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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/08/20 in Risposte
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Buonasera amici, dato che si parla del busto che più amo di Ferdinando IV, riporto a distanza di un paio di anni dall’ultima volta le foto della mia 1787. Moneta che adoro per il flan ben definito e largo, e poi presenta quel velo bianco-latte secondo me proprio di una buona conservazione. Al momento non posso farvi vedere monete nuove per cause di forza maggiore, ma tra un po’ vi mostrerò più di qualcosa di nuovo. Aspettatemi ?6 punti
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Posto una Piastra che mi sta particolarmente a cuore. Ferdinando IV 1791 - Magliocca n. 2515 punti
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Salve, segnalo : Autore: Fabio Pettazzoni Editore: Edizioni D'Andrea Il libro prende in esame quasi 300 simboli presenti sulle monete classiche, soprattutto greche e romane. Le voci sono riportate in ordine alfabetico, corredate da un indice finale. Ogni elemento riporta sempre una o più monete che lo raffigurano (in totale sono presenti più di 450 immagini). L’opera ha ricevuto il patrocino dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici. 302 pagine a colori https://www.edizionidandrea.com/ Copertina di presentazione (1).pdf4 punti
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Buongiorno a tutti amici, Voglio farvi vedere la mia '36... Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.. Un saluto a tutti. Raffaele.4 punti
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Appena entrata in collezione. Conservazione quasi al top di categoria. Le foto sono del venditore, io farei peggio.3 punti
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La piccola moneta di cui parliamo era tra le poche cose che mio padre riportò dall'Austria finita la guerra (WWII). Si chiamava Dante e frequentò la scuola apprendisti delle "Officine Reggiane"; attestato di idoneità come tornitore del febbraio1943. Dopo l'8 settembre, all'età di 17 anni (era del 1926), fu deportato in Austria per lavorare nell' industria bellica del terzo Reich. Alle Reggiane lavorava nel reparto che produceva i componenti dei motori degli aerei Caproni. Il campo in cui fu internato era nei pressi di Vienna. Non so dire il nome. Mi raccontava che le officine erano ben mimetizzate e le macchine utensili erano disposte le une sulle altre in castelli realizzati con traversine da ferrovia. Come operai avevano diritto ad un vitto relativamente sufficiente. Il campo degli operai italiani confinava con un campo di prigionieri di guerra russi. Quando potevano, gli operai lanciavano di notte delle patate ai russi, perchè questi non ricevevano quasi nulla da mangiare. Dopo un bombardamento fu portato e rimuovere delle macerie e, tra queste, trovò delle monete e dei francobolli. Era la casa di un numismatico? Di un collezionista? Possiedo ancora alcune di quelle monete e alcuni francobolli. In effetti sono quasi tutte monete degli stati della mitteleuropa del XVIII e XIX secolo con alcune monete greche, alcune con simboli alfabetici arabi (un paio le ho postate anni fa sul sito) e altre che si presentano come dischetti informi con strani simboli da un solo lato. Mi incuriosiva quella monetina senza scritte, con la sola data e uno strano leone rampante con due code. Ricordo che da bambino (quindi circa 60 anni fa) in casa c'era uno strano libro (forse l'unico; gli altri sono arrivati quando ho cominciato ad andare a scuola), di piccole dimensioni e scritto in tedesco . C'erano una infinità di pagine molto sottili e la riproduzione in bianco e nero di uno sterminato numero di monete e di francobolli; il tutto corredato da sigle, numeri e date. Anche quello fu trovato fra le macerie del bombardamento. Certamente un catalogo numismatico e filatelico. Mentre scrivo e riguardo le monete aggiungo questa. E' coniata da una sola parte e porta la data 1667. La cifra "1" ha lo stesso "stile" della monetina boema. Moneta del regno di boemia? Bello parlare di monete non solo come oggetti da collezione da valutare. Stefano.3 punti
