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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/16/20 in Risposte

  1. Salve Non mi ero mai imbattuto prima d’ora in un denario “osè” (aggettivo che capita spesso nei rebus) come questo di Julia Domna (da https://www.forumancientcoins.com/moonmoth/wedding_coins.html ) Coin Type: Silver denarius of Julia Domna, 193-218 CE. Mint and Date: Rome, 194 CE. Size and Weight: 18mm, 2.68g Obverse: IVLIA DO-MNA AVG Draped bust right. Reverse: VENERI VICTR. Venus naked to the hips, with back turned, standing head right, holding an apple up in her right hand, and a palm branch over her left shoulder in her left hand. She rests her left elbow on a column over which a fold of drapery falls. Ref: RCV (2002) 6608; RIC IV 536; BMCRE V p.27, 49. BW Ref: 008 027 028 Venere nuda fino ai fianchi, con la schiena girata, ha nella mano destra una mela che richiama il giudizio di Paride.
    7 punti
  2. Apro questa discussione per parlare di un aspetto ben noto agli estimatori del periodo ma che al tempo stesso, per chi inizia ad affacciarsi alla monetazione romana repubblicana, può rappresentare una sorta di barriera che non consente di inquadrare correttamente valenze e significati di innumerevoli iconografie tipiche del periodo. Possiamo iniziare dicendo che nella più nota monetazione imperiale l'iconografia è ovviamente allineata al periodo di emissione; tranne che per alcune eccezioni quali ad esempio le emissioni di restituzione, possiamo genericamente affermare che l'iconografia monetale imperiale racconta il tempo dell'imperatore che l'ha voluta. In ambito repubblicano invece, in riferimento al periodo di emissione, la moneta non racconta il presente. Inizierà a farlo poco a poco in fasi successive, prima sfruttando il passato e la tradizione, per poi giungere, in taluni casi, a quell'allineamento cronologico non velato tra periodo di emissione e diretto significato iconografico. Sostanzialmente la lettura di un denario repubblicano può rivelarsi a tratti maggiormente complessa ed è questo l'ostacolo più grande che parrebbe esserci nello studio delle iconografie del periodo, ma man mano che ci si addentra nella questione, l'ostacolo svanisce e si tramuta in fascino. Tempo fa su questo forum ci si interrogava sul perchè la monetazione repubblicana risultasse meno seguita e meno compresa rispetto a quella imperiale; a mio parere quello della piena comprensione delle iconografie, meno diretto e più ostico, è uno dei motivi per i quali il periodo della Repubblica parrebbe avere meno seguito, ma come vedremo basta poco per riuscire ad apprezzarlo in tutta la sua ricchezza. Veniamo ora ad un altro presupposto fondamentale, i denari repubblicani non sono tutti uguali, non vanno letti tutti nello stesso modo, ma vanno messi in stretta relazione sia al periodo di emissione che al monetale che li ha emessi. La cosa parrebbe ovvia, ma è bene soffermarsi un attimo su questo aspetto poiché le fasi del denario della Repubblica non devono esser viste come evoluzioni (o involuzioni) prettamente stilistiche e tipologiche, ma al contrario vanno inquadrate e comprese soprattutto a livello storico. Banalmente, se non so cosa stesse succendendo a Roma nel 78 a.C., se non sapessi genericamente i trascorsi della gens Cassia, se non conoscessi le vicissitudini di Spurio Cassio Vecellino, mai riuscirei a comprendere davvero il significato politico e sociale del bellissimo denario di Lucio Cassio Longino con Libero e Libera. Ma siamo nel periodo più complesso da inquadrare, un periodo di esplosione iconografica anche in termini di potenza dei messaggi rappresentati, un periodo che raccoglie l'eredità sillana anche a livello monetale, ma siamo prossimi al punto d'arrivo, prima di giungere e come vedremo anche di superare tale concezione dello strumento iconografico monetale, i passaggi saranno più d'uno. Dalla sua introduzione il denario mantiene congelato il tipo Roma/Dioscuri al galoppo fino ai primi anni del II secolo. Nel periodo 194-170 a.C. (RRC) o 196-173 a.C. (BMCRR) compare un nuovo tipo di rovescio, caratterizzato dalla personificazione della Luna in biga. Tralasciando in questa sede teorice che vedono nei simboli delle serie anonime Roma/Doscuri riferimenti familiari, è dai tipi con Luna in biga che parrebbero fare la loro prima comparsa i così detti “simboli parlanti”. Può essere un esempio il tipo RRC 141/1, con uccellino e legenda TOD http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/64 