....1 punto
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Una moneta che tutti vorrebbero avere......ma è un solo pezzo !!?....e che prezzo !!1 punto
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Oggi ho investito un pò dei miei risparmi in cultura......li avevo già letti, ma averli in originale e tutti senza mai che li hanno sfogliati (come nuovi), è davvero una grande soddisfazione per me: Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano: 1- Anno XLIV – Genn./Dic. 1959 Giovanni Bovi; Le monete napoletane di Carlo II, nuovi studi e documenti. Domenico Priori; Il mezzo Carlino coniato per ricordare la visita di Ferdinando il Cattolico a Napoli. Nicola Vacca; Memorie metalliche salentine. Necrologie (Riccardo Filangieri e Pietro Oddo). Recensioni. 2- Anno XLVII – Genn./Dic. 1962 Domenico Priori; Le monete di Pallano e il luogo ove sorse la zecca. Pietro Ebner; Dei follari di Gisulfo I e della Schoia Salerni. Giovanni Bovi; Le medaglie degli Uomini Illustri. Roberto Volpes; Varianti e precisazioni su alcune medaglie siciliane. Necrologie (Luigi Giliberti). Recensioni. 3- Anno XLIX – Genn./Dic. 1964 Giovanni Bovi; Le monete di Napoli sotto Filippo II. Michele Pannuti; Le lettere R. C. sulle monete napoletane del 1790. Agnese Catemario di Quadri; Tre medaglie napoletane. Giusepe Nascia; Il pontificato di Giovanni XXIII nella medaglia ufficiale. Michele Pannuti; Ancora della rarità delle monete d’oro borboniche napoletane del XIX Secolo. Necrologie ( Ugo Fittipaldi e Federico Guerrini). 4- Anno L-LI – Genn. 1965/Dic. 1966 Giovanni Bovi; Le monete napoletane di Filippo IV e di Enrico di Lorena. Michele Pannuti; Le monete d’oro napoletane di Carlo e Ferdinando IV di Borbone. Agnese Catemario; Le pubbliche di Ferdinando IV di Borbone. Francesco Paolo Tinozzi; Su alcuni tipi di monete non conosciute di zecche degli Abruzzi. Roberto Volpes; LA fine del Regno di Sicilia e l’unificazione dei sistemi monetari borbonici nel 1816. Renato Gaudioso; Umberto ed Amedeo di Savoia in una medgalia napoletana. Necrologico (Giovannina Majer). 5- Anno LIII – Genn./Dic. 1968 Giovanni Bovi; Le monete di Napoli dal 1442 al 1516. Rodolfo Spahr; Una variante inedita della piastra napoletana del 1772. Michele Pannuti; Un inedito due grana di Ferdinando III di Borbone con leggenda. Agnese Catemario; La medaglia per il Principe Carlo Tito. Renato Gaudioso; Una medaglia inedita di Ferdinando IV di Borbone. Tommaso Siciliano; Il controvertista Abate di S. Fusciano. Necrologico (Michele Baranowsky. 6- Anno LV – Genn./Dic. 1970 Tommaso Siciliano; Carlo Spinelli di Seminara munifico ricostruttore di Palmi. Giovanni Bovi; Le medaglie per le allieve dei R. Educandati napoletani. Michele Pannuti; Gaeta 25 aprile 1806. Renato Gaudioso; Una medaglia siciliana di Ferdinando II. Agnese Catemario; Una stana moneta. Roberto Volpes; L’incoronazione e le prime monete del re Carlo di Borbone per la Sicilia. Necrologico (Eugenia Majorana). 7- Anno LVII – Genn./Dic. 1972 Giovanni Bovi; Le monete per i Reali Presidii. Michele Pannuti; Cinque monete napoletane poco conosciute. Agnese Catemario; Per il matrimonio del Duca di Parma. Salvatore Starace; Tommaso Gargallo Marchese di Castellentini. Mario Traina; Le monete battute a Bologna da Carlo V. Giovanni Bovi; Numismatica amena. Recensioni (La medaglia). 8- Anno LIX - LX – Genn./Dic. 1974-1975 Licio Quarantino; Sulla monetazione d’argento di Filippo IV negli anni 1647-1648. Michele Pannuti; Osservazioni su alcune monete aragonesi di Napoli. Giovanni Bovi; I 10 Tornesi di Francesco II e il Prestito di Gaeta. Agnese Catemario; Medaglia per la chiesa di S. Francesco. Roberto Volpes; La biblioteca numismatica di Vittorio Emanuele III. Necrologia ( Massimo Siciliano e Tommaso Siciliano). Recensioni. 