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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/18/20 in Risposte

  1. Il discorso sul denario di Veturio (il mio preferito in assoluto) è un po' più complesso. Come ha scritto @Rapax (del cui ritorno mi rallegro) l'iconografia monetale attraversa alcune fasi iniziali di "gestazione". C'è una prima effervescenza con tipi differenziati e oggi difficilmente interpretabili, tanto sulla monetazione in argento e bronzo cosiddetta "romano campana", di chiara ispirazione greca ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RC ) quanto sulla sulla monetazione enea fusa, il cosiddetto aes grave ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB ), inserito invece in un fenomeno monetale diffuso in ambito etrusco e italico (e qui si discute se Roma abbia ispirato gli altri popoli, o viceversa) In seguito, i tipi si irrigidiscono, con: - il viso di una divinità al dritto; - una scena di ispirazione militare (ma comunque collegata all'ambito religioso) al retro. Questo schema ripetitivo si riscontra: - sulle ultime didracme ( i cosiddetti quadrigati), tutte Giano imberbe / Giove in quadriga ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/24 ) - sulle ultime dracme ( i cosiddetti vittoriati), tutte Giove / Vittoria con trofeo ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A5/1 ) - sui primi denarii, tutti Roma / Dioscuri a cavallo ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/1 ) affincati in seguito da Roma / divinità in biga ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/66 ) - sui bronzi, tutti divinità / prora di nave (https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB9, http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB11 , https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-B7 ) Preciso, per i tecnici, che le monete di cui ho postato i link sono solo degli esempi, la produzione fu molto più ampia seppure sempre con le medesime iconografie. La rigidità dei tipi non stupisce: so che era una costante in ambiente greco, perché garantiva la riconoscibilità immediata della moneta e, quindi, la possibilità di riferirla istantaneamente, a una città o uno Stato che ne garantiva l'accettazione. Se non mi sbaglio, le civette di Atene e il cavallo di Alessandro Magno sono stati riproposti per secoli. Quello che stupisce, nella storia della monetazione repubblicana, è la terza fase. A un certo punto infatti (nell'anno 137, secondo la cronologia di Crawford, RRC) due magistrati monetari decidono di abbandonare la fissità dei tipi, introducendo al retro una scena scelta da loro (cambia anche la scelta della raffigurazione al dritto, ma per il momento permane il ritratto di una divinità). Comincia qui quell'evoluzione descritta da @Rapax, che vede (caso forse unico nella storia antica) la città-Stato produrre ogni anno monete differenti dall'anno precedente. I primi due denari di questa fase sono fra i più belli mai emessi. Uno è appunto quello di Veturio, Marte / giuramento http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G144/1 L'altro è quello di Pompeio, Roma / lupa con gemelli http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G109/1 E' una scelta per l'epoca rivoluzionaria: erano ormai quasi 100 anni che Roma non cambiava i tipi delle sue monete; e anche quando nel suo lontano passato li aveva cambiati (in quella che ho definito la prima fase), aveva scelto raffigurazioni un po' standardizzate , di chiara ispirazione mitologico-magnogreca (sull'argento) o naturalistico-italica (sul bronzo fuso). Ora, invece, è diverso: Roma comincia a proporre al mondo al propria, personale iconografia. Come ha evidenziato Carandini, non è vero che i Romani difettassero di racconti mitilogici: la verità è che, con la loro mente pragmatica, il patrimonio mitologico era stato calato in una (presunta) realtà storica, integrandosi in essa; è questa fusione mitologia-storia che troviamo sulle prime monete. Tuttavia, la mentalità romana era evoluzionista in senso diverso da come intendiamo noi, oggi, l'evoluzionismo culturale. Per i moderni, evolvere significa abbattere e ricostruire; per i Romani significava conservare inalterato l'edificio, adattandolo tuttavia a usi completamente nuovi, e infine costruirci sopra (sto usando una metafora, ma è vero anche in senso letterale: nessun edificio veniva obliterato ... ). Per questa ragione, i tipi monetali introdotti "rivoluzionariamente" nel 137 a.C. furono proposti come una restituzione di tipi tradizionali, apparsi durante la prima fase. Il giuramento, in particolare, fu ripreso quasi senza modifiche dal retro dai primi aurei ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/22 ) mentre la lupa che allatta fu ripresa dalle didracme ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/8 ). Peraltro, io dubito che i due denari siano contemporanei, proprio perché il primo ripropone pedissequamente un tipo già apparso, l'altro invece rielabora un tema, "osando" allontanarsi dalla tradizione un po' di più.
