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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/03/20 in Risposte
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@Litra68, ti consiglio una bella piastra 1787 dal flan ampio.... Oppure i millesimi 1792 o 1793 prima che diventino introvabili.6 punti
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Ciao Alberto, complimenti per la bella Piastra. Dovrebbe essere la Variante "SIGILIAR" ( G ruotata di 180° sull'asse orizzontale ) con effige del Re con naso lungo e appuntito. Ma chiedo conferma al nostro amico comune @Rocco68E' molto simile a quella che ho in collezione e che posto. Alla tua domanda rispondo che molte volte sono le monete che ti "chiamano", bisognerebbe avere una strategia e poi seguirla ma non è facile. Io ad esempio sono un "completista" colleziono ogni millesimo, salvo poi incartarmi in date molto rare che non posso permettermi. Certamente la moneta bisogna "maritarla" e non lasciarla sola, potrebbe cadere in depressione ? Perchè ad esempio non collezioni una Piastra per Periodo Storico? Il lungo Regno di Ferdinando IV ti dà ampia scelta. Un Caro Saluto, Beppe6 punti
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E' sicuramente una moneta interessante. Effettivamente non è segnalata la variante con rosetta tra due globetti a fine legenda del dritto. Purtroppo da un punto di vista collezionistico questa variante non comporta una variazione del prezzo. Già è difficile incontrare un collezionista che cerchi i massari del Cicogna, trovare quello che fa le varianti di conio è praticamente impossibile. Sicuramente Papadopoli e Vittorio Emanuele III avrebbero voluto avere questa moneta. Il re probabilmente l'avrebbe chiesta in omaggio... Arka Diligite iustitiam5 punti
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Ci sono tutti i "sintomi" di un "male incurabile"...? E' raro che una moglie possa accettare questa malattia. Fai come la maggior parte di noi: "entra in clandestinità". Comportati normalmente, nega tutto, altera gli estratti dei conti correnti e parla di monete solo con chi ha la tua stessa "malattia". Purtroppo non si può fare altro...5 punti
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Buonasera a tutti, leggevo questi ultimi post, ognuno ha la sua idea, certo che ci vuole molta pazienza, aspettare il momento e la moneta giusta. Il mio amore soprattutto per il rame e le basse conservazioni non sono un segreto, ma ogni tanto non disdegno qualche bel pezzo. Osservavo (e fotografavo o quasi al buio) la mia Piastra del 1795 di Ferdinando IV vorrei prenderle compagnia ma non riesco a decidermi, se puntare ad un millesimo in particolare oppure aspettare ancora un po'? ? Saluti Alberto4 punti
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Ciao, si, è la più lunga banconota, hanno questo formato perchè per necessità il design è stato preso da degli assegni preesistenti (in calce qualche mio esemplare) . Gli album per contenerli esistono (della leuchtturm) uno dei miei: Se qualcuno li ha arrotolati e non piegati sin dall'inizio, od ha conservato più esemplari riuniti (tipo una mezza mazzetta ecc) per spenderli in un secondo tempo (magari non utilizzati e ritrovati successivamente la precrizione), od altri casi a noi sconosciuti, si, possiamo dire che l' fds può esistere.3 punti
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REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - 20 LIRE 18473 punti
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carissimi, vorrei un vostro prezioso giudizio: li spendereste 250 € per questa moneta? grazie! ciao galaad3 punti
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In questa discussione si affronteranno tematiche che possono urtate la sensibilità religiosa di alcune persone, quindi si consiglia la lettura solo ad un pubblico consapevole e maturo per queste tematiche. Naturalmente non si vuole offendere o escludere nessuno, ma tutelare la sensibilità di tutti. Buona lettura. Yahweh è una divinità antica e potente, l’origine di tutto, oltre che il fulcro delle tre grandi religioni abramitiche. Chiamatelo pure Yahweh, Dio o Allah, ma è con il primo nome che era noto secoli e secoli prima che il Cristianesimo e l’ Islam diventassero ciò che sono ora. Nel corso dei millenni, Yahweh ha oscurato un’altra divinità che, nei tempi antichi, veniva messa alla pari del Creatore: Asherah, una divinità femminile della fertilità che in principio godeva delle stesse attenzioni riservate all’ Unico Dio . Francesca Stavrakopoulou, ricercatrice del Dipartimento di Teologia e Religione all’ Università di Exeter, ha indagato la connessione tra Yahweh e Asherah, cercando di svelare i motivi per cui la divinità femminile sia scomparsa quasi completamente dalla narrazione biblica. “Forse lo conoscete come Yahweh, Allah o Dio. Ma su un solo punto concordano ebrei, musulmani e cristiani, i popoli delle tre grandi religioni abramitiche: c’è un solo Dio” dice Stavrakopoulou. “E’ una figura solitaria, unica, creatore universale, non un Dio tra tanti…o forse è quello che ci piace credere. Dopo anni di ricerca specializzata nella storia e nella religione di Israele, sono giunta alla conclusione, che alcuni potrebbero giudicare scomoda, che Dio avesse una moglie“. Stavrakopoulou basa la sua teoria su testi antichi, amuleti e statuette scoperte prevalentemente nella città costiera di Ugarit, elementi che mostrerebbero che il culto di Asherah sia stato parecchio diffuso tra le popolazioni israelite del tempo. La teoria di una divinità femminile adorata parallelamente a Yahweh non è nuova: già nel 1967 Raphael Patai, orientalista e antropologo, propose l’idea di un doppio culto di Yahweh e Asherah. Secondo Patai, ricercatore di fama internazionale che ha lavorato per le Nazioni Unite come direttore di progetti di ricerca antropologica in Siria, Libano e Giordania, Asherah sarebbe stata la “regina dei cieli” e “creatrice degli dèi” (qaniyatu ʾilhm), come viene chiamata nel Libro di Geremia. L’ipotesi che Dio potesse avere una moglie fu avanzata in passato da Patai e da altri ricercatori sulla base di un’iscrizione risalente all’ VIII secolo a.C., e di riferimenti all’interno della Bibbia stessa. “L’iscrizione era una richiesta di benedizione” dice Stavrakopoulou. “L’iscrizione invoca una benedizione a Yahweh e Asherah. Era la prova che [la religione del tempo] presentava Yahweh e Asherah come una coppia divina. E ora è stata ritrovata una manciata di altre iscrizioni e tutte ci aiutano a rafforzare l’idea che il Dio della Bibbia avesse una moglie”. La Bibbia sembrerebbe confermare il culto di Ashera nel Libro dei Re, in cui si cita una statua di Asherah nel Tempio di Yahweh a Gerusalemme. A questa statua venivano offerti oggetti votivi di tessuto prodotti dal personale femminile del Tempio. Il testo usa anche il termine “asherah” in due sensi, per riferirsi ad un oggetto religioso, o per definire il nome della divinità. “Molte traduzioni in inglese preferiscono tradurre ‘Asherah’ con ‘Albero Consacrato'” dice Wright. “Questo sembra essere parzialmente dovuto ad un desiderio moderno, ispirato chiaramente dalla narrativa biblica, di nascondere Asherah dietro ad un velo, ancora una volta”. “Asherah non è stata completamente cancellata dalla Bibbia dai suoi editori maschili” dice J. Edward Wright, presidente del The Arizona Center for Judaic Studies e del The Albright Institute for Archaeological Research. “Alcune sue tracce rimangono, e basandosi su queste tracce, sulle prove archeologiche e sui riferimenti a questa dea nei testi provenienti dai territori confinanti con Israele e il Regno di Giuda, possiamo ricostruire il suo ruolo nelle religioni del Levante meridionale”. Asherah non è una divinità di esclusiva proprietà delle sole religioni abramitiche: nota anche come Ishtar e Astarte, era una divinità potente e celebrata in molte culture, dai Fenici ai Babilonesi, e le cui origini risalirebbero a ben oltre un millennio prima di Cristo. Le sue tracce si possono trovare in testi ugaritici risalenti a un periodo precedente al 1200 a.C., testi che la definiscono con il suo nome completo “Colei che cammina sul mare” o “Signora Athirat del mare” (in ugaritico: rabat ʼAṯirat yammi). "I riferimenti alla dea Asherah nel Vecchio Testamento sono rari e sono stati pesantemente modificati dagli antichi autori che hanno unificato i testi sacri” aggiunge Aaron Brody, direttore del Bade Museum e professore associato alla Pacific School of Religion. Brody è convinto del fatto che gli antichi israeliti fossero politeisti, “con solo una piccola minoranza che venerava solo Yahweh prima degli eventi storici del 586 a.C.”. Anno in cui venne distrutto il Tempio di Gerusalemme, cosa che secondo Brody “portò ad una visione più universale del monoteismo: un solo dio non solo per il Regno di Giuda, ma anche per le altre nazioni d’Israele”. https://www.vitantica.net/2018/09/04/asherah-la-moglie-di-dio/2 punti
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REPUBBLICA - TITOLI PROVVISORI - LIRE 5000 -19472 punti
