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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/19/20 in Risposte

  1. Ecco la nuova arrivata nella mia collezione di Messicane, direttamente dall'ultima asta Negrini. io le associo un ottimo BB con splendida patina da antica raccolta. Mi farebbe piacere avere i vostri commenti a riguardo. buona domenica
    3 punti
  2. Spero di fare cosa gradita nel pubblicare la recensione di oggi sull’inserto Cultura del Corriere della Sera del libro di Lucia Travaini
    3 punti
  3. Buona domenica a tutti, Asta appena conclusa su un noto portale online: Filippo IV Grano 1633 Dietro al Busto "S" la sigla del Mastro di zecca Lorenzo Salamone. Simbolo del coniatore : Giglio araldico.
    3 punti
  4. Eccoci qua con la presentazione delle due monete, le prime, da me acquistate stamane. La prima è di Lucilla (II sec. d.C. MONETA Denario Piccoli difetti di conio al dritto METALLO Argento TECNICA Coniazione PESO 2,89 gr DIAMETRO 19,13 mm AUTORITA’ / PERSONAGGIO Annia Aurelia Galeria Lucilla Imperatrice. Moglie dell’Imperatore Lucio Vero EPOCA Romana ANNO 163 - 181 d.C. ZECCA Roma RIFERIMENTI BIBL. R.I.C. , 759 ; Cohen, 7 DRITTO LVCILLA AVGUSTA Busto ammantato a destra. VERSO / ROVESCIO CONCORDIA Concordia seduta a sinistra con patera nella mano destra e cornucopia nella sinistra. CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’ qSPL (50/70) Percentuale rarità: 20/100 PROVENIENZA (Collezioni o aste) Ex Gorny & Mosch 253 n° 654 / Ex collezione privata di un dottore di Monaco NOTE IMPERATRICE Annia Aurelia Galeria Lucilla REGNO 161 – 182 d.C. DINASTIA Antonina NASCITA Roma 150 d.C. MORTE Capri 182 d.C. CONIUGE Lucio Vero (Imperatore) ; Claudio Pompeiano FAMIGLIA Sorella dell’Imperatore Commodo; figlia dell’Imperatore Marco Aurelio e di Faustina minore. Congiurò contro il fratello Commodo, allora Imperatore. Esiliata in Capri con la figlia e Numidia Cornificia Faustina. Un anno dopo l’Imperatore Commodo mandò un sicario ad uccidere tutte e tre le donne. Le foto le ho fatte dal cellulare. Se non sono buone mi spiace
    2 punti
  5. Vi presento la seconda moneta acquistata stamane (le prime due della collezione iniziale) :un Follis ridotto di Massenzio (307 d.C.) MONETA Follis ridotto METALLO Bronzo TECNICA Coniazione PESO 5,65 gr DIAMETRO 20,19 mm AUTORITA’ / PERSONAGGIO Massenzio (Imperatore) EPOCA Romana Tardo Impero – IV sec. d.C. ANNO 307 d.C. ZECCA Aquileia RIFERIMENTI BIBL. R.I.C. , 113 ; Cohen , 42 DRITTO IMP. C MAXENTIUS P F AVG. Testa laureata a destra VERSO / ROVESCIO CONSERV VRB SVAE / AQS Tempio tetrastilo con al suo interno Roma galeata , seduta e volgente verso sinistra, porge un globo all’Imperatore che le sta innanzi. Nel frontone vi è raffigurata la Lupa che allatta I gemelli Romolo e Remo CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’ mBB (45 / 70) R Percentuale rarità 50 / 100 PROVENIENZA (Collezioni o aste) Sotheby’s Milano 2004 / Ex P & P Santamaria NOTE IMPERATORE Marcus Aurelius Valerius Maxentius REGNO 306 – 312 d.C. . Il suo regno segnò il ripristino degli dèi pagani. Difatti nelle sue monete possiamo trovare raffigurate la Lupa con Romolo e Remo. Restaurò la via Appia e diversi acquedotti. Augusto nel 306 , appoggiato dalla Guardia Pretoriana (dopo di lui sciolta da Costantino) e dal popolo di Roma che vedeva ripristinata la grandezza della città. Morì nella Battaglia di Ponte Milvio il 28 ottobre 312 d.C. . In questa battaglia si distinse per l’ultima volta la Guardia Pretoriana. DINASTIA NASCITA 278 d.C. MORTE Roma 28 ottobre 312 d.C. (Battaglia di Ponte Milvio). Annegato ma per alcuni giustiziato (decapitato) e gettato nel Tevere CONIUGE Valeria Massimilla FAMIGLIA Figlio dell’Augusto Massimiano e di Eutropia. Ebbe un figlio, Romolo, morto adolescente nel 309 d.C.
