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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/23/20 in Risposte
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Buongiorno a todos....continuando con il rame siculo di FERDINANDO III oggi vi presento questa, altro 10 grani 1815...che notate??4 punti
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Buonasera ragazzi, ma di Piastre 1850 con al rovescio la torre con i merli? Io ad oggi ne ho vista solo una.4 punti
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Buonasera a tutti! Stasera, con qualche minuto in più di tempo libero, partecipo anch'io, e siccome siamo in tema di 50 posto la mia. @Scudo1901 complimenti per la 49!! Altro che modesto contributo! Saluti!!4 punti
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Un nuovo arrivo in collezione. Pur con difetti dovuti a mancanza di conio, mi sembra una moneta che può stare bene nella mia modesta collezione. FERDINANDO II° - 120 GRANA 1850 Buona Serata, Beppe4 punti
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Scusate, mi ero incasinato coi tasti nell’eccitazione della scoperta ? Sono effettivamente parte di un set uniface non emesso della banca nazionale del Regno, stampato dalla Bradbury Vi posto anche la 50, la 500 e la 1000 per vostro godimento ??4 punti
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Volendo si poteva usare un metodo di pulizia molto meno invasivo… ovviamente si scherza Non è la mia monetazione, ma aspetta qualche altro intervento, in altre occasioni ho visto identificare qualcosa di simile3 punti
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Eccolo, probabilmente più rara di quanto indicato. “Importante Collezione del Vicereame. 2° parte. Napoli. Carlo V. 1516-1554. Mezzo Carlino. Ag. P.R.38b. Peso gr. 1,45. Diametro mm. 20. BB+. Con cartellino di de Falco. Ex Collezione Catemario di Quadri. Esemplare del CNI, Vol. XIX, pag. 369. RR.” Grading/Stato: BB+2 punti
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Ma pure il mezzo carlino di Carlo v, ne vogliamo parlare? Faceva parte di una serie di monete ex collezione catemario. Che pedigree?!2 punti
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Ciao a tutti amici, Complimenti per la '49 @Scudo1901, veramente molto molto bella e rara. Beppe @giuseppe ballauricomplimenti a me la tua '50 piace, ha dei rilievi stupendi. Gli faccio compagnia con la mia. Un saluto Raffaele.2 punti
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Buonasera carissimo Mario, bisogna dare un segnale positivo, d'incoraggiamento, e soprattutto tutelare la salute, in questo periodo storico cosi difficile, guardare con una visione nuova e predisporre le manifestazioni in modo ottimale rispetto agli anni precedenti. Con piccoli accorgimenti responsabili, anche gli eventi possono sopravvivere al Covid 19, come già è successo, gradualmente, per le attività quotidiane di ognuno di noi. Un grande abbraccio, w il collezionismo!2 punti
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Buonasera, vi ricordiamo che è stato incrementato il servizio di vigilanza in entrata e in uscita dalla sala e nella zona parcheggio. Verranno effettuati inoltre controlli della temperatura dei visitatori oltre all'obbligo della mascherina. Un caro saluto a tutti, ecco la lista degli espositori presenti alla manifestazione di Capua: 1) NOMISMA SPA ---- Serravalle (Repubblica di San Marino) 2) GMA Numismatica (già ditta "de Falco") --- Napoli --- Lecce 3) A.N. 64 Studio Numismatico “di Stefano Palma” ---- Scorzè (VE) 4) Numismatica Raponi “di Lucio Raponi” -- Maiolati Spontini (AN) 5) Stefano Ferrucci --- Ravenna 6) Numismatica Cavaliere di “Francesco Cavaliere” ----- Seregno (MB) 7) Andrea Carmagnola ----- Brugherio (MB) De Angelis Eugenio ----- Roma 9) Francesco Di Rauso – Santa Maria Capua Vetere (CE) 10) MMplastic "di Massimo Marino" ---- Napoli 11) V.E.A. Numismatica e Collezionismo “di Garzone Salvatore” ----- Acerra (NA) 12) Gaetano Scuotto --- Pomigliano D'Arco (NA) 13) Numismatica Mancino srls “di Mancino Biagio” ---- Monte di procida (NA) 14) Numismatica Bardulia di Ruggiero Lupo ---- Barletta (BT) 15) Studio Numismatico Pirrone "di Pirrone Mauro" Messina 16) Numismatica Fonseca "di Corrado Fonseca" - Messina 17) Arnone Giovanni ----- Casalnuovo di Napoli (NA) 