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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/01/20 in Risposte
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Complimenti a tutti per le monete condivise (a me piacciono tutte le Napoletane e in qualsiasi conservazione esse siano). Considero le Reimpresse le Napoletane più Napoletane che ci siano, e oggi vi faccio vedere la serie completa delle Piastre di Ferdinando II. 1832, 1847 e 1848.8 punti
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Buona Domenica. Oggi quadretto di Carlo III di Borbone, tutte quelle che fino ad ora son riuscito a portare e poi tenere in collezione, la strada per arrivare in fondo al progetto di raccogliere tutte le date è ancora luuuuunga...intanto ecco a voi ste 8 monete, che per una collezione modesta e senza tante risorse economiche come la mia, fanno la loro sporca figura, c'ho messo parecchio a trovarle con la giusta conservazione e pagandole bene, una piacevole caccia che non finisce mai. Buon pranzo per dopo gente...da me tra le varie, "polenta e osei" e tutti quel che ci va dietro, vino compreso . Saluti.6 punti
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Al rhum, sono grossi cioccolatini con tenero ripieno delicatamente liquoroso, di commovente squisitezza e golosità : al secolo, sono i cittadini abitanti di Mondovì, piccola città (22000 ab.) appunto ai bordi delle Langhe monregalesi . Antica terra dei Liguri Bagienni poi romanizzata, dopo il transito non di rado predatorio di Goti, Longobardi, Franchi, Saraceni, Signori e Vescovi vari, vede gli abitanti dell'antico borgo distrutto di Bredulum, con genti di Vico, Vasco e Carassone, raccogliersi sulla sommità di una scoscesa collina (595 m.s.l.m.) che si eleva, ben difendibile, dalla vallata del torrente Ellero e dalla circostante ampia pianura di oltre 150 m. più in basso . Fondatavi nel 1189 la nuova città di Mons Vici , pur attraverso alterne vicende, questa cresce rapidamente mutando il nome in Mons Regalis , nome conservato dagli attuali abitanti . Florida e per lungo tempo più grande dell'allora non grande Torino, ospita la prima Università nel Piemonte e nel 1472, 16 anni dopo che l'incisore di coni monetali Gutenberg stampa la sua Bibbia, il monregalese Baldassare Cordero stampa a sua volta, primo in Piemonte . La circolazione monetaria in Mons Regalis, anche per la buona floridezza durata fino al XVI sec. , è stata certamente cospicua e varia, anche se la città non ha mai battuto propria moneta . nota mi scuso con la Storia : oggi è giornata ancora apparentemente solatia ed i ricordi, dopo lontananze lunghe ed insistite, possono far apparire come Storia anche le storielle .4 punti
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Buongiorno a tutti, I Cavalli iniziano a piacermi e quando capita l'occasione di un pezzo leggibile e particolare lo metto in Collezione. Le foto sono del venditore. Come vi sembra?4 punti
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Ho il piacere di presentarvi il mio nuovo libro, dedicato all'iperinflazione che colpì la Germania nei primi anni Venti. Ho cercato di spiegare la vicenda in modo piuttosto semplice, stando attento a non cadere nei tecnicismi. Il numero contenuto di pagine (60) mi permette di venderlo ad un prezzo non troppo elevato. Lo si può acquistare su Amazon: https://www.amazon.it/dp/B08M253WJ6 DESCRIZIONE Perché non si possono stampare tutti i soldi che servono? L'iperinflazione che si abbatté sulla Germania nel 1923 fornisce la risposta a questa domanda. Dopo lo sganciamento del marco dall'oro e la sconfitta nella prima guerra mondiale, una serie di errori fatali fecero perdere il controllo alla banca centrale della Repubblica di Weimar. I prezzi corsero follemente e solo chi aveva investito in determinati modi salvò il proprio denaro. Le conseguenze furono pesanti e non si esaurirono in quei pochi mesi. Infatti l'iperinflazione fu decisiva per l'ascesa del nazismo. E oggi continua a influenzare la mentalità tedesca, con ripercussioni sulla politica monetaria europea. INDICE 1. L'origine del problema (1914-1920) - La guerra ripudia l'oro - Un risarcimento esorbitante 2. La catastrofe monetaria (1921-1923) - 1921-22: errori fatali - 1923: annus horribilis 3. La folle corsa dei prezzi - Fuori controllo - Una valanga di carta straccia - Scene di vita quotidiana 4. Azioni e oro: ancore di salvezza - Investimenti sbagliati - Le azioni - Oro e argento 5. Il ritorno alla normalità - Il rentenmark - Debiti pubblici e privati - Conseguenze di lungo termine3 punti