    2 punti
  6. Inizio con Ferdinando IV Tari' da 20 Grana 1794 Errore in legenda per mancanza di lettera: SICLIAR ( anziché SICILIAR) Cosa ne pensi? Sono ben accetti anche altri interventi,
    2 punti
  7. Buonasera Raffaele, ultima Piastra di un Grande Re. Dovresti migliorare le foto, perché la moneta sembra essere molto ben conservata sopratutto nel rovescio.
    2 punti
  8. Ciao, il metallo è bronzo, l'era il quaternario.
    2 punti
  9. 4 - La collezione l'ho tenuta per 20 anni a Milano, ora da 30 anni sono in campagna, ma è stata sempre tenuta con cura chiusa in mobili a tenuta d'aria (o quasi), al buio, lontana da fonti di calore ed a temperatura moderata. Come puoi notare, tutto è rimasto allo stato originale. Concludendo: se riesci ad ottenere un angolo della tua casa al riparo delle interferenze atmosferiche (senza particolari tecnologie), argento, bronzital e altro metallo potranno riposare nei normali album di plastica o nelle bustine come ho fatto io con le mie.
    2 punti
  10. Comunque... sono passati 20 anni (1993-2013) e non è invecchiata neanche un po'! Complimenti
    2 punti
  11. E si crea inevitabilmente confusione .. purtroppo. Mentre in paesi che piu’ modestamente non si credono la ‘culla del diritto ‘ le norme sono chiare e univocamente interpretabili. E soprattutto il collezionista non e’ considerato un ‘nemico’ della cultura bensi un benefattore ( tutti i nuclei numismatici dei musei e collezioni pubbliche piu’ importanti originano da collezioni private - senza alcuna eccezione)..
    2 punti
  12. 2 punti
  13. Vogliamo esagerare ? Esageriamo ... https://youtu.be/DYbLHzM4uoI
    2 punti
  14. Il trattato di Firenze del 1557 e la successiva pace di Cateau-Cambrésis del 1559, che ponevano termine alla lunga guerra fra gli Asburgo e i Valois, videro, nella stesura dei nuovi confini degli Stati, la costituzione, su ex possedimenti della Repubblica di Siena, dello Stato dei Presìdi, una piccola entità territoriale comprendente Orbetello, Porto Ercole, Porto S. Stefano, Talamone e, dal 1603, Porto Longone (l’odierno Porto Azzurro dell’Isola d’Elba), che il re Filippo II di Spagna volle riservarsi per il controllo navale della costa tirrenica e per garantire approdi sicuri alle sue navi. Dominio diretto della corona spagnola, il piccolo Stato fu affidato per l’amministrazione al viceré di Napoli. Al periodo della dominazione spagnola si deve un forte sviluppo delle strutture e delle fortificazioni militari nel territorio sopravvissute fino ai nostri giorni. La dominazione spagnola fu interrotta nel trentennio 1707-1737, anni delle guerre di successione austriaca e polacca, che videro la momentanea sovranità austriaca. Quando Carlo di Borbone si impadronì del Regno di Napoli, anche i Presìdi passarono sotto la corona borbonica (1738), seguendone le sorti fino al 1801, anno dell’invasione napoleonica dell’Etruria. Il trattato di Versailles del 1815 sancì l’annessione dell’ex Stato dei Presìdi al Granducato di Toscana dei Lorena. Sotto Ferdinando IV di Borbone fu battuta l’unica monetazione destinata al piccolo dominio toscano. Essendo un territorio di limitate dimensioni, crocevia di commerci e di genti, al confine fra il Granducato e lo Stato Pontificio, vi circolavano monete di varie zecche e di diverse unità di misura, creando gran confusione e difficoltà nei ragguagli. Le monete napoletana e romana la facevano da padrone, la prima per ragioni politiche e finanziarie, in quanto moneta “ufficiale”, la seconda per gli scambi e i rapporti commerciali con gli abitanti delle viciniori province laziali di Roma e di Viterbo. La documentata circolazione di valuta genovese, spagnola, napoletana, toscana, pontificia è indice di un’intensa attività commerciale e produttiva in Orbetello e dintorni. Ma se il ducato romano e napoletano costituivano le monete di riferimento per il commercio all’ingrosso e gli affari finanziari, tra il popolino si faceva di conto con la lira toscana e i suoi derivati. I pezzi più piccoli (aliquote di soldi e denari) erano molto usati nella vendita al minuto di merci dell’uso quotidiano. Se ne deduce che questo settore fosse predominio dei mercanti