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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/20 in Risposte
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Salve a tutti, vorrei condividere con gli appassionati delle Monete Pontificie e della zecca di Bologna una recente acquisizione della monetazione dei Camerlenghi. di questa Lira da Soldi 20 non sono riuscito a trovare traccia di passaggi relativi ad altri esemplari, oltre ai 2 pezzi del museo Nazionale ..... in attesa di condividere info, buona serata Daniele9 punti
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Credo proprio di sì. Ma sui 20 Centesimi del '19 non me la cavo male neanch'io...?5 punti
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Buonasera, posto la mia ultima arrivata, credo possa stare in questa bella carrellata di monete. Saluti Marfir4 punti
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Posto questa scheda che fa parte di una serie di 8(la storia delle 2 ruote) ma io ne possiedo solo 3..rappresentano moto d'epoca..questa è italiana ,GILERA 350cc3 punti
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1939 Trinidad & Tobago - Governatorato britannico - 1 Dollaro Dal 1888 al 1961 le due isole (immagini a destra e sinistra del biglietto) furono amministrate e governate dalla Gran Bretagna (come si evince dall'emblema al retro della banconota). Dal 1962 è riconosciuta come 'Repubblica di Trinidad e Tobago', la capitale Port of Spain (citata al centro della banconota) si trova sull'isola di Trinidad.3 punti
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Salve segnalo: Alcune zecche inedite del robertino, autorizzate al culmine del regno di Roberto d’Angiò nel Meridione d’Italia, in Bulletin du cercle d'études numismatiques 57-1, (Janvier-avril 2020), pp. 18-26 https://www.academia.edu/43294055/Alcune_zecche_inedite_del_robertino_autorizzate_al_culmine_del_regno_di_Roberto_d_Angiò_nel_Meridione_d_Italia_in_Bulletin_du_cercle_détudes_numismatiques_57-1_Janvier-avril_2020_pp._18-262 punti
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Ringrazio per i complimenti e posto anche io il mio modesto esagono del 19 Saluti Marfir2 punti
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Molto bella, complimenti @Marfir ed è la meno comune fra quelle circolate E come non apprezzare la serie del 1919 di @El Chupacabra in particolare il 20 C. 1919 esagono che sembra in madreperla. rimanendo in tema: eccola...?2 punti
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Rarissimo perché quando cade non si ritrova piú ? Anche questa che pur pesa il doppio come dimensioni non scherza.2 punti
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E' vero, concordo con @monetiere. Nel mio precedente intervento ho equivocato proprio sulla posizione dei cavalli, me ne scuso2 punti
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Altre due Schede dedicate a valori sociali : la campagna ADVENTUM contro l'usura (molto incisivo il disegno al verso) e l'altra dedicata agli Organismi Internazionali preposti alla lotta contro la fame nel mondo.2 punti
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Viene classificata come scheda telefonica ma il Videotel non era un telefono, e a scanso di equivoci riportava chiaramente la non validità per i telefoni. Un caso di quella che secondo me si potrebbe definire "exocartofilia".2 punti
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Scusa @okt riporto l'articolo intero perché se in futuro il link dovesse non essere più accessibile, la discussione diventerebbe incomprensibile ( quindi niente di personale). Rivoluzione nell’archeologia: portata ‘alla luce’ un’intera città Romana senza alcuno scavo Per la prima volta un gruppo di archeologi è riuscito a realizzare la mappa di una città romana senza aprire uno scavo. Ci sono riusciti utilizzando un avanzato “radar a penetrazione del suolo”, o GPR, il quale invia onde radar nel terreno e ne riceve il “rimbalzo” dovuto a strutture nascoste. Rimorchiando i