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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/25/20 in Risposte
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Buongiorno a tutti, bellissima discussione - grazie a chi l'ha iniziata. Vorrei contribuire con una moneta in non eccelse condizioni, ma alla quale sono legato perché mi è stata data da un caro amico di questo forum e per il significato storico che essa rappresenta: il 10 tornesi di Francesco II zecca di Roma. Saluti a tutti. Ps mi scuso per la qualità delle foto, le ho fatte velocemente per poterle postare.4 punti
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Sto rifotografando con rinnovato metodo le mie Piastre di Ferdinando II. Partecipo volentieri a questa discussione con la prima delle recuperate. Man mano che ne disporrò, ve ne posterò altre se vi farà piacere.3 punti
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Ferdinando IV Tarì 1790 Stemma Tipologia che presenta spesso ribattiture.3 punti
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Buonasera a tutti, complimenti a @El Chupacabra a @Rocco68e @Raff82 le vostre 1858, posto la mia. Variante lettere grandi al rovescio, e un altro particolare. ? Saluti Alberto2 punti
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Ciao amici, Complimenti due splendide monete... Mi avete fatto venire voglia di condividere....2 punti
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Ecco la mia, più "comune" senza punteggiatura nel rovescio. ..... Prometto che dopo non cancellerò il post.... ?2 punti
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Che non vale per le monete degli Stati Uniti, dove viene considerato "dritto" il lato con la rappresentazione allegorica di Lady Liberty (o dei Presidenti), mentre il nome dell'autorità emittente è sempre dall'altro lato, il "rovescio". petronius2 punti
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Buonasera, oggi posto una Napoletana che ho riportato a casa dalla Germania. Un Grano 12 Cavalli 1793 Ferdinando IV. Riporto una breve nota su Ferdinando IV presa dal Web. Ciro la fonte www.repubblicanapoletana. It "..di libri di lettere, non volle mai saperne; gli uomini di più fama e dottrina erano suoi maestri; ma ora il tempo, ora mancando il volere, nessuno o rarissimo l'insegnamento; si vedevano crescere del re la forza e l'ignoranza, pericoli dello Stato nell'avvenire. Fanciullo non soffriva conversare coi sapienti, e fatto adulto, ne vergognava". Saluti Alberto2 punti
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Credo che la foto (datata) ed il conio non ben impresso penalizzi la moneta. Il giudizio, da me condiviso (soprattutto per il R/) per quel che può valere, era SPL-FDC/q.FDC. Ovviamente era una moneta più che accettabile per stare in collezione, ma quando ho visto questa: quell'altra l'ho immediatamente ceduta.2 punti
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Le date e qualche particolare sono diversi nei due conii "testa grande" e "testa piccola":2 punti
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Buonasera Molte monete false direi.. nessuno ha notato il pessimo fintissimo decadramma siracusano fronte/retro 1, n.4? Mah.. ? Avranno mica trovato l’officina di un falsario..2 punti
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Buonasera a tutti, Approfitto del post di Alberto per condividere la mia "Napoletana" del decennio Francese : Gioacchino Napoleone Murat 3 Grana 1810 Variante lettere piccole nella Legenda al rovescio e rombo dopo GRANA Di seguito il Decreto Reale datato 18 Ottobre 1815 Di cui all'articolo 1 "Il Comune del Pizzo porterà per l'avvenire il titolo di Città Fedelissima...." e i vari privilegi concessi dal Re ai Pizzitani per la cattura del "nemico del regno".2 punti
