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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/07/20 in Risposte
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Eccovi l'indice. Mario si ripromette, più avanti, di aprire una discussione ad hoc su questo Gazzettino nella sezione "Bibliografia numismatica, riviste e novità editoriali". Abbiate fede.6 punti
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Segnalo l'uscita del Bollettino di Numismatica - Collezione di Vittorio Emanuele III numero 57 - LA ZECCA di MILANO da Gian Galeazzo Maria Sforza (1477-1494) a Ludovico Maria Sforza (1494-1499, febbraio - aprile 1500). Autori F. Rossini e A. Toffanin. https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=2325 punti
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Oggi la mia Napoletana è il 6 Ducati 1768 di Ferdinando IV Variante nel rovescio HISPAIAR5 punti
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Dal millesimo 1837 al 1838 ricco di varianti. Questa che vi ri-faccio vedere è l'unica che ancora tengo "rinchiusa" nella sua perizia. Una comunissima "modello base"4 punti
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IN HOC SIGNO VINCES il motto di Costantino, impresso sullo stendardo benedetto da Papa Pio V e consegnato come vessillo della nave ammiraglia della flotta cristiana, fu di notevole importanza e sprono per la flotta vittoriosa che fermò l'avanzata dell'Impero ottomano a Lepanto. La rarissima medaglia, realizzata nel 1571, ricorda la vittoria navale della flotta cristiana nella storica battaglia di Lepanto e ne rappresenta una scena al Verso. Si ringrazia Artemide Aste per aver prestato l'immagine della sottostante medaglia in scheda. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-B25/593 punti
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INTRODUZIONE Premetto di non essere né un professionista né un esperto, ma di aver prodotto questo testo per semplice passione nei confronti degli imperatori delle Gallie ed in particolare dell’imperatore Marco Cassiano Latinio Postumo. Fatemi sapere nel caso ci fossero errori e/o voleste fare delle aggiunte al testo. POSTUMO E IL CULTO DEL SOLE All'epoca del governo di Postumo (260-269 d.C.) il culto del Sole Invitto (Sol Invictus) era una delle novità che circolavano all'interno dell’Impero romano. Tale culto proveniva dall'oriente ed in particolare dalle zone della Siria, Palestina ed Egitto dove veniva celebrato il rito della nascita del sole. Fu l’Imperatore Eliogabalo (218-222 d.C.) a portare il culto del Sole a Roma. Eliogabalo non visse a lungo (regnò solamente per quattro anni prima di essere ucciso), ma tuttavia la diffusione del culto del Sole proseguì per secoli fino a diventare anche uno dei principali concorrenti del cristianesimo, infatti non è un caso che entrambe le religioni provengono da oriente ed abbiano al centro un dio che muore e risorge. Postumo scelse il culto del Sole e sulle monete iniziarono a comparire le immagini del dio con gli slogan quali “INVICTVS” (invitto), “ORIENS” (oriente), “AETERNITAS” (la permanenza eterna della sua autorità) o ancora “PACATOR ORBIS” (colui che restituisce la pace al mondo). Ma per quale motivo un usurpatore occidentale avrebbe dovuto produrre monete che ritraggono una divinità proveniente dall’oriente? Presumibilmente la produzione di tali monete può essere ricondotta ad uno scopo propagandistico per un'eventuale conquista della metà orientale dell'impero o forse più semplicemente era un messaggio propagandistico rivolto ai suoi soldati per assicurarsi la loro fedeltà ed il loro appoggio dato che il dio Sole sembra essere stato una divinità particolarmente amata tra quest’ultimi. Anche i successivi imperatori delle Gallie (Vittorino, Tetrico I e Tertrico II) hanno continuato a coniare monete raffiguranti il dio Sole. Postumus, AV, Aureus. IMP C POSTVMVS PF AVG, laureate, draped and cuirassed bust right AETERNITAS AVG, Three radiate and draped busts of Sol of which one is facing between the other two facing him. Postumus, AV, Aureus. POSTVMVS PIVS FELIX AVG, jugate, laureate heads of Postumus and Hercules right. CLARITAS AVG, jugate busts right of Sol, radiate and draped, and Luna, on crescent with small crescent on her head. Postumus, AR, Antoninianus. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate draped bust right. ORIENS AVG, Sol advancing left, holding whip. Poutumus, AR, Antoninianus. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate draped bust right. INVICTVS, Sol advancing left, holding whip. Postumus, Bi, Antoninianus. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right. PACATOR ORBIS, radiate and draped bust of Sol right. Victorinus, AR, Antoninian, IMP C PIAV VICTORINVS P F AVG, radiate draped bust right. INVICTVS, Sol advancing left, holding whip. Tetricus (I or II?), Bi, Antoninianus, barbaric imitation. IMP C TETRICVS PF AVG, radiate, draped bust left. INVICTVS, Sol walking right, holding whip. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Official Policy towards Oriental Cults in the Roman Army, Allan S. Hoey The Gallic Empire, Bishop, C. D. www.wildwinds.com www.forumancientcoins.com www.numismatics.org POSTUMO E IL CULTO DEL SOLE.pdf3 punti
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120 grana 1818 Ferdinando IV (Ferdinando Antonio Pasquale Giovanni Nepomuceno Serafino Gennaro Benedetto; Napoli, 12 gennaio 1751 – Napoli, 4 gennaio 1825) . Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia in seguito Ferdinando I di Borbone re delle due Sicilie. Chiamato re Lazzarone, ma tutti lo conoscono come re nasone. Un re che amava stare tra le persone, ma non quelle di corte ma tra le persone semplici, si dilettava in scappatelle con le popolane, amava parlare in napoletano, amava la caccia e la pesca e si racconta che vendeva nel mercato i frutti delle sue battute di caccia. Ahimè quando doveva essere li seduto per decidere su cose burocratiche etc lui non ne voleva sapere e fece fare un timbro con la sua firma del quale il Tanucci se ne serviva decidendo per lui. Mi immagino la scena: Tanucci: Maestà c'è la riunione del consiglio oggi e non potete mancare. Si tratta di questione assai importante. Ferdinando: uuuuuuuuuh Bernà si nu trumbon dint à capa. Oggi non posso! Tanucci: Maestà devo ricordarle che lei è il Re di Napoli e Sicilia e non può mancare ai suoi doveri. Ferdinando: Tanù famme o piacer ije tengo la levata delle beccaccie e sul tardi tengo n'appuntamento cu Na bella cinghialotta (con voce scherzosa e occhio ammiccante). Tanù miett o timbro e nun ce scuccià.3 punti
