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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/04/20 in Risposte
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2017 Tiratura: 750.000 Condizioni: MB Città: Bergamo4 punti
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Si arricchisce la mia collezione di scudi Sabaudi Che ne dite? Moneta veramente difficile da reperire in condizione migliore, l'unico esemplare in conservazione simile che ho rintracciato è passato nell'asta Nomisma-Varesi Augustus del 2016 (lotto 147, che però aveva numerosi segnetti) @piergi00, @simonesrt, @Alberto Varesi, @ilnumismatico che ne dite? Se riesco carico anche un video, ha dei bellissimi fondi che non si percepiscono dalle foto3 punti
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Buongiorno a tutti, avevo già fatto un post su lamoneta alcuni anni fa per segnalare questo falso di Selinunte, o meglio una "sorellina siamese" di quello presente oggi alla NOMOS 20. Riallego nuovamente le foto del pezzo che vidi al convegno di Verona e di cui son riuscito ad avere le foto.....Giusto per comparazione...... Tale moneta poi fini in diverse aste (PEUS, GORNY etc....) venduta per buona nonostante le doverose segnalazioni della sua falsità. Vedo che anche con NOMOS (20) la storia si ripete......... Confermo, altra falsificazione della stessa coppia di conii. Odisseo3 punti
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Segnalo l'uscita del doppio numero estivo di Panorama Numismatico n. 363 Questo l'indice: Roberto Diegi, Gli aurei da Nerva ad Adriano – Pag. 3 Lorenzo Bellesia, Alcune note sulla monetazione di Ascoli – Pag. 9 Realino Santone, Cavalli aragonesi del Regno di Napoli. Due particolari cavalli aquilani – Pag. 21 Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli, Giovanni B. Vigna, Pio VIII, il papa numismatico – Pag. 23 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 42 Lorenzo Bellesia, Una “Digressione sulla moneta” di Monaldo Leopardi – Pag. 43 Alberto Castellotti, Un amarcord numismatico – Pag. 52 Giuseppe Carucci, Oro russo da investimento – Pag. 55 Giuseppe Carucci, Il dollaro dell’automobile – Pag. 58 Recensioni – Pag. 60 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 632 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Condizioni: BB Città: Levico Terme (TN)2 punti
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E qui viene illustrato il doppio bagattino di Giovanni Bembo (1615-1618). Rif.: Zub-Luciani 31.28 Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buongiorno Alberto, si esatto... Non ho molte conoscenze su questo nominale in particolare ma posso pensare che nel mentre si preparava il dritto con i bastoni incrociati di Filippo III si è deciso di liberare queste monete per il popolo che aveva sempre bisogno di monete per i piccoli scambi commerciali... Per la data post mortem potrebbe essere che resosi conto che ci voleva più tempo del previsto per il dritto abbiano deciso di accoppiarlo al dritto del precedente Re...2 punti
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Buonasera a tutti, il Tornese è giunto a casa, ho fatto subito foto, spero si vedano bene, moneta molto bella dal vivo, devo dire che mi ha emozionato tenerla in mano. ? Saluti Alberto2 punti
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Nella sezione delle monete romane repubblicane ho aperto una discussione che ha preso una bellissima piega degna di essere divulgata anche nella sezione Storia e Archeologia. Naturalmente tutto il materiale è frutto dell'impegno e dell'ingegno di @L. Licinio Lucullo che mi ha suggerito le modalità di questa nuova discussione. Tutto è partito da questa moneta di Cassio Longino con la rappresentazione nel rovescio del tempio di Vesta ( come @apollonia docet).1 punto
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 1.14 grammi Diametro: circa 10.5 mm (non perfettamente rotonda) Metallo Presunto: rame1 punto