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Buongiorno a tutti, mi è venuta l'idea di aprire questa discussione, dove ognuno può postare una delle sue Napoletane, magari accompagnata da qualche nota a piacere. Mi sembra un modo simpatico e non molto impegnativo per condividere le nostre amate monete e magari ognuno potrà imparare qualcosa di nuovo o rievocarla con piacere. Inizio io con il mio 6 Tarì (del l'incoronazione) del 1735 di Carlo di Borbone. Il Re illuminato che amava il suo popolo e l'arte. Ricordate cosa ha fatto costruire ed è molto invidiata in tutto il mondo? ? Carlo Sebastiano di Borbone è stato duca di Parma e Piacenza con il nome di Carlo I dal 1731 al 1735, re di Napoli senza numerazioni dal 1734 al 1759, re di Sicilia con il nome di Carlo III dal 1735 al 1759, e dal 1759 fino alla morte re di Spagna con il nome di Carlo III. Fonte Wikipedia Saluti Alberto1 punto
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Buon pomeriggio a voi tutti, oggi ho perso coraggio e sto vagliando le centinaia di monete da 100 Lire Turrita. Ho notato che per l'annata del 1993, esistono 2 conii diversi per quanto concerne la data. Nello specifico, con la parte interna dei due 9 rotonda, e una seconda versione con la parte interna dei due nove ovale. La data sembrerebbe avere anche caratteri leggermente più fini. Per ora non posso fare foto perchè è antrata acqua nella lente della fotocamera del cellulare... (è già tanto che funzi). Nei prox giorni recupererò una fotocamera digitale che è imboscata da qualche parte. Nel frattempo, vi chiedo se qualcheduno di voi è al corrente di tale "variante"?1 punto
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Sono contento vi interessino... Per ringraziarvi, eccone allora un'altra un po' più difficile da reperire.1 punto
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Veramente stupendo il tuo esemplare con lo scudo di Vienna il mio è da ciotola, e dalla sua estrema usura si evince che è stato utilizzato per la spesa di 1 groschen nonostante lo si comprava per 100 volte il suo valore nominale.1 punto
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Grazie @nikita_ per l'accurata spiegazione su questo gettone 1950 Austria, Vienna. Gettone. 1 Stephans- groschen1 punto
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Ho già fatto, su questo forum, delle discussioni su come fare e disfare le patine che restano, a mio parere, una cosa estremamente soggettiva ed in fondo sono solo delle ossidazioni che possono avvenire naturalmente o essere provocate "ad arte" con l'uso di ossidanti. Le patine "pesanti" però, molto spesso sono "volute" per nascondere difetti (come ad es. hairlines vedi immagine sotto). Pertanto, può essere utile, quando ci si trova davanti una patina che - sempre soggettivamente - non piace, poterla alleggerire senza alterare la moneta. I metodi possono essere diversi, ma sostanzialmente si tratta di usare sostanze che si legano alle ossidazioni e le rimuovono. Ovviamente, occorre un'ottima manualità ed esperienza, altrimenti si rischia di ritrovarsi tra le mani dei tondelli dal colore snaturato che deprezza la moneta. Vedi, ad esempio, i tentativi maldestri (e non) di riportare artificialmente le monete al "rame rosso". Nell'immagine seguente, un 5 Lire di V.E.II che aveva vistosi hairlines che si era tentato di coprire (fallendo) appesantendo la patina ed un mio intervento (qui non portato a termine, ma sufficiente) per migliorarne le caratteristiche.1 punto
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Spiace dirlo perchè l'emergenza è reale, ma alcuni furbacchioni questa storia del Covid l'hanno trasformata nella scusa del secolo!1 punto
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Luca Lombardi, Le contromarche offensieve sulle piastre di Ferdinando II di Borbone.1 punto
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Sisto IV venne incoronato il 25 agosto 1471, La medaglia di oggi è una bellissima fusione in bronzo, di Lisippo il Giovane, che ricorda l'incoronazione di Papa della Rovere e fa parte della collezione Ildebrando. Modesti 131 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-B7/41 punto
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Mi ha preceduto Borgho. La scritta in cerchio da sinistra è SS CROC EFI SSO D SIROLO e RO MA alla base. “Crocifisso di Sirolo” è il nome dato al crocifisso che in precedenza era detto "Crocifisso di Numana". Per la sua storia vedi https://www.robertobrecciafotografia.it/4360377371 punto