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Non ricordo di averlo mai postato, in tal caso mi scuso... Grano da 12 cavalli 1789, variante P.. °3 punti
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Buongiorno, vi presento questi due esemplari monetali provinciali dall'iconografia a rovescio particolare e che non rientra nella tradizione greco-ellenistica. PHRYGIA. Apameia. Philip I, 244-249. Pentassarion (Bronze, 36 mm, 22.45 g, 7 h), Aur. Alexander, archon for the second time. •AYT•K•IOYΛ•ΦIΛIΠΠOC•AVΓ• Laureate, draped and cuirassed bust of Philip I to right, seen from behind. Rev. ЄΠ M AYP AΛЄΞANΔP//OY B•APXI•AΠ/AMЄΩN• The story of Noah: on the right, half-length figures of Noah and his wife, in tunic and stola, standing left in square chest representing the Ark, inscribed NΩЄ and floating on waves; above to right, a seated bird; on the left, Noah and his wife standing left upon dry land, raising hands in supplication; above, a bird returning from land with olive branch in its talons. BMC 182. SNG von Aulock 8348 ( this coin ). Extremely rare and undoubtedly the finest known. A magnificent example of this tremendously important issue, beautifully struck on a broad flan and preserving incredible reverse details. Insignificant flan fault on the obverse and with some very minor flatness on the reverse, otherwise, nearly extremely fine. From a German collection, privately purchased in the 1980s, ex Auctiones 8, 27-28 June 1978, 445 (expertly cleaned since) and from the Hans von Aulock Collection. Text & Provenance Leu Numismatik 7 of 24 October 2020, lot: 1457. Estimate: 35.000 CHF; Starting price: 28.000 CHF; Price realized: 240.000 CHF. P.S.: Apameia was founded by the Seleukid King Antiochos I (281-261 BC) in honor of his mother Apame, the daughter of the Baktrian rebel Spitamenes and wife of Seleukos I. The city was home to a Jewish community, the ancestors of which were probably settled in the area by the Seleukid general Zeuxis, who deported 2,000 Jewish families from Babylon to Asia Minor at the behest of Antiochos III 'the Great' (223-187 BC) (Jos. Ant. XII, 3.4). It was long believed that the astonishing emergence of the story of Noah on 3rd century AD coins of the Phrygian Apameia grew out of a supposed Jewish character of the city, but the literary sources are extremely sparse, and the fact that no Jewish names and only a single Jewish inscription are known from the local necropolis urges caution. On the other hand, sources attesting a large early Christian community in Apameia are abundant: not only are Christian epitaphs numerous, but the bishop Julian of Apameia attested by Eusebios (Euseb. HE 5.16.17) proves that Christianity had gained a strong foothold in the city as early as the late 2nd century. The sudden appearance of Noah's Ark on the civic coinage of Apameia at a time when all sources point towards a growing influence of the Christian community in the area must thus, despite cultural overlapping, reflect the increasing importance of Christian traditions to a greater degree than those of a century-old local Jewish community. Apameia differentiated itself from other cities of the same name by its epithet ή Kίβωtός, literally 'the chest', a reference to its importance as a trading post. The fact that Noah's Ark was also known in Greek as Kίβωtός hence apparently led to a pseudo-etymological local myth, which proclaimed that the mountain behind the city was the true Mount Ararat, on which Noah's Ark landed after the flood. Our coin thus shows, on the right, Noah and his wife in the Ark - in the form of the locally enrooted ή Kίβωtός - and once more on the left, after the landing of the Ark on the Mount Ararat, with the land-seeking bird above holding an olive branch in its talons. It is the only Graeco-Roman coin type to show a scene from the bible and an incredibly important testimony to the history of the early Judeo-Christian communities in Asia Minor. Septimius Severus Æ 8 Assaria of Apameia, Phrygia. AD 193-211. AVT K Λ CЄΠT CЄOVHPOC ΠЄP, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind / ЄΠI AΓΩNOΘE TO V APTEMAΓ APAMEΩN, representation of the story of Noah: to right, upper parts to waist, tunicate and stolate respectively, of Noah and his wife, latter also veiled, seen standing left in enclosing square chest (Lat., arca; Gr. kibotos) floating on waves, inscribed with NΩE and with raised lid, on which perches a dove(?) facing left; to left, standing figures as above but full-length, of Noah and spouse raising right hands in salutation and gazing upwards at dove flying right above them, grasping olive-branch in claws. Head, Historian Numorum, p. 667, 313; Lanz sale 150, 2010, 330 (same obverse die). 