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Si arricchisce la mia collezione di scudi Sabaudi Che ne dite? Moneta veramente difficile da reperire in condizione migliore, l'unico esemplare in conservazione simile che ho rintracciato è passato nell'asta Nomisma-Varesi Augustus del 2016 (lotto 147, che però aveva numerosi segnetti) @piergi00, @simonesrt, @Alberto Varesi, @ilnumismatico che ne dite? Se riesco carico anche un video, ha dei bellissimi fondi che non si percepiscono dalle foto2 punti
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Ciao, petronius arbiter sicuramente la racconta meglio2 punti
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Prego! Collezionando anch'io monete in alta conservazione, so quanto sia difficile reperirle e, soprattutto, quanto occorra spendere per riuscire ad accaparrarsele... Personalmente credo che chi esprime tanta passione per una materia, alla fine, finisce inevitabilmente per "contagiare" anche chi gli sta intorno. Alle volte si pensa che non valga la pena di parlare di numismatica coi propri familiari perché tanto non gliene fregherebbe sicuramente niente (e, dunque, è inutile ammorbarli). Invece, per esperienza personale, posso dire che a forza di parlare di monete, mostrare foto e acquisti fatti, non dico che inizia a piacere anche a loro ma, almeno, non la vedono più come un'inutile perdita di denaro. Dunque, alle volte, l'essere un po' insistenti paga ?2 punti
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovenia Anno: 2016 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: qFDC Località: Taggia (IM)2 punti
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Ti ringrazio @numa numa... in effetti il Dekesel è nelle mie intenzioni continuarlo, periodicamente Spink mette dei volumi in offerta ad ottimi prezzi e io attendo pazientemente il momento opportuno per arraffare ?, il problema più arduo però non è tanto il costo quanto lo spazio per contenere quei volumoni, del resto lo spazio a disposizione è il problema principale di tutte le biblioteche e dei collezionisti di libri ?. Il Daehn lo possiedo nella sua prima edizione in cui sono repertoriate solo le opere in lingua inglese, devo prendere anche la seconda edizione che riporta anche le pubblicazioni in altre lingue. @Liutprand... una biblioteca numismatica non può fare a meno della tua opera bibliografica, ho anche l'aggiornamento fino al 2015, ricordo che la tua bibliografia fu la prima opera nel settore che presi, seguita dal volume di Modesti sulle opere di medaglistica.2 punti
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Caro @giacutulicome riportato da @Raff82, che ringrazio, sia il Pin "Le Piastre da 120 Grana di Ferdinando II di Borbone" sia il Catalogo Gigante, suddividono le Piastre in 6 Tipi, precisamente: 1° Tipo: dal 1831 al 1835 ( volto imberbe, legenda continua ) 2° Tipo: dal 1835 al 1839 ( volto imberbe, legenda discontinua ) 3° Tipo: 1838 ( testa piccola simile alle mezze piastre). Conosciuto in un unico esemplare - catalogo Collezione Bovi ) 4° Tipo: dal 1840 al 1851 ( testa piccola barbuta ) 5° Tipo: 1841 ( testa grande barbuta). Coniata utilizzando il conio del 10 Tornesi. Classificata R3 6° Tipo: dal 1851 al 1859 ( testa adulta barbuta ) Questo è quanto scritto nei testi. Dovendo esprimere un modesto parere direi che la tua divisione in 4 Tipi principali è assolutamente condivisibile, in quanto sia il 3° Tipo, sia il 5°Tipo dovrebbero essere delle Varianti, non essendo state coniate che in un esiguo numero di pezzi. Questa è sempre una mia personale opinione e sono grato a chi vorrà esprimere un'opinione in proposito. Ciao a Tutti2 punti
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E' il denaro di Bertrando con S. Ermacora imberbe al R/. E' difficile trovare monete di questa tipologia con conio ben riuscito, soprattutto al R/. La prima è piuttosto confusa, Il suo unico punto interessante è il cuscino sul bracciolo del trono che appare reticolato. Bello il volto del santo. La seconda è la più bella a mio parere, sia ad D/ che al R/. Purtroppo il volto del santo non è visibile. Bella la crocetta ad inizio leggenda al D/. La terza non mi piace molto. Forse di questa è interessante la resa della h' al D/, ma purtroppo non si vede molto, anche per la tosatura subita.2 punti
