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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/20 in Risposte
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Questi sono i volumi finora pubblicati. Di certo so che qualcuno è di difficile reperimento.6 punti
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Carissimi, la questione dei “ certificati (?) di lecita (?) provenienza” è stata discussa nel corso degli anni numerose volte, anche grazie al prezioso contributo di @Bizerba62. In primis, non sono certificati ma ATTESTATI, termini che spesso vengono confusi tra loro ma non esattamente equivalenti, perchè, volendo dare non solo un particolare accento all'etimo ma anche a quanto prescritto nel Testo unico della documentazione amministrativa (d.p.r. 28 dic. 2000 nr. 445), il certificato è un documento "rilasciato da un'amministrazione pubblica avente funzione di ricognizione, riproduzione e partecipazione a terzi di stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche": ha valore di qualcosa di certo (e come origine è la parte pubblica che ne fa ricognizione) mentre assegnerei all'attestato un valore di testimonianza e di rimando a uno stato, a un fatto o una qualità, ma non necessariamente determinato da parte pubblica e neanche tanto certa. Sembra una quisquilia, perchè ben si potrebbe obiettare che lo stesso legislatore (e di conseguenza la pubblica amministrazione) non sempre ha chiaro il leggero distinguo ma, forse mai come in questo caso tale distinzione aiuta a capire la portata della previsione di legge dell'articolo 64, che riporto qui per comodità : ART: 64 Attestati di autenticità e di provenienza Chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d'antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l'obbligo di consegnare all'acquirente la documentazione che ne attesti l'autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull'autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell'opera o dell'oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi. Quindi il commerciante Attesta ( testimonia ) sulla Autenticità e sulla Provenienza, anche in forma probabilistica.... e in mancanza di dati completi una dichiarazione con tutte le informazioni disponibili... anche incomplete...... insomma niente di simile a una certificazione. Balza all'occhio che si parla di provenienza , ma NON di “LECITA provenienza”, quella semmai verrà verificata e accertata eventualmente e posteriormente nelle sedi opportune. Per capirci bene : potete avere tutti gli attestati che volete ma se a qualcuno gira storto quel giorno, un sequestro, una verifica e quant'altro non ve lo leva nessuno, e la pratica giuridica lo dice chiaramente quanto frequentemente sia accaduto e accada. Tutt'ora. Ho presente ben due casi fotocopia di cui uno è in cassazione : documentazione di acquisto completissima e minuziosa con fatture e cataloghi, molte di provenienza estera..... beh.... assoluzione, ma al momento “confisca/ restituzione allo stato”.... vedremo come andrà…. Peraltro è chiaro che più documentazione si può apportare ( ivi inclusi i famigerati attestati e anche dichiarazioni di cessione tra privati) più agevole sarà un esito positivo completo, cosa che succede nella stragrande maggioranza dei casi, a volte anche senza troppa documentazione (dipende da vari fattori... in primis chi ti trovi di fronte e chi hai mobilitato per la difesa... anche se ... non basta sempre). Quindi niente è scontato, tutto può servire, ma..... siamo in Italia! Un cordiale saluto, Enrico P.S.In grandissima sintesi è un Attestato, che riporta dati, anche parziali, inerenti all'oggetto in relazione alla sua autenticità e alla provenienza, ma non ne certifica la lecita provenienza.... però aiuta…. P.P.S. Faccio notare che la mancanza della consegna (e a maggior ragione l'inesistenza presso il cliente finale) del famigerato attestato non comporta ai sensi del codice Urbani niente dal punto di vista penale... al massimo una sanzione amministrativa... e l'articolo di riferimento era nato ben prima del Codice Urbani a protezione dell'acquirente per preservarlo da acquisti fraudolenti (falsi) e posto su un piano civilistico, non penale.... ben altro quindi e la mancanza non dovrebbe avere rilevanza in senso penale contro il malcapitato ( ci hanno provato, ma è andata buca a quanto mi risulta! Italia....)5 punti