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1956 British Caribbean Territories - 10 cent3 punti
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Devo ammettere che questa sezione "Monete e Medaglie Pontificie" è stata strangolata dai "monologhi" sulle "medaglie del giorno". Riconosco all'autore competenza e dovizia di particolari per questi argomenti ma, come avevo avuto modo di scrivere anche in passato, sarebbe stata più utile un'unica discussione arricchita di contributi quotidiani piuttosto che oltre 140 discussioni (... destinate a crescere ...) in media di un unico post che, come l'edera, soffocano l'interesse dei papalini ... Provo a gettare un seme, consapevole che verrà in breve dimenticato... L'occasione è quella di una monetina da 5 bolognini (peso 1.69 g) transitata per l'asta Nomisma 62 dello scorso settembre. Forse dai più ignorata, è tuttavia un gioiellino, sia per finezza di incisione (viste le minute dimensioni) che per la conservazione (FDC, anche se la Casa d'aste stranamente riduce il grading a SPL-FDC). Il peso di questa tipologia, relativamente recente per la zecca Bolognese, avrebbe dovuto essere 1.40 g ma, date le piccole dimensioni dei tondelli, i singoli esemplari se ne discostano sovente verso l'alto o il basso , e il peso medio è un po' come il pollo di Trilussa (ed in questo caso estremante in su). La moneta in questione presenta lustro di conio su entrambe le facce ed è integra, senza debolezze o consunzioni; il tondello presenta, come sovente, una piccola tranciatura in basso da fustellatrice. Questa la storia della moneta (che anticipo da un prossimo volume del Bollettino di Numismatica su Bologna): A partire dal 1736, sotto Clemente XII, vi fu a Bologna una buona ripresa delle coniazioni delle monete di lega d’argento a titolo elevato, che era stata scarsa sin dall’inizio del secolo. Essa fu resa possibile dalla decisione di effettuare l'emissione di un nuovo nominale da 5 bolognini (chiamato mezzo paolo) alla vecchia lega bolognese del 833‰ in luogo di quella romana del 916‰ (imposta a Bologna dall’inizio del ‘600); in questo modo le spese di raffinazione risultavano minori e vi era un maggior margine di guadagno sia per i privati, che portavano il loro argento in zecca, sia per il governo bolognese. Solo in seguito i mezzi paoli da cinque bolognini furono chiamati anche carlini, visto che allora questo era il nome delle madonnine da sei bolognini alla lega romana. Dopo l’emissione dei mezzi paoli le madonnine non furono più coniate, in quanto occupavano la stessa nicchia di circolazione. Il valore relativamente esiguo di questo nominale, di poco superiore alla muraiola di mistura da 4 bolognini (tuttavia con titolo 312‰), non lo rendeva pericoloso per la stabilità monetaria nonostante la lega ridotta, quasi fosse anch’esso una moneta plateale (mentre si trattava di "moneta reale"). Questa tipologia ebbe una notevole diffusione nel corso del XVIII secolo e fu battuta sino all’epoca di Pio VI (cui appunto si riferisce l'esemplare sottostante).2 punti
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Rieccomi, ho fatto un po' di ricerche ed è saltato fuori il Dec. Min. del 15.09.1893. Lo stesso richiama il Dec. 04.08 1893. Come si può leggere a pag. 4, l'art 2 determina che i buoni di cassa da emettersi sono autorizzati per un valore nominale di 30 milioni, e suddivisi in 30 serie dalla 1 alla 30. Da quanto emerge, le serie nr. 31 e nr. 32 non fanno parte di questo contingente, quindi, ne deduco che deve essere intervenuto un altro Dec. che ne ha autorizzato l'emissione da utilizzare in sostituzione dei biglietti logori.2 punti
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Buongiorno, Durante la recente ricerca sui denari di epoca severiana ho avuto la (buona) ventura di vedere altre emissioni coeve a quelle delle monetazione argentea. Ve li presento di seguito e penso che migliore occasione per introdurre questi altri esemplari è questa coppia di monete con rovescio MEDUSA (ovvero quell’iconografia che richiamò la mia attenzione sui denari). Settimio Severo (193-211). Aureo, Roma / Sirmium (? ). Obv. SEVERVS PIVS AVG. Busto rivolto a destra. PROVIDENTIA. Testa di Medusa frontale rivolta con lo sguardo a ¾ a sinistra; con ali e serpenti nei capelli, i serpenti che si avvolgono intorno. RIC IV Settimio Severo 285 (aureus). Della più alta rarità, probabilmente solo il secondo esemplare conosciuto. Trovato nel 1953 a Radinca, Serbia. Caracalla Augustus, 198 Aureus intorno al 207, AV 7.28 g. ANTONINVS - PIVS AVG Busto rivolto a destra. PROVIDENTIA Testa alata di Medusa frontale rivolta leggermente verso sinistra. C -. BMC -. RIC -, cf. 164 (Denarius). Calicó 2800. Della più alta rarità, apparentemente solo il secondo e il miglior esemplare conosciuto. Un ritratto molto attraente, un tipo di bellezza incantevole, perfettamente battuto e centrato su un flan completo. XF. Testo & provenienza: Numismatica Ars Classica NAC AG Asta attuale 120 del 6 ottobre 2020, lotto: 810. Stima: 125.000 CHF; Prezzo di partenza: 100.000 CHF; asta in corso. Fonte e offerte live https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=1267&l=1345469 Quindi vi propongo una fantastica rappresentazione artistica della testa frontale di Giove Ammone nella sua grande maestà. Settimio Severo, 193 Aureo 207, AV 7.21 g. SEVERVS - PIVS AVG Testa rivolta a destra. IOVI VICTORI Testa di Giove Ammone che vista di tre quarti . C 249. BMC p. Nota 219 *. Hunterian 91. RIC 