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Ecco un settore della mia biblioteca a cui tengo molto e che cerco di espandere ogni qualvolta ne ho la possibilità, la sezione dedicata alle bibliografie numismatiche, fondamentale per avere sempre presente ciò che è stato pubblicato in ogni campo della numismatica...2 punti
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Buon pomeriggio...Sarò ripetitivo ma sempre di recente è arrivato pure quest'altro 3 grana...variante con il fiore a 5 petali, moneta che ho già in collezione ma che presenta le lettere A del dritto particolarmente "larghe"...presa e portata a casa...sentiamo i vostri parerei (anche sulla conservazione sapete che sono un pò fissato sull'avere il vostro parere ) e vediamo i vostri tondelli....evoco un pò di gente @Rocco68 @gennydbmoney @odjob @santone @Rex Neap @borbonik @Martin_Zilli @doppiopunto @Sirlad @Gallienus @gcs @rhoss @paoloilmarinaio @pietromoney...penso possa bastare..grazie1 punto
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Mi sono reso conto soltanto ora di non avervi mai mostrato il mio ultimo acquisto, risalente ormai allo scorso novembre. La moneta in questione è davvero piccolissima ed è stata coniata in India durante il periodo dell’Impero Maurya. Ben lontana dalle prime emissioni indiane, di cui mi interesso maggiormente, é comunque una testimonianza di quanto fossero necessarie piccole monete per piccole operazioni: una circostanza non così scontata un paio di secoli addietro. Mauryan Empire - c.305-200 BCE O/ single punchmark consisting of a triskeles with 3 tourine symbols around R/ Blank. 6mm, 0.13 grams. Hardaker MFC #Aa11 punto
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DE GREGE EPICURI Come sapete, l'origine del denario romano è collocata nel 214/213 a.C. da Pedroni e più o meno anche da Crawford, molto prima dai "tradizionalisti" e molto oltre dai "ribassisti". Ma gli ultimi denari quali sono? Quelli certi e relativamente facili da reperire sono di Aureliano e della moglie Severina, e non contengono argento. Il ritratto dell'imperatore è laureato. Questo esemplare, di mediocre conservazione, pesa 2,2 g. e misura 19 mm. Al rovescio, VICTORIA AUG con un prigioniero ai piedi. In esergo, P (o D?). RIC 73.1 punto
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Chiedo a tutti gli utenti di questa sezione di postare solo messaggi che abbiano come contenuto argomenti numismatici. I battibecchi personali non interessano agli altri utenti; se queste persone hanno qualcosa da dirsi li invito a farlo in privato. Grazie della collaborazione.1 punto
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Il denario di Severina si differenzia dall'antoniniano per il metallo (rame puro), per le dimensioni e perchè manca la falce lunare dietro al busto di Severina. Questo esemplare pesa 2,4 g. e misura 20 mm. Al D, SEVERINA AUG. Al rovescio, VENUS FELIX: Venere in piedi a sinistra, forse con Cupido; in esergo, P (o D?) E' la RIC 6.1 punto
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Complimenti @Mattiacobellissima piastra.ed hai ragione quel velo bianco gli dona... Aspetto altre tue belle piastre. Saluti1 punto
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Allora vale di più! Complimenti a tutti e due allora... A lui per averla scelta a suo tempo e a te che continuerai a custodirla. Saluti1 punto
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Grazie Fabio22, sono onorato della risposta, la medaglia in realtà è di mia moglie e per ora non ha intenzione di separarsene perchè è un ricordo. Ne ha anche altre, di dimensioni inferiori, tipo quella della Pietà di Michelangelo, con misure: peso : 17,535 gr diametro: 31mm spessore: 2mm di cui riporto le foto e già trattata in un precedente post. Adesso studierò il tuo importante catalogo alla ricerca della presenza delle altre medaglie Grazie di nuovo1 punto
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Pochi inni sono ritmati come quello della Polonia, che venne preso ad ispirazione per quello ex-jugoslavo. "Mazurek Dąbrowskiego" (Mazurka di Dąbrowski)1 punto