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Buonasera con un pizzico di fortuna ho ritrovato il catalogo delle petroleumbrenner raccolte dal collezionista tedesco che vi dicevo. Sono forse un migliaio o più: http://www.antike-petroleumlampen.de/images/data/petroleumbrenner.de_dtr.htm.pdf A consultarlo, come mi è capitato altre volte, si potrebbe magari trovarne una uguale o simile a quella di @DecretoSte (in realtà leggo oggi che il sito è definito "non sicuro", ma io a dire il vero non ho avuto problemi). Rotella come credo o bottone, ai posteri l'ardua sentenza. Saluti a tutti2 punti
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La seconda, più che la vaselina a post, é stata probabilmente passata con lo spazzolino. Lo si può intuire vedendo il viola/blu ben lisciato sui campi e dai grumetti sull'orecchio e parzialmente sulla giacca, sull'8 della data, abbassati ed attenuati. Sarei curioso di vedere se al microscopio presenta i segni di microallisciamento tipici di questo trattamento sugli spigoli dei rilievi che partono dai campi. La prima é sana e presenta la rugosità che deve. Ciao.2 punti
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Buongiorno, da buon altinate allego il file che riassume la scoperta di una nuova statua ad Altino VE. all'inizio pensavo si trattasse di una statua di Artemide, poi a scavo eseguito rivelò essere una statua di Attis facente parte di un monumento ad un recinto funerario collocato con molta probabilità nei pressi della Via Annia, alle porte di Altino. https://www.metropolitano.it/scavi-archeologici-altino-statua-romana/1 punto
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buongiorno, scusate l'intrusione, ma visto che siete molto preparati in materia a differenza mia che in questo tipo di monetazione sono "ignorante" ,volevo chiedervi cortesemente qualche delucidazione a riguardo.Premetto che oltre ai miei adorati sesterzi, mi hanno sempre affascinato le vecchie (e alcune nuove) monete in argento di grande modulo,quindi mi sono proposto che prima o poi mi sarei regalato anche uno scudo della croce veneziano,moneta che da sempre ha attratto il mio sguardo e non solo.Arrivando al dunque,in questi giorni mi è stato proposto uno "scudo della croce" appunto di Pasquale Cicogna (Alvise Baffo il massaro) ,31.62 g di peso,a una cifra intorno ai 250 euro.Le cose che volevo chiedervi sono essenzialmente due: La prima è la scritta a rovescio che è primo e unico caso che mi è capitato fino ad ora di vedere come "Paschalis CiconEa" invece di "Ciconia"! È un errore di conio,è un falso d'epoca,esistono altri esemplari,etc.? La seconda è il prezzo...in base alle foto e alla conservazione,il prezzo richiesto è congruo? ringraziandovi anticipatamente auguro a tutti una buona giornata. Lucretiu.1 punto
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La moneta è stata identificata da santone. Per dettagli e storia vedi https://www.acsearch.info/search.html?id=4221531 punto
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... eccomi qui di nuovo sperando di portare nuove informazioni per gli appassionati di questa monetazione e integrare ulteriormente quanto già appreso per arrivare magari a far luce sulla nascita di questa "variante".Approfondendo gli studi fatti da Mirko Bordin (che ringrazio immensamente), ho forse trovato elementi utili nel massaro antecedente ad Alvise Baffo e cioè nel massaro Marco Dolfin. A quanto risulta dai suoi studi questo massaro era già responsabile di zecca sotto il dogato di Nicolò da Ponte e continua il suo mandato sotto il dogato di Cicogna per soli 14 giorni fino al 3 settembre 1585 cognando monete per Cicogna con le sue sigle per soli 1 o 2 giorni! La cosa interessante è che "... vengono utilizzati gli stessi punzoni delle monete di Nicolò da Ponte per approntare i conii, sostituendo solamente la leggenda con il nome del doge..." e "... immediatamente al termine della carica di Marco Dolfin, Alvise Baffo risulta già operativo in zecca il 3 settembre 1585." In base a quanto appreso potrei azzardare l'ipotesi che Alvise Baffo in un primo tempo per le sue primissime emissioni per conto di Cicogna abbia continuato ad usare per gli coni gli stessi punzoni usati da Marco Dolfin (sostituendo solo la sigla del massaro naturalmente) ;... punzoni a sua volta già usati comunque per i coni e le monete di Nicolò da Ponte. Ecco perché potrebbe essere che questo scudo in particolare somiglia molto a quelli di da Ponte. Poi successivamente ha preparato i suoi di punzoni che sono andati a sostituire quelli di Marco Dolfin, ed ecco perché la successiva differenza di conio per Alvise Baffo. Ipotesi questa molto intrigante da un punto di vista numismatico e storico, e vorrei sapere anche le vostre impressioni a riguardo in quanto sicuramente molto più afferrati di me in materia. Per la cronaca gli scudi del massaro Marco Dolfin (sigla *M*D*) per conto di Cicogna sono ritenuti estremamente rari (R4) e secondo Bordin (da verificare) sono conosciuti solo 3 esemplari. A voi risulta? Ringrazio anticipatamente tutti per i loro interventi che mi hanno portato e dato la spinta ad ampliare le mie conoscenze. Lucretiu.1 punto
