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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/01/20 in Risposte
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Grazie mille delle delucidazioni. Vediamo cosa riesco ad aggiungere senza dovermi svenare! Ero tentato dal tallero del levante, ma non mi piace molto quel leone con la faccia da somaro, simbolo di una repubblica ormai in declino...4 punti
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Ciao a tutti, per me è buona, con patina saltata quasi dappertutto ( friabile, da ambiente umido? ) come un guscio ed è rimasto il "nocciolo" interno che dà quella impressione più incerta, il bordo non mi dà problemi, anzi…. Un cordiale saluto, Enrico4 punti
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Ciao a tutti amici, Complimenti per queste deu belle 56. Partecipo anche io con la mia. Saluti a tutti. Raffaele.4 punti
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Una mia, Piastra 1856 con Corona "aperta", non attaccata allo stemma.3 punti
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Buongiorno, mi unisco alla conversazione mostrandovi l'unico Tornese con Tosone che ho in collezione che presenta ancora la data leggibile.3 punti
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Guardi, sig. Aristarco. Leggendo i suoi ultimi interventi qui sul forum, faccio veramente fatica a capire a quale monetazione nello specifico si stia interessando. Leggo sue domande che spaziano dagli euro, alle medaglie pontificie, dall’archeologia, alla monetazione classica, passando per “insinuazioni” sulla purezza del metallo usato dalle zecche, ecc. Dato che mi sembra, senza offesa, un po’ confuso, se mi permette, le vorrei dare un piccolo suggerimento. Innanzitutto, faccia un passo alla volta. Parta col chiedersi quale monetazione vorrebbe approfondire. A quel punto, inizi a “spulciare” nel forum. Vedrà che troverà una miriade di discussioni interessanti che arricchiranno il suo sapere. Oltre alla consultazione del forum, sarebbe opportuno anche acquistare (e, ovviamente, studiare) dei libri inerenti alla monetazione scelta. Dopodiché, può prepararsi per i primi acquisti. Questo è il consiglio che le do. Non abbia troppa fretta (so che è difficile, specialmente all’inizio) e non metta troppa carne al fuoco. La casa si costruisce partendo dalle fondamenta, passo dopo passo, e non dal tetto...3 punti
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A proposito. Questa moneta ha un rapporto speciale con l'Italia. Il Sultano stabilì relazioni diplomatiche con Genova, la Repubblica Veneta, la Sicilia.3 punti
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Sultanato mamelucco - https://it.wikipedia.org/wiki/Sultanato_mamelucco_(Il_Cairo) Sultano-KALAUN AL-MANSUR SAIF AD-DIN https://it.wikipedia.org/wiki/Qalawun 1279-1290 dell'anno Menta - Baghdad3 punti
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A questo punto voglio aggiungere un fatto personale. Il 5 centesisimi 1919 è stato la mia prima moneta "rara" (almeno secondo il Montenegro, perché il Bobba 1970 - il mio primo catalogo acquistato - lo considerava comune). Non lo acquistai: lo trovai semplicemente in uno dei tanti cassetti "dimenticati" del parentado. E' quindi una moneta a me cara che conservo tutt'ora come amuleto portafortuna della collezione e che mi emozionò tantissimo quando, ancora poco più che bambino, la catalogai e misi in collezione. E non è l'unico. Nell'album dei rottami che tanto affascina @caravelle82 ne ho un altro paio. Sono tutti dei piccoli pezzi di storia da cui difficilmente mi separerò. Ma quando si ha l'opportunità di mettere in collezione un esemplare in buone condizioni, da collezionista qual sono che ama conoscere una moneta nei suoi particolari, allora non si discute: il migliore va in collezione. E non è necessario fare follie per acquistarlo: basta saper aspettare e l'occasione giusta (bell'esemplare e prezzo contenuto) quasi sempre si presenta... Qui sotto gli altri tre miei esemplari: il primo è il "portafortuna" della collezione dal quale non mi separerò mai (ma l'affetto è una cosa, la collezione un'altra...)2 punti
