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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/20 in Risposte
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Buona Giornata @chiaranda rivolgiti a un perito numismatico della NIP; per tale moneta dovresti spendere intorno ai 10 €. @ACERBONI GABRIELLA, @El Chupacabra complimenti per i punti indicati da osservare per valutare la genuità del 2 lire del 1958. Ricordo che un ottimo studio venne pubblicato da Gino Manfredini nel libro " I falsi numismatici"2 punti
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Complimenti ragzzi.....postate le Vostre monete del vicereame spagnolo, magari viene fuori qualche simbolo del coniatore che dovrò aggiungere....questi, G e F sono censiti.....ma non si sa mai.2 punti
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Buonasera nel pomeriggio andando a tartufi sono passato per il tempio di monte Moro e ho visto che con la recente sistemazione del sito sono stati affissi dei cartelloni didascalici in uno di questi sono raffigura tre testine chiodate due delle quali sono di una tipologia diversa da quelle di cui abbiamo parlato prima, mi sono preso la libertà di fotografarle per farvele conoscere, nella speranza di farvi piacere, saluti2 punti
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Trotula, chi era costei? Confesso di non avere sentito parlare di quella donna fino al momento in cui ho letto il post di @Lucreziamaria. Ora so che Trotula, Troctula o Trotta De Ruggiero, nata a Salerno da famiglia normanna (il cognome lo dice) fu una donna-medico che operò nell’XI secolo nell’ambito della scuola medica salernitana, ai tempi dell’ultimo principe longobardo, Gisulfo II. Col trattato De Passionibus mulierum ante in et post partum, segnò la nascita dell'ostetricia e della ginecologia come scienze mediche, ma molte altre opere le vengono attribuite, anche se con qualche controversia. Sposò il medico Giovanni Plateario, da cui ebbe due figli, Giovanni il Giovane e Matteo, che proseguirono l'attività dei genitori e che insieme al padre sono ricordati come Magistri Platearii. La discussione aperta da @Lucreziamaria mi suggerisce due spunti di carattere un po' storico un po' medaglistico-numismatico. Il primo parte dall’avere ripensato alla Scuola Medica Salernitana, la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo nata nell'IX secolo e considerata l'antesignana delle moderne università. La "Scuola" si fondava sulla tradizione greco-latina integrata da nozioni provenienti dalle culture araba ed ebraica. Nel suo ambito fu notevole il ruolo svolto dalle donne nella pratica e nell'insegnamento della medicina. Loro che insegnarono e operarono nella scuola divennero famose col nome di Mulieres Salernitanae: lo statuto della "Scuola" infatti non precludeva l'esercizio della professione medica alle donne: prima fra tutte, Trotula De Ruggiero. (Enciclopedia Britannica, Storia della Medicina) Il bagaglio scientifico della “Scuola” era costituito dall'esperienza maturata nella quotidiana attività di assistenza ai malati; le basi teoriche erano invece costituite da "sistema degli umori" elaborato dai medici greci Ippocrate di Coo o Kos (460-377 a.C.) fondatore della scienza medica, e Galeno di Pergamo (129-201). L'Università agli Studi di Salerno ricorda le origini della propria scuola medica nella legenda del suo significativo logo: " Hippocratica Civitas Studium Salerni ": Arme di Salerno raffigurante San Matteo, in stemma con fondo azzurro e bande orizzontali gialle e rosse, sovrastato da una corona color oro e affiancato dai SS. Cosma e Damiano, inserito in un cerchio color oro recante la dicitura "HIPPOCRATICA CIVITAS STUDIUM SALERNI". Nel 2013 la Grecia ha dedicato al suo antico medico Ippocrate di Kos - da non confondersi con l'Ippocrate che fu secondo tiranno di Gela dal 498 al 490 ca a.C. - due monete da 10 e 200 euro: La prima da 10 euro è in argento 925, pesa g. 34,10 e misura 44 mm. di diametro. E' stata emessa in 1000 pezzi al prezzo di 65 euro. La seconda da 200 euro è in oro 917, pesa g. 7,98 e misura 22 mm. (peso, modulo e titolo sono quelli della sterlina britannica). E' stata emessa in 1200 pezzi, al prezzo di 500 euro. La memoria dell'antico medico è rinnovata ad ogni Giuramento, per l'appunto detto "di Ippocrate", che medici-chirurghi e odontoiatri solennemente prestano prima di iniziare la professione. E' un testo scritto dal maestro di Kos, che così volle definire i requisiti necessari per entrare nella sua scuola e praticare l'arte medica. Questo che trascrivo è l'antico testo. Spero che molti ne trovino interessante la lettura: «Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: -di stimare il mio maestro di quest' arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro. -Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa. -Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo. -Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. -Non opererò coloro che soffrono del male della pietra (calcolosi ndr), ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività. -In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi. -Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili. -E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato dagli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro». Sul secondo punto scriverò qualcosa a giorni Saluti2 punti