16.97g, 35mm, 12h. Very Fine; light bend in flan at 8 o'clock obv. Extremely Rare. From the collection of V.B., United Kingdom. Text & Provenance: Roma Numismatics Limited Auction XV of 05.04.2018, lot: 584. Estimate: 7.500 GGP; Price realized: 34.000 GBP. P.S.: This reverse depiction of the Noah and the Ark saga is the only event recorded in the Old Testament to be commemorated on an ancient coin and is unique to Apameia, Phrygia. Founded by Antiochus I in 270 BC, the city was well located at the source of the Maeander and the central point from which many trade routes were accessed. Goods arriving from the caravan routes in the east were purchased in bulk by the city's merchants and repackaged into kibotoi (chests) to be forwarded to other ports. The distinctive wooden shipping crates became the symbol of the city's economic activity and eventually the city was known by the nickname 'ή Kίβωtός' (the chest). A local myth claimed, perhaps by the large Jewish community living within the city, that the mountain situated behind the city was Ararat, the place where Noah's ark (ή Kίβωtός) rested after the deluge. The depiction of Noah and his wife standing within an Apamean kibotos floating above water and inscribed 'NΩE' (Noah) is a visual representation of the connection between the Old Testament parable and the city itself. This reverse type provides visual evidence for the double meaning of the city nickname 'ή Kίβωtός' as both chest and ark. The acceptance of this Jewish tradition by the city of Apameia and its portrayal on the coins can be seen within the context of the city's relatively recent foundation. Paul R. Trebilco has argued that the association between Apameia's nickname and the Noah's ark saga gave the city a foundation story with ancient significance, something it had previously lacked (Jewish Communities in Asia Minor, 2006), endowing it with famous ancestors and evoking commercial importance. Saluti Illyricum3 punti
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Buongiorno. Segnalo la pubblicazione del volume "LA MONETA NAPOLETANA DEI RE DI SPAGNA NEL PERIODO 1503 - 1680" di Pietro Magliocca, Ed. Nomisma. Un tassello importante che si aggiunge alla bibliografia del Regno di Napoli. Può essere già ordinato al seguente link; https://nomisma.bidinside.com/it/sitem/8036/pietro-magliocca-la-moneta-napoletana-dei-/3 punti
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Buongiorno a tutti, per me è una correzione di O su L, in pratica hanno punzonato la L saltando la O, poi hanno corretto punzonando la O sulla L...3 punti
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Non saprei dire se si tratta di un gadget o meno, per adesso penserei di no. Tanto per capire di quale tipologia monetale stiamo parlando: L'immagine è presa dal Poey D'Avant, decisamente la pubblicazione non è recentissima (1860) ma la moneta in oggetto non si trova. L'iscrizione del dritto sembra qualcosa tipo: ? PRC ARCH EPISC OPVS dove il ? (I? T?) potrebbe indicare chi ha emesso la moneta. Servirebbe qualcuno che ha pubblicazioni aggiornate su Arles o conoscenze in merito. Nel frattempo chiederei, per favore, di spostare la discussione su Altre Monete Medievali.2 punti
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1 Pengo 1927 Ungheria con patina arcobaleno sullo stemma purtroppo non fotografabile. Argento 0.640, 18.000.000 pezzi coniati. 1 euro da ciotola.2 punti
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Ciao a tutti, mi complimento con @gennydbmoneyper aver iniziato questa discussione, e ringrazio @Mircodimarta per averla riproposta, (grazie anche per l'articolo di Lula) ho letto con piacere i post precedenti, tutte belle monete, esemplari di grande fascino. Ne ho qualcuno in collezione, li avevo fermi da anni nei vassoi, grazie al Forum li sto rivalutando, ne ho già postato qualcuno in altre discussioni, ma li ripropongo volentieri in questa discussione che ritengo ad Hoc. Sono fuori casa, inizio nel postare qualche foto che ho sul cellulare, per fortuna ho anche nel block note I dati ponderali.. ? Eccone uno.. Sestino Johanna e Carlo Diametro 18mm. Peso g. 1,50 Saluti Alberto2 punti
