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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/20 in Risposte
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Buongiorno e buona domenica a tutti, si Beppe, @giuseppe ballauri, la prima non si scorda mai, ma sono pur sempre un donnaiolo Numismatico.. ? La mia Napoletana di oggi è... 8 Tornesi 1796 Ferdinando IV Saluti Alberto6 punti
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Buona domenica a tutti. Non ho capito perchè si sia sollevato un polverone su una questione molto semplice: l'interesse per una data monetazione varia nel tempo, e nel tempo varia anche il prezzo di acquisto per le monete di quel periodo. In questo periodo è esploso l'interesse verso il periodo vicereale, sia Napoletano che Siciliano. circa 5 anni fa i pezzi da 4 tarì siciliani te li tiravano dietro, ora vanno a ruba e il prezzo è raddoppiato. Nel 2015 o 2014 presi a 250 euro uno scudo da 12 tarì di Filippo III, ora ce ne vogliono 1000 per la stessa moneta. Sempre in quel periodo rinunciai a un 6 tarì dello stesso regnante, sperando di prenderlo in seguito, e ora non mi viene proposto a meno del doppio. Parimenti, negli ultimi tempi è crollato l'interesse verso il periodo svevo-angioino, vari collezionisti che conosco hanno dismesso la loro collezione per dedicarsi ad altro. Io sto acquistando monete che vari anni fa si trovavano al doppio (i mezzi denari svevi). In tutta onestà, con un pizzico di egoismo (forse più di un pizzico) spero che il mercato si riprenda dopo che la mia collezione sia stati quasi completata. Io colleziono Tutta la monetazione Siciliana dai bizantini al 1816. E' chiaro che muovo i miei acquisti (ma non i miei interessi) dove i prezzi, in quel dato periodo, sono più bassi. Come l'interesse si muova da un periodo storico all'altro per me rimane un mistero, ma certamente la capacità di bravi numismatici e collezionisti nel risvegliare l'interesse verso un certo periodo, attraendo quindi nuovi collezionisti, è fondamentale.6 punti
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Curiosissima moneta , il mezzo poi .. una chicca ! Posto qui il mio denaro regale: 0,66 g5 punti
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Colpaccio di oggi ? taglio 1 centesimo Nazione Vaticano anno 2004 tiratura 85000 condizione bb/spl città Genova note4 punti
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Cari Lamonetiani, porto alla vostra attenzione questo Dollaro in argento che commemora il centenario dell'apertura (1886-1986) di questo isolotto ai flussi migratori (altre fonti indicano 1892 come data d'inizio). La "porta dell'America" fu operativa fino al 1954 vedendo passare oltre 12 milioni di immigrati. Oggi ospita l'Ellis Island Immigration Museum. Questa moneta venne offerta anche in coppia col Mezzo Dollaro (di rame placcato in rame-nichel) sempre sul tema dell'immigrazione all'ombra della Statua della Libertà):3 punti
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Buona Serata Amici, restando nel tema del "Re Lazzarone" ( che peraltro mi è molto simpatico) posto una Piastra del 1789 ( data che tutti ricordano ). Spero vi piaccia, anche se è piuttosto "vissuta" Saluti Beppe3 punti
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Continuando con la monetazione Angioina, con Carlo II abbiamo la coniazione del Saluto, introdotto da Carlo I3 punti
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Qualche istantanea del pomeriggio.... La mattina non sono riuscito a fare foto, c’è stato parecchio movimento e quindi la mia attenzione era su aitro. Si sono viste parecchie facce nuove come clientela e questo è importante. Commercianti mediamente soddisfatti (meglio quelli che hanno già partecipato precedentemente, con clienti ormai consolidati). A tal proposito ho sottolineato l’importanza che un commerciante consolidi la sua presenza nel tempo. E soprattutto che dia la sua disponibilità per tempo. Quest’anno è stato ed è particolare, avevo il timore che il Covid (la decisione di confermarlo da parte mia è stata recente) e la contemporaneità di Pordenone, creassero deficit. Invece la presenza è stata più che lusinghiera, sicuramente in ulteriore crescita rispetto al 2019. Il mio intento è di continuare su questa strada tracciata, che mi pare venga