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Bel tornese @Litra68, Ho preso un pezzo che sembra avere il simbolo del coniatore come il tuo una T, anche se da queste foto sembrerebbe anche una P Appena arriva faccio foto più chiare.2 punti
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Slovacchia, 20 corone 1941, al rovescio : San Cirillo e San Metodio2 punti
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Le foto (non sono nemmeno perpendicolari...) e la forte usura non aiutano. Tuttavia, dovendo sbilanciarmi - con queste immagini - dico che non mi piace. La dentellatura del bordo non è conforme, il bordo al R/ è più largo e altri particolari già detti fanno propendere per una moneta falsa. Posto un esemplare autentico (periziato) con cui fare un confronto.2 punti
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Come qualcuno ha scritto poco sopra. Pochi problemi per le vendite o richieste, anzi aumentate, grazie all'online. Problemi per gli acquisti, molti. Risultato, magazzino semisvuotato e fame d'acquisto. Durante il lockdown, nelle poche aste estere che ho seguito, persino il bullion ha performato almeno il 20% in più dello spot price. Ci sarebbe molto da dire, ma la mia verità é che cominceremo a capire la realtà della situazione del probabile "nuovo" mercato in autunno, a mio avviso. L'impressione personale é che la divisione tra chi può e chi non può sta ancora aumentanto, con le conseguenze, già in atto da anni, sopra descritte in altri post, che modificano "anche" il mercato numismatico.2 punti
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1841 Stati Uniti d'America - Token da 1 Cent2 punti
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Serbia , 100 dinara 1941 (sovrastampa di 100 dinara jugoslavi)2 punti
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Mi sono sempre piaciuti i paesaggi. Eccone alcuni molto belli: CANADA AUSTRALIA NAMIBIA e TAAF2 punti
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E' una domanda complessa. In primo luogo andrebbe definito cosa si intende per metodo scientifico, che ha applicazione differente sulla base della disciplina su cui si fa un esperimento. A rigore considero metodo scientifico il metodo deduttivo. La numismatica è un settore scientifico a cavallo tra più discipline. l'approccio chimico/fisico segue ovviamente totalmente il metodo scientifico, così come l'approccio archeologico (uso di stratigrafia, studio delle ribattiture per datare le monete, ecc.). L'approccio più squisitamente letterario alla numismatica spesso è al limite del metodo scientifico, facendo spesso uso di schemi interpretativi di testi letterari che spesso dipendono dal contesto culturale del momento più che si solide basi scientifiche. In generale su una data moneta o monetazione è noto un numero limitato di informazioni, per cui l'applicazione del metodo scientifico può non portare a conclusioni certe, ma esclusivamente ad ipotizzare ipotesi di lavoro, in attesa che ulteriori informazioni chiariscano il quadro. La mancanza di alcune di queste informazioni rischia di non poter arrivare a conclusione certe su quella data moneta. Ci sono monete note esclusivamente a livello letterario: Possiamo dire che esistono (e non sono arrivati esemplari a noi ) oppure non esistono nè sono mai esistite? Di alcune monete al contrario mancano riscontri letterari, e così non abbiamo idea del loro valore o addirittura dell'autorità o zecca emittente. In definitiva, il metodo scientifico si applica, si fanno ipotesi, ma non è detto che le informazioni in nostro possesso permettano di arrivare ad una conclusione univoca.2 punti
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Riprovo con la maltese l'unica il cui sito è stato inserito in un modo ma poi esteso un decennio dopo..?1 punto
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Hai fatto benissimo a specificare... meno male che non e' lei l'intrusa...1 punto
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Ho visto medaglie d'argento del Taro marchiate 925. Di queste una in scatolina "omaggio del Rotary di Parma" Altre tipologie no.1 punto