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Mi permetto di pubblicare questo articolo di Raffaele Iula. Raffaele_Iula_Alcune_tracce_di_legittima.pdf2 punti
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Aggiungo anche questa immagine che mi sembra molto bella coi magnifici 7 ...ma non scorderei anche le pubblicazioni del Catalogo delle monete della zecca di Milano in Ambrosiana e gli atti pubblicati del Convegno Res Nummariae Mediolanenses...2 punti
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Un mezzo sestino con corona radiata e globetti nella croce, per non parlare della poca raffinetazza di conio, il che mi ha indotto ad ipotizzare un falso d'epoca.2 punti
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Buongiorno a tutti e buon inizio settimana ☕. La mia Napoletana di oggi è : 6 Tornesi 1800 Ferdinando IV Saluti Alberto2 punti
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Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu, ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I. Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese. In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!). La moneta di cui si parla è questa: D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente. ESERGO: SARL RIC VII Arles – La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017 insieme ad altre monete. Ecco il lotto: Questa la descrizione del venditore: "Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference." Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma… Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia: Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60. La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel 308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche, soprattutto, per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio. Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate): Ma torniamo alla nostra moneta. Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate. La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti, a leggere solo VICTORIA. Quale sarà il resto della legenda? Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I proveniente dalla zecca di Ostia: Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia. La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313). Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I. Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS]. La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla. Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali: - eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti. - Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I. - Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca. Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare. - Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere, Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità. Questo e' l'articolo originale di Clark: A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna. Ciao. Stilicho1 punto
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Due persone guardano la vetrina di un negozio di numismatica, sopra l'unico ripiano ci sono solamente: un dollaro Morgan del 1886 a 30€, uno del 1887 a 40€ ed uno del 1888 a 50€. Il primo entra ed indicando la vetrina posa una banconota da 50€ sul bancone, il gestore gli chiede quale data volesse, l'uomo sceglie quella del 1887, prende la bustina con la moneta il resto e se ne va. Entra la seconda persona ed indicando la vetrina mette anche lui 50€ sul bancone. Il gestore senza chiedere nulla gli mette in una bustina il dollaro del 1888 e prende i soldi. Come ha fatto a sapere che quell'uomo voleva proprio quel dollaro del 1888? mistero…. Macchè! è solo un indovinello ed ha una soluzione logica, a voi scoprirla1 punto
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In linea con la discussione aperta da Alberto posto una delle ultime pubbliche entrate in collezione... Del viceregno queste sono la mia passione...1 punto
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Nel CNI viene citato al numero 938,ma al 933 lo stemma viene descritto a lati curvi, poi tutti gli altri a seguire portano la descrizione del rovescio con :C. SOPRA...1 punto
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Anche per Gordiano III (bronzo (Æ 39 mm., 27.51 gr.) moneta di cui si è parlato in questa vecchia discussione sul diluvio universale. petronius1 punto
