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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/11/20 in Risposte

  1. Buona Domenica! Condivido con piacere l'ultima entrata in collezione, che, senza dubbio, proverò a custodire per molto tempo. Piastra da 120 grana 1793 Un caro saluto a tutti.
    6 punti
  2. Allora è lo stemma Gravina. E il volatile del cimiero è una gaipa, identificabile in uno smergo (del genere delle anatre) o meglio un alcione, visto che sembra sorgere da un nido (quello che avevo scambiato per lingue di fuoco).
    5 punti
  3. Ecco il catalogo e il biglietto che ne descrive una breve storia.
    5 punti
  4. Buongiorno a tutti amici e buona domenica, Quarta e ultima 57 che ho in raccolta.
    4 punti
  5. Buona Domenica bella gente. Prima di uscirmene per pranzo....oggi se magna e se beve, posto con piacere questo 8 tornesi 1797 R.C. variante SICL...avevo già in collezione la variante ma in conservazione decisamente più bassa, questa per il tipo ha una conservazione davvero buona...eccola...
    4 punti
  6. Foto di gruppo di collezionisti e di studiosi della monetazione meridionale.
    3 punti
  7. Ciao a tutti, ho aggiunto, recentemente, un’altra piastra alla collezione, anno 1818; questo regno mi sta regalando belle soddisfazioni (anche solamente per vari esemplari visti dal vivo). Link alle foto: Dritto Rovescio
    3 punti
  8. Buonasera Piastristi, io ho una 33 con delle torrette al posto dei pallini, piuttosto ben fatte. Saluti a tutti! Silver
    3 punti
  9. Chissà se anche questo 3 Cinquine 1647 con cartellino della Civitas NEAPOLIS appartenne al Conte Catemario di Quadri.
    3 punti
  10. Concordo, l'oggetto sembra essere un normale dischetto di metallo tenero sul quale, imprimendo lo stemma "diritto" e a rilievo sulla parte frontale, se ne ottiene la versione "ribaltata" e a incavo in quella posteriore. Il motto (o tecnicamente la "divisa") sopra lo scudo è senz'altro SPERO, ed è scritto all'interno di un listello (tecnicamente un "breve") bifido che sormonta la corona e sostiene la figura del cimiero, che è una fenice nella sua immortalità (si vedono bene le punte delle fiamme del rogo in cui arde). Lo stemma va ricercato, con santa pazienza... il fatto che @xCaius l'ha abbinato alla Sicilia da cosa dipende?
    3 punti
  11. Buongiorno a tutti e buona domenica, per la Napoletana di oggi ho scelto il mio unico esemplare di questa tipologia. Mi piace soprattutto per il Tosone al Rovescio. ? Tarì Carlo II 1694 Saluti Alberto
    3 punti
  12. È recentemente apparso sul mercato antiquario un nominale eneo di Crotone datato dopo il primo quarto del IV secolo a.C. e contrassegnato dai seguenti tipi: D/ Tripode, KPO R/ Chicco, MET CNG 115, 16.09.2020, 23 BRUTTIUM, Kroton. Circa 375-325 BC. Æ (11.5mm, 1.74 g, 11h). Alliance issue with Temesa. Tripod; KP-O flanking / Barley grain; T-EM (retrograde) flanking. CNG 53, lot 82 var. (legends), otherwise unpublished, but cf. Rutter, South, pl. 33, 11 and HN Italy 2204 for a similar, but earlier, issue. Dark green patina. VF. Extremely rare. From the Martinez Collection, purchased at the Verona Numismatic Conference, September 2005. Nella scheda informativa l’esemplare viene ricondotto ad un’alleanza (!) tra Crotone e Temesa (!) quest'ultima identificata dalla legenda presente al rovescio, considerata retrograda e letta pertanto nella forma TEM (!). Viene poi evidenziata la sostanziale unicità del pezzo se si escludono esemplari affini per tipologia (ma non sul piano epigrafico) apparsi sul mercato antiquario (e.g. CNG 53, 15.3.2000, 82) o presi in esame da Rutter (Rutter 1979, pl. 33, 11 e HN 2204). Un riesame degli elementi interni della moneta, congiuntamente ad un più ampio spoglio bibliografico, consente di apportare alcune puntualizzazioni. a) Le legende presenti su ambo i lati presentano disposizione e ductus speculari. Entrambe si compongono di tre lettere di cui le prime due contigue e disposte su un lato del tipo mentre l’ultima distanziata e collocata sul lato opposto (KP-O al D/ e ME-T al R/). Ne consegue che se la legenda del D/ deve inequivocabilmente leggersi KPO, quella del R/ va interpreta necessariamente come MET più che TEM. La forma TEM (riconducibile a Temesa), benché notoriamente attestata, compare in epoca ben più antica del IV secolo, investendo peraltro solo il metallo prezioso (AR). Né la frammentarietà delle fonti storiche e della documentazione archeologica conserva memoria dell’ipotizzata alleanza Crotone-Temesa nel secondo quarto del IV secolo a.C. b) Allo stato attuale della documentazione la moneta risulta effettivamente un unicum e pertanto di non facile inquadramento cronologico. Qualche osservazione è tuttavia possibile. Sia