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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/11/20 in Risposte
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Buon pomeriggio a tutti, condivido una foto di gruppo dei 5 grani per Ferdinando III che ho in collezione, 7 per ora, tutti diversi sia per la punteggiatura/spaziatura in legenda, sia per la posizione delle sigle VB. Sigle VB al rovescio che possono essere: alte, basse, sfalsate Punteggiatura al rovescio: con, senza, o con due punti dopo PVBLICA Al dritto ci sono meno particolari che variano, ma in alcuni casi la spaziatura della legenda è diversa ( ET HIER o ETHIER). Poi ancora la punteggiatura: REX si può presentare con o senza punto, così come la data. p.s. devo decidermi ad aprire una discussione e metterle giù con calma una ad una, intanto o fatto sta sortita Saluti e buon venerdì sera!!5 punti
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Credo che le distinzioni possano essere utili per definire attività e interessi, ad esempio un commerciante numismatico ha degli interessi che concernono un'attività commerciale, di conseguenza approfondirà e studierà le monete soprattutto in funzione di questa particolare attività con enfasi data ai temi della genuinità, alle falsificazioni, ai criteri di conservazione ed alla storia del mercato e delle aste numismatiche; uno studioso di numismatica, sia accademico che dilettante, può approfondire aspetti diversi quali la storia della moneta, la sua funzione economica e la simbologia iconografica, tralasciandone altri come i criteri di conservazione o l'andamento dei prezzi; un collezionista può scegliere di accostare il raccogliere all'attività di studio, oppure può semplicemente accontentarsi della gratificazione estetica nel possedere oggetti gradevoli, alcuni possono essere attratti dall'idea di unire una gratificazione collezionistica con la speranza di un investimento che mantenga o accresca il valore dei soldi spesi nel corso del tempo... Attività, interessi, motivazioni e passioni nel l'avvicinarsi alla numismatica ed alle monete possono essere le più varie, va bene distinguerle, ma non è necessario creare gerarchie di importanza, tutti dovrebbero avere piena cittadinanza in questo mondo variegato ed affascinante...3 punti
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Se volessero sanificare le mie monete con qualsiasi agente chimico, chiudo lo stand e torno a casa, ovviamente. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Permettimi una battuta (una facezia che vuol essere solo tale...) non è che hai fatto la prima foto e poi, tra le due, hai spiegazzato la banconota?2 punti
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Posto un mio Tarì da 20 Grana ( ex asta Marcoccia n.11 ) Anno 1685. Penso sia la variante descritta dal Magliocca al N. 17a ( Fascio legato a II ), ma chiedo conferme. Pur essendo poco esperto di questa Tipologia, noto anche che al R/ la legenda è °HIS°VICI° e non quella riportata dal suddetto libro: °ISTIS°VICI ( Foto del Venditore ) Saluti a Tutti, Beppe2 punti
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Buonasera, sesterzio di Nerone. Se non proprio questo (sto in auto con pochi mezzi a disposizione) molto simile a questo: RIC 361 Nero. Sestertius. Rome mint. AD 67. 24.01 g, 34.32mm. IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GERM PM TR P XIII PP, laureate head left / ROMA (in ex.), S-C across fields, Rome seated left on cuirass, holding Victory and spear, various arms around her. RIC 361; WCN 172. Aspettiamo comunque altri pareri2 punti
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L’amplesso di Olimpiade con Zeus è raffigurato su questo affresco del '500 di Giulio Romano. Sulla destra Filippo che sbircia la scena: un mito vuole che abbia perso un occhio proprio perchè Zeus volle punirlo per questa sua curiosità.2 punti
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Buongiorno a tutti, Non so a voi ma a me il fatto di averle riunite dopo più di 170 anni è una cosa che mi piace assai2 punti