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Certo,ci mancherebbe altro, ma continuo a dire che le grotte di Postumia non hanno niente a che vedere nemmeno con la Riserva della Biosfera del Carso https://www.park-skocjanske-jame.si/en/read/our-area/karst-biosphere-reserve , per cui non sono patrimonio Unesco scusate se siamo fuori argomento del post1 punto
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Grazie per la correzione, Gianni.R, ora mi sento meglio! Sapessi quanto soffro per queste cose! ? Ma forse Constantinus starebbe ancor meglio.1 punto
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Intruso due euro sloveno, è il più antico patrimonio unesco e ........per l'eco! (scena girata nelle grotte di Postumia)1 punto
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Buongiorno, giustissimo, i pallini sotto il busto indicano a Cizico l'officina. Due pallini --> seconda. Tre--> terza (vedi sotto). Questa iconografia riprende quella di poco precedente emessa da Gallieno. E poi... e poi... ... poi ci sono le iconografie delle Vittorie di Claudio II più comuni ... Ciao Illyricum1 punto
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Buongiorno caro @Litra68 , sul Gazzettino #6 di Quelli del Cordusio (in rete) c'è un interessante articolo che risponde alla tua domanda. Qualora non lo trovassi, puoi darmi una tua mail alla quale io posso postarlo. Ti avrei scritto in privato, ma mi si dice "che non puoi ricedvere messaggi". Cordialità1 punto
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1941 Indocina Francese, 20 centesimi, segno S, san Francisco.1 punto
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le ultime notizie erano relative ad un possibile slittamento dei tempi legato alle note contingenze ... penso sia un aggiornamento corposo. Ci scambieremo informazioni1 punto
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Mah, rimane in ogni caso pregna di fascino e di storia, una moneta che mi piacerebbe avere, anche in questa conservazione. Daniele1 punto
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Ciao, rilievi molto forti e ben impressi, ma ricordati che i rilievi non sono l'unico parametro da considerare. Molto importante rimangono il fattore della brillantezza del metallo, e l'integrità dei campi. Le scansioni non permettono di appurare lo stato di questi parametri. Da quello che si vede sembrano un po sottotono, specie nel campo tra legenda e corona al Dritto. Rimarrei più nel range dello Spl, qualora campi non avessero subito maldestri trattamenti. Ti allego una moneta in alta conservazione con lo scopo di mostrarti come devono essere i fondi di una moneta in rame non circolata1 punto
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Buongiorno, presumo sia Celtica, forse Francese, riuscite a classificarla? Diametro mm. 17, grammi, 2,7 materiale, bronzo Grazie1 punto
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Con l'auspicio chei miei dotti amici numismatici non siano disturbati dalle mie facezie Omaggio a te, Trotula De Ruggiero, che fosti punta di diamante della Scuola medica salernitana, dopo l'amore grande e folgorante nel tuo cuore d'adolescente, un amore impossibile per la ragion di stato, suggellato sul nascere dall'addio. Fu quell'amore che ti diede il coraggio di sopportare l'esperienza amara di un matrimonio imposto e quel sentimento di rivolta che riscattò te stessa e le donne tutte con i tuoi doni di scienziata, salute e piacere di bellezza? Intorno al 1840, in onore di Trotula De Ruggiero di Salerno, fu coniata a Napoli una medaglia di bronzo1 punto
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Complimenti @Rocco68 bella moneta e vedo con piacere che i Cavallini stanno piacendo anche a te.. ? Cosa ne pensate di quest'altro mio Cavallino? Saluti Alberto1 punto
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Buon giorno . Come già detto da tanti moneta falsificatissima e in alcuni casi più originale del vero. Questa però mi sembra volutamente rovinata per confondere le acque. Io avrei già individuato alcuni particolari fuori posto (8 del 1958, M di Romagnoli , attaccatura di un'ala , la prima B di repubblica e altro ).E' comunque arduo farsi un' idea precisa dalle immagini che possono essere frequentemente fuorvianti . Come dicono i più esperti sono monete da vedere dal vivo . Personalmente da quel che vedo non mi convince. In attesa di altre opinioni più qualificanti delle mie porgo a tutti cordiali saluti. Gabriella.1 punto
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Qui Afrodite è completamente nuda ma si copre pudicamente il seno e l’inguine. THRACE. Deultum. Tranquillina (Augusta, 238 - 244). Obv: SAB TRANQVILLINA AVG. Draped bust left, wearing stephane. Rev: C - F / P - D. Venus Pudica standing facing, covering her breasts and groin; amphora to left. Varbanov 2964. Condition: Good very fine. Weight: 3.17 g. Diameter: 18 mm.1 punto
