Vai al contenuto

Classifica

  1. DARECTASAPERE

    DARECTASAPERE

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      1297


  2. Marfir

    Marfir

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      2527


  3. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      24058


  4. El Chupacabra

    El Chupacabra

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3789


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/20 in Risposte

  1. Salve a tutti, vorrei condividere con gli appassionati delle Monete Pontificie e della zecca di Bologna una recente acquisizione della monetazione dei Camerlenghi. di questa Lira da Soldi 20 non sono riuscito a trovare traccia di passaggi relativi ad altri esemplari, oltre ai 2 pezzi del museo Nazionale ..... in attesa di condividere info, buona serata Daniele
    9 punti
  2. Credo proprio di sì. Ma sui 20 Centesimi del '19 non me la cavo male neanch'io...?
    5 punti
  3. Buonasera, posto la mia ultima arrivata, credo possa stare in questa bella carrellata di monete. Saluti Marfir
    4 punti
  4. Posto questa scheda che fa parte di una serie di 8(la storia delle 2 ruote) ma io ne possiedo solo 3..rappresentano moto d'epoca..questa è italiana ,GILERA 350cc
    3 punti
  5. 1939 Trinidad & Tobago - Governatorato britannico - 1 Dollaro Dal 1888 al 1961 le due isole (immagini a destra e sinistra del biglietto) furono amministrate e governate dalla Gran Bretagna (come si evince dall'emblema al retro della banconota). Dal 1962 è riconosciuta come 'Repubblica di Trinidad e Tobago', la capitale Port of Spain (citata al centro della banconota) si trova sull'isola di Trinidad.
    3 punti
  6. Salve segnalo: Alcune zecche inedite del robertino, autorizzate al culmine del regno di Roberto d’Angiò nel Meridione d’Italia, in Bulletin du cercle d'études numismatiques 57-1, (Janvier-avril 2020), pp. 18-26 https://www.academia.edu/43294055/Alcune_zecche_inedite_del_robertino_autorizzate_al_culmine_del_regno_di_Roberto_d_Angiò_nel_Meridione_d_Italia_in_Bulletin_du_cercle_détudes_numismatiques_57-1_Janvier-avril_2020_pp._18-26
    2 punti
  7. Ringrazio per i complimenti e posto anche io il mio modesto esagono del 19 Saluti Marfir
    2 punti
  8. Molto bella, complimenti @Marfir ed è la meno comune fra quelle circolate E come non apprezzare la serie del 1919 di @El Chupacabra in particolare il 20 C. 1919 esagono che sembra in madreperla. rimanendo in tema: eccola...?
    2 punti
  9. Rarissimo perché quando cade non si ritrova piú ? Anche questa che pur pesa il doppio come dimensioni non scherza.
    2 punti
  10. E' vero, concordo con @monetiere. Nel mio precedente intervento ho equivocato proprio sulla posizione dei cavalli, me ne scuso
    2 punti
  11. Altre due Schede dedicate a valori sociali : la campagna ADVENTUM contro l'usura (molto incisivo il disegno al verso) e l'altra dedicata agli Organismi Internazionali preposti alla lotta contro la fame nel mondo.
    2 punti
  12. Posto l'ultima in mio possesso del giro d'Italia
    2 punti
  13. Viene classificata come scheda telefonica ma il Videotel non era un telefono, e a scanso di equivoci riportava chiaramente la non validità per i telefoni. Un caso di quella che secondo me si potrebbe definire "exocartofilia".
    2 punti
  14. Bell'esemplare: noto il fantasma del valore "20" del precedente conio di Umberto al R/...
    1 punto
  15. Eraclito di Efeso 535-475 a.C. Per lui è il fuoco il principio di tutto, ma la fiamma è soprattutto il simbolo del continuo mutamento che è alla base della vita: siamo vivi solo perché le nostre cellule continuamente muoiono e si rinnovano. "Tutto scorre", πάντα ῥεῖ (pànta rei) è la sua affermazione più nota. Anche se facciamo il bagno nello stesso fiume, nello stesso posto, l'acqua in cui ci immergiamo non è mai la stessa. Il mondo vive perché tutti suoi elementi sono in lotta tra loro, secondo una regola, una ragione difficile da comprendere; per indagarla dobbiamo cercare innanzitutto in noi stessi e forse troveremo ciò che ci permette di comunicare tra noi.
