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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/30/20 in Risposte
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Buongiorno lamonetiani...oltre alle amate borboniche la mia collezione comprende anche questi altri tondelli in rame e ogni tanto qualche soldino lo dirotto anche per la PRIMA REPUBBLICA ROMANA. Oggi vi sottopongo questo 2 baiocchi per FERMO. Monete che porta con se tutti i difetti del caso, conio decentrato, bordo deturpato e mancanze, ma a parer mio sto tondello si distingue per la conservazione e tra i 2 baiocchi del tipo è anche il più raro, al dritto i legenda non "REPVBLICA ROMANA" ma "DELLA REPVBLICA ROMANA" , R2 nel Gigante in mio possesso. Molto belli e ben impressi alcuni dettagli della corona di lauro. Bordo liscio e tondello di 17,68 grammi. A voi i pareri. Grazie in anticipo6 punti
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Ho atteso la fine dell'asta per dire un poco la mia. Il pezzo appare autentico e so che è stato esaminato veramente a fondo dai vari esperti. I conii sono stati usati sia per il denaro che per l'aureo e si nota una certa progressione dei difetti dei conii (specie del diritto) durante la produzione. Quello che mi lascia perplesso è il pedigree ricostruito sul catalogo dell'asta Roma. Incredibile come abbia ricostruito (e non lo conoscevo) il pedigree di questo aureo, arrivando a Ferdinando I d’Austria, che abdicò dal trono nel 1848 a favore del nipote Francesco Giuseppe, ritirandosi a lussuosa vita privata nel castello di Praga, fino alla sua morte nel 1875. Era molto ricco e dilettava di collezionismo, ma non sapevo anche di monete… Essendo collezione privata, non era confluita nel medagliere di Vienna, ma probabilmente dispersa fra ricchi collezionisti d’epoca. Ma non mi spiego come questo aureo, di grande impatto storico ed emotivo, sia stato ignorato da tutti gli studiosi dell’epoca (incluso l'onnipresente Bahrfeldt) per quasi due secoli. Da mie informazioni, questo pezzo era detenuto da un collezionista svizzero da oltre 10 anni, forse ai tempi in cui è stato trovato l'altro aureo ex NFA, ma non ho elementi per fare risalire ancora più indietro nel tempo... In ogni caso il pezzo sembra autentico. Io avevo iniziato a raccogliere tutte le immagini e pedigree della monetazione con EID MAR, identificando anche i conii, ma al momento lo studio è sospeso, anche per varie difficoltà legate a questa monetazione e per la presenza di numerosi falsi, come è ovvio per una emissione di così grande rilevanza storica. Non so quando riprenderò lo studio e intanto lo lascio un pò "decantare"...5 punti
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Buongiorno amici...oggi uno dei miei pochi 3 cavalli. 3 cavalli 1789, data spaziata e croce cicciotta, bello il contorno tagliente e irregolare. Il valore C 3. e bello alto rispetto al solito...che dite? Amico @Rocco68...come lo inquadriamo sto 3 cavalli? Grazie e saluti a tutti.5 punti
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1959 Banca d'Italia - 5.000 lire Menichella/Boggione 4 mag. 19594 punti
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Farsi delle domande è normale, soprattutto in presenza di monete che presentano aspetti che ci sembrano fuori dalla norma. Però è sempre possibile cercare delle risposte che possano spiegare le questioni dubbiose. Il fatto di poter comparare le stile del rovescio con quello di altri esemplari, il fatto di trovare altri esemplari con lo stesso errore nella legenda, la lettura dei fatti accaduti in zecca in quel periodo confermano che queste emissioni furono coniate nella zecca. Anche il fatto che il conte Carlo Panciera di Zoppola avesse pagato 50 lire oro per il suo esemplare per me significa qualcosa. Non era proprio l'ultimo arrivato nelle monete di Venezia. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Per un appassionato di storia come me, il valore economico passa sempre in secondo piano. Colleziono monete escluvamente per la loro storia, infatti ho tutte monete in basso stato di conservazione.3 punti
