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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/02/20 in Risposte
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Questa è la mia piccola raccolta di quelli che mi piace chiamare affettuosamente sassi. In ordine sparso: Sebastiano, Orio, Lorenzo Tiepolo, Steno (R2), Marco Corner (R4), un paio di Giovanni Dandolo, Pietro Gradenigo, Andrea Dandolo (R2), Tomaso Mocenigo (R2), Francesco Dandolo (R2), Giovanni Dolfin (R3) e Francesco Foscari (l'ultimo in fondo a destra, già R2, ma qui nella variante credo ancora inedita con legenda FRA FOS, attestata in un paio di scavi archeologici ma non ancora in letteratura secondo quanto dettomi da @Andreas alcuni anni fa). Spero andrete sulla Fiducia, in quanto, soprattutto negli esemplari tardi è spesso molto arduo (e in alcuni casi ahimè impossibile) riconoscere le lettere del doge. Gli indici di rarità spesso elevati (ho riportato quelli di Zub - Luciani 20) sono in parte dovuti (correggetemi se sbaglio) anche alle dimensioni minuscole dei tondelli che molti secoli di vita hanno ridotto a schegge se non alla totale distruzione fisica. Tengo a precisare che le più brutte dell'insieme - ma nello stesso tempo le più rare - le presi pochi anni fa proprio dall'autore di questa meravigliosa discussione.6 punti
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In questa giornata di festa con un po' di tempo a disposizione, ho letto alcune discussioni e una di queste, il testone di Urbano VIII con S. Pietro e S. Paolo di @ZuoloNomisma e la difficoltà di trovare testoni di questo papa coniati a martello in buone condizioni, mi ha ricordato questo testone che vorrei illustrarvi che commemora la dedizione del Ducato di Urbino. Personalmente trovo questo rovescio molto affascinante. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Hai ragione da vendere, Artur. I denari sono forse le monete veneziane più ardue, specie quelle degli ultimi dogi che le batterono e infatti mi ci sono avvicinato solo da relativamente poco: prima, lo ammetto, mi innervosivano. Ricordo al telefono quando mi dicevi: "Ecco, qua si legge benissimo la lettera X e quindi non può che essere il doge Y", che risate... Sono casi tipici in cui si arriva spesso all'individuazione dell'autorità per esclusione e non per interpretazione diretta della legenda. Certo per i primi scodellati, anche le maggiori dimensioni ed il metallo migliore "aiutano", ma facciamo un esempio del gruppetto che ho postato: Il Marco Corner (quello centrale scuro e piccolo, non ricordo se faceva parte dei tuoi) manca della quasi totalità di legenda, ed infatti vi si legge solo MA. Ora (ma non è questo il caso), se fosse esistito un doge dei primi chiamato Marco, o Matteo ecc., si sarebbe potuto escludere in quanto stilisticamente avrebbe avuto un aspetto vicino a quello dei vari Orio, Sebastiano e compagnia. Per cui, anche le due semplici lettere MA ci danno la sicurezza che si tratti di Marco Corner. Non mi sono nemmeno preoccupato di sperare in un Falier (R5), per cui il gioco all'apparenza difficile si è risolto. Grossi problemi sorgono invece, come dici giustamente, per esemplari che hanno perso del tutto o quasi la legenda e che presentino delle lettere non univocamente assegnabili a questo o a quel doge "tardo", senza contare che, dato l'esiguo spazio disponibile, quasi sempre i nomi sono composti da quattro o cinque lettere al massimo tra nome e cognome. In certi casi (e lo si vede anche nelle relazioni che catalogano denari rinvenuti in scavi archeologici) ci si deve arrendere e indicare "doge incerto".3 punti
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Stavolta ci sono e' la numero 6 perche' girata di 90 gradi rispetto a come concepita dal incisore.3 punti
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...questo è il quadretto completo..... anche se ne manca 1 (uno), al quale sto dando la "caccia"... Vediamo se qualcuno indica quale... ?3 punti