La legenda TOD associata al simbolo dell'uccello potrebbe riferirsi al todus e quindi al nome del monetario, Todus (purtroppo non noto in altre fonti). Discorso analogo per il tipo a legenda PVR e simbolo murex (RRC 187/1, 169-158 a.C.). http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G61/2 Gia' nella prima metà del II secolo i nomi tuttavia iniziano a diventare maggiormente comprensibili, i monogrammi lasciano il posto a sempre più chiare abbreviazioni del nome della gens ed inizia a farsi strada una tendenza che prenderà, nei decenni successivi, sempre più vigore ed incisività: la celebrazione dello posizione sociale della famiglia ed il riferimento a fatti storici o leggendari utili a decantare una gloriosa o mitica discendenza. Probabilmente il primo esempio di tale intenzionalità commemorativa ed autocelebrativa lo si può trovare nella serie enea di Lucius Mamilius (RRC 147), datata dal Crawford tra gli anni 189-180 a.C., ove sopra i tipi fissi della prora al rovescio compare una figura comunemente identificata con Ulisse. In tal modo il magistrato millanta una sua discendenza da Telegono, figlio di Circe ed Ulisse, fondatore di Tuscolo, città di provenienza del monetario. http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G81 La conferma a tale interpretazione ci arriverà un secolo dopo, col bellissimo denario di Mamilius Limetanus dell'82 a.C., ove al rovescio appare Ulisse riconosciuto dal suo fedele cane Argo. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G254/1 Dalla seconda metà del II secolo a.C. la rottura dei tipi fissi al rovescio diviene ormai la norma, bighe e quadrighe vengono guidate da varie figure divine o semidivine e il conduttore o gli animali trainanti non di rado vengono scelti per motivi che vanno al di là del gusto estetico. E' in questa fase che, ad esempio, l'elefante su scudo macendone o gli elefanti che trainano la quadriga di Giove altro non fanno che ricordare questa volta fatti prettamente storici, come la vittoria di Q. Cecilio Metello su Andrisco, figlio di Perseo, nel 148 a.C. o quella di L. Cecilio Metello su Asdrubale a Panormus nel 250 a.C. E' qui che inizia ad emerge nitidamente la funzione dello strumento icongrafico che caratterizzerà nei decenni successivi buona parte della produzione denariale repubblicana. Facendo nuovamente un raffronto con le produzioni imperiali, il Traiano di turno ad esempio vince in Dacia ed emette serie monetali che celebrano le sue vittorie contro Decebalo. In ambito repubblicano invece C. Metellus intorno al 125 a.C. emette un denario ove al rovescio vi è un chiaro riferimento al trionfo seguito alla vittoria di Panormus del console L. Cecilius Metellus, avvenuta più di un secolo prima. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G174/1 Poco prima, intorno al 127 a.C., fu M.Metello a celebrare questa volta una grande vittoria del padre, che valse a quest'ultimo il titolo di Macedonico. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G173/1 Va da sé che anche su emissioni anonime di poco precedenti elefante è sinonimo di Metelli http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G172/1 Questi non sono che piccoli esempi, ma che ben ci fanno capire lo scopo dell'iconografia monetale repubblicana posteriore alle fasi anonime: il monetale, attraverso le immagini impresse sulle sue produzioni, non comunica messaggi del tipo “io sono, io ho fatto”, ma invece, in piena attinenza con la struttura sociale gentilizia propria del periodo, comunica un messaggio del tipo “la mia famiglia è, la mia famiglia ha fatto”. C'è chi può annoverare antenati che hanno realmente contribuito a rendere grande Roma, c'è chi invece non è provvisto di tali ascendenze e fa un po' come Virgilio nell'Eneide, crea il proprio mito. Così fanno gli esponenti dei Mamilii, così fa Sex. Pompeius Fostlus intorno al 137 a.C. con un altro noto denario ove, per assonanza, parrebbe suggerirci una discendenza dal pastore che salvò Romolo e Remo. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G109/1 Fino a qui e per buona parte degli anni successivi il denario repubblicano non è, come spesso si sente dire, uno strumento propagandistico, non è ancora uno “strumento individuale”. A mio parere la sola formula per descrivere correttamente le sue finalità iconografiche è la seguente: è un “monumentum gentilizio” (monumentum – che fa ricordare). Possiamo magari portare altri esempi di questa fase, per poi passare al periodo successivo.