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Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu, ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I. Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese. In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!). La moneta di cui si parla è questa: D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente. ESERGO: SARL RIC VII Arles – La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017 insieme ad altre monete. Ecco il lotto: Questa la descrizione del venditore: "Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference." Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma… Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia: Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60. La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel 308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche, soprattutto, per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio. Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate): Ma torniamo alla nostra moneta. Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate. La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti, a leggere solo VICTORIA. Quale sarà il resto della legenda? Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I proveniente dalla zecca di Ostia: Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia. La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313). Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I. Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS]. La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla. Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali: - eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti. - Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I. - Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca. Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare. - Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere, Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità. Questo e' l'articolo originale di Clark: A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna. Ciao. Stilicho2 punti
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Comunico l’uscita di un nuovo libro che mi sembra veramente molto interessante di Michele Chimienti e Renzo Bruni “ I ferlini della farina “, Edizioni D’Andrea. Il libro tratta una particolare tipologia di tessere emesse nella città di Bologna, definite nei documenti contemporanei come “ferlini della farina”, le quali venivano distribuite fra i ceti più poveri della popolazione per riceverne in cambio razioni di farina. L’opera è un primo studio sistematico di questi gettoni, corredata anche da una ricca appendice documentaria, trascritta per intero dagli autori al fine di facilitarne la lettura.2 punti
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Ciao, ricordavo male, il mio è un 1801... Erano anni che non lo tiravo fuori, effettivamente sono monete molto affascinanti e difficili da reperire oltre il BB...2 punti
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ALESSANDRO DURONI OTTICO IN MILANO GALLERIA DE CRISTOFORIS N.26.27 SI FABBRICA E S'ACCOMMODANO OGNI SORTA D'ISTROMENTI DOTTICA FISICA E MATEMATICA Bel gettone pubblicitario ottocentesco2 punti
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@alexruggio Il mio pensiero. Sul dritto mi pare di leggere DIVA FAVSTINA PIA Dovrebbe quindi essere un sesterzio che raffigura Faustina II, figlia di Antonino Pio e moglie di Marco Aurelio. Al rovescio si vede una figura femminile stante a sinistra che pare appoggiata con il gomito sinistro su qualcosa di simile ad una colonna e che forse regge qualcosa con la mano destra. Io ipotizzo questa, la RIC III Marco Aurelio 1693 (Marco Aurelio e' l'autorità emittente) http://numismatics.org/ocre/id/ric.3.m_aur.1693 Ovviamente, la mia e' solo una ipotesi. Tu con la moneta in mano certamente vedi qualcosa di più. Quanto al valore, non sono in grado di esprimermi (sono un semplice appassionato), ma certamente la moneta e' davvero molto consumata. Comprendo benissimo l'importanza del valore materiale della moneta, ma (come gia' detto) gia' solo l'idea di avere tra le proprie mani un piccolo frammento di un passato così remoto, non ha prezzo. Ciao da Stilicho2 punti
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Ecco, sono riuscito a farle molto meglio. Credo di averla ripresa correttamente. Pareri sono accettati da tutti, senza polemiche! Grazie.2 punti
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Ottimo, autori ubertosi i due nummografi! Spero che venga pubblicato al più presto il secondo volume "Incisori e conii della zecca di Bologna".2 punti
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Ciao a tutti! In effetti è forse più opportuno definirli denari (denari piccoli), poiché la battitura di mezzi denari (oboli) pare essere ipotizzabile, per quanto noto sino ad oggi, solo in una prima fase della zecca, e dubitativamente. La datazione di questi tipi ha ancora margini di incertezza. 1350-1396 (1395 formale, 1397 de facto, in realtà) volendoci riferire alla datazione più tradizionale (Giuria, Corpus), e facendo finta che siano i denari del contratto del 1350 (difficile..). Ciao2 punti