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A questo posso risponderti subito. La vaselina ha la funzione di emulsionare lo sporco grossolano che si trova sulla superficie della moneta (un po' come la pasta dentifricia sui denti). Non intecca la patina, come dici tu è inerte, e svolge l'egregio lavoro di legarsi ai grassi. Usata con l'acetone (che ha funzione sgrassante) è uno ottimo metodo non invasivo per pulire il tondello. Tempo fa postai delle foto che mostravano il risultato dell'applicazione di questo metodo su di un Centesimo assai sporco che vi ripropongo qui sotto:1 punto
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A me viene Ma RIA chi intende? M e S? Sì, cane! = mariachi in tende messicane Facciamo a metà. Ciao da apollonia1 punto
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La zecca è quella di Ascalon in Giudea, il soggetto al rovescio Tyche-Astarte. Esistono varianti di anno / legenda: link1 punto
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REPUBBLICA - TITOLI PROVVISORI - LIRE 10000 - 1947 Mi scuso per la modesta qualità delle Banconote, ma sono un documento importante di un periodo travagliato della nostra Storia. Una domanda a @nikita_ ed agli altri collezionisti di Cartamoneta: penso siano le Banconote più lunghe del nostro Paese ( 26 o 27 cm ad occhio ) tanto da non poter stare in un album. Oltretutto anche chi le doveva portare in giro doveva per forza ripiegarle un pò di volte. Quindi, domanda stupida ( sono un neofita del settore ) Si possono trovare in FDS o quasi? Mi sembra impossibile visto le dimensioni. Ciao Beppe1 punto
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??...no tranquillo,siete troppo preparati e simpatici per competere...diciamo che la mia è stata la classica botta di cxxo,o come dite voi in Italia "la fortuna del principiante"! grazie Luciano per i complimenti e per il suo intervento....effettivamente questa moneta "mi chiamava" rispetto ad altri scudi proposti e allora "ignorando" la monetazione ho deciso di approfondire le mie conoscenze a riguardo...cosi mi sono accorto di alcuni particolari non presenti nei tondelli fino ad ora visti o recensiti.Nel caso al suo rientro una volta preso possesso della sua libreria e dei suoi appunti voglia ampliare ulteriormente i dati raccolti fino ad ora su questo scudo,sarei felice e onorato di ampliare la mia conoscenza ed imparare. saluti, Lucretiu.1 punto
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Mercato di nicchia, quello degli specimen (anche se in latino bisognerebbe dire specimina come plurale...) Su ebay è proposta a 250-300 euro, prezzo molto alto secondo me. C'è stata una sola vendita a 150 euro circa, prezzo decisamente più realistico. Di più non credo si possa chiedere: un commerciante, se la prende, la valuterà meno per farci il suo giusto guadagno.1 punto
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grazie @Arka .Lei è stato molto esauriente nella sua risposta. Il lato economico mi interessa relativamente poco per ora,o quanto meno non a breve/medio termine.Prendere da neofita in questo tipo di monetazione per la mia collezione uno scudo da 140 soldi che per emissione o per variante sia poco conosciuto o forse inedito mi da molta più soddisfazione come credo a qualsiasi collezionista.Una volta che mi sarà arrivato (ho dovuto alzare l'offerta per portarlo a casa ma quando una moneta "ti chiama" poi fare ben poco),farò delle foto migliori e magari chiederò gentilmente a Mirko Bordin ulteriori informazioni nel caso fosse possibile reperirle. saluti, Lucretiu.1 punto
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Ciao Galaad, io personalmente non ci penserei manco mezza volta.1 punto