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In effetti si tratta di una variante piuttosto rara. Eccoti il link della stessa conservata al British Museum con tutti i dati di classificazione. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_BNK-R-604 Ciao Alessio1 punto
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Dunque, progetto di molti collezionisti di romane inizialmente, poi puntualmente naufraga nel corso degli anni.. troppo vasto, utopistico, già sarebbe pressoché impossibile completare la collezione di " una moneta per ogni imperatore", perché non dipende soltanto dai costi, di alcuni di essi, ma anche della reperibilità, te lo dico come un fratello! Ci siamo passati tutti credo! Poi tu ci aggiungi la variabile una di metallo vile e l'altra d'argento et voilà , impossibile! Ad esempio alcuni imperatori non hanno neppure coniato il bronzo ( esiste di romolo augostolo solo un bronzetto di dubbia autenticità )! Io ti consiglio, intanto di procedere per gradi, ovvero, completa per esempio la dinastia giulio-claudia ( o quella Flavia ad esempio, dipende molto da quale periodo storico più ti affascina), poi ne cominci un'altra.. da augusto fino a nerone ti conviene raccogliere assi, sono più abbordabili, di galba , otone e vitellio denari ( o asse per galba e denari per gli altri due se non ti infastidisce cambiare nominale), con la dinastia dei flavi potresti raccogliere Dupondi ( i sesterzi sono ancora troppo costosi) , poi cominciano gli imperatori adottivi e puoi continuare coi dupondi o cominciare ad acquistare sesterzi ( in mb+/bb con 150 euro ed un pò di fortuna puoi trovare sesterzi di tutti eccetto di Nerva (più costoso).. poi arriva il turno di pertinace e didio giuliano ( guerra civile romana) e li sono uccelli per diabetici.. poi arrivano i severi e se acquisti un denario per ciascuno te la cavi con poco.. ecc ecc .. io oltre a tutto ciò, ti suggerisco di mettere in conto la consapevolezza che non potrai mai completare tutta la collezione, e non basta un portafogli a fisarmonica ( per un solido di romolo augostolo credo ci vogliano sui 7.000 euro), ci sono pure imperatori impossibili da reperire , per non parlare di certi usurpatori ( vedi ad esempio domiziano II, due monete conosciute), inoltre ti consiglio di non far eccessivamente caso al nominale , ma non scendere mai sotto il BB per imperatori comuni, accetta monete in bassa conservazione solo per quelli più rari ( vitellio, pescennio nigro, ecc ecc), in caso contrario un giorno te ne pentirai, perché purtroppo la conservazione al giorno d'oggi ( e sicuramente anche in futuro) viene valutata prima di ogni cosa..inoltre mi permetto di aggiungere che non starei troppo legato al discorso dell'imperatore, se dovesse capitare un'affare per una moglie ( quasi tutti gli imperatori hanno coniato per mogli, madri, ave, ecc) o per un generale ( ad esempio agrippa ) o un figlio che poi non divenne mai imperatore ( ad esempio Massimo, il figlio di massimino il trace), non me la farei scappare.. sempre se questa è la collezione della tua vita, devi averne la vocazione, altrimenti lascia perdere tutto e colleziona monete del regno ( da vittorio emanuele II re d'italia in poi).. a parte che, non te lo vorrei dire, ma l'antoniano nasce come moneta d'argento con caracalla , aveva la corona radiata per differenziarsi dal denario, e valeva l'esatto suo doppio, poi la lega è andata svilendo col tempo...1 punto
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Ciao @prtgzn, grazie mille per i complimenti e per le belle parole sono contento che ad una prima veloce occhiata il libro risulti di tuo interesse. Grazie ancora e buona lettura1 punto
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Personalmente posso capire i commenti di tutti gli utenti che sono intervenuti(per chiarire meglio il mio pensiero se qualcun' altro avesse postato le mie stesse pessime foto anch'io avrei detto spl o anche bb ) ma vi assicuro che dal vivo questa moneta è tutt'altra cosa. Per il mio modesto e personale giudizio (lo dico vedendo la moneta dal vivo e con tutte le luci e posizioni immaginabili) è meglio di spl ma io non sono un perito anche se a forza di vedere foto(di monete e non di altro genere LOL) in questo sito ho fatto un pò di esperienza.Comunque a breve posterò una moneta più complessa il 100 lire 1972/ al quale nessuno sa dirmi se è vera o patacca (e spero in qualcuno di voi più esperto del sottoscritto)1 punto