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Il volto di Filippo presenta tracce di una seconda battitura, e il "rilievo" sotto la presunta Q può essere la parte bassa della stessa.2 punti
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Buongiorno. Altri nominali difficilissimi da completare sono i Tari' di Ferdinando IV. Anche io, nonostante li colleziono da sempre, anche per varianti.....non riesco ad arrivare alla fine. Oggi vi faccio vedere il più raro della serie: 1790 con al rovescio la Corona Reale.2 punti
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Buonasera, vorrei un parere su questo denaro per Milano di Carlo Magno. La moneta sembra suberata: sul bordo e sulle cuspidi delle lettere, soprattutto al dritto (e particolarmente sulla R finale), si notano delle screpolature, come se il metallo superficiale fosse saltato lasciando vedere un'anima in metallo più bruno. Che ne dite? Potrebbe trattarsi di un falso coevo? Grazie in anticipo Appah1 punto
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Mistero della numismatica, soprattutto della monetazione di Napoli ( ma presente anche in monete Sabaude ). Ho letto la seguente Discussione, non ho partecipato perchè i pareri degli esperti sono certamente più autorevoli del mio. Però nessuna delle ipotesi mi convince.1 punto
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DE GREGE EPICURI Certo, guardavo proprio quella!! Mille scuse...L'esergo della tua è ben più complicato! E non sono sicurissimo che si tratti di Valente.1 punto
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Non ho capito dove tu sia, ma ricambio i saluti e ti auguro buone vacanze (sperando che tu sia lì per relax). Stilicho1 punto
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Concordo mi lascia perplesso il ritratto di Giano che sembra ufficiale anche se il rovescio è scadente e mi fa propendere verso l'imitativa.1 punto
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@vitellio, innanzitutto ti ringrazio per la gentilezza e disponibilità per l' aver espresso il tuo ricercato e pregevole parere. La completezza del tondello è elemento certamente di maggior rilievo da tener presente, mi chiedevo semplicemente se l'esemplare Noble valesse quel di più - tanto di più. In poche parole, tu, essendo ipoteticamente un collezionista di tale monetazione, avresti pagato quel prezzo per l'esemplare Noble? Quell'esemplare incuso va a caratterizzare una collezione al punto da pagarlo quel di più? La domanda può apparire ingenua, ma apprezzo e m'incuriosisce moltissimo sapere cosa ne pensano ed avrebbero "speso" gli studiosi e collezionisti più competenti e "navigati". Mi dà l'idea di quanto si potrebbe pagare per una certa tipologia unita ad una certa conservazione. P.s. 5500 dollari australiani sono circa 3300 euro.1 punto
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Ciao Baylon, Ma quali tirate d'orecchi! ? Mi piace molto la tua prima Borbonica... Vedrai che emozione averla in mano. Piastra 1856 "modello base" come dice sempre il mio caro Amico Sergio @motoreavapore, queste piccole "irregolarità" le riscontrerai in tutte le monete del periodo. È rarissimo trovarne senza ? Un caro saluto, Rocco1 punto
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Denominazione della moneta - Dirham Per le monete orientali, è meglio cercare su questo forum. https://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=48141 punto
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Quella con i dioscuri è più rara. Lunedì ti posto le mie e ti do un po' di classificazioni. La tua, per peso, credo che possa essere ritenuta imitativa anche se lo stile sembra ufficiale1 punto
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Scusate il ritardo. Bellissimi i pezzi che avete postato. Ammetto che prediligo il circolato ma vedere una così bella capigliatura di Gioacchino su una moneta in rame è un lustro per gli occhi e una vera rarità. Allora Rocco, il peso della mia moneta è di 17,48 grammi e il diametro di 34 mm circa ma non perfettamente tondo. Ho rivisto con diverso occhio la moneta in mano e alla luce del sole e devo dire che il colore tende un po' sul giallino. Che il rame sia stato tagliato con qualche altro metallo? Purtroppo non saprei dirlo con certezza. Comunque peso e diametro sembrano coincidere, calcolando anche l'usura.1 punto
