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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/11/20 in Risposte
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Buongiorno, è tempo di vacanza per molti di noi, ho pensato a qualcosa di leggero, giusto per scherzare un po', spero di non mancare di rispetto alla serietà del Forum e della Sezione proponendo questa discussione, ci sono già delle discussioni analoghe ma questa la vorrei differenziare. Partiamo con la spiegazione del titolo che è un modo di dire proprio del Sud e poi facciamo una carrellata delle nostre monete che non hanno collocazione in altre discussioni ma che qui ben si sposano. ? Fonte Web. Amalfi notizie.it ma più fonti lo spiegano. Ogni Scarrafone è Bell’ ‘a Mamma Soja: Significato del Detto Napoletano Quante volte avrete sentito dire questo detto in dialetto napoletano ” Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja “. Ebbene questo modo di dire è proprio particolare ed è diventato il simbolo della schiettezza tipica dei napoletani. Andiamo a capire bene il significato, nascosto, di questo noto proverbio napoletano. Ogni Scarrafone è Bell’ ‘a Mamma Soja: Significato del Proverbio Napoletano Questo noto modo di dire in dialetto napoletano, nasconde sempre un’origine antica, e, contadina. Infatti l’immagine che descrive è sempre campagnola, e protagonista è un insetto questo volta. Si tratta di uno degli insetti più ripugnanti che ci sono, lo scarafaggio. Emblema di sporcizia, questo essere è quanto di più schifoso possa esistere, e fa paura e ribrezzo a tantissime persone. Eppure, come dice il detto, anche lo “scarrafone” ha una mamma che lo vede bello. Letteralmente, e poi, Metaforicamente, quindi, cosa vuol dire ” ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja “? Se lo prendiamo alla lettera, sicuramente il suo significato immediato è questo: per quanto un figlio può essere “brutto” nell’aspetto, o magari con un caratteraccio, o con gravi difetti, sua madre lo vedrà sempre con gli occhi dell’amore. Per lei, quel figlio sarà sempre, bravo, bello e buono. Andando invece più a fondo, si può trovare un altro significato, metaforico. Chiunque possegga qualcosa, solo per spirito di appartenenza, sosterrà sempre che ciò che ha è migliore di quello che hanno gli altri Tirate anche voi fuori i vostri Scarrafoni Saluti Alberto3 punti
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Sembrerebbe una medaglietta in metallo che riproduce, piuttosto grossolanamente, un 100 kurus d'oro di mehmed V3 punti
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Buonasera a tutti, volevo ri-condividere con voi questo mio bel quartetto. Quattro bellissimi ramini da 6 Cavalli di Ferdinando IV, stavo pensando di aggiungere le date mancanti.. ? Saluti Alberto Ps. Non vorrei sbagliarmi, ma è la prima volta che vi faccio vedere il mio 92.3 punti
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Buonasera amici del Forum, posto il mio ultimo acquisto, sono graditi pareri sulla foto e sulla conservazione. Saluti Marfir.2 punti
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Buonasera a tutta la Sezione, partecipo pure io alla singolare discussione di @Litra68 Alberto, la trovo oltre che stravagante anche molto umoristica. Tornese uno e mezzo 1851/1854 (decidete Voi) di Ferdinando II.2 punti
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1848 Austria-Ungheria, 2 kreuzer in rame. Segno A, Vienna.2 punti
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1948 Francia, IV Repubblica, 10 franchi in rame-nichel.2 punti
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Ringrazio per i complimenti alla moneta, le foto sono difficili su una patina così, sicuramente @ilnumismatico riuscirebbe a fare foto più belle e leggibili ma io non sono stato capace ?. Vi allego però, per confondervi ancora di più, altre foto dove si esalta i fondi. Saluti Marfir.2 punti
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Ciao a tutti amici, @Litra68 complimenti per questa bella e singolare discussione. Partecipo volentieri anche io, questa piastra è la mia prima di Ferdinando, è una vera bruttezza ma ci sono affezionato e per me sarà sempre la più bella. Ciao a tutti amici. Un saluto Raffaele.2 punti
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Come promesso allego la foto del libro di Savio.. Ma i fatti come avete fatto notare dimostrano l'esatto contrario.. Buona giornata E.2 punti
