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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/26/20 in Risposte
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Buongiorno a tutti amici, Oggi per una napoletana al giorno ho scelto l'ultima piastra del Re bomba. Saluti a tutti. Raffaele.6 punti
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Buonasera a tutti, la mia prima Pubblica di Filippo IV me la ritrovo perchè presa in un lotto tanti anni fa, la seconda la presi per iniziare a capirci qualcosa tenendola in mano, la terza è venuta a me quasi per caso, devo dire di essere contento di averle tutte e tre in Collezione Litra68. Tenendole in mano ho capito il perché di alcune vostre affermazioni nei post di questa discussione, e sono certo di volerne approfondire la storia e arricchire di altri esemplari la mia raccolta.. ? I tanto vi presento l'ultimo in ordine cronologico ad aver acquisito. Saluti Alberto4 punti
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Complimenti @El Chupacabra pezzi bellissimi... Rilancio con una 59 di Francesco II3 punti
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1950 Siria - 1 Lira (o pound) Ag.680 ١٩٥٠ ١٣٦٩3 punti
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Israele, ritrovate 425 monete d’oro risalenti a circa 1100 anni fa Una scoperta sensazionale durante degli scavi in un sito nei pressi della città di Yavne, Ritrovato in Israele un tesoro di più di 1000 anni. Si tratta di 425 monete d'oro. Liat Nadav-Ziv e Elie Haddad, direttori degli scavi, hanno affermato che probabilmente si tratta di un tesoro che qualcuno aveva seppellito nella speranza di poterlo poi recuperare in un secondo momento. Secondo le prime ricostruzioni, le monete risalirebbero al IX secolo, periodo di massimo splendore del califfato degli Abassidi. https://it.euronews.com/amp/2020/08/24/israele-ritrovate-425-monete-d-oro-risalenti-a-circa-1100-anni-fa2 punti
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Oppure sono intervenuti più volte ma senza trovare l'interesse di nessuno, e di conseguenza il dilemma si presenta ciclicamente... Inoltre sono notizie riportate sul Manuale ma sembra che nessuno lo legga o forse nessuno lo ha comprato, eppure da qualche parte deve essere stato venduto visto che negli ultimi tempi si fa fatica a trovarlo... Non è che te li sei tenuti tutti tu?...?2 punti
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Moneta in alta conservazione ma con problemi di decentratura e debolezze di conio, che comunque non influiscono sulla conservazione. Direi che qfdc ci può stare2 punti
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Buongiorno, il 3 grana con data in numeri arabi e stella (rovesciata) è arrivato. Ecco le prime foto (ricche di riflessi) da dentro lo slab che appena potrò scassinerò. @Rocco68 @gennydbmoney @Rex Neap e chiunque altro voglia dire la sua? . Come ho già scritto è la prima in assoluto che mi capita di vedere. Sul Magliocca non la trovo riportata, sul CNI manco.La conservazione non è eccelsa, il rovescio se la cava pure benino mentre il dritto e messo meno bene, ma poco importa, l'ho presa perchè era una variante a me sconosciuta . Attendo i vostri riscontri. Saluti2 punti
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Buongiorno, oggi posto pure io la mia piastra del 1859,chissà sotto quale Re fu coniata,sarebbe bello riuscire a distinguere le liberate in base ai dettagli.2 punti
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Giuseppe Ruotolo, Sulle monete napoletane di Giuseppe Napoleone (1806-1808).2 punti
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Sono contento vi interessino... Per ringraziarvi, eccone allora un'altra un po' più difficile da reperire.2 punti
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1950 Tibet - 5 Sho e.B. 16-24 Data rilevabile solamente utilizzando con molta pazienza la tabella/simboli presente sul world coins 1901 - 20002 punti