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Non so, a me pare solo un conio rovinato/arrugginito. Poi se si vuole i puntini in rilievo possono essere segni segreti, ma almeno in questo caso non ci metterei la mano sul fuoco, a meno di vedere un pezzo in conservazione elevata da paragonare.1 punto
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Discussioni sterili: come imparare a capirsi Avete mai la sensazione che chi la pensa in modo diametralmente opposto a voi sia un idiota? Questo può avvenire per due ragioni. La prima è che sia effettivamente un idiota. La seconda, è quella di cui voglio parlare in questo articolo. L'affermazione è di FRANCESCO ARNALDI e il suo articolo si può leggere in https://francescoarnaldi.wordpress.com/2017/08/15/discussioni-sterili-come-imparare-a-capirsi/1 punto
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1943 Bubble soap dollars La più famosa pseudo banconota di propaganda antiamericana Le promesse Americane sono sempre state vane Sono balle belle e buone sono bolle di sapone come questa banconota1 punto
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1943 Protettorato di Boemia e Moravia - 10 korone1 punto
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Buongiorno savoiardo e grazie mille, risposta chiara ed utilissima, proprio quello che volevo sapere. Saluti1 punto
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Bronzo di Otacilia Severa (Heliopolis, Baalbek) che raffigura sul rovescio il tempio di Giove con il colonnato di ordine corinzio e un altare all’interno (Dmitry Markov Coins & Medals, Auction 11).1 punto
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Ciao @numa numa, grazie per i complimenti! Esistono ancora discendenti dei Brooke, in particolare di Anthony, il figlio dell'ultimo Rajah; essi non vivono più a Sarawak ma continuano ad avere interessi e legami con la regione. Segnalo, inoltre, che tutti i Rajah riposano in Inghilterra, nel Devon, nel villaggio di origine della famiglia chiamato Sheepstor...1 punto
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I quadrigati non furono, come sappiamo, la prima emissione d'argento di Roma; furono però senza ombra di dubbio quella di gran lunga più copiosa. Forse, (suppongo) i primi coni potrebbero avere avuto l'etimo ROMA in incuso (di modo che sulla moneta risultasse in rilievo). Forse, quelle letterine incuse nel coni potrebbero essere state le prime a rovinarsi sotto i colpi del martello, tanto da rendere illeggibile il nome di ROMA nelle monete. Questo non era chiaramente tollerabile visto che la riconoscibilità dell'autorità emittente era fondamentale perchè la moneta venisse accettata con la garanzia della Città Eterna. Quale soluzione trovare? O si scartava il conio rovinato o si cercava di ripararlo. come riparare la scritta? la reincisione sul vecchio etimo certamente avrebbe portato a scritte poco leggibili. Si sarebbe potuto cancellare la vecchia scritta abbassando il campo della cartella; una volta spianata si poteva incidere di nuovo in negativo la scritta. Ma questo avrebbe abbassato talmente il campo in quel punto che il colpo di martello non avrebbe riportato sulla moneta la scritta. Allora? qualcuno potrebbe aver pensato di creare una specie di tassello nel quale asportare e reinserire una scritta di ricambio quando fosse rovinata. Poichè se i "tasselli" di ricambio avessero avuto Roma in incuso si sarebbe potuti ricadere nel problema della mancata impressione del colpo di martello, perchè sarebbe stato difficile coi metodi di allora inserire il nuovo pezzetto allo stesso piano del campo del conio, si pensò (forse) che riportando la scritta in alto rilievo nel tassello sostitutivo, in maniera che sporgesse dal campo del conio (cosa credo più facile da ottenere), il colpo di martello avrebbe sempre trasmesso nella moneta il contenuto della cartella, però in incuso. In seguito, col miglioramento della tecnologia, forse i romani riuscirono a fabbricare coni migliori in ferro temperato che permisero una migliore resistenza all'usura e così le lettere dell'etimo poterono essere scritte in incuso nei coni in modo da risultare in rilievo sugli ultimi quadrigati e sulle successive emissioni del denario. E' una contorta idea che forse varrebbe la pena di sviluppare per districare il mistero delle cartelle in incuso. Ma probabilmente mi si prenderà per pazzo!!1 punto