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Africa Orientale Tedesca, attuali Burundi, Rwanda e Tanzania (escluso Zanzibar), possedimenti coloniali tedeschi in Africa dal 1885 al 1918. Qui sotto, 5 rupie del 1905:2 punti
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La tentazione c'era di scagliarlo contro il muro .... ma non è un Nokia2 punti
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Buonasera, tra le mie sabaude conservo anche 1 Lek del 1939 Vittorio Emanuele III. Mi è sempre piaciuta ed ho perso ore ad osservare soprattutto L'Aquila al rovescio. Mi scuso per la qualità delle foto. Saluti Alberto2 punti
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Proveniente da un recente scavo, a quanto pare i crani non li allungavano solamente ma li rendevano anche geometrici...2 punti
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Ciao! Per non parlare delle difficoltà di corredare la catalogazione della moneta con una buona fotografia, che sia cioè sufficientemente grande e chiara. Impresa improba per monetine così piccole, salvo possedere degli strumenti adeguati. In genere io mi avvalgo dello scanner presente nella stampante (escludendo le monete più piccole che gestisce con difficoltà), sapendo che il risultato è così, così ... appena sufficiente; ho visto che tanti amici usano il cellulare (per non parlare di chi ha strumenti specifici) ed il risultato mi è sempre parso più che buono ed allora ho provato anch'io. Ho provato a fotografare tempo fa un doppio bagattino a nome di Francesco Erizzo, volete vedere il risultato? La prima foto (tagliata) è, a mio vedere, accettabile; il cellulare ha messo a fuoco automaticamente la moneta e ciò mi ha consentito di scattare. quando si è trattato di fotografare il verso, pur rispettando la medesima distanza tra il cellulare e la moneta, quest'ultima non è stata messa a fuoco e non c'è stato verso, nonostante abbia provato più volte, anche spegnendo e riaccendendo il cellulare. Cellulare "pattone"? Non so, è un Samsung ..... ma il risultato è questo. e quando hai la tecnologia contro .... è meglio desistere. saluti luciano2 punti
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Ha Ha Ha, mi viene da ridere. Se parliamo di strada percorsa, allora questo Ducato da 124 soldi con Santa Giustina, dopo aver fatto più di tre volte il giro del mondo strisciando, ha partecipato e vinto la Parigi-Dakar. E ancora non ha finito di girare....... Ciao. Luigi.2 punti
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l'avevo notato ma non pensavo fosse importante. Ne approfitto in questa sezione per salutare tutto il forum perche' fra qualche giorno,a dio piacendo,andro' in Francia a trovare mio figlio e mi fermero' per qualche mese.Al mio rientro se vi fara' ancora piacere, potro' condividere tantissimo altro materiale numismatico,praticamente da Ruggero I d'Altavilla, passando per i normanni,svevi,aragonesi ed angioini.Ancora grazie a tutti per la sopportazione... Grazie a Pietro,Rocco, Alberto,Santone,Eliodoro,Raff82,Lamanna921, Odjob e scusate se ho dimenticato qualcuno. Non me ne voglia! Un saluto ed un abbraccio a tutti e buon proseguimento per il vostro lavoro sulla monetazione napoletana e siciliana veramente molto interessante.2 punti
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Sarà per il prossimo intruso, purtroppo mi ci vuole un bel po' di tempo per preparalo, posso anticipare che ci saranno monete molto più strane2 punti
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Presentazione del volume MUSEI REALI TORINO. Le collezioni numismatiche. I. Il Medagliere Reale. Storia e collezioni a cura di Federico Barello, Elisa Panero, Serafina Pennestrì Introduce e modera Pierangelo Gentile, Università degli Studi di Torino Presentazione webinar giovedì 25 giugno, ore 17.00 In occasione della riapertura dei Musei Reali, viene pubblicato e messo disposizione on-line il primo volume relativo alle collezioni numismatiche dei Musei Reali di Torino, realizzato in collaborazione con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e in raccordo con la Soprintendenza ABAP di Torino. I due volumi sono dedicati alle grandi raccolte numismatiche e offrono per la prima volta una panoramica sui due medaglieri, tra gli esempi storicamente e qualitativamente più rilevanti del collezionismo numismatico pubblico nel panorama museale italiano, europeo e internazionale. Modalità di partecipazione Iscrizione via mail a [email protected] (max 100 partecipanti)1 punto