apprezzata; di un convegno piccolo sì, ma in una location attrezzata, comoda da raggiungere, con una contemporanea parte culturale, con costi calmierati per i commercianti (visto che lo sono anche io). Insomma quel mix necessario a differenziare una manifestazione nel mare magnum delle omologhe iniziative. Molti commercianti hanno confermato la loro presenza anche per il 2021 e qualche commerciante nuovo ha anche annunciato la sua presenza. Con “problemi” di abbondanza, consolidati, penseremo a nuove locations (che ci sono). Un rinnovato ringraziamento anche a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione ed in particolare il Circolo Numismatico Patavino ed il Circolo Filatelico Numismatico di Noale che mi appoggiano con un validissimo contributo informativo. Un ringraziamento particolare ai relatori che in poco tempo sono riusciti ad attrezzare relazioni apprezzate ed ad Andrea Melchioretto che ha gestito egregiamente questa sezione. Arrivederci al 2021 e....., teniamo botta!! Stefano Palma3 punti
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Un altro esemplare pesumo unico apparso nel catalogo d'asta Sambon-Giliberti del 10 dicembre 1921, lotto 1144. E dove andò a finire la prestigiosa moneta. Fonte: Luca D'Orazi, Canessa una famiglia di antiquari, p. 71.3 punti
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"Alice udì un suono come se ci fosse stata una locomotiva a vapore in azione. – È solo il re rosso che dorme – disse Piripipù. – Sta sognando e che cosa sta sognando secondo te?- – Nessuno può indovinarlo – disse Alice – Ma certo, sta sognando di te. E se smettesse di sognare di te, dove credi che saresti?- – Dove sono ora, naturalmente – ribatté Alice – Niente affatto – disse Piripù sprezzante – non saresti in nessun luogo. Perché tu sei soltanto un qualcosa dentro il suo sogno! Se il re si svegliasse, tu spariresti e ti spegneresti – puff! – come una candela. " (Lewis Carroll - Attraverso lo specchio - 1871) Non mi sembra una teoria molto originale, la conosceva perfino Piripù Piuttosto, che succede se va via la corrente e il computer si spegne? Spero avranno almeno un gruppo di continuità petronius2 punti
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ti ringrazio @fedafa, in un certo senso sembra quasi che questo tipo di ritratto semplice ma al tempo stesso così d'impatto sia il preludio al ritratto fiosionomico e fisiognomico che non molti anni dopo, con Ferdinando I d'Aragona, trova la sua prima e a mio umile avviso massima ed ineguagliata espressione (non a caso è considerato il primo vero ritratto rinascimentale su una moneta, sul ducato prima e sui coronati poco dopo)2 punti
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A me così andrebbe più che bene, e secondo me già ci siamo su quella cifra, se non di più.. spettacolare! Peccato che c'è solo il fronte..2 punti
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In primis dovrebbe cancellare o quantomeno modificare il post di di apertura della discussione stessa, ma credo sia una cosa alquanto indigesta visto che la mano di chi ha aperto la discussione e di chi, sotto le vesti del CDC che ha deciso di cancellare i post che ha ritenuto "offensivi" in modo arbitrario, siano palesemente la stessa... Quindi di cosa stiamo parlando?...2 punti
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Buongiorno. Sarebbe utile una motivazione e conoscere le regole infrante, magari con un riferimento al regolamento del forum. Con la speranza che tali provvedimenti vengano attuati con lo stesso criterio in tutte le discussioni e, soprattutto, senza fare distinzioni tra utenti.2 punti
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La tiratura dello scudo 1825 per Bologna è stata di 31.259 esemplari (coniati con quella data tra il 1826 e il 1829). Il 1825 Roma 3.682 es, il 1826 di 5.980. Dunque Bologna decisamente più comune. Da un punto di vista tecnico lo scudo è a mio avviso meno ben riuscito di quello della zecca capitolina, presentando una quasi costante debolezza al diritto sul piviale e, al talora al rovescio (figura della Chiesa o triregno). Per quanto riguarda l'esemplare alla base di questa discussione, concordo con un BB (o BB+ fa poca differenza) purtroppo ulteriormente penalizzato dal graffio del rovescio.2 punti