18) Aiello Sergio ------Melito di Napoli (NA) 19) Neacoins -ACM aste --- Napoli ---- Antonio Cava 20) Sintoni Filatelia Numismatica ---- Forlì 21) Cotrufo Francesco ---- Napoli 22) Cartamoneta.com di "Vendemia Gerardo" -- Pignataro Maggiore (CE) 23) Hatria Numismatica "di Christian Andreani" – Giulianova (TE) 24) Dell’Aquila Antonio ---- Lucera (FG) 25) La Pulce nel Sacco “di Simone Nicoli” ------- Frosinone 26) Giuseppe Russo ---- Cosenza 27) Filosathelia “di Gianluca Coppola” ---- Napoli 28) Michele Di Canosa ----- Bari 29) L’Angolo dell’antico “di Gianfranco Merola”--- Sparanise (CE) 30) Santino Zilli ---- Roma 31) Borregine Domenico ----- Roma 32) Claudio Dell’Orso ---- Tivoli (RM) 33) Matteo Anzilotti ---- Lucca 34) Dante Natrella ---- Bari 35) Numismatica Stefanini --- Roma 36) Historia Numismatica “di Scatolini Fabio” - Roma 37) Numismatica Marcoccia - Frosinone 38) Epoca d’oro “di Rosario Greco” -Battipaglia (SA) 39) Cerchiara & co. - Portici (NA) 40) Bertuzzi Stefano – Grottaferrata (RM) 41) Associazione La Lira "di Massimo Amato" - Artista e Maestro Massimo Amato - Capriati al Volturno (CE)2 punti
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Ciao @sandokan per confermare quanto hai scritto riguardo a divise e distintivi allego una foto di due partigiani del mio paese (purtroppo fucilati un paio di mesi dopo averla fatta)2 punti
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....aeeee Alberto, così potresti lasciare intendere che dall'altro giorno e indietro fino al 2003, non si sono mai visti altri esempalri così....uff. Magari la prossima volta scrivi: è il primo che osservo poi ho fatto delle ricerche è ho trovato solo quello della Civitas Neapolis..... qualcuno è a conoscenza di altri passaggi ina aste di questo conio ? .... forse è più corretto. Asta NAC 112 del 15 dicembre 2018 lotto n. 50; Asta GEMINI Auction XIII del 06 aprile 2017 lotto 558; Senza contare che ho assistito personalmente ad altri due passaggi di questa moneta (al di fuori delle aste), e non gli stessi esemplari.2 punti
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Ciao Palpi62, grazie per il contributo che hai portato a questa identificazione. Un distintivo come questo in quel tempo e in quelle circostanze era assai più facile commissionarlo all'estero che non a Milano o a Torino, le cui Aziende del settore avrebbero corso un notevole rischio nel realizzarlo (possibili spiate, controlli, ecc.). Come ho gia detto, se si pone attenzione all'abbigliamento dei partigiani nelle foto d'epoca si notano le notevoli differenze nell'armamento individuale e di gruppo, qualche elmetto magari tedesco (facile anche da sbarazzarsene), qualche cappello da Alpino, pantaloni al ginocchio da montagna accanto a pantaloni corti o da abito civile. Gradi, mostrine, medaglie, distintivi in pratica non se ne vedono : avrebbero dovuto cucirli sulla camicia, sulla giubba e nel caso di una cattura non era semplice strapparseli di dosso e nasconderle o gettarle : e poi erano comunque informazioni utili per le spie della RSI per cui è ovvio che questi elementi fossero di fatto inesistenti. La cosa cambiò in parte quando nell'Aprile 1945 fu proclamata l'insurrezione generale e le formazioni entrarono nelle città per liberarle e proteggere le fabbriche dalla prevedibile distruzioni ad opera dei tedeschi. In questa ultima fase fu uno spuntare di fazzoletti rossi, azzurri, tricolori, di stellette applicate sulla giubba, di baschi militari. Se non ricordo male, fu pubblicato un libro dal titolo "Le stringhe di Moscatelli" che in copertina recava la foto di un reparto in marcia nella periferia di una grande città del nord, perfettamente incolonnato e armato. Cino Moscatelli era un comandante partigiano di una unità garibaldina e nel testo, a sottolineare l'organizzazione della sua brigata, l'autore indicava come i suoi uomini avessere ai piedi solidi scarponi tutti uguali, comprese le stringhe, cosa non certo usuale per chi aveva combattuto sulle montagne, arrangiandosi per provvedersi di ogni necessità, a partire dalle armi. E fu allora che spuntarono anche i gradi sulle divise. Sono stato prolisso, ma ho cercato di spiegare perché su questa parte della medaglistica è tuttora difficile reperire testi che ne trattino dettagliatamente. Un saluto cordiale. @palpi62 @ambidestro2 punti