Metaponto che Crotone emettono monete in bronzo contrassegnate da tripode/chicco. Per Metaponto, in particolare, le serie interessate (figg. 1, 2) sono quelle del tipo HN 1638 (= Johnston 1989, 2), datate nell'ultimo quarto del V secolo a.C., il cui livello ponderale abbraccia valori compresi tra 2.4 e 1.5 gr.: D/ Tripode, MET R/ Chicco, HE o TE (figg. 1-2) Fig. 1 - Savoca Numismatik, 9th Blue Auction, 25.8.2018, 33 (erroneamente attribuita a Crotone; gr. 2, 36) Fig. 2 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 17, 4.10.2005, 49 (gr. 2,19) Gli esemplari, diversificati dalle sigle sul R/, appaiono omogenei sotto il profilo iconografico per la resa del tripode con anello centrale di grosse dimensioni e anse laterali rese di profilo. Ad essi possono aggiungersi i pezzi illustrati da Attianese provenienti dal commercio antiquario (Attianese 2005, 121-122, nn. 8-9) che per elementi iconografici, epigrafici (sigla TE al R/) e ponderali - gr. 2,20; gr. 1,60 (consunta) - sembrerebbero riferibili alla zecca metapontina più che a quella crotoniate. Per Crotone la situazione appare più complessa. Gli esemplari con tripode/chicco (Rutter 1979, gruppo III; Taliercio 1993, fase 1. III; HN 2204), appaiono ascrivibili alla più antica fase della monetazione in bronzo crotoniate (ca. 420-410/5 a.C.), contraddistinta dall'uso del koppa arcaico (fig. 3). L’esiguità dei pezzi finora noti (2 ess.: gr. 1,73; 1,04) non consente di definire con certezza il livello ponderale che, in ogni caso, appare più basso rispetto a quello degli esemplari di Metaponto con analoga tipologia, come sembrerebbe documentare il pezzo recentemente apparso sul mercato antiquario (fig. 4: gr. 1,68). Fig. 3 - Rutter 1979, pl. XXXIII, 11 (gr. 1,73) Fig. 4 - Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, E-Auction 35, 17.9.2020, 53 (gr. 1,68) Questi elementi, benché non esaustivi e ancorati all'esigenza di una base statistica più ampia, consentono forse di meglio precisare la cronologia dell’esemplare KPO-MET. Se da un lato la presenza del kappa esclude per CNG una collocazione nelle fasi iniziali della produzione enea, dall'altro anche la datazione al 375-325 presenta alcune criticità. Le serie collocate da Rutter in questo ambito temporale (HN, 2211-2216), corrispondenti alla terza fase della classificazione proposta dalla Taliercio, differiscono dalla moneta in esame sia per elementi tipologici (testa di Athena/aquila su testa di cervo; Aquila stante o su testa di ariete/tripode con alto collo) ed epigrafici (presenza di lettere e sigle), sia per il livello ponderale decisamente più elevato (da gr. 26 a gr. 3 circa). A ciò si aggiunge la presenza di un duplice etnico, che costituisce un elemento di originalità all'interno della monetazione enea della polis e che non trova alcun riscontro all'interno delle serie citate. Affinità tipologiche ed epigrafiche si rilevano invece con alcune serie di stateri in argento, talora legati da incroci di conio, contrassegnati dall’Herakles oikistàs (fig. 5) o dai tipi tripode/tripode (fig. 6) e Aquila su capitello ionico/tripode (figg. 7-8), sia per la costante presenza del chicco, sia per la comparsa di lettere e sigle (E, ME). La moneta con Herakles OIKIMTAM (oikistàs) si rivela di particolare interesse in quanto il conio di D/ è lo stesso che batte alcuni esemplari con Apollo e Python (fig. 9), datati da Stazio nel periodo della spedizione ateniese in Sicilia (Stazio 1984, 386 s.), dove però la legenda del R/ - KPOTON - documenta la progressiva ma non ancora definitiva transizione all'alfabeto ionico. Fig. 5 - CNG, MbS 58, 19.9.2001, 84 Fig. 6 - CNG, E-A 380, 10.8.2016, 39 Fig. 7 - Gemini, LLC, III, 9.1.2007, 44 Fig. 8 - RN, 18, 29.9.2019, 491 Fig. 9 - CNG, E-A 472, 15.7.2020, 474 Se pertanto le corrispondenze sul piano tipologico ed epigrafico non sono casuali, si potrebbe proporre per la moneta di bronzo con tripode, KPO/chicco, MET un inquadramento tra lo scorcio del V secolo ed il primo decennio del IV, nel periodo immediatamente successivo al momento iniziale della produzione enea della città (gruppi I-II Rutter: 420-410/05 a.C.). Restano ovviamente da indagare le motivazioni che indussero Crotone a riprodurre in questo periodo tipo (chicco) e legenda (MET) propri di un’altra città e l’unicità del pezzo impone le dovute cautele in proposito. Si può tuttavia osservare che agli esordi della monetazione in bronzo sia Crotone che Metaponto non sembrano esenti da consonanze sul piano tipologico: Crotone adotta un tipo (chicco) proprio di Metaponto, che a sua volta riprende il tripode (crotoniate?) su serie databili nell’ultimo quarto del V secolo (HN 1637-1638 = Johnston 1989, 1-2; fig. 10). Tali serie, assegnate a Metaponto da