    1 punto
  16. Come già è stato detto, non si tratta di un 3 piccioli del 1718 ma di un 1716 con una rottura di conio che lo fa sembrare 1718 , a riprova di ciò posto un mio 3 piccioli di conservazione superiore e con lo stesso difetto:
    1 punto
  17. Ciao @rickkk, completato Umberto I oltre che con tutte le date con molte varianti e/o ribattiture anche poco note e piuttosto rare. VE II tutte tranne il 1873 R ed anche qui ho presenti in collezione tutte le varianti note ed anche una non censita (ma questa ve la faccio vedere poi...). VE III 1903, 1905 Aratrice e Fascetto, per ora rimangono un sogno i due pezzi del '02 ma mai dire mai... Mentre di quello del 1908 ne ho un sacchetto di Zecca bello pieno ma non le ho ancora esaminate una per una... credo però siano tutte FDC... Ovviamente le metterò in vendita una all'anno per non inflazionare il mercato ma a te ne regalerò una... Comunque la moneta non la prenderò, la soffiata di @lorluke mi ha fatto aprire gli occhi (e lo ringrazio sinceramente), non tanto per la conservazione che comunque reputerei soddisfacente per me (e credo non solo...) ma più che altro per la cifra che mi è stata richiesta che reputo decisamente eccessiva rispetto a quanto è stata acquistata in asta soltanto pochi mesi fa. Ti saluto e ringrazio tutti quelli che sono intervenuti in questa discussione, a presto, Max.
    1 punto
  18. Buonasera, confermo LUCANIA, Poseidonia/Paestum. Ritengo si tratti di un' uncia, 300-200 a.C.. D/: Testa di Artemide a ds. R/: IS, spiga di grano; a sn. caduceo sovrastato da 1 dot, segno del valore. Allo stato non sono in grado di dire altro, spero che intervengano esperti nella monetazione della Magna Grecia. Cordiali saluti anche al nostro @Scipio.
    1 punto
  19. Ho un piccolo nucleo i banconote della Repubblica di Weimar che mi sono state regalate e che ho un po' ampliato con qualche piccolo acquisto... Poi varie banconote mondiali avute in regalo da amici da viaggi o trovate in casa da vecchi viaggi infine un paio di logorissimi biglietti della serie impero del Regno d'Italia e della luogotenenziale da 10 e 5 lire trovati in un vecchio portafogli quindi una collezione davvero molto modesta e un po' priva di una linea guida precisa?
    1 punto
  20. c'è usura anche al rovescio, per me siamo sotto allo SPL, non di tanto ma siamo sotto
    1 punto
  21. @Euskadi sei il top ?
    1 punto
  22. Ciao Ha ragione @Sergio Gr perchè la disposizione dei cavalli è leggermente diversa dalle due monete... Ho trovato un esemplare della stessa gens con i cavalli posizionati allo stesso modo e allego la foto. (La foto è stata presa dal venditore ebay Grandotti collection per fini puramente informativi legati all'identificazione)
    1 punto
  23. 1 punto
  24. E' questa, 5 tolarjev Slovenia; è l'unico Stato che non faceva parte dell'Unione Sovietica.
    1 punto
  25. Ciao, a mio parere originali ed in alta conservazione senza essere mai state pulite. Le coniazioni di Napoli avevano spesso difetti e debolezze di conio. Molto belle complimenti.
    1 punto
  26. Sono le immagini che non esprimono lo stato reale , a mio parere non sono affatto usurate da circolazione. Ciò comunque si può dedurre osservando i rilievi del dritto e (qui non si vede) gli spigoli del taglio , le molteplici fratture al rovescio alcune delle quali sopra i rilievi che dovrebbero essere le prime a sparire. Poi a mio parere non c'è stato nessun intervento di pulizia è solo patina con riflessi rossi a punti irregolare. Ritengo che le immagini a questo riguardo siano purtroppo pessime ma con lo scanner non riesco a fare di meglio. Sono comunque queste considerazioni che mi avevano portato a dubitare dell'originalità delle monete. Ora ,visto i vostri pareri , sono convinta del contrario. Vi ringrazio per la consueta premura e vi auguro buona giornata. Gabriella.