9- Anno LXII – LXIII - Genn./Dic. 1977-1978 Giovanni Bovi; Il Grano. Giuseppe Ruotolo; Osservazioni per l’attribuzione dei Denari-Tornesi di Campobasso al Conte Nicola II di Monforte-Gambatesa. Roberto Volpes; Noie monetarie della Sicilia dei viceré. Michele Pannuti; Decifrazione della legenda su alcune monete da due cavalli di Filippo IV. Agnese Catemario; Medaglia per il matrimonio del Duca di Calabria. Roberto Volpes; Due medaglie dell’esposizione di Palermo (1891-1892). J. Adrien Blanchet; Medaglie Italiane. Riberto Volpes; La raccolta numismatica del Banco di Sicilia. Necrologie ( Michele Pannuti, Rodolfo Spahr e Giuseppe Nascia). Recensioni. 10- Anno LXVIII – LXXI - Genn.1983/Dic. 1986 Francesco Sernia; Un riconoscimento. Luisa Bovi; Osservazioni su di un Denaro di Giovanna I e Ludovico di Taranto. Giuseppe Mauri Mori; Le medaglie per Alfonso d’Aragona. Michele Pannuti; Le monete di Ferdinando II i Borbone del 1805 illustrate da documenti inediti. Giuseppe Ruotolo; I fatti del 99” fra monete e fedi di credito. Francesco Sernia; Le medaglie della Rivoluzione francese. Francesco Sernia; Medaglie brasiliane per Teresa Cristina Maria di Borbone, principessa napoletana ed ultima imperatrice del Brasile. Mario Traina; Recensione al volume “studi di numismatica del dott. G. Bovi” di Luisa M. Bovi. Necrologico (Michele Pannuti).1 punto
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Ho segnalato qualche giorno fa, al Direttore della Bertolami via mail. Ho avuto conferma ieri del ritiro.1 punto
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DE GREGE EPICURI La medaglia si riferisce agli ultimi versetti del vangelo di Matteo (28,19 e 28,20) che sono anche citati, abbreviati, nel giro del D e del R: Taufet Sie, ecc. e "Lehret Sie halten" ecc. Ossia: "Battezzateli nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo; insegnate loro ad osservare tutte le cose che ho comandato a voi". Al rovescio è raffigurato quest'ultimo incontro di Cristo con gli apostoli, mentre al diritto c'è la sua ascensione al cielo, immediatamente successiva.1 punto
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Secondo me è oro. Facile che anche il titolo sia vicino a .916. Ci sono tanti esempi in questo senso anche di millesimi comuni destinati al mercato dell'investimento. A maggior ragione questa, destinata a frodare il collezionista dovrebbe avere dati ponderali verosimili. Attendiamo da @menio92 peso, diametro e spessore preciso.1 punto
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Ecco i 25 fils, dovrebbe essere la seconda serie (dal 2014)1 punto
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Trovo molto interessante questa discussione iniziata da @Illyricum65, cerco di dare il mio piccolo contributo postando un interessante articolo trovato in rete. Prezzi, stipendi ed inflazione nel Mondo Romano Probabilmente per il lettore medio e non particolarmente appassionato di storia o di numismatica, questo sarà il capitolo più interessante. Sapere quanto guadagnava un legionario, quanto costava un chilo di pane o un litro di vino, ci permette una più facile immedesimazione e confronto tra noi e i nostri antichi antenati. Su questo argomento siamo informati a sprazzi e in modo incompleto, Soprattutto per quanto riguarda le classi meno abbienti della popolazione che dovevano vivere in modo miserando. E’ invece più nota la condizione economica dei