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Provo anch'io! L'intruso è quella di Bermuda perchè l'unica moneta non circolante.1 punto
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buongiorno a tutti. ecco un sestino di Federico d'Aragona,figlio di Ferrante e fratello di Alfonso II, il cui figlio Ferdinando ii mori' a 28 anni senza eredi ,per cui il regno di Napoli passo' a lui.Egli regno dal 1496 al 1501 , anno in cui, a seguito del tradimento di Ferdinando il Cattolico ( che si era accordato con Luigi XII di Francia per la spartizione del regno di Napoli-trattato di Granada- a sua insaputa, fu costretto a cedere Campania ed Abruzzo al re di Francia, ottenendo in cambio la contea di Maine e una pensione vitalizia da tramandare ai suio eredi. Con lui finivano i re di Napoli ed inizia un lungo periodo di vicereame,che si concludeva poi con l'avvento di Carlo Borbone.1 punto
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Come hai già evidenziato tu, è la versione suberata di questo denario del 124 a.C. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G225/1 Al riguardo non saprei che altro dirti ...1 punto
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un ringraziamento,un saluto e un arrivederci anche a Doppiopunto e a Gennydbmoney!1 punto
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1938 Egitto - Farouk - 1 - 2 - 5 - 10 Millim Tutte riportano il 1938 a caratteri arabi ١٩٣٨ e la data del calendario islamico (Egira 1357) ١٣٥٧1 punto
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Salve Quanto ad S e non S il valore è il medesimo ed è il facciale La seconda foto è sicuro sia quella del rovescio della prima moneta?1 punto
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Nel caso delle monete galliche è chiaro l'appeal che l'iconografia di Giano ha esercitato sui galli vista la passione che avevano per le teste...1 punto
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davvero un bell'esemplare, con quelle apine un po'mosse... sembra di sentirle ronzare1 punto
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Due Schede che recano al verso messaggi rivolti a tutti i fruitori sulla differenza tra i Fusi Orari e i Codici di Avviamento Postale, da indicare obbligatoriamente sulla corrispondenza.1 punto
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I denari di questo periodo, non saranno esteticamente bellissimi, ma li trovo estremamente interessanti. Io non colleziono Venezia, ma nella zecca di riferimento, ( Verona ) a volte si confondono, anche se quelli veneziani sono decisamente piu' leggibili. Grazie per averli postati.1 punto
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1938 British West Africa - Giorgio VI° - 6 Pence Per chi non lo sapesse: Il Pence ed il Penny sono la stessa cosa ma sono utilizzati in modo diverso. Se una moneta ha un valore nominale da 2, da 3, da 6 come in questo caso, ecc. si definiscono come 2 pence, 3 pence, 6 pence, ecc, e non come 2 penny, 3 penny, 6 penny ecc. Il penny ha una specifica identità, il pence invece lo si utilizza per una certa quantita', il "6 Pence" è equivalente a 6 penny naturalmente, ma se sulla moneta ci fosse scritto l'errato "6 Penny", è come se ci fosse scritto "sei monete da un penny".1 punto
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Lo so che era lì...... @gennydbmoney, poi ha fatto un paio di giri..... (a vuoto)? Aspetterò il momento opportuno.....eh...eheheheh1 punto