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Ciao @Asclepia, accolgo il tuo invito, e condivido i miei pezzi da due grani, agli occhi dei più sembreranno degli scarrafoni, ma ad avercene così ? La seconda e la terza moneta sono state ottenute per fusione. Complimenti per il tuo nuovo arrivo, ha rilievi da Spl ?2 punti
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Non sapevo.......... https://storianumismatica.wordpress.com/2020/10/29/monete-sottopeso/#more-13012 punti
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Non puoi farlo tu, chiediamo al @CdC Per me si tratta di un falso per fusione. I rilievi molto impastati e i crateri/bolle presenti al R/ mi fanno pensare a quello. Per confronto un esemplare autentico in alta conservazione:1 punto
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Buonasera a tutti, in attesa di sviluppi sui post precedenti, posto. ? Grano Filippo IV 1633 Con un bel simbolo davanti al busto. Stranamente una mia vicereale con data quasi tutta leggibile. Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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Inserita. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G248/191 punto
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SANTUARIO MADONNA DEL BOSCO IMBERSAGO (LECCO) Importante Santuario che è meta continua di pellegrinaggi che vengono a cercare il perdono di Dio nel Sacramento della Riconciliazione. Un grande monumento in cima alla Scala Santa ricorda il pellegrino più famoso: il papa San Giovanni XXIII. Per la storia vedi: https://www.madonnadelbosco.org/index1.html Medaglie metà 8001 punto
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Mi scuso per il ritardo... Non mi sembra di riscontrare delle varianti...1 punto
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Se può interessare posto il mio 2 grani 1815 con al dritto :FERD :III...1 punto
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Dal vecchio libro di numismatica dedicato ai ritratti su monete degli imperatori di Roma, "I Cesari" di L. von Matt & H. Kuhner (1970) unisco le note degli Autori sulla figura dell'imperatore Eliogabalo .1 punto
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L e F accende SB rigate vele D avo I LE FACCENDE SBRIGATEVELE DA VOI Ciao da Stilicho1 punto
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VITTORIO EMANUELE II RE DI SARDEGNA BATTALIA DI SOLFERINO - Medaglia mignon mm. 131 punto
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Il mio pensiero. Il rovescio sembra proprio una FELICITAS AVG (caduceo e cornucopia). Ho guardato sul sito www.ric.mom.fr, ma non ho trovato emissioni di Quintillo con quel rovescio. Penso quindi che si tratti di Claudio II, anche se la legenda e' davvero poco leggibile. Ciao da Stilicho1 punto
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Vado or ora a guardare i risultati dell’asta..mi dice battuto per 2,7 milioni di sterline..per un pelo era mio!1 punto
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Buonasera, grazie per la stima, ma il merito è soprattutto dei più anziani del Forum, che con tanta pazienza ci aiutano e insegnano, tra questi @fedafa, che mi ha aiutato a catalogare la mia, e ne ho fatto tesoro, infatti mi è stato utile per dare una mano a te. ? Saluti Alberto1 punto
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Mi era sfuggito l'articolo che casualmente avevo letto nei giorni scorsi dopo ricerche sul nominale da 2 tornesi postato qualche giorno fa. Quindi riassumendo è stata alla fine condotta un'analisi scientifica sulla reale composizione del rame di questi 10 tornesi 1859 Roma come da me proposto nel post. 58. Ringrazio quindi l'autore dell'articolo che non viene menzionato e non conosco! Quindi un complotto filo-sabaudo alla fine di tutto. La notizia in base a cui si affermava che la composizione di rame fosse inferiore, sarebbe scaturita da una cronaca d'epoca del 11 marzo 1861, falsa, pretestuosa e politicamente schierata, da cui poi hanno attinto tutti i successivi studiosi. Lascia ancora una lacuna il problema delle iniziali mancanti su una parte dei pezzi del conio Roma che secondo il mio parere ma anche quello dell'autore dell'articolo su Cronaca Numismatica, sia stato presente in tutti gli esemplari ma che l'acido abbia fatto la sua parte. Anche se ritengo che a lungo battere il conio possa essersi usurato e che la sigla sia stata via via sempre meno impressa fino a farla scomparire (anche volutamente) del