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Si tratta di una moneta di cui conosco di più la storia, che trovo molto affascinante, della moneta in sè. Quindi farò un esercizio di valutazione di una tipologia che vedo quasi per la prima volta (l'unico modo per non essere influenzato infatti è quello di essere il primo a "buttarsi"). Partendo da una valutazione dei rilievi direi che sono molto gradevoli e ben conservati, ma trovo che praticamente tutti i punti più alti della moneta sia al D/ che al R/ siano abbastanza consumati (la spilla tra i capelli, i dettagli della veste, guancia e fronte, tutte le piume dell'aquila, la perlinatura della corona). Piccolissimo graffietto sul collo e per il resto mi sembra tutto pulito. In basso dentro lo scudo, si tratta di una mancanza di metallo nel tondello? Non conoscendo la tipologia di moneta non so tuttavia quanto "pesino" questi dettagli rispetto ad una valutazione comparativa di altri esemplari simili. Se dovessi giudicarla con i criteri delle monete più o meno coeve che conosco meglio direi complessivamente intorno al quasi SPL.1 punto
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È indubbiamente una moneta che ha circolato. Ma è una di quelle monete che non dispiace avere in collezione perché ha mantenuto un insieme gradevole dovuto ad un'usura (che io definisco) uniforme, cioè senza particolari difetti ed un contorno più che accettabile, soprattutto se pensiamo che il Gigante considera il tondello di seconda classe per il bordo "deturpato". Il prezzo comprende anche la soddisfazione dell'insieme. Ottima acquisizione.1 punto
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Anche a me piace e concordo sulla conservazione qBB per via di qualche rilievo non più presente. Però molto gradevole da osservare.1 punto
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I francobolli puoi acquistarli senza alcuna formalità (cioè senza aspettare di essere un cliente registrato) nell'ufficio postale in piazza S. Pietro. Di solito sono forniti di abbondanti scorte di tutte le emissioni dell'anno in corso (io, per il Circolo, ne ho comprati per decine di pezzi per tipo). Difficile invece che ti assegnino le proof fin dall'inizio (di solito si parte con divisionali e 2 euro FDC), in ogni caso se non sei interessato ad acquistare quello che ti hanno assegnato non lo acquisti, nessuno ti obbliga. Certo che se poi vedono che per uno, due, tre anni, non compri niente, le proof puoi scordartele petronius1 punto
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REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II° - L. 5 1850 GE1 punto
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1950 Austria Gettone in alluminio da 1 Stephans-groschen (groschen = centesimo in tedesco) ufficialmente coniato dalla zecca austriaca nel 1950, era comunemente chiamato 'il centesimo di Santo Stefano'. La scritta al dritto recita: SANKT STEPHANS ~ DOM IN WIEN - (Cattedrale di Santo Stefano a Vienna) Sul retro del gettone, a destra del numero 1, ciascuna delle nove province austriache era rappresentata dal proprio stemma. Sul mio gettone è rappresentata la Carinzia (esiste anche un tipo senza alcun stemma) Verso la fine della seconda guerra mondiale la Cattedrale di Santo Stefano di Vienna fu gravemente danneggiata dai bombardamenti degli alleati, i lavori di restauro iniziarono nella seconda metà del 1945 e durarono sino al 1952. Nel 1950, alla fine della fase principale di ricostruzione, per il Santo Stefano servivano ancora soldi, così sono state coniate dalla zecca austriaca queste monete/gettoni per raccogliere fondi per il completamento. Comprando questi gettoni le persone contribuivano al restauro della cattedrale, il groschen in alluminio veniva ceduto per una donazione di uno scellino (=100 groschen), ma se si volevano utilizzare come moneta di scambio si potevano spendere solamente per il valore di 1 groschen. La versione in argento .900 veniva ceduta per una donazione di 20 scellini (quest'ultimi riconiati nel 1977 - foto dal web sotto).1 punto
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1950 Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia - 50 centesimi Al rovescio la data islamica 1369 - ١٣٦٩1 punto
