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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/28/20 in Risposte

  1. ciao a tutti, ciao @Rispetto Ink e @sandokan Che ne dite? Brotherhood of Railroad Trainmen B R R T (Confraternita dei ferrovieri B R R T) 1883-1973 https://www.worthpoint.com/worthopedia/1777-brotherhood-railroad-trainmen-534090862 Servus, Njk
    4 punti
  2. MILANO LATTERIA NECCHI Via S. Maurilio
    3 punti
  3. Giorgino di Modena contromarcato con giglio estense sul dritto e aquilette sul rovescio. La moneta penso sia attribuibile al periodo di Francesco I d'Este (la più comune) ma vennero contromarcati anche giorgini a nome di Alfonso IV e di Rinaldo I (delle emissioni fra il 1707 e il 1719). In fondo alla pagina in collegamento trovi le immagini di alcuni esemplari ancora leggibili nonostante la contromarca: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/57 ciao Mario
    3 punti
  4. Mediamente si, per una vita normale senza tanti fronzoli e per i bisogni di allora naturalmente, la ricchezza di certi impiegati illustri era tutt'altro.. Questo signore (Bonaldo Stringher), aveva uno stipendio di 1.500 lire annue già nel 1874, quando era un ufficiale di statistica al ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, una enormità nella seconda metà dell'800, ma nulla a confronto di ben 50.000 lire annui dal 1900 al 1917, quando era Direttore Generale della Banca d'Italia e 90.000 lire annue dal 1917 sino al 1928, e circa 100.000 lire annui (+ indennizzi vari) dal 1928 (anno in cui fu istituita la nuova carica di Governatore) al 1930, anno della sua morte. ♫ Se potessi avere 1.000 lire al mese ♫ - negli anni '20/'30 quella cifra è equivalente a circa 2.500/3.000 euro mensili di oggi stando alle rigide regole delle tabelle di rivalutazione, ma viste le possibilità economiche ed i bisogni basilari dei comuni mortali di quegli anni, saranno equiparabili almeno a 10.000/15.000 euro mensili di oggi, ecco perché era un desiderio tanto agognato potere avere mille lire al mese.
    3 punti
  5. Secondo gli indici di rivalutazione nel '22 saremmo sui 2.000 euro, e 2.000/3.000 euro annuali per un operaio, in buona sostanza 5/10 lire al giorno per chi aveva la fortuna di avere un lavoro. Sembrano pochi rispetto ad ora, ma considera che i costi della vita e le esigenze erano diverse, le spese che affrontava una famiglia non erano le stesse di oggi, senza auto, senza un affitto esorbitante, fronzoli vari e spese superflue sarebbero bastati. Un biglietto quello da mille lire di grande valore che la gente comune non utilizzava nelle ordinarie transazioni.
    3 punti
  6. REGNO DELLE DUE SICILIE - FRANCESCO II° - 10 TORNESI - CONIATO A ROMA
    3 punti
  7. salve a tutti, sperando di coinvolgervi con questo post in una sezione recentemente "dormiente", vi presento una moneta a mio avviso molto rara: esitata oggi al lotto nr. 8 dell'Asta NUMISMATICA PICENA, le note che accompagnano la descrizione di questo Giulio lo classificano "di estrema rarità" in quanto non risultavano passaggi in aste pubbliche al curatore del catalogo Costantini. In effetti anche dalle mie ricerche il Giulio per Ancona della Sede Vacante 1555 con riferimento Muntoni 7 (particolarissimo per la posizione delle chiavi verso il basso rispetto al Munt.6 che sono verso l'alto...) risulta assente in tutte le aste Pontificie più importanti del passato. Colgo anche l'occasione per presentare una curiosa "doppia variante" di questa rarità mettendolo a confronto l'esemplare della mia collezione: DRITTO L'impugnatura delle chiavi è "normale" nell'esemplare della Picena, nel senso che é lo stesso dritto che troviamo nei Giuli di Ancona della S.V. 1555 al Munt.5 e Munt.6; mentre il mio é decisamente insolito (non ne ho mai visti altri simili....) per l'impugnatura delle chiavi affusolata anzichè trilobata. ROVESCIO L'esemplare Picena ha il simbolo dello zecchiere Mazzei a destra del Santo, il mio a sinistra, praticamente sotto le chiavi..... Personalmente oltre il mio ho censito un esemplare molto usurato in un asta Ranieri di qualche anno fà e sono a conoscenza di un altro sempre in bassa conservazione in una collezione privata (entrambi riconducibili al "tipo della Picena"...). Come sempre chiedo gentilmente info in merito alla Vs. conoscenza di altri esemplari noti buona serata Daniele