soldati, oggetto di leggi dello Stato, di decreti e di annotazioni di storici ed economisti, il salario del legionario va quindi considerato il riferimento tipo. La paga era modesta, ma permetteva di vivere dignitosamente ad una famiglia di quattro persone. Un soldtato romano è grossomo modo paragonabile come collocazione sociale e trattamento economico ad un impiegato moderno. Andamento delle paghe nell’esercito dal II sec aC al IV secolo dC Età Paga giornaliera Note III° sec. a.C. Legionario 120 Denarii/anno Centurione 360 Denarii/anno Cavaliere 550 Denarii/anno i soldati ricevevano anche integrazioni in beni naturali (es: sale, grano) I° sec. a.C. Cesare Legionario 225 Denarii/anno I° sec. a.C. Augusto Legionario 225 Denarii/anno Pretoriano 375 Denarii/anno Centurione 3750-15000 Denarii/anno (10 Assi/die) I° sec. d.C. Domiziano Legionario 300 Denarii/anno Pretoriano 1000 Denarii/anno Centurione 5000-20000 Denarii/anno II° sec. d.C. Settimio Severo Legionario 459 Denarii/anno Centurione 8300-33000 Denarii/anno fine II° sec. d.C. Caracalla Legionario 600 Denarii/anno corrispondenti a 1200 Antoniniani inizio III° sec. Gordiano Legionari: 1200 Antoniniani/anno fine III° sec. d.C. Legionario 1800 Nummi/anno oppure 360 Argentei/anno l'Argenteo di Diocleziano è di buona lega ed è paragonabile ad un Denario IV° sec. d.C. Valentiniano I° Fante 5 Solidi aurei Cavaliere 9 Solidi aurei Ricordiamo il rapporto tra i vari nominali romani: 1 Denario = 4 Sestertii = 16 Assi. 1 Aureo = 25 Denarii. 1 Antoniniano = 2 Denarii Costo annuo di una legione per l’erario nel III secolo aC: 600.000 denari Costo annuo di una legione per l’erario al tempo di Cesare: 3.000.000 denari Andamento dell’inflazione L’inflazione, per tutto il tempo durante il quale il denario ha mantenuto una buona lega, è rimasta bassissima, meno dell’1 % l’anno. Lo si vede chiaramente dal lentissimo aumento della paga del legionario, che è congrua con una sostanziale stabilità dei prezzi. La stabilità dei prezzi protratta per lunghi periodi significa un grande beneficio per il potere d’acquisto dei cittadini delle classi più deboli. Questo periodo di stabilità monetaria ad inflazione molto ridotta perdura, con fasi alterne relative ad limitati episodi acuti, per quattro secoli ed accompagna la grandezza di Roma: dalla vittoria nella seconda guerra punica al tempo di Settimio Severo. Il denario comincia a corrompersi con la riforma di Caracalla, si alzano i prezzi ed aumentano gli stipendi dei soldati. Caracalla emette monete svalutate a basso tenore d’argento, provocando l’inizio di una spinta inflattiva in cui l’aumento dei prezzi provocava la richiesta di maggior quantità di denaro che a sua volta faceva ancora aumentare i prezzi. Il sistema ha un tracollo a metà del III secolo quando scompare la moneta d’argento. Non avverrà alcuna ripresa, le inutili riforme degli imperatori successivi, da Aureliano, Diocleziano, Costantino, non otterranno nulla. Accresceranno però la confusione, riempiendo le tasche dei romani di inutili monete-truffa, di rame e variamente ricoperte di sottilissime pellicole d’argento. Il denario non risorgerà più e nemmeno la grandezza di Roma, dimostrazione che la grandezza di uno stato necessita di strumenti finanziari adeguati. Con il IV secolo infine si arriva al monometallismo aureo, una condizione che deprime i commerci al minuto e costringe i poveri al baratto. Di fatto il solido era solo una moneta per i ricchi e i loro commerci di alto livello. Il medioevo era oramai alle porte. Il Costo della Vita Per fare questa indagine confronteremo i prezzi