    4 punti
  3. in questo meraviglioso aureo di Vibius Varus un'altra immagine di Venere Callipigia, che qui si guarda allo specchio… https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G325/1
    4 punti
  4. Salve a tutti, quando avevo 18 anni sfogliavo il gigante e sognavo monete. Alcune di queste (4 o 5) in particolare. Condivido con voi questo 30 tarì appena acquistato. Non c'entra nulla con ciò che colleziono normalmente, ma a cosa serve vivere se non per provare a realizzare sogni? 47mm, 68,19 grammi. Ogni commento sarà gradito!!
    3 punti
  5. Buonasera a tutti , sempre in riordino monete questa forse non la avevo condivisa con il forum , è una delle monete che più mi hanno dato soddisfazione sia in acquisto che in entrata in collezione
    3 punti
  6. L'intruso è il kreuzer di Baden, l'unica che si deve sostituire
    3 punti
  7. 1940 Albania - Territorio annesso al Regno D'Italia - 100 Franchi Il franco albanese era ragguagliato alla lira italiana in misura di 6,25 lire per ogni franco. Queste banconote furono stampate nelle officine della Banca d'Italia a Roma, fu utilizzata come figura femminile la contadina del Capranesi presente sul 500 lire emissione 1919-1943, all'epoca della prima emissione del '19 fu il primo seno nudo raffigurato su di una banconota italiana, piuttosto audace per l'epoca. In filigrana il busto di Vittorio Emanuele III°, lo stesso che si riscontra sulla banconota da 10 lire (1935-1944)
    3 punti
  8. Non a caso i miei volumi fanno riferimento anche al Pagani. Ogni moneta da me catalogata e dal Pagani catalogata riporta il riferimento di quest'ultimo, comprensivo di numero e pagina. Non ho mai pensato neanche lontanamente di offuscare la giusta fama del grandissimo bersagliere. Però, sommessamente, faccio presente che sarebbe come dire che il Corpus è insostituibile e tutto il resto non serve a nulla..e non mi sembra la strada giusta per chi scrive di numismatica dove la nuova scoperta è sempre dietro l'angolo. Il Corpus è la pietra miliare come il Pagani Prove e Progetti ma tutto il resto, frutto di ricerche e sacrifici merita comunque rispetto. Mi viene in mente il MIR...il Muntoni...che si fa, si buttano via e ci si tiene il Corpus solamente? Personalmente il Pagani Prove e Progetti ha un posto d'onore nella mia biblioteca, e guai chi me lo tocca, consulto quando ho bisogno le fotocopie per non sciuparlo. Però da quando è stato scritto sono emersi numerosi tondelli inediti...stiamo parlando di oltre 60 anni fa…. Cordialmente…. elledi
    3 punti
  9. Un'immagine di Venere stupenda, ripresa da un canone statuario come è usuale sui rovesci delle monete imperiali. Effettivamente la carica erotica di questo tipo è decisamente elevata e supera quella, seppur notevole, di uno splendido rovescio di Faustina II dove Venere è raffigurata frontalmente coperta con un velo che produce trasparenze equivoche (la pubblico per curiosità anche se è fuori tema relativamente al lato B). Tornando a Venere Callipigia, allego la statua conservata al Museo Archeologico di Napoli, che costituisce il canone d'ispirazione del rovescio del denario e dell'aureo di Giulia Domna.