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PS: vedo che la stragrande maggioranza delle rotelle tedesche che ho richiamato, riporta legende e disegni, poche sono le anonime. Sempre che l'oggetto sia una rotella e non un bottone, ci sarebbe da credere che le lampade di più scarsa qualità fossero in tutto e per tutto più povere e scarne di motivi ornamentali. Di bottoni a dire la verità non ne capisco, quindi non escludo che anche questo possa esserlo.1 punto
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Si, è uno Scudo particolare davvero, ed a quel prezzo è sicuramente un buon affare. Altro dettaglio che mi sembra di intravedere, ma qui chiedo anche le vostre opinioni, è dato dalla postura del Leone, che sembra più sullo stile del Da Ponte, ancora con la testa leggermente a destra, mentre con il Cicogna è più frontale, per poi girare leggermente a sinistra con i successivi Dogi. Paolo1 punto
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Vado controcorrente, preferisco la prima .....non rappresenta la perfezione, ma si presenta sana e non e' stata soggetta a "trattamento" come invece lo e' stata la seconda Quoto in toto il parere espresso da @Monetaio ....i riflessi bluastri visibili non sono frutto solo di una semplice passata con vasellina1 punto
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Buongiorno:) ...oggi posto questa, moneta non rarissima ma sempre ostica per la conservazione. Un 4 tornesi per la REPUBBLICA NAPOLITANA di questo periodo ho solo pezzi in rame (tanto per cambiare) e questo nonostante alcune porosità lo trovo "saporito"... in questi tondelli la legenda al dritto e al rovescio può essere più o meno lunga rispetto alla base del fascio e anche al rovescio rispetto ai rami...1 punto
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1847 Regno di Spagna, Isabella 2a, 4 Maravedis in rame, officina Segovia.1 punto
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La signora Casadei mi ha invitato a inviare via mail un reclamo per iscritto sulla situazione, ed è quello che farò. Invito voi a fare altrettanto. La stessa signora mi ha detto che è assolutamente d’accordo con me, che anche lei considera quel tipo di moneta non collezionabile, ma che reclami a voce al telefono non possono essere girati al suo direttore.1 punto
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Foto migliori aiuterebbero il giudizio soprattutto sul rovescio del Loredan. Personalmente giudico sempre severamente e negativamente il leone non ben definito come in questo caso. Chiaramente il prezzo pagato è di assoluto favore. Il Giustinian è molto peggio perché pure fortemente tosato però è comunque raro, anche questo un prezzo adeguato. Sinceramente io personalmente preferisco pagarli di più ma avere qualità migliore ma ad esempio a me il Giustinian manca ancora. Concordo sull'andamento dei prezzi negli ultimi che ovviamente non lascia fuori le veneziane dall'aumento delle quotazioni, anzi.... Buona collezione e vediamo cosa troverai ancora a prezzi così bassi...1 punto
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Che vergogna, con tutto il ricarico che mettono su ogni singolo due euro o sui divisionali, a fronte di una foto che prova la bassa qualità di una moneta, potrebbero pure accollarsi qualche spesa...1 punto
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A mio parere qFDC la prima e FDC la seconda ancora fa capolino ? su entrambe il rame rosso...1 punto
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A mio modestissimo parere, da non esperto, il primo SPL+/SPL (meglio il D/), il secondo qFDC.1 punto
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Però i capelli del re della prima mi sembrano meglio di quelli della seconda. Il peso della seconda non è sensibilmente di piu? (5.05?) Cosi lo chiedo eh,niente di particolar?1 punto
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Ciao @El Chupacabra Molto belli entrambi questi 5 C. Come conservazione direi che siamo molto vicini al FDC. La prima presenta una leggera debolezza di conio al R/ nella legenda. Fra le due preferisco la prima perché presenta tracce di rame rosso e a parer mio non è stata lavata, la patina anche se opaca è naturale e bellissima. La seconda è si molto bella ma sono quasi certo che un bagnetto rigenerante l'ha fatto? Complimenti. Quale delle due andrà in rottamazione? ? Saluti1 punto
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direi fdc il secondo; un pelino sotto il primo... lo trovo un po scarico di lustro al rovescio, c'è anche una debolezza sulla legenda1 punto