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Francamente non comprendo molto il senso di queste domande (quasi retoriche, a mio avviso). Mi pare evidente che l'emissione di monete proof sia fatta prevalentemente per scopo commerciale (o "speculativo"), ad uso e consumo di determinati acquirenti (ovvero i collezionisti). Parlando, poi, di monete d'argento, sarò limitato io, ma non ho mai capito queste fisime sulla reale purezza del metallo utilizzato dichiarata dalla zecca (e non è la prima volta che mi capita di leggerle). Prendiamo il caso del 10 euro d'argento. La zecca dichiara che la moneta pesa 22 grammi ed è coniata in argento 925. Alla quotazione odierna, l'argento puro 999 va a 0,665 euro al grammo. Dunque, il valore intrinseco di tali monete da 10 euro è di circa 13,50 euro. Siamo ben lontani, dunque, dai 40-50 euro, che mediamente rappresentano il prezzo di vendita. Concludendo, un collezionista di queste monete non le acquista certamente per l'argento di cui sono fatte. Se si vuole acquistare solo argento, consiglio di puntare ai lingotti o, ancor meglio, per rimanere in ambito numismatico, alle 500 lire d'argento.1 punto
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Buongiorno Gianni.R , premesso che come tutti sei padronissimo di collezionare ciò che più ti piace, in un Sito dedicato alla Numismatica affermazioni cone "Al diavolo mb, bb, q/fdc" non hanno un gran senso, anzi nessuno. A me le monete circolate piacciono, ciò non toglie che la qualità e lo stato di conservazione siano un fatto oggettivo e ha fatto benissimo El Chupacabra ha mostrartene un bellissimo esemplare, perfettamente conservato. A te piace la tua moneta ? Bene, ma vale per te : puoi mandare al diavolo tutto ciò che vuoi, ma non so quanto i tuoi gusti enunciati con tanta determinazione interessino i collezionisti. Saluti.1 punto
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capisco il tuo entusiasmo, quando ti appassioni ad una materia nuova ti sembra tutto bello.. ma poi col tempo i gusti cambiano e si diventa più esigenti nella ricerca1 punto
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1846 Regno delle due Sicilie - Ferdinando II° - 20 Grana1 punto
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Se inizia a postare Rocco siamo finiti. Rocco ha così tante monete che la divina commedia a confronto è un opuscoletto.1 punto
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la medaglia la trovo proprio brutta, speriamo che tra 200 anni sia più interessante.1 punto
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Ma non era: "non è per un discorso economico"? (Comunque, saresti stato un ingenuo a pagarla come la mia...) Tuttavia, chiedevi ragguagli sulla conservazione. Ti è stato detto che era usurata ed hai ribattuto - premettendo che non sei un esperto - che "ad occhio non ha un segno". Non solo non ha "un segno", non ha proprio più i rilievi... Visto che sembri non capire lo stato d'usura, mi sono permesso di darti la possibilità di confrontare una moneta in buono stato con la tua e tu ribatti che preferisci la tua. Se sei contento così, cuor contento il ciel l'aiuta, ma se quando ti si indica qualcosa tu guardi il dito (anche se non ti piace)...1 punto
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Hai proprio ragione, neppure con gli "occhialini" da numismatico riesco a capire..... sarà come tu dici ???? Saluti TIBERIVS1 punto
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Buongiorno a tutti, ogni tanto faccio delle prove fotografiche, foto di gruppo, ecco un allegro gruppetto. ? Saluti Alberto1 punto