    3 punti
  10. Anche i denari di Julia Titi mostrano Venere Callipigia Julia Titi sembra la mitica figlia di Fantozzi.........
    3 punti
  11. Beh forse si potranno leggere entrambi senza problemi, no? Così come oggi si legge sia la Divina Commedia sia i libri di Hawking , non vedo perché due testi di Numismatica non possano coesistere
    3 punti
  12. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G144/1 Di esempi e di congetture ne esistono veramente tanti, quello postato è uno splendido denario di Ti Veturius 137 ac nel quale si ritrae la scena di due guerrieri che fanno un giuramento al cospetto di un'altra persona accosciata (probabilmente un feziale) che tiene un porcellino. Si tratterebbe di un rito risalente alla guerra tra Roma ed Alba ed al patto stabilito tra le due citta' di attenersi all'esito del duello tra gli Orazi ed i Curiazi, se una delle due parti non avesse rispettato i patti sarebbe stata uccisa come il maiale. La moneta dovrebbe ricordare un antenato Tiberius Veturius Calvinus console che nel 334 ac avrebbe portato avanti il trattato tra i Romani ed i Campani durante la fondazione di Cales Questa simbologia ad esempio verra' ripresa durante la guerra sociale
    2 punti
  13. L'ho pensato anch'io. Qui sotto riporto il particolare di tutti i "Libertà librata" (manca solo il 1910 di cui non ho trovato la foto del mio esemplare):
    2 punti
  14. So bene che pochi la pensano così, ma me piacciono proprio le banconote usate (e un tempo la carta era spesso porosa, di cattiva qualità), che hanno circolato, che sono servite allo scopo per cui erano state ideate e stampate, come pure le monete metalliche che mostrano i segni e le usure del tempo. Come pure apprezzo i francobolli incollati su una vecchia busta, che sono stati attaccati lì sopra, timbrati, e che hanno trasportato un plico, una lettera da una città all'altra, da un ad Paese ad un altro. Leggo con attenzione le discussioni di altri collezionisti che indicano con sigle le condizioni delle banconote in loro possesso, meglio se Splendide, Molto Belle, ecc. , come leggo con curiosità dei tanti metodi per ripulire vecchie banconote, stirandole, lavandole, ecc. Benissimo, lo ripeto alla nausea, ognuno è libero di raccogliere ciò che gli piace e nelle condizioni che desidera. Ma una banconota senza neppure una macchiolina, ancora frusciante, non è necessariamente il meglio stabilito per Legge Divina. Personalmente (ma anche altri, come ho verificato nel tempo) non cambierei la tua banconota di Sarawak con una da 100.000 nuova di Zecca : del resto, de gustibus non est disputandum come dicevano un tempo ! Grazie per avere mostrato e condiviso tante bellissime "cose".
    2 punti
  15. Gli inglesi inventarono questo tema nel diciannovesimo secolo.
    2 punti
  16. Ecco un esempio. Ho comprato una moneta della Banca di Russia. Poi ho incollato una foto di Torino. È una moneta della Banca di Russia? SÌ. Ho cambiato il valore nominale o l'iscrizione? NO Cosa posso scrivere in un annuncio di vendita? Questa è una moneta della Banca di Russia. Copia unica unica. Giorgio il Vittorioso a Torino.
    2 punti
  17. Quelle al centro sono austro-ungariche, le altre come già detto dell'occupazione austriaca. La "Cassa Veneta dei Prestiti" non esisteva, in realtà questi biglietti erano carta straccia senza copertura emessa per rastrellare le lire nei territori occupati. (Ma che centra la "padania libera"?)
    2 punti
  18. potrebbe essere Honorio ... ype 55: AE4. VICTORIA AVGG(G) Victory advancing left with wreath and palm, sometimes with christogram in right field 410-423, 425-?c.430 [RIC, p.172, different dates for different emperors.] Honorius: AE11. 6:00. 1.04 grams. S in field left, RM below.