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Rispolvero questa interessante discussione. Anche per me la piastra "dello Zodiaco" è affascinante. Comunque la serie dei conii è molto più complessa di quanto presentato nell'articolo già menzionato (https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/mettiamo-ordine-nei-conii-della-piastra-zodiacosoli-reduci/2/) che indica 4 tipi tra dritto e rovescio. Credo che nessuno di questi meriti una classificazione separata, in quanto semplici varianti di conio. La posizione della P dell'incisore (a sinistra, centrale e a destra) e la dimensione della fascia dello zodiaco (alquanto variabile e non determinante) sono solo alcuni degli elementi che differiscono in alcuni conii. Ne ho contati 4 di D/ e 4 di R/ (ma potrebbero essercene di più). Inoltre le varianti permettono di meglio comprendere la composizione dei conii: per il D/ un punzone per il ritratto di Ferdinando; per legenda e iniziale dell'incisore tanti punzoncini. Al R/ un punzone per fascia dello zodiaco, uno per il sole raggiante ed uno per l'orbe terraqueo; uno con la legenda composta "SOLI REDVCI" e semplici punzoncini per le iniziali APM. Difficile trovare esemplari in alta conservazione: il più bello che io ricordi comparve in asta da da Varesi una decina di anni or sono realizzando € 4500 + diritti. E' tuttora un mio rimpianto ... (d'altra parte il realizzo fu del tutto particolare).1 punto
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Bella moneta, peccato qualche segnetto al D e quella macchiolina . Direi spl+ almeno e 50 euro circa di valore1 punto
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ci sono monete che ripatinano velocemente, altre che non patinano proprio.. dipende da tanti fattori, ambiente, da quanto tempo è passato, dal metallo stesso, e dalle sostanze usate per lavarle. Ci sono monete che in tanti anni non hanno messo un filo di patina.. altre che sono cambiate nel giro di pochi mesi. Una cosa è certa.. la patina originale come era un tempo non tornerà più.. la patina non è altro che il risultato di quello che la moneta ha passato in determinate condizioni, ma dopo il lavaggio le condizioni cambiano.. per cui la successiva patina che si formerà sarà diversa1 punto
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Buon giorno. Ho seguito con interesse la discussione . Mi sembra che alcuni esemplari non abbiano poi una conservazione così bassa. Purtroppo immagini e involucri a volte rendono la situazione peggiore di quella reale anche se appare evidente un intervento di pulitura . Comunque a questo riguardo mi sembra che una gran parte delle monete in vendita abbiano subito in tal senso qualche trattamento. Per quel che riguarda il discorso economico mi trovo sostanzialmente in accordo con Paolino67 . Vorrei spezzare anche una lancia a favore del commerciante. Se queste monete fossero state acquistate in rete si sarebbero aggiunte le spese di spedizione e quindi ci siamo(ai 65 euro) senza nemmeno la liretta di Umberto primo . Non mi sembra quindi che Mauro ci sia andato con la testa rotta e sopratutto ora possiede delle monete che gli piacciono. Scusate se mi sono dilungata . Porgo a tutti un saluto augurando una splendida giornata. Gabriella. Ps. Non è stato dato un parere sulle conservazioni e benchè io sia la persona tra le meno qualificate per poterlo fare direi che il 1917 è la migliore e comunque si va complessivamente dal BB al qSPL ,confrontando le immagini con quello che si vede in rete .1 punto
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L'incisore dell'impronta è stato il Cesati, probabilmente lui ha preparato i punzoni con cui preparare i conii delle monete, distribuiti poi nelle varie zecche.1 punto
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Buonasera a tutti e complimenti a @Rocco68 raro mix di varianti, una Piastra per me veramente eccezionale, non si vede tutti i giorni. Ottimo acquisto. ( ma io sono di parte, ho un debole per questa serie) Ciao, Sergio.1 punto
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In fondo la patina è anche storia...storia deturpata quando vien rimossa....1 punto