loro strumenti GPR dietro un quad, gli archeologi hanno potuto esaminare i 30,5 ettari individuati per lo studio con un invio di onde radar ogni 12,5 centimetri, quindi con una risoluzione estremamente elevata. Il radar Gpr all’opera. Questa tecnologia sta già rivoluzionando la ricerca archeologica a livello planetario. Il luogo del ritrovamento romani, comunque, si trova vicino a Roma, in particolare in prossimità della città di Falerii Novi e il gruppo di ricercatori fa capo all’Università di Cambridge e all’Università di Gand. L’area dell’indagine radar in cui è stata trovata la città. Google Lo studio ha messo in luce la presenza di un complesso termale, un mercato, un tempio e un monumento la cui struttura è diversa da ogni altra osservata precedentemente e persino una vasta rete di tubature per l’acqua della città. La metodologia ha permesso di studiare il sottosuolo a diverse profondità e questo ha dato modo di ricostruire come la città si è evoluta con il tempo, nel corso di centinaia di anni. L’area mappata con il radar. La ricerca che è stata pubblicata su Antiquity ed è stata ottenuta grazie ai progressi degli ultimi anni sul sistema GPR, che non solo ha dato modo di studiare aree relativamente grandi, ma anche di ottenere dettagli davvero inusuali. Ciò permetterà di studiare città sepolte che non possono essere portate alla luce, vuoi perché troppo grandi o vuoi perché intrappolate sotto città moderne. Falerii Novi si trova a circa 50 chilometri a nord di Roma e venne occupata per la prima volta nel 241 avanti Cristo e sopravvisse fino al 700 dopo Cristo, quando venne in gran parte abbandonata. Grazie al GPR si è riusciti anche a capire cosa è avvenuto dopo quel periodo, ad esempio che alcuni grandi massi dei monumenti vennero asportati dalla città. Lo studio ha permesso di capire che la costruzione della città non seguì le regole generali delle città romane finora studiate in dettaglio. Il tempio, l’edificio del mercato e il complesso termale inoltre, sono molto più elaborati dal punto di vista architettonico di quanto ci si aspetterebbe per una piccola città. Tra gli edifici “anomali” ve ne è uno molto grande dalla forma rettangolare che è collegato all’acquedotto attraverso una serie di condotte d’acqua. Ma i tubi corrono sotto gli isolati e non, come ci si aspetterebbe, lungo le strade. Le prime ricerche sostengono che quell’edificio fosse una piscina all’aperto che faceva parte di un grande complesso balneare pubblico. La ‘piscina’. Ancora più inaspettato è la presenza, vicino alla porta settentrionale della città, di una coppia di grandi strutture, una di fronte all’altra, all’interno di un grande portico. Non si conoscono esempi simili, ma gli archeologi pensano che i monumenti facessero parte di un imponente monumento pubblico e contribuivano a realizzare un ambiente sacro ai margini della città. Elaborazione dei dati Spiega Martin Millett della Facoltà di studi classici dell’Università di Cambridge: “Il sorprendente livello di dettaglio che abbiamo raggiunto a Falerii Novi e le avanzate caratteristiche del GPR utilizzato suggeriscono che questo tipo di indagine potrebbe trasformare il modo con cui gli archeologi indagano i siti urbani del passato”. Ed in effetti gli archeologi stanno ora studiando Interamna Lirenas, un’antica città romana nel territorio volsco (un’area dove abitava un antico popolo italico) che sorgeva presso l’attuale Pignataro Interamna, nel sud della provincia di Frosinone e Alborough nel North Yorkshire. “E’ emozionante e ora realistico immaginare che il GPR possa essere utilizzato per studiare città come Mileto in Turchia, Nicopoli in Grecia o Cirene in Libia”, ha detto Millett. Al momento i ricercatori sono anche impegnati nel migliorare le tecniche del GPR, in quanto per studiare un ettaro di terreno privo di insediamenti umani ci vogliono almeno 20 ore di rilevamento. Quel che vorrebbero i ricercatori è ridurre drasticamente questi tempi e poter applicare lo strumento anche in aree abitative.1 punto
