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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/20 in Risposte
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Ciao @lukas1984, la mia la conosci da tempo. Te la ripropongo con il suo cartellino originale e la descrizione del catalogo. Un caro saluto, Rocco.8 punti
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Buongiorno a tutti, per una Napoletana al giorno, continuo con un altra delle mie Piastre di Ferdinando I millesimo 1818. Saluti Alberto6 punti
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Buonasera Coins1987, cercare di pulire una moneta ossidata non è come smerigliare un palo di ferro da riverniciare. Io non sono affatto un esperto delle varie tecniche, ma ancora non avevo mai sentito nessuno parlare di carta vetrata....e il risultato si vede : tremendo. Non costa molto chiedere a chi ne sa di più, che ha maturato maggiore esperienza. Questa è ora una moneta irrimediabilmente rovinata, davvero un peccato. (Mi spiace non poterti aiutare ad identificarla ma non rientra nel mio campo, altri sicuramente sapranno risponderti).3 punti
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1854 Regno Unito, Vittoria regina, 1 farthing (1/4 d), 22 mm in rame.3 punti
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Giustissimo @sandokan rispetto assoluto per la storia che rappresentano questi misteriosi e meravigliosi oggetti al di là del loro valore economico, se posso dare un consiglio suggerisco un metodo che, se pur invasivo, non rischia di intaccare il metallo, consiste nell' immergere la moneta a "sessioni" di non più di un paio di minuti in una tazzina da caffè con dentro anticalcare in gel (io uso marca Conad ad esempio) e una volta estratta la moneta senza asciugarla io la appoggio su un foglio di carta assorbente, la gratto poi con uno stuzzicadenti di legno e la strofino o tampono delicatamente con un panno morbido o con la stessa carta assorbente ripetendo l'operazione a più riprese fino al risultato desiderato, con questo tipo di incrostazioni su monete oramai compromesse funziona bene. Di seguito le foto della moneta con evidenziati i pochi elementi "certi" tra cui, nella prima immagine (dritto della moneta), in rosso il monogramma H ,in giallo la A di IMPERATOR e in viola le tracce lasciate dai colpi di martello a testa tonda usato per arrotondare gli angoli del dischetto di metallo, quest'ultimo veniva ricavato da una lamina mediante taglio con cesoie e senza questo passaggio sarebbe rimasto di forma troppo squadrata, questa pratica era in uso solo a Lucca, Pisa e in alcune zecche che imitavano questi denari. Nella seconda immagine (verso) le lettere V e C di LVCA attorno ad un grosso bisante (punto) in giallo spero di essere stato utile Buona notte.3 punti
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Ricordo preso a Torino Colleziona questo sabato mattina : 10 soldi 1795 Vittorio Amedeo III2 punti
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FRANCESCO TAMAGNO (Torino 1850-Varese 1905) E' stato un tenore drammatico, ha cantato alla Scala, alla Fenice, a Palermo e al Metropolitan di New York, e in varie parti del mondo, il suo cavallo di battaglia fu l'Otello di Verdi. Placchetta bronzo, mm. 722 punti
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Ciao Pietro, ecco la mia, ha delle debolezze periferiche ma il ritratto è molto bello, i baffi e capelli sono ben evidenti, al rovescio lo stemma presenta molto chiaramente tutta l'araldica... Purtroppo al momento non riesco a fare di meglio con la foto...2 punti
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Un buon prezzo è stato raggiunto anche dal Carlino di Ferdinando ed Isabella (se non vado errato ha chiuso a 4800 + diritti d'asta); non sono nelle possibilità di comprendere se l'acquirente l'abbia o meno comprato per la particolarità della legenda al dritto (perchè non so chi sia), sono sicuro che l'esemplare sia espatriato fuori dall'Italia, in sala ho sbirciato sullo schermo e c'era la bandierina belga. In sostantaza si nota chiaramente la volontà di ricondurre la descrizione FERNANDVS (più frequente e meno rara) a FERDINANDVS; infatti questi Carlini hanno la legenda sia con FERNANDVS che con FERDINANDVS (più rara).2 punti
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Da vecchio iscritto al CAI come socio Vitalizio, condivido i ... distintivi del ventennio distintivi normali2 punti