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Ringrazio Eliodoro per aver postato questo minimo. Affiancare poi i due nominali rende subito l'idea della differenza fra le due monete. Un quarto di grammo in cui è racchiusa tanta di quella storia sulle riforme dell’epoca. Nonostante la famosa riforma monetaria voluta da Carlo I d’Angiò, i denari circolanti continuavano ad avere un contenuto di fino molto basso al punto che il papa stesso intervenne presso i regnanti napoletani per riformare la monetazione in biglione. Sotto Carlo II d’Angiò, papa Martino IV, sui piani di San Martino, il 30 marzo 1283, chiese la coniazione di buona moneta: “permittimus, atque statuimus, quod de cosilio proborum et legalium virorum habentium huiusmodi rei peritia, cudi faciemus monetam bonae tenutae, pretii, et valoris, secundum quod statui praedictarum expedite. Pro qua expenda non fiat collecta, nec distributio, sed dabitur campsoribus, et aliis mercatoribus ea volenti bus sponte recipere, et praefata moneta erit perpetua, nec mutabitur aliquo tempore, sed in suo pretio et statuto obseruabitur”. Richiesta poi ribadita, nel 1285, da papa Onorio IV. Carlo II mantenne la promessa solo nel 1289 facendo coniare il denaro regale con la sua medalea. Il primo documento, ad oggi, che parla di queste monete risale al 15 marzo 1290. Testualmente: “cuduntur in regia sicla Neapolis et monetam parvam denariorum vocatam regalis que in eadem sicla cusa est et cudentur […] et pred[icta] parvam monetam denariorum qui dicuntur regales ad rationem de denariis XL seu medaliis LXXX denariorum ipsorum pro tar. auri uno ponderis supradicti”. Quindi a Napoli si batte una moneta chiamata regale, al cambio di 40 pezzi per tarì ed ovviamente la sua metà a 80 pezzi per tarì (le monete postate da Eliodoro). La lega era nettamente migliore a quella dei denari precedenti, composta da 1 oncia e 13 sterlini d’argento e 10 once e tre sterlini di rame. In realtà però i saggi effettuati dal Sambon rivelano una percentuale più bassa d’argento. Forse le intenzioni erano buone ma già nel 1292 il cambio prefissato non veniva più rispettato e per un tarì servivano 54 denari regali (o 108 medalee): “habebat filiationi tuae lictera nuper culmini nostro missa quod denarii qui sub iudicio per Curiam nostram pretio de quadraginta per tarenum in sicla nostra Neapolis de mandato nostro cuduntur, pro maiori parte repudiantur, et quod tenutam non habent eidem pretio competentem ad probam enim ignis, ut scribis, decrescunt in tertia parte valoris ipsius, quo sit, ut ex defectu tenute ipsos expendio oporteat una quinquaginta quatuor per tarenum”. Si cercherà successivamente di riformare nuovamente le emissioni in biglione stabilendo di coniare tre nuovi nominali: il denaro, il ½ denaro ed il ¼ di denaro (petitta) con un contenuto di fino che avrebbe permesso il cambio con il tarì rispettivamente con 20 denari (in pratica il denaro equivaleva al grano di conto), 40 medalee ed ottanta petitte: “ adhibitis egro fidelium et peritorum consiliis que fuerint adhibenda, protinus novam monetam de predicta tenuta turonensium de turonis in sicla predicta cudi facias sine mora in denariis, medaliis et petictis, sub forma, signis et descriptionibus subnotatis, quos quidem denarios karolenses parvos, medalias autem parvas medalias ad diferentiam karolensium et medaliarum aurum et argenti volumus nominari. Monetam vero predictam eius fieri volumus ponderis et valoris quod ex causa karolensis parvi viginti aut medalie parve quadraginta vel petitte octoginta per tarenum perpetuo communitus expendantur”. Di queste monete però non vi è traccia e presumibilmente non furono mai coniate. La conferma che le reali volontà del sovrano fossero diverse da quanto richiesto dall’autorità papale la troviamo nel 1299 con la nascita del denaro gherardino. Un nuovo tipo di denaro che si sarebbe dovuto scambiare per 80 pezzi a tarì ma che per il suo basso contenuto di fino veniva scambiato per 120 pezzi per tarì (E furono fatti per ispendersi per lo Regno li 6 de’ detti gherardini piccioli per 1 grano). Spero di essere riuscito a far comprendere quanto importante sia questa monetina e quanta storia si celi dietro di essa, scusandomi in anticipo per la mia prolissità.2 punti