    1 punto
  27. Buon giorno a tutti. Mi scuso del ritardo per non aver risposto prima, ma non so perché non mi sono giunte le notifiche. Innanzi tutto ringrazio giacutuli per il suo contributo, il quale a parere mio ha piuttosto l’aria di essere più vicino al seguente esemplare e non al presunto bronzo con le onde. Che poi siano onde quelle degli esemplari in esame questo mi pare certo dato che la briglia che scende in basso verso il cerchio si arresta ben prima della rappresentazione delle stesse. Inoltre, nulla a che vedere con la coda che si divide in due parti verso la sua fine. Le immagini di giacutuli proprio questo fanno vedere, cioè, di come la coda dell’ippocampo è la solita di questi bronzi. https://www.deamoneta.com/auctions/view/253/203 Lot 203 Sicilia, Dionigi I (405-367), Emilitra, Siracusa, c. 405 a.C.; AE (g 6,05; mm 16; h 4); [ΣYPA], testa di Atena a s., indossa elmo corinzio, Rv. Ippocampo natante a s. CNS II, n. 34; SNG Copenhagen -; SNG ANS 426-433. Patina verde, alta conservazione per la tipologia, spl+.
    1 punto
  28. Per me è uno Spl @pippo78, è un bel esemplare. Complimenti
    1 punto
  29. In questa foto è forse ancora più somigliante.
    1 punto
  30. Qualche giorno fa, in una calda e luminosa giornata di sole, percorrevo con la mia auto la SR 10 che collega Alessandria a Tortona. È un tragitto che faccio spesso, sia per motivi di lavoro che per motivi personali. Questa strada attraversa una vasta e quasi sconfinata pianura che fu teatro della celebre battaglia di Marengo del 14 giugno del 1800, di cui proprio in questi giorni ricorrono quindi i 220 anni. Torniamo quindi a Marengo in quella assolata giornata di giugno... Nel 1799 Napoleone era dovuto tornare in tutta fretta dalla spedizione in Egitto per arginare la nuova coalizione (l’ennesima) formatasi contro la Francia rivoluzionaria. In quel momento la situazione interna del paese era molto grave e Napoleone, con il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre) 1799, assunse la guida della nazione con il titolo di primo console. Subito dovette occuparsi della situazione militare, tutt'altro che rosea. Praticamente quasi l’intera Europa era un unico e grande campo di battaglia e i Francesi avevano già subito duri smacchi quasi ovunque. In tutta Italia le repubbliche rivoluzionarie erano state rovesciate e i filofrancesi perseguitati o messi in fuga. A causa della decisione dello zar di Russia Paolo I di richiamare i suoi eserciti dopo la disfatta di Zurigo e di abbandonare di fatto la coalizione, sul continente erano rimasti solo gli Austriaci a fronteggiare le armate francesi. All'inizio dell’anno 1800 Napoleone si mise al comando della cosiddetta “Armata di riserva” (che aveva radunato in tutta fretta e con pochi fondi) e la guidò in Italia. Attraversò il passo del Gran San Bernardo e, come il buon vecchio Annibale, giunse in pianura. I Francesi erano mal equipaggiati, mal nutriti e peggio pagati, ma avevano dalla loro la buona stella del loro comandante e Il 9 giugno 1800 sconfissero un avamposto delle truppe austriache a Montebello, vicino a Voghera. A questo punto Napoleone si concesse una pausa, convinto che le prime cariche austriache fossero solo astuti diversivi per coprire una ritirata. Il suo obiettivo era quindi quello di intercettare il ripiegamento del nemico e pertanto decise di dislocare parte delle sue truppe lungo le diverse direttrici di fuga. Così, quando il 14 giugno l’avanguardia francese disposta nella