    4 punti
  2. Buongiorno a tutti, non colleziono medaglie, ma qualcuna la conservo, o perché regalata o perché di famiglia, quella che vi presento invece l'ho acquistata da poco, è stato Amore a prima vista, per come è fatta ma soprattutto per ciò che rappresenta. Suggestive le tre Croci al diritto, ancor di più le tre piccole Croci al rovescio. Sacrario dei caduti di Redipuglia, Conflitto 1915-1918 Li tra gli altri è sepolto il mio bisnonno paterno Calabrese. Giovane servitore della Patria. Ciao Nonno Pasquale Saluti Alberto
    3 punti
  3. Grazie per i complimenti, sapere che qualcuno apprezza il lavoro fatto mi rende davvero lieto, a presto, Gianluigi
    3 punti
  4. Gent.mo @miroita, indubbiamente condivido con te il tuo discorso ma esclusivamente per quei Marenghi che comunque (per conservazione o rarità) non si discostano troppo dal valore del fino contenuto. Alla fine nel tuo Marengo del 1873 R ci sono, proprio come in ogni altro, 5,8 grammi di oro puro e, a mio avviso, che l'oro abbia anche oscillazioni importanti tra quando è stato acquistato e quando viene venduto poco incide sul prezzo di realizzo. Ipotizziamo che tu lo abbia acquistato con l'oro a 30 € al grammo e che oggi sia a 50 € al grammo, la differenza sarebbe di 20 € che moltiplicato per il fino porterebbe a poco più di 150€ su di una moneta che invece ne vale 10.000... (il fino pesa per l'1,5% sul prezzo?). Diverso è il discorso di un Umberto I 1882 ad esempio dove magari acquistavamo un bello SPL (o un qFDC) a poche decine di € in più del valore del fino. Usando lo stesso esempio di prima l'incidenza del valore dell'oro su questo Marengo sarebbe circa del 60% sul prezzo. In poche parole, secondo me, se si volesse speculare sulle variazioni al rialzo dell'oro lo si dovrebbe fare su monete di borsa (se si volesse rimanere su oro monetato, altrimenti andrebbero bene anche dei semplici lingotti...) e non pensare a monete rare e/o in alta conservazione dove invece il loro "valore" poco è legato alle quotazioni. Ovviamente il discorso potrebbe essere solo parzialmente vero per monete importanti e comunque dal peso del fino notevole (esempio alcuni 100 Lire VEIII?). Augurandomi di essere stato chiaro, saluto cordialmente, Massimo.
    3 punti
  5. Fatta questa lunga digressione, è possibile discutere dell'interpretazione della scena del giuramento. Infatti, le relative teoria si incrociano con quelle sulla datazione dell'aureo ove per la prima volta apparve. ‒ Generalmente, l’emissione viene datata tra il 217 e il 216, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Punica. Il R/ ricorderebbe un singolare giuramento effettuato dall'esercito di Roma dopo le disastrose e ripetute sconfitte romane contro Annibale, oppure quello imposto ai socii italici perché mantenessero fede al patto che avevano precedentemente stipulato contro Cartagine (episodi entrambi citati da Livio). L’occasione sarebbe stata un invio di oro a Roma da parte di Gerone II di Siracusa. ‒ Per Mommsen la scena ricorderebbe la concessione del diritto della cittadinanza romana ai Campani e a una parte dei Sanniti, avvenuta nel 334 sotto il consolato di T. Veturio Calvino e di Sp. Postumio Albino: in tale modo il discendente del primo console avrebbe successivamente ricordato la vicenda nel suo denario del 137 (Cr. 234/1). ‒ Secondo Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1, essendo la pax Caudina il prototipo, mitico e non storico, della pax Numantina). Viene tuttavia opposto che appare improbabile che Roma abbia commemorato una tale umiliazione. ‒ La Breglia ha collocato gli aurei al 290-289 alla fine delle guerre sannitiche: in tal modo il giuramento avrebbe simboleggiato la riappacificazione tra i due popoli. ‒ Per Mattingly il