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Cari Lamonetiani, ecco un'altra commemorativa che a me piace tanto: 500 Lire "Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico - Duino" 1985 coniata in 126.211 esemplari. In quell'anno, la vendita delle monete ha consentito di finanziare il Collegio con un contributo di 3 miliardi di Lire (legge 236/85). Al D/ al centro si trova lo stemma della Regione Friuli-Venezia Giulia attorniato da monumenti-simbolo della stessa: la loggia del Lionello di Udine, il palazzo comunale di Pordenone, la cattedrale di San Giusto di Trieste ed il castello di Gorizia, nel giro è posta la dicitura "REPVBBLICA ITALIANA"; la firma dell'autore Eugenio Driutti (nato a Tarcento nel 1949, è anche l'autore del Centesimo di Euro italiano) è posta sotto la raffigurazione della loggia; in basso sta una stella. Al R/ al centro si trova l'emblema del Collegio del Mondo Unito, sopra è riprodotto il Castello di Duino, sotto di essi si trovano la data, delle onde stilizzate, l'indicazione del valore, il segno di zecca "R", nel giro è scritto "COLLEGIO DEL MONDO UNITO DELL'ADRIATICO-DUINO" Nel C/: "PACIS DISCERE MORES" in rilievo. Il Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico O.N.L.U.S. (in inglese UWC Adriatic o UWCAD) è una scuola indipendente, facente parte dei Collegi del Mondo Unito (UWC - United World Colleges), un movimento internazionale che riunisce studenti con lo scopo di promuovere la pace e la cooperazione internazionale. La scuola è frequentata da circa 200 studenti, di età compresa tra 16 e 19 anni. Il Collegio offre un programma di studio biennale finalizzato al conseguimento del Baccellierato Internazionale, un esame equipollente alla Maturità Italiana. La scuola è situata nel villaggio di Duino, comune di Duino-Aurisina, in provincia di Trieste, Friuli-Venezia Giulia. La scuola è stata fondata nel 1982, con il contributo della Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia e del Ministero degli Affari Esteri, che sono ancora i due maggiori sostenitori del Collegio dal punto di vista finanziario. (da Wikipedia)1 punto
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Sulle monete vicereali è normale trovare lettere incompiute, lettere invertite, ecc... Il metodo di coniazione adoperato facilità queste, diciamo, imperfezioni... Quindi mi soffermerei più che altro su simboli,marchi e date perfettamente leggibili, a meno che non si presenti una cosa eclatante, ma anche in questo caso è da annoverare tra gli errori e non tra le varianti... Comunque la variante corona piccola è più raro rispetto al tipo con corona grande...1 punto
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Grazie anche a te Pietro per il tempo che mi hai dedicato. @doppiopunto, le ho fatte male e chiedo scusa ☺️ Nell'attesa delle mie nuove foto sul Cavallo di Carlo V, vorrei disturbarvi per la classificazione di questo 2 Cavalli di Filippo II Ho notato una Corona molto piccola, al rovescio e la S di HIERVSAL quasi assente1 punto
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@Rocco68 Difficile classificarlo con sicurezza visto che, almeno io, non riesco a decifrare il simbolo tra le colonne che possono essere diversi... Non esistono cavalli fusi, probabilmente ti ha tratto in inganno la spessa e granulosa patina verde che lo ricopre...1 punto
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DE GREGE EPICURI @HirpiniSì, GENIUS ci può stare, anche se non è citato nei (pochi) testi che ho in casa...Quanto alla decifrazione delle frasi dei rovesci (spesso abbreviate), per le monetre imperiali sul RIC si trova quasi sempre qualcosa. Può servire in altri casi il vecchio testo di S.W.Stevenson, "A dictionary of roman coins", del 1964. Per le provinciali, è un problema se non sono ancora uscite nel RPC: occorre cercare nei testi specifici sulle varie Provincie e città, tipo Varbanov, Kriszaeva, ecc. : ma chi riesce a trovarli?1 punto