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Buonasera a tutti, è da tempo che penso ad una discussione nella quale ognuno possa portare la testimonianza di un fatto, dei resti di un manufatto antico, di come si presentava, di come si presenta in questo momento, della sua collocazione geografica, della sua storia, dei racconti dei nostri vecchi, della loro visione, del loro sapere. Del motivo della loro costruzione e scelta della posizione, di quali monete fossero in uso durante i suoi fasti. Sicuramente molte cose sono già state scritte, e molto più precise di quelle che potremmo riportare noi, ma il Forum credo non debba essere solo un posto dove dare indicazioni in merito alla bibliografia, o rimandi ad altro, ma un posto dove raccontarsi le cose, dove ognuno a sorpresa potrebbe aggiungere un qualcosa di nuovo, e perché no, inedito. Premetto che sono molto interessato a tutto quello che è riconducibile al castello medioevale e alle torri di avvistamento Saracene di molto anteriori. Nelle mie battute di archeologia urbana, vado alla ricerca di segni della loro presenza, siano esse ben visibili o inglobate nel tessuto urbano, fin qui tutto ok, quello che mi dispiace è quando sono solo un ammasso di blocchi e materiale frammentario. Qualche domenica fa, appena dopo il lock down, mi sono recato ai confini tra Campania e Lazio, alla foce del Garigliano, poco distante dal ponte Borbonico e sulla sponda opposta al Teatro Romano di Minturno, devo dire che ci sono sempre passato negli anni ma mai fermato nel punto dove sorgeva la Torre di Pandolfo Capodiferro, la Torre faceva parte di una serie di torri di Avvistamento Saracene che dalle coste via via si estendevano fino ai centri abitati limitrofi, ne troviamo tantissime dalle coste del Lazio alla punta della nostra penisola e oltre, ho avuto il piacere di vederne più di una a partire da Taranto a Sperlonga (LT) passando per la costa Tirrenica della Calabria e della Campania (perdonatemi eventuali errori geografici). ? Riporto una breve nota sulla Figura di Pandolfo Capodiferro, presa in prestito dal Web. Pandolfo I, chiamato Testa di Ferro, Testaferrata o Capodiferro (... – marzo 981), fu principe di Benevento e Capua dal 943 al 981 e principe di Salerno dal 978. Ebbe un ruolo fondamentale nella guerra scoppiata contro bizantini e musulmani per il controllo del Mezzogiorno nei secoli successivi alla caduta dell'autorità longobarda e carolingia sulla Penisola. Fino alla morte, avvenuta nel marzo del 981, Pandolfo stabilì il proprio dominio su quasi tutto il mezzogiorno d'Italia, ricostituendo per la prima ed ultima volta dopo il capitolare dell'851 l'unità dell'antica Langobardia Minor. Questo il contesto Storico, ora vediamo come si presentava la Torre. Posto una stampa dove si vede bene come si presentava poco prima della fine del secondo conflitto mondiale, e subito dopo un restauro. Posto poi foto fatte da me dove purtroppo vedrete le sole macerie ed il degrado in cui versa oggi. Intanto vediamo la scelta del posto e l'utilità di questa Torre, il posto è strategico, alla foce del Fiume Garigliano, se non sbaglio anticamente Liri, dove il mare si mescola al Fiume, dove era facile accesso all'entroterra per i male intenzionati Saraceni e quanti altri avessero avuto cattive intenzioni, quindi un ottimo punto di osservazione dal quale lanciare l'allarme a tutta l'area circostante tramite un tam tam di segnalazioni, fumo il giorno e fuoco la sera che di torre in torre arrivava lontano, nei centri abitati, dove si aveva il tempo di organizzare la difesa e mettere al sicuro, vecchi, donne e bambini. Osservandola e leggendone la storia, riflettevo di quante altre vicende era stata testimone, una torre costruita intorno all'anno mille che era in piedi durante tanti scontri, mi viene in mente anche la famosa battaglia del garigliano del 1503, dove si affrontarono Francesi e Spagnoli, quando praticamente inizia il periodo del vicereame nel nostro meridione, e poi quando sul finire del secondo conflitto mondiale i tedeschi in ritirata lungo la linea Gustav decidono di farla saltare in aria. Leggevo che nel 1925 era sede di un museo, mi rammarica la sua condizione attuale, sarebbe bello restaurarla (so che sono stati stanziati dei fondi per la rivalutazione ) e riadibirla a Museo e renderla fruibile a tutti. La Torre era una presenza costante nei ricordi e nei racconti della mia nonna materna, il suo papà faceva il guardiano nei campi di quella zona, ricca di colture e di cacciagione, siamo agli inizi del 1900, e il mio bisnonno raccontava alla mia nonna di un Re che veniva a caccia in queste zone, dove abbondavano fagiani, quaglie ed una miriade di altri uccelli, quel re immagino fosse Vittorio Emanuele III. Come dicevo nei precedenti passaggi, sarebbe interessante vedere quali erano le monete del tempo, di quando era in funzione, io purtroppo non ne ho, ma ne ho presa una in prestito dal web, passata in un asta on line tempo fa. ? Trattasi di una Frazione di Follaro. Mi scuso per essermi dilungato (avrei potuto approfondire di più) mi perdonerete gli errori grammaticali e la punteggiatura, ma spero che la discussione sia di vostro gradimento, e vi invito a partecipare. Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno, è una moneta - se autentica come mi sembrerebbe - molto interessante. Il rovescio è molto comune, ma la legenda del diritto la renderebbe quasi un unicum. Il RIC 2.1 riporta infatti al numero 353 un unico esemplare con IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI CENSORIA POT P P appartenente alla collezione di Copenhagen. Purtroppo non è riportata una foto nelle tavole e conseguentemente non è possibile verificare l'identità del conio. Tuttavia nel volume Sylloge Nummorum Romanorum Firenze IV.2, edito di recente, è riportato al N. 216 un esemplare apparentemente dello stesso conio, combinato con un rovescio differente. La legenda viene riportata come "IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI CENSOR P M POT...", ma potrebbe trattarsi di un'errata lettura, data l'usura della moneta. Le monete con CENS POT (o CENSORIA POT come in questa moneta) appartengono alla seconda emissione dell'anno 85. Dal mio punto di vista la conservazione è più che accettabile per una moneta di tale rarità e se fosse mia non la toccherei.1 punto
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Vi riporto il mio con la I finale di Baiocchi e l'8 finale della data fuori asse spostati in alto e la O in basso e con il segno di zecca B strano,il tutto simile a quello postato da @rcamil e che puo avvalere il post di @Giov60 cioè fatti con unico punzone........... Forse si nota ancora di più la B aggiustata,guardate la chiusura della curva in basso1 punto
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Ciao, per riscontrare qualche differenza della mia ci vogliono immagini più grandi. Credo che, conservazione a parte naturalmente, e per quanto ne possa capire, non ci sono differenze degne di nota.1 punto
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Vittore Gambello detto Camelio, Andrea Gritti e San Marco, osella (Gritti, bocciata), prova in piombo, coniazione, 33 mm, 1523. Venezia, Museo Correr, inv. n. 413 Di questa moneta rimangono un esemplare in argento conservato all’American Numismatic Society di New York (con aspetto lanato, seppure leggibile) e una prova in piombo nel Museo civico Correr di Venezia di qualità molto scadente. Nell'immagine Vittore Gambello detto Camelio, Andrea Gritti e San Marco, osella (Gritti, bocciata), argento, coniazione, 28 mm, 1523. New York, American Numismatic Society, inv. n. 1960.111.63 La prima osella autorizzata ed ‘ufficiale’ del dogado Gritti venne sviluppata in due tipi differenti. Nel l'immagine Pietro di Pasquale Benintendi (?), San Marco consegna le insegne della Repubblica al doge Andrea Gritti e Iscrizione del primo anno di dogado, osella (Gritti, primo tipo), argento, coniazione, 28 mm, 1523. Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, inv. n. OS2 25. Incisore della Zecca di Venezia, San Marco consegna le insegne della Repubblica al doge Andrea Gritti e Iscrizione del primo anno di dogado, osella (Gritti, secondo tipo), argento, coniazione, 31 mm, 1523. Vicenza, Palazzo Thiene, Collezione della Banca popolare di Vicenza. Tratto da Lavora in zecha di conio: Camelio, le oselle e la circolazione di temi e stili dentro e fuori la Serenissima nel primo Cinquecento Di Giulia Zaccariotto1 punto