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Buongiorno, risponderei volentieri se avessi ricevuto qualcosa... Può scrivermi a info @ moruzzi.it (senza spazi). Cordiali saluti2 punti
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Buongiorno amici duosiciliani. Faccio i complimenti all'amico Luca per la nuova piastra entrata in collezione. Bellissima e molto rara, penso non siano in tanti a potersi vantare di avere una piastra del 94 Sicilar in qualsisa conservazione. Questa, per di più, è in conservazione sopra la media. Rinnovo i complimenti anche a Rocco per la sua Sicilar, conservazione super (già la conoscevo però?). Veramente uno spettacolo per gli occhi poter osservare queste monete. Saluti Angelo2 punti
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Personalmente non ho mai amato le aste. Ma vedo che ormai il 98 % delle monete passano di mano in questo modo. E questo mi stupisce molto di più di qualsiasi meccanismo delle aste. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ho già avuto occasione di scrivere in questo forum sui Vereinstaler, e sui loro sottotipi Siegestaler e Ausbeutetaler: monete splendide quanto effimere, coniate solo per 14 anni (dal 1857 al 1871) dagli stati tedeschi, dall'Austria (almeno fintantochè non litigò con la Prussia), e dal Lussemburgo, e poi dimenticate, ovvero sostituite nell'appena nato impero tedesco dai Reichsmark. Furono, i Vereinstaler, l'UMT degli Imperi centrali (se mi si permette di parafrasare l'Unione Monetaria Latina: in questo caso "Unione Monetaria Teutonica"); ma, poichè in quegli anni le monete vivevano in pieno il periodo del bimetallismo, dove erano gli equivalenti aurei dei Vereinstaler? C'erano, in quantità minore rispetto ai Vereinstaler (poi si vedrà perchè) e completamente assenti dalle mie collezioni (poi si vedrà perchè), e si chiamavano Krone. Ci fu qualche perplessità, quando tali monete vennero generate, sul nome da dare loro: dapprima vennero proposti i nomi "Goldling" o "Golding", ma in seguito, a fronte della ghirlanda di foglie di quercia del retro, e con riferimento alle corone romane, divennero Krone. Digressione: Chissà perchè, ma mentre trovo naturale riferirmi ai vereinstaler con attributo maschile, così mi viene altrettanto istintivo ritenere di natura femminile le Krone; dipenderà forse dal colore, il grigio dell'argento dei vereinstaler pare più mascolino del caldo e femmineo giallo delle Krone? Erano monete di 11.11 grammi di peso (contenuto aureo 10 grammi tondi) e del diametro di 24 millimetri (ci fu anche il taglio ridotto da 1/2 Krone, ma non val la pena citarlo: visto l'1, visto anche il 1/2) e vennero coniate solo da: Austria (che fu la nazione alla quale più premeva la creazione di tale moneta) Prussia Baviera Sassonia Hannover Brunswick I tedeschi, sempre pignolescamente attenti, si sono preoccupati di riportare il contenuto prezioso su OGNI moneta; e così, se il vereinstaler riporta la scritta "XXX EIN PFUND FEIN" (1/30 di libbra metrica) la Krone specifica: "50 EIN PFUND FEIN" (ed infatti contiene esattamente 10 grammi di oro - chiarisco, per chi non lo sapesse, che la libbra metrica è pari a 1/2 chilogrammo preciso -) Ne furono coniate parecchie, in vari anni nel periodo di vita del Vereinstaler, per un totale di 1.185.000 pezzi (giusto per averne un'idea, Austria ca. 102.000, Hannover 774.000, Prussia 212.000) e quindi non dovrebbe essere poi così difficile inserirne qualcuna in collezione, MA... trovarne una che costi meno di 5.000 Euro è pressochè impossibile (tranne forse Hannover: lì ne possono bastare 3.500, di Euro), e questo significa che 50.000 Euro per 8 monete io non li spenderò mai, ma rimane comunque la curiosità: perchè così rare, e quindi così costose? Allora, bisogna sapere che tali monete circolarono molto poco, se non niente, all'interno dei paesi emittenti: fu infatti stabilito che nessuno era obbligato ad accettare le Krone come mezzo di pagamento (*) (ed anche per questo motivo furono pochi gli stati che le coniarono). Erano state create come mezzo per il commercio estero ("trade coins", direbbero gli anglosassoni): ma purtroppo, non avendo queste monete l'aura, la diffusione, il prestigio, il potere politico di altre monete internazionali (vedi la Sterlina) che cosa succedeva? Succedeva che il paese che incassava i pagamenti fatti tramite Krone fondeva tali