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Posso assicurarti che non è così, siamo stati in diversi ad intervenire, io ho fatto gli ultimi oscuramenti e inviato il precedente messaggio del CdC, e NON sono la persona che ha aperto la discussione. Non c'è niente di personale nei nostri interventi, solo il richiamo al rispetto del regolamento, palesemente violato in alcuni recenti post: 4. Rispetto e codice etico del forum (e' vietato) 4.7 Contestare le decisioni dei moderatori o dello Staff di lamoneta.it pubblicamente. Qualora si necessiti di chiarimenti sul loro operato, si provvedera' a contattarli privatamente ( pm od email ). In caso di mancato chiarimento, si potrà rivolgersi agli Admin, sempre privatamente ( pm, email o forum apposito ). Cionostante, la discussione resta aperta, per rispetto dei tanti che intendono continuare a parlare di monete, con l'auspicio che questo, che vuol essere un gesto distensivo, sia colto come tale da tutti e possa rasserenare gli animi.1 punto
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Ovviamente se si continua a scrive su quello che oramai è successo.....non credo che questo faccia bene alla numismatica. Quindi per me episodio chiuso..... e tenuto conto che sono abbastanza interessato anche a questa monetazione, non si sa mai per un prossimo futuro, vorrei comunque, da adesso, leggere notizie su queeste monete. Grazie.1 punto
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Cari Lamonetiani, ecco una medaglia emessa dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del 1° Centenario dell'Unità d'Italia a cura della Numismatica Italiana coniata dalla Zecca dello Stato a Roma a firma Pietro Giampaoli e in Au 900. Al D/ abbiamo gli Artefici dell'Unità: Vittorio Emanuele II, Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini. Al R/ donna (L'Italia, la Libertà,..?) reggente una torcia fiammante ed alla guida di una quadriga al galoppo su di una striscia zodiacale incentrata sui Pesci (19 febbraio-20 marzo) che, essendo l'ultimo segno dello Zodiaco, quello che prepara a un nuovo ciclo del Sole lungo l'eclittica, sono generalmente considerati il più geniale fra i segni. Hanno, fra tutti, il compito di creare un estroso disordine, dal quale possa partire un nuovo ciclo terreste di qualità superiore. La quadriga al galoppo è lo stesso tema ripreso dal Veroi per le 500 Lire d'argento commemorative anch'esse del Centenario dell'Unità italiana.1 punto
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Taglio: 10 Centesimi Nazione: Andorra Anno: 2017 Tiratura: 1.103.000 Città: Varese Note:1 punto
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Taglio: 50 Centesimi Nazione: Città del Vaticano Anno: 2020 Tiratura: ? Città: Varese Note: 4 pezzi in fdc dati di resto1 punto
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Le regole ( se così si possono chiamare) dovrebbero essere uguali per tutti...1 punto
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Ho migliorato le singole immagini (ci ho provato) e se osserviamo il bordo a destra, evidenziato in rosso, le immagini due e tre sembrano la stessa moneta. Quindi questo dimostra la complessità di analisi ma, al contempo, sono certo che tra gli utenti del forum qualcuno saprà dipanare la matassa. Ci sono altri elementi da analizzare, oltre a quelli da me citati; ovviamente.1 punto
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Non credo, sull'esemplare riportato dal Magliocca c'è un segno al bordo da ore 2 e 3 del dritto e due esuberi (almeno così sembra in foto) davanti al mento /collo del Re, cosa che non vedo dalle immagini dell' esemplare del CNI... c'è da prendere in considerazione il fatto che sono tre immagini riprodotte in tempi diversi e credo con tecniche diverse e quindi due degli esemplari potrebbero essere lo stesso se non addirittura tutti e tre essere sempre lo stesso... Secondo me sono tre esemplari diversi...1 punto
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Il convegno sta crescendo, grazie agli sforzi dell'organizzatore. Non vedo l'ora di partecipare al prossimo! Arka P.S. Mi ha fatto molto piacere incontrare tutti coloro che sono passati a trovarmi. Grazie! Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno e buona Domenica a tutti, sempre in questa asta,al lotto 282,è passato questo bellissimo (per me) grano di Filippo IV di Spagna del 1622 del tipo bislungo, la particolarità di questa monetina è dovuta dal peso di soli 3,73 grammi e dallo spessore di solo un millimetro , praticamente coniato su un lamierino, il diametro è di 30 x 26 millimetri, inoltre presenta un'altra particolarità, la sigla MC è su due righe e la C è speculare... Ovviamente non ho resistito e lo portato a casa... Queste le foto della casa d'aste...1 punto