tutto grazie all'acido. L'esemplare postato da gennydbmoney poco più sopra, dimostra che anche il conio Napoli abbia potuto avere questo problema ma non essendo state trattate le monete con acidi, l'assenza delle iniziali dovrebbe riscontrarsi solo in alcuni rari pezzi coniati per ultimi. A proposito dell'acido mi sovviene ora una considerazione: ma perché se non ci fosse frode o inganno alcuno le monete sono state passate nell'acido? L'unica risposta plausibile è che l'intento non era di frodare il popolo ma i Savoia......immettendo in circolazione monete che non dovevano esistere (contribuendo al pagamento delle truppe) facendole spacciare per monete già coniate in precedenza. Evidentemente l'utile del 20-25% di cui si era parlato, poteva essere la differenza del costo delle sbarre di rame con l'effettivo nominale dei 10 tornesi. È comprensibile quindi, se così fu, che i Savoia, scoperto l'inganno, abbiano diffuso la notizia, falsa, per far apparire il Re Franceschiello un usurpatore al danno del suo popolo, ma in realtà era tutto l'opposto! Il rame era buon rame. In questo modo si sarebbe evitato la diffusione di questi 10 tornesi e si sarebbe spinto il popolo a rifiutarli, come il conio Roma anche il Napoli, (perché per il popolo era difficile distinguerli) prediligendo la moneta Sabauda che di lì a poco sarebbe diventata l'unica valuta italiana. Curioso sarebbe sapere a quanto poi siano stati ritirati dai Savoia i 10 tornesi 1859 al cambio con la lira, non ho sottomano il decreto ma presumo che non ci fossero state differenze. Sarebbe interessante sapere anche quanti pezzi degli 899.100 coniati, siano stati effettivamente immessi in circolazione. È dato di fatto comunque, come riportato sul Magliocca, che alla zecca si accorsero di questo conio non autorizzato ma di fatto non fecero poi nulla. C'è da dire anche, che i carichi di rame dalla Francia furono tre, in lastre e in tondelli già pronti, sicuri che fosse tutto buon rame? Non guasterebbero analisi di laboratorio su monete con e senza iniziali per appurare anche il fatto della doppia coniazione di cui si è parlato più sopra.1 punto
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Buonsenso a tutti, la moneta è molto probabilmente già stata pulita in passato, quindi credo ci sia ben poco da fare... Secondo me siamo per un MB+/qBB, che comunque è un'ottima conservazione per la tipologia... Appena mi sarà possibile posterò la mia...1 punto
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Ritorno a Ferdinando II° con un Tornese 1854, con una patina verdastra che spero piaccia a Voi Tutti. Buona Serata, Beppe1 punto
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Buonasera a tutti, Ieri sera dopo cena, come ogni sera, ho passato in rassegna le mie monete, mi piace toccarle e osservarle ad occhio nudo, molto da vicino, sono miope ma per le monete aguzzo la vista senza alcun ausilio. La mia scelta è caduta su una in particolare, l'unica che ho di quella tipologia, ma non è il solo motivo per cui la reputo una delle mie più belle.. ? Pubblica Tornesi 3 1792 Ferdinando IV Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno, sono completamente d'accordo: si dovrebbe coltivare la propria passione numismatica senza fini speculativi. A tal proposito si può anche aggiungere che si può coltivarla senza effettuare alcun acquisto. Senza essere collezionisti insomma. Certamente si è numismatici in proporzione a quanto si studia e non a quanto si raccoglie. Quando, come nel mio caso, la passione è alimentata "anche" dal desiderio di possesso e, purtroppo, le risorse sono limitate, occorre farsi i conti in tasca. Mi piacerebbe non tenere conto delle spese e fregarmene dell'evoluzione del mercato. Invidio molto chi può permetterselo. Sono contento per loro, io non posso permettermelo. Quando non posso permettermi un pezzo che desidero desisto dall'acquisto e mi accontento di studiarlo cercando di tenerlo in mano ogni volta che ne ho occasione. Se mi posso permettere un determinato pezzo lo acquisto, con la parsimonia che caratterizza la mia situazione economica e almeno con la "speranza" di non sottrarre risorse alla mia famiglia. Se non ho questa speranza. Se ho la consapevolezza che un domani non otterrò una cifra almeno vicina a quanto speso, non procedo all'acquisto. Non me lo posso permettere. La mia famiglia, i miei doveri verso di essa, mi portano a lasciar perdere. Quindi, tirando le somme, la numismatica è una passione sicuramente scevra dalla speculazione. Il collezionismo non per tutti può esserlo. Per qualche fortunato si, non per tutti. Proprio per questo, quando si è nella situazione sopra descritta e si è digiuni o neofiti, il mio consiglio è quello di acquistare monete al prezzo del fino contenuto. Col tempo si saprà apprezzare la qualità e sostituire quanto acquistato in precedenza senza spreco di risorse. Comprare monete può essere un modo per mettere via i soldi. Non porta a guadagnare ma almeno può essere un modo di accantonare risorse alimentando quella passione di cui si parlava in precedenza. Almeno questo è il mio pensiero dettato dalla mia situazione. Altri la penseranno diversamente, anche perché vivono situazioni differenti. Buon pomeriggio.1 punto