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A dire il vero il top secondo me era l'amministratore di questa sezione di qualche anno fa, ma è scomparso dal forum, ci sono dei suoi vecchi post che sono veramente completi.1 punto
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Drachma (Esemplare forse un pó dubbio) Gerhard Hirsch Nachfolger (Auction 306 - 2015, lot 1585) SYRAKUS. AE-30 mm. Um 390 v. Chr. Athenakopf mit korinthischem Helm l. Rs: Hippocamp l., darunter Wellenlinie. Antikenmuseum Basel und Slg. Ludwig 492. SNG COP. -. SNG München -. SNG ANS. Calciati II 33. Etwas fleckige Patina. RRRR ss R. Calciati verzeichnete im CNS nur 2 bekannte Exemplare. Das Nominal wird als AE-Drachme oder als AE-Litra bezeichnet. Die Datierung dieser Stücke schwankt zwischen ca. 410 und 375 v. Chr. Hemilitron (o forse piú correttamente Hemilitrion) Bertolami Auction 8, 2014, lot 154 Sicily, Dionysius I (405-367), Hemilitron, Syracuse, c. 405 BC, AE (g 5,94"; mm 17; h 9), ΣYPA, head of Athena l., wearing Corinthian helmet, Rv. Hippocamp standing l. CNS II, n. 34; SNG Copenhagen -;" SNG ANS 426-433.Green patina, high conservation for the typology. Good extremely fine. Litrae Roma Numismatics, Auction 4 - 2012, lot 91 Sicily, Syracuse Æ Litra. Time of Dionysios I, circa 390 BC. Head of Athena left, wearing Corinthian helmet decorated with wreath, SYPA before; dolphin before and behind / Bridled hippocamp left. CNS II, p. 88, 44; SNG ANS 447. 8.70g, 20mm, 11h. Extremely Fine. Very well preserved for the issue.1 punto
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Buonasera, confermo LUCANIA, Poseidonia/Paestum. Ritengo si tratti di un' uncia, 300-200 a.C.. D/: Testa di Artemide a ds. R/: IS, spiga di grano; a sn. caduceo sovrastato da 1 dot, segno del valore. Allo stato non sono in grado di dire altro, spero che intervengano esperti nella monetazione della Magna Grecia. Cordiali saluti anche al nostro @Scipio.1 punto
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E' la stessa moneta, non fatevi trarre in inganno da luce e prospettiva: ha gli stessi difetti e concrezioni. Sul FAC cosa dicono @Poemenius ? Anche perchè non è l'unica voce in questo senso...1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Malta Anno: 2013 Tiratura: 3.000.000 Condizioni: B Città: Torino Taglio: 2 Euro Nazione: Lussembrurgo Anno: 2015 Tiratura: 4.000.000 Condizioni: BB Città: Torino Taglio: 2 Euro TYE Nazione: Slovenia Anno: 2012 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: BB Città: Torino1 punto
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Ciao, a mio parere originali ed in alta conservazione senza essere mai state pulite. Le coniazioni di Napoli avevano spesso difetti e debolezze di conio. Molto belle complimenti.1 punto
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Sono le immagini che non esprimono lo stato reale , a mio parere non sono affatto usurate da circolazione. Ciò comunque si può dedurre osservando i rilievi del dritto e (qui non si vede) gli spigoli del taglio , le molteplici fratture al rovescio alcune delle quali sopra i rilievi che dovrebbero essere le prime a sparire. Poi a mio parere non c'è stato nessun intervento di pulizia è solo patina con riflessi rossi a punti irregolare. Ritengo che le immagini a questo riguardo siano purtroppo pessime ma con lo scanner non riesco a fare di meglio. Sono comunque queste considerazioni che mi avevano portato a dubitare dell'originalità delle monete. Ora ,visto i vostri pareri , sono convinta del contrario. Vi ringrazio per la consueta premura e vi auguro buona giornata. Gabriella.1 punto