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Su Fb ho rintracciato questo curioso brano sulla falsa moneta nell'Italia meridionale. I fatti risalgono al 1863 e si parla di "regio conio" ma purtroppo non si capisce a quali monete faccia riferimento: se a quelle borboniche o a quelle del neonato Regno d'Italia (personalmente propendo per quest'ultime). Fonte: Enrico Vricella, Le estati dei briganti.1 punto
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Ed ecco un gruppo di mini-assegni "pubblicitari": qui la Cassa Rurale di Barlassina (oggi Banca di Credito Cooperativo di Barlassina) riportava alcuni luoghi "di richiamo" del Comune di Barlassina (MB) poco a nord di Milano. I prati del Golf Club costituito negli anni '50 del secolo scorso con un percorso di 18 buche ed il settecentesco Palazzo Rezzonico dal nome del Papa Clemente XIII che lo volle (e non da uno degli "svizzeri" di Aldo, Giovanni e Giacomo...).1 punto
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1942 Occupazione italiana della Grecia - buono per 1000 dracme1 punto
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Il grande, grandissimo merito del SNA è l'abbondanza di foto. I disegni spesso sono interpretazioni che poco hanno di veritiero. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Visto che ti diverti a cercare l'ultima ti dò uno spunto in più per complicare le cose e divertirti ulteriormente. Il 27 luglio 2000 è stata stampata l'ultima banconota "fisicamente" lira ma che quando vide la luce sulla rotativa in realtà a tutti gli effetti rappresentava già l'euro, nato il primo gennaio 1999. L'ultima banconota che rappresentò la lira non solo nell'aspetto esteriore ma pur brevemente anche nella valuta è da ricercare nell'ultima produzione prima delle 23:59 del 31 dicembre 1998.1 punto
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A me piace,perchè nonostante sia spartana,ha un non so cosa di antico,la diversitá di quel periodo....poi sarei curioso anche io dei fatti storici scoperti?....la.numismatica è cultura non mettere in bacheca e stop✌️1 punto
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La causa potrebbe essere che la forza esercitata dalla seconda battitura non è stata sufficiente a imprimere anche i campi, che sono la parte più bassa del tondello, ma è bastata ad imprimere delle immagini sui rilievi dell' impronta che è la parte più alta...1 punto
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1 rublo dell'ammiraglio Nakhimov è l'unica del 1992 della comunità degli stati indipendenti (a seguito della dissoluzione dell'unione delle repubbliche socialiste sovietiche). L'unica commemorativa ma non circolante. Dato che è nella tua collezione l'avrai sicuramente comprata :) non puoi averla trovata !!!1 punto
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Continuando la serie dei doppi bagattini, ecco un Marcantonio Memmo (1612-1615). Rif.: Zub-Luciani 31.27 come spesso capita, le monete piccole godono di scarsa considerazione. Un po' per lo scarso valore, un po' perchè piccole di modulo, un po' perchè spesso sono rare, non sono studiate e poco collezionate. Credo che il doppio bagattino non sfugga a questa ''legge''. Ma io resto sempre affascinato dalla moneta piccola e, osservandola, mi vengono in mente tutte le possibili domande. Così continuo a pensare che c'è un motivo per cui con il doppio bagattino si riprende l'iconografia del bianco. E il motivo non può essere solo il consevativismo dei veneziani. E' possibile che il doppio bagattino fosse destinato a circolare là dove circolava il bianco e dove la memoria di questa moneta non era del tutto scomparsa? Arka Diligite iustitiam1 punto
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Complimenti, bellissimo esemplare che si accompagna agli altri della tua collezione. Mi piace soprattutto la patina che si sta creando.1 punto
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1942 Occupazione giapponese della Birmania - 100 e 10 rupie1 punto