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Ciao amici, Complimenti due splendide monete... Mi avete fatto venire voglia di condividere....2 punti
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Buonasera, oggi posto una Napoletana che ho riportato a casa dalla Germania. Un Grano 12 Cavalli 1793 Ferdinando IV. Riporto una breve nota su Ferdinando IV presa dal Web. Ciro la fonte www.repubblicanapoletana. It "..di libri di lettere, non volle mai saperne; gli uomini di più fama e dottrina erano suoi maestri; ma ora il tempo, ora mancando il volere, nessuno o rarissimo l'insegnamento; si vedevano crescere del re la forza e l'ignoranza, pericoli dello Stato nell'avvenire. Fanciullo non soffriva conversare coi sapienti, e fatto adulto, ne vergognava". Saluti Alberto2 punti
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Nella discussione dedicata ai dollari emessi per celebrare eventi e personaggi della storia dei Nativi Americani https://www.lamoneta.it/topic/187284-i-dollari-dei-nativi/ era emersa la proposta di dedicarne una analoga agli ultimi nati della Zecca statunitense, i dollari che vanno sotto il nome di American Innovation $1 Coin Program, che ci accompagneranno fino al lontano 2032 Probabilmente sarà qualche mio erede a terminare la discussione ma io intanto provo a iniziarla. La serie si propone di onorare le innovazioni e gli innovatori americani, ricordandone uno per ognuno dei 50 Stati, il Distretto di Columbia, e i 5 Territori degli Stati Uniti, per un totale di 56 monete. Ogni anno, a partire dal 2019 e fino al 2032, verranno emesse quattro monete da 1 dollaro, nell'ordine in cui gli Stati hanno ratificato la Costituzione degli Stati Uniti, dal Delaware alle Hawaii, a seguire il Distretto e i Territori. Il sistema è lo stesso già adottato per gli State Quarters. La serie è stata anticipata da una moneta speciale emessa nel 2018, portando così a 57 il totale delle emissioni. Questa è la mappa delle varie uscite, i nomi degli Stati metteteli voi, così vediamo quanto siete bravi in geografia Sperando come sempre che la discussione incontri il vostro favore e la vostra pazienza (ce ne vorrà tanta fino al 2032 ) inizieremo dal prossimo post l'analisi delle singole monete. petronius1 punto
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Questa discussione prende spunto da un'altra aperta recentemente nella sezione “Repubblicane” da @ARES III e poi sviluppata da @L. Licinio Lucullo . La sua lettura mi e' particolarmente piaciuta, al punto di spingermi ad aprirne una nuova per un approfondimento specifico nella sezione “imperiali”. Quindi ecco la moneta di cui vorrei parlarvi: la RIC II Traiano 796 D/: Q CASSIVS VEST: busto di Vesta, velata, drappeggiata, a destra R/: IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC P P REST: tempio di Vesta visto di fronte, esastilo, con una statua sul tetto e sedia curule all'interno; urna per il voto sulla sinistra; tavoletta con A C (absolvo-condemno) sulla destra. La moneta è molto simile a questa: Si tratta di un denario di età repubblicana, coniato a Roma nel 55 a.C., il Crawford 428/1. Questa è la sua scheda: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G191/1 Il dritto è perfettamente identico nelle due monete (immagine e legenda). Il rovescio, invece, cambia solo per un elemento: sulla moneta “imperiale” è presente la legenda (che manca quindi sulla “repubblicana”) nella quale le parole più significative per la nostra discussione sono TRAIAN e REST. TRAIAN perché in effetti si tratta di una emissione di Traiano. REST perché è un denario che fa parte della serie di monete di “restituzione”, ovvero una sorta di “riedizione” di vecchie monete. La legenda del rovescio si scioglie dunque così: Imperator Caesar Traianus Augustus Germanicus Dacicus Pater Patriae Restituit. Secondo Francesco Gnecchi (nel suo libro “Monete Romane”) : "Moneta restituita o di restituzione è quella che, ad un intervallo più o meno lungo dopo la prima emissione, viene riconiata da un altro imperatore il quale, riproducendo più o meno