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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/10/20 in Risposte
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Buonasera, giusto per affrontare il tema delle banconote "rare per combinazioni di numeri di serie", segnalo questo articolo che pur riguardando solo le banconote in Euro, può essere una lettura comunque interessante per conoscere un particolare aspetto della collezione di cartamoneta: https://www.aletriumcollection.it/it/le-banconote-euro-rare-combinazione-di-numeri Saluti3 punti
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Buongiorno-buonasera-per piacere e grazie. Penso che dopo 71 messaggi un pò di cortesia si sia imparata anche se siamo su un forum. Comunque niente di particolare: o una botta che ha alzato il bordo o un piccolo esubero di materiale. Semplice curiosità.3 punti
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Buon giorno, Lire 5 1939 Città Del Vaticano Moneta che Amo e conservo da tantissimi anni.. ?3 punti
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Da queste considerazioni ho sempre pensato che la tipologia dei soldi e dei mezzi soldi di questo periodo dovessero essere considerati "tipologia a parte" e non inseriti con quelli coniati in precedenza. Per quanto riguarda i soldi, sono stati coniati più di quarant'anni dopo, l'impronta è simile ma non uguale, lo stile rozzo e mancano i segni dello zecchiere. Per i mezzi soldi il discorso non cambia, l'impronta è diversa, la corona al diritto taglia la legenda, le impronte sono brutte e manca la sigla dello zecchiere. I Soldi di Carlo Emanuele I dovrebbero essere classificati in modo diverso da quello fatto sino ad ora... I tipo: coniati di qua delle Alpi, con il titolo di Principe di Piemonte e la data a fine legenda del rovescio. Il tipo: coniati al di là delle Alpi, col solo titolo di Duca di Savoia e la data al rovescio negli angoli della croce. IlI tipo: soldo col busto, ora classificato come IV tipo mir 663 IV tipo: questa tipologia del 1628. I soldi che ora vengono chiamati III tipo, mir 662 ed il V tipo mir 664, sono delle contraffazioni di zecche non sabaude. Penso di aver concluso quello che da tanto volevo scrivere, mi piacerebbe sapere le opinioni di altri per un confronto..3 punti
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Buongiorno a tutti, riflettevo sul dramma che molti hanno nel momento che realizzano che quello che hanno sempre ritenuto essere un tesoro si rivela tutt'altro. Qui sul Forum ne ho letto tante di discussioni in cui si chiedeva che valore ha, di cosa si tratta, che conservazione ha, per poi sentire l'amaro responso, che nella stragrande maggioranza dei casi è.. Patacca!!! Se va bene, riproduzione, gadget di una nota azienda dolciaria. Ecco vi siete mai calati nei panni di uno di noi che subisce un dramma del genere, credo che almeno una Patacca tutti l'abbiamo presa non solo, sono convinto che la conserviamo anche in raccolta, per carità lontano da quelle buone.. ? Intanto vi presento una delle mie, riconoscibilissima, per due motivi, primo perché rappresenta una moneta rarissima, e secondo perché porta la sigla R che da profondo ignorante in materia avevo attribuito alla zecca di Roma. Ovviamente tutto questo è successo quando ero completamente a digiuno di monetazione antica e pescandola in una ciotola al mercatino, avevo immaginato chissà quale tesoro. Ecco mi piacerebbe sentire le vostre esperienze al riguardo. Saluti Alberto2 punti
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Come ben noto ai loro collezionisti, prima delle schede molti dei nostri gettoni del telefono erano prodotti dalla ditta IPM (Industrie Politecniche Meridionali) di Arzano (NA) la quale propose in via sperimentale alla SIP il particolare sistema di scheda "a dot". Man mano che veniva usata i dot erano bruciati da un arco voltaico, che però a volte funzionava male e azzerava il credito. Anche se questa sfortunata tecnologia non ebbe seguito la IPM cercò di buttarsi ancora nel campo e produsse schede a chip per l'Italia (per la Albacom), proponendole anche a Cuba con una sperimentazione in una scuola militare. Ma ciò non bastò e questa storica ditta fallì nel 2013.2 punti