piana di Marengo venne attaccata, Napoleone non si preoccupò più di tanto pensando a una semplice scaramuccia e rimase erroneamente di questo parere per quasi tutta la mattinata. Tuttavia, le cose precipitano rapidamente. Le sue divisioni di prima linea, sotto la pressione austriaca cominciano a ritirarsi. Il sacrificio di due battaglioni della sua guardia consolare evitarono che il ripiegamento si trasformasse in una rotta. La situazione si fece sempre più critica per i Francesi al punto che gli Austriaci si convinsero di poter avere facilmente la meglio. Napoleone resosi però finalmente conto della catastrofe incombente cercò di prendere contromisure e nel primissimo pomeriggio mandò a richiamare in generale Desaix che, secondo i piani errati del mattino, era stato mandato verso Novi per bloccare la ritirata agli Austriaci in direzione di Genova. Il generale però, sentendo i cannoneggiamenti, era già tornato indietro più velocemente possibile, ancora prima di venir raggiunto dai messi di Napoleone. Desaix era un uomo straordinario. Napoleone lo stimava come il migliore tra i suoi generali e pertanto lo informò subito della débâcle del mattino. Desaix allora chiese «Che ora sono? Le 17? Questa battaglia è perduta. Ma c’è tempo per vincerne un’altra». Iniziò così la riscossa francese. Con le truppe appena rientrate, Napoleone ed il suo stato maggiore pianificarono la controffensiva affidata proprio agli uomini del generale Desaix la cui carica fu vincente: le truppe austriache arretrarono e si ritirarono, sconfitte alle prime ombre della sera. Nell’attacco vittorioso lo stesso Desaix, vero artefice della vittoria, troverà la morte. Il giorno dopo uno sconfortato Melas , comandante degli Austriaci, firmò la Convenzione di Alessandria e si ritirò ad est del Mincio. È incredibile il destino. Quella che sembrava un catastrofe finì per diventare per Napoleone una delle sue vittorie più belle, sicuramente la più emblematica: quella che ha fatto nascere il suo mito di condottiero invincibile. A questo ha però contribuito la propaganda del vincitore. All’indomani della battaglia il resoconto degli scontri venne rielaborato e abilmente modificato per cancellare ogni dubbio su genio militare di Napoleone. I fatti del mattino vennero infatti messi in secondo piano e ridotti ad una sorta di mossa strategica per attirare gli austriaci una trappola mentre tutta l'attenzione venne posta sul pomeriggio, sulla controffensiva vittoriosa illuminata dall'estremo sacrificio di Desaix che, bello e giovane, si prestava bene come eroe-icona della vittoria. L'impresa di Marengo venne celebrata nel 1805 quando Napoleone, ormai imperatore, scese a Milano, per essere incoronato anche re d'Italia. Il 5 maggio (guarda caso) a Marengo si mise in scena una vera e propria ricostruzione della battaglia con soldati come attori e figuranti (anche ai nostri giorni si effettua annualmente la rievocazione in costume, ma purtroppo quest’anno non sarà possibile a causa del Coronavirus). In quell'occasione Napoleone ordinò che si costruisse una piramide a ricorda della vittoria. L'opera fu sicuramente iniziata, ma oggi non ne rimane traccia, nemmeno la memoria della sua collocazione . Secondo la tradizione, la sera della vittoria, mentre si trovava nel suo quartier generale che lo ospitava, Napoleone mangiò un piatto inventato dal suo cuoco personale: quello che poi sarebbe diventato il “pollo alla Marengo” con ingredienti trovati casualmente in una cascina: pollo, pane, uova e gamberi di fiume. E visto che siamo in un sito di numismatica….per celebrare la vittoria, fu poi coniata una moneta d’oro, il marengo, per l’appunto.. (spero sia la moneta esatta.....non e' la mia monetazione....) Il campo di battaglia si estende grosso modo tra Alessandria e Torre Garofoli (verso