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Buongiorno a tutti e buona domenica di tutti i Santi. ? In effetti la leggenda dovrebbe essere : FiDEI. CATHOLICE. CVLTOR Il MIR menziona varianti riguardanti la legenda, testualmente dice, dove possono esserci vistosi errori... ? Saluti Alberto1 punto
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La tragica storia d'amore tra Ero, sacerdotessa di Afrodite di Sesto sul versante europeo dell'Ellesponto, e Leandro, un giovane di Abido sul versante opposto dello stretto, è uno dei miti greci più popolari di tutti i tempi. I genitori di Leandro erano contrari alla relazione, ma ogni notte il giovane attraversava a nuoto lo stretto per andare a trovare la sua amata che lo guidava nella notte accendendo una lampada a olio su un'alta torre vicino alla riva. Una notte di tempesta, però, il vento spense la fiaccola di Ero e Leandro si perse e annegò. Quando Ero si rese conto che il suo amante era morto sugli scogli ai piedi della torre dov’era stato trasportato dalle onde, si gettò disperata dalla torre per unirsi a lui nella morte. Ho parlato della storia d’amore di Ero e Leandro nel mio articolo su Panorama Numismatico nr. 274 – giugno 2012: Giampiero Bettinetti, Un evento storico e un mito nell’Ellesponto su due bronzi di Settimio Severo – Pag. 23. L’evento storico è lo sbarco di Alessandro Magno in Asia. apollonia1 punto
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Ciao. E' l'idea principale di molti che si affacciano su questo mondo, un mondo molto vasto... Poi però ci scontra con i costi, molto elevati se non si vuole rinunciare a una certa qualità. Ci sono imperatori le cui monete sono comuni. Altri rari o molto rari e tocca scendere a compromessi tra costi, qualità e tempo a disposizione (a meno che non hai 50 anni di tempo). Quindi si finisce per concentrarsi su un periodo storico (i Flavi, i Severi...), oppure su una tipologia (opere, conquiste, divinità), o su una località (zecche della Britannia...). Oppure sulla alta qualità: stato di conservazione, patine intonse, qualità dei rilievi (ti assicuro che anche questa è una impresa). E poi non credo che l'interesse possa essere forte uguale su tutti i periodi storici: alto impero, medio impero, divisione dell'impero...Tiberio ti suscita lo stesso interesse di Valentiniano? Non è quasi mai così. Perciò la nostalgica raccolta tipo figurine, molto fattibile per i calciatori, finisce per non realizzarsi (credo) mai per gli Imperatori Romani in una maniera soddisfacente.1 punto
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Complimenti per la coppia! Questi gigliati hanno la particolarità, come già scritto in precedente post, di avere documentazione superstite relativa alla loro emissione. Questo permette di risalire al periodo di coniazione ed all'appalto di zecca. La ghianda fu apposta a partire dal 1317 e l'appalto fu concesso al banchiere fiorentino Lapo di Giovanni di Benincasa. Nel 1321 la ghianda fu sostituita dal giglio. Queste nuove coniazioni furono appaltate a Rinaldo Gattola e Silvestro Mannicella, anch'essi banchieri fiorentini. Confermo che il tipo con la ghianda è più raro del tipo con giglio ed il motivo forse è quello già ipotizzato dal Dell'Erba che scrive "Non è facile rintracciare i carlini con la ghianda forse perché vennero nella massima parte distrutti". Ipotesi non del tutto campata in aria considerando le parole del Sambon: "Lapo di Benincasa, ancor meno dei suoi predecessori dovette curarsi delle sovrane ingiunzioni, poiché sul finire del mese 1319, il popolo si mosse a tumulto a cagione delle malversazioni degli zecchieri e del triste stato in cui era ridotta la moneta d'argento". Quindi la ghianda, che doveva garantire la bontà della moneta, si ritrovò invece ad essere un simbolo che andava ad identificare invece una mala moneta. Si corse ai ripari e, nominati 4 ponderatores per provincia del Regno, si provvide a pesare i gigliati in circolazione e, quelli bassi di peso, vennero ritirati... chissà quante ghiande fra di loro. Ovviamente il problema della tosatura non fu risolto e, nel 1342, furono distribuiti "ai giustizieri delle varie province del Regno i pesi di ferro da lui fatti costruire, i quali nella parte superiore della prima faccia hanno scolpito il fiore del giglio, ed al disotto di questo la lettera M, ed ordina che siano distribuiti per le città e terre del Regno, affinché con essi si pesino i carlini vecchi e nuovi, rimanendo annullati tutti i precedenti pesi, e che ne facciano subito la distribuzione, e che ciò facciano bandire pubblicamente, affinché nessuno possa scusarsi d’ignorare il presente editto, e che coloro i quali useranno i pesi vecchi siano puniti come falsificatori" (Minieri Riccio). Il peso della direttiva del 1342. Da Asta Artemide Aste 6E, lotto 6885. Ha un peso pari a 3,77 grammi che dimostra una piccola tolleranza rispetto al peso originale del gigliato.1 punto