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Pitagora di Samo 580-495 a.C. E' il numero la realtà, la vera sostanza di ciò che noi vediamo sotto forma di apparenze che sembrano comparire e scomparire ai nostri sensi; la sostanza numerica delle cose è invece immutabile e noi la attingiamo attraverso la scienza che ci purifica e ci libera; in questo senso la matematica è alla base della fisica. Il numero genera armonia, regola l'opposizione degli opposti che assumono pertanto un significato magico-religioso: pari - dispari, concavo - convesso (come in due delle monete illustrate di seguito), limitato - illimitato... Anche l'anima è armonia degli opposti che convivono nel corpo e, quando esso scompare, essa trasmigra in altri corpi per generare altre armonie. La scuola fondata da Pitagora aveva severe regole di vita, assoluta dipendenza dalle parole dei maestri, liturgie iniziatiche. Nacque nell'isola di Samo, poi visse a Crotone e - forse - a Metaponto. Le due monete magnogreche dovrebbero stare in un'altra sezione ma dato che la discussione è iniziata qui, vi prego di accoglierle con benevolenza.2 punti
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In effetti è così, dopo la sconfitta delle città etrusche Volsinii e Vulci nel 280 s.C., Cosa fu colonia romana. Quindi l'emissione della trioncia avvenne quando la città apparteneva ormai a Roma. L'equivoco è sorto dal fatto che il Monetiere del Museo Archeologico di Firenze cui ho attinto, cataloga la moneta nel volume "Monetazione etrusca", con evidente riferimento alla sola localizzazione geografica della città (Etruria meridionale) luogo della emissione. Oltre il volume predetto, sono scaricabili gratuitamente in pdf anche quelli delle monete romane imperiali e delle sasanidi. Per chi è interessato, fornisco il link: https://medagliere-firenze.lamoneta.it/quaderni.php Saluti2 punti
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Buongiorno, concordo con @gpittini per Mamertini-Messana. Propongo però non l'emilitra, ma questa triuncia, di identico peso e analogo modulo (AE25 c/ mm. 22) che meglio dell'altra ci fa vedere il tralcio di olivo che la Nike regge nel braccio sinistro ma anche la marca di valore III (trionkia) nel campo a sinistra: Spero di non sbagliarmi, ma mi sembra che ci siamo. Saluti a tutti HIRPINI2 punti
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si, senza generalizzare, e quindi dare vita a una discussione tutti contro tutti, io rimarrei sul tema principale, che mi ha molto stupito.... non escludo sia Fake la notizia del ritrovamento.... tuttavia, posta così, mi stupisce non poco2 punti
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Buongiorno a tutti. Schede Telefoniche con Proposta Sponsor? Mi fanno venire in mente i cartelli che si vedono per strada, dove c'è scritto '' ti serve questo spazio? Telefonaci''. ?2 punti
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In Francia, scoperta una “piccola Pompei” nei pressi di Vienne Sette mila metri quadrati, a sud di Lione: è una scoperta eccezionale, quella da poco fatta in Francia È una scoperta archeologica eccezionale, quella fatta in Francia da un gruppo di archeologi. A sud di Lione , è stata scoperta quella che è già stata definita come una “piccola Pompei”: un sito archeologico romano grande 7 mila metri quadrati. «Siamo stati incredibilmente fortunati. Questo è indubbiamente il più eccezionale scavo di un sito romano effettuato negli ultimi 40 o 50 anni» ha dichiarato il capo archeologo Benjamin Clement. A trenta chilometri da Lione, nei pressi di Vienne e del fiume Rodano – in quell’area che costituiva la Gallia Narbonensis, e dove oggi già si trovano un teatro e un tempio romano –, quella rinvenuta è la testimonianza di scampoli di vita privata, fatti di reperti appartenenti a ville di lusso ed edifici pubblici. È, questa straordinaria“piccola Pompei”, un agglomerato di case estremamente ampio, datato a partire dal primo secolo avanti Cristo e abitato, secondo gli studiosi, per circa 300 anni. Pare che poi, roghi devastanti, abbiano costretto i suoi abitanti a lasciare la zona. Ed è proprio questa fuga, a rendere quella nei dintorni di Vienne una scoperta tanto simile a quella fatta nella regione campana: tra i mosaici pavimentali, sono state rinvenute decine d’oggetti d’uso quotidiano, abbandonanti in fretta e furia dagli indigeni prima di scappare. Tra i ritrovamenti più significativi all’interno del sito spiccano un edificio pubblico abbellito da una fontana e da una statua di Ercole, un mercato e una serie di abitazioni private. Tra di esse, una casa dedicata alla celebrazione dei Baccanali – col suo mosaico raffigurante una processione delle Menadi (le donne invasate da Dioniso) e dei Satiri – e una villa con un’opera raffigurante Talia, durante il rapimento da parte di Pan. Subito dopo il loro ritrovamento, quei mosaici tanto straordinari sono stati esportati dal sito per poter essere restaurati, con l’obiettivo – una volta portati al loro splendore originario – di esporli nel museo di Vienne, magari già nel 2019. In questa eccezionale “piccola Pompei”, i lavori – nonostante le straordinarie scoperte – non si sono però certo conclusi: anzi, proprio in ragione di quei ritrovamenti, gli archeologi non sono intenzionati a fermarsi. Convinti che, lì sotto, ci sia ancora tantissimo da portare alla luce.2 punti