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La moneta versa in uno stato di conservazione basso quindi il valore è irrisorio. Il valore alto agli stati di conservazione alti è attribuito per il bordo rigato esclusivamente al fatto che avendo circolato parecchio ben poche si trovano in stato di conservazione Fior di Conio e quindi la richiesta ne fa lievitare il prezzo. Un esemplare circolato come questo non ha nessun interesse economico proprio perchè è comunissimo trovarne con bordo rigato così in basso stato di conservazione; discorso diverso se fosse una Fior di Conio ma non è questo il caso. La pulizia di una moneta non può alzarne mai lo stato di conservazione visto che lo stato di conservazione è una valutazione del grado di usura (e altri danni) subita durante la circolazione. Passando di mano in mano per molti anni e circolando una moneta si usura e i suoi rilievi si consumano questo fenomeno ne determina il valore perchè se la moneta non ha mai circolato ha un valore più alto visto che non è minimamente consumata. Tanto più una moneta è usurata tanto "vale" di meno teoricamente, poi il valore di una moneta è dato anche da altri parametri come la rarità (reperibilità sul mercato) o valori aggiunti come la patina per esempio oltrechè dalla richiesta. Ci sono monete abbastanza comuni con un grande valore perchè ve ne è grande richiesta e altre molto rare che valgono meno perchè c'è poca richiesta. Il valore di una moneta è dato da molti parametri come vede...2 punti
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Salve La moneta è assai comune come le è già stato detto e il valore economico è decisamente irrisorio vista la scarsa conservazione. Queste monete si possono trovare sia a bordo liscio sia a bordo rigato; inizialmente fu coniata per l'ordinaria circolazione a partire dal 1919 fino al 1925 con bordo liscio tuttavia visto che il bordo liscio la rendeva troppo simile alle 5 lire in argento di diametro non troppo dissimile si decise nel 1929 di ritirarle progressivamente dalla circolazione e sottoporle a zigrinatura del bordo in modo da distinguerle in modo chiaro dalle 5 lire e poi rimetterle in circolazione. Così le 50 centesimi a bordo liscio furono dichiarate fuori corso legale nel 1934 e quelle che avevano subito il processo di rigatura del bordo continuarono a circolare. Per questo motivo queste monete nella versione bordo rigato raggiungono quotazioni importanti per gli alti stati di conservazione, dal momento che sono monete che hanno avuto un'intensa circolazione ed è difficile trovarne in Fior di Conio, mentre in basso stato di conservazione hanno valore irrisorio. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/16 Personalmente è una moneta che trovo molto bella a livello artistico come d'altronde molte monete del Regno d'Italia. Visto che le è stata regalata il mio suggerimento è di tenerla da parte con cura e provare magari a pulirla come le è stato suggerito da @sandokan in modo assolutamente non invasivo (magari usando delicatamente un panno per lenti da occhiali) infatti con tutte le monete è sempre meglio non esagerare con la pulizia perchè va a togliere la patina d'epoca, parametro molto apprezzato dai collezionisti, e quindi ne abbassa di conseguenza il valore; oppure può rovinare la moneta con graffi vari e creare danni irreparabili che la deprezzano fortemente. Ultimo suggerimento che le posso dare è di dare un po' un'occhiata alle monete di Vittorio Emanuele III e del Regno d'Italia in generale e vedere se le può interessare iniziare una piccola collezione magari proprio a partire da questa monetina quasi centenaria.2 punti
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Buonasera a tutti, posto un altro dei miei Tornesi di Filippo II con Cornucopia, lo trovo molto interessante per i punti sotto al busto e lo strano simbolo sopra . ? L'anno dovrebbe essere 15... Aiutatemi voi per favore Saluti Alberto2 punti
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Questa discussione prende spunto da un'altra aperta recentemente nella sezione “Repubblicane” da @ARES III e poi sviluppata da @L. Licinio Lucullo . La sua lettura mi e' particolarmente piaciuta, al punto di spingermi ad aprirne una nuova per un approfondimento specifico nella sezione “imperiali”. Quindi ecco la moneta di cui vorrei parlarvi: la RIC II Traiano 796 D/: Q CASSIVS VEST: busto di Vesta, velata, drappeggiata, a destra R/: IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC P P REST: tempio di Vesta visto di fronte, esastilo, con una statua sul tetto e sedia curule all'interno; urna per il voto sulla sinistra; tavoletta con A C (absolvo-condemno) sulla