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... Questo invece è un pentanummo di Anastasio I detto Dicoro (cioè colui che ha gli occhi di due colori diversi...), zecca di Costantinopoli, peso grammi 2,09.Che ne dite, vi piace?1 punto
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Guardando l'asta Hirsch mi sono accorto di questi due sesterzi identici che sembrano proprio due cloni, lavorati e con patine diverse presumibilmente artefatte... possibile che nessuno se ne sia accorto? Oltretutto nell'asta sono anche uno di fianco all'altro.... Ultimamente alcune monete che appaiono nelle aste mi lasciano sempre piu' perplesso e senza parole.... https://www.sixbid.com/en/gerhard-hirsch-nachfolger/7665/rmische-mnzen/6251313/rmische-mnzen-rmisches-kaiserreich?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&sidebarIsSticky=false&auctionSessions=8065|273699 https://www.sixbid.com/en/gerhard-hirsch-nachfolger/7665/rmische-mnzen/6251314/rmische-mnzen-rmisches-kaiserreich?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&sidebarIsSticky=false&auctionSessions=8065|2736991 punto
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@Gallienus, è vero! Tra l'altro non avevo decifrato la legenda che comunque è una contromarca (questo era evidente). Se ne parla qui: Molto molto interessante, BUONA LETTURA!1 punto
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Invece questa è più interessante. Sono i bronzi altoimperiali contromarcati NCAPR, avevo letto un articolo in proposito qualche anno fa ma il cassettino della memoria relativo non vuole saltar fuori. Sicuramente qualche esperto di I secolo saprà parlarne più diffusamente.1 punto
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Complimenti a @Paolino67 e a @gallo83 per l'intuizione. Ebbene sì, si tratta di livellamento del tondello per eccesso di peso. Il difetto era già presente sul tondello quando è stato battuto il conio. L'eccessivo ribassamento non ha consentito l'impressione dell'intero R/. La moneta ha circolato lo stesso anche se limitatamente: q.FDC è per l'usura limitata non per il difetto del tondello che non conta ai fini della valutazione.1 punto
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Ti ringrazio tanto dell'aiuto. Devo controllare le prime 3 che hai citato. Le altre credo di non averle proprio. Più che altro ho monete recenti di piccolo taglio. Sarei curioso però di vedere un confronto civetta piccola/grande del franco 65, hai qualche immagine? Saluti.1 punto
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623a è la classificazione data dalla più recente edizione del RIC 2.1 Benché molto comune, questa tipologia viene sempre proposta come rara. In queste condizioni modeste, tuttavia, il valore commerciale è limitato. Tra i 70 e i 150 euro direi, a seconda di chi lo vende. A futura memoria allego foto della moneta (i link esterni dopo un po' spariscono).1 punto
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Ciao, non è medioevale ma si tratta di un soldo da 12 bagattini veneziano. A occhio dallo stile direi seicentesco. Se fai una foto migliore del primo lato credo si possa leggere il nome del doge e datarla con più precisione.1 punto
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Forse ci sono: 8 = schiatti e quindi BRICCONESCHI ATTI apollonia1 punto
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Buon giorno . Che dire? Bella, bella ,bella. Sono d'accordo con gli altri . Complimenti ! Moneta tanto attraente da suscitare anche un pochino di invidia . Vorrei forse fare una piccola critica alle immagini , ma sicuramente mi si potrebbe rispondere "ma da che pulpito"( visto ciò che posto io) Cordiali saluti . Gabriella1 punto
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Grazie della risposta Devo dire che son interessato alla monetazione di pio vi solo da pochi anni ma in questi non ho mai visto la madonnina se non quella stupenda ex nac che è anche quella del suo libro. Io considero sempre la rarità massima l'R5 'conosciuto in pochi esemplari'...ma poi si potrebbe anche aprire un dibattito su quante ne son passate sul mercato o sulle vendite pubbliche negli ultimi 20 o 30 anni....son davvero poche quelle che escono allo scoperto ? e questo le rende per me molto affascinanti.1 punto