fedelmente il prototipo, vi aggiunge il proprio nome seguito dall'abbreviazione REST, più raramente dall'intera parola RESTITVIT". Le monete di restituzione si differenziano quindi dalle più comuni monete post-mortem perché riportano espressamente nella legenda l'identità di colui che tributa il ricordo tramite la "restituzione". Tali esemplari fanno la loro prima comparsa nel periodo dei Flavi. Tra essi si distinse proprio Traiano che non si limitò a rieditare i tipi dei suoi predecessori, ma anche un certo numero di monete dell’età repubblicana. Si tratta di aurei e denarii (soprattutto) che hanno tutti la medesima legenda del dritto, ovvero IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC PP REST. L’invariabilità della legenda farebbe ipotizzare che l’intera serie sia stata emessa in una singola occasione (anche se a me pare un po' strano, onestamente) avvenuta in una data posteriore al 102 d.C. (quando Traiano ottenne il titolo di Dacicus con la conquista della Dacia per l’appunto) e prima del 114 quando gli fu assegnato il titolo di Optimus Princeps. Una data post quem plausibile potrebbe essere il 107 sulla base di un passaggio della “Storia Romana” di Cassio Dione (68, 15) -epitomato da Xifilino- in cui si dice che in quell’anno l’imperatore “fece fondere tutte le monete consumate”, con la logica conseguenza della immissione in circolazione di un grosso quantitativo di nuove monete. Ovviamente la domanda da porsi è: con quale criterio Traiano ha scelto le monete da restituire, in particolare quelle dell’età repubblicana? Il tratto dominante del carattere di Traiano fu il desiderio di enfatizzare e di espandere la gloria di Roma. Appare quindi ragionevole pensare che sia stato questo il motivo che lo portò alla emissione di monete di restituzione: i tipi da rieditare potrebbero essere stati scelti in base al loro carattere simbolico e rappresentativo per mettere insieme una serie di monete che spiegassero e celebrassero l’evoluzione della grandezza di Roma. In questo senso quindi Traiano potrebbe essere considerato come uno dei primi a considerare lo strumento monetario come un aiuto alla comprensione della storia. Insomma, una sorta di numismatico ante-litteram. È chiaro però come l’esaltazione della grandezza di Roma significasse anche l’esaltazione della grandezza del sovrano che aveva portato l’impero alla sua massima espansione ed a un periodo di prosperità economica. Secondo invece una ipotesi più pragmatica, probabilmente egli individuò i tipi che rischiavano di sparire come conseguenza della programmata fusione di vecchie monete e perciò usò l’espediente di rieditarli per conservarne memoria. La restituzione dei denari repubblicani da parte di Traiano potrebbe aver avuto uno scopo, per così dire, opportunistico e propagandistico insieme. Sembra infatti che, dopo 150-200 anni, circolassero ancora molte di queste vecchie monete di buon argento, che furono quindi ritirate per coniare denari di lega più bassa, con evidente guadagno per le casse imperiali; per dare un "contentino" ai cittadini, che erano affezionati a queste belle, buone e storiche monete, ne coniò quindi un certo numero di esemplari " di restituzione". È chiaro però che queste monete avevano impresso il nome di Traiano che pertanto le usò come veicolo propagandistico. La serie completa delle monete di restituzione si presenta come una sorta di epitome di storia romana che parte dalla leggenda di Enea e Anchise: Il periodo dei re è rappresentato dai classici ritratti di Romolo e Anco Marcio. Questa è la RIC II 799, Romolo: Si giunge quindi all’età repubblicana che è rappresentata con molte monete. Vi troviamo i Dioscuri, varie personificazioni di Roma, eroi come Orazio Coclite, personaggi famosi legati a particolari eventi storici come Cecilio Metello nella seconda guerra punica, Emilio Paolo nella conquista della Macedonia, Giugurta che si arrende a Silla. Interessante la presenza di personaggi molto famosi, che nella loro vita furono contrapposti tra