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Uno dei più importanti monumenti arcaici di Poseidonia-Paestum, ritrovato poco più di 60 anni or sono, integro con all'interno il corredo originario : al centro una mensa con 5 spiedi in ferro, ai lati 8 vasi in bronzo di pregevole fattura (6 hydrie e 2 anfore) contenenti del miele, ed 1 anfora in ceramica a figure nere . Probabilmente un heroon, come spesso le città greche dedicavano alla figura, spesso mitica, del loro ecista-fondatore : personaggio che in questo caso, anche per l'assenza di nomi nel complesso, resta tuttora di incerta identificazione . Dalla numismatica abbiamo 2 tipi di monete di Poseidonia chiamate a concorrere al tentativo di identificazione . Il primo tipo, una estremamente rara dracma arcaica incusa, riporta la scritta F I I S o per alcuni W I I S, parola che ricorderebbe I S, l'ecista-fondatore di Sibari città da cui provenivano i coloni di stirpe trezena nucleo iniziale di Poseidonia . Il secondo tipo, una rara didracma a doppio rilievo, riporta la scritta S E I L U che alcuni leggono M E G I L vedendovi un richiamo a MEGILLOS, possibile ecista della fondazione di Poseidonia . Quasi tutti, comunque, concordano sul fatto che i 2 nomi (se tali sono) dovevano essere di grande importanza per la città di Poseidonia se li ha onorati riportandoli sulle proprie monete : personaggi dunque ai quali verosimilmente poteva essere dedicato un heroon .1 punto
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In effetti, l'immagine del dritto mi ricorda quella tranquillizzante della nonnina del cioccolato Talmone... ...anche se certamente, in questa moneta, Iulia Maesa dovrebbe avere circa 50 anni...Non poi così vecchia, dai!!? Scherzi a parte, ecco la definizione di pudicizia (Treccani): "Disposizione d’animo e atteggiamento caratterizzati da un forte senso di pudore, di riserbo, di vergogna, spec. nei confronti di quanto riguarda la sfera sessuale." Non proprio quella che aveva l'autorità emittente della moneta: suo nipote Elagabalo; nè sua figlia e madre dello stesso: Iulia Soemia. Tornando alla moneta, devo dire che il ritratto del dritto mi piace molto, e' davvero espressivo (mi fa immaginare i capelli bianchi...) e si sposa perfettamente con il rovescio: La PVDICITIA sta stendendo un velo sul viso. Forse veramente Iulia Maesa avrebbe voluto non vedere; non vedere anche ciò a cui aveva purtroppo contribuito. Buona notte. Stilicho1 punto
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Qualche giorno fa, in una calda e luminosa giornata di sole, percorrevo con la mia auto la SR 10 che collega Alessandria a Tortona. È un tragitto che faccio spesso, sia per motivi di lavoro che per motivi personali. Questa strada attraversa una vasta e quasi sconfinata pianura che fu teatro della celebre battaglia di Marengo del 14 giugno del 1800, di cui proprio in questi giorni ricorrono quindi i 220 anni. Torniamo quindi a Marengo in quella assolata giornata di giugno... Nel 1799 Napoleone era dovuto tornare in tutta fretta dalla spedizione in Egitto per arginare la nuova coalizione (l’ennesima) formatasi contro la Francia rivoluzionaria. In quel momento la situazione interna del paese era molto grave e Napoleone, con il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre) 1799, assunse la guida della nazione con il titolo di primo console. Subito dovette occuparsi della situazione militare, tutt'altro che rosea. Praticamente quasi l’intera Europa era un unico e grande campo di battaglia e i Francesi avevano già subito duri smacchi quasi ovunque. In tutta Italia le repubbliche rivoluzionarie erano state rovesciate e i filofrancesi perseguitati o messi in fuga. A causa della decisione dello zar di Russia Paolo I di richiamare i suoi eserciti dopo la disfatta di Zurigo e di abbandonare di fatto la coalizione, sul continente erano rimasti solo gli Austriaci a fronteggiare le armate francesi. All'inizio dell’anno 1800 Napoleone si mise al comando della cosiddetta “Armata di riserva” (che aveva radunato in tutta fretta e con pochi fondi) e la guidò in Italia. Attraversò il passo del Gran San Bernardo e, come il buon vecchio Annibale, giunse in pianura. I Francesi erano mal equipaggiati, mal nutriti e peggio pagati, ma avevano dalla loro la buona stella del loro comandante e Il 9 giugno 1800 sconfissero un avamposto delle truppe austriache a Montebello, vicino a Voghera. A questo punto Napoleone si