giuramento indicherebbe il trattato concluso nel 263 tra Roma e Ierone di Siracusa. L'incertezza è dovuta al fatto che mentre il guerriero di destra è indubbiamente un romano, quello di sinistra, barbato, non avrebbe le sembianze di un greco ma piuttosto di un italico. ‒ Altra ipotesi è che le monete d'oro siano state battute nel 209 utilizzando una parte delle riserve auree dello Stato romano (l’aurum vicesimarium, ottenuto dalla tassa sulle manumissioni, che “ad ultimos casos serbabatur” - Livio, XXVII, 10). Questa teoria è tuttavia oggi superata, perché l’aureo è paplesemnete connesso, sul piano ponderale e stilistico, con il quadrigato, che Thomsen ha dimostrato essere anteriore al denario. ‒ Per Alföldi e Thomsen (che data l’emissione prima del disastro di Canne del 216) la scena rievocherebbe la fondazione di Roma: i due personaggi in piedi sarebbero Latino ed Enea nell'atto di giurare alleanza e concordia (Virgilio, Eneide, XII, 161-215) oppure Tito Tazio e Romulo, a conclusione dello scontro fra Romani e Sanniti (Virgilio, Eneide, VIII, 639-41; in questo senso, l'Alföldi). L'occasione storica per tale richiamo mitologico sarebbe il giuramento che i soldati, sia romani che i loro alleati latini, dovettero pronunciare nella primavera del 216 (da un passo di Livio) di fronte ai loro tribuni. ‒ Pedroni collega invece l'emissione aurea all'eccezionale arruolamento dei Romani e degli alleati avvenuto nel 225, la “leva tumultuaria” considerata epocale già dagli storici antichi. In quell'anno, con il pretesto della minaccia dei Galli, i Romani conteggiarono tra tutti gli alleati il numero degli uomini in grado di essere mobilitati in caso di guerra. Un avvenimento che ha coinvolto i romani ed i loro alleati italici, un'occasione quindi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico. ‒ Campana, considerando l'elevato livello stilistico e l'accurata tecnica di coniazione, la data al 225. Secondo Crawford la moneta da 6 scrupoli varrebbe 40 assi semilibrali, quella da 3 scrupoli 20 assi (l'aureo da 30 assi, se autentico, sarebbe successivo a queste monete). ‒ Un’ulteriore interpretazione in chiave mitologica del gioramento potrebbe essere un richiamo al patto di alleanza tra i capi di Alba Longa e Roma, prima dell'ordalia tra Horatii e Curiatii (Livio I, 24). ‒ Coarelli evidenzia che, secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (dopo il 269): si tratta, per l’autore, di questo aureo, che egli data appunto al 219. Infatti, al R/ è riprodotto un foedus, che veniva stipulato da due feziali, il pater patratus e un gregario, verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Si tratta del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani, ovvero le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo. ‒ Bernard contesta lo studio di Coarelli e sostiene la necessità di datare l’emissione del quadrigato alla Seconda Guerra Punica sulla base di tre considerazioni: gli studi metalloscopici, che hanno dimostrato come in massima parte di tratti di monete coniate con argento spagnolo; la distribuzione dei ritrovamenti (Italia meridionale, Sicilia orientale e Spagna), coerente con il teatro di guerra e la loro inusualità (spesso si tratta di teosretti conteneti solo quadrigati e in consistente numero).
    3 punti
  6. Sono usciti ulteriori 3 volumi del BDN, 2 riguardanti la Collezione Reale, uno invece il ripostiglio monetale di Palestrina (A. Campana). Per quanto riguarda la CR, il n. 52 affronta la zecca di Massa di Lunigiana (Esposito), il n. 53 la IX parte relativa alla zecca di Bologna (1700-1724, Chimienti-Vigna). https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/bollettino/online Buono scaricamento e buona lettura (sono disponibili anche i cartacei!).