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Personale parere, da non appassionato di cartamoneta italiana (ne posseggo solo alcuni esemplari, sia del Regno che della Repubblica), ci sono altre banconote molto più belle della 50mila Leonardo o della 100mila Manzoni (che, stranamente, non riesco proprio ad inserire nelle più belle, come tanti invece fanno). Per esempio, una delle più belle per me è senza dubbio il 500 Franchi Molière del 1959.1 punto
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L'unica "banconota" che potevo maneggiare nella mia infanzia (diciamo fino alla prima metà degli anni 70 ) è questa ( ed ha tutti i segni del tempo passato...)1 punto
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Provo a darvi qualche indicazione: 1 – i paragoni stilistici tra emissioni in oro / argento / bronzo, vanno evitati ove possibile, perché spesso i metalli erano coniati in luoghi differenti s comunque la diversa meccanica dà risultati differenti e che possono trarre in inganno. Quindi, da fare con moderazione! 2 – giudicare falsa questa moneta senza averla in mano è impossibile, perché non denuncia la propria falsità in modo netto, quindi questo argomento non è percorribile se non…FORSE…avendola in mano 3 – Tremissi di Costantino V che paiono al 100% in argento sono noti e arcinoti 4 – applicare concetti di microeconomia odierna al VIII secolo è metodologicamente sbagliato, perché fa piazza pulito di ragionamenti precedenti quali: per chi si coniavano queste monete, con che utilizzo, quale area di scambio massima, etc etc etc… 5 – I Falsari del 1800 producevano molte “rarità” quindi che la moneta sia “particolare” non la qualifica per certo come vera … e non è la sua particolarità a renderla non falsificabile …. Dipende cosa cerca il facoltoso collezionista X … ricordiamo le logiche e metodi del Cigoi ? 6 – questa fase è ancora tutta da scoprire, infatti esistono molte monete “strane” che per questi motivi giacciono non catalogate nei cassetti dei musei 7 – la scritta RAV non sta sui tremissi … e Wildwinds non è uno strumento di studio e ricerca soprattutto per questo periodo, perché la maggior parte di questa roba non passa in asta o accade raramente, e soprattutto con classificazioni errate! 8 – la numismatica è settorializzata… facciamocene una ragione …. Quando vedo che ci sono ragazzi costretti a scrivere tesi di dottorato su rinvenimenti sparsi dal V secolo a.C al 1700 d.C., rabbrividisco nel pensare alla quantità di errori e di uniche non viste potranno esserci in quello studio. Vi faccio una domanda: vi fareste operare al cervello dal miglior dentista del mondo? Vi fareste operare al femore da un ginecologo? Vi fareste fare la cataratta da un cardiologo? NO … ma in numismatica accettiamo la tuttologia come norma, e magari prendiamo lezioni di V secolo da chi si occupa di monete del XV …. E viceversa …. Qualche riferimento “buono” per cercare questa moneta e fare paragoni stilistici (comunque con moderazione sui paragoni stilistici) Baldi 2013 = E.Baldi, La documentazione monetale come fonte per la storia di Classe (Ravenna). Gli scavi condotti nell’area portuale (anni 2001-2005) e nell’area della basilica di San Severo (anni 2006-2010), Tesi in dottorato di ricerca in storia, Università di Bologna. Baravelli 2013 = E. ed E. Baravelli, Il bronzo antico della zecca di Ravenna 457-751, Pisignano di Cervia 2013. D’Andrea-Torno Ginnasi-Costantini 2017 = A. D’Andrea, A. Torno Ginnasi, C. Costantini, Byzantine coinage in Italy, Vol. III, Acquaviva Picena 2017. DOC III = Ph. Grierson, Catalogue of the Byzantine Coins in the Dumbarton Oaks Collection and in the Whittemore Collection, Vol. 3, Part 1, Leo III to Nicephorus III (717–1081), Washington, D.C., Dumbarton Oaks, 1973. Ercolani Cocchi 1984 = E. Ercolani Cocchi, Imperi Romano e Bizantino – Regni Barbarici in Italia attraverso le monete del Museo Nazionale di Ravenna, Bologna, 1984. Gennari-Rossini 2017 = A. Gennari, F. Rossini, La monetazione di Astolfo per Ravenna: un tremisse e un follis inediti, in NAC Quaderni Ticinesi, n. 46, Lugano 2017, pp. 155-172. Morrisson 1970 = C. Morrisson, Catalogue des monnayes byzantines de la Bibliotèque Nationale, Paris 1980. Ranieri 2006 = E. Ranieri, La monetazione di Ravenna antica, dal V al VIII secolo, Ravenna 2006. Wroth 1908 = W. Wroth, Catalogue of the Imperial Byzantine coins in the British Museum, Volume II, London 1908.1 punto