destra. La moneta è molto simile a questa: Si tratta di un denario di età repubblicana, coniato a Roma nel 55 a.C., il Crawford 428/1. Questa è la sua scheda: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G191/1 Il dritto è perfettamente identico nelle due monete (immagine e legenda). Il rovescio, invece, cambia solo per un elemento: sulla moneta “imperiale” è presente la legenda (che manca quindi sulla “repubblicana”) nella quale le parole più significative per la nostra discussione sono TRAIAN e REST. TRAIAN perché in effetti si tratta di una emissione di Traiano. REST perché è un denario che fa parte della serie di monete di “restituzione”, ovvero una sorta di “riedizione” di vecchie monete. La legenda del rovescio si scioglie dunque così: Imperator Caesar Traianus Augustus Germanicus Dacicus Pater Patriae Restituit. Secondo Francesco Gnecchi (nel suo libro “Monete Romane”) : "Moneta restituita o di restituzione è quella che, ad un intervallo più o meno lungo dopo la prima emissione, viene riconiata da un altro imperatore il quale, riproducendo più o meno fedelmente il prototipo, vi aggiunge il proprio nome seguito dall'abbreviazione REST, più raramente dall'intera parola RESTITVIT". Le monete di restituzione si differenziano quindi dalle più comuni monete post-mortem perché riportano espressamente nella legenda l'identità di colui che tributa il ricordo tramite la "restituzione". Tali esemplari fanno la loro prima comparsa nel periodo dei Flavi. Tra essi si distinse proprio Traiano che non si limitò a rieditare i tipi dei suoi predecessori, ma anche un certo numero di monete dell’età repubblicana. Si tratta di aurei e denarii (soprattutto) che hanno tutti la medesima legenda del dritto, ovvero IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC PP REST. L’invariabilità della legenda farebbe ipotizzare che l’intera serie sia stata emessa in una singola occasione (anche se a me pare un po' strano, onestamente) avvenuta in una data posteriore al 102 d.C. (quando Traiano ottenne il titolo di Dacicus con la conquista della Dacia per l’appunto) e prima del 114 quando gli fu assegnato il titolo di Optimus Princeps. Una data post quem plausibile potrebbe essere il 107 sulla base di un passaggio della “Storia Romana” di Cassio Dione (68, 15) -epitomato da Xifilino- in cui si dice che in quell’anno l’imperatore “fece fondere tutte le monete consumate”, con la logica conseguenza della immissione in circolazione di un grosso quantitativo di nuove monete. Ovviamente la domanda da porsi è: con quale criterio Traiano ha scelto le monete da restituire, in particolare quelle dell’età repubblicana? Il tratto dominante del carattere di Traiano fu il desiderio di enfatizzare e di espandere la gloria di Roma. Appare quindi ragionevole pensare che sia stato questo il motivo che lo portò alla emissione di monete di restituzione: i tipi da rieditare potrebbero essere stati scelti in base al loro carattere simbolico e rappresentativo per mettere insieme una serie di monete che spiegassero e celebrassero l’evoluzione della grandezza di Roma. In questo senso quindi Traiano potrebbe essere considerato come uno dei primi a considerare lo strumento monetario come un aiuto alla comprensione della storia. Insomma, una sorta di numismatico ante-litteram. È chiaro però come l’esaltazione della grandezza di Roma significasse anche l’esaltazione della grandezza del sovrano che aveva portato l’impero alla sua massima espansione ed a un periodo di prosperità economica. Secondo invece una ipotesi più pragmatica, probabilmente egli individuò i tipi che rischiavano di sparire come conseguenza della programmata fusione di vecchie monete e perciò usò l’espediente di rieditarli per conservarne memoria. La restituzione dei denari repubblicani da parte di Traiano potrebbe aver avuto uno scopo, per così dire, opportunistico e propagandistico insieme. Sembra infatti che, dopo 150-200 anni, circolassero ancora molte di queste vecchie monete di buon argento, che furono quindi ritirate per coniare denari di lega più bassa, con evidente guadagno per le casse imperiali; per dare un "contentino" ai cittadini, che erano affezionati a queste belle, buone e storiche monete, ne coniò quindi un certo numero di esemplari " di restituzione". È chiaro però che queste monete avevano impresso il nome di Traiano che pertanto le usò come