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Per queste emissioni trovo insuperato il SNA vol I. Sono illustrate tutte le emissioni e quindi è possibile trovare la zecca di riferimento. Non sempre è facile, ma spesso è possibile. Arka Diligite iustitiam1 punto
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In realtà, i casi di mutazione di lezione nella tradizione dei nomina e cognomina sono frequenti. Il più famoso è quelli di Clodio, che si atteggiava a popolare plebeo ma in realtà era stato (prima dell'adozione) un nobilissimo patrizio Claudio. Le monete repubblicane ne sono piene: il noto dittatore Silla, ad esempio, compare come Sulla. Tali mutazioni di grafia disvelano sottese evoluzioni di pronuncia: nell'esempio di Clodio, quella della contrazione del dittongo "au" nella vocale "o"; nell'esempio di Silla, quella della derivazione di entrambi i suoni, "i" e "u", da uno intermedio, analogo al greco ypsilon (che in Greco non si legge "ipsilon"). Detto questo, bisognerebbe capire se nella pronuncia esistesse un collegamento fra "e" (di Memmia) e "u" di Mummia: a memoria non mi sovvengono esempi, bisognerebbe studiarci su1 punto
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Trattasi di un picciolo della zecca di Fermo: D:/ + DE F I R M O R:/ + S. BARTOLOM EVS Ecco la scheda al catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FRMMAU/51 punto
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buongiono, non roviniamo i follari di Gaeta !!! lo è sicuramente ed è rara....poi son quasi tutte brutte...per chi non le Ama....variante rara, con volto enon con A centrale.....1 punto
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Una Scheda a ricordo del Festival dei Borghi più belli d'Italia e l'ultima in un certo senso emblematica con il ritratto di Antonio Meucci nel bicentenario della sua nascita. Un inventore eclettico, che si adattò ad esercitare vari mestieri non avendo mezzi per dedicarsi solo alla ricerca e che inventò il telettrofono , un dispositivo di comunicazione vocale che istallò nella sua abitazione dalla sua stanza a quella della moglie degente. Successivamente il primo brevetto di invenzione del telefono venne ricosciuto ad Alexander Graham Bell , anche se il nome di Meucci rimase nella memoria collettiva degli italiani. Questa discussione, iniziata da Ienor e Gioni a cui altri successivamente hanno preso parte mostrando molti esemplari delle loro racconte ed il materiale raro ed intessantissimo proposto da Art spero abbia suscitato una qualche curiosità , anche se terminato l'uso pratico delle Schede anche l'interesse per il loro Collezionismo è praticamente scomparso. Così non mostrerò altre schede per evitare di diventare monotono e ripetitivo, ma è stato bello ritrovare dei collezionisti che non le hanno dimenticate : personalmente ritengo che il conservarle abbia avuto una sua validità che ormai appartiene alla storia del costume. Un caro saluto a tutti e ancora grazie a chi ha riportato alla luce le famose Schede !1 punto
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1942 Curaçao - isola caraibica olandese - 1 Gulden1 punto
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Non ne so molto nemmeno io ma pare che la tecnologia da cui sono derivate le schede telefoniche sia stata sperimentata a partire dalla fine degli anni '60, a cui risale questa card della Ericsson. Sembrerebbe una specie di scheda perforata come quelle che si usavano all'esordio dei computer, coi quadrati di plastica perforabili per rappresentare delle informazioni codificate per un lettore. I numeri sono un codice esadecimale.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2018 Tiratura: 1.100.000 Condizioni: BB città: Mapello (BG)1 punto
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Ah, hai finito gli stati non più esistenti eh?! E io qui già ad invidiarti... Allora ne posto una io: Shogunato giapponese Tokugawa, 1 monme d'argento della provincia di Izumi-Senshū, 1731. (con tanto di buco da tarma samurai originale...?)1 punto