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Voglio aggiungere un'altra considerazione... Tutte le monete con data dal 1601 al 1627 che vengono attribuite alla zecca di Chambery non esistono, poi potrei essere smentito da dei ritrovamenti particolari, con le monete sabaude potrebbe sempre capitare... Un esempio è il mezzo soldo passato proprio nell'ultima asta Gaudory che veniva considerato come inedito con data 1620... Si tratta di un mezzo soldo del 1628 con l'ultimo millesimo coniato male, queste monete erano veramente poco curate sia dell'impronta che nella battitura... Allego la foto della moneta in questione..2 punti
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Medaglia devozionale di protezione, piombo, XV- XVI sec.- La figura potrebbe essere quella di S. Antonio Abate, il bastone terminante a Tau e un possibile suo attributo.- R/ Tao di stile un po insolito? Medaglia usata generalmente per la protezione delle malattie degli animali- Ciao Borgho2 punti
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Ringrazio per i complimenti e posto anche io il mio modesto esagono del 19 Saluti Marfir2 punti
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti2 punti
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Avendole fisicamente in mano si può solo notare che il 30 lepton è l'unica che ha l'allineamento a medaglia.1 punto
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Di sfruttamento minerario dello spazio (sulla Luna o gli asteroidi) si parla già da un pezzo, il problema è che come già sottolineato bisogna vedere quanto è realmente conveniente ai costi della tecnologia attuale. Nel caso delle terre rare c'è il fattore geopolitico del ricatto cinese che può renderlo "tecnicamente" accettabile rispetto al semplice discorso economico, ma secondo me questa che si apprestano a fare è più una sperimentazione per determinare - prima di una decisione definitiva - se è davvero il caso di andare fin sulla Luna a prenderne invece che riaprire altre miniere sulla Terra. Il problema è ben chiaro a tutti e altrove si tenta di risolverlo attraverso uno stimolo del progresso tecnologico che renda meno costosa l'estrazione e il reperimento di quello già in circolazione (attraverso il riciclo) o la possibile sostituzione con materiali alternativi, naturali o artificiali, come nel caso europeo http://www.eurare.eu/docs/EURAREbrochure_vfinal.pdf1 punto
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Adesso l'ho trovata: Paesi Bassi spagnoli - Filippo II di Spagna 1555-1598 1/10 Ecu Philippe 1571, Anversa. 3,26 g. R - Argento1 punto
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Conio sporco volto del mascherone non impresso. moneta visionata di persona 2 anni fa, prima che venisse proposta da NOMISMA.1 punto
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Nella collezione del Collegio del Cambio di Perugia ce n'è uno uguale, ma in molto migliori condizioni, peso 9, 14. Testone Roma Saluti Gzav1 punto
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Ciao Palpi62. L'Associazione venne fondata nel 1919, ritenevo che il logo con l'elmetto tipo Adrian fosse stato adottato sino dall'inizio mentre tu lo fai risalire al 1946. Questo tuttavia non credo possa risultare determinante per la datazione della Medaglia : la Federazione di Piacenza avrebbe potuto decidere di farla coniare sostituendo l'elmetto con il bellissimo busto classico della Dea Armata. Concordo in linea di massima sulla data che hai presunto : sia per lo stile della medaglia, sia perché fu appunto dopo la prima guerra mondiale che vennero emesse medaglie di ogni tipo e da molti Enti Territoriali, Associazioni d'Arma, ecc. che si riferivano alla guerra, così lunga e cruenta. Dopo la seconda ci fu invece una sorta di rimozione, del resto comprensibile : ne uscivamo dopo un conflitto in cui riportammo una sconfitta gravissima, che vide tante città distrutte e le popolazioni civili