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Ho iniziato a collezionare da bambino nel millenio scorso. Nei decenni ho continuato ad accumulare ogni tipo di moneta che attirava la mia attenzione. Seriamente ho cominciato con la Repubblica Italiana (circolate, commemorative, banconote, ecc.), poi sono passato al Regno d'Italia. Mentre il tempo scorreva avanti, io procedevo in senso contrario: da Vittorio Emanuele III ad Umberto I e poi a Vittorio Emanuele II. La sabbia della clessidra continuava cadere e la collezione correva inarrestabile, ad un certo punto oltre che in senso verticale ha iniziato ad espandersi orizzontalmente: allora sono venute le Colonie, le Piastre, man mano che venivano sostituite da esemplari migliori, le monete più malconce andavano a formare una seconda collezione di V.E.III, e poi e poi... Ma intanto i viaggi all'estero, piccole collezioni di amici e parenti desiderosi di disfarsene, aste, negozi e mercatini: tutto veniva preso e classificato. Nel 1987 sentii la necessità di riunire in un solo tomo, corredato con informazioni di storia e di numismatica tutta la collezione dell'epoca in mio possesso. Ora, riguardando il catalogo d'allora, sorrido pensando alla piccola cosa che era in confronto al "mostro" che è divenuta. Come ho già detto altrove, l'album "dei rottami" consiste in qualche decina di raccoglitori separati dal nucleo principale che resta il Regno ora esteso anche al Regno di Sardegna con qualche digressione ai Savoia ante 1720 (la Repubblica è ormai completa nella sua prima serie ed è affiancata da altre tre serie minori di monete raccolte al tempo della loro immissione in circolazione e giace come ibernata altrove). Così anche la collezione principale è ora affidata a stanze secretate e buie dove di tanto in tanto discendo per corroboranti immersioni nella storia e per trarre qualche esemplare da fotografare: non so se farò in tempo a compiere l'estremo catalogo (ormai tutto in digitale) corredato da foto. Il lago protegge la raccolta mondiale e mi consente di pescarvi qualche curiosità da postare sul forum e mi dà la preziosa occasione di confrontarmi con dei veri esperti. Il mio negoziante di fiducia mi scruta silente ogni volta che mi reco da lui e sogna di fare del tutto una bella asta alla mia dipartita. Ma io resisto ancor... La copertina del primo serio tentativo di catalogazione della collezione eseguita col "mitico" Macintosh della Apple.2 punti
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Ho controllato la mia del 1815 ma inutilmente perché le A non si vedono neppure…. quindi… o è troppa usura (probabile al 100%) oppure è un rarissimo esemplare con le A mancanti (probabilità 0%)2 punti
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Buongiorno a tutti, Cristiano @Asclepia a colpo d'occhio, non essendo un esperto. Le V capovolta al posto delle A. ? Saluti Alberto2 punti
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Interessante articolo della Gabanelli sul Corriere.it: "Lingotti, elmi, monete. A chi appartengono i tesori sottomarini?" https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/tesori-sommersi-dove-sono-quanto-valgono-chi-appartengono/06b78fb4-fcdd-11ea-b4fe-6ee7d601be57-va.shtml1 punto
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Ho letto tutta la discussione. Davvero originale e di ispirazione. Interessante vedere come una foto con un effetto, o una luce diversa può mandare nel pallone anche esperti di un certo calibro. Grazie @Stilicho per aver aperto il post.1 punto
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Cari Lamonetiani, oggi dall'album (ormai da voi conosciuto) dei "rottami" ecco riemergere una monetina di rame che riporta alla Rivoluzione spagnola detta "La Gloriosa" che nel 1868 aveva destituito ed esiliato la regina Isabella II. Nel 1870, grazie al supporto di vari gruppi nel governo provvisorio, al posto di Isabella, sul trono di Spagna venne eletto il duca Amedeo di Savoia-Aosta (figlio secondogenito di Vittorio Emanuele II re d'Italia e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena) con il nome di Amedeo I di Spagna, dopo aver rinunciato ai suoi diritti di successione al trono d'Italia.1 punto