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Il Regno di Sardegna non può mancare, andiamo in pausa estiva con un ex stato italiano.1 punto
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Bellissime le Manzoni e le Leonardo, ne ho prese un paio qualche tempo fa che condivido con voi1 punto
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Segnalo questa monografia, se non è stato già fatto. Nel link c'è un corposo abstract. https://www.letture.org/moneta-dai-buoi-di-omero-ai-bitcoin-riccardo-de-bonis-maria-iride-vangelisti1 punto
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Diciamo che se si osservano anche altre raffigurazioni dello stesso periodo ed incisore "lisippiano" KAL, ricorre il tema del giovane che accarezza il cavallo o quello della Nike che incorona il cavallo (e non il cavaliere). Questo porta a ritenere più plausibile che la serie dei cavalieri di Taranto (specie del IV sec.) raffiguri un contesto agonistico e atletico di competizione più che guerriero o di battaglia. Cioè possiamo concludere che viene dato più onore al cavallo che al cavaliere.... Odisseo1 punto
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Sono ulteriori 2 giavellotti. Per #coinzh Le monete di Taranto, al pari delle didramme di Gela tardo arcaiche, mostrato il cavaliere a cavallo nell'atto di sferrare la lancia. Entrambe le cavallerie (gelese e tarentina) erano molto rinomate sia a livello bellico che ludico ai giochi. La differenza è che nelle monete tarentine, più che mostrare un cavaliere nel momento della guerra, l'incisore ha voluto immortalare il momento ludico.......diciamo che quelle di TARAS presentano scene più da parata ed esibizione che di guerra (come invece a GELA). Pertanto, gli incisori volevano enfatizzare l'abilità della rinomata cavalleria tarantina con raffigurazioni, virtuosismi stilistici e pose particolari,. Sorvolando sui testi principali (che è sempre d'obbligo studiare), ti consiglio per un inizio "leggero" il catalogo d'asta della LEU 79....in cui è stata venduta una collezione di monete di Taranto. Lo segnalo perchè il catalogo contiene numerose informazioni sullo stile e i conii...........per imparare a capire l'evoluzione delle monete di TARAS. Una cosa importante è il cd "REVIVAL" delle tematiche......L'incisore "lisippiano" KAL ha aperto nel IV sec (2a metà - 330 a.C.) la serie con pose e raffigurazioni che sono state talmente apprezzate e più piaciute ai contemporanei da tornare in voga ed essere riprese anche successivamente nel III secolo, ovviamente in modo più "scadente" e senza raggiungere la bellezza dei suoi conii...... Odisseo1 punto
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Le monete di Hyrium @Aristarco censite in Historia Numorum Italy di Rutter (2001) ai numeri 666 e 667 ed un passaggio in asta NAC di un esemplare 666 .1 punto
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A tal proposito, ovvero le vicende che coinvolsero i sesini di Modena (e non solo) e la loro invasione dei territori toscani ti consiglio, se non l'hai già reperita, la seguente bibliografia: 1) Bando e proibizione delle doppie di Modena e sospensione degl’ungheri, 16/06/1651, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp), opera digitalizzata 2) Bando sopra la proibizione de quattrini cattiui 3/11/1654, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp), opera digitalizzata. 3) Bando sopra la proibizione delle crazie, gazzette, grossi, e mezzi grossi forestieri. 17/09/1655, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp), opera digitalizzata. 4) L.GIANNONI, 2011, Sul bando “Sopra la proibizione de’ quattrini neri cattivi, e crazie simili” emesso dal Granduca Ferdinando II al tempo di Giovan Battista Ludovisi. La Zecca di Piombino da Iacopo VII a Giovan Battista Ludovisi, a cura di L. Giannoni, Campiglia M.ma. 2013 E, per una cronaca narrata da un testimone oculare contemporaneo (con descrizione degli aspetti valutari): 5) GEMINIANO MONTANARI, Della Moneta – Trattato Mercantile, in Scrittori Classici Italiani di economia politica, Tomo III, 1804. p. 353-354 (lo trovi anche in : Argelati, 1759, tomo VI, pag.52 e 90) un saluto Mario1 punto