dei generi di prima necessità in due date. Necessità alimentari di una famiglia di 4 persone per 1 anno nel II secolo a.C. bene fabbisogno annuo costo farina 800 kg 60 Denarii olio 68 litri 10 Danarii vino 400 litri 15 Denarii Totale 85 Denarii Stipendio legionario 120 denari 1 Asse = 1 pagnotta di pane Questa estrapolazione permette di capire che, tolte le spese vive per l’alimentazione, non rimane molto da spendere ad un legionario, tenuto conto che la famiglia ha necessità di affitto e vestiario. Tuttavia i soldati venivano anche pagati in beni di consumo, godevano di frequenti elargizioni e al momento del congedo, se vi giungevano, ricevevano una cifra consistente che permetteva a taluni di mettersi in proprio nel commercio o di rilevare una piccola attività agricola. Adesso per vedere quello che oggi chiamiamo “aumento del costo della vita” prendiamo i prezzi dei medesimi generi in una altra data, due secoli dopo. Necessità alimentari di una famiglia di 4 persone per 1 anno nel I secolo d.C. bene fabbisogno annuo costo farina 800 kg 130 Denarii olio 68 litri 25 Danarii vino 400 litri 35 Denarii Totale 190 Denarii lo stipendio di un legionario era di 365 Denarii (un Denario al giorno). Ricordiamo che un Aureo è pari a 25 Denari e che all'epoca pesa circa 6 grammi. Questo significa che un legionario riceve in un anno l'equivalente di 87,6 grammi di oro. E' curioso confrontare questa paga con quella di un soldato di Ciro di Persia nel VI° sec. a.C. che riceveva un Daride (d'oro) al mese. Il Daride pesava circa 8 gr. quindi un soldato Persiano riceveva in un anno 96 grammi di oro. Sei secoli prima i soldati persiani erano meglio pagati dei legionari romani...!!!!! Quello che possiamo osservare nel confronto con i prezzi di due secoli prima è un aumento dei prezzi molto modesto (pari ad una inflazione inferiore all’1% annuo). Le paghe aumentano in modo corrispondente in modo che la situazione di un dipendente tipo è di poco migliorata due secoli dopo. Sbarcare il lunario per un legionario rimaneva quindi problematico. Lo stipendio era calcolato in modo da bastare alle necessità di sostentamento dell’individuo. In età imperiale i soldati potevano però contare sui frequenti donativi elargiti alle truppe in occasione di ogni cambio al vertice. Inoltre in questo periodo il mestiere di legionario era relativamente poco pericoloso, data la condizione di stabilità alle frontiere nel I secolo dC. Dall’altra parte chi si arricchisce guadagna cifre stratosferiche. La forbice tra ricco e povero è enorme. I patrizi, ed anche i liberti arricchiti come il Trimalcione del Satyricon di Petronio, vivono esibendo lussi sfrenati. Citiamo un Passo del Satyricon (XXXVIII) per dare un'idea della fantasia nello sperpero del romano arricchito. Lo stesso Trimalcione ha possedimenti che si estendono per quanto è lungo il volo dei nibbi: e soldi a palate. C'è più argenteria nella casupola del suo portiere di quanta ve ne possa essere nel patrimonio di qualcuno. E i servi, poi, cavolo! Per Ercole, credo che nemmeno un decimo di loro conosca il padrone. Per farla breve, tutti questi cretini spacconi al suo confronto possono andare a nascondersi. E non ti credere che compri qualcosa. Gli cresce tutto in casa: lana, cedri, pepe. E se gli chiedi latte di gallina, lui te lo trova. Per fartela breve, visto che la lana di sua produzione non era un granché, ha acquistato a Taranto dei montoni fuoriclasse e li ha messi a montare il gregge. Un'altra volta, per avere miele dell'Attica in casa, ha ordinato che gli portassero le api dall'Attica, in modo che le api