    2 punti
  8. Ciao Alberto! Si, ho l'entusiasmo sfrenato del principiante. Sto cercando di accumulare un pochino di monete per cercare di capire quali mi piacciono di più (e quindi specializzarmi su quel tipo). Se dovessi stilare una personalissima classifica di gradimento ti direi che collezionerei solo piastre da 120 grana. Poi a seguire i 10 tornesi... Grossi moduli insomma. Purtroppo, almeno per il momento, le piastre (almeno quelle buone) sono fuori dalla mia portata economica... Ma la mia collezione è ancora in fase iniziale
    2 punti
  9. Buonasera...facciamo qualche post monetale va. Oggi mi è arrivato l'ultimo acquisto che va ad allargare la famiglia di questo pontefice. Un bello mezzo baj di fermo coniato molto bene prima di tutto, centrato e senza gravi difetti. Ha una bella patina ed una conservazione per il tipo, decisamente buona con anche una bella bava tagliente al rovescio come si vede in foto. Cosa ne pensate? Grazie a tutti e un saluto. Marco
    2 punti
  10. Grazie Njk, avevo almanaccato giusto ! Bella identificazone, complimenti !
    2 punti
  11. 2 punti
  12. 1859 Governo della Toscana - Vittorio Emanuele Re eletto - 5 centesimi
    2 punti
  13. 1859 Francia, II° impero, Napoleone III, 10 franchi oro (mezzo marengo) tipo testa nuda, modulo più grande, Circolata, grammi 3,19 invece di 3,22.
    2 punti
  14. Si potrebbero utilizzare varie tabelle, ma alla fine quello che veramente serviva a quel tempo era molto diverso da quello che ci serve oggi. Mio nonno materno con 11 figli nel 1926 era un impiegato comunale e prendeva 1800 lire l'anno (150 lire al mese), mia Mamma diceva sempre che non era tanto e che in campagna si guadagnava di più, però quel lavoro era sicuro. Si mangiava e ci si vestiva, non si può di certo aggiungere che ci si "divertiva"... tanto bastava.
    2 punti
  15. Regno di Sardegna 20 lire 1859 Vittorio Emanuele II
    2 punti
  16. Un caloroso saluto a tutti voi, amici e colleghi numismatici! A distanza di alcuni mesi dalla discussione inerente la monetazione di Girolamo Bonaparte, quest'oggi ho deciso di iniziare un nuovo progetto che ci accompagnerà per le prossime settimane. Come da titolo, andremo a trattare la figura di Luigi Bonaparte Re d'Olanda, un sovrano che, come vedremo, risulta essere molto interessante sia dal punto di vista storico che, soprattutto, numismatico. Prima di addentrarci nei meandri della sua variegata monetazione, però, direi di iniziare con una breve introduzione biografica. La nostra storia ha inizio ad Ajaccio, il 2 settembre 1778. Figlio di Carlo Maria Buonaparte e Letizia Ramolino, Luigi seguì, come i fratelli Girolamo e Napoleone, una formazione di tipo militare. A soli 20 anni partecipò alla campagna d'Egitto al fianco di Napoleone e qui iniziò la sua "fortunata" carriera, ovviamente influenzata più dal legame di parentela che dalla bravura dimostrata sul campo. Per rendervi conto di quanto fu rapida la sua scalata al vertice, vi basti sapere che dopo soli 5 anni ottenne il grado di generale. Nel 1802, sotto forti pressioni del fratello maggiore, convolò a nozze con Ortensia de Beauharnais, nata dalla precedente relazione tra Giuseppina (attuale moglie di Napoleone) e Alexandre de Beauharnais (morto ghigliottinato nel 1794, durante gli anni della Rivoluzione). L'obiettivo di Napoleone era quello di cementificare il legame tra le due famiglie, attraverso un vero e proprio matrimonio combinato. Né Luigi né Ortensia poterono opporsi più di tanto a tale decisione piovuta dall'alto, pur esprimendo entrambi apertamente il proprio dissenso in merito. Alla fine, il loro fu un matrimonio privo d'amore, nonostante ebbero comunque tre figli, il più piccolo dei quali diventerà addirittura imperatore di Francia col nome di Napoleone III. Il 5 giugno 1806, Napoleone, preoccupato dall'atteggiamento eccessivamente