monete per riconiarle come propria valuta. (*) il che va un po' in contraddizione con la definizione che vollero dare alla moneta: "Vereinsmunze", ossia moneta associativa, di unione. Vabbè, i misteri dell'economia, per me, sono sempre insondabili. Ecco perchè (accidenti) queste monete sono rare (qualcuno le definì "rarissime" -vedi sotto-) e perchè (riaccidenti) io non potrò mai averle in collezione, e dovrò accontentarmi solo dei Vereinstaler (che, in compenso, sono molto più belli e più variati delle Krone). Altra digressione: Ho frugato con attenzione l'intero forum: l'unico riferimento a queste monete risale al 7 Agosto 2016, e suona così "Vedo le Krone (nn.3/17 dell'asta Varesi n° 69) tutte rarissime, da fare la gioia dei collezionisti austriaci.. ". Per un forum che, nel momento in cui scrivo, contiene 2.086.160 interventi, non è un po' poco? PS @littleEvil, che ne dici? Sono contagiose anche le Krone?1 punto
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Chiedo notizie su questo distintivo 35x55 mm. quando è stato emesso ed eventualmente la sua rarità ringrazio chi interverrà1 punto
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Volendo si poteva usare un metodo di pulizia molto meno invasivo… ovviamente si scherza Non è la mia monetazione, ma aspetta qualche altro intervento, in altre occasioni ho visto identificare qualcosa di simile1 punto
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Non dimentichiamoci dei denari battuti a Catania con l'elefantino da Federico IV e Maria d'Aragona nel XIV secolo.1 punto
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Centrato! Tutte le valute che si visualizzano sulle altre otto banconote non sono più in uso. (nell'ordine dall'alto sx) Malawi >> pound >>> kwacha Etiopia >> dollaro >> birr Capo Verde >> escudo Sao Tome e Prince >> escudos >> dobra Sudan > pound >> dinar Angola > escudo >> kwanza Zambia > pound >> kwacha Nigeria > pound >> naira Ghana > pound >> cedi1 punto
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Si è lei, con qualche impercettibile differenza nell'indumento, magari è pure una bozza, un tentativo di modernizzare il 100 lire della banca nazionale del regno che come ben sappiamo è rimasto monoface sino all'ultimo.1 punto
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???io nn capisco nulla di monete banconote antiche ma credo con questa nn so come chiamarla vi sta mettendo in difficoltà . però penso che una bella cosa vedere una complicità di esperti impegnarsi così neanche tra colleghi di lavoro c è cmq so solo di ringraziarvi il tempo che state spendendo per me .speriamo di venire a capo ????1 punto
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L’esposizione del suo modo di procedere Allek e’molto razionale e ineccepibile. Nella realtà pero’ possono entrare piccole esternalità che magari fanno si che non tutto si svolga come perfettamente da lei pianificato: aspetto un secondi di troppo e mi perdo l’offerta oppure mi lascio trascinare dalla competizione e supero il limite etc). ma su tutto questo siamo d’accordo e non e’ questo il punto. il punto che mi preoccupa e’ che lei non ravvisi un comportamento scorretto quando qualcuno (Offerente fittizio) spinga la moneta al mio limite. se ii sono disposto a spendere 500 per un pezzo che parte da 50 non e’ automatico che se il pezzo arriva a 450 io non debba avere recriminazioni perche tanto ero disposto ad arrivare a 500. la grave distorsione c’e’ perche’ la concorrenza non sta esprimendo un prezzo vero bensi fasullo e sta creando una distorsione. l’altra distorsione e ‘ che se io - non avendo concorrenti - mi foi riuscito ad aggiudicare il pezzo a 150, avrei potuto riservare i fondi ancora disponibili per acquistare altre monete beneficiando il mercato e creando altra ‘sana’ concorrenza. Anche questo e’ un elemento distorsivo cui probabilmente non aveva pensato. in questo esempio puramente fittizio ci siamo limitati all’analisi dell’impatto economici ma vi e’ - sottolineo - un elemento deontologico molto importante dal qualechi gestisce un’asta non dovrebbe mai derogare: il rapporto fiduciario tra cliente e intermediario che dovrebbe mirare sempre alla sodfisfazione del cliente che permette di generare volumi e profitti per il commerciante. Principio a volte eluso da operatori che a volte guardano l’immediato e non il lungo termine.1 punto