di loro. Abbiamo infatti Giulio Cesare in questo bellissimo aureo, il RIC II 815: Interessante è l’immagine del dritto: come diceva in un vecchio post Mirko 8710 si tratta di un Cesare molto simile a Traiano. E l’accostamento a Cesare non è ovviamente casuale, come possiamo ben immaginare. Da rimarcare che Cesare è presente con in altri due aurei, di cui il RIC II 806… …e in 4 denarii. È il personaggio più rappresentato nella serie di restituzione, seguito (anche qui ovviamente, direi) da Ottaviano-Augusto. Poi, come detto, ci sono gli anticesariani: Pompeo, RIC II 811: …e Bruto: RIC II 797… Interessante è anche il fatto che Traiano, giunto al periodo imperiale, nel “restituire” i suoi predecessori (con aurei, si noti), ometta deliberatamente Caligola, Nerone, Ottone, Vitellio e Domiziano. Una spiegazione potrebbe essere legata al comportamento tirannico di questi sovrani, alla loro morte disonorevole e al fatto che nessuno di essi ottenne il titolo di divus. Da notare tuttavia che anche Tiberio non lo ebbe, ma stranamente lui fu rieditato da Traiano. Non è chiara la vera motivazione di ciò. Nel chiudere questa carrellata, vorrei ricordare che In molti casi non sono noti gli “originali” delle corrispondenti monete di restituzione (uno di questi è proprio la RIC II 815 di cui sopra). Torniamo alla nostra moneta. Abbiamo visto che “restituiva” una moneta repubblicana del tutto particolare. Andiamo pertanto ab ovo, al denario repubblicano. Questa moneta ci riporta ad un’appassionante vicenda legata alle Vestali che fece molto scalpore nella Roma dell’epoca. Si era nell’anno 114 a.C. e si era conclusa da poco la lunga avventura dei Gracchi con l’uccisione di Caio (121 a.C.) che era seguita a quella del fratello Tiberio (133 a.C.). La morte dei Gracchi aveva posto fine ad un lungo periodo di fermento sociale e politico che aveva visto emergere le istanze dei plebei e degli italici. La loro fine aveva quindi rappresentato una apparente ripresa del potere della aristocrazia, anche se le tensioni rimanevano altissime. Le Vestali erano le sacerdotesse di Vesta ed erano tutte ragazze di origine patrizia (elemento importante nella nostra storia). Il sacerdozio delle Vestali durava trent’anni e per tutto questo periodo era loro imposto l’obbligo della verginità. Il loro compito era quello di custodire ed alimentare il fuoco sacro sull’altare del tempio di Vesta. Il fuoco di Vesta non doveva mai spegnersi: le Vestali che per negligenza lo avessero lasciato estinguere venivano battute con verghe. Quelle che avessero tradito il voto di castità pagavano il sacrilegio con la vita, sepolte vive in una grotta nel Campus Sceleratus nei pressi della Porta Collina. Nella sua lunga vita il collegio delle Vestali, per ragioni facilmente intuibili, dovette essere turbato da più di uno scandalo, se la tradizione riferisce che ben tredici Vestali furono sepolte vive per perduta verginità. Proprio in riferimento a quanto detto, in quell’anno 114 a.C. a Roma corse voce che tra le Vestali si fossero verificati gravi episodi di dissolutezza. Fu promossa un’inchiesta ufficiale al termine della quale tre Vestali risultarono gravemente indiziate. Il processo, celebrato dal Pontefice Massimo, si concluse però con la condanna di una sola di esse. Nel clima politico dell’epoca molti (soprattutto i plebei) videro in questa sentenza una sorta di accordo sottobanco tra il Pontefice Massimo e le Vestali (non so se per ragioni politiche o per coinvolgimento diretto nello scandalo). Fu così che un tribuno della plebe invocò la revisione del processo portando la causa davanti al tribunale del popolo la cui presidenza fu affidata a Lucio Cassio Longino (fratello del cesaricida Gaio) , noto per il suo rigore e la sua integrità morale. Fu emesso quindi un verdetto esemplare che condannò a morte anche le altre due vestali in precedenza assolte. In questo modo si volle colpire non solo l’aristocratico collegio delle Vestali, ma anche e soprattutto il Pontefice Massimo. Circa sessant’anni