veicolo propagandistico. La serie completa delle monete di restituzione si presenta come una sorta di epitome di storia romana che parte dalla leggenda di Enea e Anchise: Il periodo dei re è rappresentato dai classici ritratti di Romolo e Anco Marcio. Questa è la RIC II 799, Romolo: Si giunge quindi all’età repubblicana che è rappresentata con molte monete. Vi troviamo i Dioscuri, varie personificazioni di Roma, eroi come Orazio Coclite, personaggi famosi legati a particolari eventi storici come Cecilio Metello nella seconda guerra punica, Emilio Paolo nella conquista della Macedonia, Giugurta che si arrende a Silla. Interessante la presenza di personaggi molto famosi, che nella loro vita furono contrapposti tra di loro. Abbiamo infatti Giulio Cesare in questo bellissimo aureo, il RIC II 815: Interessante è l’immagine del dritto: come diceva in un vecchio post Mirko 8710 si tratta di un Cesare molto simile a Traiano. E l’accostamento a Cesare non è ovviamente casuale, come possiamo ben immaginare. Da rimarcare che Cesare è presente con in altri due aurei, di cui il RIC II 806… …e in 4 denarii. È il personaggio più rappresentato nella serie di restituzione, seguito (anche qui ovviamente, direi) da Ottaviano-Augusto. Poi, come detto, ci sono gli anticesariani: Pompeo, RIC II 811: …e Bruto: RIC II 797… Interessante è anche il fatto che Traiano, giunto al periodo imperiale, nel “restituire” i suoi predecessori (con aurei, si noti), ometta deliberatamente Caligola, Nerone, Ottone, Vitellio e Domiziano. Una spiegazione potrebbe essere legata al comportamento tirannico di questi sovrani, alla loro morte disonorevole e al fatto che nessuno di essi ottenne il titolo di divus. Da notare tuttavia che anche Tiberio non lo ebbe, ma stranamente lui fu rieditato da Traiano. Non è chiara la vera motivazione di ciò. Nel chiudere questa carrellata, vorrei ricordare che In molti casi non sono noti gli “originali” delle corrispondenti monete di restituzione (uno di questi è proprio la RIC II 815 di cui sopra). Torniamo alla nostra moneta. Abbiamo visto che “restituiva” una moneta repubblicana del tutto particolare. Andiamo pertanto ab ovo, al denario repubblicano. Questa moneta ci riporta ad un’appassionante vicenda legata alle Vestali che fece molto scalpore nella Roma dell’epoca. Si era nell’anno 114 a.C. e si era conclusa da poco la lunga avventura dei Gracchi con l’uccisione di Caio (121 a.C.) che era seguita a quella del fratello Tiberio (133 a.C.). La morte dei Gracchi aveva posto fine ad un lungo periodo di fermento sociale e politico che aveva visto emergere le istanze dei plebei e degli italici. La loro fine aveva quindi rappresentato una apparente ripresa del potere della aristocrazia, anche se le tensioni rimanevano altissime. Le Vestali erano le sacerdotesse di Vesta ed erano tutte ragazze di origine patrizia (elemento importante nella nostra storia). Il sacerdozio delle Vestali durava trent’anni e per tutto questo periodo era loro imposto l’obbligo della verginità. Il loro compito era quello di custodire ed alimentare il fuoco sacro sull’altare del tempio di Vesta. Il fuoco di Vesta non doveva mai spegnersi: le Vestali che per negligenza lo avessero lasciato estinguere venivano battute con verghe. Quelle che avessero tradito il voto di castità pagavano il sacrilegio con la vita, sepolte vive in una grotta nel Campus Sceleratus nei pressi della Porta Collina. Nella sua lunga vita il collegio delle Vestali, per ragioni facilmente intuibili, dovette essere turbato da più di uno scandalo, se la tradizione riferisce che ben tredici Vestali furono sepolte vive per perduta verginità. Proprio in riferimento a quanto detto, in quell’anno 114 a.C. a Roma corse voce che tra le Vestali si fossero verificati gravi episodi di dissolutezza. Fu promossa un’inchiesta ufficiale al termine della quale tre Vestali risultarono gravemente indiziate. Il processo, celebrato dal Pontefice Massimo, si concluse però con la condanna di una sola di esse. Nel clima politico dell’epoca molti (soprattutto i plebei) videro in questa sentenza una sorta di accordo sottobanco tra il Pontefice Massimo e le Vestali (non so se per ragioni politiche o per coinvolgimento diretto nello scandalo). Fu così che un tribuno della plebe invocò la revisione del processo portando la causa davanti al tribunale del popolo la cui presidenza fu