concesse una pausa, convinto che le prime cariche austriache fossero solo astuti diversivi per coprire una ritirata. Il suo obiettivo era quindi quello di intercettare il ripiegamento del nemico e pertanto decise di dislocare parte delle sue truppe lungo le diverse direttrici di fuga. Così, quando il 14 giugno l’avanguardia francese disposta nella piana di Marengo venne attaccata, Napoleone non si preoccupò più di tanto pensando a una semplice scaramuccia e rimase erroneamente di questo parere per quasi tutta la mattinata. Tuttavia, le cose precipitano rapidamente. Le sue divisioni di prima linea, sotto la pressione austriaca cominciano a ritirarsi. Il sacrificio di due battaglioni della sua guardia consolare evitarono che il ripiegamento si trasformasse in una rotta. La situazione si fece sempre più critica per i Francesi al punto che gli Austriaci si convinsero di poter avere facilmente la meglio. Napoleone resosi però finalmente conto della catastrofe incombente cercò di prendere contromisure e nel primissimo pomeriggio mandò a richiamare in generale Desaix che, secondo i piani errati del mattino, era stato mandato verso Novi per bloccare la ritirata agli Austriaci in direzione di Genova. Il generale però, sentendo i cannoneggiamenti, era già tornato indietro più velocemente possibile, ancora prima di venir raggiunto dai messi di Napoleone. Desaix era un uomo straordinario. Napoleone lo stimava come il migliore tra i suoi generali e pertanto lo informò subito della débâcle del mattino. Desaix allora chiese «Che ora sono? Le 17? Questa battaglia è perduta. Ma c’è tempo per vincerne un’altra». Iniziò così la riscossa francese. Con le truppe appena rientrate, Napoleone ed il suo stato maggiore pianificarono la controffensiva affidata proprio agli uomini del generale Desaix la cui carica fu vincente: le truppe austriache arretrarono e si ritirarono, sconfitte alle prime ombre della sera. Nell’attacco vittorioso lo stesso Desaix, vero artefice della vittoria, troverà la morte. Il giorno dopo uno sconfortato Melas , comandante degli Austriaci, firmò la Convenzione di Alessandria e si ritirò ad est del Mincio. È incredibile il destino. Quella che sembrava un catastrofe finì per diventare per Napoleone una delle sue vittorie più belle, sicuramente la più emblematica: quella che ha fatto nascere il suo mito di condottiero invincibile. A questo ha però contribuito la propaganda del vincitore. All’indomani della battaglia il resoconto degli scontri venne rielaborato e abilmente modificato per cancellare ogni dubbio su genio militare di Napoleone. I fatti del mattino vennero infatti messi in secondo piano e ridotti ad una sorta di mossa strategica per attirare gli austriaci una trappola mentre tutta l'attenzione venne posta sul pomeriggio, sulla controffensiva vittoriosa illuminata dall'estremo sacrificio di Desaix che, bello e giovane, si prestava bene come eroe-icona della vittoria. L'impresa di Marengo venne celebrata nel 1805 quando Napoleone, ormai imperatore, scese a Milano, per essere incoronato anche re d'Italia. Il 5 maggio (guarda caso) a Marengo si mise in scena una vera e propria ricostruzione della battaglia con soldati come attori e figuranti (anche ai nostri giorni si effettua annualmente la rievocazione in costume, ma purtroppo quest’anno non sarà possibile a causa del Coronavirus). In quell'occasione Napoleone ordinò che si costruisse una piramide a ricorda della vittoria. L'opera fu sicuramente iniziata, ma oggi non ne rimane traccia, nemmeno la memoria della sua collocazione . Secondo la tradizione, la sera della vittoria, mentre si trovava nel suo quartier generale che lo ospitava, Napoleone mangiò un piatto inventato dal suo cuoco personale: quello che poi sarebbe diventato il “pollo alla Marengo” con ingredienti trovati casualmente in una cascina: pollo, pane, uova e gamberi di fiume. E visto che siamo in un sito di numismatica….per celebrare la vittoria, fu poi coniata una moneta d’oro, il marengo, per l’appunto.. (spero sia la moneta