Tortona) dove era acquartierato Napoleone (vedi prima cartina). La zona della battaglia si chiama nel suo complesso, zona delle Fraschetta. Questa e’ la cascina di Torre Garofoli dove aveva sede il quartier generale di Napoleone: Il corpo di Desaix venne portato proprio in questa cascina di Torre Garofoli che era stata già trasformata in un grande ospedale militare (lì furono portati anche gli ufficiali austriaci prigionieri). Oggi tutto intorno e’ ancora campagna, una landa piatta, ordinata e ben coltivata su cui spiccano qua e là qualche cascinale o qualche fabbrica (eh sì, qualcosa e’ cambiato…). A proposito di fabbriche, i combattimenti del mattino cominciarono nella zona dove ora vi è la fabbrica della Paglieri (ricordate il talco “Felce Azzurra”?) e la villa (il Castello di Marengo, quel quadratino verde in basso a sinistra che ospita ora il museo della battaglia "M M") per poi concentrarsi proprio nei campi lì attorno. La villa ottocentesca con facciata in trompe-l’oeil ha nel cortile antistante una delle poche statue ancora visibili di Napoleone primo console sfuggite alla furia della Restaurazione. I Francesi, dopo aver resistito a lungo proprio in prossimità della villa (fossato del Fontanone, in parte ancora visibile nel parco del museo) cominciarono a retrocedere sulla direttrice verso Tortona. A San Giuliano Vecchio Napoleone incontrò Desaix e con lui pianificò l’offensiva che si tradusse nella vittoria al cui esito Desaix contribuì in modo decisivo con il sacrificio della vita. Morì infatti in località Vigna Santa (un vecchio toponimo), dove ora vi e’ un agriturismo omonimo al cui interno e’ presente il cippo commemorativo nel punto in cui cadde il generale: Interessante, infine, la visita la Marengo Museum che si trova nella Villa di cui sopra e il cui ingresso (sul lato posteriore, che guarda un gruppo di case d’epoca di Spinetta) e’ a forma di piramide, a ricordare quella che volle Napoleone. Il museo che ricostruire gli avvenimenti del 14 giugno 1800 porta il visitatore nel tempo napoleonico descrivendo gli aspetti militari e politici della campagna e illustrando chi fossero e come vivessero i protagonista di quegli eventi che hanno segnato un’epoca. Onestamente non so se in questo periodo il museo sia aperto. Una ultima annotazione: Nella cartina e’ indicato l’albero di Napoleone: Un grosso platano alto circa 40 mg che la tradizione vuole sia stato piantato nel 1800 da Napoleone per onorare i caduti e i feriti di entrambi gli schieramenti. Oggi la pianta sfida il traffico al km 96 della SR 10. Fonti: - Marco Scardigli: Il viaggiatore di battaglie. UTET - Marengo, la vittoria dell'eroe che disobbedì a Napoleone. Di Gianni Riotta. La Stampa Link utili: - http://www.marengomuseum.it/ Buona serata da Stilicho
    1 punto
  31. Diciamo che con queste foto ti si può dire un po poco... se non darti una vaga e poco soddisfacente forbice valutativa che si attesti sul "non circolato". Vista la rarità del pezzo, c'è più che altro da congratularsi per questo e per il traguardo raggiunto...
    1 punto
  32. In tal caso, direi che per te questa determinata moneta ha un valore “inestimabile” in quanto va a completare (e oserei direi anche “coronare”) una collezione tanto bella e quanto interessante da un punto di vista storico. Sono d’accordo. Le foto sono ultra ingrandite ed è ovvio che segni che qui appaiono come segnacci deturpanti, in mano siano pressoché impercettibili ad occhio nudo. Poi ricordiamoci che si tratta di un R4. Un vero FDC di questa moneta (semmai esistesse) spunterebbe una cifra fuori qualunque logica di mercato (ben oltre i fantomatici 10.000). Dunque, secondo me, è un ottimo esemplare. Difficile trovare qualcosa di pari o superiore. Perciò non posso far altro che augurarti buon acquisto (e buona contrattazione sul prezzo ?)! Facci sapere poi come va a finire ? Qui sfondi letteralmente una porta aperta. È ovvio che ognuno avrà la moneta dei propri sogni e, quindi, le risposte “accettabili” saranno ipoteticamente infinite ?