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Il discorso sul denario di Veturio (il mio preferito in assoluto) è un po' più complesso. Come ha scritto @Rapax (del cui ritorno mi rallegro) l'iconografia monetale attraversa alcune fasi iniziali di "gestazione". C'è una prima effervescenza con tipi differenziati e oggi difficilmente interpretabili, tanto sulla monetazione in argento e bronzo cosiddetta "romano campana", di chiara ispirazione greca ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RC ) quanto sulla sulla monetazione enea fusa, il cosiddetto aes grave ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB ), inserito invece in un fenomeno monetale diffuso in ambito etrusco e italico (e qui si discute se Roma abbia ispirato gli altri popoli, o viceversa) In seguito, i tipi si irrigidiscono, con: - il viso di una divinità al dritto; - una scena di ispirazione militare (ma comunque collegata all'ambito religioso) al retro. Questo schema ripetitivo si riscontra: - sulle ultime didracme ( i cosiddetti quadrigati), tutte Giano imberbe / Giove in quadriga ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/24 ) - sulle ultime dracme ( i cosiddetti vittoriati), tutte Giove / Vittoria con trofeo ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A5/1 ) - sui primi denarii, tutti Roma / Dioscuri a cavallo ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/1 ) affincati in seguito da Roma / divinità in biga ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/66 ) - sui bronzi, tutti divinità / prora di nave (https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB9, http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB11 , https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-B7 ) Preciso, per i tecnici, che le monete di cui ho postato i link sono solo degli esempi, la produzione fu molto più ampia seppure sempre con le medesime iconografie. La rigidità dei tipi non stupisce: so che era una costante in ambiente greco, perché garantiva la riconoscibilità immediata della moneta e, quindi, la possibilità di riferirla istantaneamente, a una città o uno Stato che ne garantiva l'accettazione. Se non mi sbaglio, le civette di Atene e il cavallo di Alessandro Magno sono stati riproposti per secoli. Quello che stupisce, nella storia della monetazione repubblicana, è la terza fase. A un certo punto infatti (nell'anno 137, secondo la cronologia di Crawford, RRC) due magistrati monetari decidono di abbandonare la fissità dei tipi, introducendo al retro una scena scelta da loro (cambia anche la scelta della raffigurazione al dritto, ma per il momento permane il ritratto di una divinità). Comincia qui quell'evoluzione descritta da @Rapax, che vede (caso forse unico nella storia antica) la città-Stato produrre ogni anno monete differenti dall'anno precedente. I primi due denari di questa fase sono fra i più belli mai emessi. Uno è appunto quello di Veturio, Marte / giuramento http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G144/1 L'altro è quello di Pompeio, Roma / lupa con gemelli http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G109/1 E' una scelta per l'epoca rivoluzionaria: erano ormai quasi 100 anni che Roma non cambiava i tipi delle sue monete; e anche quando nel suo lontano passato li aveva cambiati (in quella che ho definito la prima fase), aveva scelto raffigurazioni un po' standardizzate , di chiara ispirazione mitologico-magnogreca (sull'argento) o naturalistico-italica (sul bronzo fuso). Ora, invece, è diverso: Roma comincia a proporre al mondo al propria, personale iconografia. Come ha evidenziato Carandini, non è vero che i Romani difettassero di racconti mitilogici: la verità è che, con la loro mente pragmatica, il patrimonio mitologico era stato calato in una (presunta) realtà storica, integrandosi in essa; è questa fusione mitologia-storia che troviamo sulle prime monete. Tuttavia, la mentalità romana era evoluzionista in senso diverso da come intendiamo noi, oggi, l'evoluzionismo culturale. Per i moderni, evolvere significa abbattere e ricostruire; per i Romani significava conservare inalterato l'edificio, adattandolo tuttavia a usi completamente nuovi, e infine costruirci sopra (sto usando una metafora, ma è vero anche in senso letterale: nessun edificio veniva obliterato ... ). Per questa ragione, i tipi monetali introdotti "rivoluzionariamente" nel 137 a.C. furono proposti come una restituzione di tipi tradizionali, apparsi durante la prima fase. Il giuramento, in particolare, fu ripreso quasi senza modifiche dal retro dai primi aurei ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/22 ) mentre la lupa che allatta fu ripresa dalle didracme ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/8 ). Peraltro, io dubito che i due denari siano contemporanei, proprio perché il primo ripropone pedissequamente un tipo già apparso, l'altro invece rielabora un tema, "osando" allontanarsi dalla tradizione un po' di più.1 punto