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Si ho verificato con il microscopio elettronico, il punto c'è ed è nel punto giusto dove dovrebbe essere (non nella macchia da ossidazione). Il conio si deve essere ostruito e quindi il punto risulta evanescente. La stessa evanescenza - seppur meno accentuata - l'ho riscontrata negli altri esemplari battuti dallo stesso conio (quello con la M ripunzonata).1 punto
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Mi fai sognare! Purtroppo a differenza tua io sono già over 30 e ho iniziato da poco, ma il percorso e gli interessi sono gli stessi! Mi piacciono più di tutte le monete di VEIII, ma già ora guardo con passione agli scudi da Carlo Felice in avanti (temporalmente), oltre alle monete di Pio IX e le piastre di Ferdinando II. Ovviamente se dovesse capitarmi tra le mani qualche bella moneta mondiale non la disprezzo, anzi! Complimenti davvero per le tue collezioni!1 punto
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Mi permetto di dubitare del fatto che in oro ne siano stati fatti 73 esemplari.... Nel 1994, centenario della Comit, quella medaglia in oro fu data a TUTTI i dipendenti in servizio.... La Comit aveva allora un centinaio di filiali, e le più piccole erano di una ventina di persone. Le più grandi, come Milano, Roma o Napoli, di dipendenti ne avevano centinaia ognuna. E tutti ricevettero quella medaglia in oro. L'incisore era Trecchi, ed era coniata dalla Johnson. Probabilmente quando parli di 73 medaglie in oro, ti riferisci a quella del 1969 (raffigurante Ulisse) che ai dipendenti venne data in bronzo. Solo per la cronaca la mia, in oro, con scatola e foglietto, è gelosamente conservata ? Non pretendo di essere creduto sulla parola, ma se vai a questo link (associazione di pensionati ed esodati Comit) in fondo trovi un riquadro giallo che conferma che quella medaglia venne data, in oro, a tutto il personale. Per la valutazione, posso solo dirti che ho visto pagare 100 euro per quella in bronzo del 1969, che pure non ha valore per il metallo contenuto... http://www.noicomit.it/altervista/culturacentenario.htm1 punto
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Buongiorno, complimenti Rocco, bel colpo, moneta rara ed in ottima conservazione direi. Millesimo particolare, Filippo II era deceduto il 13 settembre del 1598..? Saluti Alberto1 punto
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Complimenti per questa moneta, ma più in generale approfitto di questa discussione come pretesto per farti i complimenti sull'intera collezione. Spesso vedo tuoi interventi nelle sezioni più diverse del forum, anche quelle meno frequentate da me, e mi chiedo (ti chiedo, gentilmente, in realtà) quali siano i veri "confini" della collezione, che sembra avere un respiro quasi museale. Complimenti per l'impegno, la costanza e la passione che immagino siano stati necessari per creare una collezione del genere! Saluti!1 punto
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@lukas1984, @Ledzeppelin81, c'è da dire anche che fra l'acquisto della mia SICILAR e quella di Luca ci son ben 15 anni di differenza.1 punto
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Ciao Ambidestro : è uscito in questi giorni la ristampa di un'opera di Giorgio Bocca dal titolo "Partigiani della Montagna" ed. GEDI, molto interessante e ambientato nella zona. Molto bello il distintivo, con lo smalto integro : è possibile come ha detto Palpi che sia stato prodotto al termine delle ostilità, non conosco la Ditta che figura al verso e che mi sembra francese. Gli Angloamericani nella loro avanzata si affrettavano a sciogliere le formazioni partigiane di ogni colore nel giro di brevissimo tempo : una sfilata, magari la consegna di un diploma, la requisizione delle armi, ed è pertanto una impresa trovare reperti e cimeli di quel periodo. Tornando al distintivo, è anche possibile che sia stato commissionato oltre confine e poi introdotto in Italia : sulle poche foto dell'epoca io non l'ho mai visto....1 punto