Rutter e Johnston, vengono invece attribuite a Crotone da Attianese (2005, 334-338) che ipotizza un’alleanza tra le due città “verso la seconda metà del IV secolo per rapporti non solo politici, ma tanto più economici e commerciali” (p. 338). Fig. 10 - BFA, E-a 73, 14.9.2019, 131 (gr. 4,06) Per concludere una considerazione di ordine metodologico. La compresenza di tipi (e/o legende come nel caso dell’es. CNG) riferibili a città diverse sulla stessa moneta non si traduce, sic et simpliciter, in un’“alleanza” tra due centri. Tanto più che il tripode raffigurato sulle serie enee metapontine del tipo HN 1637-8 (fig. 9), proprio per l’assenza di etnico, non necessariamente costituisce un esplicito riferimento a Crotone. Potrebbe ad esempio sottintendere un richiamo ad Apollo, quest’ultimo peraltro raffigurato sul D/ di una serie bronzea di Metaponto e richiamato al R/ proprio dal tripode associato al tipo e alla legenda di metapontini (fig. 11). Fig. 11 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 30, 28.5.2009, 11 Bisogna, pertanto, prestare la dovuta attenzione nell'interpretazione storica del dato numismatico, soprattutto in assenza di opportuna documentazione storiografica e/o quando non si dispone di solidi ed incontrovertibili elementi di giudizio. Nel caso dell’esemplare a legenda KPO-MET poi, anche a voler seguire (dubitativamente) l’ipotesi dell’“alleanza”, andrebbero definiti tempi e modi della stessa, peraltro un contesto, quale quello proposto dai compilatori (375-325 a.C.), segnato dall'occupazione dionigiana di Crotone e da una serie di eventi destabilizzanti per la città. Riferimenti: Attianese 2005 = P. Attianese. Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005 HN = N.K. Rutter et alii, Historia Numorum. Italy, London 2001 Johnston 1989 = A. Johnston, The Bronze Coinage of Metapontum, in G. Le Rider (cur.), Kraay-Mørkholm essays. Numismatic studies in Memory of C.M. Kraay and O. Mørkholm, Louvain-la-Neuve 1989, 121-136. Rutter 1979 = South Italy and Messana, in Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli - Napoli 1977, Roma 1979, 193-223 Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone, Atti del XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Crotone 1983), Taranto 1984, 369-398. Taliercio 1993 = M. Taliercio Mensitieri, Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele (cur.), Crotone e la sua storia tra il IV e il III secolo a.C. (Napoli 1987), Napoli 1993, 111-129.
    2 punti
  13. Ciao a tutti, sono soddisfatto, in 2 settimane di permanenza a Parma ho aggiunto vari tasselli alla mia collezione. Ero fermo da febbraio con gli acquisti!
    2 punti
  14. Accorro in aiuto dalla piovosa Baviera... ? Era un‘asta per due banconote. Una 1000 e in più (dazu) una Michelangelo da 10000. Entrambe in FDS (I.). Erano State valutate 100 euro e non si sa a quanto sia finita (Zuschlag è vuoto). Rinnovo i complimenti a Iaconico per gli ottimi acquisti ?
    2 punti
  15. @moneta66 i bronzi di riace non li hanno puliti con sale e limone, mi riferivo ai rimedi casalinghi citati. Il cloro rilasciato dal sale da cucina puó innescare il cancro del bronzo. Le monete antiche in bronzo provviste di patina quanto meno la perdono se trattate con acidi o sostanze chelanti, per cui bisogna andarci molto cauti. Ovviamente i restauratori scelgono l’intervento più adatto in base a specifiche conoscenze professionali.
    2 punti
  16. Sempre in tema di Piastre 1857, posto quella che ho in raccolta. Buona Serata. Beppe
    2 punti
  17. Un tetradrammo di attraente stile arcaico ed in rarissima variante con etnico retrogrado, passerà a breve in asta RomaNum. XX al lotto n. 104 .
    2 punti
  18. Ieri sera mi hanno finalmente, e dico finalmente perché avevo già voglia di poterlo vedere dal vivo, portato il mezzo scudo di Carlo Emanuele III preso sull'asta Gaudory. In quell'asta avevo mirato un paio di monete che però non ero riuscito ad aggiudicarmi al prezzo che mi ero imposto, quindi ho voluto prendere questa che era rimasta invenduta. A parte il piccolo colpo ad ore 5 che non deturpa la moneta, sono rimasto molto soddisfatto della sua conservazione che, dal vivo, risulta migliore rispetto le immagini del catalogo. Era parecchio che volevo acquistare il mezzo, essendo il taglio che ancora mi mancava per finire la serie argentea della nuova monetazione di Carlo Emanuele, non avevo ancora trovato un rapporto qualità/prezzo che mi soddisfasse sino ad ora e invece stavolta posso ritenermi soddisfatto. Spero che piaccia anche a tutti voi...
    2 punti
  19. Buona domenica, È da un bel po di tempo che nessuno condivide dei piccoli nominali in rame di Ferdinando II. Lo faccio io con l'ultimo 2 Tornesi con la sua effigie.