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Grazie, Alessio, per essere venuto, integrando la tua notevole collezione di Faustina II.1 punto
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Io sono riuscito a contattarli telefonicamente e mi hanno assicurato che entro ottobre tutti riceveremo le restanti monete, eccetto la Divisionale proof..., la cui spedizione è prevista per novembre.1 punto
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Non sapevo dei questa peculiarità indicata da @gpittini. Non si finisce davvero mai di imparare. Devo dire però che le frasi indicate da @Hirpini mi piacciono molto, come senso. Grazie ad entrambi. Stilicho1 punto
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Un piacevole statere di IV sec. a.C. di Kelenderis, con impronte complete nel tondello di largo modulo, passerà in asta Munzen und Medaillen 49 al lotto 224 il prossimo 20 Novembre .1 punto
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A dire il vero i pesi segnalati sul nostro catalogo non sono i pesi massimi, ma quelli previsti nei decreti di emissione. Il Montenegro probabilmente mette quelli che ha trovato su esemplari in vendita. Ora quando si fa la descrizione di monete di una collezione è necessario scrivere il peso reale di una moneta. Invece in un catalogo è giusto mettere il peso previsto nel decreto di emissione, se conosciuto. Così si sa quanto l'esemplare che si ha in mano si discosta dal decreto. Invece dal Montenegro si può ritenere corretto un peso che va da un minimo a un massimo, ma non è così. L'esemplare che pesa 1,92 g è sottopeso, non nella norma. È comunque vero che gli scostamenti di peso nelle monete di rame e di bassa mistura sono piuttosto frequenti. Arka Diligite iustitiam1 punto
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3) La Guerra in Corea, il dissidio con il Presidente Truman ed il ritiro dalle scene. Già nel 1948 MacArthur aveva tentato uno "sbarco" in politica con i repubblicani, ma si ritirò nelle fasi iniziali delle primarie; questa è una premessa importante per inquadrare i contrasti che ci furono in seguito con il Presidente Truman, democratico. Il 25 giugno del 1950 ebbe inizio la Guerra in Corea, quella che gli americani oggi chiamano la "Guerra Dimenticata", in quanto considearata, a torto, un mero intervallo tra le ben più sentite II Guerra Mondiale e Guerra del Vietnam. Come noto, il regime comunista nordcoreano invase il sud, alleato del blocco occidentale, con l'appoggio più o meno dichiarato della Cina di Mao e dell'Unione Sovietica di Stalin. L'impeto dell'esercito nordcoreano fu tale che, in breve tempo, le truppe americane e degli alleati, sotto egida dell'ONU, furono ridotte al controllo della città portuale di Pusan ed alle immediate vicinanze. Il Generale MacArthur, a questo punto, decise di fortificare Pusan e di sorprendere alle spalle i nordcoreani, con una replica dei grandi sbarchi anfibi avvenuti durante l'allora recente secondo conflitto mondiale. Le truppe alleate sbarcarono ad Incheon, circa 200 chilometri a nord di Pusan, e tale operazione fu talmente brillante e ben riuscita che i nordcoreani finirono in rotta, presi tra due fuochi, e furono costretti a tornare precipitosamente al di là del confine sito al 38 parallelo. A questo punto il Generale MacArthur, deciso ad eliminare il regime comunista del nord, invase il paese e ne occupò la capitale Pyongyang, spingendosi sino al confine con la Cina, erroneamente convinto che quest'ultima non sarebbe mai intervenuta direttamente. Al contrario, Mao diede l'ordine di contrattaccare, per mezzo di centinaia di migliaia di "volontari", giunti in soccorso dell'alleato nordcoreano, con l'immediato effetto che le truppe alleate furono, a loro volta, costrette ad una ritirata, conclusasi all'inizio del 1951. MacArthur condusse una nuova offensiva nel febbraio del 1951, che ebbe come risultato la definitiva liberazione di Seul, nel marzo, e la successiva stabilizzazione del conflitto. A questo punto, però, intervennero insanabili contrasti tra il Generale ed il Presidente Truman, favorevole ad un conflitto a bassa intensità nei confronti del regime di Pechino e contrario all'uso dell'atomica; MacArthur, al contrario, era sicuro che per vincere