dopo, nel 55 a.C., il magistrato monetario Quinto Cassio Longino (discendente di Lucio Cassio Longino) fece emettere un denario a memoria di quell’antico scandalo, del clamoroso processo e indirettamente del suo antenato che ne era stato il promotore. Interessante il fatto che il RIC consideri questa restituzione come commemorazione di una Lex Tabellaria. Ora, spulciando, ho letto che ci fu una Lex Cassia Tabellaria che riformò il sistema elettorale romano introducendo il voto segreto il cui promotore fu proprio quel Lucio Cassio Longino che aveva presieduto la revisione del processo contro le tre Vestali. Ecco che il cerchio si chiude. l diritto della moneta presenta il busto di Vesta. Il capo è parzialmente coperto da un velo trasparente che fa intravvedere l’acconciatura sottostante, con crocchia e diadema. L’espressione del volto è piuttosto “canonica” nel senso stretto della parola e trovo che trasmetta comunque un senso di serenità, a differenza forse dell’analogo repubblicano. A proposito di quest’ultimo, trovo molto bella le parole usate dal nostro Licinio Lucullo: “Emana da questo volto un’aura affascinante ed enigmatica, la sua espressione è quella malinconica e turbata di una divinità offesa”. All’epoca di Traiano erano ormai passati tanti anni da quei fatti. Forse anche questo cambio di espressione rientra in una politica di propaganda. Il rovescio è molto particolare. Al centro campeggia il tempio di Vesta, il cui aspetto circolare si intuisce dalla prospettiva generata dalle sei colonne di altezza diversa e dal tetto a cupola di forma conica leggermente stondato che ha due acroteri a protome di dragone ed è sormontato da una statua (probabilmente di Vesta) con patera e scettro. A destra una tavoletta per il voto con le lettere AC, che stanno per Absolvo/Condemno, ovvero i due possibili verdetti di un processo. Concluso il dibattimento, infatti, i membri del collegio giudicante erano invitati a ritirarsi per deliberare. Ogni giurato riceveva una tavoletta cerata recante da un lato la lettera A (absolvo), dall’altro la lettera C (condemno), e dopo aver cancellato una delle due (o entrambe se voleva astenersi) deponeva la tavoletta in un’urna appositamente predisposta, visibile sulla nostra moneta alla sinistra del tempio. Prima di concludere allego la discussioni che citavo all’inizio da cui ho tratto molte delle cose che ho raccontato, ringraziando ancora Licinio Lucullo e Ares III: E voi avete qualche moneta di restituzione di Traiano che volete condividere? Ciao. Stilicho1 punto
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Ti ringrazio. Per la verità, sulle immagini riporto anche il giudizio del perito ed il grado di rarità che qui, sul forum, ometto per vari motivi. Molto spesso, se vi è motivo, aggiungo anche l'immagine del contorno. Quanto alla conservazione, non avendo/volendo un monetiere per non tenere il tutto in casa, le conservo in album che, come ho riportato in altre sezioni del forum, a me non danno alcun problema. Le Piastre, in particolare, per ora le mantengo in album all'interno della perizia e oscillo tra il volerle lasciare così o liberarle, ma sempre tenerle in album che personalizzo (qui sotto la copertina delle Piastre di Ferdinando II parzialmente oscurata).1 punto
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Complimenti per la discussione che sarebbe già completa! Per contribuire (pur in minima parte) aggiungerei che il Tempio di Vesta è rappresentato anche su un denario neroniano. La sua immagine è simile (circolare con cupola) ma se osserviamo con più attenzione è comparsa la statua sulla cupola mentra la sedia curule è scomparsa, sostituita da una probabile rappresentanzione della Dea. NERO. 54-68 AD. AR Denarius (18mm, 3.51 gm, 6h). Rome mint. Struck circa 65-66 AD.NERO CAESAR AVGVSTVS, laureate head rightVESTA above, hexastyle temple with four steps; Vesta seated within facing, head left, holding patera and sceptre. RIC I 62; WCN 61; BMCRE 104; RSC 335. 