    2 punti
  20. Spulcianto sul forum ho trovato questo. JunoMoneta: numa numa:
    2 punti
  21. Parte ora il Convegno con i Gazzettini in bella mostra da ritirare al banco di Salvatore Roccaro
    2 punti
  22. Di regola queste perle di saggezza numismatica sono preceduti o seguiti da pubblicità con siti d'incontro dove procaci donzelle " aspettano proprio te" per sposarsi.... Il livello è questo.
    2 punti
  23. È stato il mio mentore ed ispiratore numismatico, pur non avendolo mai incontrato di persona, ma attraverso le sue opere ed i suoi articoli ha progressivamente acceso la fiamma del desiderio di sapienza monetaria dentro di me, devo a lui la mia grande passione biblionummofila che perdura sempre più robusta ancora adesso... Tre anni fa andai a Bologna a visitare la sua biblioteca numismatica donata alla Biblioteca Civica Archeologica, fu una bellissima giornata, e lui era presente li con me...
    2 punti
  24. A questa discussione non voglio partecipare, 10 lotti puntati, persi tutti di 5 euro perché ero al lavoro. Che orario di cacca per fare un'asta ??? Detto ciò publice ha ancora un significato in latino, anche per questo motivo non può rientrare tra gli errori, se poi ci aggiungiamo che con Filippo II c'era un publice sui tornesi, si capisce che era voluto. Per questo motivo è una variante, non perché esiste publice con la e al posto della a. Sono stato abbastanza chiaro credo ?
    1 punto
  25. Ho visto il filmato, mi è sembrato un bellissimo evento, un autentico momento di rinascita in questo brutto periodo. Poi il connubio tra Sicilia e Milano, con la presenza del nuovo numero del Gazzettino del Cordusio, tutto molto bello, complimenti @dabbene.
    1 punto
  26. Convegno quello di Enna ci raccontano riuscito e ben frequentato col Gazzettino presente e disponibile per tutti come segno di unione e di divulgazione, grazie per il bel video !
    1 punto
  27. Interessante, mi chiedo spesso il perché di tanti piccoli punzoni per tanti piccoli particolari... In verità ho una mia supposizione ma lo studio è ancora in fase embrionale...
    1 punto
  28. https://www.cronacanumismatica.com/a-dieci-anni-dalla-scomparsa-di-mario-traina-amico-e-maestro/ Roberto Ganganelli con puntualità ci ricorda che dieci anni orsono la numismatica italiana perdeva uno dei suoi pilastri: Mario Traina. Ricordo ancora oggi la telefonata che lo stesso Ganganelli mi fece per darmi la triste notizia. Ma senza voler essere retorico Traina è ancora tra noi, lo è attraverso i suoi scritti, dalle importanti monografie alle celebri risposte ai lettori di Cronaca Numismatica che spesso erano dei veri e propri articoli. Sono altresì certo che molti di noi devono qualcosa a Mario per la nostra formazione numismatica. Ciao Mario: amico e Maestro.
    1 punto
  29. Complimenti @andreademari, la volevi e l'hai presa! A me ancora mancano sia la Piastra "normale" che il suo falso d'epoca. Prima o poi riempirò i vuoti nel vassoio.
    1 punto
  30. Noi in quanto del ramo siamo colpiti/disturbati da queste ca....stronerie delle lire e degli euro milionari che puntualmente si ripresentano ma chi è di altri rami sicuramente verrà colpito da altre notizie riguardanti i loro ambiti di interesse o professionali. Il problema grave di base è che chi scrive queste notizie spesso ormai non pensa più al COSA sta scrivendo ma è molto più preoccupato al COME lo sta scrivendo per attrarre più interesse possibile, traffico dati e quindi click e pubblicità. Sarà capitato anche a voi di leggere sul cellulare link di notizie terribili del tipo "rapito, torturato, ucciso e fatto a pezzi: è caccia all'uomo" presentate come se fossero notizie importantissimi e urgenti di cronaca locale poi ci clicchi e invece la notizia riguarda qualche recondita località dell'Africa o dell'Asia... Sicuramente un fatto terribile ma niente di pericoloso per la casalinga di Voghera. Intanto però il click c'è stato il banner pubblicitario si è aperto e a posto così. Saluti Simone
    1 punto
  31. Mi aggiungo alle perplessità di Tiberius... Non capisco quale sia il tuo ragionamento relativo alla lucentezza per riconoscere o meno un metallo dall'altro e collegarlo alle verifiche per essere sicuro se una proof è originale o meno. Scusa Aristarco ma non riesco proprio ad arrivarci...