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Mia moglie me lo dice sempre che non sono bravo a mantenere le promesse... ma tant’è. Sig. Bassi22, quanto lei scrive (in ogni caso fuori tema), come operatore del diritto mi impone di ricordarle che il nostro sistema giuridico non si basa sulle consuetudini, sulla prassi o sul capriccio. Il suo è un concetto pericoloso da far passare. In diversi anni di professione le poche sentenze che ho avuto il dispiacere di leggere fondate sull ‘“ovvietà” hanno fatto la fine che meritavano già in appello (senza scomodare la Cassazione). La disciplina del diritto societario (che per me è pane quotidiano) è tutt’altro che lacunosa (anche con riferimento alla posizione delle persone fisiche, o ai soggetti, come li chiama lei), glielo assicuro. Ma non voglio andare ulteriormente fuori tema quindi le dico che, se vuole, avrei tutto il piacere di continuare con lei questa conversazione in privato, nel rispetto reciproco. Ció posto, tornando al tema, cercherò di spiegare a @Sirlad con una storia di fantasia perché ho inteso focalizzare l’attenzione sul tenore letterale dell’art. 64. Non dobbiamo mai dimenticare che lo scopo di questo forum è anche divulgativo e non tutti coloro che leggono dispongono degli strumenti di avvedutezza tali da rendere ovvio che in un acquisto di moneta antica da privato si dovrebbe sempre richiedere la documentazione a corredo. Questo era lo scopo del mio intervento. “C’era una volta un signore ricco e facoltoso di nome Pollo Pavone il quale, dopo aver collezionato per anni monete contemporanee come passatempo, un giorno si appassionò alle romane antiche. Il sig. Pollo, che aveva tanti soldini da spendere, decise che la sua nuova collezione sarebbe iniziata col botto: la sua n. 1 sarebbe stata una moneta davvero speciale. Così il sig. Pollo conobbe il sig. Lupo, il quale gli propose di acquistare da lui un pezzo davvero ricercato a un prezzo a tre zeri. Il sig. Pollo, che nulla sapeva sulle modalità di circolazione dei beni ai quali si approcciava, concluse l’acquisto, con una stretta di mano, e pagando rigorosamente in contanti il sig. Lupo. A distanza di poco tempo, il sig. Pollo, che, ricordiamo, di cognome faceva Pavone, mostró la moneta a un suo conoscente, pure appassionato di monete, il sig. Iena. Il sig. Iena, invidioso dello splendido pezzo, decise di denunciare al Fattore il sig. Pollo che, quindi, un bel giorno si ritrovò i improvvisamente nei guai. Allora il sig. Pollo inizió a studiare la legge e capì (in parte) che aveva commesso una grave fesseria. Studiando studiando il sig. Pollo lesse l’art. 64 e si disse: “sono a cavallo!”. Contattó allora il sig. Lupo e pretese che questi gli fornisse il certificato di lecita provenienza. Ma il sig. Lupo gli rispose: “Di che parli? Io mica vendo monete di professione! E poi chi ti conosce?” Fu allora che il sig. Pollo decise che era ora di rivolgersi all’avvocato Benedetto (inventato anche lui ovviamente) che gli spiegó come era regolamento il terreno in cui aveva deciso di muoversi e che l’art. 64 non era lui d’aiuto: Pollo, infatti, non avrebbe potuto PRETENDERE alcun certificato da Lupo, nè prima nè dopo l’acquisto incauto. Così, Pollo tentò di spiegare la vicenda al Fattore, tirando in ballo il sig. Lupo, il quale a sua volta negó tutto. Dopo numerose tribolazioni e tante sculacciate dal Fattore, il sig. Pollo ricordó che lui e il sig. Lupo si erano scambiati alcuni messaggi in merito a quella compravendita. Fu così che il sig. Lupo non poté più negare e, quindi, fu punito dal Fattore. Il sig. Pollo se la cavó ma smise per sempre di collezionare. Il sig. Lupo non fu chiuso in una gabbia dello zoo ma fu obbligato a stare per un po’ in una riserva naturale, con l’obbligo di farsi trovare sempre presente ai guardiacaccia. Oggi si narra che il sig. Lupo abbia avuto la possibilità di tornare libero nel bosco e, da quello che si dice, non gradisce più il pollo. L’avvocato Benedetto fu benedetto anche dal sig. Pollo e tutti vissero felici e contenti (o quasi)”. Saluti5 punti