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Appunto: la questione principale sta nel buon senso e non nell'estremizzazione. Dai miei ricordi di bambino, quando si pranzava in spiaggia (devo ammettere che erano state poche in quanto ai miei non piaceva rimanere in spiaggia sotto il soleone), il divieto di entrare in acqua era relativamente strano: mio padre (italico doc) parlava di ore tre (o a volte anche qualcosa in più) mentre mia madre (mitteleuropea) mi diceva solo di aspettare una mezz'ora o quaranta minuti. Io naturalmente ascoltavo mia madre, sia per affetto che per convenienza, ma non trovando poi altri bambini con cui giocare ( tutti ai domiciliari sotto gli ombrelloni) me ne tornavo quasi subito anch'io dai miei.1 punto
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Al di là dei modi di porsi ed il non accettare opinioni differenti che tra l'altro non ci sono state, mi piacerebbe conoscere le fonti, la bibliografia ( con indicazione del titolo, anno di pubblicazione e pagina del testo consultato) e gli autori da cui hai attinto tali affermazioni ( non è che mi possa basare per la comprensione di quanto da te detto da quanto ripreso da un blog, di cui per inciso basta leggere quanto dice di sè l'autore, o da wikipedia). In realtà, funziona che chi afferma una cosa deve provare la fondatezza delle sue tesi, non chiedere al lettore di provarne l'eventuale infondatezza.1 punto
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La mia, @ilnumismatico, era Volutamente un’iperbole e il tuo intervento mi è piaciuto . Non amo il sistema americano perché , come ho detto più volte, mal si attaglia All’immensa variabilità di conio, tecnica di produzione, possibili difetti intrinseci, materiali diversi anche per medesima tipologia delle nostre beneamate italiane . È sempre un piacere parlarne perché la valutazione è un pilastro della nostra passione . Chiarisco e chiudo perché sono pure io off topic, ma per esempio Partirei dal concetto di fiore di QUEL conio . Specifico che intonsa non vuol dire per forza più bella: primo conio con lustro ma con graffietti mi aggrada di più di un conio stanco ma intonsa . La componente soggettiva non avrà mai un grading oggettivo, eppure non è indifferente1 punto
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Ciao☺️direi tra spl e fdc...patina bellissima come la moneta..anche qui non è facile dar un parere? Saluti1 punto
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la moneta è molto bella ed ha un bell'appeal per la sua patina... complimenti per l'acquisto ?, ottima scelta. Riguardo alla conservazione non è facile capire.. presenta sicuramente dei bei fondi, e questo è già un punto a favore per attestarla sui piani alti del giudizio. Poi c'è questa patina irregolare che nasconde un po la qualità dei rilievi. un po di usura si nota sulle borchie al rovescio attorno allo scudo, sulla corona, e sulla legenda la scritta Firenze mi sembra un po scarica. Al dritto c'è il sopracciglio e qualche ciuffo di capelli vicino la fronte, ad essere toccato, e il lobo dell'orecchio. per il resto è difficile capire i rilievi. direi tra lo spl e spl/fdc1 punto
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Lo dici tu, non io! Anche questo lo dici tu, non io! Tornando alla discussione, c'è qualcuno che voglia aggiungere qualcosa di scientifico per arricchire il discorso ? Oppure si preferisce lanciare qualche affermazione estemporanea e inutile ? Non volevo fare polemiche ma mi sembra allora utile chiarire qualcosa sulla religione ebraica (in modo molto schematico): 1- gli Ebrei non erano all'inizio monoteisti; 2- come si evince da svariati passi del Vecchio Testamento ( e non bisogna essere cabalisti per capirlo) il monoteismo per affermarsi fece fatica e fu imposto con la violenza; 3- gli Ebrei svilupparono la propria religiosità e il monoteismo in Egitto, per distinguersi dagli Egizi e per riaffermare una sorta di identità nazionale. Ma comunque la religione ebraica assorbì inevitabilmente alcuni aspetti di quella egizia (vedi l'arca dell'alleanza); 4- a causa della debolezza militare il regno d'Israele era sempre in bilico e sotto l'influenza delle potenze straniere. Di conseguenza nel regno entrarono anche molti usi e costumi dei vicini politeisti; 5- infine si deve menzionare la cattività babilonese, durante la quale la religione ebraica completò la sua strutturazione. E proprio in questo periodo che essa assorbì inevitabilmente molti aspetti della religiosità babilonese, certamente non nota per il monoteismo. Quindi quando parliamo dei testi ebraici, dobbiamo ricordarci che sono stati influenzati da popolazioni politeiste e addirittura la stessa lingua con cui sono stati scritti pone dei problemi: infatti in due passi delle Scritture (il Libro dei