272. Calicó 2468. Della più alta rarità, pochissimi esemplari conosciuti. Elemento di grande fascino con un fantastico e insolito ritratto di Giove nel miglior stile del periodo. Tono rosso chiaro, un graffito (p) sul troncamento del collo, altrimenti XF come conservazione. Testo & provenienza: Numismatica Ars Classica NAC Asta 59 di 04.04.2011, lotto: 1043. Stima: 150.000 CHF; Prezzo di partenza: 120.000 CHF; prezzo realizzato: 240.000 CHF. Questo bellissimo e non comune aureo è stato battuto prima del trasferimento della famiglia dei Severia in Gran Bretagna, una partenza monumentale che avrebbe richiesto la piena attenzione e le risorse dell'Imperatore. Per motivi che non sono del tutto chiari, il resoconto letterario delle attività di Severus nell'anno 207 latita, costringendoci a contare su prove esterne, quali le iscrizioni monetali, per ricostruire una storia che è nota nelle grandi linee ma non nei dettagli. Fortunatamente, ci sono pezzi di prova che indicano che c'è stata una spedizione dei Severi nel Nord Africa nel 207. Diversi tipi di monete sostengono questa indicazione, tra cui questo aureus dedicato a ′′ Giove il Vittorioso ′′ (IOVI VICTORI), che porta il ritratto frontale di Zeus-Ammon, un dio che spesso è simbolico del Nord Africa. Alle prove numismatiche possiamo aggiungere che un'iscrizione africana datata al 208 registra la sconfitta di un terreno insidioso - presumibilmente una ribellione e forse una che richiedeva un intervento significativo. Inoltre, il fatto che uno dei consoli del 207 fosse L. Settimio Aper, parente dell'imperatore di Leptis Magna, potrebbe essere un'ennesima indicazione di una presenza imperiale in Nord Africa in questo momento storico. (liberamento tratto da Blandor Abazi (Roma Rep) , Facebook) Questa ultima osservazione mi conforta in quanto una mia ricerca sull'attività di Settimio Severo nel biennio 207-208 era risultata vana. Mi pareva strano infatti che Caracalla fosse stato inviato da solo in Britannia a preparare la progettata spedizione britannica. Avevo solo trovato un'indicazione generica sul fatto che probabilmente vi erano stati disordini in Africa non documentati storicamente (e che avrebbero richiesto l'attenzione e magari la presenza dell'Imperatore in loco a dirigere le operazioni militari). E forse questi inaspettati eventi in Africa avevano porato a un rinvio della partenza della famiglia imperiale in Britannia... non vi suona strano che prima Settimio invia il co Augusto in autonomia sul campo delle operazioni e poi si trasferisce con tutta la famiglia imperiale (e probabilmente parte della corte) nella lontana e inospitale Britannia? Percepite l'importanza storica della numismatica (se già non vi fosse palese)?2 punti
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Salve, ringrazio @Ares III per avermi immeritatamente inserito tra gli "esperti". Dunque: sul diritto, e sempre che si tratti di emissione romana come sembra, concordo con @gpittini circa la probabilità che vi sia ritratto uno degli antonini e in particolare ribadisco Marco Aurelio; credo meno in Lucio Vero, quasi per nulla in Commodo. Sul rovescio, non giurerei che in verticale si veda un caduceo (non vedo le ali sul bastone né l'ovale del secondo incrocio dei serpenti (anzi forse qualcos'altro). Né mi sembra che quelle che si incrociano siano due cornucopie (oltre tutto quella destra appare molto diversa dalla sinistra). In ogni caso caduceo e cornucopie incrociate e simili figurazioni mi risultano estremamente rare se non del tutto mancanti nelle emissioni di Marco Aurelio e di Lucio Vero, sia imperiali che provinciali per cui mi sento di escludere le une e le altre. Ovviamente per quello che so. Neppure nella imitativa credo molto perché non immagino come sia stato scelto di riprodurre fra tanti un taglio di cosi basso valore. Tra parentesi non ricordo di avere mai visto imitative così minute. Il secondo interrogativo sta nella mancanza di legende. In proposito devo dire che di primo acchito mi è venuto da pensare che questo bronzetto non ebbe una funzione e una utilizzazione prettamente monetaria. In pratica ancora non escluderei che possa trattarsi non di una moneta ma di una tessera. Non certo una spintria - ed è noto che addirittura su quelle non era raro trovare in combinazione con la scena erotica un ritratto imperiale - ma un gettone. Qui si aprirebbe un discorso a parte sulla funzione che ebbero le tessere nel mondo romano, da gettoni da utilizzare in giochi da tavolo, a strumenti di fidelizzazione ante litteram, a semplici attestazioni della appartenenza ad un gruppo (tessera dei nostri giorni) e altro. Le dimensioni ridotte farebbero escludere questa idea, ma non è detto. Anche lo stato di conservazione sarebbe coerente con un simile tipo di utilizzazione non monetaria: il metallo per come si presenta, è stato sicuramente logorato dal tempo e dalle condizioni in cui si è tramandato a noi e non dall'uso, visto che i rilievi sono al contrario pressoché integri. Proprio questo aspetto al di là di ogni altra considerazione deve far pensare ad una ridotta circolazione, come quella che può avere interessato proprio una tessera. E' una ipotesi che ho voluto sommare alle altre. HIRPINI2 punti
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Oltre a conii sconosciuti ed emissioni non facilmente collocabili, saltano fuori anche errori di attribuzione a nuovi conii o nuove combinazioni. Un paio di esempi. Tra poche ore in asta nella EAuction 478 di CNG un didramma di Akragas al lotto 33, che viene descritto come coniato con un rovescio non noto al corpus di Ulla Westermark. Il mio personale parere è che si tratti dell’accoppiamento di conii 241, la forma della chela sinistra e dell’occhio destro del granchio non mi lasciano molte perplessità in merito. Otto gli esemplari noti al corpus. https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-XV6EE/sicily-akragas-circa-48078-470-bc-ar-didrachm-205mm-830-g-8h Poi un esemplare in ottima conservazione in vendita da Busso Peus asta 427 lotto 99 che, probabilmente a causa di una svista, viene attribuito ad una nuova combinazione di conii del gruppo II del primo periodo nonostante lo stile sia assai meno essenziale e schematico nella rappresentazione in particolare del granchio. Moneta che dovrebbe essere correttamente catalogata come Westermark 196. Combinazione nota in 19 esemplari. https://www.sixbid.com/en/dr-busso-peus-nachf/7836/griechische-mnzen/6407370/sizilien-akragas?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false Naturalmente quando si esitano migliaia di monete ogni anno un errore di catalogazione é più che comprensibile.2 punti