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Buongiorno @margheludo Potrebbe essere un sesino di Modena: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/41 punto
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I Dioscuri sul Quirinale Dai Greci ai Romani Archeologia Viva n. 133 – gennaio/febbraio 2009 pp. 32-39 di Paolo Moreno, a cura di Annalisa Venditti I colossi in marmo che fin dall’antichità adornano il Colle sono copie romane di un gruppo in bronzo di Fidia e Prassitele il Vecchio che aveva ispirato un gran numero di artisti nei secoli fra l’età classica e l’ellenismo Insieme agli archi trionfali e allE colonne istoriate, i Dioscuri che dominano la piazza del Quirinale sono tra gli stupefacenti complessi figurativi rimasti a Roma dall’antichità senza conoscere l’interro. Erano stati posti a ornamento del tempio di Ercole e Bacco (già creduto del Sole o di Serapide), voluto da Settimio Severo intorno al 198 d.C. come auspicio per il futuro dominio dei figli Caracalla e Geta, sul pendio del colle verso la Flaminia (attuale via del Corso). Trasferiti nelle adiacenti terme dette di Costantino, forse dovute al predecessore di questi Massenzio (306-312), furono ancora oggetto di cura nel 411 da parte del prefetto urbano dopo il passaggio di Alarico. A partire dal medioevo i Dioscuri servirono di riferimento topografico e simbolico per le descrizioni, visioni e piante della città. Nel 1470 vennero puntellati con muri di mattoni, come si può vedere in alcune stampe cinquecentesche. Sisto V (1585-1590) li fa integrare in marmo nelle parti mancanti dallo scultore e archeologo Flaminio Vacca, mentre l’architetto Domenico Fontana libera l’attuale piazza del Quirinale dai ruderi delle terme (1589-1591). Nel 1783, per volontà di Pio VI e su progetto di Carlo Antinori, viene prelevato un obelisco dal mausoleo di Augusto (dove faceva coppia con quello oggi sull’Esquilino) e collocato tra i Dioscuri: all’occasione si modifica la posizione delle basi, reciprocamente allineate, fatte convergere come oggi le vediamo. Raffaele Stern sistema la fontana durante il papato di Pio VII (1800-1823). La fortuna moderna dei colossi, costantemente ammirati dagli artisti (tra i quali Pisanello, Andrea del Castagno, Mantegna e Michelangelo), e la vicenda delle fantasiose interpretazioni proposte attraverso i secoli per i due personaggi (vedi scheda: I gemelli fraintesi) sono state motivo di citazioni e studi, mentre è deludente il risultato per quanto riguarda la situazione del monumento nella storia dell’arte antica. Le iscrizioni che segnalano le statue, quella di sinistra come «opus Phidiae», ‘opera di Fidia’, e l’altra di un Prassitele, «opus Praxitelis», sono trascrizioni effettuate sui basamenti del tempo di Sisto V, con la correzione erudita Phidiae per l’originario Fidiae: le didascalie di epoca romana imperiale, tracciate presso la cornice superiore delle basi, erano state lette durante il medioevo, e sono attestate in disegni e stampe. Nomi di artisti accompagnati dal latino opus o dal greco érgon su plinti di statue, sostegni o erme, indicavano un originale trasportato nell’Urbe, ovvero l’attribuzione dell’archetipo di cui si esibiva una copia. Nel caso dei Dioscuri, gli archeologi si sono in generale arenati sull’impossibilità di far corrispondere l’attività di Fidia (490-420 a.C.) con quella più tarda del Prassitele esponente dello stile bello (390-326 a.C.): accostando al gruppo la serie di sarcofagi di età severiana (193-211) dove i Dioscuri appaiono nella medesima posa obliqua, si assegna correntemente a tale periodo non solo l’esecuzione materiale delle statue del Quirinale – il che è corretto per la tecnica di lavorazione del marmo – bensì l’invenzione stessa di esse come opera romana. … https://www.archeologiaviva.it/2703/i-dioscuri-sul-quirinale/ © Archeologia Viva ® Giunti Editore S.p.a. Web By1 punto