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1 Peso del 1822 del primo Impero Messicano: La banconota è stata annullata con taglio sulla firma del Ministro delle Finanze (in realtà, su questo esemplare hanno mancato Medina e hanno segato un pezzo di Bartes...). Lo stato non più esistente è durato appena qualche mese, giusto il tempo di un piccolo colpo di Stato da parte di Agustin de Iturbide, che si auto proclama Imperatore il 19 maggio 1822 e viene costretto ad abdicare il 20 marzo 1823. Ma non è uno stato non esistente, direte voi, è sempre il Messico! In effetti no, perché si trattava in realtà del vecchio territorio del Viceregno di Nuova Spagna, colonia spagnola da secoli, che si era reso indipendente appena un anno prima, nel 1821, e comprendeva ancora i territori dell'attuale Centro America (fino a Panama tutta) e del sud-ovest degli attuali Stati Uniti su fino all'Alaska. La secessione del Centro America avviene giusto l'anno dopo, nel 1823, mentre quella dei territori nordamericani è successiva. Se volete, ho appena pubblicato un post sulle prime emissioni del Messico... https://www.orodicarta.it/curiosita/mexico1.html4 punti
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Per non tediarvi oltre con queste piccole e ''brutte'' monete, vorrei mostrarvi un pezzo del XV secolo, il denaro scodellato di Michele Steno (1400-1413). Fa parte dell'ultima serie di queste monete che in seguito verranno sostituite dai piccoli copoluti (vedi sopra) e dai bagattini dogali e anonimi. L'inizio della legenda è chiaro e così la fine. La legenda infatti è + MI STE DVX. Stranamente per questa ultima tipologia, anche al rovescio si possono chiaramente distinguere alcune lettere di S MARCVS. Rif.: Zub - Luciani 20.19. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti4 punti
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https://www.cronacanumismatica.com/la-prima-rarissima-moneta-italiana-con-valore/?fbclid=IwAR2zp5IUrJZMTrgNTZjdDqhsbcNFW7XRzQeVm9ky067BSDTNGZKSLgJJAdo3 punti
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Avendo un po' di tempo, sono andato a guardare i risultati della NAC 108. Il grosso di Michele Morosini che partiva da € 1.600 ha realizzato € 2.500 che con i diritti d'asta arriva a € 3.030. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Ciao, considerando che è riconosciuta la presenza dei numeri (come anche le lettere e i simboli) da almeno il 2 (l'1 non mi è mai capitato di vederlo) al 9 è lecito classificarlo come numero 7,anche perché ne detiene le caratteristiche visive, il timone lo immaginerei alquanto diverso, inoltre non mi è mai capitato di vedere un simbolo che fosse paragonabile ad un timone, anche se in numismatica niente deve essere dato per scontato...3 punti
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Da "La monetazione incusa della Magna Grecia" ( G. Gorini - 1975 ) due brani per ricordare le ipotesi di non pochi scrittori di fine Ottocento, che hanno visto in Pitagora una fonte quasi diretta per quella particolarissima monetazione .3 punti
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Ho mentito e mi perdonerete, ma con Banksy è difficile essere definitivi. Aggiungo l'ultima sua opera in solidarietà con il movimento Black Lives Matter per l'omicidio di George Floyd...3 punti
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Trovo le argomentazioni di Allek pertinenti e ben argomentate. Purtroppo la legislazione italiana ha molte lacune in questo campo. L’ideale sarebbe poter avere delle norme comunitarie - semplici dirette e chiare - valide per tutti i paesi europei. Si faciliterebbe cosi molto il commercio e si stabilirebbero chiaramente i confini del lecito senza tema di ritrovarsi nell’illecito senza saperlo perche le norme sono confuse, lacunose e moltissimo arbitrio viene poi lasciato al giudice di turno. Ma ovviamente questo e’ pura utopia...?3 punti