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Tempo fa ho fatto un post sulle Virtù raffigurate nelle monete vaticane. La Prudenza è raffigurata come una donna che si guarda allo specchio e tiene in mano un serpente. Lo specchio è attributo della virtù che impone la conoscenza di se stessi, in quanto condizione preliminare per la realizzazione del bene. Il serpente è il simbolo della sapienza che opera contro le avversità. Quindi la Prudenza è la virtù che ci fa riconoscere il nostro vero bene in ogni circostanza e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo. saluti2 punti
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Complimenti al nostro @numa numa Mi sembra che non sia stata data notizia delle altre due opere pubblicate nella serie Materiali: https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=227 https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=2312 punti
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Non appena avremo deciso quando e come ci sarà la presentazione e poi la relativa consegna comunicheremo anche l’indice con gli autori, le regole Covid ci impongono oggi diverse modalità rispetto ai precedenti Gazzettini ....ma basterà attendere non molto ...certo i Gazzettini finiti ora ci sono ...2 punti
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Bravo, sintetica ma buona "prima". Hai rotto il ghiaccio del debutto! A margine aggiungerei che Sol (inteso come divinità solare) in realtà compare ben prima, ovvero con Nerone. E che oltre a Postumo anche nell'Impero Centrale (Gallieno) c'è Sol. Non va nemmeno erroneamente ritenuto che la rappresentazione di Sol (ovvero una divinità solare - è il termine che preferisco personalmente) sia rappresentato prevalentemente nell'Impero Gallico (vedi appunto come giustamente citi Vittorino ed i Tetrici): in realtà (magari come rappresentazione di Mitra, in cui confluisce Sol) è presente in tutta la monetazione successiva, inclusa in quella Centrale. fino a Costantino Ciao Illyricum2 punti
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Beh e’ una grande soddisfazione e anche motivo di orgoglio vedere nascere, crescere questo settimo Gazzettino, e’ in una versione Speciale a differenza degli altri cartonato, a colori, con più pagine, 11 articoli, rubriche speciali, editoriale, vecchie firme, nuovi autori uno anche giovane, la prima donna sul Gazzettino ...e’ una favola, una bella storia autoprodotta, che continua nel tempo e si evolve, per la presentazione, indice e consegne a tempo debito, intanto potete vedere in anteprima la copertina ...2 punti
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Geta, with Septimius Severus and Julia Domna. As Caesar, AD 198-209. AV Aureus (19mm, 7.46 g, 12h). Dynastic issue. Rome mint. Struck under Septimius Severus and Caracalla, AD 200-205. P SEPT GETA CAES PONT, bareheaded, draped, and cuirassed bust right / CONCORDIAE AETERNAE, jugate busts right of Septimius Severus, radiate and draped, and Julia Domna, draped, wearing stephane set on crescent. RIC IV 7b; Calicó 2927 (same dies as illustration); BMCRE p. 196, note *; Biaggi 1244 (same dies); Jameson 200 (same dies); Mazzini pl. XLIII, manca (same dies); Ars Classica XV, lot 1754 (same dies); Hirsch 258, lot 2614 (same dies). Near EF. Extremely rare. Ex Phil Peck (“Morris”) Collection. Geta, with Caracalla. As Caesar, AD 198-209. AV Aureus (19mm, 6.96 g, 12h). Rome mint. Struck AD 200-202. P SEPT GETA CAES PONT, bareheaded, draped, and cuirassed bust Geta right / SEVERI INVICTI AVG P II FIL, radiate, draped, and cuirassed half-length bust of Caracalla right, wearing aegis and raising right hand. RIC IV 21 corr. (rev. legend); Calicó 2930. Good VF, slightly wavy flan, a few minor marks. Very rare. Una scena mitologica: GETA. As Caesar, 198-209 AD. AV Aureus (7.14 g, 7h). Struck 207 AD. P SEPTIMIVS GETA CAES, bare headed, draped, and cuirassed bust left / PONTIF, COS in exergue, Bacchus and Ariadne seated left; herm behind, panther at feet of Bacchus; in background, Silenos, satyr, double-flute player, and two maenads. RIC IV 33; Calicó 2897 = Biaggi 1260 (same dies); BMCRE p. 243, *; Cohen -; O. Voetter, Sammlung Bachofen von Echt (Vienna, 1903), 1766; Sir Arthur Evans Collection (Naville III, 16 June 1922), lot 102; Kent & Hirmer 392 (this coin). Superb EF, underlying lustre, light scratch in exergue on reverse. Bold high-relief portrait. Extremely rare, one of four known. ($50,000) Ex Collection of a Perfectionist (Leu 87, 6 May 2003), lot 66; E. von Schulthess Collection (Hess-Leu 17, 23 March 1961), lot 274; 1901 Karnak Hoard(?). This aureus features one of the most unique and distinctive reverse types in the Roman Imperial series. The coin was part of a special donative issue celebrating the fifteenth anniversary of Septimius Severus and the tenth of Caracalla, of which only four examples (see above), all struck from the same dies, are known today. The scene of Bacchus and Ariadne's marriage is well represented in Roman paintings, engravings, and sculpture, and was chosen for this issue as Bacchus was the patron of Geta. Ariadne, the elder daughter of King Minos of Crete, fell in love with Theseus of Athens and assisted him in slaying the Minotaur. For her reward, she was abandoned by him on the island of Naxos; Theseus then returned to Athens, and there married her younger sister, Phaedra. According to the commonest version of the myth, Bacchus, in