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Ottima osservazione di Numa numa. Al limite, se è farlocco il pedigree, ciò non significa automaticamente che sia un aureo falso. Il vero problema per un commerciante, con le monete antiche allo stato attuale di notevole importanza, è di poterle esportare senza rogne, che possono comparire con una moneta di ritrovamento abbastanza recente. I denari EID MAR di Bruto provengono per la quasi totalità dalla Grecia, che ha una normativa legale molto rigorosa, quasi più di quella italiana. Ovviamente servono prove che sia stato effettivamente trovato nel sottosuolo greco (o anche della vicina Turchia, che ha pure essa una normativa molto severa) per poter accampare diritti, che furono invece esercitati alcuni anni fa per un denario EID MAR di buona conservazione, che fu sequestrato in GB presso la locale sede di CNG, seguendo le mosse di un noto trafficante e il Governo greco vinse la causa presso il tribunale competente di Londra e ora il denario riposa nel medagliere del Museo archeologico di Atene.1 punto
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La risposta ad un problema di questo tipo si può ottenere in generale risolvendo un sistema di due equazioni in due incognite. Sia A il costo della moneta e B quello della confezione meno bella. Si ha: 1) A + B = 8.75 2) A + 2B = 10 Dalla 1) B = 8.75 – A. Sostituendo in 2) si ha A + 2(8.75 – A) = 10, da cui A = 17.5 – 10 = 7.5. Quindi la medaglia sciolta costa 7.5 €, mentre le due confezioni costano rispettivamente 1.25 € e 2.5 €. In questo caso si arriva facilmente alla soluzione anche in modo meno formale: la differenza tra 10 € e 8.75 €, ovvero 1.25 €, è il costo aggiuntivo della confezione ‘bella’. Costando questa il doppio della confezione più semplice, si ottengono i costi delle due confezioni e di conseguenza il costo della medaglia.1 punto
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Buongiorno, sono completamente d'accordo: si dovrebbe coltivare la propria passione numismatica senza fini speculativi. A tal proposito si può anche aggiungere che si può coltivarla senza effettuare alcun acquisto. Senza essere collezionisti insomma. Certamente si è numismatici in proporzione a quanto si studia e non a quanto si raccoglie. Quando, come nel mio caso, la passione è alimentata "anche" dal desiderio di possesso e, purtroppo, le risorse sono limitate, occorre farsi i conti in tasca. Mi piacerebbe non tenere conto delle spese e fregarmene dell'evoluzione del mercato. Invidio molto chi può permetterselo. Sono contento per loro, io non posso permettermelo. Quando non posso permettermi un pezzo che desidero desisto dall'acquisto e mi accontento di studiarlo cercando di tenerlo in mano ogni volta che ne ho occasione. Se mi posso permettere un determinato pezzo lo acquisto, con la parsimonia che caratterizza la mia situazione economica e almeno con la "speranza" di non sottrarre risorse alla mia famiglia. Se non ho questa speranza. Se ho la consapevolezza che un domani non otterrò una cifra almeno vicina a quanto speso, non procedo all'acquisto. Non me lo posso permettere. La mia famiglia, i miei doveri verso di essa, mi portano a lasciar perdere. Quindi, tirando le somme, la numismatica è una passione sicuramente scevra dalla speculazione. Il collezionismo non per tutti può esserlo. Per qualche fortunato si, non per tutti. Proprio per questo, quando si è nella situazione sopra descritta e si è digiuni o neofiti, il mio consiglio è quello di acquistare monete al prezzo del fino contenuto. Col tempo si saprà apprezzare la qualità e sostituire quanto acquistato in precedenza senza spreco di risorse. Comprare monete può essere un modo per mettere via i soldi. Non porta a guadagnare ma almeno può essere un modo di accantonare risorse alimentando quella passione di cui si parlava in precedenza. Almeno questo è il mio pensiero dettato dalla mia situazione. Altri la penseranno diversamente, anche perché vivono situazioni differenti. Buon pomeriggio.1 punto