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Buongiorno a tutti, mi farebbe piacere leggere vostri pareri in merito alla conservazione di questo esemplare. Tornese con Tosone 1636 Filippo IV Simbolo 7 davanti al busto.2 punti
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Ciao Oggi ho fatto alcune foto, non sono il massimo ma spero siano abbastanza chiare. Questa moneta fine anni 60 è stata fino ad un anno fa nella confezione originale della Zecca ed ora riposa in un album (sempre in plastica). A mio parere la plastica non l'ha minimamente danneggiata. Il colore mi sembra simile alle 100 L. molto più giovani e non ha nessuna patina. Se alcune monete hanno cambiato il loro aspetto (patina opaca, macchie o quant'altro penso sia dovuto al fatto che sono state conservate in ambiente troppo umido. C'è anche da dire che ogni moneta per mille motivi ha una reazione diversa al tempo che passa. Saluti2 punti
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Credo che Venezia non sia proprio in previsione essendoci il Montenegro anche se del 2012. Inserirsi qui con i costi sempre alti potrebbe voler dire lavorare in perdita. Ma credo che l'unico che possa rispondere a questa domanda sia proprio Varesi.2 punti
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Salve Mi aggrego volentieri con il mio vissuto Grano Cavalli 1789 di Ferdinando IV Siciliae Rex Rame: 5,7 g, 25 mm2 punti
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Questa antica città della Tracia corrispondente all'attuale Kjustendil, in Bulgaria, situata nella fertile vallata della Struma, tra il suo affluente, il fiume Banštica, e la collina di Hisarlăka, nei pressi di fonti termali, su una deviazione di un'importante arteria stradale, la Via Egnatia, tra Serdica e Stobi. Caratterizzata da notevole fioritura economica e culturale a partire dagli anni di regno di Traiano, quando venne chiamata Ulpia Pautalia, la città si era sviluppata nell'area di un villaggio tracio (tribù dei Denteleti), la cui origine si fa risalire agli inizi dell'Età del Ferro. Il nome di Pautalia dovrebbe significare «fonti zampillanti» o «città delle fonti». Trasmesso in diverse varianti Παυταλία, Παυτά, Πανταλεία, esso si incontra su monumenti epigrafici e numismatici databili dal II alla metà del V secolo. In un'iscrizione d'epoca adrianea (135) si allude a una nuova basilica di P.; sulle monete coniate da Antonino Pio (138-161) a Caracalla (211-217) la città è ricordata come ουλπιας παυταλιας, mentre più rara è la leggenda παυταλιωτων «moneta degli abitanti di Pautalia». È menzionata dal geografo Claudio Tolemeo e, più tardi, nella Tabula Peutingeriana e nelle opere di scrittori del V-VI sec. (Ptol, Geog.,III, 2, 7; Tab. Peut.,19; Malchus, Byzantiaka; Hierok., Synek., 654, 4; Procop., Aed., IV, 1, 4; Marcellinus Comes, Chronikà, 516,). La città era munita di una cinta muraria. La prima, costruita in pietra in pianura, si data agli anni di regno di Marco Aurelio e di Commodo e fu innalzata per far fronte agli attacchi dei Costobochi (170), come a Serdica, a Filippopoli, ad Augusta Traiana e a Marcianopoli, città in cui la stessa datazione delle mura è confermata dalla presenza di iscrizioni edilizie. La superficie difesa (29,30 ha) ha la forma di un poligono allungato, quasi un rettangolo. Le mura sono realizzate in opus quadratura, opus vittatum mixtum, opus vittatum, opus caementicium·, hanno torri circolari e semisporgenti alle porte, circolari angolari e rettangolari mediane, in parte sporgenti dalla cortina. La porta orientale riportata alla luce è del tipo a trìpylon, con grande ingresso centrale per il passaggio dei carri, fiancheggiato su ciascun lato da uno per i pedoni. I quattro periodi costruttivi (III e VI sec.) testimoniano le situazioni tumultuose in cui vennero a trovarsi le terre tracie; le mura costruite nella tarda antichità sulla collina di Hisarlăka si mettono in relazione con le iniziative dell'imperatore Giuliano nell'Illiria. Di forma