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Quando si colleziona non si guarda "l'interesse del collezionista", ma si segue il proprio interesse. Altrimenti che collezione è? Segui sempre soltanto il tuo interesse e la tua passione.1 punto
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Oddio, se parliamo di lire tra il 1948 e il 1970 non credo possano essercene granché di monete rarissime, a meno che abbia una caravella del '57, ma mi permetto di dubitarne dato il contesto della collezione1 punto
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Nuovo Denaro Minuto entrato in collezione Luigi XII re di Francia e Signore di Genova 0.37 grammi 13 x 17 mm Lunardi 166 var. variante ad oggi inedita per via della legenda al rovescio... onestamente ho qualche dubbio, voi come interpretereste la lettera dopo la rosetta? pensavo ad una L anche se non mi convince più di tanto questa ipotesi per via dello stile della L presente al dritto1 punto
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Buongiorno a tutti amici, La piastra è stata la moneta principale del Regno di Napoli , che circolava nella parte peninsulare del regno. Ecco la prima emessa di un grande Re. Saluti Raffaele.1 punto
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Buongiorno a tutti amici, Carlino è il nome di monete emesse tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo a Napoli e in altre zecche dell'Italia meridionale. I primi carlini furono emessi da Carlo I d'Angiò, Re di Napoli e di Sicilia nel 1278. Saluti Raffaele.1 punto
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Secondo il mio parere del tutto personale, si tratta di "conio stanco" praticamente un' usura del conio/punzone oppure un accumulo di lega metallica sempre sul conio ( concordo con @Fxx). E' abbastanza frequente che i conii usurati non riescano ad imprimere bene i rilievi su parte della moneta. Ad esempio posto uno Scudo di Carlo Alberto che presenta la stessa "debolezza di conio". Sulla conservazione non mi sbilancio ( difficile dire se si può considerare un difetto ininfluente oppure rilevante). Sicuramente è una moneta da non buttare. Buona Serata.1 punto
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Io la reputo un MB. Comunque, vista la rarità, è senz'altro collezionabile. Se a te piace, hai fatto bene a prenderla.1 punto
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Ben ritrovati, appassionati del regno di Westphalia! Dopo aver terminato nella scorsa puntata gli ori, quest'oggi ci spostiamo agli argenti. In particolare, nel corso di questo primo episodio inizieremo la trattazione del cosiddetto tallero di convenzione, moneta cardine di tutto il sistema pre-decimale. I cataloghi classici riportano 4 tipologie di tallero. In realtà, però, come vedremo bene, si tratta di una classificazione incompleta. Difatti, sarebbe più corretto parlare di 3 grandi tipologie che, al loro interno, racchiudono alcune sotto-varianti. Ma facciamo un passo alla volta, partendo dai dati tecnici. Il tallero è una moneta in argento 833,33 millesimi dal peso di 28,06 grammi. Tutte le varie tipologie e sottocategorie di questa moneta vennero coniate a Cassel, ovvero nella stessa zecca che si occupava, insieme a Parigi, della produzione dei franchi. Oltre al peso, al metallo e al luogo di coniazione, come ultima caratteristica comune, possiamo dire che il bordo si presenta sempre caratterizzato da una specie di decorazione floreale. Partiamo, ora, dalla prima tipologia. Questa venne coniata nel 1810, ufficialmente in soli 5 pezzi. Si tratta di una moneta oltre che estremamente rara anche particolarmente elaborata. Al dritto troviamo il pomposo scudo della casata reale, eseguito in un modo ancor più complesso di quello osservato per il 5 e 10 talleri in oro. Di collari ne abbiamo adesso due anziché uno: quello a sinistra con i cavalli rampanti di Westphalia, mentre quello a destra recante la Legion d'onore. Come ulteriore elemento aggiuntivo, possiamo notare lo scettro e la mano della giustizia, simboli del potere regale francese fin dai tempi di Carlo