    1 punto
  33. Ciao, l'esemplare postato è notevole, il qFDC ci sta ma ovviamente per un pezzo del genere non ci si accontenta di una foto ma va visto in mano, indipendentemente da chi lo ha imbustato Chiudere una serie è sempre una grandissima soddisfazione, specie per VE II dove per diversi pezzi non si scherza... certo nulla in confronto a chiudere VE III coi due 20 lire del 1902 e soprattutto quello del 1908 Se l'hai presa... che dire se non complimenti e tanta invidia
    1 punto
  34. Sì, come ha detto bene @Poemenius si tratta di una imitazione di Tetrico I, nella fattispecie di una SPES. Al dritto si legge anche bene la legenda corrotta "...NP TE..." che sta per "INP(sic!) TETRICVS". Al rovescio si vede in legenda completamente degradata che io interpreto così "I I R V A" (da notare che "VA" sono uniti quasi a formare una sorta di asterisco. L'incisore ha fuso assieme questa parte di legenda con l'immagine della personificazione in un tutto indefinito). Data la tipologia di moneta, ritengo che l'origine del pezzo sia gallica e non isolana. Rapportandola con la dimensione delle dita la stimo sull'ordine dei 10-12 mm di diametro per poco meno di un grammodi peso. Se ci ho preso con i dati metrico-ponderali, considerando anche lo stile, possiamo datarla attorno al 280 d.C. a Impero Gallico già caduto e riannesso. Per una datazione consiglio di vedere questa vecchia discussione premesso che una datazione precisa non è stimabile per le imitative e che lo stesso Doyen nella sua revisione delle classi ha omesso di reindicare l'arco temporale esatto preferendo una scala cronologica generica.
    1 punto
  35. Buonasera, Centesimi 50 Città del Vaticano 1939
    1 punto
  36. 1939 Africa occidentale francese - 25 Franchi L' A.O.F. faceva parte dell'impero coloniale francese, un Paese esistito dal 1895 al 1958
    1 punto
  37. Per ora non e' prevista l' uscita del Mir Savoia. Uscira' un nuovo libro dello stesso autore Sergio Cudazzo dedicato ai Savoia ma non fara' parte della collana Mir
    1 punto
  38. Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti
    1 punto
  39. taglio         2 euro TYE paese     Lussemburgo anno 2012 tiratura 500.000 condizioni spl città Milano Note con ologramma del volto del Granduca...news??
    1 punto
  40. Lo scorso febbraio, pochi giorni prima che si scoprisse il "focolaio" del Lodigiano, io ero a Lisbona e lì ero riuscito a farmi dare di resto una commemorativa portoghese in una birreria nella zona della "movida". Il gestore italiano della birreria -su mia richiesta- aveva dovuto un po' cercare fra le sue monete, per trovarla... Molto deludente, invece, era stata la mia visita alla Banca del Portogallo... Non avevano nessun rotolino di commemorative, allora -per non andarmene a mani vuote- mi ero fatto dare un sacchetto di monete di 2 euro circolate ma all'interno non avevo trovato NESSUNA commemorativa portoghese... In compenso, oggi ho ricevuto di resto i 50 cent italiani del 2007... So che adesso si riesce ogni tanto a trovarli in circolazione, io stesso a partire dall'anno scorso ne ho trovato in circolazione alcuni esemplari (ed uno l'avevo reperito già diversi anni fa, ai tempi in cui quella moneta era ancora quasi introvabile), tuttavia resta comunque una delle monete italiane più ardue da reperire in circolazione (e credo proprio che anche quella che ho trovato oggi abbia circolato pochissimo, risplende come se fosse stata appena tirata fuori da un rotolino)...
    1 punto