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E Pietro Gradenigo (1289-1311). Al dritto + PE GRA DVX, rovescio + S MARCVS. Rif.: Zub - Luciani 20.7. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Esatto! pur avendo lo stesso formato la moneta da 50 cent di Aruba è stata concepita con dritto e rovescio a visione frontale quadrata e non a mo di rombo, qualche tipo:1 punto
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Mi auguro che questo sia un buon Riccione, sia per la parte commerciale, che per quella aggregativa e per quella culturale, vorrebbe dire che la numismatica ma anche il Paese e’ ripartito ...1 punto
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Buongiorno a tutti, @mariarosaria, manca solo la 93 per chiudere la serie se non sbaglio.. ? Complimenti, io ho solo il millesimo 1792. Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno a tutti, sempre della serie '' Non cercarla Lontano, la trovi a due passi da casa tua '' Saluti Alberto1 punto
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Ciao a tutti, Grazie mille @motoreavapore, si con calma le poche che ho le condividerò molto volentieri con voi esperti,al momento sono nella fase di studio. Grazie ancora Un saluto a tutti e buona festa. Un saluto Raffaele1 punto
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E si trattasse di quel che resta di un 100 lire con l'Italia turrita del 1996? Confronta il diametro se è compatibile1 punto
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Le medaglie papali del 1900 non sono state oggetto di speculazioni ed hanno un basso costo (è quello della emissione di una medaglia attuale) , sicchè è difficile pensare a svalutazioni. Forse non vi saranno neanche aumenti se non ci sarà un incremento della passione per questa forma di collezionismo, che non è mai stata molto consigliata (non vi sono stock in mani robuste) e che potrebbe essere incrementata solo a mezzo di studi, che dopo un periodo di produzione abbastanza importante sono un po' in difficoltà per i costi editoriali molto alti nelle pubblicazioni di pregio (per il momento non è avanzata l'idea delle pubblicazioni economiche, di un catalogo specifico). La tua analisi nell'ambito delle medaglie papali moderne è corretta. Papa Benedetto XV è il pontefice con poche medaglie straordinarie e presumibilmente con le tirature più basse per quanto riguarda le medaglie annuali/ufficiali. Va considerato che il suo pontificato coincide in gran parte con il primo conflitto mondiale e ciò spiega la limitata emissione di medaglie straordinarie ed anche la restrizione delle coniazioni per carenza di metallo (decisamente rare sono le annuali in bronzo). Il collezionista può allora domandarsi perché il prezzo è sostanzialmente uguale a quello delle medaglie di altri pontefici. La medaglistica in bronzo è poco richiesta quando si reperisce facilmente l'argento a basso prezzo. Quanto al confronto tra pontefici, ho rilevato che alle collezioni generalizzate per periodo si sono sempre affiancate collezioni per singoli pontefici, sviluppate soprattutto nelle località o regioni della loro provenienza o per senso di appartenenza alla loro epoca. I collezionisti specifici di Benedetto XV sono pochi; il pontefice proviene dalla Liguria , regione abbastanza estranea per tradizione e cultura alla influenza "romana". Ho conosciuto invece molti collezionisti per pontefici marchigiani o romagnoli e anche per Pio X, oltre che per Pio XII e Giovanni XXIII in quanto in tempi passati di attualità per la condivisione diretta del loro messaggio.1 punto
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benvenuto La monetazione dei Savoia è molto vasta spaziando dal medioevo alla metà del secolo scorso ... hai già in mente un periodo in particolare che vorresti approfondire ? Avendo accennato al discorso errori credo tu ti riferisca quindi alla monetazione più recente. Oltre ai testi menzionati Per per le prove mi viene in mente il libro di @elledi https://www.panorama-numismatico.com/prove-progetti-e-rarita’-numismatiche-monete-rare-dei-savoia/ mentre per i falsi (d'epoca) il testo di Biagio Ingrao https://www.panorama-numismatico.com/i-falsi-depoca-nella-monetazione-sabauda/1 punto