    2 punti
  7. Faccio copia/incolla da una precedente discussione (messaggio n. 11 dell'utente @dizzeta) Testone da 20 soldi, Gian Galeazzo Maria Sforza, zecca di Genova, (1488-1494), Argento gr. 13,14 diametro 30 mm D/ (biscione) IO : G3 : M : SF : DVX : M : VI : AC : IANVE : D - castello affiancato da due stelle a 6 punte circondato da 10 archetti in cerchio lineare e perlinato; R/: + . CONRADVS : REX : ROMANOR . F . S ., croce patente con stelle a 6 punte nel 1° 3° e 4° quadrante circondato da 12 archetti in cerchio liscio e perlinato; La discussione è la seguente: https://www.lamoneta.it/topic/110005-si-chiamava-ludovico-il-moro/ La moneta ritratta nel messaggio n. 11 sembra proprio quella oggetto di questa discussione. La seconda fotografia di questa discussione andrebbe ruotata di 180° Saluti
    2 punti
  8. A mio parere, questa è una delle più belle serie di monete della numismatica sia per le 2 Lire che per la Lira. E il bello è che si trovano facilmente in alta conservazione e per di più ad un prezzo "irrisorio". Le foto sono state fatte dentro l'oblò di plastica e spero che molte delle righe siano più su quella che sulle monete. Purtroppo, è più facile trovare questi esemplari "deturpati" da una pulizia sconsiderata che in bassa conservazione per usura. Del resto queste monete furono rapidamente tesaurizzate e questo spiega perché siano così comuni e così ben conservate.
    2 punti
  9. Ancora due Schede che la Telecom ha dedicato alle nostre Forze Armate : la prima alla presenza diffusa dei Carabinieri sul territorio, la seconda alla Marina Militare con l'immagine della bellissima Nave Scuola Amerigo Vespucci.
    2 punti
  10. E altre ancora. Le prime furono queste: Poi vennero queste altre, e infine le figurate come quella che ho quotato.
    2 punti
  11. 1940 Occupazione italiana dell'Albania - 0,05 Lek e 0,10 Lek
    2 punti
  12. Gent.mo @miroita, ti vorrei soltanto ribadire che non intendevo polemizzare su nulla e se invece te ne ho dato l'impressione ti chiedo scusa. In ogni caso credo che i forum, così come questo, servano anche a mettere in comune esperienze e/o punti di vista diversi. Ovvio che poi ognuno prenda le proprie decisioni sul cosa e come farlo. Il mio post iniziale voleva soltanto essere uno spunto per cercare di capire qualcosa di più sulle reali quotazioni di questa moneta. Ad oggi "in mano" ne ho visti soltanto 2 di 1873 Roma e prima di seguire soltanto il cuore volevo ascoltare qualche parere disinteressato. Grazie ancora per l'attenzione, buona collezione anche a te, Massimo.
    2 punti
  13. Una bella medaglia che trasmette il senso di struggimento che si prova nel visitare quel gigantesco Sacrario, pensando a quanti giovani giacciono su quel colle che purtroppo non è l'unico dedicato a quella sanguinosissima guerra che venne concepita, in certe fasi e da certi "strateghi", come "guerra di logoramento" : e a "logorarsi" furono i nostri soldati. Accanto ai caduti vi è una sola donna che era già stata decorata della Medaglia di Bronzo al Valore per il suo comportamento in guerra, la Crocerossina Margherita Kaiser , morta durante l'epidemia denominata "spagnola" che seguì al termine del conflitto. Aggiungo due medaglie emesse per ricordare un pellegrinaggio nazionale che ebbe luogo il 4.novembre 1950, ma che a mio avviso non reggono espressivamente il confronto con quella mostrata da Litra68.
    2 punti
  14. Buongiorno a tutti, sto rivalutando i 2 Tornesi di Ferdinando II, sono d'accordo con @giovanni0770 li trovo interessanti e piacevoli da studiare. Posto nuovo arrivato in Collezione Litra68. Magliocca 744
    2 punti
  15. patine particolari che dovrebbero essere di vecchia data..
    2 punti
  16. Sta andando di moda la temporanea importazione.
    2 punti
  17. Non ho dubbio alcuno che quelle di Vittorio Emanuele "terso" siano esenti da macchie e impurità
    2 punti
  18. Buongiorno. Avendo conseguito con successo la maturità, mi è stata regalata questa bellissima moneta di Massimino il Trace, incrementando così la mia collezione di monete romane dell'Anarchia Militare. Spero vi piaccia ?