Re II, 18, 26 e Isaia, 36, 11), si narra di come i messi del re Ezechia chiedessero a Ravshaqe, l'inviato del re assiro Sennacherib, di poter parlare nella lingua di Aram (ארמית aramit) e non nella lingua della Giudea (יהודית yehudit). Tale richiesta era volta a evitare che il popolo, il quale apparentemente non doveva comprendere la prima, potesse capire le loro parole. È dunque possibile che il secondo termine ricordato possa essere stato il nome attribuito allora alla lingua ebraica, o quantomeno quello del dialetto parlato nell'area di Gerusalemme. Da questo si evince che ogni tentativo esegetico portato all'estremo è futile, in quanto venivano parlate più lingue e poi quale alla fine venne utilizzata per redigere quei Testi? Una o un miscuglio di esse? Inoltre se tutto poggia sulla tradizione orale, senza conferme scritte, chi ci assicura che quell'interpretazione sia giusta o sbagliata? O se nel corso del tempo un'interpretazione sia stata modificata? È tutto basato sulla fiducia, ma quando si parla di scienza questo alla fine non può bastare. In conclusione quindi che maggiore autorità scientifica possono mai avere in più coloro che sono di religione ebraica rispetto a degli studiosi non ebrei? Certamente a parità di studi!1 punto
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Poseidone, il dio litigioso e vendicativo, ma anche romantico. Il simbolo di Poseidone era il tridente, che con un solo colpo faceva scatenare maremoti e terremoti. È noto che il dio del mare e dei terremoti era di carattere molto cupo e litigioso, e bastava una sciocchezza per irritarlo e per fare scatenare disastri lungo le coste. Quanto al carattere vendicativo, basti pensare a come si era vendicato di Minosse che non aveva mantenuto la promessa di sacrificargli il toro bianco che gli aveva inviato: facendo innamorare del toro Pasifae, la moglie di Minosse. Meno noto è invece il suo lato romantico che manifestò per conquistare Anfitrite, la nereide che inizialmente aveva per lui un odio viscerale. Il primo passo di Poseidone per far breccia nel cuore della primogenita del titano Nereo, l’antico sovrano degli oceani prima di lui, fu il dono di una collana di conchiglie così narrato in https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3563015&i=1 Poseidone e Anfitrite passeggiarono silenziosi lungo la spiaggia. «Avrei portato un piccolo dono per te.» Anfitrite lo guardò per nulla incuriosita: si aspettava che lui avrebbe cercato di comprarla offrendole dei gioielli preziosi. Ma non avrebbe mai ceduto a delle volgari pietre preziose, non le erano mai piaciute più di tanto. Fin da piccola aveva apprezzato di più le corone floreali, o le collane fatte con le conchiglie trovate in riva al mare. «Sarebbe stato scortese non portarti nulla, dato che non deve essere stato semplice per te accettare. Ammetto che è stato molto difficile scegliere le più adatte,» distogliendo lo sguardo da lei, lui le porse la collana fatta con delle splendide conchiglie bluastre. «spero possano piacerti.» Anfitrite gliele tolse dalle mani con una fulminea rapidità. La sua espressione indifferente e spenta lasciò spazio ad un genuino stupore. «Dove le hai prese?» chiese lei rimirandole, ricordando un lontanissimo giorno in cui il padre, quando ancora era sovrano degli Oceani, portò la piccola Anfitrite con sé, in un'isola remota, lontanissima dal loro palazzo. «Ho cercato in lungo e in largo delle conchiglie che potessero essere degne della tua bellezza, e queste mi hanno colpito.» rispose lui arrossendo. Anfitrite rimase molto colpita: quelle erano delle conchiglie assai rare. Lei stessa ne aveva trovate pochissime quel giorno di tanto tempo fa, e da allora le aveva conservate come il più inestimabile dei tesori. Ogni tanto apriva il suo portagioie per ammirare quel prezioso ricordo di quell'infanzia che non sarebbe mai più tornata. Avere fra le mani un'intera collana fatta di quelle stesse conchiglie l'aveva lasciata senza fiato. «Ti... ti ringrazio.» rispose lei sinceramente grata, la voce quasi tremante. Arrossì lievemente, ma voleva evitare che il Dio capisse quanto lei avesse apprezzato il gesto. Non le aveva portato qualcosa di valore come l'oro o le pietre del ricco Averno, ma per lei, quella semplicissima collana di conchiglie, era davvero stupenda. Affrettò il passo, dirigendosi verso il giardino della madre. Allora Poseidone, cercando di sfruttare ogni minuto a sua disposizione, le raccontò delle sue giornate, di quello che faceva, e di alcuni dei suoi progetti futuri per il Regno.1 punto