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L’opera è divisa in sezioni che vanno dalla lotta a mani nude fino all’uso della lancia. Nel suo manuale, Fiore fornisce istruzioni sul “wrestling” (abraçare), sull’uso di daga, spada a una mano e spada a due mani, consigli sul combattimento con la spada indossando un’armatura, istruzioni sulle asce d’armi, sulla lancia (a piedi o a cavallo), sul bastoncello (un piccolo bastone simile ad un randello) e nozioni sul combattimento tra due duellanti che impugnano armi differenti L’immagine più nota del testo è il diagramma delle sette spade dove Fiore dei Liberi espone infine le virtù uno schermidore perfetto dovrebbe possedere facendo analogie con gli animali, in modo non molto differente da quanto avvenne nelle arti marziali orientali: Lince (Prudenza) Meio de mi’louo ceruino non uede creatura E aquello meto sempre a sesto e mesura. L’immagine della lince che tiene tra la zampa un compasso rappresenta l’abilità di valutare di continuo l’azione del combattimento e fare aggiustamenti per contrastare l’azione dell’avversario, duellando con prudenza e leggendo il movimento dell’avversario per applicare la più corretta strategia difensiva o offensiva. Tigre (Velocità) Yo tigro tanto son presto a corer e uoltare Che la sagita del cello non me po auancare. La tigre regge una freccia nella zampa e rappresenta la velocità accoppiata alla forza. Fiore ritiene fondamentale possedere forza accoppiata a grande rapidità, e descrive due tipi di velocità: una fisica, per eseguire fulmineamente una tecnica di combattimento, e una mentale, per interpretare in tempo zero il proprio avversario. Leone (Audacia) Piu de mi lione non porta cor ardito Pero de bataia faço a zaschaduno inuito Il leone rappresenta l’audacia ed è in costante lotta con la lince: coraggio e misura devono andare di pari passo in un combattente esperto ed equilibrato. Il leone tiene nella zampa un cuore, che simboleggia l’intensità che il combattente deve dimostrare per risultare vincente. Elefante (La Forza) Ellefant son e uno castello ho per cargho E non me inçenochio ni perdo uargho. L’elefante è rappresentato con una torre sul dorso e rappresenta la forza, un’abilità primaria su cui fondare destrezza e tecnica. La forza è anche uno dei sette requisiti primari elencati nella sezione “Abrazare” del Flos duellatorum, dedicata al combattimento a mani nude. Sito dedicato con copie delle pagine: https://www.aemma.org/onlineResources/liberi/flos_dellaSpada.pdf Ciao Illyricum Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Fiore_dei_Liberi https://it.wikipedia.org/wiki/Flos_duellatorum_in_armis,_sine_armis,_equester_et_pedester https://www.vitantica.net/2019/01/18/fiore-dei-liberi-flos-duellatorum/1 punto
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@Artax, @Numi 62....La numismatica medievale siciliana è tra le più complesse d'Europa e necessita di competenze vastissime per poter penetrare adeguatamente i suoi segreti, tante civiltà diverse si sono incontrate in quest'isola al centro del Mediterraneo ed hanno lasciato i loro segni anche, e spesso soprattutto, nelle monete, non è un caso che tra gli studiosi che si sono occupati di monetazione siciliana medievale vi siano molti stranieri, un esempio per eccellenza è Philip Grierson, autore, tra i tanti studi, insieme a Lucia Travaini del fondamentale volume del Medieval European Coinage dedicato all'Italia meridionale, ma anche Paul Balog, grande esperto di numismatica islamica ed autore di saggi importanti proprio sulle monete oggetto di questa discussione, ed attualmente un contributo molto importante alla miglior conoscenza della monetazione siciliana di epoca bizantina lo sta dando Vivien Prigent. Ma una studiosa siciliana di