Magno. Al rovescio troviamo, invece, una scritta alquanto strana: “X eine feine mark”, che letteralmente significherebbe “10 unità di marco puro”. Personalmente, ci ho messo un po' ad interpretare il reale significato di tale dicitura. Cercherò di spiegarvela nel modo più chiaro possibile, anche se premetto che non sarà così semplice da capire. Il marco è un'unità di peso usata in Germania fin dal medioevo per misurare i metalli preziosi e le monete. Nel corso dei secoli, ogni città tedesca creò la propria variante di marco, con “leggere” variazioni nel peso. Nel XVI secolo ottenne, tuttavia, una posizione predominante il cosiddetto marco di Colonia, il quale venne usato come base per tutta la monetazione del Sacro romano impero. Il tutto venne, quindi, uniformato usando come punto riferimento proprio questo peso, corrispondente a 233,856 grammi (tenetelo bene a mente). Torniamo ora al nostro bel tallero di Westphalia. Questo, come detto, è fatto in argento 833,33 millesimi e pesa 28,06 grammi. Cosa vuol dire, allora, quella bizzarra scritta? Semplicemente che questa moneta corrispondeva ad 1/10 di marco puro in argento. Difatti, possiamo anche calcolarlo assieme: 28,06 grammi x 0,83333... (purezza) x 10 (numero di talleri necessari per avere un marco) = 233,856 grammi! Capisco che, magari, non sia molto chiaro. Se avete dei dubbi, chiedete pure che provo a rispiegarvelo in altri termini. Si tratta, come potrete capire, di un sistema di misurazione pre-decimale in largo uso nella Germania del tempo. Ovvio che per noi sia qualcosa di assurdamente complicato ma, nel 1800, erano abituati così. Dopotutto, anche questo è il bello della numismatica: ci permette di assaporare tradizioni, usi e logiche tipiche di secoli fa e che ormai sono andate perdute. Bene! Per oggi, se siete d'accordo, mi fermerei qui. Mi sembra di aver scritto già abbastanza... La prossima volta ci occuperemo delle altre due tipologie. Fortunatamente, di questa prima non ci sono sotto-varianti da analizzare. Qui di seguito vi lascio un'immagine di questa rarissima e costosissima moneta. Fu aggiudicata lo scorso anno per la modica cifra di 32.000 euro (senza contare i diritti d'asta al 23%).1 punto
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- le monete NON sono beni archeologici - le monete sono beni fungibili che hanno assolto storicamente alla loro funzione di facilitare le transazioni e di misura del valore - le monete vengono ritrovate A VOLTE in contesti archeologici che vanno rispettati e adeguatamente analizzati per reperire tutte le preziose informazioni che la moneta in quel contesto puo’ dare - le monete ritrovate in tali contesti - se gia’ possedute ( e magari anche esposte) nelle collezioni pubbliche - potrebbero essere cedute dallo Stato al mercato realizzando una preziosa fonte d’introiti ( come avviene pacificamente in inghilterra con precise disposizioni di legge) - al Tizio che commentava si potrebbe rispondere invece che la stragrande maggioranza delle collezioni pubbliche si basa su collezioni private raccolte con intelligenza conoscenza e mezzi che se non fossero state donate o acquisite dallo Stato oggi non avremmo che i ripostigli monetali a illustrare la storia delle nostre monetazioni - infine di collezioni numismatiche oubbliche l’Italia e’ ricchissima. Si dovrebbe/potrebbe certo esporre di più ma e’ anche vero che la moneta e’ un oggetto un po’ particolare. Personalmente trovo piu’ utili fare cataloghi che descrivano bene le collezioni e riportino le foto ( la migliore difesa contro i furti) e anche rendere piu’ fruibili le collezioni ai veri interessati: studiosi e appassionati. Oggi la situazione e’ certamente migliorata rispetto a 30 anni fa quando avevamo ancora curatori che non pubblicavano, non esponevano e non permettevano a nessuno di vedere le monete ( famoso a tale proposito un ex curatore dell’archeologico di firenze simbolo dell’imbecillita’ burocratica pubblica). Molto e’ stato pubblicato e diverse esposizioni vengono organizzate. Bravi curatori e studiosi sono molto attivi in questo senso ( vorrei citare la nostra bravissima Monica Baldassarri @monbaldastudiosa nonché