affidata a Lucio Cassio Longino (fratello del cesaricida Gaio) , noto per il suo rigore e la sua integrità morale. Fu emesso quindi un verdetto esemplare che condannò a morte anche le altre due vestali in precedenza assolte. In questo modo si volle colpire non solo l’aristocratico collegio delle Vestali, ma anche e soprattutto il Pontefice Massimo. Circa sessant’anni dopo, nel 55 a.C., il magistrato monetario Quinto Cassio Longino (discendente di Lucio Cassio Longino) fece emettere un denario a memoria di quell’antico scandalo, del clamoroso processo e indirettamente del suo antenato che ne era stato il promotore. Interessante il fatto che il RIC consideri questa restituzione come commemorazione di una Lex Tabellaria. Ora, spulciando, ho letto che ci fu una Lex Cassia Tabellaria che riformò il sistema elettorale romano introducendo il voto segreto il cui promotore fu proprio quel Lucio Cassio Longino che aveva presieduto la revisione del processo contro le tre Vestali. Ecco che il cerchio si chiude. l diritto della moneta presenta il busto di Vesta. Il capo è parzialmente coperto da un velo trasparente che fa intravvedere l’acconciatura sottostante, con crocchia e diadema. L’espressione del volto è piuttosto “canonica” nel senso stretto della parola e trovo che trasmetta comunque un senso di serenità, a differenza forse dell’analogo repubblicano. A proposito di quest’ultimo, trovo molto bella le parole usate dal nostro Licinio Lucullo: “Emana da questo volto un’aura affascinante ed enigmatica, la sua espressione è quella malinconica e turbata di una divinità offesa”. All’epoca di Traiano erano ormai passati tanti anni da quei fatti. Forse anche questo cambio di espressione rientra in una politica di propaganda. Il rovescio è molto particolare. Al centro campeggia il tempio di Vesta, il cui aspetto circolare si intuisce dalla prospettiva generata dalle sei colonne di altezza diversa e dal tetto a cupola di forma conica leggermente stondato che ha due acroteri a protome di dragone ed è sormontato da una statua (probabilmente di Vesta) con patera e scettro. A destra una tavoletta per il voto con le lettere AC, che stanno per Absolvo/Condemno, ovvero i due possibili verdetti di un processo. Concluso il dibattimento, infatti, i membri del collegio giudicante erano invitati a ritirarsi per deliberare. Ogni giurato riceveva una tavoletta cerata recante da un lato la lettera A (absolvo), dall’altro la lettera C (condemno), e dopo aver cancellato una delle due (o entrambe se voleva astenersi) deponeva la tavoletta in un’urna appositamente predisposta, visibile sulla nostra moneta alla sinistra del tempio. Prima di concludere allego la discussioni che citavo all’inizio da cui ho tratto molte delle cose che ho raccontato, ringraziando ancora Licinio Lucullo e Ares III: E voi avete qualche moneta di restituzione di Traiano che volete condividere? Ciao. Stilicho1 punto
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Grazie @gennydbmoney, in effetti la moneta è stata descritta dal Venditore come 1685 ( senza menzionare varianti ), ma la data è difficilmente decifrabile. Cercherò di fotografarla magari con luce radente per vedere se è più visibile. Grazie, Cordiali Saluti, Beppe1 punto
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Credo che l'utente abbia errato il caricamento dell'immagine. Invece che nel post principale è stata caricata in anteprima. La si può vedere indugiando col puntatore nell'anteprima di questo topic https://www.lamoneta.it/uploads/monthly_2020_09/AFDC7D9C-3E1F-49B0-8A8B-3298BEB7DEFF.jpeg.fbae19f1c4626cf703e51fdeebe24919.jpeg1 punto
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Per la differenza ti posto il mio Pisani del 1735 in condizioni decisamente BB. Le foto fanno schifo ma in mano ha proprio un bel colore.1 punto
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secondo me manca l'elemento F... ?? (scusate ma non ho resistito, e comunque è vero!)1 punto
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Sicuramente un opera maestosa, fai solo del bene a tenere delle copie intonse in libreria. Sicuramente quest’opera rimarrà obbligatoriamente nel tempo, come assoluto punto di riferimento nelle monete Savoia. Ho solo sfogliato il libro ed è eccezionale, con le foto a colori bellissime. Credo che il MIR, con tutto il rispetto per questo, sia ormai superato dal nuovo volume, il bello del nuovo libro è come avere un intera collezione a casa, credo che nessuno neanche quella ex Reale di Vittorio Emanuele III sia così completa, insomma una collezione a portata di mano. ?????1 punto