nostrane migliorassero un po' stando insieme alle greche. Addirittura in questi giorni ha scritto in India che gli spediscano il seme dei funghi. Non ha una sola mula che non sia figlia di un onagro. Guarda quanti cuscini: ebbene, sono tutti imbottiti con porpora o scarlatto. Questa sì che è fortuna! Gli altri suoi compagni di schiavitù di un tempo, occhio a non prenderli sotto gamba. Si son fatti i soldi anche loro. Lo vedi quello, seduto fra i liberti? Come se l’è passata bene! Non lo rimprovero. Si è visto il suo bel milioncino di sesterzi, ma è andato in rovina. Penso che nemmeno i capelli gli rimangano senza ipoteca. Per un pranzo Lucullo poteva spendere un milione di sesterzi (circa 250.000 denari) cifre inimmaginabili per il povero legionario. Ho trovato valori completamente diversi su una pubblicazione museale inglese della WestAir Reproduction di Birmingham allegata a riproduzioni di monete romane e riferiti seconbdo la fonte all'anno a.D 1. Da questa tabella risultano prezzi alti e stipendi bassi... una situazione poco felice che mi ha stupito. Possibile che la vita ai confini dell'Impero fosse così cara? Prodotto Prezzo Paga annuale di un insegnate 180 Denari Un paio di scarpe alla moda 150 Denari Un paio di scarpe da donna 60 Denari Seta bianca 12.000 Denari alla libbra Uno Schiavo generico 500-1500 Denari Una bella ragazza schiava 2000-6000 Denari Una schiava musicista 4000 Denari Uno schiavo vignaiolo esperto 2000 Denari Un anfora di vino 300 Sesterzi Un Modius di grano 100 Denari Un Modius di orzo 60 Denari Un Sextarius di vino 30 Denari Un Sextarius di Olio d'oliva 40 Denari Un Sextarius di sale speziato 8 Denari Un Modius di sale 100 Denari Una Libbra di maiale 12 Denari Una Libbra di vitello 8 Denari Non è possibile che lo stipendio di un maestro (un medio borghese) corrisponda a 22 libbre di vitello! All'epoca un legionario guadagnava un denario al giorno... non era possibile che guadagnasse tre volte un insegnante! Non è possibile che un Modio di farina a Pompei nel 79 d.C, costasse un Denario e un secolo prima in Inghilterra un Modio di Grano ne costasse 100 (che razza di calo dei prezzi c'era stato???). In questa tabella sopra riportata c'è qualcosa che non va'... l'ho riportata perchè non ci sono molte tabelle del genere e questa ha una fonte autorevole, ma non quadra... almeno secondo il mio parere! Diversificazione geografica del prezzo di un modio di farina nel primo secolo dC Luogo Prezzo in Assi Roma 32 Italia del Nord 16 Africa da 9 a 16 Asia Minore da 8 a 16 Palestina da 10 a 12 Egitto da 7 a 9 Dalla tabella sopra riportata si evince che la vita a Roma era molto cara, avendo prezzi più che doppi rispetto alle altre parti d’Italia. Rispetto alle Province Africane era ben 4 volte più cara. Effetto "Capitale" e conseguanza della ricchezza che affluiva a Roma da ogni angolo dell'Impero. Ancora oggi una grande città, ed una capitale in particolare, è più cara delle citta di provincia. Ecco perché molti legionari in congedo si ritiravano non in Italia ma nelle Provincie d’Africa, dove godevano di un clima migliore e un costo della vita che li rendeva se non ricchi, almeno benestanti e concedeva loro una vecchiaia serena ed agiata. Prezzi a Pompei nel 79 dC Questi li conosciamo molto bene perché l’eruzione ha congelato anche i listini prezzi dipinti sui muri… e si sono salvati anche libri contabili, fatture e bolle di consegna in quantità e varietà. Prodotto prezzo 1 modio farina 1 Denario 1 kg di pane 1/8 di Denario 1/2 litro di vino 1/4 Denario (1 Asse) 1 piatto 1/8 di Denario Prostituta 1/2 Denario Lamapada