la guerra occorresse bombardare anche le città cinesi e non escludeva il ricorso al nucleare. Il Generale criticò apertamente, a più riprese, l'operato del Presidente, il quale, alla fine, nell'aprile del 1951, lo destituì dal comando delle operazioni e lo sostituì con il più moderato Generale Ridgway; questo episodio segnò sostanzialmente la fine della carriera militare di MacArthur. Tuttavia, al ritorno negli Stati Uniti dopo oltre undici anni, il Generale ricevette delle accoglienze entusiastiche da parte della popolazione, in particolare, al suo arrivo a San Francisco si radunò una folla di oltre mezzo milione di persone. Un radioso futuro in politica sembrava una previsione scontata per lui, ma anche alle primarie repubblicane del 1952, MacArthur venne sconfitto e si ritirò ben presto dalla competizione; il successore di Truman sarà quindi un altro Generale: Dwight D. Eisenhower. MacArthur morì, ormai ultraottantenne, a Washington, nel 1964. Aveva fatto in tempo, nel 1961, a tornare per un viaggio nelle Filippine, ove fu accolto con tutti gli onori ed a diventare uno stimato consigliere del Presidente Kennedy, dopo la Baia dei Porci. (In questa cartina sono evidenziate le varie fasi della Guerra di Corea, dal 1950 al 1953).1 punto
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Ferdinando IV Piastra 1788 P. "segnata" al rovescio con dui puntini al lato dei festoni dello Stemma Borbonico.1 punto
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Il mito di Persèfone (o di Prosèrpina) Persèfone, chiamata anche Kòre, Kora o Core, che in greco vuol dire “giovane donna” è uno dei nomi più celebri della mitologia greca e in particolare dei Misteri Eleusini. In latino, il suo nome è tradotto con Prosèrpina. Moglie di Ade, era la regina dell’oltretomba. A lei si doveva l’alternanza delle stagioni. Ma andiamo con ordine. Persefone, nella versione principale del mito che la riguarda, era la figlia di Demetra (Cerere per i romani) e Zeus. Suo zio Ade perse la testa per lei, tanto da rapirla e portarla con sé negli inferi, contro il suo volere. Qui Persefone cadde in trappola: rifiutandosi di mangiare ogni altra cosa, accettò di mangiare solo sei chicchi di melograno, senza sapere che mangiare i frutti degli inferi comportasse il rimanerne prigionieri per l’eternità. A dirla tutta, in una versione diversa del mito, Persefone non avrebbe mangiato i sei chicchi perché ingannata, ma in modo consapevole e consenziente, perché ormai innamorata di Ade. Fatto sta che mamma Demetra non si rassegnò al rapimento della figlia. Anzi, in quanto dea dell’agricoltura e della fertilità, ebbe modo di far sentire la sua vendetta o, quanto meno, di far capire la sua immensa tristezza: fin lì aveva assicurato agli uomini lunghissime stagioni di bel tempo e raccolti abbondanti; dopo il ratto di Persefone, per la disperazione, Demetra causò un inverno interminabile, che gelò la crescita delle messi. Fu papà Zeus a mettere tutti d’accordo con quelli che oggi potremmo chiamare, rispettivamente, una “questione pregiudiziale” e un “patteggiamento”. La questione pregiudiziale: Persefone non aveva mangiato per intero il frutto del melograno, ma, come detto, appena sei chicchi. Il patteggiamento: Persefone sarebbe rimasta col marito, nell’oltretomba, tanti mesi quanti chicchi aveva mangiato e il resto dell’anno con la madre. Lo zio/marito Ade e sua cognata Demetra accettarono il compromesso e così a Persefone toccò trascorrere sei mesi negli inferi e sei mesi sulla Terra. Nei sei mesi in cui Persefone tornava dalla madre, la gioia della madre faceva s’ che la Terra rifiorisse, dando luogo alla primavera e all’estate. Nei sei mesi in cui tornava dal marito Ade, la tristezza di Demetra dava luogo all’autunno e all’inverno. Matrimonio e fertilità della Natura, morte e rinascita, il ciclo delle stagioni e il mistero della vita che si rinnova: quanti significati in un mito solo! Non sorprende che il culto della dea Persefone fosse particolarmente diffuso. Ma non finisce qui. A quanto si narra, Persefone, in seguito, perse la testa per Adone e per lui sfidò nientemeno che Afrodite (Venere, per i latini). Anche questa volta fu chiamato in causa Zeus/Giove che, tanto per cambiare, ancora una volta decise di non scontentare nessuno: sia Persefone che Afrodite