    1 punto
  32. Purtroppo sì. Mi spiace per te. E mi spiace per i tuoi nonni se non sapevano cosa andavano ad acquistare.
    1 punto
  33. Non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso: monete proof non originali!?!?!?!?! e per di più uscite dalla zecca!?!?!?!?! questo è un forum di Numismatica e non di fantascienza..... saluti TIBERIVS
    1 punto
  34. S è vera, parco N di cio' SEVERA "PAR CONDICIO" Buona domenica da Stilicho
    1 punto
  35. Buonasera a tutti, mi sono ritrovato questo bel pezzo di Vittorio Emanuele II, millesimo 1867 zecca di Milano, un perfetto esempio di conii collisi (anche detti clashed dies). L'effige del Re si può vedere perfettamente al rovescio, come una sagoma disegnata! Postate tutti i vostri conii collisi, so che ne avete, non siate timidi
    1 punto
  36. Un'altra occasione di riprendere e arricchire tale discussione ci è offerta dall’Amico (mi piace definire così tutti gli appassionati e studiosi di Numismatica) Alberto Castellotti che sul numero 360 di Panorama Numismatico dell’Aprile 2020 ha pubblicato l’articolo “Appunti di numismatica dantesca”. Nella X Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, detto Malebolge, riservato ai peccatori di frode, sono costretti a subire la punizione spettantegli le quattro categorie di falsari: i falsari di metalli, ossia gli alchimisti, sono infettati dalla scabbia; quelli di persone, sostituti per proprio interesse, si mordono tra loro; quelli di monete sono affetti da idropisia e tormentati dalla sete; quelli di parole/testimonianza soffrono per la febbre altissima. Dante in questa Bolgia vede un dannato dal ventre così gonfio da sembrare un liuto, se non fosse che da sotto la pancia escono le due gambe. Il dannato è affetto da idropisia ed ha le labbra aperte per la sete. E’ Mastro Adamo: la giustizia divina lo punisce facendogli pensare a quei luoghi dove peccò, la valle del Casentino, una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo e in cui scorre il primo tratto del fiume Arno e alcuni suoi affluenti. Nel castello di Romena mentre era in vita aveva falsificato i fiorini e, scoperto, fu condannato e arso sul rogo nel 1281. Mastro Adamo falsificava i fiorini sostituendo in ciascun fiorino di Firenze tre dei ventiquattro carati d'oro con metalli vili per volere di tre dei conti Guidi di Romena o da Monte Granelli e di Raginopoli (Guido II (... – post 1283), Alessandro (... – novembre 1303) e Aghinolfo di Aghinolfo (... – Montegranelli, novembre 1328)).
    1 punto
  37. A questo punto sono un po' imbarazzato, il titolo della discussione andrebbe cambiato. Grazie a tutti gli intervenuti ho avuto modo di imparare qualcosa di nuovo. Grazie 8n particolare a @gallo83
    1 punto
  38. Alessio, l'anno scorso hai fatto uno degli interventi culturali più apprezzati. Se riuscissi ad esserci mi farebbe molto molto piacere
    1 punto
  39. INTRODUZIONE Premetto di non essere né un professionista né un esperto, ma di aver prodotto questo testo per semplice passione nei confronti degli imperatori delle Gallie ed in particolare dell’imperatore Marco Cassiano Latinio Postumo. Fatemi sapere nel caso ci fossero errori e/o voleste fare delle aggiunte al testo. Potete trovare la versione pdf del testo in allegato. POSTUMO E IL CULTO DI ERCOLE Osservando la monetazione dell’impero di Postumo (260-269 d.C.) fin da subito si nota che tra le divinità rappresentate sulle monete dell’usurpatore ce n’è una che emerge su tutte le altre. Si fa riferimento ad Ercole, l’eroe mortale che dopo dodici immani fatiche riuscì a diventare un dio. Postumo mostra una particolare adorazione per la figura di Ercole, tale passione infatti lo distingue da tutti gli altri imperatori della sua epoca, prova ne è che l'immagine dell’eroe si calcola che sia stata rappresentata su circa un quinto delle tipologie di monete emesse in nome dell’Imperatore delle Gallie. POSTVMVS PIVS FELIX AVG/COMITI AVG; Postumo ed Ercole compagni. Tuttavia la rappresentazione di Ercole sulle monete di Postumo non sembra essere stata solo un'opera di propaganda, Ercole infatti sembra essere stato molto amato da Postumo. Un indizio sul fatto che Ercole fosse la divinità favorita di Postumo lo si può ottenere osservando i suoi aurei, ossia le monete d’oro di maggior valore, quelle che venivano elargite come donativi ai potenti e alla truppa. Negli aurei di Postumo Ercole è una figura centrale, così importante da rappresentare una delle pochissime divinità ad essere riprodotta sul dritto delle monete al fianco dell’imperatore. POSTVMVS PIVS FELIX AVG / CLARITAS AVG Se si osserva l’aureo “CLARITAS AVG” sul dritto appaiono Postumo ed Ercole uno di fianco all'altro. Ercole è quasi indistinguibile da Postumo, la barba, i capelli e la corona d’alloro rendono quasi identiche le due figure, l’unica differenza sostanziale tra i due è rappresentata dalla forma del naso. Sul rovescio appare invece il dio Sole (il Sol Invictus) che pur essendo una