    1 punto
  19. nell'ultima asta Neumann fu proposto un raro tetradrachm del incisore "Maestro del Demareteion" combinazione di coni finora inedita : Boehringer V198 / R268 il conio R268 è per me il più bello dei tetradrammi, molto simile a quelli delle decadrammi (cfr Rizzo 2) Il conio R268 era conosciuto solo per una singola moneta, quella della collezione De Hirsch a Bruxelles ma di diverso conio di diritto V194.
    1 punto
  20. Salve a tutti, quando avevo 18 anni sfogliavo il gigante e sognavo monete. Alcune di queste (4 o 5) in particolare. Condivido con voi questo 30 tarì appena acquistato. Non c'entra nulla con ciò che colleziono normalmente, ma a cosa serve vivere se non per provare a realizzare sogni? 47mm, 68,19 grammi. Ogni commento sarà gradito!!
    1 punto
  21. La Repubblica Araba dello Yemen è stata una nazione esistita dal 1962 al 1990, nota anche come Yemen del Nord. Il territorio fu inglobato nello Yemen riunificato andando a formare l'attuale Repubblica dello Yemen. 10 Buqshas del 1966 (40 Buqsha = 1 Rial) Utilizzata prima della decimalizzazione del 1974 (100 Fils = 1 Rial)
    1 punto
  22. Salve a tutti. Questo, non l'avevo nella mia collezione. Peccato per la plicatura ma penso lasciarli cosi perché non so spiegarli senza danno. Che pensate? Buon pomeriggio. Alain.
    1 punto
  23. PS: El Chupacabra, credo che le monete che hai postato siano tue: complimenti, bellissime
    1 punto
  24. La prima del quartetto iniziale del mio precedente post è il precursore di tutte le schede militari italiane, la rarissima "NATO azzurra" per i test. Qualche altra militare figurata (il retro era uguale all'avanti):
    1 punto
  25. Questa è buona, anno comune, conservazione qBB valore del metallo con leggero plus. saluti TIBERIVS
    1 punto
  26. Buonasera a tutti, stasera cambiamo millesimo. Sottopongo al vostro giudizio, sempre Collezione Litra68 Piastra 120 grana 1856 Ferdinando II Per le foto un giorno forse migliorerò.. ? Saluti Alberto
    1 punto
  27. Nooooo, sono arrivato troppo tardi .... però bisogna dire che le monete non vengono coniate più a Parigi dal 1998, da allora si coniano a Pessac che è vicino a Bordeaux, sempre a nome della Monnaie de Paris... che dici lo rendiamo nullo questo quiz? Scherzo @Meleto, mi sono divertito comunque un sacco.
    1 punto
  28. Ricevuto modulo cartaceo per le emissioni del 23Giugno che comprende , 2 euro FS e FDC , 5 euro , 10 e 100 euro oro e Coincard 2020 .
    1 punto
  29. Caro Alberto @Litra68 a mio modesto parere la tua è una moneta originale. Il peso ( considerata la bilancia "di fortuna" ) ci può stare ed il taglio con le lettere un po' pasticciate è piuttosto comune. La moneta è sicuramente d'argento 833/x mille. Come rilevato da @paoloilmarinaio esistono monete in altra lega ( ottone ricoperte da argento ) ma in questo caso ( a parità di diametro e spessore ) per avere lo stesso peso dovrebbe essere più larga o più spessa. L'ottone ha una densità tra 8,4 e 8,7, aggiungendo un pò d'argento al massimo arriva a 9. l'argento ha una densità di 10,4, calcolando che la moneta è in lega 833/mille si può approssimare a 10. Quindi una lega diversa non potrebbe mai arrivare a 27 e rotti grammi ( con le stesse dimensioni della moneta originale ). Infatti i "famosi" falsi del 1834 ( quelli del FERT ) arrivano a malapena a 23 grammi. Condivido quello che ha scritto @giacutuli; il problema della tua moneta è che è stata pesantemente lucidata ( almeno a vedere le foto ). Ciao Beppe
    1 punto
  30. Ciao @apollonia Come promesso, mi sono interessato ma di scritto non ho trovato nulla. Ho comunque trovato un altro Ein Kreuzer 1816 sottopeso. Conservazione VF+ diametro 25,2mm. peso 7,99. Paragonato ad un altro (considerato normale) la differenza si nota ad occhio. Tenendo comunque conto che questa moneta fu coniata con la stessa data, (1816) fino al 1852, in milioni di pezzi, da più Zecche, è comprensibile e pressoché normale che ci siano differenze sostanziali come in questo caso. Appena possibile posto una foto. Saluti
    1 punto
  31. A volte mi chiedo se alcune persone sanno leggere oppure hanno gli occhi nella posizione sbagliata................. È non mi dovrei stupire nemmeno se c'è chi compra certa robaccia, dopo tutto quello che è stato scritto sulle false dracme
    1 punto
  32. Falso moderno, secondo me. Ma aspetterei eventualmente pareri più illustri. Saluti
    1 punto
  33. Ciao! Si decise di marcare talune monete con un segno e successivamente le iniziali che identificassero il Massaro responsabile in un dato periodo (quindena), proprio per poter controllare la produzione ed eventualmente poter identificare il responsabile di turno se c'erano difetti, mancanze e eventuali malversazioni. saluti luciano