direttamente coinvolte, e infine la guerra civile tra il governo monarchico situato in Puglia e la Rsi domiciliata a Salò. A giudicare quanto meno dalle Medaglia (ufficiali) emesse, non fu tempo di medaglie non dico celebrative, ma anche solo commemorative. Se non ricordo male, lo Stato creò una medaglia portativa commemorativa a ricordo della Guerra di Liberazione 1943-1945 (poi estesa al 1946, per comprendervi coloro che provvidero alla bonifica dei residuati bellici e degli ordigni esplosivi). Questa medaglia è nata solo nel 1959 e venne conferita nell'arco di alcuni anni a coloro che prestarono servizio come "Cooperatori" (soltanto in seguito diventammo "cobelligeranti") delle Forze Armate Alleate e ai componenti delle Formazioni Partigiane (non venne concessa a chi prestò servizio nell'esercito della R.S.I. Un saluto cordiale.1 punto
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Ciao ragazzi, sono anche io per il vissuto, per i segni dell'uso e per l'assolvimento della funzione per cui sono state fatte, quindi una scheda telefonica è stata fatta per essere usata, come le monete, sono state coniate per essere spese, quelle non circolate hanno il loro fascino, ma non sono esattamente quelle che più Amo, così le schede telefoniche. Saluti Alberto1 punto
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Buon giorno Saverio. E' la curiosità che mi spinge ad essere forse inopportuna. E' da tempo che non ci aggiorna sulla vicenda. Non vorrei passare per impicciona ma se può darmi notizie la prego di farsi sentire. Ciò che è accaduto è troppo interessante, per prima cosa la valutazione del perito e poi la spinosa faccenda della caduta. Mi scuso se sono troppo invadente e la saluto cordialmente. Gabriella.1 punto
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Tranquillina con Dioniso CILICIA, Tarsus. Tranquillina, wife of Gordian III. Augusta, 241-244 AD. Æ 37mm (14.85 g). Diademed and draped bust right, resting on a crescent / Dionysos standing left, holding kantharos from which wine pours to panther below, and thyrsos. For coin type: SNG Levante 1148. Fine, brown patina. From the Rudolf Berk Collection. 123, Lot: 53. Estimate $100. Sold for $661 punto
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Fa sempre piacere leggere di tanto in tanto Il decalogo del numismatico di Memmo Cagiati (figura che ammiro!): I piaceri umani sono tutti più o meno presto esauribili, quello del numismatico fa una splendida eccezione a questa regola. I piaceri sono più intensi quanto più costa fatica a raggiungerli e quanto più lunga è la strada che a essi conduce. I desideri devono essere proporzionati alla forza di ciascuno. Chi troppo desidera non gode neppure il poco che gli è dato raggiungere. La pazienza è una delle doti indispensabili del numismatico. Chi non è paziente rinunci alla numismatica. Tra le varie collezioni, quella delle monete è la più solida, quella che meno deperisce, quella che maggiormente acquista pregio col tempo. Se si può fare a meno di una moneta di lusso, è indispensabile provvedersi di tutti i libri che trattano o illustrano le monete che si vogliono comprare. Non si deve calcolare che i figli abbiano a continuare la propria collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre. Non avviene un caso su cento di un poeta figlio di poeta, di un numismatico figlio di numismatico. Le collezioni private sono irrevocabilmente destinate a essere disperse e le monete, dopo aver errato per secoli in questa o quella collezione, non trovano pace se non nelle pubbliche. Non vi ha al mondo collezione completa, né tra le private né tra le pubbliche, e non vi ha piccola raccolta che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni. Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi sarà sempre e questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere per il numismatico. Fonte: https://numistoria.altervista.org/blog/?p=211441 punto
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Moneta bella e carica di storia. Sull'autenticità, un ulteriore conferma, come già detto da altri, l'abbiamo dai saggi fatti dal 'nummularius' per controllare se il tondello fosse suberato. Patina antica, con superfice consunta dall'uso e dal tempo. Numismaticamente parlando, a livello economico non credo possa andare oltre i 30-40€ ma secondo me monete come queste, con tutto il loro carico di storia, sia intrinseco che estrinseco, sono molto più interessanti di molti tondelli antichi quasi perfetti, completamente spatinati che tanto vanno di moda oggi. Ovvio, non dico che le monete con bei rilievi, centratura ecc. siano da buttare, intendiamoci. Ma anche se ormai ai nostri tempi non ne ha quasi più senso parlarne, una moneta tempo fa aveva un senso soprattutto se circolava e veniva usata, infatti questo che abbiamo qui ne è un chiaro esempio di millenni fa. E questo mi affascina.1 punto