divinità molto importante per la propaganda dell’ imperatore, occupa però un posto di secondo piano. A mio parere c’è l’intenzione di Postumo di apparire come un Ercole del suo tempo che dopo aver faticato e combattuto era riuscito nell'ardua impresa di costruirsi un regno con lui al comando. ERCOLE IL PORTATORE DELLA PACE IMP C POSTVMVS P F AVG / HERC PACIFERO L’opinione è che questa moneta d'argento sia stata emessa intorno all’anno 266 d.C., anno in cui Gallieno fermò le operazioni di guerra contro Postumo, presumibilmente per respingere l’invasione di alcune tribù barbare nei Balcani o nella Bitinia. La moneta sembra mostrare che Postumo scelse di attribuire la ritrovata pace al proprio merito personale. Come più volte detto Postumo è sempre stato molto abile nell’arte della propaganda. ERCOLE MAGUSANUS E DEUSONIENSI Il potere di Postumo proveniva principalmente dalle legioni stanziate lungo il Reno: esse erano la spina dorsale del suo impero e lui dipendeva dal loro continuo sostegno per rendere sicura la frontiera contro gli attacchi delle tribù germaniche, per mantenere il suo potere all’interno dell’Impero delle Gallie e per combattere il legittimo imperatore romano. Ercole era sempre stato popolare tra i soldati romani, ma in particolare i culti locali di Ercole di Deuso (Deusoniense) ed Ercole Magusano rispecchiano quasi certamente le preferenze delle Legioni del Reno. Il culto di Ercole era infatti molto popolare nelle provincie delle Gallia e della Germania e Postumo, abile com’era nell'uso della propaganda, sfruttò la popolarità di tale culto per cercare di ingraziarsi sia popolo sia esercito, e allo stesso modo agì con un altro culto altrettanto popolare, ossia il culto del dio Sole. IMP C POSTVMVS P F AVG / HERC MAGVSANO Ercole Magusano è una divinità di origine Batava (tribù germanica che risiedeva nella provincia della Germania inferior, una zona che corrisponde degli attuali Paesi Bassi). Il santuario di Ercole Magusano è stato situato a Empel, una cittadina dei Paesi Bassi, dove gli scavi hanno portato alla luce resti di un edificio monumentale, offerte votive e un'iscrizione dedicata al semidio. POSTVMVS PIVS FELIX AVG / HERCVLI DEVSONIENSI L’origine dell’Ercole di Deuso è più incerta. Potrebbe riferirsi a Deutz, quartiere nei pressi di Colonia oppure alla città di Duisburg. LE DODICI FATICHE DI ERCOLE Sono una serie di episodi della mitologia greca, riuniti a posteriori in un unico racconto, che riguardano le imprese compiute su ordine si Euristeo dall'eroe Eracle per espiare il fatto di essersi reso colpevole della morte della sua famiglia. Postumo ordinò di riprodurre le dodici fatiche di Ercole sulle sue monete. Di alcuni esemplari, data la loro incredibile rarità, non è disponibile nessuna immagine. IL LEONE DI NEMEA POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso sinistra. HERCVLI NEMAEO: Ercole, in piedi a sinistra, che strangola il leone di Nemea. Come prima impresa Ercole dovette affrontare un gigantesco leone che terrorizzava gli abitanti di Micene e Nemea e portare la sua pelliccia ad Euristeo. L’IDRA DI LERNA POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra. HERCVLI ARGIVO: Ercole rivolto a sinistra uccide l’Idra con una mazza. L’idra era un terribile mostro a nove teste a metà tra un drago e un serpente. Ogni volta che una testa veniva tagliata al suo posto ne ricrescevano due. LA CERVA DI CERINEA POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra HERCVLI ARCADIO: Ercole, in piedi rivolto a destra destra cattura il cervo Questa cerva era più veloce delle frecce che Ercole le scagliava. Inoltre Euriseto aveva ordinato che il meraviglioso animale venisse catturato vivo. Così l'eroe fu costretto a inseguire la cerva per un anno intero, fino a prenderla per sfinimento. IL CINGHIALE DEL MONTE ERIMANTO POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso sinistra HERCVLI ERVMANTINO: Ercole, cammina verso destra portando cinghiale; ai piedi un orcio di vino La regione dell'Attica era devastata da un immenso cinghiale che stava distruggendo i campi della zona. Ercole allora venne inviato sul monte Erimanto per catturarlo. LA PULIZIA DELLE STALLE DI AUGIA POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra. HERCVLI PISAEO: Ercole che cammina a sinistra con in mano una zappa; ai piedi un annaffiatoio Per ripulire il tutto in un solo giorno, Ercole decise di deviare i fiumi Alfeo e Peneo e farli scorrere nelle stalle. GLI UCCELLI DEL LAGO STINFALO POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra. HERCVLI AVG: Ercole in piedi davanti con arco e pelle di leone che uccide due avvoltoi di Stinfalo Intorno al lago di Stinfalo, in Arcadia, vivevano mostruosi uccelli che mangiavano carne umana. Ercole venne così mandato a scacciarli. IL TORO DI CRETA POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso sinistra. HERCVLI CRETENCI or HERCVLI CRETENSI: Ercole rivolto a destra, cattura il toro cretese Questo enorme