irregolare, si adattano alla configurazione del terreno e racchiudono una superficie di 2,17 ha. Sono costruite in muratura mista, con fascia di quattro e cinque mattoni, con torri rettangolari, triangolari e circolari sporgenti al di fuori della cortina, con due porte principali e alcune postierle. Si datano al IV sec., con restauri nel V e VI; furono utilizzate durante il Medio Evo, all'epoca del secondo stato bulgaro e nel periodo della dominazione ottomana. Nell'area della città antica sono stati riportati alla luce numerosi complessi architettonici pubblici e privati: terme, botteghe, una chiesa paleocristiana. Monumenti epigrafici ricordano che a P. furono attivi architetti di origine greca, i fratelli Laomedonte e Glaukias; e che esisteva qui uno speciale collegium, quello degli «epimeleti», al cui controllo era sottoposta l'edilizia. Nell'agorà si trovava una basilica civile dell'epoca di Adriano e nelle sue immediate vicinanze era un orologio solare, testimoniato da fonti epigrafiche. Ai piedi della collina boscosa, come suggeriscono le raffigurazioni su monete coniate nella stessa P., si innalzavano i templi di Asclepio, Igea e Telesforo, di Zeus e di Hera, di Apollo e di altre divinità, della cui ricca ornamentazione restano numerosi frammenti architettonici e mosaici pavimentali policromi. Placchette votive in terracotta e marmo e statuette in bronzo fanno luce sulle singole aree di culto e sull'esistenza di abili botteghe locali, che produssero anche raffinati balsaman, statuette e applicazioni di carri. La città possedeva preziose opere d'arte, tra cui repliche di statue di Prassitele (v.) (Hermes con Dioniso bambino e Satiro) e di Lisippo (v.) (Eracle che strozza un leone, Eracle tipo Farnese ed Eracle con clava sulla spalla) e repliche di opere d'epoca ellenistica (il famoso Gruppo delle tre Ninfe, la statua di Asclepio). Nella città-venne eretta anche una statua equestre di Lucio Vero. Iscrizioni attestano la presenza a P. di scultori, giuristi, retori, sofisti e di un ginnasiarca. http://www.treccani.it/enciclopedia/pautalia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/2 punti
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@Gianluca S. Ciao Gianluca : ognuno di noi è libero di collezionare ciò che lo interessa, che gli piace : ci mancherebbe. Quelle che hai mostrato sono una delle tante iniziative commerciali che soprattutto anni addietro sono state molto frequenti e che si rivolgevano non tanto a collezionisti con un po' di esperienza ma a neofiti o persone che pensavano di fare un affare redditizio, spinti dalla reclame che le aziende emittenti fornivano con certificati di garanzia sul titolo del metallo impiegato, nonché spesso l'elenco di sponsorizzazioni prestigiose, belle confezioni, garantendo "tirature limitate" , ecc. Tutto vero, ma chi poi ha provato a venderle spesso - quasi sempre - ha realizzato soltanto il controvalore del metallo, ove fosse Oro o Argento : una cifra molto più contenuta di quanto erano state pagate all'atto dell'acquisto. Il Valore commerciale di una medaglia lo stabilisce il mercato, cioè la richiesta, e questo tipo di "roba" non è ricercato dai collezionisti ed appassionati di medaglistica : ti basta recarti una volta ad una Mostra/Mercato del settore per verificarlo di persona. Tutto questo per fornirti un orientamento circa il prezzo che pagherai se procederai nell'acquisto. Buona serata.2 punti
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E' uscito un libro dedicato alla normativa riguardante le monete. LA TUTELA DEI BENI DI INTERESSE NUMISMATICO, Atti del Convegno di Studi 18 maggio 2018 - Università di Roma ''Tor Vergata'' a cura di Arnaldo Morace Pinelli, G. Giappichelli Editore, Torino 2020. Ne consiglio la lettura a tutti. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Seguo Litra nella scia delle Schede in cui la Telecom propagandava i propri servizi : in questo caso le chiamate all'Estero e quelle effettuate a prezzo scontato nei Giorni Festivi : incisivi ed efficaci i disegni al verso delle Schede.2 punti