  41. Buonasera, esprimere un parere su una fotografia è spesso un'operazione difficile e comunque un po' azzardata. Tanto premesso, confesso che in questo tetradramma la testa di Herakles mi ha lasciato di primo acchito un poco perplesso. Al rovescio alcuni particolari della sedia, lo scettro, il monogramma nella corona di alloro e i caratteri della legenda mi hanno invece rassicurato e mi hanno fatto comunque escludere che si possa trattare di una falsificazione ottenuta per fusione. Modulo e peso sono coerenti. Con molta cautela direi che la moneta mi sembra autentica. Aspetterei in ogni caso altri pareri.
    1 punto
  42. ...se no l’avrei pagata di più. Saluti
    1 punto
  43. Se volete un gioco possiamo farlo, il diritto sembra stilisticamente di Cizico e avrei pochi dubbi a riguardo. Quindi considerando che è una frazione radiata post riforma (pesa 3 gr) e che a Cizico hanno coniato solo il rovescio CONCORDIA MILITVM è la RIC VI Cyzicus 16a. La foto non è della 16a, ma l’ho presa al volo da internet, in questa moneta il busto è radiato e corazzato.
    1 punto
  44. Taglio: 2 euro Nazione: Slovacchia Anno: 2017 Tiratura: 2.100.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: 2 monete Taglio: 10 cent Nazione: Slovenia Anno: 2019 Tiratura: ??? Condizioni: BB/BB++ Città: Milano Note: 5 monete
    1 punto
  45. Nel condividere pienamente i pensieri di @Rocco68e @Litra68 pur rispettando e comprendendo i pareri degli altri, mi auguro che lo spirito che anima questa sezione del forum rimanga quello della "fratellanza" della condivisione senza "vergogna" o soggezione nel mostrare le proprie monete (anche in bassa conservazione) A tutti fa piacere ricevere complimenti, apprezzamenti, e like alle proprie monete e discussioni, ma questo non deve essere lo scopo e l'obiettivo da raggiungere .... semmai quello di crescere nello studio e nella conoscenza e di imparare attraverso le nostre amate monete. Sono collezionista anche tra l'altro delle monete del Regno d'Italia ed ho abbandonato la relativa sezione del forum e forse abbandonerò anche le relative monete poichè in quella sezione mi sembra di partecipare ad una gara dove vince chi esibisce la moneta FDC ed addirittura nei casi di pari merito vince chi ha il FDC eccezionale......... Trovo la cosa molto deprimente, ed è per questo tra le altre motivazioni che da qualche anno mi sono innamorato delle monete napoletane e di questa sezione, che spero rimanga sempre avulsa da queste "competizioni" Un saluto ed un abbraccio a tutti gli utenti della sezione. Postate sempre le vostre monete.... Buona domenica a tutti
    1 punto
  46. Sono d’accordo, come non esserlo!! Bisogna capire chi decide cosa é giusto e cosa non lo é. La sezione esiste da molto tempo, lo vorrei ricordare, e non ha mai rischiato l’estinzione..
    1 punto
  47. In verità lo avevo seguito ma avendone già 2 esemplari ho preferito lasciarlo andare... Per il valore è difficile sbilanciarsi, tutto dipende si dalla conservazione ma anche a quanto si è disposti a pagare per una moneta che effettivamente si vede poco sul mercato, personalmente lo avevo valutato circa 150 euro, cifra che poco meno ha effettivamente realizzato... La conservazione è tipica dei pezzi disponibili sul mercato, al momento credo che il migliore si attesti sul BB...
    1 punto
  48. Prego, figurati. Direi di sì (Seltener Typ. significa tipo raro) GRIECHISCHE BRONZEMüNZEN . KöNIGE VON MAKEDONIEN - PHILIPPOS V., 221-179 No.: 551. Schätzpreis/Estimate: EUR 75; d=21 mm Bronze, 188-179. Kopf des jugendlichen Herakles mit L. n. r., das Löwenfell um den Hals gelegt, die Keule über der l. Schulter. Rv. BA - FI Prora n. r.; im Felde r. Monogramm DI 6,90 g. SNG Cop. 1257. SNG München 1179. Seltener Typ. Olivbraune Patina. Av. Gutes sehr schön. Rv. Sehr schön Erworben 1973 von Münzen und Medaillen AG, Basel.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.