indipendentista del governo dei Paesi Bassi, decise di sciogliere definitivamente la Repubblica Batava. Si trattava della prima delle cosiddette "repubbliche sorelle", istituita nel "lontano" 1795. Fondamentalmente, era una nazione guidata da un governo filo-francese che, però, negli ultimi tempi stava iniziando a dimostrare una certa insofferenza nei confronti delle continue imposizioni provenienti da Parigi. O, almeno, questo era ciò che percepiva Napoleone. Fatto sta che la repubblica divenne regno e sul trono fu posto proprio il nostro Luigi. Stranamente questa ingerenza esterna fu tutto sommato ben accolta dal popolo olandese che, difatti, salutò con un certo favore il nuovo sovrano. Luigi, dal canto suo, si dimostrò fin da subito un buon monarca, interessandosi in prima persona alle questioni del regno e portando avanti diverse riforme importanti per la modernizzazione del Paese. Ben presto, finì con l'anteporre gli interessi del proprio regno alle imposizioni francesi, entrando più volte in contrasto col fratello imperatore. Tanto che nel 1810, dopo soli 4 anni di regno, abdicò in favore del figlio Napoleone Luigi, consentendo di fatto l'annessione del Paese all'Impero francese. Il motivo principale della rottura fu la non adesione al Blocco Continentale contro l'Inghilterra. L'economia olandese si basava essenzialmente sul commercio marittimo e, pertanto, non poteva permettersi di entrare in contrasto contro la potenza navale inglese. Considerato ormai come un traditore della causa francese, Luigi fuggì in Austria, dove trovò asilo politico presso la corte di Francesco I. Ovviamente, una delle prime cose che fece fu separarsi dalla moglie Ortensia. Appassionato di Storia ed archeologia, dedicò gran parte degli anni successivi a viaggiare, trasferendosi in Italia, prima a Roma e poi a Livorno, dove morì nel 1846. Bene. Con ciò, abbiamo concluso l'introduzione biografica. La prossima volta cominceremo la descrizione delle monete. Buona serata.
    1 punto
  17. Buonasera a tutti cari amici, vi presento il mio recente acquisto, uno dei pochissimi di quest'anno sciagurato. Ormai le monete piccole non mi saziano più, le voglio sempre più grosse... Data la ristrettezza delle finanze, il tentativo di foro è l'amico che mi ha consentito l'acquisto di questo piccolo bisonte (76,53 grammi). Ogni commento è il benvenuto.
    1 punto
  18. Un mezzo sestino con corona radiata e globetti nella croce, per non parlare della poca raffinetazza di conio, il che mi ha indotto ad ipotizzare un falso d'epoca.
    1 punto
  19. 1859 Regno delle due Sicilie - Francesco II° - 10 tornesi
    1 punto
  20. Buona sera Marco, non ricordo dove ho letto agli albori della mia collezione una cosa che condivido tutt'oggi: la monete comuni saranno comuni sempre, anche tra 2000 anni. Pensa infatti che ci sono monete comuni della Grecia antica o di Roma repubblica. Una verità complementare è che invece, le monete rare saranno sempre più rare. A presto
    1 punto
  21. merci Eric je vais les insérer immédiatement https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/2
    1 punto
  22. @Sandokan1@littleEvil Complimentoni ad entrambi, non era per niente facile. Grazie mille ragazzi!! ? A presto
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  23. prima di tutto grazie gallo 83 per questo post che, oltre a (spero.....) riaccendere questa sezione ultimamente spenta è decisamente un belvedere ! complimenti per il pezzo acquisito che è di una conservazione "insolita" per la tipologia..... Daniele
    1 punto
  24. Qualche elemento in più su questa moneta: http://www.moneteromane.info/corrisp/c131/c131.html Denaro, Brindisi, Corrado I re di Sicilia e Gerusalemme [email protected]
    1 punto
  25. Non vedo altro che l’interiezione “alé” alla fine della prima lettura, come espressione famigliare di incitamento agli invitati a procedere con il dolce e il brindisi. Quindi P appare: alé! = pappa reale apollonia
    1 punto
  26. Veramente una bella monetina: senza debolezze, carenze, segni; tondello regolare. Di certo rara, particolarmente in questa conservazione!