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Qui sono descritti vari medaglioni con personaggi della famiglia regale macedone come protagonisti. https://www.lamoneta.it/topic/139294-medaglie-di-alessandro-magno-e-familiari/page/2/?tab=comments#comment-17712981 punto
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Complimenti, hai delle monete veramente interessanti, inoltre io ho un debole per il rame...1 punto
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Nell'attesa di postare altre mie Piastre, mi sono permesso di rielaborare la foto di Giuseppe al quale chiedo se mi sono avvicinato di più o di meno ai colori della moneta reale...1 punto
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Buongiorno, mi piacerebbe sapere il perché della scelta della cornucopia e del fascio littorio su questa moneta, complimenti @giuseppe ballaurimi piace molto, anche al rovescio ha tanti elementi interessanti.1 punto
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Tranquillo capitano? anzi hai notato una analogia molto interessate in quanto nelle monete inglesi soprattutto del XVIII/XIX secolo l'iconografia sia del dritto che del rovescio dei penny in bronzo di grande modulo si richiama esplicitamente alle monete romane; al dritto figura un profilo laureato erede dei ritratti imperiali e al rovescio una raffigurazione allegorica della "Britannia", la quale altro non è che l'antica provincia romana corrispondente a parte dell'attuale Regno Unito insulare, e che si rifà molto proprio alle iconografie molto allegoriche dei rovesci delle antiche monete romane a mio avviso.1 punto
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Mi chiedevo se nei convegni le monete venissero sanificate dopo essere state prese in mano da ogni visitatore. Non sarà questo il motivo per cui vengono annullati i convegni?1 punto
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Ciao a tutti, potrebbe essere un sesterzio visto il diametro.. Sono curioso di saperne di più.1 punto
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In effetti, mi pare che si debba distinguere il collezionista dal numismatico: il prima accumula ma non necessariamente studia, il secondo studia ma non necessariamente accumula. Poi c'è il commerciante, il quale investe ma non necessariamente studia o accumula... ?1 punto
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Nono moneta romana di Nerone mi pare lascio agli esperti la classificazione completa visto che non me ne intendo di monete antiche1 punto
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Buongiorno, questa non è la mia materia, però so che in realtà il peso di questa moneta dovrebbe essere di g. 33,87 fermi restando i 37 mm di diametro. Forse la tua misurazione non è stata precisa. Le 100 corone austriache più o meno circolate sono quotate in borsa https://www.confinvest.it/quotazioni/ le FDC ovviamente hanno un loro plusvalore. In più c'è da dire che questa moneta è comune col millesimo 1915, col 1914 dovrebbe essere più rara e quindi avere una quotazione superiore. Non resta che vedere la tua moneta. Una volta vista la moneta, aspetteremo il parere degli esperti in questa materia, anche e soprattutto sulla autenticità. HIRPINI1 punto
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1952 East Africa , 1 Shilling 1952 George Vi Copper-Nickel1 punto
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@littleEvil Bellissima! Io ho il pezzo da 500 Proof (uso la foto piccola che ho nel PC da millenni :D)1 punto
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Ciao @El Chupacabra, sempre i miei complimenti per le belle monete e le anomalie che, con grande colpo d'occhio riesci a trovare. Azzardo una diagnosi: il "Punzonatore" soffriva di Parkinson. ? Continua a postare le tue belle Piastre, sicuramente per tutti è un piacere vederle. Ciao Beppe1 punto
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REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II° - 5 LIRE 1852 GE1 punto