    2 punti
  19. 1940 India Governatorato britannico - Giorgio VI° - 1 Rupia Sulla banconota vi è raffigurata l'equivalente rupia d'argento proprio del 1940. Una mia moneta con la stessa data.
    2 punti
  20. Cercando in un vecchio catalogo ho trovato che le prime due e le ultime tre sono dei buoni dell'occupazione austriaca del Veneto. Breve storia: Sono tutte classificate CC, per il valore (da catalogo): 5/10/50 cent MB. BB. SPL. SUP. FDS. - - 2 3 5 € 1/2 lire MB. BB. SPL. SUP. FDS. 2 5 10 15 20. € Il catalogo è del 2005 e i prezzi potrebbero non essere corretti, aspettiamo altri pareri
    2 punti
  21. Medaglia coniata, opera spettacolare di Carl Radnitzky, emessa per ricordare l'amnistia concessa da Papa Pio IX, ad un mese dalla sua elezione, per i reati politici. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE91/23
    2 punti
  22. Buonasera a tutti , riordinando le monete avevo questa in sospeso come datazione , a me pare 1674 , chiedo conferma ai più esperti , grazie
    2 punti
  23. Buongiorno inanzi tutto. Se questa moneta fosse un asse coniato da Tiberio in memoria del Divo Augusto (RIC 81) peserebbe il doppio (9-13 grammi) e misurarerebbe 25-28 mm. Anche la fotografia lascia pensare a una patacca. In ogni caso mandi foto nitide di entrambe le facce, con peso e diametro.
    2 punti
  24. @Ranbel Non c'e' niente di cui io debba perdonarti! Siamo qui per discutere in tutta serenità di monete con l'intento di dilettarci nonchè distrarci un poco dalla tristezza di questo periodo buio. Ciao e buona serata da Stilicho
    1 punto
  25. IVLIA, perché così è scritto nelle fonti latine, tra cui le monete. Citazione Treccani: "J Segno alfabetico (i lungo, raro iod, ant. iota) che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura latina medievale come forma allungata in basso di i, I".
    1 punto
  26. Le schede non sono tutte di plastica: a qualcuno in Europa è saltato in testa di farne anche in legno. Ecco qualche esempio. DANIMARCA SVEZIA (scheda sperimentale) ESTONIA GERMANIA GRECIA
    1 punto
  27. L'immagine di Venere (si vede anche dalle monete postate) rientra frequentemente nelle monete del primo periodo di Iulia Domna, quelle con la legenda al dritto IVLIA DOMNA AVG, coniate tra il 193 ed io 196. Qui Venere e' VICTRIX e cioè vincitrice del pomo del pomo della discordia. Sulle monete però e' anche rappresentata come GENETRIX, ad indicare che Iulia Domna e' la genitrice di due Augusti (Caracalla e Geta) nonchè capostipite (con Settimio Severo) di una nuova dinastia. Fonte: Eduardo Fernandes. Le emissioni di Iulia Domna Buona serata da Stilicho
    1 punto
  28. Bello, mi piace l'avventura. ma il prode (e, purtroppo, anche vecchio) cabanes non teme avversari: è amico di Lucky Luke!
    1 punto
  29. Buonasera ragazzi, alla fine la discussione è stata spostata, mi era venuto un colpo non trovandola in piazzetta.. ? Complimenti ancora per le vostre schede telefoniche. Saluti Alberto
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  30. Aureo di Julia Domna con la dea raffigurata come sull’argento (NAC 114) The Roman Empire Julia Domna, wife of Septimius Severus. Aureus 193-196 (?), AV 7.18 g. IVLIA DO – MNA AVG Draped bust r. Rev. VENERI – VICTR Venus, naked to waist, standing r. holding apple and palm branch, resting l. elbow on column. C193. BMC Severus 47. RIC Severus 536. Calicó 2641. About extremely fine Ex Lanz sale 125, 2005, 849.