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Le campagne di Altino restituiscono una statua romana Il sottosuolo delle terre che si affacciano sulla Laguna di Venezia continua a restituire importanti frammenti della sua storia. Scoperte che possono riscriverne le verità arrivate fino ai nostri giorni, come gli affreschi di recente riaffiorati della Basilica di Torcello. Ed altre che, invece, confermano quanto già si sapeva. E questo è il caso, tra gli altri, della scultura di epoca romana, in ottimo stato di conservazione, riemersa nei giorni scorsi nelle campagne di Altino. «Per fortuna, il nostro territorio è ancora ricco di sorprese», commenta Marianna Bressan, direttore del Museo di Altino. L’opera La scultura raffigura un personaggio maschile seduto su una roccia, con il busto proteso in avanti e la schiena curva. «Il personaggio – spiega Bressan – si identifica abbastanza chiaramente con la divinità orientale di Attis, legata al culto di Cibele e della Dea Madre. Si sostiene con un braccio appoggiato sulle ginocchia, mentre l’altro braccio mantiene il colletto della veste. L’espressione è volutamente triste. Sta infatti a significare che partecipa al dolore per la scomparsa della persona seppellita nel monumento funerario di cui la scultura faceva parte. A completare l’abbigliamento, un ampio mantello che, sulla testa, assume la forma appuntita del tipico berretto frigio. Non ci sono – conclude il direttore – moltissime statue con cui confrontarla, perché la divinità di Attis generalmente è rappresentata in piedi». Il ritrovamento della statua La statua è stata rivenuta casualmente. Quello che spuntava dal terreno sembrava un semplice blocco di pietra. Osservandolo meglio, però, si è riusciti a intuire la forma di una testa, con tratti del volto ben conservati e un copricapo con punta ricurva. Da qui la segnalazione alla Soprintendenza, che, dopo i sopralluoghi degli archeologi, ha curato il recupero insieme alla Direzione regionale Musei Veneto. La scultura è stata ora consegnata e affidata al Museo di Altino, sua collocazione “naturale”, pensando al luogo del ritrovamento. Al momento è conservata, protetta, nei depositi del museo, insieme ai frammenti lapidei trovati nello scavo. In questo momento i materiali e il contesto di rinvenimento sono oggetto di studio in attesa dell’esposizione al pubblico, che potrebbe avvenire già dal prossimo autunno. Lo studio della statua ritrovata In prima approssimazione, gli studi sembrano indicare una datazione attorno al primo secolo dopo Cristo. Quel che è già certo, invece, è che non si tratta di una statua fatta e finita, ma di parte di un monumento funerario più ampio. «I buchi presenti sul blocco della base – illustra Marianna Bressan – testimoniano che la scultura è stata staccata da un complesso. E questo è coerente con l’area in cui è stato effettuato il rinvenimento. Via Annia era infatti la strada romana che entrava ed usciva da Altino. Ed era affiancata per molti metri da monumenti funerari». La qualità artistica della statua è definita superiore all’ordinario, dagli esperti. «Anche questo – prosegue il direttore del Museo di Altino – è perfettamente in linea con la storia. E conferma, dandone ulteriore testimonianza, che il livello di capacità artistica delle rappresentazioni iconografiche, nella antica Altino, era molto elevato». Con il prosieguo degli studi, in ogni caso, si chiariranno anche aspetti minori. «C’è ad esempio da capire – conclude Bressan – se siamo in presenza di una vera e propria iconografia o solo di un richiamo al culto. Ma sono esclusivamente raffinatezze da esperti».1 punto
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Sai …. il gusto estetico è sempre personale e anche la valutazione lo è di conseguenza, ma alcune cose sono abbastanza oggettive… quindi un bel tondello ampio e completo assieme a dei rilievi ragguardevoli danno l'idea che il secondo pezzo è nettamente superiore al primo… dovendo scegliere non avrei dubbi, avrei preferito il secondo pur con la differenza di prezzo…. Per darti una idea l'esemplare che posto è stato venduto (con provenienza del 1990 della stessa Leu ) nel 2001 alla Leu per 31.000 Franchi svizzeri e poi alla Lhs Numismatik nel 2009 per 56.000 franchi svizzeri ( oggi sarebbero circa 53.000 euro). Certo vedrai anche tu la bellezza e completezza della moneta, lo stile meraviglioso (che ricorda da vicino le monete di Siris/Pyxis), con un grande pedigree…. e la differenza di prezzo ! La legenda della città sotto non costituisce una rarità, anzi…. Un cordiale saluto, Enrico1 punto
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