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Vorrei scrivere ora qualcosa a proposito delle coniazioni di questo periodo a Chambery... Questa città dopo l'invasione francese del 1600 venne restituita al ducato sabaudo con il trattato di Lione del 1601, ma la zecca rimase chiusa per quasi trent'anni. Solo nel 1628 venne concesso a Galvano Sirassio di battere moneta. Fino ad allora la Savoia era invasa da moneta "cattiva", circolava una quantità di falsi e monete contraffatte importate dalle piccole zecche d'oltralpe. Per questo motivo venne concesso al Sirassio di battere "moneta piccola ma buona". E qui ci sarebbe da ridere vedendo cosa hanno prodotto come moneta "buona"! In quei due anni, il 1628 ed il 1629, vennero coniati solamente soldi, mezzi soldi e 6 soldi. Gli ultimi coniati ribattendo a freddo le monete da 2 fiorini coniate pochi anni prima, consumate oppure tostate, ed aumentandone il valore. I soldi furono il vero "colpo di genio", probabilmente visto che la gente era abituata in Savoia a maneggiare moneta piccola di scarsa qualità, di brutte impronte e con poco metallo nobile, per far apprezzare meglio la nuova moneta si è tornati a coniare i soldi con una impronta simile alla tipologia che si era coniata quarant'anni prima, l'impronta del soldo chiamato del II tipo, coniato in Savoia fino al 1587, con lo scudo al diritto e la croce mauriziana al rovescio e la data negli angoli della croce. Probabilmente questi soldi circolavano ancora, erano sicuramente ben accettati, anche più dei soldi con il busto della tipologia successiva. Questa manovra fu sicuramente calcolata, non ho trovato a che tenore di bontà furono coniati i soldi del 1628, ma dagli esemplari rintracciati la lega risulta di bassa qualità ed il peso ridotto. Non mi stupirei che avessero ritirato la moneta "cattiva" per utilizzarla per coniare la moneta "buona".1 punto
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dire che è falsa è un complimento. nel senso che ha tutto per non essere autentica fusione, peso, legenda inesistente ecc.ecc Giusto per informazione vorrebbe sembrare, come anche è stato indicato nel link postato, Jenkins 56 S/4 271 con legenda in caratteri punici S'MMHNT che avrebbe significato di "il popolo del campo" nel senso dell'esercito cartaginese. Aveva quindi uno specifico utilizzo militare. Della 4 serie catalogata dal Jenkins fanno parte altre 2 tetradrammi simili sembra con divinità femminile di foggia orientale alla quale nel corso degli anni è stata data diversa identificazione iniziando da Muller 1861 (Venere), Rizzo 1946 (personificazione di Cartagine), Dido (Hill 1903) , Lybia (Robinson 1971) per arrivare a Jenkins (Tanit/Artemis). Certamente sono tre tetradrammi molto originali che si distaccano dalla serie puniche precedenti che erano molto vicine per stile ai tetradrammi greci. Sono a mio parere tra le coniazioni puniche più affascinanti, una produzione che forse voleva affermare e consolidare le origini orientali cartaginesi nei confronti del popolo greco che li considerava dei barbari africani.1 punto
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Concordo pienamente col Principe, per evitare di dire corbellerie bisognerebbe vedere la moneta in mano. Però quella foto di taglio...1 punto
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Navigando in rete alla ricerca di qualche ducato di Ferdinando IV, mi sono imbattuto nel lotto 983 dell'asta Nomisma n. 57 del 17-18 ottobre 2017: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2115&lot=983 Il compilatore del catalogo scrive: "nei ducati d'argento il re indossa una corazza con l'egida sul petto in cui è chiaro il profilo. Questo esemplare invece presenta un diverso disegno, forse una testa di leone." Allego immagine con ingrandimento del mascherone (?) Secondo voi è veramente la testa di un leone, o semplicemente il conio in quel punto era sporco di metallo e quindi l'immagine non è stata totalmente impressa? Per confronto questo è il mascherone preso da un altro ducato:1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone, con appendici globulari a ore 3,6,9. dell'ultimo quarto del XVI sec.- D/ Santa Maria del monte (Roma), attorniata da 4 santi (S. Francesco, S.Agostino, S. Lorenzo, S. Stefano).- R/ Gesù crocifisso, in basso Maria e S. Giovanni apostolo.- Ciao Borgho1 punto