    1 punto
  31. Ciao probabilmente ci furono due emissioni simili una coniata a Roma e una ad Antiochia, ti posto due foto la seconda è simile a tutte le emissioni di questa zecca, mentre la prima differisce molto per lo stile dell'incisione più curato, e a volte assimilata a Commagene. Silvio
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  32. 1 punto
  33. Zona di occupazione sovietica della Germania, 50 pfennig 1948
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  34. bella monetina !! penso anch'io sia corretta la tua lettura
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  35. Buon dì a tutti....allora come scrivevo sono proprio poco attento io quei due fiori li vedevo uguali in tutto...allora entrambi i tre grana nel Magliocca risultano 409a...li terrò tutti e due comunque, perchè diversi....in merito alla conservazione si è pronunciato solo @paoloilmarinaio che ringrazio, ma io direi che per il primo postato un qspl ci sta (metallo fondi capigliatura) il secondo almeno un bb+...e non credo di esagerare soprattutto leggendo le conservazioni di altri 3 grana che vengono proposti in asta a simili... Ancora qualcuno di voi ha un 409b da postare...così per confronto? Grazie e saluti p.s. e grazie per aver citato Donni Brasco...gran bel film
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  36. Seguendo il suggerimento di ARES III, vado a… naso! Questo bronzo di Vespasiano pesa 6,48 g. Può essere?
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  37. Hai ragione. Questo è Constantin Bodin - re di Dukli dal 1081 al 1099 e per un breve periodo nel 1072 il re di Bulgaria sotto il nome di Pietro III. Le date della sua nascita e morte sono attendibilmente sconosciute. Buona lettera Ж. Questa lettera Ж può essere letta anche se la parte inferiore e superiore sono confuse. Didascalia: Dio aiuta lo zar Pietro il 3 ° Questa non è una moneta. Questa è una fantasia per i turisti.
    1 punto
  38. Il Katanga è esistito dal 1960 al 1963, attualmente è una regione della Repubblica Democratica del Congo. Scusate lo stato in cui si trova questo biglietto da 20 franchi, ma purtroppo queste banconote sono costose anche in queste condizioni.
    1 punto
  39. DE GREGE EPICURI La moneta del post 3 (Egitto, zecca di Alessandria) riporta da un lato il busto di Aureliano, e dall'altro quello di Vaballato, figlio di Zenobia di Palmira, che in quel periodo (270-272) controllava anche l'Egitto. La prima moneta postata, che ritengo rara, è sempre di Alessandria ed emessa da Aureliano, anche se la legenda al D non è quella tipica. Al rovescio i due busti accollati dovrebbero essere quelli del Nilo e di Euthenia, o meno probabilmente di Serapide ed Iside. Non ho in casa nè il Dattari nè il Dattari-Savio, quindi non posso essere più preciso. Una moneta con Nilo ed Euthenia è stata sicuramente emessa da Aureliano.
    1 punto
  40. Insisto nel mostrare Schede di propaganda turistica, molto pertinenti in un paese a votazione turistica e - soprattutto in quegli anni -anche in grado di stimolare il turismo interno. La prima ci porta i soliti Baci da Pisa, la seconda invece attiene al lungo restauro a cui fu sottoposta una notissima proprietà dei Savoia, Venaria Reale.