toscani, con un fitto interscambio con i Presìdi fatto di esportazione di prodotti agricoli, legna, carbone, pesce fresco e salato. Per questi motivi a Napoli si ritenne opportuno battere i pezzi in rame per i Reali Presìdi secondo il sistema monetario toscano e non quello napoletano. Ferdinando IV di Borbone, in tre diverse emissioni (1782, 1791 e 1798) fece coniare questo quattrino del medesimo valore dell’ordinario in corso nel Regno, pari alla 400esima parte di un ducato. Nei tagli di quattro, due e un quattrino, i pesi erano dunque rispettivamente identici alle monete da un grano, da un tornese e da tre cavalli circolanti nel Regno di Napoli. La serie dei quattrini coniata per i Reali Presidi vede come costante al diritto dei tre nominali il profilo di Ferdinando IV di Borbone volto a destra, lungo il bordo l’iscrizione Ferdinando IV per grazia di Dio Re delle Due Sicilie e in basso la sigla P (1 e 2 quattrini) o B P (4 quattrini) quale firma dell’incisore Bernardo Perger per la serie del 1782, mentre la P o D P delle emissioni del 1791 e 1798 sono riferite ovviamente al figlio Domenico, essendo Bernardo morto nel 1786. Il rovescio presenta in alto la corona reale sovrastante la scritta REALI PRESIDII, il nominale QVATTRINI, il valore espresso in numeri romani inserito tra le cifre arabe dell’anno di emissione. Solo nei pezzi da 4 quattrini le iscrizioni del rovescio sono circondate da due rami di lauro legati in basso da un fiocco. Ai lati della corona compaiono le iniziali dei direttori della zecca: C. C. per il Cesare Coppola (emissioni del 1782) in carica fino al 1790; A. P. sono le iniziali di Antonio Planelli (emissioni del 1791) mentre la sigla R. C., impressa sui nominali del 1798, designa la Regia Corte, ovvero la monetazione battuta a benefizio della Corte ed in particolare della regina Maria Carolina. Particolari rarità di questa monetazione sono due esemplari di 4 quattrini 1782, l’uno ribattuto su una prova in rame del 6 ducati di Carlo III, attestato dal CNI, e l’altro ribattuto su un grano del 1719 di Carlo VI d’Asburgo, inedito e, infine, un esemplare di 4 quattrini 1798 ribattuto su un grano da 12 cavalli di Ferdinando IV (mai apparso).
    1 punto
  15. cari tutti, Voglio condividere con voi l'ultimo ingresso in collezione.. si tratta di una moneta da un Penny coniato sotto Edoardo III presso la zecca episcopale di York , allora amministrata dall' arcivescovo Thoresby. Questa tipologia appartiene alla serie monetale nota come Pre-Treaty in quanto coniata negli anni precedenti al trattato di Calais di fine 1360 ( generalmente viene indicato come periodo di coniazione dal 1351 ai primi del 1361). In particolare l'esemplare in oggetto è stato coniato verso la fine di questo periodo in quanto si presenta come un'ibrido fra la penultima e ultima sotto classe, il che lo rende anche una variante piuttosto rara. il peso è di 1.19 grammi mentre il diametro è di 19 mm. Questo esemplare, acquistato da un commerciante inglese, presenta inoltre un'ottimo pedigree in quanto proveniente dalla collezione di tre importanti numismatici inglesi: Lord Stewartby , W.J. Conte e P. Woodhead.
    1 punto
  16. Buona sera, volevo condividere il primo acquisto dopo il" blocco forzato" mercatino Borgo D`Ale prima uscita, grazie per i vostri pareri.
    1 punto
  17. Anche in questo caso: peccato.....comunque entrambe le date sono R5
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  18. Buonasera, in effetti un range di 3 date non è proprio il massimo, pensavo che tramite la sigla fosse più semplice risalire alla data precisa. Con le date salgono un po' di prezzo, magari se capita.. come dicevo questo pezzo l'ho preso perché mi intrigava la sigla e il ritratto di Filippo IV. Comunque, Pietro terrò a mente il tuo consiglio. Saluti Alberto
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  19. Che in zecca arrivava del metallo da monetizzare, suppellettili della Corte, da privati, dai banchi di pegno.... Chi può dire se questi metalli da monetizzare venivano "segnati" con conii modificati? ... Naturalmente questa è una mia ricostruzione personale non supportata da nessun riferimento.