the company of his Maenads and satyrs, were traversing the island when they happened upon her.The god rescued Ariadne and took her to be his consort; the diadem she wore at the ceremony was subsequently placed in the heavens to become the constellation Corona Borealis. La celebrazione dei lavori di ristrutturazione del Circo Massimo decretati da Caracalla: Caracalla. AD 198-217. AV Aureus (20mm, 6.90 g, 6h). Rome mint. Struck AD 213. ANTONINVS PIVS AVG BRIT, laureate, draped, and cuirassed bust right / P M TR P XVI, COS IIII P P in exergue, view of the Circus Maximus, with spina, metae, and obelisk in center. RIC IV 211B = BMCRE p. 439, † corr. (rev. legend); Calicó 2710 (same rev. die as illustration); Biaggi –. Near EF. Extremely rare and important architectural type. While gladitorial combat is the sport that most people today would associate with ancient Rome, chariot races held at tracks, or circuses, were the real passion of the populace. The Circus Maximus (“largest” or “greatest circus”) lived up to its grand name, with modern scholars estimating that the building could hold some 150,000 spectators, or roughly three times the number of people that the Colosseum could accommodate (Pliny’s statement that the Circus could hold 250,000 appears to be an exaggeration). Caracalla renovated the Circus in AD 213, and rare aurei and sestertii were issued to celebrate the project. This artistic aerial view depicts the Circus as it would be seen from the Palatine Hill. According to Pliny, the Circus was established during the reign of the Tarquinius Priscus, Etruscan king of Rome (circa 616-579 BC), although a permanent structure may not have existed until 329 BC, when the starting gates (carceres) were erected. By the early 2nd century AD, the structure was very close to the form that we see on our coin. In the center of the Circus we find the spina (“spine”), upon which is the obelisk of the Pharaoh Ramesses the Great that Augustus brought to Rome and erected in the Circus (it is located today in Rome’s Piazza del Popolo). At each end of the spina is a meta, or conical column situated where the charioteers would make their harrowing turns, while an equestrian statue of Trajan and a shrine of Cybele can be found immediately to the left and right of the obelisk, respectively. In the foreground and to right are arcades and a prominent arched gate, while on the left we find the semicircular end of the structure, with the attic statuary of a triumphal arch of Titus visible. The temple of Sol and Luna, built into the seating, is visible on the far end of the structure, to the left of the obelisk’s peak. The coin cited in RIC and BMCRE was in Baldwin’s stock in 1927. The example plated in Calicó, with which our coin shares the same reverse die, was sold by Freeman & Sear in 2005 (FPL 10, no. 111), while another specimen was recently sold by Künker (Auction 270, lot 8855). Our coin may be only the third or fourth known, depending on whether or not the 1927 Baldwin’s piece is distinct from the other known examples. Come avete avuto modo di osservare spesso si trattava di “edizioni auree” di denari (o se preferite il contrario il denario era la versione “economy” del prototipo aureo). Ma ciò non si verificava sempre. Spero che vi sarete fatti un po' gli occhi e avrete gradito... Illyricum2 punti
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Belli e originali i denari Severiani! Vi segnalo che accanto alla molto più comune emissione di "Indulgentia in Cartago", illustrata sopra, esiste anche una rarissima emissione "Indulgentia in Italiam". Purtroppo non ho la descrizione della casa d'aste, sono riuscito a salvare solo la foto. Asta Helios N. 3 29-30 aprile 20092 punti
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Quanto vale "sta moneta"...... Già, quanto vale ? e chi lo stabilisce ? Un metodo abbastanza pragmatico c'è : se hai occasione di visitare una Mostra/Mercato di Numismatica, puoi farla vedere a tutti gli espositori e chieere loro se sono eventualmente interessati al suo acquisto e quale cifra pensano di corrisponderti. E' possibile che tu riceva offerte abbastanza dissimili : qello degli errori di conio è un mercato di nicchia, c'è il collezionista che per accaparrarsene una è disposto anche a spendere una somma rispettabile, altri a cui semplicemente non interessa..... Poi, ognuno può spararti una cifra, magari avendo visto i prezzi ottenuti da altre monete del genere apparse ina asta : io preferisco non farlo, non mi piace fornire dati di cui non ho almeno una relativa certezza. Saluti. @Max08081 punto
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Buonasera, dalle uniche due lettere che vedo, T V, credo sia proprio un sestino coniato a Napoli sotto il regno di Giovanna con suo figlio Carlo (1516-1519) D/:LETICIA : POPVLI+ nel campo le lettere I e C sormontate da corona reale (a volte radiate) e intervallate da punti, rombi o triangolini. R/:IVSTVS : REX (fiore) Nel campo croce di Gerusalemme in cerchio perlinato o lineare...1 punto
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La collana diventa sempre più completa. Di grande importanza e riferimento per studiosi di ogni livello. Complimenti ad Alessandro e Fabrizio1 punto
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@Aristarco La classificazione mi sembra corretta. In effetti, della RIC III 1294 esiste sia il dupondio che l'asse: http://numismatics.org/ocre/id/ric.3.ant.1294_as L'autorità emittente e' Antonino Pio che quindi era imperatore all'epoca della emissione della moneta. Marco Aurelio (che a quell'epoca era cesare) , se non erro, dovrebbe avere ottenuto la III Tribunicia Potestas nel 148 agli inizi di dicembre. Quindi la moneta dovrebbe essere stata emessa nel periodo 148-149 d.C. (come correttamente indicato). Ciao. Stilicho1 punto
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a' posto lato C O, raggio S O APOSTOLATO CORAGGIOSO buon pomeriggio da Stilicho1 punto