3 novembre 2011 http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=56834 Perchè non è simile agli altri due esemplari? Il Tempio di Vesta, uno dei più antichi ed importanti santuari di Roma, ospitava il "fuoco sacro", simbolo della comunità e dello Stato ed era strettamente connesso con la Casa delle Vestali, insieme alla quale costituiva un complesso unitario denominato "Atrium Vestae". Il tempio fu eretto probabilmente nel IV secolo a.C. ed era costituito da un podio in opera cementizia rivestito di marmo, al quale si addossavano le basi che sostenevano un anello di 20 colonne corinzie scanalate che racchiudevano la cella, anch'essa circolare, all'interno della quale era custodito il "fuoco sacro" continuamente acceso: il tetto, conico, aveva un'apertura centrale che permetteva la fuoriuscita del fumo. Va segnalato che nessun simulacro della dea era qui custodito, mentre invece si presume che una statua della divinità fosse contenuta nell'edicola situata all'ingresso della Casa delle Vestali. Nella cavità trapezoidale che si apriva nel podio, ed alla quale si accedeva soltanto dalla cella, probabilmente si deve riconoscere il "penus Vestae", il sito proibito alla vista di tutti tranne che alle Vestali, dove erano conservati i "pignora civitatis", ovvero gli oggetti sacri ai destini di Roma e "pegno" delle sue fortune, che Enea, secondo la leggenda, avrebbe trasportato da Troia: tra tutti il più importante era il Palladio, un simulacro arcaico di Minerva. Quando l'incendio neroniano del 64 d.C. distrusse, con gran parte della città, anche il tempio e la Casa delle Vestali, le due costruzioni vennero sostituite, ad un livello più alto, dagli edifici attualmente visibili. Il tempio, pur attraverso numerose modifiche, conservò la forma e le dimensioni allora stabilite, insieme al nuovo orientamento, basato su quello prevalente del Foro Romano. Dopo la fase neroniana vi fu un totale rifacimento nel periodo di Traiano e poi un successivo restauro attribuibile alla moglie di Settimio Severo, Giulia Domna, in seguito all'incendio del 191 d.C., molto probabilmente mantenendo la stessa forma conferitagli dalla ricostruzione neroniana del 64 d.C. L'aspetto attuale è dovuto alla ristrutturazione del 1930, durante la quale furono utilizzati numerosi frammenti originali, completati da restauri in travertino. https://www.romasegreta.it/campitelli/foro-romano/tempio-di-vesta.html Mi pare pertanto verosimile affermare che il rovescio neroniano si riferisca all'aspetto del "nuovo" Tempio di Vesta mentre Traiano (che lo rimanipolò) si affidò al vecchio denario probabilmente alludendo al suo volersi riferire alla tradizione romana più antica. Ciao Illyricum1 punto
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@gennydbmoney, questo mi era sfuggito. Bravo. Il volume oramai è pronto per la stampa, ma prendo appunti per un prossimo futuro.? Grazie.1 punto
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Allora lo dico io : di inestimabile valore storico, sembra essere sfuggito ai più che il tesoretto è stato ritrovato in un vaso,in una stratigrafia, in una abitazione, in un centro abitato, quindi in un contesto che permetterà di estrapolare una messe di dati decisamente più importante del suo mero valore economico dato dal peso e dalla conservazione.1 punto
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No....no Genny, io non li ho. Ma ce Chi li ha..e li tiene solo nella biblioteca.? Ultimamente si vedono più 49 che 37.....strano.1 punto
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Ieri ho pubblicato: - Piastra del 1858 con al D/ caratteri grossi della legenda; al R/ aquile rovesciate e 4 puntini nello stemma del Portogallo; - Piastra del 1859 con al R/ "A rovesciato" al posto della "V" di VTR e cifra "1" di 120 ribattuto. Oggi vi propongo dapprima: - Piastra del 1849 non particolarmente ben conservata (ma non ne ho trovata ancora una migliore) con al R/ il puntino più basso dello stemma del Portogallo ribattuto:1 punto