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Ti dissi già tempo fa...che la M dopo la data, andava capita del perché venne apposta... alcuni rari la hanno, qui la data sembra mancare. Ma a parte la data, @Layer1986, è una lettera "superflua". Questa rare monete, hanno le lettere del mastro di zecca, come di solito era obbligo, quelle dei coniatori..... e poi questa cavolo di M.1 punto
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Ciao, l'editore come sai è fallito. A quanto avevo letto tempo fa, era stato fatto uno "spezzatino" delle varie testate, spalmate su diversi editori americani. Non ho più seguito la vicenda a esser sincero. Oggi online trovi ottime risorse di collaborazione fra utenti, tipo Numista.1 punto
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Esattamente. Abbiamo deciso di fare un grosso sforzo per acquistarlo ma, come circolo Numismatico riteniamo sia importante cercare ogni anno di arricchire la biblioteca (aperta a tutti) con testi di spessore1 punto
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Il rovescio di questo contorniato in nome di Nerone (CNG 67) raffigura Olimpiade reclinata a sinistra sul divano, con la mano allungata verso il serpente ai suoi piedi. CONTORNIATE, In the name of Nero. Circa late 4th century AD. Æ 36mm (19.11 gm). Laureate head of Nero right / Olympias reclining left on couch, extending hand to serpent coiled at feet. Alföldi, Kontorniat, Tafel 55, 9 (this coin). VF, strong strike, brown patina, light porosity on reverse, hairline flan crack. ($1000) From the Garth R. Drewry Collection. Ex Frederick S. Knobloch Collection (Stack's, 1-3 May 1980), lot 119 È noto che Olimpiade aveva una vera e propria passione per i serpenti, tanto che si dice che fosse stato Zeus sotto forma di serpente e non Filippo II il vero padre di Alessandro. Filippo infatti temeva l'abitudine di Olimpiade di dormire con i serpenti nel letto: allora Zeus ne approfittò e per conquistarla e farla sua si trasformò nel rettile strisciante. Dall'unione nacque Alessandro Magno, considerato anche per questo un semidio dai pagani.1 punto
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Io ho due considerazioni da fare: La prima è il """cameratismo""", per cui colui il quale sa più di tutti è visto come un venerando maestro, e per carità, tale è; tuttavia quando a ciò si aggiunge un generale disprezzo per i più neofiti, per i più giovani e per i più inesperti, con risposte secche, credo che ciò allontani tutti dalla passione numismatica più di ogni altra cosa. Personalmente mi sono trovato sempre benissimo con questa comunità, ma noto che è presente questo lato. La seconda è la mancanza di passione, nel senso che molti hanno l'idea del collezionismo come un accumulo di cose che possono acquisire valore nel tempo, o cose da sfoggiare davanti a tutti per fare l'eccentrico. Questo penso che sia il cancro del collezionismo, perché credo che ogni moneta debba essere tenuta con consapevolezza del peso storico che porta, specialmente quando parliamo delle antiche. Sul lato più pratico credo che invece manchi un po' l'"interazionalismo" nel senso che mi piacerebbe avere ANCHE un forum condiviso con collezionisti da tutto il mondo.1 punto
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Mi piace, peró un COVID19 da qualche parte lo avrei messo..per i Posteri, così é un pó generica se la liberi dalla carta ???1 punto
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Nel forum ci sono collezionisti di falsi d'epoca che li studiano e confrontano con le originali...... non studiano su due soli pezzi o da foto prese in rete.... Ma da numerosi esemplari realizzati con varie tecniche e numerose leghe. Tu stesso puoi vederne più d'uno nella discussione apposita qui in sezione. Quindi non avere dubbi.1 punto
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Grazie King! Meraviglioso, per me. . . Non so quanto attendibile, se al 99, al 50 % o che. Ai puristi non starà bene, ma lo trovo molto interessante e in una maniera molto immediata !1 punto