grande valore, esperta nelle monete siciliane del periodo islamico, è Maria Amalia De Luca, di cui voglio segnalare due contributi fondamentali sull'argomento, il primo è un prezioso saggio che riassume la storia della monetazione islamica in Sicilia durante le dominazioni Aghlabita e Fatimita, è contenuto nel secondo volume dedicato al periodo bizantino e islamico della magnifica opera edita dalla Epos sulla storia di Palermo, purtroppo incompiuta ma comprendente il periodo antico e quello medievale. Il saggio in questione è ottimo per introdursi nel migliore dei modi in argomento, di grande ausilio sono anche le pregevoli schede dedicate a ciascun tipo monetario coniato dai vari emiri e califfi sull'isola e corredate di trascrizioni e spiegazione delle legende. L'altra opera di questa studiosa, direi a dir poco fondamentale sull'argomento, è il catalogo delle monete cufiche presenti nella collezione della biblioteca comunale di Palermo, questa famosa collezione fu a suo tempo già trattata dal benemerito Bartolomeo Lagumina in una pregevole opera, poi successivamente venne fatta oggetto di un'ulteriore pubblicazione da Sapio Vitranio, un'opera questa non esente da errori ma meritevole a mio avviso per il corredo illustrativo con ottimi ingrandimenti fotografici delle monete. Tuttavia il catalogo prodotto dalla De Luca è davvero un'opera di alto livello scientifico con tutte le monete ottimamente descritte ed illustrate con fotografie nitide, purtroppo è anche un volume molto difficile a reperirsi e piuttosto costoso, ma si può ovviare attraverso l'ausilio delle biblioteche.1 punto
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Nel condividere pienamente i pensieri di @Rocco68e @Litra68 pur rispettando e comprendendo i pareri degli altri, mi auguro che lo spirito che anima questa sezione del forum rimanga quello della "fratellanza" della condivisione senza "vergogna" o soggezione nel mostrare le proprie monete (anche in bassa conservazione) A tutti fa piacere ricevere complimenti, apprezzamenti, e like alle proprie monete e discussioni, ma questo non deve essere lo scopo e l'obiettivo da raggiungere .... semmai quello di crescere nello studio e nella conoscenza e di imparare attraverso le nostre amate monete. Sono collezionista anche tra l'altro delle monete del Regno d'Italia ed ho abbandonato la relativa sezione del forum e forse abbandonerò anche le relative monete poichè in quella sezione mi sembra di partecipare ad una gara dove vince chi esibisce la moneta FDC ed addirittura nei casi di pari merito vince chi ha il FDC eccezionale......... Trovo la cosa molto deprimente, ed è per questo tra le altre motivazioni che da qualche anno mi sono innamorato delle monete napoletane e di questa sezione, che spero rimanga sempre avulsa da queste "competizioni" Un saluto ed un abbraccio a tutti gli utenti della sezione. Postate sempre le vostre monete.... Buona domenica a tutti1 punto
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Tutto questo ampio (ma spero interessante) preambolo per parlare di un ritrovamento serbo. Una spatha romana del III-IV secolo trovata a Ratari, presso Obrenovac, nella Serbia Centrale. Ritrovamento interessante ma non raro. Se non fosse per un particolare: la presenza di due iscrizioni sui lati della spada: “EX B NAIS” e “IOVIANA”. Ovvero la località dove venne forgiata e l’unità (Legione V IOVIANA) o il numero (IOVIANVROM) cui apparteneva il militare che la possedeva. EX B NAISS indica “fabbricata nella seconda officina di Naissus” ovvero nella città romana (attuale Nis) dove nacque lo stesso Costantino. Dove non si hanno evidenze archeologiche della presenza di una fabrica armorum che evidentemente era attiva probabilmente per rifornire le truppe presenti nell’area. La forma della spada suggerisce una datazione collocabile tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. La lunghezza è di 83,9 cm di cui ben 78,1 di lama. Per approfondimenti: https://www.academia.edu/41483929/Spatha_from_the_Province_Pannonia_Secunda_with_Marks_of_Workshop_and_Military_Unit?fbclid=IwAR2MzfuYqfTxQC-HdsJvutDR4R9Cma9AEi7K9YVckgiEkzW6CQE73AWtHXM https://it.wikipedia.org/wiki/Legio_V_Iovia https://www.roma-victrix.com/12-legiones/99-legio-ioviani-seniores.html Ciao Illyricum1 punto