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di questa purtroppo non sono riuscito a ritrovare la versione non tagliata (sono fuori casa) per correggere il taglio selvaggio del bordo.. spero che questa sia leggermente più leggibile...e grazie!1 punto
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vi chiedo scusa, non mi ero accorto di aver tagliato più del dovuto... la moneta è effettivamente decentrata ma non quanto poteva sembrare dalla foto precedente. Grazie mille a tutti intanto per i commenti! Dai messaggi precedenti, mi sembra di aver scelto la moneta giusta per il giochino..1 punto
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Ecco il mio centesimo afis del '50 somalo,gia postato "anni" fa erroneamente @nikita_ ?1 punto
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Non esiste una percentuale 50 e 50; di questo argomento, libri (perchè uno li può comprare o meno), e documenti (perchè uno non havoglia di cercarli), a parte.......in questo forum, non anni addietro, ma molto recentemente si è già discusso più volte di questa problematica, e ad oggi è consolidato. Non ci sono dubbi a riguardo oppure ipotesi da sciogliere.....ma se non si ha nemmeno voglia di cercare......leggo spesso che si ripropongono sempre le stesse questioni....gli stessi dubbi, le stesse domande, ripetute, anche a riguardo altre monete. Noto anche, però, con perplessità, che oltre me, ci sono altri Utenti che conoscono queste cose, le hanno lette, le conoscono (?) ....eppure non correggono MAI, oppure si astengono nello scrivere ciò che hanno letto e che sarebbe corretto intervenire per coloro i quali non hanno ancora appreso le notizie !! Peccato !!1 punto
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Apollonia , ti ringrazio per il grande lavoro di ricerca.. ho letto tutto con grande interesse..1 punto
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A mio parere siamo sul Mb, forse qualcosina in più... Da queste foto mi pare anche un po' spenta, come colorazione, probabilmente è stata lavata. Detto ció, vista la rarità, un eventuale acquisto andrebbe ponderato per bene.1 punto
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Un interessante antoniniano di Filippo I che ricorda la fine delle ostilità e la conclusione della pace con i Sasanidi, con la leggenda al rovescio " PAX FVN DATA CVM PERSIS " CNG 326 n. 518 Antoniniano 23 mm 4,53 g1 punto
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Grazie del tuo parere @gennydbmoney. Ora sto per mettermi all'opera per resuscitarla da sta SLAB-tomba di plastica, sono curioso anche di vedere il contorno!!1 punto
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Grazie amico Rocco! Mi fa piacere, che dalla tua esperienza concordi sul simbolo, e che anche tu lo veda per la prima volta abbinato alla data con numeri arabi. Le monete di Murat (il rame dico) in collezione non mi mancano e una prima classificazione studio a modo mio lo sto già facendo, sono ai primi rudimenti ma credo non smetterò presto di raccogliere/collezionare questi tondelli così intriganti e vari, una cosa simile la sto facendo pure per i grani siciliani 1814-1816 (di recente ho scovato un 5 grani che personalmente non ho trovato ancora classificato, lo posterò a tempo debito), quindi avanti?...intanto ho beccato questa1 punto
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La notizia è già "vecchia" pubblicata ieri: Prima di scrivere non sarebbe meglio dare una scorsa alle nuove discussioni? Saluti TIBERIVS1 punto
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Complimenti Cristiano, il simbolo è bello evidente, in un nominale in cui le schiacciature in quel punto sono la norma. Io personalmente è la prima volta in tanti anni che vedo questo abbinamento. Ti consiglio vivamente di iniziare per conto tuo uno studio/classificazione di questi nominali, La passione e l'entusiasmo non ti mancano. Un caro saluto, Rocco1 punto