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Rispolvero questa discussione per aggiungere un nuovo amico, di cui ho da poco ritrovato le foto che gli scattai e che qualche anno fa finì nel mio giardino ormai in "fin di vita". Vedere un riccio di giorno è un'anomalia che di solito segnala che l'animale ha dei problemi e Ciccio (il nome che gli demmo) ne aveva e di grossi. Presentava delle ferite profonde al collo piene di pus e larve di mosca carnaria, una zampina posteriore fratturata ed era letteralmente ricoperto di zecche. Intervenimmo subito sulle ferite aprendogliele bene per ripulirle e disinfettarle e asciugarle con cicatrizzante. Dopodiché lo sistemammo in una gabbia piccola in modo da impedirgli di fare grandi movimenti. Per farla breve: passò l'autunno e l'inverno in casa con noi: fu nutrito con cibo umido per gatti, uova e quant'altro; fece in quattro mesi ben cinque cicli di antibiotici; venne sottoposto a bagnetti disinfettanti con acqua clorata che gli consentirono di perdere le ultime zecche (alla fine ne avevamo contate più di trecento) e di riabilitare la zampetta. Quando il tempo lo permetteva alla fine dell'inverno, veniva portato a sgambettare nel prato e dovemmo perfino sottoporlo anche al taglio delle unghie della zampetta ferita poiché erano cresciute a dismisura e non gli consentivano una corretta deambulazione. All'inizio della primavera ci salutò: aveva saltato il letargo, ma era tornato vivo e vegeto alla sua vita nel bosco di latifoglie. Una delle prime passeggiatine durante la convalescenza: Una corsetta ormai ristabilito: Ed infine una bella grattatina con la zampetta guarita:1 punto
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Appena aggiudicati ll primo comune, ma con la I della legenda Regni in orizzontale; il secondo , cavallo entro cerchio ( per adesso visto uno simile solo nel testo di Vall LLosera al n. 216 variante, ma di conio differente) Il secondo è uno dei primissimi coni ( 1472) senza sigle.e legenda FERDINANDVS Saluti Eliodoro1 punto
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@Pablos ha centrato il punto; orientarsi nella monetazione repubblicana è di per sè un impegno di studio notevole, tant’è che pone (anche solo da un punto di vista collezionistico) davanti a continue scelte su cosa approfondire e cosa tralasciare. Anch’io ci sono arrivato dopo le imperiali, ma garantisco che non le ho rimpiante un minuto (e le ho anche vendute tutte). In realtà (almeno per me) passare alle repubblicane ha significato l’inizio di un nuovo studio sulla storia trainato dalla passione collezionistica (anzichè il contrario). Ci vorrebbero tre vite per imparare la metá di quello che c’è da sapere, ma almeno se campo fino alla pensione non avrô da annoiarmi ??1 punto
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Io parlo da appassionato non da esperto e faccio un post un po' "provocatorio"?. La storia repubblicana per me è molto più appassionante di quella imperiale. L'impero naturalmente ha più risonanza perchè come per ogni cosa la violenza vista da lontano crea attrazione e divertimento. Imperatori che si ammazzano, durano qualche mese, poi torna la pace per vent'anni con conquiste grandiose, poi riprecipita nel caos, sembra una cosa stile Netflix, che infatti ci fa le serie televisive. La repubblica è più misteriosa, o meglio la prima repubblica, dopo Silla invece è un'anticipazione della corsa al potere come nell'impero. Vengono seguite meno credo per questo motivo, il nome di chi ha coniato una moneta può accendere la brama di collezionarla: vuoi mettere un denario di Nerone con un denario di Lucius Flaminius Chilo (chi lo conosce). Io colleziono le repubblicane, poi se mi capitano monete che mi piacciono colleziono qualsiasi altro periodo storico. Però la repubblica ti stuzzica la fantasia e la conoscenza, vai a trovare il monetario che l'ha fatta, spesso non si trova quasi nulla, allora cerchi di più provi ad immaginare il perchè ha voluto rappresentare quella cosa, scopri dei miti legati alle famiglie alle loro origini, come era la diffusione dei culti degli dei nelle varie città dove sono nati quei culti e perchè sono arrivati a Roma e tanto altro che ti trascina in un mondo di curiosità. Poi arriva l'impero: l'imperatore è al terzo consolato? Che bello mettiamo COS III... oppure mettiamo la Felicitas per 3 secoli a dire quanto siamo felici di stare sotto il nostro nobilissimo Imperatore1 punto
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