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Ciao Alberto! Si, ho l'entusiasmo sfrenato del principiante. Sto cercando di accumulare un pochino di monete per cercare di capire quali mi piacciono di più (e quindi specializzarmi su quel tipo). Se dovessi stilare una personalissima classifica di gradimento ti direi che collezionerei solo piastre da 120 grana. Poi a seguire i 10 tornesi... Grossi moduli insomma. Purtroppo, almeno per il momento, le piastre (almeno quelle buone) sono fuori dalla mia portata economica... Ma la mia collezione è ancora in fase iniziale1 punto
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Ciao @giorgio28 prova a cercare dinero de aragon Filippo V zecca di Saragozza 1710-1719 ruota la prima foto di 180° perché le quattro teste di moro coronate sono sempre rivolte a sx e controlla le lettere in legenda, mi sembra di scorgere anche tre numeri della data. E' l'unica moneta somigliante che io ricordi .1 punto
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Ciao posso dirti che seconda me in legenda le lettere sono +P.F e non +P.H. Forse ti può aiutare nella ricerca1 punto
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Ciao a tutti amici, Voglio condividere con voi la mia ultima arrivata. Moneta da un fascino particolare.1 punto
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Buon giorno. Perché mai deve essere deluso. Dovrebbe essere invece incuriosito vedere quali erano multipli e sottomultipli informarsi su cosa succedeva quando questo 5 lire era in circolazione cosa ci si poteva comperare e chi più ne ha più ne metta. Credo che non ci si debba fermare al solo valore economico quando si ha un vecchio oggetto(di qualunque genere) in mano. Ci rifletta e vedrà che magari la delusione può trasformarsi in curiosità e forse in studio ed approfondimento. Con la massima cordialità e scusi la saccenza. Gabriella1 punto
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Vero, sono imitazioni per chi le conosce poco insidiose ...pero è anche vero, che ripatinate, cerate, limate, con "terra" applicata, pressate ecc...fanno cmq pensare e sono sicuramente un tranello se vengono vendute in aste internazionali.....dove chi compra normalmente vi ripone certa fiducia.. Ma ovviamente vedo che a loro interessa poco, serve vendere.....(e se ci si accorge, la riprendono indietro, e la ridanno al conferente, che prontamente la ricolloca altrove.....fino a che non si trova il povero pollo, che felice e contento di aver speso i suoi risparmi, magari pochi , la lascia riposare in collezione ....e dopo decenni...l 'amara sorpresa.....e via un altro giro...). E sono stato molto soft ... skuby1 punto
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Napoleone III: "Per le cure prestate ai feriti francesi - 1859 - a M. J. Comotti / dottore in diritto / Bergamo". In astuccio originale.1 punto
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Io purtroppo questi lenzuoli me li ricordo, dico "purtroppo" per l'età naturalmente, giusto perché bisogna essere quantomeno bambini negli anni '60. Non li ho spesi, ero troppo piccolo, li ho toccati però , una volta ne ho visti veramente molti, la casa si pagava in contanti e mio papà (era del 1919) portò a casa cinquemilioni e mezzo tutti a pezzi da 10.000 lire, prestito/mutuo regionale trentacinquennale, ricordo che la sera tappezzò il letto matrimoniale con questi biglietti, non ricordo se erano usati o meno, mi ricordo solo che erano enormi... credo che l'indomani finirono dal notaio per l'atto di acquisto, ho solo un flash/ricordo di un minutino, mentre li sistemava sorridendo, mia mamma, e quella "coperta" di soldi a lavoro finito, un ricordo che porterò sempre con me. Adesso sono pezzi da collezione, mb/bb/spl ecc. ecc. con quel ricordo sempre presente posso ben dire che ogni singolo pezzo che ho avito tra le mani, anche il più lacero, l'ho sempre guardato con ammirazione, e rispetto.1 punto
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