a olio 1/8 di Denario Una tunica 3 Denarii un mulo 125 Denarii uno schiavo 625 Denarii Multa per piccolo crimine 6 Denarii Ricordiamo che un modio corrisponde a 6,5 Kg. Il consumo medio di farina a persona era di circa 4 modii al mese, molto elevato, ma il pane costituiva la parte principale della dieta. Da un modio di farina si facevano 15/20 pani dai kg (dipendeva dalla mistura che poteva essere aggiunta) e che venivano venduti a un 1/8 di denario. Quindi il mestiere del fornaio in un mondo dove il pane era l’alimento principale e ra molto remunerativo dato che a 1 denario di spesa corrispondevano almeno 2 denari di ritorno. Possiamo tentare un parallelo Denario/Euro sulla base del prezzo del pane. Prendiamo come base un prezzo di 3 Euro al chilo (alto ma reale) e ricaviamo che un Denario corrisponde a circa 24 Euro. A Pompei 4 kg di pane corrispondevano a una prestazione sessuale… interessante… con il pane a 3 Euro al chilo ancora oggi il rapporto è quasi il medesimo (se ci accontenta di cosa si trova lungo le strade). Passando alle vecchie lire si trrova che 1 Denario = 50.000 Lire. Facciamo una rapida verifica, 50.000 lire al giorno di paga fanno 18.000.000 all'anno di stipendio per un legionario, che era una buona paga solo vent'anni fa'. In Euro sono poco più di 600 Euro al mese... l'importo delle pensioni minime con cui i vecchietti campano a fatica ma campano. In Africa è una cifra di tutto rispetto ed equivale a 4 stipendi base in Tunisia o in Egitto. Con questo valore una tunica costa circa 75 Euro (non c'erano i cinesi a produrre vestiario sottocosto) ed il vino 12 Euro al litro (un po' caro ma non fuori mercato), quindi apparentemente sembra funzionare. Possiamo quindi, per quanto riguarda solo il 1 secolo d.C., azzardare di dare per buona questa equazione: 1 Denario = 25 Euro = 50.000 lire 1 Sesterzio = 1/4 di Denario = 6 Euro = 12.000 lire E quindi sbizzarrirci a fare il nostro shopping nei negozi di Pompei! Da Pompei sono anche riemersi i registri di un bancario, Iucundus, dal quale abbiamo appreso molte informazioni interessanti sull’andamento dell’economia e degli scambi nel I secolo dC. Il reddito di un’azienda agricola di medie dimensioni (100 jugeri) era di 10.000- 20.000 sesterzi l’anno. Il valore di un terreno agricolo per compravendita era di 5.000 sesterzi a jugero. Dall’archivio di Jucundus è anche emersa una rilevante attività di prestito così suddivisa per fasce di valore: il 12% prestiti per cifre inferiori a 1000 sesterzi il 48% prestiti compresi tra 1000 e 5000 sesterzi il 24% prestiti compresi tra 5.000 e 10.000 sesterzi il 16% prestiti per cifre superiori a 10.000 sesterzi Iucundus, prestava danaro o anticipava soldi a mercanti. I beni scambiati: partite di lino, legnami, schiavi. Il costo del danaro Il tasso d’interesse annuo per un prestito era del 12% (ridotto al 4% per persone illustri) mentre il semplice deposito non fruttifero non era soggetto a tassazione. Costi di alcuni generi di consumo nella metà del III secolo dC Prodotto prezzo in Antoniniani rete da pesca 14 nassa 6 barca da pesca 186 pentola di terracotta 3 lampada a olio 1 un sextarius di vino 4 un capo di abbigliamento pesante 75 stivali in pelle 20 sandali/caligae 12 una spada 60 un asino 145 un cavallo 250 Prezzi nel 6° secolo dC Prodotto Costo uno schiavo 20 Solidi 1 libbra di pesce 6 Follis verdura per minestra 5 Follis 1 pagnotta 3 Follis una coperta di lana 1/25 Solidus un mantello usato 1 Solidus un asino 3-4 Solidi una copia del Nuovo Testamento 3 Solidi. Saluti1 punto
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