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sembra che qualcuno voglia la rivincita. forse ci conviene non ricordare questa vittoria.1 punto
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La Monnaie de Paris funziona come qualunque shop on-line, ci si registra e poi si compra. Nessun obbligo di acquisto, spese di spedizione di circa 7 euro1 punto
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Da me ce poco da attendere? Io sono nelle sezioni borboniche per puro caso,anche se non mi dispiace perchè è una bella monetazione,anche se ancora ne so pochissimo.....ma seguo con interesse....detto ciò,in particolare mi entusiasmano queste re-bomba ecc....saluti1 punto
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Grazie per la segnalazione del refuso, ho corretto e sostituito la "o" con lo "0". Per quanto riguarda la 500 lire Centenario il decreto rimanda alle caratteristiche tecniche delle Caravelle (art. 2 del DPR 27 marzo 1961), quindi per le tolleranze si deve fare riferimento alle medesime delle Caravelle.1 punto
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Quindi avevo risposto nella sezione sbagliata. Ripeto qui la risposta. Mi sembra tutto ok. Marchio dell'officina Delta. Qui trovi gli esemplari in varie collezioni e musei http://numismatics.org/ocre/id/ric.7.sis.217 Ciao Stilicho e buona notte. apollonia1 punto
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Ciao a tutti amici, Condivido con voi la mia 37,il 7 della data ribattuto, 7 virgole al posto dei soliti pallini e taglio inciso al rovescio. Un saluto a tutti amici. Raffaele.1 punto
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Per rendere più chiaro il mio pensiero in merito alle rarità/valutazione economica delle sostitutive, riporto un paio di esempi: Valori da catalogo: 20.000 Tiziano serie ordinaria, FDS 350 euro rarità R - serie sostitutiva 4500 euro rarità R5. 50.000 Bernini primo tipo FDS Dec. 1992 serie ordinaria FDS 500 rarità R - serie sostitutiva 3500 euro rarità R5. Va da se che individuate come "sostitutive" le serie 31 e 32 del Buono di Cassa da una lira Umberto I, si possa ritenere corretta sia la rarità assegnata dal Gigante ( R5) che la conseguente valutazione economica. Ora, il Crap/Giulia/Vend. giustifica la mancata attribuzione della rarità affermando che le serie 31 e 32 non creano tipologia in quanto perfettamente uguali alle "serie ordinarie" , vero, ma lo è altrettanto il fatto che neanche le serie sostitutive creano tipologia, infatti i Decreti di fabbricazione di questi biglietti non sono mai indicati nelle banconote e le stesse recano le autorizzazioni delle emissioni ordinarie. Ho finito...1 punto
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- TAGLIO : 2 Commemorativo - STATO : Francia - ANNO : 2014 - DATA DI EMISSIONE : 6 giugno - ARTISTI: Yves Sampo - TEMA : 70° Anniversario del D-DAY - TIRATURA : 3.019.675 ( Circolanti : 3.000.000 / Coincard FDC : 10.000 / Cofanetto FS : 9.675 ) - DIAMETRO: 25,75 mm - PESO: 8,50 gr - SPESSORE: 2,20 mm - ZECCA: Parigi Dopo lo sbarco in Italia del 1943, gli inglesi e gli statunitensi decisero di creare un altro fronte, ma questa volta dalla parte opposta d’Europa, nel nord. Dato che i tedeschi controllavano ancora buona parte dell’Europa, l’idea era quella di stringere in due morte, da nord a sud, il Reich di Hitler. In più, con i russi a est, Berlino sarebbe stata in una morsa e quindi intrappolata al suo destino finale. Così si decise per un piano di invasione che prese il nome di “Overlord” . Questa operazione coinvolse 130 mila soldati che sbarcarono, mentre altri 20 mila che si paracadutarono. La mole impressionate degli Alleati (USA – Regno Unito e Canada) fece si che gli uomini sbarcassero in più punti; in posti battezzati come: Utah , Omaha, Sword, Juno e Gold. La preparazione al combattimento era diversa fra gli inglese e gli statunitensi. Mentre i primi avevano una tradizione militare alle spalle consolidata, i secondi erano composti per lo più da soldati che nella vita erano agricoltori, minatori e pescatori; quindi gente comune. Quel 6 giugno 1944, giorno che venne poi ricordato come “D-DAY” , ebbe il suo inizio con i lanci delle divisioni aviotrasportate. I ponti sul Canale di Caen vennero occupati dalla 6a divisione britannica. Gli statunitensi con la 82a e la 101a si impadronirono dell’entroterra a ridosso della zona nominata Utah, subendo gravi perdite negli acquitrini e le zone del Cotentin, morendo annegati e trivellati di colpi dai tedeschi e dalla loro aviazione. I tedeschi risposero però in ritardo all’invasione, complici diversi fattori, come l’inganno degli Alleati nel paracadutare nell’entroterra diversi fantocci, distraendo il nemico verso quell’area anziché sulla costa; ma anche dal fatto che il cinquantaduenne generale Gunther Blumentritt alle ore 6 del mattino, comunicando al quartier generale di Hitler che forse era in atto una invasione, gli venne data risposta che il Fuhrer dormiva e non poteva essere svegliato e quindi l’autorizzazione a procedere contro l’attacco fu negata. La stessa giunse solo 10 ore dopo. A questo si aggiungono altri due fattori determinanti nel fatto che la difesa tedesca fu tardiva e non efficace: i nazisti pensavano che l’attacco fosse giunto da Calais e non da altrove e, fatto non da poco per il morale dei soldati germanici; Erwin Rommel , stimato generale tedesco non solo dai suoi connazionali ma anche dal nemico (mai si macchio di crimini contro l’umanità o di crimini di guerra) non era presente quel giorno in loco poiché era a festeggiare il compleanno della moglie. Lo sbarco avvenne; e se nonostante le perdite di giovani vite, gli sbarchi sulle “spiagge britanniche” e sulla Utah statunitense alle fine furono un successo, il contrario avvenne ad Omaha dove il fuoco di sbarramento tedesco impedì per diverse ore l’avanzare degli statunitensi. Su quella spiaggia perirono 4.400 persone invocanti la madre nel terrore più totale. Conquistata la costa, gli Alleati si accorsero che diversi soldati “tedeschi” che si arrendevano provenivano dagli angoli più insoliti del mondo: c’erano