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  20. Non era certamente "una zecca fai da te", basta vedere le Medaglie. Io penso che era un modo per "segnare" le liberate "particolari" Poche coniazioni, per il fatto che sono varianti rarissime a reperirsi.
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  21. Grazie ancora @Stilicho, discussione molto interessante. Non penso mi metterò ad armeggiare con trattamenti chimici o meccanici per rimuovere ciò che mi sembra un'ossidazione "benigna", anche perchè con le mie scarse competenze otterrei probabilmente più danni che vantaggi.
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  22. Infatti, Questi "errori" li riscontriamo fino al 1819 (spero di non sbagliarmi) Già anni prima si iniziarono a "capovolgere i gigli" nel rovescio delle Piastre. I gigli invertiti 1/2 come li giustifichi?
    1 punto
  23. ?...non solo io credo?
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  24. Per quello che vedo dalle foto (non solo non sono molto chiare, ma neppure perpendicolari all'oggetto...), questa moneta è - purtroppo - falsa (è una moneta molto falsificata, parliamo di una rarità che oscilla tra l'R2 e l'R3...). Qui sotto ti posto la data dei due conii del 1908 "prora" e, come puoi vedere, la tua data è completamente diversa. E anche il bordo è stretto e arrotondato (sempre giudicando da queste foto) e molti altri particolari..
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  25. 1944 Regno Unito, Giorgio VI, Scellino, tipo con blasone inglese, argento 500.
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  26. Oggi dopo una lunga assenza sono tornato alle ciotole! Un rapido giro niente di che e una manciata di monetine ma comunque mi mancava? 1) Lira 1930 Città del Vaticano (pagata in realtà 2 euro ma mi è piaciuta particolarmente)
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  27. Solo l'oro sta bene nella plastica. L'argento un poco meno. Assolutamente non ci metterei monete della repubblica, anche se è plastica garantita esente eccetera eccetera..
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  28. Ben ritrovato caro Giovanni! Grazie per i complimenti innanzitutto. Sì, sono convinto che circolassero anche a Portolongone, forse in misura ridotta rispetto ai Presidi del Sud per ovvie ragioni logistiche e di popolamento. Proprio perché coniati nel sistema monetario toscano, potevano essere accettati anche negli Stati confinanti con i Presidi. Da un documento letto si ricava che i sacchetti con i quattrini appena coniati a Napoli furono trasportati nei Presidi mediante nave e nulla esclude che una parte fosse destinata anche all'Elba. Agli scarsi ritrovamenti non darei troppa importanza, sono troppo casuali e forse i quattrini di Longone potrebbero essere stati ritirati e fusi in modo più sistematico rispetto a quelli (molto più numerosi) circolanti a Orbetello, Argentario e Talamone.
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  29. E' questa (anno 1319) : https://en.numista.com/catalogue/pieces15243.html
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  30. Ciao, ho voluto riproporre la moneta dal sito NGC in bianco e nero esaltando il contrasto . Questo impietoso sistema permette di mettere in luce i difetti di ogni moneta . Nel complesso questa e ‘ senza altro bella (in mano il 40 lire emoziona ) , ma nello specifico anche piena di graffietti ovunque e bottine che, essendo L ‘ oro un metallo tenero, si vedono bene . bordo non intonso e particolari satinati sì, ma nelle convessità . MS62 + e già molto generoso . Direi un bello spl
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  31. Buongiorno Devant. A parte come verrà chiusa dal superfamoso perito, la valutazione della ngc non mi pare lontana dalla realtà. Il giudizio di 62+ ha un significato preciso. La moneta brilla come una 63 (ed in effetti si vede la freschezza del metallo in foto) ma è afflitta da numerosi segni di contatto derivati dal processo produttivo. Come tradurre nella scala italiana il loro giudizio è opinabile sicuramente ma di sicuro sotto il qFdc. Personalmente direi spl-fdc. Il mio giudizio conta poco. Conta forse di più quanto sarei disposto a spendere per il tuo esemplare. I segni di contatto sono evidenti sia sui rilievi che nei campi. Resta comunque un esemplare dignitosissimo da mettere in collezione. Se volessi comprare un esemplare in qFdc/Fdc lo cercherei chiuso almeno in ms64 e mi aspetterei una brillantezza superiore oltre che pochissimi segni di contatto. Una veste e campi come i seguenti insomma. In altre parole, può essere chiusa FDC eccezionale direttamente dall'incisore, un collezionista avveduto non la pagherà mai per qFdc/Fdc. Detto ciò complimenti per questa moneta perché in effetti è freschissima e non mi dispiace affatto. Buona domenica.