    1 punto
  27. Buongiorno gente! New entry. 8 Tornesi 1797
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  28. Buongiorno Rispetto Ink, premesso che non l'ho mai visto pima, quindi azzardando una ipotesi non so quanto fondata, penso che la spilletta possa avere a che fare con le Ferrovie italiane o di qualche paese Europeo. La ruota potrebbe indicare il trasporto, le bandier rosse e verdi erano usate dai manovratori che componevano i treni, agganciando le vetture e manovrando gli scambi (anche se, assieme allo sfondo bianco, compongono il tricolore italiano, ma la cosa mi sembra casuale). L'elemento chiarificatore potrebbe essere quello posto tra le due bandiere e che tu definisci come scudo o stermma : a me non sembra né l'uno né l'altro, ma non riesco ad interpretarlo...... La spilla non è certo attuale, potrebbe risalire ai primi del '900. Dici che il rovescio è completamente liscio : ma se si tratta di un distintivo, dovrebbe avere quanto meno una spilla o l'attacco per portarlo sul bavero....è così ? Ne conosci per caso la provenienza ? Puoi indicarne il diametro ? Grazie, saluti.
    1 punto
  29. Ritirate oggi. Pubblico qualche foto visto che non l'ha fatto nessuno. Cliccate sopra per aprirle ad alta risoluzione. P.S. non servono i guanti all'UFN come scritto sul sito, basta usare l'igienizzante all'ingresso.
    1 punto
  30. Grazie a tutti! Erano proprio gli spunti di riflessioni e punti di vista che cercavo. L'idea di @Gianni.R di avere cassetti in cui sono presenti tutti i tagli utili è veramente interessante. Tuttavia presuppone la presenza di spazio e soprattutto la capacità di poterlo poi realizzare da soli, e purtroppo mi mancano entrambe Io pensavo di acquistarlo. Sono d'accordo con @miza sulla soluzione di avere tutte caselle grandi, che fornisce molta più flessibilità, ma in 6 cassetti riuscirei a mettere in tutto 6*25 = 150 monete (con i prezzi medi che si vedono in giro per i monetieri costerebbe tipo 2 euro a casella... ). Inizialmente la mia idea era di predisporre 1 cassetto da 47mm (24 caselle), 3 cassetti da 30mm (54*3 = 162 caselle) e 2 cassetti da 25mm (77*2 = 144 caselle), per disporre la mia collezione del regno. Dopo questa discussione mi sto più orientando invece verso la seguente soluzione: disporre le monete per monarca (prima tutto VEII, con moduli in media più grandi, poi Umberto e poi VEIII) e all'interno di ogni monarca in ordine decrescente di valore (di solito i moduli più grande hanno valore maggiore). Inoltre pensavo di predisporre 2 cassetti da 47mm (48 monete in tutto, che in ordine dovrebbero contenere tutto VEII e Umberto I, almeno tipologica, e l'inizio di VEIII con i suoi moduli più grandi), poi 2 cassetti da 30mm (108 monete) in cui mettere il grosso della parte di VEIII e infine due cassetti da 25mm (144 monete) per i centesimi di VEIII. Che ne pensate? Saluti!
    1 punto
  31. @motoreavapore ho spostato la tua domanda nella discussione giusta.
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  32. Borgo Massano. E' una frazione di Montecalvo in Foglia, in provincia di Pesaro Urbino.