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Questo è vero ma si tratta di ipotesi che potrebbero astrattamente verificarsi in qualsiasi settore del mercato, non solo in quello numismatico. Qualsiasi persona che, per sua sfortuna, abbia la necessità di realizzare potrebbe risultare facile preda di speculatori (il primo esempio che mi viene è nel mercato immobiliare). E la legge offre i suoi rimedi (purché ne ricorrano le condizioni). Quanto agli eredi, se arrivano a conferire la collezione a una casa d’asta credo che come minimo il buon senso debba aver loro imposto di chiedere una o più valutazioni a professionisti del settore. Non possiamo pretendere che la legge tuteli la superficialità o chi si comporta da sprovveduto completo. Ne risulterebbe fortemente limitata la libertà di ciascuno di noi e con essa la certezza dei rapporti commerciali. Saluti.1 punto
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Complimenti, ti hanno aiutato ad identificarla. Ancora una lode sentita per le bellissime foto che hai inviato, un capolavoro rispetto ai tanti tondelli nerastri in cui bisogna lavorarci sopra per poter intravvedere qualcosa ! Un saluto cordiale. Complimenti, sei riuscito nel tuo intento di identificare questo rottamino, con l'aiuto di una bella squadra: ne sono contento per te. E poi, ancora complimenti per le bellissime foto che hai inviato : un capolavoro rispetto ai tanti tondelli nerastri che arrivano qui nel Sito e sui quali spesso bisogna lavorarci sopra per vedere di che si tratta. Buona serata ! @Gugu891 punto
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Ho provato (mando la foto) a riempire i vuoti del sigillo se può essere utile, in attesa di fare un impronta buona, ma forse è meglio che prenda la ceralacca.....1 punto
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Corone austriache (e ungheresi): prima di rimanere colpito e affascinato dalla produzione tedesca ero un ammiratore (numismaticamente parlando) di Francesco Giuseppe; ducati, fiorini, corone hanno riempito (e tuttora riempiono) il mio monetiere. Pensa che la prima corona d'oro l'acquistai nel 1979 (100 corone, 250.000 lire). Rischiai poi di rivenderla, assieme ad altre monete, per poter a sua volta acquistare una Kawasaki. Alla fine tutto andò per il meglio, perchè riuscii a trovare i soldi per la moto senza alienare le monete, che sono ancora qui. E a proposito di corone, e sempre nella speranza di incoraggiare i "timidi", vi voglio proporre un malefico giochino: ditemi, che cosa sostanzialmente differenzia le tre monete qui sotto illustrate? Parafrasando i truffatori delle tre carte: VENGHINO, SIORE E SIORI, QUI C'E' TRUFFA, QUI C'E' INGANNO ! Non si vince alcunchè (le corone me le tengo), ma la fama guadagnata con la risposta corretta sarà imperitura.1 punto
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Da vecchio iscritto al CAI come socio Vitalizio, condivido i ... distintivi del ventennio distintivi normali1 punto
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Ciao, bel distintivo che presumo postbellico e penso sia riferito a questo avvenimento. Tratto dalla Storia delle Repubblica dell'Ossola Rastrellamento della Val Grande La Val Grande e le zone circostanti ospitavano formazioni partigiane come la "Valdossola", la "Giovane Italia" e la "Battisti" contro cui nel giugno 1944 si scatenò l'attacco di diverse migliaia di nazifascisti, con l'appoggio di artiglieria e di aerei. Vittime dell'operazione "Köeln" - organizzata dal comando SS di Milano - furono anche i molti alpigiani in zona per la monticazione estiva. Nei circa venti giorni del rastrellamento non si contarono gli eccidi, le violenze, i furti, l'incendio di alpeggi che ospitavano i partigiani. Numerose le vittime rimaste sconosciute e i dispersi, come tanti giovani lombardi saliti in montagna per sfuggire ai bandi della Repubblica Sociale Italiana e non ancora censiti sui ruolini delle formazioni partigiane. Il rastrellamento segnò profondamente anche il movimento partigiano, uscito quasi distrutto da quella tremenda prova: dopo quei fatti Mario Muneghina si staccò dal "Valdossola" di Dionigi Superti costituendo la brigata "Valgrande Martire". Ma la macchina da guerra nazifascista aveva fallito: i pochi sopravvissuti, aiutati ancora una volta dagli alpigiani, insieme a nuove reclute partigiane ripresero la lotta e tre mesi dopo i partigiani della ricostituita Div. "Valdossola" - principale obiettivo del rastrellamento di giugno - insieme con gli azzurri della "Valtoce" liberavano Domodossola e nasceva la "Repubblica dell'Ossola".1 punto
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Ciao @lukas1984, la mia la conosci da tempo. Te la ripropongo con il suo cartellino originale e la descrizione del catalogo. Un caro saluto, Rocco.1 punto