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Normanni, figli di Tancredi d'Altavilla, Ruggero I gran conte e Roberto il guiscardo sono tra i primi degli Altavilla che vengono in Italia dove, in pochi anni, conquistano la signoria su buona parte delle regioni meridionali e sulla Sicilia . Il figlio del 'guiscardo', Boemondo I principe di Taranto, con il cugino Tancredi, si unisce alla prima crociata (1096-1099) e tra Ottobre 1097 e Giugno 1098 è all'assedio di Antiochia che, conquistata, diventa il secondo principato crociato, e che sarà a lui assegnato . Boemondo I, frustrato nei successivi tentativi di ingrandire il principato di Antiochia, tornato in Europa per raccogliervi forze e mezzi, chiude poi la sua vita nel 1111 in Bari, con mausoleo in Canosa . Il principato normanno di Antiochia prosegue con il suo successore, il figlio Boemondo II che per la minore età avrà reggenti fino al 1126 . Nel 1119,reggente Ruggero di Salerno, il principato subisce la disfatta dell' 'ager sanguinis' ad opera dei Turchi di Il-Ghazi : di 700 cavalieri e 3000 fanti cristiani, si salveranno forse solo 2 cavalieri e la battaglia sarà poi descritta nel suo 'Bella antiochena' da Gualtiero il cancelliere, presente su quel campo . Boemondo II cade in battaglia nel 1131 con unica erede la figlia Costanza : dopo Costanza, caduta Antiochia, gli eredi continueranno come conti di Tripoli di Siria con diritto al principato su Antiochia fino a Boemondo VII (1287) e dopo questi con la sorella Lucia, che vedrà anche la caduta di Tripoli (1289) in mani turche . La monetazione normanna in Siria, iniziata con follis in Ae, vede poi i piccoli denari in argento di Boemondo III fino agli ultimi grossi e mezzi grossi di Boemondo VII .1 punto
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L'ultimo anno di emissione per questo dollaro dell'Honduras britannico, nel 1973, dopo circa 110 anni dalla sua nascita, il Paese assunse la denominazione di Belize. Se notate 'Belize' è citata al centro della banconota, ma come capitale dell'ex British Honduras e non come nazione, attualmente la capitale è Belmopan.1 punto
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Giusto qualche pagina, ho dovuto ridurre i kb e la nitidezza delle immagini purtroppo non sono il massimo, ma se vi interessa qualcosa di specifico poso fare una scansione della singola moneta raffigurata, o se non è presente magari si trova nell'elenco.1 punto
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Forse non sono stato chiaro, ma è difficile spiegare vicende secolari . Devi accettare il principio che la medaglia non è una moneta con un valore specifico legalmente riconosciuto. Ha un costo variabile di produzione (metallo; studio dell'artista; coniazione) e una valutazione soggettiva fin dalla emissione. Il collezionista settecentesco andava a Roma in Via Coronari nella officina Hamerani per acquistare la medaglia papale desiderata. Probabilmente la pesava se era in argento (certamente se era in oro); orientativamente poteva controllare il titolo del metallo e concordava il prezzo. C'era una discrezionalità di trattativa, come in ogni acquisto che facciamo. Il collezionista ottocentesco poteva richiedere un riconio Mazio. Per l'argento e l'oro doveva pagare anticipatamente il metallo occorrente con peso precisato (controllabile) e a consegna il costo della coniazione Ti rendi conto che un grammo di argento vale oggi € 0,50? Chi vuol fregare ha in mente altre cifre. Oggi ho comperato una camicia e ho pagato € 30. Mi stava bene e ho comperato. Valeva € 29,30 e sono stato fregato? Io non sono capace di essere più chiaro.1 punto
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