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Come tutti voi mi sono scervellato per dare un nome ai due personaggi rappresentati.... operazione miseramente fallita, ho anche pensato che il nuovo amico ci avesse propinato un giochino del tipo " indovina da quante banconote è composta" ma leggendo i vostri interventi mi sono convnto della serieta. Devo pero' aggiungere che durante le mie ricerche ho notato che la figura femminile al centro, è la stessa rappresentata sul retro della banconota da 1 lira della Banca Nazionale nel Regno. Cosa ne pensate?1 punto
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Ovviamente, per quanto mi riguarda, non è inedito. Pensavo fosse implicito dopo il tuo intervento iniziale.1 punto
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Ci provo: TONI CUPI D'OPERA IPERREALISTA Ciao da Stilicho1 punto
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Condivido in pieno questo suo passaggio. Ho incentrato il mio discorso sull'aspetto "legale" solo perché il quesito di partenza, quello posto da @icona, faceva riferimento proprio alla legalità/illegalità di tali tipi di condotte. Prima di proseguire, però, va fatta una doverosa premessa: non mi piacciono le generalizzazioni e poiché i miei precedenti post potrebbero far pensare al contrario, tengo a precisare che sono fermamente convinto che non tutte le case d'asta, per fortuna, assumono comportamenti come quelli di cui parliamo. Al contrario, ce ne sono tante "virtuose" che, nei limiti del possibile, cercano di arginare il fenomeno della gara "dopata" (mi si passi il termine). Ciò posto, condivido meno questo secondo passaggio: "ecco perche’ se arriva il vecchietto/ testa di legno che serve solo strumentalmente a tirare su le offerte Si fa una grave distorsione del mercato da un punto di vista Economico ( oltre che un infringement deontologico) al di la’ se questa pratica e’ permessa o meno ai sensi di legge." In particolare, ciò che non riesco a ravvisare è la grave di distorsione del mercato dal punto di vista economico. Naturalmente si tratta del mio personalissimo punto di vista e cercherò qui di esporne le ragioni, sulla base di quello che è il mio approccio alle aste. Quando mi avvicino a un'asta (perché ho individuato un pezzo per me particolarmente interessante) cerco di seguire regole precise e in questo esatto ordine: (i) cerco di capire, innanzi tutto, se un esemplare simile sia disponibile in negozio (sia fisico che on-line) ed eventualmente a che prezzo; (ii) se il prezzo in negozio è pari a quello della base d'asta più diritti e spese o si avvicina molto a quest'ultimo e la moneta disponibile in negozio soddisfa ugualmente le mie aspettative quanto a conservazione ecc., allora decido senza indugio di compiere l'acquisto in negozio; (iii) se il prezzo in negozio si discosta molto (verso l'alto) da quello a base d'asta (sempre più diritti e spese), oppure se l'esemplare disponibile in negozio mi piace meno di quello che sarà battuto in asta, allora decido di partecipare a quest'ultima: perché non provare a pagarlo meno? (iv) una volta che ho deciso che parteciperò all'asta inizio a documentarmi sui realizzi che esemplari simili hanno fatto registrare in passato, in modo tale da poter arrivare a decidere QUANTO sono DISPOSTO a spendere per fare mio lo specifico esemplare (ovviamente ci sono anche altri elementi che considero, come qualsiasi collezionista, legati alle caratteristiche "fisiche" del pezzo specifico); (v) poniamo che la moneta parta da una base di 50 e che mi sia convinto, sulla base delle valutazioni di cui sopra, che non sarò disposto a pagarla più di 500: a questo punto evito di fare pre-offerte, inserendo già il mio tetto massimo di spesa (purtroppo non so chi gestisce l'asta, non so con che criterio lo fa e, soprattutto, non so se mi posso fidare... sarò troppo diffidente probabilmente) ma preferisco partecipare al "live" e contendermi la moneta con rilanci effettuati volta per volta e prendendomi tutto il tempo disponibile tra un rilancio e l'altro (di solito, i tre secondi); (vi) a questo punto le ipotesi sono tre: a) la moneta supera i 500 che mi ero prefissato e, quindi, mollo (me ne dispiaccio ma mi consolo con il fatto di avere ancora in tasca i soldi); b) la moneta raggiunge con la mia ultima offerta la cifra massima prefissata (i famosi 500), senza ulteriori rilanci e, quindi, me la aggiudico al prezzo massimo che ero disposto a