toro era stato reso furioso da Poseidone perché Minosse non glielo aveva sacrificato come promesso. Ercole lo catturò vivo e lo portò ad Atene. LE CAVALLE DI DIOMEDE POSTVMVS AVG; Busto laureato di Postumo come Ercole a destra, pelle di leone su spalla a sinistra e clava a destra. HERCVLI THRACIO; Ercole, nudo, in piedi a destra, afferrando le briglie di una cavalla di Diomede; dietro un altro cavallo. Euristeo come ottava fatica chiese a Ercole di rubare le cavalle di Diomede, re della Tracia e figlio di Ares e Cirene (Diomede nutriva le sue cavalle con carne umana). Ercole sconfisse i guardiani delle bestie, uccise Diomede e lo diede in pasto alle sue giumente, che poi si lasciarono domare. Di sicuro il riferimento alla Tracia sarà stato anche molto gradito da tutte quelle truppe ausiliarie che erano di origine tracia (le Cohors e Alae Thracum), molte delle quali erano presumibilmente stanziate in Britannia, Gallia e Germania. LA CINTURA DI IPPOLITA, REGINA DELLE AMAZZONI IMP C POSTVMVS P F AVG: Busto di Postumus, radiato, con corazza, rivolto a destra. HERCVLI INVICTO: Ercole, in piedi a sinistra, con cintura nella mano destra e mazza e pelle di leone nella mano sinistra, calpestando l’Amazzone Come già accennato, Euristeo era un uomo avido e amava gli oggetti preziosi. Così mando Ercole a prendere la bellissima cintura di Ippolita, la regina delle Amazzoni. I BUOI DI GERIONE POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra. HERCVLI GADITANO: Ercole, in piedi a destra, in combattimento con tre soldati che rappresentano Gerione Gerione era una creatura che sopra le due gambe portava tre busti, con tre teste e sei braccia. Gerione possedeva una mandria di buoi che Euristeo desiderava a tutti i costi. I POMI D’ORO DEL GIARDINO DELLE NINFE ESPERIDI POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso sinistra. HERCVLI ROM • or HERCVLI ROMA • or HERCVLI ROMANO: Ercole in piedi a alla destra di un albero nel giardino delle Esperidi; tre ninfe circondano l'albero. POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra. HERCVLI LIBVCO: Ercole che strangola Anteo All'inizio le fatiche di Ercole dovevano essere dieci. Euristeo però non riteneva valida l'uccisione dell'Idra perché l'eroe era stato aiutato da Iolao. Così il re comandò altre due fatiche. La prima consisteva nel riportare a Micene tre mele (o pomi) d'oro provenienti dal leggendario Giardino delle Esperidi, le tre Ninfe che custodivano il luogo sacro. LA CATTURA DI CERBERO POSTVMVS PIVS FELIX AVG: Busto di Postumo ed Ercole, laureati e con corazza, rivolti verso destra. HERCVLI IMMORTALI or HERCVLI INMORTALI: Ercole mentre cammina a destra mentre tiene la mazza e la pelle di leone e trascina Cerbero Per la dodicesima e ultima fatica Euristeo chiese a Ercole di portargli Cerbero, il cane a tre teste che stava a guardia del mondo degli inferi. ERCOLE E GLI ALTRI USURPATORI DELLE GALLIE IMP C POSTVMVS P F AVG / VIRTVS EQVITVM: Anche l’usurpatore Manio Acilio Aureolo, ex comandante di cavalleria di stanza a Milano al servizio dell'imperatore Gallieno, coniò monete raffiguranti Ercole. Da notare la somiglianza con le monete dedicate all'Ercole Magusanus di Postumo IMP C VICTORINVS P F AVG / LEG XXII P F Vittorino utilizzò la figura di Ercole legandola al nome di legioni quali la Legio II Traiana Fortis e Legio XXII Primigenia, quest’ultima famosa poichè si ipotizza fosse stata comandata dall usurpatore Ulpius Cornelius Laelianus, ex alleato Gallieno. IMP VICTORINVS PF AVG / LEG II TRAIANA BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA The Gallic Empire, Bishop, C. D. Les travaux d'Hercule dans le monnayage de Postume, Bastien (Pierre) The Cohors I Hamiorum in Britain By Birley, Anthony R www.wildwinds.com www.forumancientcoins.com www.numismatics.org www.leunumismatik.com www.romanpaulus.x10host.com/minorstudies/hercules/lab08_05.html www.flickr.com/photos/antiquitiesproject www.focus.it POSTUMO E IL CULTO DI ERCOLE PARTE 1.pdf POSTUMO E IL CULTO DI ERCOLE..pdf
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  40. Oggi avevo un pò di tempo libero a disposizione ecco perchè scrivo: pur essendomi per qualche tempo allontanato, per ovvi motivi, alla monetazione borbonica, questo non significa ho chiuso gli occhi per questo tipo di monetazione. Vi mostro ora una moneta, restando in tema asta inAasta, lotto 1444 - 10 Tornesi di Ferdinando II di Borbone. Faccio questo intervento chiedomi anche qui come mai tra i tantissimi osservatori di monete borboniche (ogni giorno ne leggo di tutti i tipi) con punti, virgole, date più alte, più basse, torri spostate, peli...in pù e peli in meno...nessuno abbia notato, o almeno rappresentato in una discussione, apposita, questo esemplare ? ...... lo faccio non perchè ho bisogno di "lumi" per quello che vedo e leggo in descrizione, ma perchè potrebbe essere stata una moneta oggetto di un costruttivo dibattito "giornaliero"; un'occasione per Voi !!! Prego osservare !!