    1 punto
  41. Ne inserisco una dell'Indocina francese che ho finito di colorare proprio poco fa! Non c'è che dire, tanto sono i colori sgargianti di questa serie (1932-1949) che sembrano finte…
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  42. taglio         2 euro paese     Italia anno 2019 tiratura 3.000.000 condizioni spl città Siena
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  43. E proprio di Charles Brook inserisco l'immagine della mia unica monetina che posseggo del Sarawak. ONE CENT 1887
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  44. 5 - La prima (ed unica) serie regolare di James Brooke. Come avrete capito, il buon James Brooke risulta fondamentale ai fini della nostra narrazione non soltanto per quanto concerne l'aspetto storico ma anche per quello numismatico. Difatti, oltre al particolare pezzo da 1 keping, commemorativo dell'ascesa al trono, di cui abbiamo già parlato, a lui dobbiamo anche la prima serie regolare emessa a Sarawak. Come evidenziato nelle immagini poc'anzi postate da @Alberto Varesi, nel 1863 furono emessi i tagli da 1/4 cent, 1/2 cent e da un cent in rame. Nello stesso anno, il Rajah, era infatti tornato in Inghilterra per importanti motivi: in quella occasione vi fu il riconoscimento ufficiale dell'indipendenza di Sarawak da parte della Gran Bretagna (che seguiva l'esempio di numerosi altri stati) e la Regina Vittoria nominò Brooke cavaliere (o meglio sir). Oltre ciò, il nostro James, colse l'occasione per ordinare la prima serie ufficiale di monete in rame dalla nota officina Ralph Heaton & Sons di Birmingham (che coniò monete anche per il neonato Regno d'Italia, al tempo di Vittorio Emanuele II). I conii furono curati da Joseph Moore, che in seguito si occupò anche delle prime monete emesse da Charles Brooke. Le monete presentano tutte lo stesso disegno, in particolare: D : Testa volta a sinistra del sovrano, con intorno la dicitura "J. Brooke Rajah"; R : Corona di alloro con al centro il valore, in alto l'indicazione dell'autorità emittente ed in basso la data; Tutti i tagli furono emessi esclusivamente nel 1863, costituiscono quindi una tipologia a sè stante e sono piuttosto rari, anche se non introvabili come il Keping. Mi piacerebbe chiudere questo capitolo con una immagine del grande Adolfo Celi, tratta dal primo sceneggiato di Sandokan, ove il rimpianto attore interpretava proprio il "cattivo" James Brooke. Va detto che la somiglianza con il personaggio storico era notevole.
    1 punto
  45. Buongiorno a tutti? è con piacere che condivido questa piccolina arrivata di recente in collezione...moneta in slab che non ho ancora spogliato...un 4 cavalli c'era già in collezione ma di qualità decisamente inferiore...come è stata chiusa secondo voi? Grazie dei pareri. D : FERDIANAN.IV.D.G.REX e ritratto di Ferdinando R : grappolo d'uva con ai lati C 4 e in basso la data taglio della moneta liscio 2,30g per 18mm Rara
    1 punto
  46. 1 - Iniziamo dalla fine: Il 1 luglio del 1946, Vyner Brook, l'ultimo Rajah bianco, decise di cedere il paese all'Inghilterra in quanto non si riteneva più in grado di poter rimediare, da solo, alle devastazioni causate dalla II Guerra Mondiale e dall'occupazione giapponese. Nel dicembre 1941, infatti, i nipponici occuparono Sarawak avendo facilmente la meglio sul piccolo esercito personale del Rajah (i c.d. Ranger), il quale peraltro, durante l'invasione, si trovava in visita di stato in Australia. Vyner Brooke riuscì a tornare a Kuching, la sua capitale, soltanto nell'aprile del 1946 e, ben presto, decise di abbandonare definitivamente il governo rendendo Sarawak una colonia britannica. Probabilmente, oltre alla mancanza delle risorse finanziarie necessarie per la ricostruzione, Vyner Brooke prese questa decisione poichè già anziano, privo di figli ed allettato dal ricco vitalizio che ebbe in cambio dall'Inghilterra. In seguito il nipote, Anthony Brooke, forte dell'appoggio del Concilium Negri (il parlamento di Sarawak) dichiarò di non voler riconoscere la "cessione" all'Inghilterra e scoppiarono gravi disordini, tuttavia, alla fine, fu costretto ad abbandonare il paese, anche se continuò per anni a considerarsi il legittimo Rajah in esilio. (Charles Vyner Brooke - Rajah di Sarawak 1917-1946)
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  47. Sarebbe bello sapere quanti uomini ha ucciso Tex nel corso degli anni... ma soprattutto quante volte e' sfuggito alla morte sfiorato da un proiettile sparatogli da un qualche cattivone in agguato... ZZIINNG !!
    1 punto
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