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  32. Non e’ tanto colpa degli avvocati bensi dell’orrenda genia dei burocrati, buona parte dei quali vanta una formazione giuridica che piega pro domo sua complicando la normativa invece di ambire ad una ben piu’ efficiente semplificazione che risulterebbe ben piu’ efficace nell’applicazione delle norme
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  33. Questa banconota ha i bordi abbastanza rovinati nonostante la superficie sia pulita. Non sarei così pessimista come chi mi ha preceduto. Su ebay in queste condizioni passa di mano intorno ai 15-20 euro. https://www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2334524.m570.l1313.TR2.TRC1.A0.H0.X50+lire+lupetta.TRS0&_nkw=50+lire+lupetta&_sacat=0&LH_TitleDesc=0&_sop=10&_osacat=0&_odkw=50+lire+barbetti&LH_Complete=1&LH_Sold=1 Dopo aver visto le 3 banconote acquistate presumo che rivendute in blocco possano valere intorno ai 30 euro su ebay. Un commerciante non le acquisterebbe mai e poi mai perchè non avrebbe margine e sarebbero vendibili con difficoltà in un negozio, a meno che non ti dia veramente 5 euro per tutto.
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  34. 1 punto
  35. 1944 Italia - 100 lire 'Barbetti' Azzolini-Urbini FALSO D'EPOCA ANNULLATO
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  36. ti ringrazio @numa numa già la conservazione non è il massimo , anzi è piuttosto modesta: questa volta ho preferito la rarità .. nel suo ottimo libro Stewartby considera infatti questo mule come ER. Si è vero , quello di tenere alle singole provenienze è una caratteristica che ho notato pure io e che apprezzo moltissimo .. sapere la storia collezionistica delle varie monete è qualcosa di estremamente fascinoso. Io credo che le ragioni siano molteplici, innanzitutto vi è una maggiore sensibilità (?) da parte dei singoli collezionisti e commercianti , come già scrissi mi è capitato un paio di anni fa di affidare alcune monete ad una casa d'aste per venderle e molte vennero vendute mentre alcune rimasero invendute , ebbene nel riceverle indietro mi accorsi che i cartellini da me fatti e che avevo dato con le monete erano stati distrutti .. e stessa sorte sicuramente è capitata per quelli delle monete vendute... in UK probabilmente questo non sarebbe successo. Inoltre ho notato che quasi tutte le collezioni esitate in asta riportano il nome del collezionista mentre qui in Italia , forse per paura, questo dato viene molto raramente dato facendo si che spesso le monete perdano parte della propria storia recente. E poi beh ci sarebbe sempre da toccare il tasto dolente delle diverse normative ... in UK salvo rarissimi casi, le monete possono entrare sul mercato della porta principale senza bisogno di sotterfugi vari.
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  37. Buona Sera Vagando nella rete mi sono imbattuto in questo documento che ritengo importante, sia per una annotazione, la prima a pagina 414 che ho evidenziato, la quale aggiunge alcune informazioni relative alle vicissitudini per le quali è passato il Tesoro Pontificio prima di approdare in Francia; una seconda annotazione tra pagina 414 e 415 che informa sul fondamentale cambiamento nella gestione del bilancio da parte della Camera Apostolica che inizia a gestire in proprio con propri funzionari la propria cassa e la contabilità della Corte Pontificia; ultima annotazione riguarda a pagina 420 la possibilità di ricostruire il corso del Fiorino e di altre monete auree sulla base delle annotazioni contabili. Questa fonte è indipendente da quella usata dal Bernocchi per il suo lavoro e comprende altre monete auree. Chiaramente il lavoro fornisce molto più di questo. Allego il pdf dell’articolo di Fausto Piola Caselli indicato (devo dividere il file in quattro parti) Parte 1.pdf parte 2.pdf
    1 punto
  38. Per chi fosse interessato, sono usciti gli atti. https://archeologiabarbarica.it/pubblicazioni/
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  39. Ciao Aristarco, Uno splendido denario, complimenti. Ti scrivo riguardo alla sua datazione pur non avendo prove certe penso che le emissioni a nome di Lucilla si esaurirono nel 169, con la morte del marito Lucio Vero. Quindi a mio parere le sue emissioni sono da identificare con l'arco temporale 164 (anno del suo matrimonio)-169. Non sono tuttavia escludibili a priori delle coniazioni successive alla morte del marito dato che Lucilla conservò il titolo di Augusta anche dopo aver sposato Pompeiano. Si tratta della seconda tipologia di acconciatura (per Lucilla ve ne sono tre) che è riscontrata abbinato a legende sia con filiazione sia senza, come nella moneta in oggetto.