esatta.....non e' la mia monetazione....) Il campo di battaglia si estende grosso modo tra Alessandria e Torre Garofoli (verso Tortona) dove era acquartierato Napoleone (vedi prima cartina). La zona della battaglia si chiama nel suo complesso, zona delle Fraschetta. Questa e’ la cascina di Torre Garofoli dove aveva sede il quartier generale di Napoleone: Il corpo di Desaix venne portato proprio in questa cascina di Torre Garofoli che era stata già trasformata in un grande ospedale militare (lì furono portati anche gli ufficiali austriaci prigionieri). Oggi tutto intorno e’ ancora campagna, una landa piatta, ordinata e ben coltivata su cui spiccano qua e là qualche cascinale o qualche fabbrica (eh sì, qualcosa e’ cambiato…). A proposito di fabbriche, i combattimenti del mattino cominciarono nella zona dove ora vi è la fabbrica della Paglieri (ricordate il talco “Felce Azzurra”?) e la villa (il Castello di Marengo, quel quadratino verde in basso a sinistra che ospita ora il museo della battaglia "M M") per poi concentrarsi proprio nei campi lì attorno. La villa ottocentesca con facciata in trompe-l’oeil ha nel cortile antistante una delle poche statue ancora visibili di Napoleone primo console sfuggite alla furia della Restaurazione. I Francesi, dopo aver resistito a lungo proprio in prossimità della villa (fossato del Fontanone, in parte ancora visibile nel parco del museo) cominciarono a retrocedere sulla direttrice verso Tortona. A San Giuliano Vecchio Napoleone incontrò Desaix e con lui pianificò l’offensiva che si tradusse nella vittoria al cui esito Desaix contribuì in modo decisivo con il sacrificio della vita. Morì infatti in località Vigna Santa (un vecchio toponimo), dove ora vi e’ un agriturismo omonimo al cui interno e’ presente il cippo commemorativo nel punto in cui cadde il generale: Interessante, infine, la visita la Marengo Museum che si trova nella Villa di cui sopra e il cui ingresso (sul lato posteriore, che guarda un gruppo di case d’epoca di Spinetta) e’ a forma di piramide, a ricordare quella che volle Napoleone. Il museo che ricostruire gli avvenimenti del 14 giugno 1800 porta il visitatore nel tempo napoleonico descrivendo gli aspetti militari e politici della campagna e illustrando chi fossero e come vivessero i protagonista di quegli eventi che hanno segnato un’epoca. Onestamente non so se in questo periodo il museo sia aperto. Una ultima annotazione: Nella cartina e’ indicato l’albero di Napoleone: Un grosso platano alto circa 40 mg che la tradizione vuole sia stato piantato nel 1800 da Napoleone per onorare i caduti e i feriti di entrambi gli schieramenti. Oggi la pianta sfida il traffico al km 96 della SR 10. Fonti: - Marco Scardigli: Il viaggiatore di battaglie. UTET - Marengo, la vittoria dell'eroe che disobbedì a Napoleone. Di Gianni Riotta. La Stampa Link utili: - http://www.marengomuseum.it/ Buona serata da Stilicho1 punto
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Diciamo che con queste foto ti si può dire un po poco... se non darti una vaga e poco soddisfacente forbice valutativa che si attesti sul "non circolato". Vista la rarità del pezzo, c'è più che altro da congratularsi per questo e per il traguardo raggiunto...1 punto
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In tal caso, direi che per te questa determinata moneta ha un valore “inestimabile” in quanto va a completare (e oserei direi anche “coronare”) una collezione tanto bella e quanto interessante da un punto di vista storico. Sono d’accordo. Le foto sono ultra ingrandite ed è ovvio che segni che qui appaiono come segnacci deturpanti, in mano siano pressoché impercettibili ad occhio nudo. Poi ricordiamoci che si tratta di un R4. Un vero FDC di questa moneta (semmai esistesse) spunterebbe una cifra fuori qualunque logica di mercato (ben oltre i fantomatici 10.000). Dunque, secondo me, è un ottimo esemplare. Difficile trovare qualcosa di pari o superiore. Perciò non posso far altro che augurarti buon acquisto (e buona contrattazione sul prezzo ?)! Facci sapere poi come va a finire ? Qui sfondi letteralmente una porta aperta. È ovvio che ognuno avrà la moneta dei propri sogni e, quindi, le risposte “accettabili” saranno ipoteticamente infinite ?1 punto