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Lo zloty polacco é l'unica valuta che non ha cambiato denominazione nel corso degli anni, mentre tutte le altre nazioni attualmente adottano l'euro?2 punti
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Condivido pienamente l'assunto di @Sirlad. In merito alla mancata chiara previsione civilistica lamentata da @allek rappresento, a semplice titolo di esempio anche se apparentemente inappropriato, che nell'ambito del diritto societario sono assai poche le disposizioni normative rivolte ai soggetti mentre è assai ampia la giurisprudenza di merito che, molto spesso, ha argomentato le proprie sentenze di condanna nell'ovvieta' dei comportamenti che i soggetti avrebbero dovuto tenere. Cordialmente2 punti
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Direi che Michele Morosini a 480 euro è regalato. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Anassimandro di Mileto 610-546 a.C. Discepolo e forse parente di Talete, individuò il principio di tutte le cose nell'infinito (apeiron) da cui tutto nasce e in cui tutto ritorna. L'infinito è in movimento e dal suo muoversi nascono gli esseri, per separazione... nascono infiniti mondi. In essi si evolvono piante ed animali ; l'uomo - ad esempio - è un evoluzione di animali marini. Ogni nascita, ogni separazione dal tutto è una ribellione la cui colpa viene cancellata dalla morte che è il ritorno al tutto.2 punti
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Buonasera, certamente è una provinciale romana di Nerone (al diritto si legge chiaramente NEΡΩN). Se nel frattempo non l'avranno fatto altri, in serata penserò ad un classificazione precisa. HIRPINI2 punti
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Leggo oggi sull'edizione online di Cronaca Numismatica la nascita di un nuova realtà commerciale: Rimoldi Numismatica. https://www.cronacanumismatica.com/rimoldi-numismatica-monete-arte-e-storia-a-tutto-tondo/ Incuriosito controllo: il titolare è Antonio Rimoldi @anto R, giovane e preparato, da molti anni una promessa del forum lamoneta.it per la monetazione medievale e pontificia antica! Iscritto al corso di Laurea in Storia, socio SNI, pubblicista e divulgatore (ricordo il libro per ragazzi: La Numismatica che avventura, scritto con Magdi Nassal, anche lui un giovane numismatico rampante del forum). E' da un po', purtroppo, che non si fa più vedere "da queste parti" (oltre un anno) ma egoisticamente confido sempre che riappaia per deliziarci con qualche monetina o qualche succosa discussione. Tanti auguri per questa impresa!1 punto
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Posto anche la mia Cingranella del 1838 Ferdinando II1 punto
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Devozionale lauretana, bronzo/ottone, seconda metà del XVII sec.- D/ La Santa Casa con sopra La Madonna con Gesù Bambino, in esergo testa di cherubino.- R/ S. Antonio da Padova, esergo: ROMA.- Ciao Borgho1 punto
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Caro Alessandro, privati occasionali direi proprio di no….. nell'art 64 si parla espressamente di " comunque abitualmente vende " e l'abitualità esclude la occasionalità, essendone l'opposto… …… ...… quanto a non professionali che abitualmente vendono…. beh, non mi viene in mente niente di chi possano essere, perché se uno vende abitualmente sta esercitando quella professione e mi puzza a Guardia di Finanza in arrivo per il malcapitato…con un bel po' di contestazioni. La sanzione più che civilistica è amministrativa e riguarda lo Stato... invece tra Venditore e Acquirente siamo sul piano civile, nel senso che l'Acquirente che non abbia ricevuto l'attestazione o dichiarazione ben potrebbe chiedere la risoluzione dell'acquisto, non essendogli stato dichiarato a norma di legge se l'oggetto è autentico e quanto autentico ed eventualmente da dove provenga.... la norma non è specialistica per le monete ma per tutte le antichità, anche quelle che tradizionalmente hanno problemi persino più gravi di autenticità e di integrazione del pezzo delle monete ( mobili, quadri, gioielleria etc. ) Quanto al discorso dell'onere della prova nel caso penale.... è relativo... Pensa, ad esempio, a un Commerciante che acquista in asta una determinata moneta che poi cede al Malcapitato il quale, una volta inquisito, può comunque fare riferimento a quell'asta e a quel pezzo, anche senza attestato.... Alla fine l'attestato può agevolare la ricostruzione dei passaggi eventuali qualora richiesti, ma comunque fa riferimento a dati che di per sé non certifica... nella pratica l'attestato potrebbe anche indicare una provenienza minima, e ben difficilmente con una catena tale da riportare la moneta antica a una provenienza certa ante 1909, come vorrebbe certa giurisprudenza ( peraltro più sul versante archeologico che numismatico ). Invece trovo che l'attestato dia una notevole sicurezza all'acquirente di alcune qualità che la moneta dovrebbe avere e che il commerciante garantisce, oltre a definire che c'è stato un chiaro passaggio di proprietà anche a monte ( così come concepito l'articolo di legge prevede che il commerciante sia tenuto a consegnare all'acquirente anche la propria documentazione del suo acquisto, quale fattura di acquisto o altra documentazione equipollente). Un caro saluto, Enrico1 punto
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https://en.numista.com/catalogue/pieces4502.html se la risposta non è questa allora dico la n° 6 1 krone norvegia perchè in tutte è presente cavallo-cavaliere mentre in questa solo il cavallo1 punto
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Le due domande fatte servivano proprio a evidenziare questi due aspetti , il fatto che se non ci fossero state le conversazioni registrate, che hanno funzionato da “attestato di provenienza” ( come giustamente ha corretto Enrico) indiretto , il signor pavone avrebbe avuto ben altri problemi , e la questione del prezzo concordato , la cui proporzionalità o mancanza di proporzionalità rispetto al valore effettivo dell’oggetto, fa da spartiacque tra l’accusa di incauto acquisto e quella, ben più grave, di ricettazione. ( non mi ricordo in modo sicuro, ma siccome non mi pare che ci sia una percentuale definita di proporzionalità tra prezzo e reale valore per definire la ricettazione, considererei questo come una delle citate regole non codificate formalmente ma ugualmente fondanti ). ovbiamente, viste le premesse, il signor pavone, stante la mancanza di titolo di possesso del signor Lupo, si sarà visto confiscare l’oggetto e il signor Lupo, sarà stato a sua volta chiamato a giustificare i modi e i termini in cui disponeva dell’oggetto stesso. comunque, nella citazione di Enrico è riportata la necessità e l’obbligo di provvedere, secondo me intendendo anche il caso di transazioni tra soggetti non professionali, privati e occasionali, alla compilazione della dichiarazione contenente i dati di provenienza ..... del resto la mancanza dell'attestato, come scrive Enrico, è , civilisticamente, soggetta solo ad una sanzione, dal punto del codice Urbani, ma trasferisce , nei fatti, sull’acquirente l’onere dell’inversione della prova di un illecito penale....1 punto
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Altro esemplare Title: Tranquillina (AD 238-244). Bithynia. Calchedon Æ26 / Apollo on Swan Attribution: SNG Copenhagen 368, RG 115 Date: AD 241-244 Obverse: Draped bust of Tranquillina right, wearing stephane Reverse: Apollo holding lyre and reclining left on back of swan flying right Size: 26.28 mm Weight: 7.30 grams Description: VF1 punto
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Ciao @apples62 Apulia, Bronzo, Arpi, c. 325-275 a.C.; AE Testa laureata di Zeus a s.; a d. fulmine, Rv. APΠANΩN, cinghiale a destra. (non è romana repubblica romana ma Magna Grecia ?) Allego anche una foto per confronto presa da un asta sul portale deamoneta (ACR auctions 2014)1 punto