spendere (e sono contento); c) i rilanci si fermano prima di raggiungere il mio tetto massimo e, quindi, me la aggiudico a una cifra inferiore a quella che ero disposto a spendere (e sono contentissimo). Ma questa, per me, dovrebbe essere l'ovvietà, l'ABC dell'approccio alle aste (e pertanto spero che nessuno si senta offeso da questa mia digressione o che legga la stessa come una lezioncina che non ha assolutamente la pretesa di essere... lungi da me). Ora mi domando: a prescindere da chi fosse il soggetto con cui mi sono conteso la moneta (offerente "normale", come me, lo stesso conferente o la stessa casa d'aste) quale è la distorsione di mercato? Posso dire di aver subito un danno economico? Direi di no, a meno che io non sia un offerente "compulsivo", incapace di fermarsi quando è arrivato il momento (forse è proprio su questi ultimi che puntano i disonesti?). Alla fine, nella peggiore delle ipotesi finirò con l'aver pagato la moneta quello che PER ME era il giusto prezzo, anche in ipotesi di asta "dopata" (anzi no, nella peggiore delle ipotesi la moneta non entra in collezione... sigh!). Ritengo che così il principio del prezzo determinato da domanda e offerta resti comunque salvaguardato. Ma ribadisco, non sono un economista e questa è solo una mia personalissima valutazione (una forma di "autotutela" preventiva che decido di adottare) e che ben potrebbe essere agevolmente confutata da chi consce meglio di me la materia. Spero di non avervi tediato oltremodo. Saluti.1 punto
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Ultimo aggiornamento, con il trattamento di aceto e sale, dopo un giorno questo è il risultato, anche se purtroppo, essendo scomparse le "macchie" è apparso anche un buco : Peso: 0.44g Vi ringrazio ancora per l'identificazione e i consigli per la pulizia!1 punto
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REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II°- 5 LIRE 1854 TO1 punto
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@Umberto Moruzzi grazie infinite ho scritto tramite il form del Suo sito Volevo solo sapere se a seguito dell'articolo di 3 o 4 anni fa ci fosse stata una pubblicazione o se ci sarà, per questo "tesoro" grazie ancora1 punto
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La mancanza dell'unità monetaria (lire ecc.) può far pensare ad un biglietto che serviva per pubblicizzare le potenzialità di una officina di stampa privata, venivano inviati alle varie banche (anche all'estero) per mostrare l'abilità degli incisori che vi lavoravano nella speranza di accaparrarsi qualche commessa, non era infrequente dalla seconda metà dell'800 in poi.1 punto
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Ciao, bel distintivo che presumo postbellico e penso sia riferito a questo avvenimento. Tratto dalla Storia delle Repubblica dell'Ossola Rastrellamento della Val Grande La Val Grande e le zone circostanti ospitavano formazioni partigiane come la "Valdossola", la "Giovane Italia" e la "Battisti" contro cui nel giugno 1944 si scatenò l'attacco di diverse migliaia di nazifascisti, con l'appoggio di artiglieria e di aerei. Vittime dell'operazione "Köeln" - organizzata dal comando SS di Milano - furono anche i molti alpigiani in zona per la monticazione estiva. Nei circa venti giorni del rastrellamento non si contarono gli eccidi, le violenze, i furti, l'incendio di alpeggi che ospitavano i partigiani. Numerose le vittime rimaste sconosciute e i dispersi, come tanti giovani lombardi saliti in montagna per sfuggire ai bandi della Repubblica Sociale Italiana e non ancora censiti sui ruolini delle formazioni partigiane. Il rastrellamento segnò profondamente anche il movimento partigiano, uscito quasi distrutto da quella tremenda prova: dopo quei fatti Mario Muneghina si staccò dal "Valdossola" di Dionigi Superti costituendo la brigata "Valgrande Martire". Ma la macchina da guerra nazifascista aveva fallito: i pochi sopravvissuti, aiutati ancora una volta dagli alpigiani, insieme a nuove reclute partigiane ripresero la lotta e tre mesi dopo i partigiani della ricostituita Div. "Valdossola" - principale obiettivo del rastrellamento di giugno - insieme con gli azzurri della "Valtoce" liberavano Domodossola e nasceva la "Repubblica dell'Ossola".1 punto