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Sì, come ha detto bene @Poemenius si tratta di una imitazione di Tetrico I, nella fattispecie di una SPES. Al dritto si legge anche bene la legenda corrotta "...NP TE..." che sta per "INP(sic!) TETRICVS". Al rovescio si vede in legenda completamente degradata che io interpreto così "I I R V A" (da notare che "VA" sono uniti quasi a formare una sorta di asterisco. L'incisore ha fuso assieme questa parte di legenda con l'immagine della personificazione in un tutto indefinito). Data la tipologia di moneta, ritengo che l'origine del pezzo sia gallica e non isolana. Rapportandola con la dimensione delle dita la stimo sull'ordine dei 10-12 mm di diametro per poco meno di un grammodi peso. Se ci ho preso con i dati metrico-ponderali, considerando anche lo stile, possiamo datarla attorno al 280 d.C. a Impero Gallico già caduto e riannesso. Per una datazione consiglio di vedere questa vecchia discussione premesso che una datazione precisa non è stimabile per le imitative e che lo stesso Doyen nella sua revisione delle classi ha omesso di reindicare l'arco temporale esatto preferendo una scala cronologica generica.1 punto
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Buonasera, Centesimi 50 Città del Vaticano 19391 punto
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Anassimandro di Mileto 610-546 a.C. Discepolo e forse parente di Talete, individuò il principio di tutte le cose nell'infinito (apeiron) da cui tutto nasce e in cui tutto ritorna. L'infinito è in movimento e dal suo muoversi nascono gli esseri, per separazione... nascono infiniti mondi. In essi si evolvono piante ed animali ; l'uomo - ad esempio - è un evoluzione di animali marini. Ogni nascita, ogni separazione dal tutto è una ribellione la cui colpa viene cancellata dalla morte che è il ritorno al tutto.1 punto
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti1 punto
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taglio 2 euro TYE paese Lussemburgo anno 2012 tiratura 500.000 condizioni spl città Milano Note con ologramma del volto del Granduca...news??1 punto
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Lo scorso febbraio, pochi giorni prima che si scoprisse il "focolaio" del Lodigiano, io ero a Lisbona e lì ero riuscito a farmi dare di resto una commemorativa portoghese in una birreria nella zona della "movida". Il gestore italiano della birreria -su mia richiesta- aveva dovuto un po' cercare fra le sue monete, per trovarla... Molto deludente, invece, era stata la mia visita alla Banca del Portogallo... Non avevano nessun rotolino di commemorative, allora -per non andarmene a mani vuote- mi ero fatto dare un sacchetto di monete di 2 euro circolate ma all'interno non avevo trovato NESSUNA commemorativa portoghese... In compenso, oggi ho ricevuto di resto i 50 cent italiani del 2007... So che adesso si riesce ogni tanto a trovarli in circolazione, io stesso a partire dall'anno scorso ne ho trovato in circolazione alcuni esemplari (ed uno l'avevo reperito già diversi anni fa, ai tempi in cui quella moneta era ancora quasi introvabile), tuttavia resta comunque una delle monete italiane più ardue da reperire in circolazione (e credo proprio che anche quella che ho trovato oggi abbia circolato pochissimo, risplende come se fosse stata appena tirata fuori da un rotolino)...1 punto