poterono continuare a godere delle grazie di Adone, purché in separata sede (e così anche l’adulterio trovava una sua legittimazione nel mito di Persefone). Un’ultima “chicca” (basta coi “chicchi”!): il mito di Persefone ha una sua origine nella “discesa di Inanna”, un mito mesopotamico. Anche in questo caso, il dio della vegetazione, Dumuzi, si congiunge per sei mesi con Inanna, che simboleggia il potere generativo e il risveglio primaverile, e per sei mesi, negli Inferi, con Ereshigal, sorella di Inanna e simbolo del letargo invernale e della morte. Checché se dica, un insegnamento il mito di Persefone potrebbe suggerire, ancora oggi, a quanti puntano le loro fortune sullo sfruttamento intensivo delle coltivazioni e sui prodotti ogm: la natura hai suoi tempi, le sue stagioni, e, forse, andrebbero rispettati, pena il ritorcersi contro l’uomo. Fonte: https://www.odysseo.it/il-mito-di-persefone-o-di-proserpina/#:~:text=Persefone%2C nella versione principale del,inferi%2C contro il suo volere.&text=Fatto sta che mamma Demetra non si rassegnò al rapimento della figlia.1 punto
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2) L'occupazione del Giappone ed il governo personale di MacArthur (1945-1951). Alla fine della II Guerra Mondiale fu proprio il Generale MacArthur, a bordo della Corazzata Missouri, a ricevere la delegazione giapponese, per la resa incondizionata siglata il 2 settembre 1945, dopo le due bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Contestualmente, il generale, venne nominato, dal Presidente Truman, come Comandante Supremo delle Forze Alleate in Giappone, con un potere politico e militare forse paragonabile a quello degli antichi Shogun. Difatti, con l'occupazione americana, MacArthur aveva poteri assoluti anche su Hiroito stesso ed il resto della famiglia imperiale. Egli si impegnò subito in importanti riforme che avrebbero contribuito a trasformare il Giappone, da impero autoritario in una democrazia di stampo occidentale. Durante il Governo del generale, e sotto la sua personale supervisione, fu scritta anche l'attuale costituzione nipponica, che si ispirava nei suoi principi a quella americana. MacArthur era un massone ed a lui si deve l'introduzione della massoneria anche in Giappone. Uno dei problemi più spinosi che il generale dovette risolvere in questo periodo, fu lo stabilire il ruolo avuto dall'Imperatore nella II Guerra Mondiale e le sue eventuali responsabilità. A differenza di quel che accadde in Italia, con l'abolizione della monarchia al termine della guerra, MacArthur era convinto che la presenza dell'Imperatore fosse un elemento di stabilità per il paese ed Hiroito era ancora estremamente popolare tra le masse; pertanto il generale decise di non dare ascolto a coloro che chiedevano di processare l'imperatore ed anzi scelse di incontrarlo personalmente e si impegnò al fine di tutelarlo da tutte le accuse. Quando, sul modello di Norimberga, furono processati i criminali di guerra giapponesi, il Generale Hideki Tojo, Primo Ministro del paese tra il 1941 ed il 1944 e fautore dell'espansionismo militare, divenne il principale capro espiatorio dell'imperatore, e come tale fu condannato e giustiziato per impiccagione nel dicembre del 1948. Hiroito, pertanto, ebbe salva la vita ed il trono ma dovette adeguarsi a diventare un monarca costituzionale come quelli europei, rinunciando alla asserita natura divina dell'imperatore. MacArthur, in seguito ricevette molte critiche per aver insabbiato il ruolo della famiglia imperiale durante la II Guerra Mondiale. Sul tema indubbiamente interessante e sul rapporto personale tra l'Imperatore e MacArthur vi consiglio caldamente il film "Emperor" con un bravissimo Tommy Lee Jones nei panni del Generale.. (La storica immagine dell'incontro tra Hiroito e Douglas MacArthur)1 punto
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Buonasera a tutti, ho trovato in casa questo documento di cui ignoro cosa tratti. Girando su internet ho pensato potesse essere forse una bolla papale, ma mi hanno detto potrebbe essere anche una Patente di cittadinanza napoletana del 1726. vi allego mediante link le foto, visto che vista la grandezza non le ho potute caricare direttamente sul forum! Grazie in anticipo1 punto
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