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https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G144/1 Di esempi e di congetture ne esistono veramente tanti, quello postato è uno splendido denario di Ti Veturius 137 ac nel quale si ritrae la scena di due guerrieri che fanno un giuramento al cospetto di un'altra persona accosciata (probabilmente un feziale) che tiene un porcellino. Si tratterebbe di un rito risalente alla guerra tra Roma ed Alba ed al patto stabilito tra le due citta' di attenersi all'esito del duello tra gli Orazi ed i Curiazi, se una delle due parti non avesse rispettato i patti sarebbe stata uccisa come il maiale. La moneta dovrebbe ricordare un antenato Tiberius Veturius Calvinus console che nel 334 ac avrebbe portato avanti il trattato tra i Romani ed i Campani durante la fondazione di Cales Questa simbologia ad esempio verra' ripresa durante la guerra sociale1 punto
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Anche i denari di Julia Titi mostrano Venere Callipigia Julia Titi sembra la mitica figlia di Fantozzi.........1 punto
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Buonasera amici del forum, vi volevo presentare un nuovo tondello, entrato ormai da un paio di mesi nella mia raccolta. Come potete notare, si tratta di una Madonnina alla quale nel dritto non è apposta la stella a sei punte al di sopra del nominale. Inizialmente tentando di catalogarla, l'avevo erroneamente attribuita alla variante cni 370, ma osservando meglio, ai margini della data 1797, vi era la presenza dei simboli = al margine della stessa e controllando sui maggiori cataloghi trattanti la monetazione pontificia, suddetta variante, mancante della stella a sei punte prima del nominale e con la presenza dei simboli sopracitati al margine della data, non risulta essere censita. Considerazione meramente personale: Già di per sé stesso, personalmente considero la variante cni 370 decisamente con un indice di rarità di R riduttivo, vista la difficile reperibilità di suddetta variante. Che questa specifica variante, appena presentata in non sia ancor più rara? Buona serata. Michele.1 punto
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Come già ho detto in altra discussione (questo tema è ciclico) gli investitori dovrebbero studiare il famoso caso ''Fondi dei ferrovieri americani'' prima di lanciarsi in avventure... Per quanto riguarda il mercato numismatico io ho sempre navigato a vista e continuerò a farlo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Raccontiamo un'altra storia che diventa realtà, Milano ne ha tante in questo periodo, in Ambrosiana in un mese ne avvengono due, una più importante dell'altra, la prima l'unicum dell'esposizione di monete della Zecca di Milano accessibile a tutti, la seconda che ora vi racconterò a tappe quella del ritorno dopo mesi di restauri da parte del Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali " La Venaria Reale " della palma, che era presente nella Cripta di San Sepolcro adiacente alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, un simbolo di Milano e della sua storia. Un po' di storia : la palma in rame e bronzo venne realizzata per volere del Cardinale Federico Borromeo nel 1600, viene riconosciuta come essere simbolicamente il punto zero di Milano, il punto che per Leonardo da Vinci è da considerarsi il vero centro di Milano. In una mappa del Codice Atlantico che è ora a Parigi ma che nella Cripta si conserva una copia Leonardo indica questo punto dove sarà collocata la palma " il vero mezzo di Milano ". La palma fu realizzata dal Cardinale per rappresentare ed essere simbolo di " sapienza e rigenerazione " e collocata lì non casualmente : quel punto è l'ombelico della antica Milano e della civitas romana, sia in termini geografici sia etico morali, perché si trova accanto alla copia esatta del sepolcro di Cristo realizzato nel 1100. Il manufatto ormai presentava segni di corrosione ormai difficilmente recuperabili, un comitato di cui mi sono sentito onorato di essere un partecipante attivo ha deciso di far fare dei restauri definitivi e ormai improcrastinabili. Ora lunedì sera a Milano in Ambrosiana di fronte alle autorità cittadine la palma troverà un luogo ritenuto idoneo per tornare a rappresentare la città. Ci saranno più post che andranno oltre all'inaugurazione alla quale avrò la fortuna di partecipare, aggiungo ancora un paio di riflessioni, se devo pregare questo è il posto più mistico che Milano ha secondo me, infatti lo faceva abitualmente San Carlo, qui abbiamo un incrocio incredibile di opere nel tempo, la pavimentazione con pietre del foro romano ancora con evidenti i solchi dei carri, gli affreschi e la struttura medievale, i capitelli in parte medievali e in parte del 1600 periodo dei Borromeo e della fondazione dell'Ambrosiana. Quindi nell'approntare il restauro di questo manufatto, Milano recupera un simbolo religioso, storico, dove i grandi sono passati e ritenuto il vero centro storico essendo stato fondato nel 1030, il Duomo sempre centro storico è, ma centro moderno rispetto alla Cripta.1 punto
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