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Io l’ho già acquistato e ricevuto, ora però sto finendo la lettura di un altro libro, comunque chi lo legge per primo e fa una piccola recensione sicuramente aiuterà gli altri interessati a questo particolare tema e volume.1 punto
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Buona sera @pandino 47€ l' una compreso trasporto. Vedremo fra qualche anno che effetto farà questo post....... ?1 punto
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Esiste la variante senza punteggiatura nel rovescio. Complimenti per la magnifica Piastra. Caratteri grossi al dritto. Aquilette capovolte. 4 pallini nello stemma del Portogallo.1 punto
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Cari amici lamonetiani. Col vostro permesso, quest'oggi vorrei riportare un po' in auge questa discussione che, personalmente, trovo molto interessante. Come già espresso in altre occasioni, a mio modesto parere, youtube è un mezzo straordinario per divulgare il sapere, specie tra i più giovani. Per questo motivo, ammiro profondamente chiunque dedichi tempo ed energie nel creare video seri a tema numismatico. Sottolineo "seri" perché, in modo proporzionale, disdegno tutti quei canali che fanno disinformazione. Un esempio su tutti sono i classici video sulle lire o gli euro che valgono una fortuna... Bando alle ciance, vi segnalo un video che ho visto recentemente e che ho gradito particolarmente. Buona visione!1 punto
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Ho notato un altra cosa,ovvero la distanza dell' ala ,dalla parte centrale della moneta,risulta esser maggiore nella prima,minore nella seconda( ora non so se per colpa di quel riflesso). Allego sempre la tua foto,sempre da me pasticciata?,almeno si capisce meglio. Saluti1 punto
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Ferdinando IV Tarì 1790 Stemma Tipologia che presenta spesso ribattiture.1 punto
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Luca Lombardi, Le contromarche offensieve sulle piastre di Ferdinando II di Borbone.1 punto
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Questa è della Baldwin's Auctions Ltd, Auction 75, lot 1644, 26.09.2012 BRITISH COMMEMORATIVE MEDALS. [Edward VI], Henri II of France (1519-1547-1559), The Cession of Boulogne by the English to the French, cast Bronze Medal, 1550, attributed to Jacques II Rouaire (before 1520-1571), draped bust left, HENRICVS II FRANCORVM REX, rev Perseus rescuing Andromeda from the sea-monster, 49mm, cast with an integral suspension loop (BMC [Jones] vol I, 54-56; Pollard [2007] 626; Kress 545; Mazz II, 140; Arm II, 248, 2). A contemporary cast, very fine and rare. Pollard leaves the attribution as “probably French with Italian or Netherlandish influence”. Boulogne was sold to the French for 400,000 Crowns. bought J Lis, February 1993 £250-350 Starting price: 200 GBP - Estimate: 250 GBP - Result: 200 GBP1 punto
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Ai tempi in cui avevo aperto la discussione disponevo del "Chinese cash, identification and price guide" di Jen, ora mi son procurato il più completo "Cast chinese coins" di Hartill. Ora, controllando quest'ultimo, ho scoperto che il cash in questione è probabilmente un cash prodotto dallo stato (il 19.25 del catalogo) piuttosto che uno di quelli, più comuni, prodotti dai monasteri. Il "probabilmente" è dovuto alle dimensioni, so solo che il regolare è più grande di quello del tempio, ma non so quanto siano grandi in termini assoluti i due tipi. Quanto alla collezione, sto raccogliendo i tongbao per tutta l'epoca della loro produzione, dal 621 al 1911 d.C., in maniera che in questi tredici secoli ci sia sempre un sovrano vivente a cui posso attribuire il cash in questione, fatti salvi ovviamente i tre periodi in cui non fù in vita nessun sovrano "emittente". Ora, dopo cinquantadue pezzi diversi raccolti, la collezione è quasi completa. Mi resta ancora un "buco" nella dinastia Yuan della quale i pezzi che cerco sono introvabili.1 punto
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