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PARTE IV Ad Aristosseno sembrerebbero dunque attribuibili almeno sei gruppi di coni che di differenziano per elementi tipologici, epigrafici e stilistici, come da tabella che segue: Cat. Noe-Johnston D/ R/ Firma D/ Firma R/ 419 T. femminile (Hygieia type) con benda Spiga con foglia + gambero ... 422 T. di Demetra con corona d’ulivo Spiga con foglia 424 T. di Kore con ampyx Spiga con foglia + cavalletta 433-34 T. di Kore (?) con ampyx Spiga con foglia (kantharos sul n. 434) 435-36 T. femminile con ampyx e sphendone Spiga con foglia 439-45 T. di Kore con spiga Spiga con foglia Come osserva la Johnston nella produzione dell’artista si distinguono almeno due fasi di cui la prima, rappresentata dal n. 419, in cui l’incisore ripropone un tipo ben noto alla tradizione monetale metapontina, modellato sulla t. femminile con iscrizione Hygieia realizzata su un conio rilavorato (n. 419) che nella forma originaria (nn. 415-16, 418), come si è visto, non recava alcuna firma. Segue una fase di innovazione contrassegnata da tipi differenti (nn. 424, 433-34, 439-45) e/o non sempre identificabili con certezza (435-36), che segnano il raggiungimento della piena maturità dell’artista, come sembrerebbero indicare l’espressione quasi “ritrattistica” del volto, la “leziosità nell'ornamentazione delle chiome” (A. Stazio, in EAA, 1958, s.v. Aristoxenos), la marcata caratterizzazione dei tipi attraverso monili di pregio che “trasformarono, adeguatamente al sentimento del tempo, la Demeter dea in Demeter donna, e donna metapontina” (F. Di Bello, in Atti Taranto XIII-1973, 293), “personificazione della nuova realtà sociale” (Di Bello, ibid., 288) in cui, con la fine del pitagorismo, si andavano progressivamente affermando nuovi valori democratici. Che le differenze riscontrabili tra le due fasi siano imputabili ad un intervallo cronologico resta un’ipotesi plausibile ma da verificare con una più attenta sistemazione dei vari gruppi di emissione. Ci si riferisce soprattutto agli ess. con testa di Herakles al D/ (nn. 428-30; tav. 14) e a quelli con Apollo citaredo (n. 431; tav. 15), legati da un conio di R/, che nella classificazione della Johnston (p. 64) vengono svincolati della produzione di Aristosseno - all'interno della quale erano stati invece inclusi dal Noe per ragioni essenzialmente stilistiche - e collocati nel segmento iniziale della produzione metapontina a doppio rilievo (classe II: ca. 430-400 a.C.) Tav. 14 NAC AG 13, 1998, 135 Tav. 15 NAC AG 13, 1998, 1341 punto
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PARLIAMO DI MONETE Vediamo un po’ di pesi e misure “teoriche” e ovviamente in modo non dogmatico, infatti le variazioni sono poi molteplici….comunque: Festaureus A volte si parla di queste monete come di “aurei” ma non è propriamente corretto….in ogni caso: 1+1/5 solidi 28,8 carati-silique di peso 1/60 sulla libbra 5,40 grammi circa Solido Moneta d’oro. 1/72 sulla libbra 24 silique-carati di peso 1/6 di oncia 4 scrupoli 4,45 gr. circa Semisse Moneta d’oro. ½ solido 1/144 sulla libbra 12 silique-carati di peso 1/12 di oncia 2 scrupoli 2,28 gr. circa Tremisse Moneta d’oro. 1/3 solido 1/216 sulla libbra 8 silique-carati di peso 1/18 di oncia 1 e 1/3 scrupoli 1,50 gr. Scarsi circa Da notare non a caso che in ambito franco, appariranno tremissi marcati VII “silique” e “solidi” da XX e XXI silique…. Per non parlare di quelli bizantini da 23 silique o meno…tema troppo ampio, ne riparleremo J Miliarense Pesante Moneta d’argento 1/1000 sulla libbra d’oro 1/60 sulla libbra d’argento 14:1 in rapporto con un solido (dato assai dubbio in realtà) 5,40 grammi circa 2 cosiddette “silique pesanti d’argento” nel senso della moneta Miliarense Leggero Moneta d’argento 1/72 sulla libbra d’argento 4,45 grammi circa 2 cosiddette “silique leggere d’argento” nel senso della moneta La cosiddetta “siliqua” nel senso della monetina d’argento Ora, dopo quello che abbiamo detto, appare evidente che questo nome non era di certo quello della monetina in questione….ma del seme di carrubo / carato. Inoltre capiamo subito perché qualcuno ha stabilito un rapporto 1/24 tra solido e “siliqua”…eccerto, il solido era fatto da 24 silique-carati d’oro!!!! Qua abbiamo: monete coniate a 1/96 sulla libbra d’argento – 3,40 gr circa monete coniate a 1/144 sulla libbra d’argento – 2,27 gr circa monete coniate a 1/216 sulla libbra d’argento – 1,50 gr circa ….tutte chiamate “siliqua”…che bella confusione…. Quindi…fare quadro è davvero dura…. Nummo Tema dibattutissimo, ma prendiamo come punto di partenza, per non perderci, un peso teorico pari a: 6 silique-carati = 1 scrupolo – almeno diciamo alla prima metà del V sec. A fine IV secolo – 1 nummo = 6000 denari di conto1 punto
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