curatrice di museo per le sempre ottime iniziative che gestisce e promuove in questo campo, ma i nomi da citare sarebbero tanti). Per non parlare delle iniziatuve private anch’esse numerosissime come possiamo leggere nelle rubriche apposite su questo forum. Proseguiamo su questa strada. Quello che Dovrebbe cambiare e finalmente evolvere e’ l’atteggiamento dello Stato ( di questo Stato perche in passato vi era enormemente piu’ collaborazione , rispetto e intesa) verso i collezionisti che non devono essere visti ne’ come concorrenti ne’ - peggio - come delinquenti, bensi come coloro che possono un domani contribuire sia agli studi che anche direttamente all’accrescimento delle collezioni pubbliche in un rapporto piu’ sano e meno punitivo e conflittuale di quello che molti funzionari - a torto - oggi praticano verso chi, in fondo, ha il merito di conservare e trasmettere testimonianze importanti della ns storia che sono le monete.1 punto
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Quando questa 1967 500-lire partirono la zecca di Roma era tardi per Italia di circolazione argento "Caravelle"—1967 fu l'ultima data coniato in quantità di circolazione. (Le monete di 500-lire datate 1968-2001 è andato in insiemi). Ma 1967 era presto nel nostro soggiorno a Napoli e i suoi dintorni, e Pop è piaciuto passare questi grandi monete d'argento. Si sono scambiati per US$0,80, che era un sacco, ma sembrava loro potere di spesa—beh, era—molto maggiore. Più di una volta mi ricordo di papà plunking giù un pezzo di 500-lire sul nostro tavolo minuscolo in stazione Esso vicino a Arco Felice e annunciando che potevamo rimanere finchè è durato. Flipper era l'attrazione principale—non tre-sfera, ripidamente inclinato, over-prima-si-sa-it giochi moderni, ma i giochi cinque-ball, leggermente in pendenza, settle-in-e-soggiorno-un po' dei vecchi tempi. Carico manuale palle troppo! Un gioco per una moneta da 50-lire, tre spettacoli per un pezzo di 100-lire. C'erano i ghiaccioli al 30 lire ciascuna per i bambini, un gelato di 100-lire per Mama, e per il papà una sola bottiglia di birra. Nastro Azzurro ("Blue Ribbon") era il suo locale preferito. Una birra premium, circa 120 lire. Ma Nastro Azzurro non è nessuna parola italiana affine di birra Pabst Blue Ribbon di America. No, no—e desidero Pop potrebbe avere conosciuto questo—Nastro Azzuro era stato introdotto solo pochi anni prima, nel 1963, nel 30° anniversario del veloce transatlantico Rex vincendo il "Nastro Azzurro" di fama transatlantico. Tutto questo, e una tip, troppo... per solo il prezzo di questo pezzo di 500-lire del 1967. v. ------------------------------------------------------ When this 1967 500-lire departed the mint at Roma it was late for Italy’s circulating silver “Caravels”—1967 was the last date coined in circulation quantities. (The 500-lire coins dated 1968-2001 went into sets.) But 1967 was early in our stay in Napoli and its environs, and Pop enjoyed spending these big silver coins. They exchanged for US$0.80, which was plenty, but their spending power seemed—well, was—much greater. I remember more than once Dad plunking down a 500-lire piece on our tiny table in the Esso station near Arco Felice and announcing we could stay as long as it lasted. Pinball was the main attraction—not the three-ball, steeply-sloped, over-before-you-know-it modern games, but the five-ball, gently-sloped, settle-in-and-stay-awhile games of the old days. Manually-loaded balls too! One play for a 50-lire coin, three plays for a 100-lire piece. There were popsicles at 30 lire each for the kids, a 100-lire ice cream for Ma, and for Dad a single bottle of beer. Nastro Azzurro (“Blue Ribbon”) was his local favorite. A premium beer, about 120 lire. But Nastro Azzurro is no Italian cognate of America’s Pabst Blue Ribbon beer. No, no—and I wish Pop could have known this—Nastro Azzuro had been introduced just a few years before, in 1963, on the 30th anniversary of the fast ocean liner Rex winning the “Blue Riband” of transatlantic fame. All that, and a tip, too…for just the price of this 1967 500-lire piece. v.1 punto
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