    1 punto
  34. Ecco il mio nel dettaglio a confronto con un altro 3 grana asterisco con legenda corta...
    1 punto
  35. Buongiorno a tutti, scusatemi, ho pasticciato con il precedente post, volevo postare nuove foto, lo faccio qui, Tornese Filippo IIII con Tosone Sigla T. Saluti Alberto
    1 punto
  36. Concordo sui due conii. Si deve considerare che con 1 conio si battevano dalle 10 alle 15.000 monete. Anche se il conio di martello aveva un usura maggiore.
    1 punto
  37. Il Sultanato di Muscat e Oman nasce come protettorato inglese nel 1820, nel 1971, a seguito dell'indipendenza, rinasce come Sultanato dell' Oman, Muscat (Mascate) ne è la capitale. (200 baiza = 1 rial) 100 baiza del 1970 Viene riemessa nel 1973 con la stessa iconografia ma con MUSCAT mancante al retro.
    1 punto
  38. Buona serata Gabriella, questa è una domanda alla quale non so rispondere, né ho mai letto questa informazione. Antonio Grimani è assurto al dogato il 6 luglio 1521 ed è deceduto il 7 maggio 1523. Le oselle venivano consegnate ad ogni membro del Maggior Consiglio poco prima di Natale di ogni anno e ritengo che, quindi, venissero predisposte qualche tempo prima; considerato che i componenti del Maggior Consiglio erano di numero variabile da 1500 a 2200 (se non ricordo male), differente di anno in anno, possiamo ipotizzare che, a quel tempo, ci potesse essere una media di ca. 1800 unità e quindi stimare che in 2/3 mesi le oselle potevano essere predisposte. Io credo che per questo numero di esemplari potesse bastare un unico conio di incudine e martello. C'è un però! Giacché questa fu la prima osella emessa a nome di questo Doge, mancano i riferimenti che, invece, nelle successive oselle sono diventati una costante, e cioè l'anno del dogato e successivamente le iniziali del Massaro. Il Montenegro la censisce come "ANNO I" ed è stata decisa la sua emessione nel giugno 1521, consegnata poi a dicembre, ma non è riportato sulla moneta ..... ed il II anno? Quella del 1522 dov'è? Il Montenegro scrive nel suo volume che con questa iconografia esistono due tipi: il primo vede il doge alla medesima altezza di san Marco, nell'altra è differente; in una poi manca nella legenda l'interpunzione. Stando alle date di "regno" il Grimani avrebbe dovuto donare l'osella a dicembre del 1521 e del 1522; quindi due oselle. Può essere che le varianti indichino i due anni? Non so! In ogni caso, fermo ed impregiudicato quanto riferisce il Montenegro, devono essere stati approntati due tipi di conii. saluti luciano
    1 punto
  39. Mussolini ha finanziato i terroristi jugoslavi. Se sei interessato, leggi Attentato di Marsiglia. L'uccisione della famiglia reale è un argomento molto pericoloso. Questo problema non è discusso in pubblico. Perché? Perché sorge immediatamente la domanda sulla rivoluzione russa e su chi ha finanziato la rivoluzione. E poi si scopre che i banchieri ebrei hanno finanziato la rivoluzione Olof Aschberg; Jacob Henry Schiff. Puoi leggerlo in un libro pubblicato in Inghilterra. E immediatamente uno scandalo inizia con accuse di anti-simitismo. Credimi. Non c'è bisogno di parlare di questa verità sul forum.