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Non prendertela, ma la tua è uguale a quella di tutti gli altri, avrebbe avuto un senso 3 anni fa se fosse appena uscita, ma oggi? Puoi comunque fare il bel regalo a tutti, postala qua, ma leggi prima il tema del thread e guarda i lavori degl'altri, vedrai che verrà apprezzata di più.1 punto
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Si deve leggere la TAG "vedo un eccesso sul naso"...............1 punto
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Concordo con @Archestrato, c'è "un problema" di stile e leggenda Forse è una "imitazione barbara". Westermark non lo menziona nel suo corpus, ma le imitazioni di litre sono ben conosciute (cf l'articolo di Christoph Boehringer: Die barbarisierten Münzen von Akragas, Gela, Leontinoi und Syrakus im 5. Jh. v. Chr.) Ho letto da qualche parte che Westermark considera imitazioni tutte le litre con l'aquila a destra. Ho nella mia collezione ad esempio una litra con l'aquila a destra e suo peso di 0.46g conferma l'ipotesi. Il peso della moneta di Varesi è OK ma il stile è strano, forse è per questo che Westermak non l'ha riconosciuta come ufficiale ?1 punto
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Ho dato una rapita occhiata a Numista e credo di aver capito la motivazione: in pratica le monete del 1912 "comuni" sono della zecca di Kremnica mentre quella dell'asta è zecca di Vienna dove sono state coniate quelle dell' anno successivo. In pratica penso che l'esemplare in questione possa essere considerato una sorta di prova1 punto
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Ha ragione Allek, invece di pensare ad una legislazione di tutela che preveda ogni possibile caso creando - come sovente si fa in Italia - costruzioni giuridiche sproporzionate che poi hanno il solo risultato di ‘fatta la legge trovato l’inganno’... sarebbe preferibile affidarsi ad una deontologia piu’ robusta dove patti non scritti tra offerente e casa d’aste facciano correre l’esecuzione dell’incanto sui giusti binari. un’auspicabile piu’ rigorosa deontologia eviterebbe che il ficus benjamin in fondo alla sala citato dall’ironico Aemilianus o il vecchietto di turno, collezionista perfettamente ignoto a tutti, materializzatisi magicamente per battere unicamente il pezzo che interessa all’offerente esattamente fino al limite della sua resistenza per poi lasciare - per sempre - la sala stracciandosi le vesti per la cocente delusione... utopie direi irraggiungibili ?1 punto
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Se i caratteri della legenda non sono imitati e indicano una datazione, dubito che questo sigillo fosse appeso alla catena di un orologio.1 punto
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Io ho preso questa che non mi è mai capitata di vedere, tornese da 6 cavalli 1788 con valore e data divise...1 punto
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Le orme più antiche di bambino Il recente ritrovamento in Etiopia delle orme più antiche di bambino mai scoperte prima ci racconta di come i piccoli ominini del passato avessero abitudini simili a quelle dei bimbi di oggi. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Quaternary Science Reviews effettuato sugli strati archeologici della gola di Gombore, nei pressi di Melka Kunture, 50 km a sud di Addis Abeba, ci regala un’istantanea dell’infanzia durante la preistoria più profonda. Gli archeologi al lavoro sulle impronte. © Missione archeologica italiano a Melka Kunture Nell’area di studio della gola – più antica di quella già indagata in passato e denominata Gombore II Open Air Museum – Flavio Altamura e Margherita Mussi della Sapienza, con la collaborazione di studiosi dell’Università di Cagliari, della Bournemouth University (UK) e del Urweltmuseum GEOSKOP (Germania), hanno portato alla luce, ai margini di quello che era un fiume preistorico, nuove impronte di bambini, le più antiche mai rinvenute e risalenti alla fine del Pleistocene antico (tra 1,2 milioni e 850.000 anni fa). Impronte fossili di bambini e giovani. © Missione archeologica italiano a Melka Kunture Impronte fossili di bambini e giovani. © Missione archeologica italiano a Melka Kunture Nei pressi dell’antico fiume In quello che doveva essere un antico ambiente fluviale e paludoso, sono state rinvenute 18 superfici fossili con varie impronte tra cui quelle riferibili a bambini e adolescenti delle specie umane preistoriche Homo erectus/ergaster o forse già Homo heidelbergensis arcaico. Nell’area sono state