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Proseguendo il viaggio alla scoperta dei denari scodellati, vorrei illustrarvi quello di Giovanni Dolfin. Qui la lettura è agevole, perchè le lettere sono ben visibili. La legenda quindi è + (globetto) IO (globetto) DEL (globetto) DVX (globetto). Al rovescio l'usuale + S MARCVS. Rif.: Zub - Luciani 20.14. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno a te Sirlad. Grazie per la risposta. Al momento è solo curiosità ma non si può mai sapere. Credo siano state realizzate tutte prendendo spunto da medaglie esistenti ma non riesco a trovare i giusti abbinamenti. Continuerò a fare ricerche nel tempo libero ma ricevere qualche informazione in più dal forum non mi dispiacerebbe.1 punto
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Buonasera a tutti , appena passato in asta ACM 14 l'ennesimo esemplare di tarì 1798 con le S speculari, peso 3,19 grammi...1 punto
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Buonasera, dico che a parte il "globetto", già significativo da solo, è d'incanto apparsa la testa di Minerva. Non c'è dubbio che @Lucero abbia ragione e che si tratti di un triente, che farebbe risalire la moneta alla serie dell'asse unciale. A questo punto direi a @Mosdef di non toccare più la moneta, ulteriori "pulizie" potrebbero essere rovinose. HIRPINI1 punto
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Buon pomeriggio, @Raff82, sulla mia Piastra del 56 è meno evidente la rigatura rispetto al tuo esemplare che mi piace molto. A proposito del 1856 vorrei riproporre la mia mezza Piastra (prima volta in questa discussione) devo dire che anche le mezze piastre hanno il loro fascino, in collezione ne ho solo 2 al momento, se riesco più in là mi piacerebbe prendere una del 38. Come al solito scusate per le foto, quelle potrei migliorarle, mentre sulla conservazione posso fare ben poco. Ad ogni modo è un pezzo che mi da molta soddisfazione e tanti pensieri, ovviamente pensieri curiosi.. ? Saluti Alberto1 punto
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Per la giornata di oggi ho scelto la medaglia realizzata da Vito Valentino Cimarosti e coniata dallo Stabilimento Damiano Colombo & Figli di Noviglio (MI) in occasione della visita a Cipro di Benedetto XVI nel 10° Anniversario del Viaggio Apostolico. L'esemplare presentato è stato prestato al catalogo da utente anonimo che ringrazio. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F287/191 punto
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taglio 2 euro TYE paese Lussemburgo anno 2012 tiratura 500.000 condizioni spl città Milano Note con ologramma del volto del Granduca...news??1 punto
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Questo è un argomento alquanto ostico, caro Alberto; la documentazione dei periodi prima il 1623 è quasi nulla a riguardo quello che vediamo sulle monete di questo periodo, Giovanna/Carlo, Carlo V, Filippo II e parte di Filippo III (sigle, simboli, marchi, ecc.ecc.). Per gli studiosi del passato è sempre stato un tabù e hanno trattato l’argomento sempre a volo d’uccello, lasciando molte porte aperte a studi e ricerche future, con la speranza che qualcuno riuscisse a venirne a capo. Qualcosa è stato fatto, negli ultimi tempi, grazie ad alcuni lavori di Simonluca Perfetto, tra le cui righe qualcosa si riesce a carpire. A lui gli auguro vivamente, nell’imminente futuro, di trovare carte su questa questione “marchi”. Nel mio volume, ovviamente, ho scritto a tale riguardo, nella speranza di aprire una breccia nella risoluzione della problematica e soprattutto nella curiosità di chi è più addentrato a questa monetazione.1 punto
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Ciao a tutti ragazzi, Voglio condividere con voi questa mia 1825 appena arrivata in collezione.1 punto
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Molto rovinata ma a prima vista pare autentica!! peso e diametro corrispondenti !!1 punto
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A mio modesto parere, opinabile, non si tratta di errore o sbavatura, ma di cosa voluta. La forma pare romboidale, mentre il globetto nel centro della moneta è perfettamente tondo. Ripeto, posso tranquillamente sbagliare.1 punto
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