    1 punto
  40. C'è da dire che se la zecca le confeziona in un certo modo e poi i venditori le aprono e le smistano nelle capsule, qualcosa di brutto può sempre succedere. L'ideale è comprare le confezioni ufficiali.
    1 punto
  41. Vittorio Emanuele II - Re Eletto: 2 centesimi Birmingham, 1859 Rame 950: 2,0 g, 20 mm Per la descrizione vedi Il link (direttamente alla moneta specifica) http://numispedia.it/catalog/coin/A-nome-di-Vittorio-Emanuele-II-di-Savoia-re-eletto-1859-1861-Governo-della-Toscana-2ordf-fase-2-centesimi-1859-Valore-entro-cerchio-perlinato-Birmingham-Rame/1114
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  42. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G144/1 Di esempi e di congetture ne esistono veramente tanti, quello postato è uno splendido denario di Ti Veturius 137 ac nel quale si ritrae la scena di due guerrieri che fanno un giuramento al cospetto di un'altra persona accosciata (probabilmente un feziale) che tiene un porcellino. Si tratterebbe di un rito risalente alla guerra tra Roma ed Alba ed al patto stabilito tra le due citta' di attenersi all'esito del duello tra gli Orazi ed i Curiazi, se una delle due parti non avesse rispettato i patti sarebbe stata uccisa come il maiale. La moneta dovrebbe ricordare un antenato Tiberius Veturius Calvinus console che nel 334 ac avrebbe portato avanti il trattato tra i Romani ed i Campani durante la fondazione di Cales Questa simbologia ad esempio verra' ripresa durante la guerra sociale
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  43. Quando nel 1783 venne ripresa la coniazione dell'oro, per la nuova effige sui 6 ducati, venne utilizzato il conio della moneta da 4 Quattrini dei Reali Presidii della Toscana datati 1782. Ma quando appena due anni dopo, nel 1785 fu interrotta di nuovo la coniazione dell'oro, questo stesso dritto (dell'oro 1784 e 1785) venne riutilizzato per la coniazione delle monete da 3 Tornesi (Pubblica) e per la successiva moneta da 4 Quattrini del 1791. @Reale Presidio..per Info.
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  44. Nell'anno 1622 venne aperta un'apposita Officina Monetaria, quelle del R° Arsenale per battere le monete da Due Grani....prima con il motto POPVLORVM QVIES, Rarissime, e poi la PVBLICA COMMODITAS....e se notate il dritto del POPVLORVM QVIES, ha la stessa testa di Filippo IV utilizzata per la Pubblica. [.....] ai mastri di banca Matteo Catuogno e Germano Pacifico, si dava la possibilità di fabbricare moneta di rame a getto e a cola; i suddetti erano persone pratiche nella coniazione mediante questo sistema e venne risoluto che ad Essi si mettessero a disposizione i locali della fonderia del R°Arsenale; la coniazione doveva interessare monete di rame da due Grana.
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  45. Oppure su un supposto tabellone (antesignano di quei contenitori verticali a schede che segnalavano ogni giorno all'Ufficio del Personale l'elenco dei Presenti e degli Assenti) con questi gettoni si indicava anche il motivo per cui un addetto era assente (Malattia, Infortunio, Ferie, ecc.).
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  46. bravo doge, perl'appunto! diciamo che le monete fiduciarie, ossidionali o meno che siano, rappresentano comunque i primi esempi di moneta virtuale. La fides publica, o la fides inviolabilis dei bisanti per cipro non erano legende messe lì solo per patriottismo religioso.
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  47. la "gemella" se ne sta un po' meglio, per fortuna...
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  48. FERDINANDO I - AI BENEMERITI DELLE INDUSTRIE E MESTIERI IN LOMBARDIA Medaglia utilizzata dal 1835 al 1848 D/ IMP . FERDINANDVS .I . LANGOBARDIAE . VENETIAEQ . REX . A . P . M . - Testa Laureata di FERDINANDO I volta a sinistra. R/ ARTIUM INCREMENTO Queste medaglie premio venivano distribuite a MILANO negli anni dispari, e a VENEZIA negli anni pari. Bronzo mm.43 - Ritratto magistralmente inciso da LUIGI MANFREDINI - Rif. TURRICCHIA L. V. n.228
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