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E vuoi anche mettere scoprire che sul retro della banconota Nepalese da 1 Rupia dei primi anni '70 è raffigurata una giostra utilizzata durante la festa del Dashain ovvero una celebrazione che serve ad allontanare gli spiriti maligni?1 punto
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Seconda e ultima parte: DAL QUADRIGATO AL DENARIO Il quadrigato costituisce una netta cesura per l’adozione di tipi nuovi, la loro fissità negli anni, e l’innalzamento di valore de 3 a 5 assi. Esso infatti è chiaramente connesso con l’adozione dello standard “semilibrale” di 144 scrupoli (con una parità 1/120, 6 scrupoli d’argento valgono 5 monete bronzee da 144 scrupoli: 6x120/144=5); il peso della didracma probabilmente non fu diminuito per limitare gli effetti psicologici della svalutazione del bronzo. I censori furono eletti nel 234 e a tale data, quindi, va ascritta la riduzione del piede ponderale e l’introduzione del quadrigato. Giano (di cui è rappresentata l’originaria iconografia imberbe, in contrapposizione con quella barbuta, forse introdotta dai Duilii a seguito di evocatio del dio di Cales e presente sulle monete a partire dalla serie Cr. 35) e Vittoria simboleggiano la definitiva disfatta di Cartagine, cui nel 238 Roma aveva dichiarato guerra per il controllo della Sardegna (sebbene il conflitto non sia mai stato combattuto per lo stato di prostrazione militare della capitale punica); infatti, nel 235, erano state chiuse le porte del tempio del dio. Probabilmente infatti furono monetati i talenti d’argento pagati da Cartagine come sanzione di guierra (220 l’anno per 10 anni; sebbene la Prima Guerra Punica si fosse conclusa nel 241, il versamento del metallo potrebbe essere cominciato dopo la resa sulla Sardegna). Per l’introduzione delle monete in oro si può fare riferimento al passo di Plinio tramandato dal codice Bambergensis, che pone la coniazione del nummus aureo 51 anni dopo quella della moneta in argento. Sebbene questa lezione non sia (come molti studiosi propongono) quella originaria, si può ritenere che essa costituisca una correzione apportata da un antigrafo sulla base di altre fonti: verosimilmente egli sapeva che l’aureo del giuramento Cr. 28/1 fu emesso nel 224 (contando dal 275), data coerente con quella del quadrigato, cui è connesso. Infatti nel 225-224 Roma procedette a una “leva tumultuaria”, considerata epocale già dagli storici antichi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico: tali monete, di numero limitato, potrebbero non essere entrate mai nella circolazione (e non vendendo tesaurizzate: si ha notizia di un unico rinvenimento in ripostiglio, in Svizzera) ma costituire unicamente un donativo per gli alleati cyhe, benché recalcitanti, avevano risposto all’appello di roma con uomini, grano e armi. L’aureo con scena di giuramento e valore “XXX” è probabilmente falso, in quanto metrologicamente aberrante: pesando 4 scrupoli e data la parità 1:120 tra argento e bronzo, sarebbe potuto valere 30 assi solamente con parità 1:8 tra oro e argento e standard ponderale eneo di 128 scrupoli oppure parità 1:9 e standard 144, tuttavia né il piede di 128 scrupoli né lo standard di 1:9 sono altrimenti attestati. Lo standard di 144 scrupoli era ancora in vigore nel 217, quando fu emessa la serie speciale Cr. 39 connessa con i ludi Maximi; fu abbassato a 120 scrupoli all’indomani della sconfitta di Canne, nel 216. In questi anni ermergenziali le svalutazioni furono sottratte dalle competenze dei censori ed è quindi possibile