individuate anche impronte lasciate da ippopotami, iene, erbivori simili agli gnu, gazzelle e uccelli. «Queste impronte – spiega Margherita Mussi, direttore della Missione archeologica a Melka Kunture – sono tra le più antiche al mondo e le prime in assoluto riferibili a bambini. Ulteriore prova della presenza umana nei pressi del fiume sono i numerosi strumenti di pietra ritrovati: alcune schegge di ossidiana sono state probabilmente calpestate dagli ippopotami, che le hanno fatto sprofondare nel fango sul fondo delle loro impronte, indicando la compresenza dell’uomo e di questo pericoloso pachiderma».In molti livelli sono state trovate anche tracce di molluschi bivalvi simili alle cozze di acqua dolce la cui presenza permette di ricostruire il paleo-ambiente dell’epoca, nel quale erano presenti sicuramente anche i pesci. Impronte fossili di molluschi. © Missione archeologica italiano a Melka Kunture Le impronte dei bambini a pochi passi dalla riva ci dicono che entravano nell’acqua bassa esattamente come fanno oggi. "Probabilmente, anche un milione di anni fa – spiega Flavio Altamura, che ha condotto gli scavi – i bambini entravano in acqua per ragioni molto simili a quelle che potremmo aspettarci oggi: per bere, per lavarsi o per cercare di catturare a mani nude pesci e molluschi da mangiare. Oppure più semplicemente per giocare».I risultati di questo studio, realizzato grazie ai finanziamenti dei Grandi scavi di Ateneo della Sapienza – conclude Mussi – restituiscono un’istantanea dell’infanzia nella preistoria e confermano che l’attrazione dei bambini per gli ambienti umidi e gli specchi d’acqua – pozzanghere incluse! – ha radici antichissime nel comportamento umano. Si tratta, in un certo senso, dei primi “bagni” fatti da bambini di cui si abbia una prova scientifica diretta». Un sito eccezionale Il sito di Melka Kunture è situato lungo il bacino superiore del fiume Awash, sull’altopiano etiopico. Si tratta di un importante complesso di affioramenti archeologici oggetto di studio da 50 anni. Dal 2011 vi opera la missione italiana guidata da Margherita Mussi e dal suo team del Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma che ha rinvenuto decine di affioramenti archeologici, soprattutto lungo le gole scavate dai torrenti. Numerose impronte umane di adulti e bambini, insieme a strumenti realizzati con pietre vulcaniche (come ossidiana e basalto) e resti di ippopotami macellati dall’uomo erano già stati scoperti dal team della Sapienza nel 2018 nella gola di Gombore. Sigillate da un tufo risalente a 700.000 anni fa formatosi con le ceneri eruttate da vulcani distanti alcune decine di chilometri, le tracce e i reperti hanno consentito di ricostruire la vita delle comunità umane del passato. Scene di vita nelle quali i bambini assistevano gli adulti nella scheggiatura della pietra e nella macellazione degli animali, apprendendo sin dalla più tenera età gesti e tecniche utili alla sopravvivenza. https://rivistanatura.com/le-orme-piu-antiche-di-bambino/1 punto
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MILANO 1902 TASSA SUI VELOCIPEDI Piastrina da applicare sulla bicicletta per circolare1 punto
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Della "moneta" penso malissimo, in quanto in zecca sono stati superlativi nel trovare il modo migliore per mortificare una "moneta". Di moneta ha ( avrà ) solo il decreto di corso legale, ma in realtà é un tondello dagli effetti speciali...! Per quanto concerne le quotazioni, sono dipese da una nota trasmissione a quiz..., che ha spinto le persone a collegarsi al sito e farne razzia! Prima di quell'evento, nessuno se la filava... Penso che dopo l'estate, alla luce di questa nuova vendita..., le quotazioni tenderanno a decrescere drasticamente1 punto
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Tarì 20 1685 Carlo II La cifra finale non è molto leggibile ma sembra 1685 ( comperata all'asta descritta con questa data ). Particolarità: Fascio legato a II ( Marcoccia n. 17a - considerato R2 ). Nello stesso libro a pag,29 viene riportata la legenda al R/ °ISTIS°VICI penso si tratti di un'errore di trascrizione in quanto sia nella foto riportata dal libro, sia nella mia è °HIS°VICI E' un errore del libro ? Posto le foto. P.S: mi scuso se posto parte della pagina senza l'autorizzazione dell'Autore Ciao Beppe1 punto
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