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Ha ragione Allek, invece di pensare ad una legislazione di tutela che preveda ogni possibile caso creando - come sovente si fa in Italia - costruzioni giuridiche sproporzionate che poi hanno il solo risultato di ‘fatta la legge trovato l’inganno’... sarebbe preferibile affidarsi ad una deontologia piu’ robusta dove patti non scritti tra offerente e casa d’aste facciano correre l’esecuzione dell’incanto sui giusti binari. un’auspicabile piu’ rigorosa deontologia eviterebbe che il ficus benjamin in fondo alla sala citato dall’ironico Aemilianus o il vecchietto di turno, collezionista perfettamente ignoto a tutti, materializzatisi magicamente per battere unicamente il pezzo che interessa all’offerente esattamente fino al limite della sua resistenza per poi lasciare - per sempre - la sala stracciandosi le vesti per la cocente delusione... utopie direi irraggiungibili ?1 punto
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Eccolo qui...posizionato solo soletto nel mio volume ... già da tempo.1 punto
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Beh, è una discussione di più di tre nni fa e se non mi citavi non me ne sarei accorto di sicuro. Visto lo scarso interesse, ho da parecchio lasciato l'argomento in un cassetto. Vediamo un po', però, cosa posso dirti cercando di riportare alla mente qual era lo scopo della discussione. Consultando PROVE-VARIANTI-ERRORI-FALSI NELLE MONETE DEI SAVOIA VITTORIO EMANUELE III 1900-1946 (vol.II, Tevere Editore) dell'Attardi avevo trovato che, oltre l'esemplare "standard" (C), riportava una "variante" (ma io parlerei di errore o difetto di conio) con l' 8 della data lievemente inclinato verso dx (C) e un vero II conio con al D/ la "S" di Speranza e la testa di V.E.III più piccole, così come al R/ la "R" del s.d.z più piccola; questo II conio ha anche le cifre della data più distanziate l'una dall'altra. Ora, io ho cinque esemplari del 2 Centesimi 1908 "valore", di cui uno si presenta con "S" senza punto (e più piccolo) al D/ e la "R" del s.d.z. anch'esso più piccolo della versione nella tabella dell'Attardi indicata come M37. Tuttavia (vedi post #1), non mi sembra di notare differenza di dimensioni della testa del sovrano e neppure maggior distanziamento delle cifre della data, anzi. Come si può vedere qui sotto, è l'esemplare "standard" ad avere il solo "8" maggiormente distanziato mentre le prime tre cifre presentano la medesima cadenza. Da qui il mio quesito: siamo in presenza di un III conio? Se sì, qual'è la sua rarità? [qui ripresento l'esemplare in questione maggiormente ingrandito]. Per quello che vedo, @andrea78ts, i tuoi due esemplari - pur riconoscendoli di notevole interesse per le varie e originali ribattiture - rientrano nel caso del I conio. Ad ora, nessun altro ha presentato immagini del II conio (R2) e tantomeno un "collega" del mio esemplare (R?).1 punto
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Un gran fiorire di iniziative numismatiche in Sicilia, complimenti !1 punto
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Il 20 Lire 1936 è una moneta "relativamente" rara. Si trova frequentemente nelle aste e non è difficile procurarsela in negozio. Questo perché è una moneta che sì, non ha avuto una gran tiratura, ma è stata subito "tesaurizzata" non solo dai collezionisti (pochi), ma anche da chi voleva un ricordo tangibile della fondazione dell'Impero (la stragrande maggioranza). La moneta quindi, è possibile trovarla in diversi stati di conservazione: quelle ritirate dai collezionisti si trovano in ottime condizioni, quelle che, invece, sono state prese come semplice "trofeo", hanno subìto per lo più una custodia sui generis che le hanno fatte giungere fino a noi non propriamente al top. La moneta ha un prezzo "sostenuto" - a mio parere - per tre motivi: 1) bassa tiratura (10.000 esemplari); 2) rappresentatività (l'Impero); 3) unicità (è la sola della sua tipologia coniata per la circolazione). Non escludo che parte della produzione giaccia presso la Tesoreria Centrale dello Stato o presso la Zecca rientrando nel novero delle monete non in oro appena accennate nella "famigerata" nota 56. Qui sotto posto il mio esemplare:1 punto
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