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Grande moneta e grande patina! dico solo che mi piacerebbe fotografarla... classica moneta che potrei perderci tempo dietro, tra l'evidenziare i fondi lucenti o le diverse tonalità della patina (dilemma da cui ancora non ne sono uscito... potresti aiutarmi facendomela fotografare! ), che nella tua foto sono sembrano un po tutte dello stesso colore (ma sono con monitor del portatile winzozz) Un pochino debole il collare dell'annunziata, ma esemplare di grande bellezza! La patina proprio all'inizio della scritta FIRENZE cambia colore? sembra come una macchia più chiara... è la foto o c'è anche sulla moneta?1 punto
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1848 Governo provvisorio della Lombardia - 5 lire1 punto
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@pizzamargherita anche da parte mia i complimenti, Signora Margherita! ?1 punto
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@eliodoro grazie, mi interessa eccome! Trovo questi "cavalli" molto suggestivi e meritano un buon approfondimento. Ciao HIRPINI1 punto
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1948 Gran Bretagna, One Shilling, Giorgio VI1 punto
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Personalmente trovo che le definizioni di Cinna74 siano le più precise, ripeto sempre da un punto di vista di valutazione personale. La definizione riportata da dancab farebbe immediatamente sorgere il dubbio amletico se ogni singolo colpetto è stato ricevuto tra le mura delle zecca o subito dopo aver passato la soglia.1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno: 2011 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Con piacere @Acqvavitus Per il momento ne elenco solo alcune, quelle che in questo momento ricordo a memoria: 20 centesimi 1945 B e C in zinco. (molto rare) e 20 centesimi 1946 B in zinco, più comuni. 1 franco 1944 con o senza "C", la più rara e con la "c" piccola 1 franco 1965 civetta piccola o civetta grande. Con civetta piccola è più rara 20 franchi 1933 Foglie di alloro corte e foglie di alloro lunghe 20 franchi 1950, qui ti puoi sbizzarrire, ne trovi con e senza B, con 3 o 4 piume e con la scritta GEORGE GUIRARD oppure G. GUIRARD. alcune sono comuni altre sono rare una è rarissima Poi c'è il 50 franchi 1974 primo e secondo tipo, Come ti menzionavo questa mattina, il 100 franchi 1958 con la civetta a destra della data. Buona ricerca. saluti1 punto
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Buondì Pensa te che sono sistematicamente aggiornato via e-mail dall’Academia.edu sulle citazioni dei miei articoli scientifici nel settore chimico-farmaceutico (oltre 200 nella mia carriera universitaria) e, dopo il ritiro, anche numismatici (una dozzina), come pure informato sulle pubblicazioni di possibile interesse con allegati dal titolo Today's recommended paper tra cui anche il contributo degli autori romani al congresso di Glasgow. Ah, la memoria! Ho trovato interessante nell’introduzione il richiamo ai bronzi macedoni di Filippo V e Perseo e dei sovrani successivi, a me molto più familiari delle monete romane.1 punto
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Per fare una sintesi per quanto riguarda il nord-est, nell'anno 1200 iniziava a delinearsi un'area monetaria veneta in cui: 1 denaro veronese = 1 denaro veneziano nuovo ---> d'ora in poi mi riferirò a denaro e a lira veneta di 240 denari. 1 denaro veronese = 2 denaro veneziani vecchi, o 2 bianchi 1 denaro di Aquileia = 1 denaro frisacense = 12 denari veronesi = 1 soldo di lira veneta questi cambi non erano immobili, ma si possono approssimare come sopra indicato. Se non erro, a questo punto l'area monetale veneta si metterebbe in relazione con quella lombarda in questo modo: 3 denari veneti = 1 denaro lombardo ovvero 4 denari lombardi = 1 soldo di lira veneta ove per denaro lombardo intendo genericamente la moneta di Milano, Brescia, Pavia e Cremona. Il denaro mantovano era invece equivalente al veronese. Sarebbe interessante vedere come si mettono in relazione questi due sistemi con le monete di Bologna, Rimini, Ancona, Lucca da una parte e Asti, Susa e Genova dall'altra. Ripeto, in questo momento mi interessa stabilire delle relazioni di cambio abbastanza approssimate, poi possiamo discutere nel dettaglio le singole situazioni che sicuramente non si possono riassumere in un numero secco.1 punto
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