musulmani, cinesi, georgiani e cosacchi. Uomini presi prigionieri dai tedeschi fra il 1942 ed il 1943. Se sulla costa questi si arresero, altri continuarono a combattere, tanto che per tutto giugno gli Alleati conquistarono solo qualche metro di terreno; tanto più che a rendere il tutto più ostico vi erano i filari: terrapieni per tenere il bestiame, colmi di vegetazione. Fra il 18 e 20 luglio 1944, i britannici occuparono Caen con l’Operazione Goodwood, ma oltre a Caen non riuscirono ad avanzare se non per 10 km. A Saint- Lò, gli statunitensi rimasero lì per più di un mese. La “Battaglia di Normandia” ebbe la sua conclusione dopo la “sacca di Falaise”, con la presa e liberazione di Parigi (19-25 agosto 1944). Questa battaglia, dove spicca il D-DAY, durò 75 giorni. I morti fra gli Alleati ammontavano a 39.976 su uno spiegamento di 209.672 uomini. Per quel che concerne i tedeschi, lo spiegamento fu di 450.000 uomini e fra morti e feriti 240.000 persone. (la terza foto è stata fornita da @Don Corleonem)1 punto
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Settimio Severo, 193 Aureo 207, AV 7.28 g. SEVERVS - PIVS AVG Busto rivolto a destra. P M TR P XV - COS III P P P Busto di Minerva elmato rivolto a destra. C 486. BMC 528. RIC 206. Calicó 2512. Molto raro. Due ritratti molto interessanti perfettamente colpiti e incentrati su un flan pieno, quasi invisibili segni sul rovescio, altrimenti XF. Ex Leu vendita 87, 2003, 59. Acquistato privatamente nel 1962 e dal Karnak del 1901. Testo & Provenance: Numismatica Ars Classica NAC Asta 100 di 29.05.2017, lotto: 547. Ritratto di S.: Settimio Severo e titolatura associata tenta di gettare l'imperatore militare nell'immagine degli imperatori filosofi del secondo secolo. Nonostante i suoi appariscenti ricci di Serapis, la sua barba richiama quelli adottati da governanti come Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio come segno del loro filoellenismo. L ' uso del cognomen Pio nella sua titolatura non lascia dubbi che stava cercando di presentarsi come l’ultimo della famiglia degli Antonini. Il legame con questa dinastia filellenica può anche spiegare l'utilizzo di un modello decisamente greco per la raffigurazione di Minerva sul retro. Minerva era un membro della Triade Capitolina (con Giove e Giuno) associato alla saggezza, alla guerra, al commercio e alle arti. Anche se era originariamente una divinità lunare nativa italica, dal II secolo a.C. i Romani l'avevano equiparata ad Atena greca e adottarono la mitologia di Atena per Minerva. La rappresentazione della dea qui illustra la vicinanza di Minerva ad Atena greca per il suo casco mansarda a triplo ciuffo richiama lo stesso stile di difesa testa indossato dalla famosa statua cult di Atena Parteno nel Partenone di Atene. Questa immagine è stata scolpita dall'acclamato artista Phidias nel IV secolo a.C. La sua immagine elmetata fu ampiamente popolarizzata nel II secolo a.C. quando fu utilizzata sul retro dei tetradracrimi ateniesi New Style. Attraverso la diffusione e l'influenza di questa moneta, il capo di Athena Partenos divenne un tipo spesso ripetuto sia in monete greche che rosse e simbolo di grandezza artistica classica. Settimio Severo è salito al potere perché era un bravo militare che è riuscito a sconfiggere i suoi rivali nella guerra civile dell'AD 193-196 e quindi non sorprende che onori Minerva sulla sua moneta. Nel suo aspetto come dea di guerra, ha presieduto l'importante festival Quniquatrus. Questo festival di cinque giorni è iniziato ogni anno il 19 marzo e ha ufficialmente aperto la campagna per l'esercito romano. Caracalla, 198 Aureus 207, AV 7.08 g. ANTONINVS - PIVS AVG Busto rivolto a destra. PONTIF TR P - X COS II busto di Roma elmata ricolta a sinistra C 430. BMC p. 265 *. RIC 90. Calicó 2782 (questa moneta). Biaggi 1206 (questa moneta). Estremamente raro. Due magnifici ritratti di stile fine colpiti su un flan molto grande e un meraviglioso tono rosso, estremamente bello. Ex Dorotheum 13-16 June 1955, Apostolo Zeno I, 1518 and AstArte 12, 2003, 395 sales. Dalla collezione Biaggi. Testo & provenienza: Numismatica Ars Classica NAC Asta 87 di 08.10.2015, lotto: 300. Questo aureus di Caracalla è attribuito da Hill al primo di due questioni speciali nel 207 che celebra il quindicesimo anniversario di Settimio Severo e il decimo di Caracalla. Porta sul rovescio una testa elmata solitamente descritta come Roma, anche se non è sfuggita la particolarità che le caratteristiche facciali la avvicina alle fattezze di Caracalla - una circostanza che difficilmente potrebbe essere una coincidenza. Un parallelo può essere estratto con un denarius di Settimio Severo che porta un ritratto elmato dalle stesse qualità; in questo caso, tuttavia, la testa è accompagnata dall'iscrizione RESTITVTORES VRBIS (′′ restauratori della città ′′), che per inferenza della sua forma plurale suggerisce un riferimento sia a Settimio Severo che a Caracalla. Hill indica che il primo numero speciale del 207 è stato seguito con un secondo successivo all'anno in cui furono emesse monete simili per Settimio Severo e Geta. Tuttavia, in questo caso le teste elmate sul retro sono un po ' diverse nei loro dettagli da quelle del primo numero e si pensa che rappresentino Minerva con le caratteristiche facciali di Caracalla. Mattingly, Sydenham e Hill erano tutti d'accordo sulla distinzione Roma-Minerva. Sembra essere confermato non solo dalla presentazione leggermente diversa dei busti, ma anche dall'esistenza di diversi altri tipi Minerva nel secondo numero. Il contesto di questi rari problemi di ′′ doppio ritratto ′′ sembra incerto poiché il resoconto letterario delle attività severiana nel 207 è praticamente vuoto. Fortunatamente esistono pezzi di prova per indicare che quest'anno c'è stata una spedizione dei Severi in Nord Africa. C’è, ad esempio, un'iscrizione africana datata al 208 che registra la sconfitta di un trama insidioso - presumibilmente una ribellione, e che forse aveva richiesto un intervento significativo. Inoltre, il fatto che uno dei consoli del 207 era L. Settimio Aper, parente dell'imperatore di Leptis Magna, potrebbe essere un'ennesima indicazione di presenza imperiale in Nord Africa in questo momento. (liberamento tratto da Blandor Abazi (Roma Rep) , Facebook)1 punto