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Ciao Pippo78. Per me la moneta è sicuramente ben al di sopra allo splendido. Volendo esser cattivi... ma forse bon mi riesce bene come ad altri...direi Spl\ fdc. Bella moneta!1 punto
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Come già è stato detto, non si tratta di un 3 piccioli del 1718 ma di un 1716 con una rottura di conio che lo fa sembrare 1718 , a riprova di ciò posto un mio 3 piccioli di conservazione superiore e con lo stesso difetto:1 punto
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Molto bella, complimenti @Marfir ed è la meno comune fra quelle circolate E come non apprezzare la serie del 1919 di @El Chupacabra in particolare il 20 C. 1919 esagono che sembra in madreperla. rimanendo in tema: eccola...?1 punto
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Rarissimo perché quando cade non si ritrova piú ? Anche questa che pur pesa il doppio come dimensioni non scherza.1 punto
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E' uscito un libro dedicato alla normativa riguardante le monete. LA TUTELA DEI BENI DI INTERESSE NUMISMATICO, Atti del Convegno di Studi 18 maggio 2018 - Università di Roma ''Tor Vergata'' a cura di Arnaldo Morace Pinelli, G. Giappichelli Editore, Torino 2020. Ne consiglio la lettura a tutti. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Trovo le argomentazioni di Allek pertinenti e ben argomentate. Purtroppo la legislazione italiana ha molte lacune in questo campo. L’ideale sarebbe poter avere delle norme comunitarie - semplici dirette e chiare - valide per tutti i paesi europei. Si faciliterebbe cosi molto il commercio e si stabilirebbero chiaramente i confini del lecito senza tema di ritrovarsi nell’illecito senza saperlo perche le norme sono confuse, lacunose e moltissimo arbitrio viene poi lasciato al giudice di turno. Ma ovviamente questo e’ pura utopia...?1 punto
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Ho segnalato qualche giorno fa, al Direttore della Bertolami via mail. Ho avuto conferma ieri del ritiro.1 punto
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Passerà a fine mese in asta NAC (spring auction 2020) al lotto 27, un interessante e piuttosto raro didrammo di Taranto della serie Horsemen . Sotto al corpo del cavallo, al rovescio, sembra leggibile la lettera theta, non citata nella descrizione .1 punto
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Mi permetto di rispondere, sentendomi chiamato in causa. Tecnicamente una moneta si definisce tooled quando nella pulitura sono stati spianati i campi o sono stati ritoccati dei particolari. Una moneta a cui sono state rimosse delle ossidazioni a mio parere non è cleaned in quanto la stragrande maggioranza delle monete hanno delle ossidazioni quando ritrovate e queste vengono quasi sempre rimosse senza che questo vada e venga descritto. Nel caso di questa moneta, visto che proveniva da altra asta, sarebbe stato corretto scrivere (expertly conserved since). Cosa che sarà fatta. Sul fatto che la moneta sia stata ripatinata mi sentirei di dissentire e allego una foto presa dall’iphone per confermare quanto dico.1 punto
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Spero di fare cosa gradita accludendo il link per risentire questa conversazione di Lucia Travaini che ho apprezzato veramente https://www.raiplayradio.it/audio/2020/04/Radio3-suite---Magazine--Excalibur-nella-Sicilia-normanna-con-Lucia-Travaini-bfaaa81d-49e4-45c5-8293-4acd93db66aa.html1 punto
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Ciao @Rex Neap Anche secondo me promette MOLTO bene, anche se non sono d'accordo sul fatto che l'altro lasci molto a desiderare, è sicuramente più difettoso ma per me stra-bello e soprattutto un magnifico esempio di come potevano uscire "male" le monete dalla zecca napoletana....come si dice "ogni scarrafone è bell'a mamma soja"... e quello scarrafone ha molto carattere, è un tipo!...non è una Bellucci ma un'Anna Magnani (forse sto esagerando!!) L'ultimo 6 tornesi non aspetto altro che arrivi, ma prima del 2018 non se ne parla. Dato che ci sono: esistono varianti del 6 tornesi del 1801?Che io sappia no, ma magari tu o qualcuno di più esperto ne ha censita almeno una? Ciau!1 punto
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