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Buongiorno a tutti. Cara @pizzamargherita, come puoi immaginare la numismatica non è una scienza esatta e non esistono formule magiche. Capita che certe situazioni non siano chiare e allora si passa ai pareri o alle interpretazioni basate sulla propria esperienza personale. In altri casi la comprensione può diventare difficile o impossibile e a quel punto sarebbe disonesto dire qualcosa pur di dire. Le bizantine poi sono un argomento a sé, complicato dalla emissione, nell'arco di secoli, di imitative di notevole diffusione geografica che a volte sfuggono anche alle catalogazioni ufficiali. Quelle emesse dalle zecche minori spesso sono così approssimative o rozze da somigliare più a pseudo-bizantine. E' inutile prolungarsi su questo argomento, alcune monete specie se antiche sono destinate a restare misteriose e inclassificate. A chi non è capitato di averne? Queste monete vanno semplicemente custodite (sempre sperando che non siano false) in attesa di un colpo di fortuna che ci sveli l'arcano, o che arrivi la parola di un perito. Io ho avuto la fortuna di risolvere due problemi su questo Forum: un obolo del peso di neppure un grammo e uno statere d'argento con Minerva e Pegaso alato. Altre mie monete da anni stanno in attesa. Occorre pazienza. Pensate: acquistai l'obolo e lo statere che avevo una ventina d'anni e quando i nostri bravi amici lamonetiani me li hanno classificati, l'anno scorso, stavo nel doppio del mezzo del cammin di nostra vita. Avrete capito tutti, specie voi poetesse e poeti, quanti anni avevo l'anno scorso.? HIRPINI PS: @pizzamargherita un caro saluto al Sergente!1 punto
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Buonasera, esprimere un parere su una fotografia è spesso un'operazione difficile e comunque un po' azzardata. Tanto premesso, confesso che in questo tetradramma la testa di Herakles mi ha lasciato di primo acchito un poco perplesso. Al rovescio alcuni particolari della sedia, lo scettro, il monogramma nella corona di alloro e i caratteri della legenda mi hanno invece rassicurato e mi hanno fatto comunque escludere che si possa trattare di una falsificazione ottenuta per fusione. Modulo e peso sono coerenti. Con molta cautela direi che la moneta mi sembra autentica. Aspetterei in ogni caso altri pareri.1 punto
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Assolutamente sì! Ben tornato! Pensavo fosse stato un periodo di assenza dovuto a un ripiegamento su altri interessi/studi... Ciao Illyricum1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Slovacchia Anno: 2017 Tiratura: 2.100.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: 2 monete Taglio: 10 cent Nazione: Slovenia Anno: 2019 Tiratura: ??? Condizioni: BB/BB++ Città: Milano Note: 5 monete1 punto
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Sono d’accordo, come non esserlo!! Bisogna capire chi decide cosa é giusto e cosa non lo é. La sezione esiste da molto tempo, lo vorrei ricordare, e non ha mai rischiato l’estinzione..1 punto
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In verità lo avevo seguito ma avendone già 2 esemplari ho preferito lasciarlo andare... Per il valore è difficile sbilanciarsi, tutto dipende si dalla conservazione ma anche a quanto si è disposti a pagare per una moneta che effettivamente si vede poco sul mercato, personalmente lo avevo valutato circa 150 euro, cifra che poco meno ha effettivamente realizzato... La conservazione è tipica dei pezzi disponibili sul mercato, al momento credo che il migliore si attesti sul BB...1 punto
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Prego, figurati. Direi di sì (Seltener Typ. significa tipo raro) GRIECHISCHE BRONZEMüNZEN . KöNIGE VON MAKEDONIEN - PHILIPPOS V., 221-179 No.: 551. Schätzpreis/Estimate: EUR 75; d=21 mm Bronze, 188-179. Kopf des jugendlichen Herakles mit L. n. r., das Löwenfell um den Hals gelegt, die Keule über der l. Schulter. Rv. BA - FI Prora n. r.; im Felde r. Monogramm DI 6,90 g. SNG Cop. 1257. SNG München 1179. Seltener Typ. Olivbraune Patina. Av. Gutes sehr schön. Rv. Sehr schön Erworben 1973 von Münzen und Medaillen AG, Basel.1 punto
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?Grazie ad Arka, credo che sia lui che ho incontrato oggi a Torino. Un vero signore e non solo per il titolo acquisito qui. Come diceva il sommo Principe, 'Signori si nasce'1 punto
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