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Adelchi, o Adelgiso, figlio del re dei Longobardi Desiderio, viene dal padre associato al trono nel 759 . All'inizio della guerra contro Carlomagno, Adelchi è con Desiderio alla difesa del regno : cadute nel 773 le Chiuse di Susa, i Longobardi sconfitti si ritirano, Desiderio in Pavia ed Adelchi in Verona . Cadute anche Verona e Pavia, cade il regno dei Longobardi : Desiderio prigioniero è confinato nel monastero di Corbie dove morirà a breve, mentre Adelchi si rifugia a Costantinopoli : dopo anni di attesi aiuti per una possibile riconquista del regno, nel 787 Adelchi è con il corpo di spedizione bizantino che viene inviato in Calabria per contrastare l'espansione dei Franchi in Italia . Grimoaldo III , cugino di Adelchi, è principe di Benevento e vassallo dei Franchi, in cerca di indipendenza per il proprio principato . E Grimoaldo, con Longobardi di Benevento e di Spoleto e con i Franchi condotti da Giunigi, è alla battaglia nella quale il corpo di spedizione bizantino è sconfitto . Dopo quella battaglia, non si hanno più notizie certe di Adelchi : per alcuni caduto in battaglia, per Eginardo tornato e vissuto in ombra per altri anni a Costantinopoli . Finito il loro regno, dei Longobardi proseguiranno alcuni potentati, tra Benevento, Capua e Salerno, fino a Gisulfo II principe di Salerno, che nel 1077 cederà i suoi possedimenti ai Normanni . nota : l'opuscolo dal quale ho tratto la seconda immagine di Adelchi, non chiarisce se sia dell'omonimo Adelchi, principe di Benevento tra 853 e 878 .1 punto
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Ed anche qualche ulteriore considerazione: 1) la moneta viene considerata molto rara ed anche piccole differenze di conservazione possono incidere pesantemente sul prezzo finale 2) la granulosità della patina Gadoury e vari particolari mi fanno pensare che alcuni processi di lavaggio "spinto" dell'argento possano incidere sull'integrità dei fondi (che potrebbero apparire più lisci e brillanti di quanto fossero, attraverso una "microfusione" dell'argento) e contemporaneamente determinare un effetto sui sul soggetto rappresentato e sui caratteri che potrebbero apparire meno definiti rispetto ad una moneta veramente integra. Da cui l'attenzione che deve sempre essere riservata all'aspetto "sharp" dei particolari stessi per valutare adeguatamente la storia di un determinato esemplare. 3) per me la moneta è SPL (per lo meno la versione NAC) o AU55 (all'americana). Dopo svelato il trucco ha perso qualsiasi fascino.1 punto
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Grazie mille per le tue delucidazioni su Cornelio Scipione Asiageno! Spesso lo confonde o con il suo prozio "Asiatico".1 punto
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Tutti ben sanno quanto diventano insopportabili le donne quando si mettono in testa delle cose e vogliono avere sempre ragione e non smettono fino a quando esausti, gli interpellati, fanno il segno di approvazione con uno sconsolato movimento della testa. Prokyrator_83 sul messaggio pagina 19 scrive di essere certo che il peso delle monete da 10 e 20 centesimi sia uguale a quelle emesse nello stesso periodo. La classica risposta di chi crede che non sia nessassario completare quello che va fatto e se proprio lo vuoi sapere prendi una tua moneta e pesatela. Se non corrisponde, anche di poco, va bene lo stesso. FFF nel messaggio pagina 16 scrive che le presentazioni gli sembrano ben fatte dimenticando che delle monete citate sono state presentate solo una faccia (che l’altro lato sia liscio?) rimarcando che manca il peso, segnalando che Prokyrator_83 la bilancia per pesare le monete ce l’ha. In natura, quando leggo e ascolto, nella mia testolina scatta un qualcosa che risolve l’interrogazione con rapidità. È la seconda parola che tutti i bambini dicono dopo la canonica “mamma”: perchè, perchè, perchè... ottenendo sempre la risposta. Signori, qui non stiamo parlando di identificazione ma di cosa dobbiamo identificare non avendo ricevuto neppure il minimo richiesto. Oltre alla foto, sulla prima pagina di ogni richiesta di identificazione sta scritto (e da compilare) peso, diametro, materiale presunto. È una richiesta ovvia e doverosa da fare. Chi non è in grado rinunci alla identificazione. Sicuramente ho peggiorato l’opinione che i lamonetiani hanno verso di me. Vi assicuro che non tutte le donne non sono così. Siate clementi. Purtoppo, per natura e preparazione alla vita, lavoro e affronto il tutto con le regole della Analisi e Sintesi. E le cose incomplete o imperfette vengono cestinate al volo, senza esitazione. Non so se nella numismatica funziona, nella vita sì.1 punto
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Il problema di questo forum è ormai sempre più conclamato. Tra ultimi arrivati e meteore che snobbano pareri di Professionisti del settore con pluridecennale esperienza alle spalle (grazie @Giov60 per annoverarmi tra “i pezzi da 90”, ma dal basso della mia poca esperienza non mi ci vedo proprio. Faccio del mio meglio per studiare e per condividere quello che so...), chi racconta favole romantiche su monete che non possiede, chi si crede Dio in terra e Salvatore della scienza Numismatica, chi dispensa “perle di saggezza” senza mai condividere neppure una sua moneta (men che meno contestualizzare quello che scrive) e chi si pone in modo irritante con annessi orrori ortografici, tante discussioni prendono una piena talmente surreale che la scelta migliore risiede nell’evitarle o nello smettere di intervenire.1 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Monaco Anno: 2007 Tiratura: 20.000 (???) Conservazione: ??? Città: Nettuno (RM)1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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