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Non può essere una fionda a forcella ... gli elastici erano ben al di là dall’esistere .... sulla moneta di Aspendos è raffigurato un fromboliere nel momento del rilascio del proiettile, ma funzionava per forza centrifuga...1 punto
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Salve a tutti, Non è il caso di cambiare il titolo di questa vecchia ma sempre attuale discussione? È vero che con il 1914 saltano tutti i sistemi monetari e con essi il funzionamento dell'Unione, tuttavia mi metto nei panni del neofita che sta cercando di farsi un'idea di cosa fosse l'Unione. Costei o costui si faranno un'idea sbagliata dal momento che l'Unione è formalmente esistita fino a tutto il 1926. Cosa ne pensa @vathek1984 della possibilità di modificare il titolo? Grazie.1 punto
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Ci potrebbe stare un 3 kreuzer di Giuseppe I d'Asburgo, zecca di Breslau? L'anno potrebbe essere il 1706, comunque poco medievale...1 punto
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…. sorellastra…. quella cattiva che entra a gamba tesa ( meglio… a stinchi tesi… ) Questo mi fa venire in mente che devo ancora pubblicare qui quel piccolo studio in merito… in modo che sia tutto chiaro. un cordiale saluto, Enrico P.S. adesso mi ricordo perché non l'ho più pubblicato… avevo chiesto, anche in qualità di autore di pubblicazioni e libri , più spazio per poter inserire molte foto in uno o pochi post, ma.…. niente1 punto
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Emiobolo dell'Asia Minore, V secolo A.C., 7 mm 0,36 g, appena arrivato... devo confessare che non avevo realizzato quanto fosse piccola dal catalogo d'asta ?1 punto
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fantastico e grazie per l'impegno. Cercando su internet, ho trovato questa moneta: Moneta di Gaeta - Il Follaro Ho pensato, visto la vicinanza geografica.....che ne dite?soprattutto i caratteri sembrano molto simili1 punto
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Comunque visto che forse non mi sono espresso bene la prima volta e che ho forse peccato per un tono che poco giova alla discussione in ogni caso, riscrivo perchè mi sono reso conto d'aver sbagliato dopo aver ripensato più volte a questa discussione, ricomincio: Il diritto è gradevole, il ritratto della regina è ben conservato e anche l'espressione, nonchè i capelli che scendono sul petto, il semibusto di ferdinando nonostante la frattura rimane bello e in tono con la capigliatura che non è usuratissimo ma ben leggibile, un po meno bello il viso del sovrano che rimane un punto chiave, ma ...ci sta, anche se avrei preferito come già detto prima che l'usura fosse più omogenea, non che la conservazione fosse più alta ma avrei rinunciato a piccoli particolari più marginali per un po d'espressione in più (mio parere) Il Rovescio è bello, più omogeneo, l'usura c' è ma è quell'usura che se sai che quella cifra in più da spendere non ce l'avevi, è tollerabile, i segni zodiacali son particolarmente belli e aggiungono un altro po d'appeal al tondello, la frattura come su..per me non è antiestetica...ma del resto in mano non so che effetto fa dato che non ho monete con fratture in collezione. Giudizio finale..per il prezzo pagato è uno dei migliori compromessi che ho mai avuto modo d'osservare anche partendo dal pressuposto che pagare poco monete di napoli o monete come questa che son ricercate è impresa ardua..se avessi avuto 180 euro probabilmente non l'avrei presa, ma l'acquisto rimane comunque buono..e se un giorno vorrai migliorarla ammesso di volerla togliere...a 250 euro si vende da sola per come stanno le cose. Spero d'aver corretto il tiro, e d'aver chiarito la mia posizione iniziale..non sono un detrattore di professione, anzi..@@pietromoney Andrea.1 punto
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