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  33. 1 punto
  34. Ci sono tanti modi di calcolarebil costo della vita e il potere d’acquisto. Tipo qua: https://www.istat.it/it/files//2019/03/cap_21.pdf Per una stima approssimata forse basta anche questo: https://inflationhistory.com (Siamo sotto i 1500 euro, un po’ più bassi di quanto mi aspettassi)
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  35. Anche per me,una bellissima moneta, saluti, Aldo.
    1 punto
  36. Buonasera a tutti, @Rocco68, complimenti, con queste nuove foto risalta ancora di più la bellezza di questo grano ed alcuni dettagli sono più chiari. Il MIR riporta al 261/3 esemplari datati 1638 e con sigle GA/C dietro la testa, ma con data errata al D/1637. P\R 70a R3 Riguardo alle sigle al diritto, sono convinto che la D sia del coniatore Dalvino, mentre ignoro l'altra sigla che credo sia una I. Saluti Alberto
    1 punto
  37. Non concordo. Il discrimine (esimente) non è la capacità professionale del soggetto che esprime il parere ma la difficoltà (oggettiva) incontrata nel risolvere i problemi tecnici che gli sono proposti. Il riferimento normativo è l'art. 2236 c.c. . che disciplina la responsabilità del prestatore d'opera (il soggetto al quale, nel caso di specie, è stato richiesto un parere) : "Se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d'opera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o di colpa grave". Non è che uno se la possa cavare facilmente dicendo al giudice: "Io sono un cretino e chi mi ha chiesto il parere avrebbe potuto facilmente capirlo". Se la cava dicendo e dimostrando: "Sarò anche bravo, ma questa moneta è proprio impestata". A tutto voler concedere, si potrebbe fare riferimento all'art. 1227 c.c. (Concorso del fatto colposo del creditore.. Se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate. Il risarcimento non è dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza ). Il fatto è che l'acquirente che si affida un parere normalmente non lo chiede a un norcino (nel senso di venditore di prosciutti, lonze e salumi vari) e il soggetto che stende il parere un norcino non lo è. Ovviamente è come sempre soltanto una opinione.
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  38. La legenda al dritto sembra essere PHILIPPVS. IIII. DREX
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  39. Dipende ovviamente dal prezzo ma non mi dispiace neanche... Moneta di bello stile e il metallo sembra piuttosto buono con una bella patina di medagliere. Direi "monnaie agréable"
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  40. Chiedo venia, non posterò nulla
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  41. 1859 Regno delle due Sicilie - Francesco II° - 120 grana
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  42. Ciao Eric Très très beau!! Il n'est plus aussi rare qu'il y a dix ans, mais il reste rare et dans cette conservation très rare! Quant à la Monnaie, elle a toujours été attribuée à la Monnaie de Nice, car certains forts ont été battus dans cette ville et on pensait qu'ils étaient ceux-là. Yves Brugière dans son livre l'attribue à l'atelier de Nice. Cudazzo dans sa dernière publication indique Chambéry?, Mais avec un point d'interrogation .. Molto molto bella! Non è più rara come lo era una decina di anni fa, ma resta rara e in questa conservazione molto rara! Per quanto riguarda la zecca è sempre stata attribuita alla zecca di Nizza, perché sono stati battuti dei forti in quella città e si è pensato che fossero quelli. Yves Brugiere sul suo libro lo attribuisce alla zecca di Nizza. Cudazzo nella sua ultima pubblicazione indica Chambery?, ma col punto interrogativo..
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  43. Memore di questa discussione oggi mi è capitata davanti questa banconota a 180 euro... acquistato ?
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  44. Documento di estrema importanza dove Michele d'urso, ideatore della piastra Soli reduci, descrive nel dettaglio la moneta riportando una splendita incisione della stessa.
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  45. I denari,,a mio avviso, sono autentici. Sono del tipo primitivo coniato nel primo periodo e vista la patina e l'ossidazione che hanno le stesse caratteristiche per tutti e cinque, direi che hanno una provenienza comune.
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  46. Taglio: 50 Centesimi Nazione: Città del Vaticano Anno: 2020 Tiratura: ? Città: Varese Note: 4 pezzi in fdc dati di resto
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