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  40. Buonasera Beppe, per il numero degli acini non saprei, ma ci sono esemplari che differiscono per la diversa posizione del ramo al grappolo d'uva. @Mattiaco, millesimo molto raro a trovarsi in conservazione SPL. Complimenti, bell'esemplare. Ho rifatto foto anche al mio 4 Cavalli.
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  41. Ciao Rocco, mi fa piacere che vengano riprese vecchie discussioni.. Ormai sei lanciato nel periodo vicereame.. Ne ho aggiunto un altro anch'io
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  42. La moneta viene da una collezione privata il quale non ha voluto rendere noto il suo nome anche se alcuni collezionisti di napoletane(alcuni iscritti anche qui nel forum) sembra sappiano bene chi sia. Comunque con il tempo vedrai che qualcosa riuscirai a sapere,basta postare la foto ogni tanto sui vari social o forum di numismatica. Per il resto sono scelte personali dipendenti oltre che dal denaro anche dal carattere,dal tempo a disposizione e altro che ti fa decidere in modi differenti. Io le terrei tutte ma non posso, però posso ricordare tutte quelle che ho tenuto in mano dalle più rare alle più comuni. Chissà forse quando la memoria inizierà a lasciarmi allora cercherò di tenermele per almeno più tempo ma tanto alla fine devo (dovremo) lasciarle andare tutte e prima che lo facciano altri mi diverto io a farle andare e venire.
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  43. DE GREGE EPICURI Come ha suggerito @okt è un bronzo di KYBYRA (Frigia), con scritta ΚΥΒΥΡΑΝΩΝ e toro cozzante in quadrato incuso, come questa (SNG Cop 270):
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  44. Buonasera a tutti, volevo aspettare che mi arrivasse fisicamente, ma ci sta mettendo tempo.. Come vi dicevo ho preso un altro 9 cavalli di Filippo IV. È una moneta che già conoscete perché già passata in sezione in una discussione sullo strano simbolo. Mi è piaciuta subito, e soprattutto scoprire un po' del suo passato e della sua provenienza, (è passata su Artemide aste nel 2018) ed io l'ho presa sul noto sito.. ? L'ho presa per il millesimo 1630 che mi mancava e poi per lo strano simbolo sul davanti, di cui tanto si è discusso, devo dire che già osservando le foto dei venditori, che saranno sicuramente migliori di quelle che farò io, ho cambiato idea (pensavo ad un ranocchio) mi piace pensare, senza stravolgere le convinzioni di nessuno, che ci troviamo davanti ad una lettera, e più precisamente alla M, per l'occasione ho preso un ritaglio di un 9 cavalli sul Web. dove la lettera M del Cavo ha forti somiglianze con lo strano simbolo.. ? Ovviamente, vorrei che prendeste le mie divagazioni come spunto di riflessione e aspetto con piacere Vostro interventi. Saluti Alberto
    1 punto
  45. Ti allego l'elenco di tutti gli assi repubblicani, ordinati secondo la catalogazione del Crawford, con i dati estrapolati dal nostro catalogo on-line. Da sinistra a destra trovi la catalogazione di Crawford (14/1, 18/1, etc.), una sintetica descrizione (Giano/Mercurio, Apollo/Apollo, etc.), i diametri degli esemplari censiti, i pesi degli esemplari censiti, la datazione secondo Crawford (280/276, 275/270, etc.; ovviamente sono tutti anni avanti Cristo) e, quando è presente, la legenda (per l'interpretazione dei simboli impiegati, vedi la nota in fondo all'elenco). Io lo uso per cercare di classificare esemplari molto consunti, partendo dal peso, dal diametro o da singole lettere della legenda. Assi.pdf
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  46. Concludendo: il I conio risulta più raro. Da una breve ricerca su internet, il rapporto tra i due conii del 1974 sembrerebbe essere di circa 1:10.
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  47. Grazie @Titta99, come ti ha suggerito più su @Emilio Siculo, prima di un acquisto, specie se importante, rivolgiti pure a noi.
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