che, in rapida successione, ne sia stata effettuata anche una “post-semilibrale” o “quadrantale”, a 72 scrupoli. Il denario è necessariamente collegato con l’adozione dello standard “sestantale” di 48 scrupoli (4x120/48 = 10) e va quindi datato a una fase successiva, ovvero il 214 o 213, come indicato dagli scavi di Morgantina. La tradizione pliniana da accettare per l’aureo è quella della coniazione 62 anni dopo l’argento, che porta al 213 (contando dal 275): data a cui va posto l’aureo marziale Cr. 44/2. Evidentemente Plinio non considerava il precedente aureo del giuramento una vera moneta, per il suo carattere commemorativo.1 punto
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@Hirpini Introduzione alle monete di mio padre, con la richiesta della corretta identificazione delle monete presentate. COME INIZIÒ IL MIO INTERESSE PER LA NUMISMATICA SAVONA. Febbraio 1967. Il soldato siciliano, rientrando in caserma dopo una licenza ordinaria mi porse il classico contenitore in plastica nero utilizzato per contenere le pellicole fotografiche Kodak. "Questo è per lei, sergente". Al suo interno ci sono alcune monete antiche. La sua famiglia ha un negozio di Filatelia e Numismatica e ha pensato di farmi un regalo. AGROPOLI (Salerno). Agosto 1978. Sono in visita alla città alta di Agropoli e chiedo a un gruppo di ragazzi di mostrarmi i luoghi più interessanti del città. Al termine della visita compenso i ragazzi con una mancia di 1.000 lire. Il capo-gruppo ringrazia dicendo: "Aspetta che ti do il resto". Mi porge una piccola e vecchia moneta: " Questa è buona assai". FINALE LIGURE. Marzo 2005 Visita al Museo di Finalborgo. Nella sala dedicata alle collezioni numismatiche la sezione che maggiormente mi colpisce sono le monete provenienti da scavi effettuati nel Finalese. Gli esemplari illustrano i contatti, scambi e commmerci tramite le rotte marine mediterranee e l'entroterra, ripercorrendo i diversi momenti storici, dall'età medioevale al periodo napoleonico. Non tutte le monete sono bellissime ma, come tutte le cose interessanti, sanno parlare a chi le sa ascoltare. DIAMO DIGNITÀ A QUESTE MONETE. PERCHÈ SONO CONSUMATE NON SIGNIFICA CHE NON SIANO COLLEZIONABILI E RICCHE DI INTERESSE STORICO.1 punto
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taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2010 tiratura 1.000.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2018 tiratura 1.000.000 condizioni spl città trieste taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2014 tiratura 1.000.000 condizioni bb città trieste1 punto
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Chi ama la numismatica antica colleziona questo genere di monete, un connubio tra rarità, storia e bello stile. lo stato di conservazione può passare anche in secondo piano. purtroppo L ostinarsi a cercare sempre monete perfette, ha arricchito Qualche falsario. Bravo Bruno skuby1 punto
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Fantasticare o informarsi sulle nostre amate può essere comune per ogni tipo di monetazione a mio avviso. Se ciò avvenga oppure no dipende certamente dal carattere di chi guarda più che dall'età o dalla rarità della moneta. In ogni caso la domanda, magari posta da un profano, era: "la numismatica è un hobby costoso?". Chi chiede non penso sia interessato a capire se sia un hobby o meno. Egli vorrebbe comprendere quanto può costare. Allora credo che la risposta sarebbe: "Inizialmente anche poco, ti illuderai che le conservazioni interessino solo ai fanatici e che in fondo ci si possa accontentare dei tondelli meno rari." "Poi però le cose cambieranno. Non capirai quando e perchè tu abbia maturato questa decisione, ma l'assegno lo firmerai. Vorrai avere ciò che hai imparato a desiderare e sarà sempre più costoso. Ti dirai che potrebbe comunque essere un buon investimento, ma ti prenderai in giro perchè già saprai che piuttosto che venderla cederesti un rene." Credo di poter affermare che la differenza fra le nostre raccolte sia nel portafoglio non nella volontà di accaparrarsi o meno i nostri anelati "feticci".1 punto
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