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  41. RITANNA Potevi morir giovane... andartene negli anni delle rose e i ciclamini e i gigli e le mimose e invece son decrepiti anche gli anni e le mani e le rughe... solo l'anima ha il cuore di fanciullo vergine e non timbrata dall'annullo delle Poste italiane... e ti guardo dormire sul divano fra due gatti e un cuscino e negro il piano e Blondie si strofina sul tuo viso e ronfa e aspetta un cenno di sorriso sperduto, quasi smorto, come speme sepolta giù, nell'orto.
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  42. Complimenti davvero @savoiardo è banale dirlo ma non è mai semplice mettere insieme e riuscire a completare una serie come la tua e con queste conservazioni poi è ancora più complicato e ma allo stesso tempo soddisfacente!!! Dal retro delle monete direi tutte a mio parere tra il BB e lo SPL (con magari anche qualche + qua e là)....peccato solo per la leggera decentratura del conio sull'ottavo di scudo che cmq non toglie nulla alla magnifica serie......complimenti di nuovo!!!! A me manca ancora il mezzo scudoper terminare la serie anche se come conservazioni sono lontano anni luce dalle tue ma per ora mi accontento e quando voglio lustrarmi gli occhi posso sempre guardare la tua.??
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  43. Avevo dimenticato di postarla... LIBERAAAAAAA!!!!! E' tornata a respirare l'aria d'Italia E... sorellina in arrivo
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  44. Ciao, complimenti un bellissimo pezzo. Come dice giustamente @wstefano prima di me, le pieghe, anche se sembrerebbero leggere, hanno determinato una leggera lacerazione dei bordi ma mi pare che il danno sia minimo. Così, a occhio, direi che uno qSpl ci sta tutto. Il Crapanzano la classifica R e dà 380€ per il decreto 3 febbraio 1967 in Spl pieno. Valore effettivo di mercato forse un po' sotto quello di catalogo, mi sento di appoggiare la valutazione che ti è stata già data. Personalmente, se una banconota è in ottime condizioni e, come questa, non è stata trattata, a me le pieghe leggere e qualche piccolo difetto non disturbano affatto. Soprattutto se servono a risparmiare parecchi euri rispetto al FdS! Quindi... complimenti ancora!
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  45. Ciao e bentornato. Pur sempre con le dovute cautele, vedi iaconico e la sua 5000 Lire spiegazzata del tuo post precedente, azzarderei un spl, che dipende dallo stato di quelle pieghe centrali. Dalla foto non si capisce se hanno intaccato la carta e/o addirittura sono degenerate in tagliuzzi. Questo lo puoi vedere solo tu. Per quanto riguarda i ?, visto che questo è il decreto del ‘67, il più raro delle 50mila, direi che siamo più o meno sui 150-200 euro. complimenti ?
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  46. Anch'io scrissi due volte al compianto Maestro, ed entrambe le volte pubblicò le mie lettere su CN. Bel ricordo la carta intestata di Cronaca Numismatica e in calce alla lettera la sua firma. Personalmente, la sua più bella pubblicazione è stata Il linguaggio delle monete, che sfoglio spesso.
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  47. Città del Vaticano. 1000 lire 1997, pescata dentro ciotola: 1 euro per tre monete...
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  48. Colgo l'occasione per far vedere la serie completa che vista in insieme è veramente un "piacere per gli occhi" per chi ama queste monete...
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  49. Il nuovissimo GIGANTE 2021 ufficializza la tesi sul 10 Centesimi 1866 senza segno di zecca:
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  50. Per fortuna che hanno inventato internet. Basta cliccare su un motore di ricerca e sappiamo tutto. Tranne che la profondità dei campi arati. Infatti basta fare un po’ di passeggiate nei campi piacentini quando arano quelle “zollacce” muniti di stivaloni e camminare tra una cresta della zolla e l’altra stando attenti a non caderci dentro...perché sono alte almeno 30/40 cm...figuriamoci quanto è andato sotto il trattore per lasciare quel tipo di zolle... Le risaie pavesi invece fanno ormai un’opera di sarchiatura, ben altra cos’è invece quando hanno fatto i lavori di impianto e di livellamento. Adesso si cerca nel milanese di non scendere sotto i 30/40 cm...ma negli anni 60 c’era unaltra mentalità. Si pensava che scendendo sotto i 50/60 si rendeva il terreno più arioso è soffice. Ci si è accorti invece che si tirava su anche il sottofondo non coltivo rovinando quello coltivo. Negli anni 80 in poi hanno alzato gli aratri...tranne che nel piacentino ? dove in ogni campo abbondano macchie di embrici romani tritati. Comunque non è vero che parlare più volte dello stesso argomento sia inutile. Si spera sempre che qualche briciola di quanto scritto arrivi nelle orecchie del legislatore e che dai oggi è dai domani...qualcosa cambi. Il vero problema invece è un’altro...la NON voglia di cambiare...e per questa malattia non vi sono cure. Quando non si vuole cambiare uno status fallimentare (non ci sono soldi per far scavi, per espropriare i terreni, per musealizzare quanto scoperto, ecc ecc) e si alza le spallucce quando si vedono distrutto il nostro patrimonio (vedi ville e trattori) dando per scontato che non si può fare nulla o impedire al progresso di andare avanti...bisogna chiedersi perché e CHI ha l’interesse affinché questa situazione perduri all’infinito. mi sa che apro un topic su che fine ha fatto il TERZO bronzo di Riace ???
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