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Buona Domenica bella gente...oggi un 3 tornesi del 1788 monetina molto rara, variante SICIL, dovrebbe (non c'è riscontro) esistere anche la SICILI !?!?. Questa un pò deboluccia di conio ma ha circolato poco a giudicare dai campi, anche questa recuperata fuori dai confini, arriva direttamente dalla nordica Svezia. Altra missione di "rimpatrio numismatico" avvenuta con successo. Saluti e buon pranzo.1 punto
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Ciao a tutti, vi aggiorno finalmente sui risultati della mia ricerca! Mi sono laureato qualche settimana fa con il massimo dei voti, devo ringraziare il Forum e tutti coloro che hanno preso parte al questionario per questo risultato. Sono riuscito a raggiungere un sample di 74 questionari completi grazie alle vostre risposte e alle risposte di altri collezionisti – soprattutto di arte contemporanea e di militaria. Il sample su cui ho basato la ricerca è abbastanza ristretto, ma mi ha permesso di creare una mappa cognitiva dei collezionisti, provando a spiegare come siano collegate le diverse motivazioni alla base del collezionismo. La tesi è in inglese ma appena avrò un momento libero proverò a creare un report in italiano (fortunatamente ho trovato subito un lavoro presso una casa d'aste – in realtà è uno stage, ma si spera diventerà un lavoro a breve...). Allego lo schema riassuntivo della ricerca e proverò ad allegare il testo completo se qualcuno di voi avrà interesse a sfogliare la ricerca. Vi ringrazio ancora moltissimo. Daniele1 punto
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https://www.android-news.eu/2020/10/09/se-hai-questi-due-euro-sei-ricco-ecco-lincredibile-motivo/ https://www.android-news.eu/2020/10/10/se-hai-queste-monete-delle-vecchie-lire-sei-ricco-ecco-le-piu-importanti/ l'ultima : basta fare come Bill Gates. Facilissimo ....o no... https://www.android-news.eu/2020/10/10/diventare-ricco-velocemente-e-senza-far-nulla-devi-fare-solo-questo/ Poi ci invadono di "quanto vale ?"1 punto
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Ma possibile che nel 2020 ancora si può scrivere su un giornale,un sito o altro che faccia informazione pubblica, qualsiasi baggianata senza incorrere in nessuna punizione? Informazione di un certo "livello" falsa dovrebbe essere un reato civile/penale a secondo della gravità. Domani scrivo sul quotidiano che la Terra è piatta e nessuno mi dice nulla. Il cancro si cura con l'antibiotico e nessuno dice niente. L'AIDS non è più trasmissibile con il sangue enessuno dice niente. Quasi quasi apro un giornale e scrivo quello che mi viene in mente,sicuramente e ne sono sicuro, ne venderei moltissimi............1 punto
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Confesso, sono un amante delle cartoline! Ho cominciato per gioco, con quello che è stato il primo fenomeno mediatico italiano in ambito cartoline, cioè le cartoline pubblicitarie per la sottoscrizione del "prestito di guerra". Senza tediare tutti con questa particolare collezione, alcune cartoline le ho inserite in un mio sito. Se a qualcuno interessa l'argomento, trova qualche cartolina (e parecchia storia) qui: http://www.rocchi.org/prestiti/prestiti.htm Colleziono anche cartoline militari fino al 1945. Qui puoi vedere alcuni cataloghi di cartoline (ma mancano cataloghi di paesaggistiche perchè sono abbastanza al di fuori dai miei interessi). I cataloghi colorati sulla sinistra sono di Arrasich (e molti li puoi ancora trovare su Ebay, venduti da Millecartoline), e sono divisi per tipologia, mentre quelli scuri sono editi dallo Stato Maggiore dell'Esercito e riguardano cartoline "istituzionali", come le reggimentali, o i prestiti di guerra....1 punto
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Buonasera a tutti, nuovo arrivato in Collezione Litra68. Cavalluccio Aquilano Mi è piaciuto per tre motivi. Ritratto di Ferdinando Scritta RENGNI Ribattuto per le leggende al diritto e al rovescio oppure scivolamento di conio? Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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I francesi non ci andavano leggeri con i falsari. I biglietti emessi per la colonia del Madagascar negli anni '30 riportavano questo avviso "Il falsario sarà punito con i lavori forzati a vita"1 punto
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